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Nel mio paese

Tanti anni fa, quandero


ancora un ragazzo,
nel mio paese natio,
cera aria pulita,
il cielo azzurro,
lodore del fieno e
dei fiori a primavera,
quello del mosto
in autunno.
I miei contadini
viaggiavano in groppa
ai loro pigri asinelli,
le strade erano
dissestate, fangose
dopo la pioggia,
le auto erano quasi
inesistenti,
la polvere la sollevava
solo il vento.
Ogni cosa era come
natura laveva creata,
sia nel bene che
nel male.
In estate, quando
il grano era maturo,
arrivavano a piedi
i mietitori, armati solo
del loro attrezzo

di lavoro.
Presto, al mattino,
si recavano nella
piazza del paese.
Cercavano lavoro
a contadini come loro,
un ingaggio almeno
per un giorno,
i mietitori di grano.
Alla sera, stanchi e
malandati, andavano
a dormire una notte
nei pagliai,
dormivano vestiti,
sul fieno o sulla paglia.
Allalba del nuovo
giorno ancora in
piazza, per pochi soldi,
per un misero pasto.
Finita la mietitura
sparivano,
con scarpe logore
ai piedi, con pochi soldi.
Lasciavano la piazza
vuota, la fontana
senzacqua,
i pagliai con il fieno.
Restava il paese,
senza servizi,
senza acqua corrente.
Chi ci viveva si
arrangiava, come
poteva, prelevando
lacqua dai pozzi.
Invece, in autunno,
cera la raccolta del
mais, la semina del
grano,la vendemmia,
lodore del mosto,
le botti ribollenti del
buon vino nuovo.
Allalba, quando la
terra era irrorata
di fredda rugiada,
a mani nude, cera

la raccolta dei fiori


di zafferano.
Poi, quando arrivava
il Natale, era inverno
ormai, era il tempo
della crudele
mattanza dei maiali,
con un lungo coltello
nel cuore, con un
fiume di sangue!
Sfortunati animali,
fatti ingrassare al
punto giusto prima
di morire.
Tutto avveniva per
strada, davanti agli
usci delle case.
Ed arrivava la neve,
il freddo, il ghiaccio,
ma a volte cera
anche un tiepido sole.
Ed allora, al mio paese,
i contadini si
fermavano in strada,
ad oziare, a
chiacchierare fra
di loro.
Noi ragazzi invece
ci divertivamo con
i pupazzi di neve.
E cos ogni anno!.
Ma di anni ne sono
passati tanti da allora.
Ora anche laria
cambiata, le strade
sono asfaltate, c
un via vai di auto,
c puzza di petrolio,
gli asinelli sono
scomparsi, ed anche
i mietitori, ora
ci sono i trattori.
C lacqua corrente
nelle case, ci sono
i servizi, e poi c

anche la televisione.
Tutto cambiato,
persino il clima.
Con la tv sono arrivati
i telegiornali,
le fandonie, le
informazioni fasulle,
le isole dei famosi,
i sogni impossibili,
i politici corrotti,
le leggi ad personam.
Ed intanto, che cosa
fa il popolo sovrano?
Che tristezza!
rassegnato ed
diventato un insieme
di pappagalli
ammaestrati!
Renato Alterio

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