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GERENZA

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Byron, una vita


romantica di delizie
essenziali e qualche
beccafico
di Massimo Bacigalupo, 26.10.2014

"L'estate di un ghiro" di Vincenzo Patan, una pungue biografia di Byron . Con gusto
e precisione, senza cadere nel mero racconto, questa biografia offre tutto quello che
volevate sapere dello scrittore lord, ma ne fa anche una voce presente

(http://ilmanifesto.info/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/23/byron.jpg)
Un ritratto di Lord Byron in Grecia, realizzato da un artista sconosciuto verso il 1930, Atene, Museo Benaki

ono passati centonovantanni da quando Lord


Byron mor nella povera Missolungi, dove portava il
suo contributo alla causa dellindipendenza greca.
Tutti lo conosciamo se non altro di nome come un bel tenebroso, e magari abbiamo nellorecchio le note
dell[/V_INIZIO]Aroldo in Italia di Berlioz, liberamente
ispirato a quella che fu la sua opera pi popolare in vita, Pellegrinaggi del giovane Aroldo. Romantici viaggi lungo il
Mediterraneo di un personaggio autobiografico: Nei santi
precinti di Santa Croce giacciono/ ceneri che pi santi li rendono, polvere che / essa stessa unimmortalit. Oppure:
Ho sostato sul Ponte dei Sospiri. Non il grande Byron,
ma quello che ha messo in mano a migliaia di turisti
dellOttocento un prontuario delle cose da vedere e fare
girando per lEuropa. Il lord antesignano del turismo di
massa e dei sentimenti a buon mercato.

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Byron f<CW-17>u lanciatore di mode (in primis quella sua)


e una geniale presenza, autore di opere che ci parlano con la
vividezza di una vera e non posticcia immortalit, giacch
hanno il vigore e il frizzo di una voce presente, mobile, vivacissima, salace, anche commossa ma sempre sul punto di
mutare registro. il Byron dei veri capolavori, cio le lettere
e il Don Juan, ovvero il poema su un altro eroe semiautobiografico che lo impegn negli ultimi anni italiani e che uno
spasso infinito. Purtroppo non ve ne oggi in libreria
unedizione italiana integrale. Dellepistolario esiste invece
una generosa scelta nel volume Vita attraverso le lettere
curato da Masolino dAmico (Millenni Einaudi): per chi ha
difficolt con loriginale, un libro che non dovrebbe mancare
in nessuna biblioteca. Perch, come scrisse Giuseppe Tomasi
a proposito del Don Juan, la variet ritmica, il tono beffardo spesso e malinconico talvolta, le deliziose figure delle
amanti la straordinaria variet dei temi lironia e la tenerezza, la levit del tocco, la divina svagatezza, tutti questi elementi commisti e inoltre esaltati dalla perfezione del verso
(o dello stile) rendono la lettura di questo insigne capolavoro
una delle esperienza pi deliziose che un uomo di cultura
possa attraversare.
Deliziose? S, ma occorre aggiungere che in fondo da bravo
geni<CW-17>o romantico Byron ci fornisce delizie non solo
epidermiche, pensa sempre allessenziale oltre che al frivolo,
e ha una maniera straordinaria di svalutare leffimero
o porlo nei suoi veri limiti senza per questo negare quanto gli
piaccia un piatto di becaficas: Mi piace avere beccafichi
a cena;/ guardare il sole che tramonta, certo/ di vederlo
risorgere domani;/ e non baluginando fiaccamente fra le
nebbie. Cio gli piace lItalia, o paese do sole.
</CW><CW-11>L</CW><CW-2>a citazione viene da
Beppo, buffo poemetto veneziano che fece da battistrada al
magnifico Don Juan. T.S. Eliot citava I also like to dine on
becaficas in epigrafe al suo primo libro di saggi, Il bosco
sacro, senza indicare, malandrino, la fonte, e prima di Google chiss quanti si chiesero da dove venisse la frase. Byron
infatti sempre piaciuto anche ai raffinati ironici (nel Novecento appunto Tomasi, Eliot ma anche Auden e Isherwood,
e persino Pound tent un poemetto byroniano).
</CW>Prendo molte di queste citazioni e informazioni da
un recente cospicuo volume: Vincenzo Patan, Lestate di

