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Sino ad allora, spiegherd, a sua reticenza era dipesa dal pericoli di Titorsioni anche verso altri componenti della sua famiglia in caso di dichiarazioni_ utili per scovare i responsabili del misfatto di tanti anni prima, come preconizzato dagli organi inquirenti sin dalle prime battute degli accertamenti investigativi. 119 maggio del 2000, Enea Pietro fornisce indicazioni precise sulle modalita di rinvenimento del cadavere di suo Padre, sui soggetti presenti sul luogo del delitto qualche istante prima della perpetrazione dell'omicidio, sul movente del delitto, sulle pressioni ricevute per evitare di testimoniare in modo veritiero sull’accaduto. In quel frangente, davanti alla polizia giudiziaria, I’Enea Pietro ha. . riferito le seguenti circostanze: f - verso le 6.30 del giorno dell’omicidio, Enea Pietro si era recato a \Y pescare nel mare di Isola delle Femmine, con Cardinale Antonino e Taormina Giuseppe; nel fare rientro alla propria abitazione poco prima della ore 7.30, Enea Pietro aveva notato in via Palermo a Isola delle Femmine, nei pressi dell’ingresso del “Villaggio bungalow” di Enea Vincenzo, una Fiat 124 beige con a bordo tre persone, riconoscendo, “senza ombra di dubbio”, solo il Bruno Francesco che lo aveva salutato, circostanza che lo colpi particolarmente perché sapeva che il Bruno all’epoca era latitante in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di tale Gallina di Carini; -poi intorno alle 7.30, dopo essersi trattenuto qualche minuto a casa del Taormina per la colazione, Enea Pietro passando davanti alla abitazione della propria famiglia in via Roma (n.77) si accorgeva della assenza della autovettura del di lui padre Vincenzo e quindi si recava ai bungalows di Proprieta della famiglia Enea siti in via Palermo, constatando che proprio il padre era stato ucciso con colpi di arma da fuoco: 4 ~ sentito dai carabinieri nell’immediatezza del fatto, Enea aveva assunto un comportamento reticente per timore di ritorsioni, in considerazione della circostanza che Bruno Francesco era latitante; “dopo circa dieci giorni dall’omicidio, Enea Pietro parlava con i fratelli Lo Cicero di San Lorenzo che si erano prestati ad aiutarlo per far luce sulla vicenda, precisando che, durante la conversazione, a poca distanza si trovava un tale Aiello, zio di Bruno Francesco; -dopo una settimana circa dalla menzionata conversazione tra Enea Pietro e i fratelli Lo Cicero, questi ultimi scomparivano; -sul movente dell’omicidio, Enea Pietro fa riferimento alle attivita _ economico-imprenditoriali del padre tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, evidenziando che Per questo motivo era stato avvinato. dal Bruno Francesco che si era proposto di diventare socio occulto della sua impresa edile in quanto aveva soldi da investire, ma Enea Vincenzo aveva rifiutato I’ offerta; -tra i motivi di attrito tra Enea Vincenzo e Bruno Francesco all’epoca dei fatti, Enea Pietro ne segnala uno ulteriore collegato alle attivita di una societa, la B.B.P., costituita da Bruno Giuseppe, Bruno Pietro (costoro Parenti di Bruno Francesco) e Pomerio Giuseppe; -detta societa era proprietaria di un grosso edificio denominato “Cosa Corsara” proprio in un terreno limitrofo a delle palazzine costruite dalla dita di Enea Vincenzo; ~nacquero degli attriti tra le parti perché I’edificio Costa Corsara era andato fuori cubatura, appropriandosi indebitamente di un appezzamento di terreno di circa 300 mq; -detto appezzamento di terreno faceva parte delle proprieta di Lucido, Cataldo e Cardinale con i quali Enea Vincenzo si era impegnato in una permuta, nel senso che a palazzine finite avrebbe dato tre appartamenti 43 L ciascuno ad ognuno di loro; tuttavia era sorta una complicazione quando "Enea Vincenzo scopri, a prima palazzina definita, che da detto terreno la societa B.B.P. aveva sottratto circa 300 mq venendo a creare un problema. di frazionamento nei terreni appartenenti ai signori Cataldo, Cardinale e Lucido; -cid non aveva consentito Ja vendita degli appartamenti gia definiti, convincendo Cataldo e Lucido a non cedere pitl il terreno e determinando, cosi, il fallimento dell’Enea Vincenzo; -nel corso della lite per il frazionamento, che aveva coinvolto Enea Vincenzo e i titolari della B.B.P., lo stesso Enea Vincenzo subi il primo. Vincendio di un bungalow, il pestaggio del cane da guardia, il danneggiamento de! materiale edile, nonché Iincendio di un magazzino; eke eS € proprio in questo periodo che Bruno Francesco propone ad Enea’ Vincenzo di costituire assieme a lui una societa operante nel settore edile; ~a causa di quelle liti I’Enea strinse amicizia con i fratelli D'Agostino di Partanna Mondello, in particolare con Benedetto D'Agostino, il quale a sua volta tentd una mediazione tra I’Enea e la B.B.P. attraverso Riccobono. Rosario; mediazione che non andé a buon fine, anche perché il D'Agostino Benedetto prima subi dei danneggiamenti ai suoi beni e poi venne ucciso; -dopo la morte di D'Agostino Benedetto, I'Enea Vincenzo venne chiamato dai fratelli della vittima per fornire chiarimenti ¢ al suo titorno si disse preoccupato perché nei pressi del Iuogo della riunione aveva visto Pomerio Giuseppe, socio nella B.B.P., e in effetti qualche giomo pitt tardi Enea Vincenzo sara ucciso; -Enea Pietro, dopo la uccisione del padre, assume informazioni riservate nel bar del paese sulla famiglia Bruno e su Pomerio Giuseppe, ¢ Proprio in quei giorni la sorella ¢ la madre dell’Enea Pietro, Maria Teresa Enea e Cataldo Giuseppa, ricevono presso la loro abitazione (coabitano)

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