Una delle immagini pi diffuse dopo la Guerra civile era nata come immagine pubblicitaria: lAmerican Progress or Manifest Destiny, inizialmente utilizzata nel 1872 nella promozione di un libro intitolato New Overland Tourist e Pacific Coast Guide. Al centro della scena compare una donna radiosa e angelica che viene chiamata la Stella dellImpero, che tiene in mano un libro e in unaltra un filo del telegrafo, con lo sguardo verso le Montagne Rocciose, e in cui lest civilizzato e sereno. Nellovest si vedono degli indiani che scappano, dolenti contro linarrestabile avanzata delle forze della luce. Le strofe create dal Vescovo Berkeley e rivedute da John Quincy Adams, avevano ottenuto il giusto trionfo nel mondo della pubblicit del periodo postbellico. Parl anche del periodo che segu lacquisto dellAlaska: si sarebbe trattato di un periodo durante il quale lespansione sarebbe rimasta per lo pi un fenomeno interno, unavanzata nelle aree del continente gi acquisite unita a una rapida industrializzazione delle zone di pi antica colonizzazione. Si dovette attendere gli anni Ottanta per una nuova acquisizione di territori: la guerra ispano-americana del 1898, indolore sostanzialmente per gli Stati Uniti, assicur alla nazione colonie e protettorati fuori dal continente. Nel successivo dibattito sul destino della missione della nazione si parl nuovamente di destino manifesto, e ricomparvero alcuni elementi degli anni Quaranta. Tuttavia non era pi possibile creare modelli identitari con la stessa facilit di prima. Il mondo esterno degli anni Novanta era molto pi vicino da un punto di vista temporale e spaziale, e appariva affollato e competitivo Appaiono rilevanti quattro trasformazioni reciprocamente correlate Le altre potenze occidentali stavano freneticamente arraffando territori in Africa e in Asia, legittimando la propria attivit in nome dellimpero e dellavanzata della civilt, costringendo cos gli americani a rapportare la propria impresa direttamente ai modelli del Vecchio Mondo. Avendo il destino geografico cessato di essere continentale e americano, la sua dimensione spaziale divenne meno chiara, meno manifesta. Lespansione extracontinentale mise anche in questione momentaneamente lideale dellimmacolata omogeneit statunitense Il cristianesimo venne soppiantato come modello epistemico di riferimento, da vari discorsi scientifici e pseudoscientifici della modernit pur restando lideologia dominante dal punto di vista della coesione sociale Questi quattro sviluppi hanno indebolito le tradizionali nozioni di identit e destino. Ma come si rapportato lo Stato americano alle rapide trasformazioni del contesto geopolitico del XI X secolo?
Lo Stato Americano era sempre stato debole, tanto che per alcuni osservatori americani sembr non esistere. La sua esistenza era correlata ad una debolezza negli affari interni, ragione per cui non si riusc a risolvere facilmente la questione della schiavit. Lordinamento federalista aveva reso la secessione degli stati una prospettiva contemplabile, considerando che gli stati esistevano gi, e che erano entit giuridiche in cui il governo federale aveva solo una presenza marginale. La Guerra Civile aveva poi annientato il Sud, rafforzando lo stato federale per effetto della mobilitazione militare, dellenorme espropriazione statale delle propriet sudiste e della successiva occupazione. Alla met degli anni settanta, lesercito si era ridotto a meno di trentamila uomini e la sua attivit principale era tornata a essere la mera difesa della frontiera occidentale per favorire gli insediamenti coloniali. La vittoria nordista sradic la nozione di doppia sovranit, rendendo lUnione una vera e propria Unione: gli Stati Uniti dAmerica. Il governo federale inizi a svolgere un importante azione distributiva attraverso il sistema pensionistico dei veterani. Era, dunque, impossibile tornare alle condizioni di prima della guerra. Economicamente sfruttato e stagnante , il Sud cominci a sviluppare un regime di Apartheid che privava del diritto di voto i neri recentemente emancipati e molti bianchi in condizioni di povert. Il capitale del Nord aveva presto raggiunto i suoi obbiettivi: apertura ai mercati internazionali, un sistema tariffario protezionista, enormi sussidi alle ferrovie sotto forma di concessioni di terre, la creazione di un sistema finanziario interno indipendente. Nulla illustra il corso degli eventi meglio che la strana storia del Quattordicesimo emendamento: pensato per dare cittadinanza agli ex-schiavi, negli anni Novanta era stato sostanzialmente trasformato in unarma legale a disposizione delle grandi aziende per combattere i nascenti sindacati, la cui esistenza volava i diritti civili delle dette aziende, a cui tribunali deferenti avevano attribuito lo status di persone. Si deve notare anche che vi furono contrati tra libert di impresa e forza lavoro. Negli anni Novanta, la Pinkerton Detective Agency era pi grande dellesercito americano: il loro compito era intimidire i lavoratori con la raccolta di informazioni e con minacce fisiche. Talvolta le aziende avevano gli eserciti personali, e quando questi fossero insufficienti, era possibile che si chiamassero milizie statali e truppe