un ghiro Il mito di Lord Byron attraverso la vita, i viaggi,


gli amori, le opere (Cicero editore, pp. 569, <SC82,101>
22,00). Tutto quello che volevate sapere su Byron qui raccolto efficacemente in pagine di grande formato che pure
sono scritte con precisione e gusto non indegni
dellargomento. Patan, napoletano di origine e veneziano di
adozione, autore di studi sulla cultura omosessuale, confessa
alla fine di avere incontrato Byron per caso a 11 anni: da
allora ha colorato positivamente la mia vita, dando finalmente un senso preciso alla fiacca banalit del quotidiano.
Un giusto senso dei valori e disvalori, ecco quanto Byron pu
ancora darci pagina dopo pagina.
Una vita dunque dedicata al grande e piccolo claudicante
lord. Ma Patan lo tratta sempre con giusta distanza critica,
lasciando parlare lui (anche se in traduzione), come segnala
Masolino dAmico nella prefazione, sostenendo fra laltro
che il libro di Patan costituisce una tappa importante nella
fortuna e rivalutazione continuamente in corso del
Nostro.
<CW-11>Patan riesce a costruire le sue 569 pagine senza
cadere nel racconto meramente biografico. Non segue cio
un ordine strettamente cronologico, anche se inizia con il
retroterra familiare e dopo aver presentato Il bel tenebroso e Lo spartano sibarita (B. era grande sportivo, si
sa), passa a Il ribelle e lesule, qui praticamente concludendo la parte strettamente biografica. Seguono undici capitoli tematici: Le donne, la moglie (una storia complicata),
Le figlie (gi, cerano anche quelle, ma una sola, la legittima Ada, sopravvisse per divenire pi o meno linventrice
ante litteram del pc: quando si parla di geni).
</CW>Infine, I ragazzi: e qui Patan fornisce molto
materiale basato anche su studi recenti che non lascia dubbi
sui romantic attachments con giovani del poeta, veramente onnivoro ma sempre passionale. Anche se esiste una
vena di sesso sfrenato di cui egli god soprattutto a Venezia dove incaricava il suo gondoliere di procurargli per pochi
soldi le compagne di letto. Cosa che disgust il pur tollerante
ma sempre aereo Shelley quando visit Byron a Venezia per
perorare la causa della figlioletta Allegra, dal Lord, in questo
per una volta figlio del suo tempo disumano, relegata in un
convento dove mor piccolina.
Quindi Patan offre un tour dellopera e dei rapporti con edi-

tori e scrittori (detestati i contemporanei romantici eccetto


Shelley), fornendo riassunti, citazioni, notizie sulla genesi di
tanti versi, lettere, diari. Poi la storia ferale del rogo delle
memorie manoscritte deciso dai sedicenti amici appena
giunta a Londra la notizia della morte. E il cadavere che
arriva in un barile di alcol e viene esposto a pagamento
a Westminster.
Byron politico altro grosso argomento che Patan tratta
per esteso in conclusione (Lamore per la libert): laccesa
protesta contro la spoliazione dei marmi del Partenone compiuta dal connazionale Lord Elgin Oltre a farci sempre sorridere partecipi, Byron anche il difensore della libert
delle nazioni e degli uomini, in particolare degli indifesi e dei
succubi Insomma il Byron romantico, uno Shelley pi
mondano, riappare come un uomo che lotta modernamente
per giustizia, libert, eguaglianza. Lironia e il sarcasmo non
necessariamente portano al cinismo. Byron dunque pi che
mai meritevole di un monumento (e di qualche sberleffo),
e Patan ne ha costruito uno notevole in questo suo Lestate
del ghiro.
Perch lo strano titolo? In una lettera del 1813 Byron dice
che la vi</CW><CW-20>ta fatta in massima parte di
sonno e gesti abitudinari, sicch ci che resta di vera esistenza non che the summer of a dormouse. Patan interpreta il detto nel senso che data la brevit della vera vita
occorre viverla pi pienamente possibile, godere di tutte le
esperienze. Io ho limpressione che invece volesse dire che la
vita che resta una volta sottratto tutto il banale ben poca
c</CW><CW-23>osa, lo spazio di unestate di un ghiro non
mai del tutto sveglio. E la nostra piccola vita circondata
dal sonno, come diceva qualcuno. Ma il titolo di Patan
conserva la sua efficacia comunque lo si interpreti. Anche la
vita pi straordinaria solo vanit. Non che non valga la
pena di viverla e raccontarla.

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