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Nel Mio Paese
Nel Mio Paese
di lavoro.
Presto, al mattino,
si recavano nella
piazza del paese.
Cercavano lavoro
a contadini come loro,
un ingaggio almeno
per un giorno,
i mietitori di grano.
Alla sera, stanchi e
malandati, andavano
a dormire una notte
nei pagliai,
dormivano vestiti,
sul fieno o sulla paglia.
Allalba del nuovo
giorno ancora in
piazza, per pochi soldi,
per un misero pasto.
Finita la mietitura
sparivano,
con scarpe logore
ai piedi, con pochi soldi.
Lasciavano la piazza
vuota, la fontana
senzacqua,
i pagliai con il fieno.
Restava il paese,
senza servizi,
senza acqua corrente.
Chi ci viveva si
arrangiava, come
poteva, prelevando
lacqua dai pozzi.
Invece, in autunno,
cera la raccolta del
mais, la semina del
grano,la vendemmia,
lodore del mosto,
le botti ribollenti del
buon vino nuovo.
Allalba, quando la
terra era irrorata
di fredda rugiada,
a mani nude, cera
anche la televisione.
Tutto cambiato,
persino il clima.
Con la tv sono arrivati
i telegiornali,
le fandonie, le
informazioni fasulle,
le isole dei famosi,
i sogni impossibili,
i politici corrotti,
le leggi ad personam.
Ed intanto, che cosa
fa il popolo sovrano?
Che tristezza!
rassegnato ed
diventato un insieme
di pappagalli
ammaestrati!
Renato Alterio