federali. In questo senso, Stephenson afferma che gli apparati repressivi degli Stati erano piccoli ma adeguati al compito a loro assegnato e questo compito era il mantenimento dell ordine interno, non il confronto geopolitico. Nella sfera politica, le parti si scontravano politicamente, ma combattendo forti campagne elettorali, mantenendosi in uno stretto equilibrio. Con la sospensione del diritto di voto la posizione repubblicana del Sud, trasformando la regione in un sistema politico a partito unico. Ma ogni riforma era una sfida in salita, se si considera il livello di clientelismo al nord e gli apparati partitici a gestione personalistica. Questi problemi vennero presto oscurati da una crescita economica anarchica e sbalorditiva, estesa a ogni settore che limitava la diffusione di qualsiasi mobilitazione riformistica. Elementi come limmigrazione, il lavoro a basso costo per limmigrazione di massa, linnovazione tecnologica, labbondanza di terra e risorse naturali, lampia disponibilit di capitale, lesistenza di mercati nazionali ed esteri, il basso numero di barriere e controlli politici interni di cui tenere conto spinsero negli anni novanta gli Stati Uniti al primo posto nel mondo nel settore agricolo e in quello manifatturiero. Inoltre, la concorrenza manifatturiera americana era diventata una realt tale da preoccupare profondamente gli osservatori europei. Tuttavia, il commercio con lestero era meno importante per leconomia statunitense che per i pesi concorrenti, in quanto il motore della crescita era interno. Liberi da minacce esterne e con un gran territorio da sfruttare, i ceti dominanti non avevano interesse ad appassionarsi alle colonie e alla geopolitica. Da un punto di vista economico esisteva un forte interesse e una forte penetrazione nei Caraibi. Ma quando nel 1868 a Cuba esplose la guerra civile, un conflitto durato un decennio, non vi furono seri tentativi di partecipazione. Inoltre, per quanto la repubblica dominicana si fosse mostrata propensa allannessione, il presidente Grant non riusc ad ottenere un forte sostegno per liniziativa. Inoltre, i timidi tentativi per spingere i Canadesi ad entrare nellUnione finirono in nulla. Si realizz al contempo un forte programma di armamento navale avviato negli anni ottanta, le cui ragioni furono profondamente interne. Il governo federale doveva gestire un avanzo di bilancio e le flotte militari potevano venire giustificate in termini di acquisto di acciaio, protezione dei mercantili e generiche esigenze di difesa in un mondo sempre pi piccolo, e dare alle corazzate nomi di stati serviva ad avere il necessario sostegno politico. Il potenziamento della marina sarebbe continuato sino alla fine della presidenza di Theodore Roosevelt, in cui la marina divenne seconda solo a quella britannica. Dal 1870 vi fu legida del capitale settentrionale, approvati da un sistema giudiziario condiscendente e sostenuti da uno stato che garantiva la repressione e da corrotti apparati politici mantenuti dalle loro clientele. Lo stato americano mostrava quindi tre differenze rispetto agli stati europei: Il suo potere infrastrutturale, che era limitato ( cio la capacit istituzionale di uno stato centrale di penetrare nei propri territori e attuare le proprie decisioni dal punto di vista logistico, secondo il sociologo Micheal Mann) Gli Stati Uniti conservavano un sistema laissez-faire che era solido e sbilanciato a favore del capitale, mentre i paesi europei stavano cercando di creare un sistema legato a uno stato interventista Il loro atteggiamento verso il mondo esterno mostr di non possedere nessuna delle doti e degli strumenti geopolitici dai quali i loro pari europei erano ossessionati. Se in Europa gli stati stavano costruendo alleanze e imperi e stavano cercando di comprarsi lopposizione interna, gli Stati Uniti si impegnavano a creare un sistema economico tra i pi forti del mondo con un orizzonte prevalentemente interno. Tuttavia, molti studiosi videro nellisolazionismo nulla di lodevole, e questo rappresentava piuttosto uno svantaggio, un divario. Altri invece reagirono in maniera diversa: chi era turbato dai profondi cambiamenti interni nutriva il sospetto che lAmerica stesse per cadere nel mondo e diventare un paese come gli altri, assediato dai problemi sociali e dai conflitti di classe caratteristici del Vecchio Mondo. Gli Stati Uniti sembravano rischiare di perdere il loro esonero dalla storia e il loro eccezzionalismo. Per via della centralit del tema dellespansionismo territoriale bene fare qualche osservazione su questo aspetto della dimensione imperiale e geopolitica. Molti liberali anglosassoni dellOttocento pensavano che la globalizzazione economica fosse sinonimo di interdipendenza , che avrebbe significato pi pace e pi civilt. In realt questo fu un fenomeno che si svilupp in un quadro di crescente protezionismo e di irrigidimento degli Stati Nazione. La tecnologia industriale accrebbe enormemente il potenziale distruttivo della guerra mentre lampliamento degli eserciti permanenti rendeva evidenti le marcate implicazioni nazionalistiche di questa nuova situazione. Lantagonismo allinterno di questo ordine politico europeo, in cui negli anni Novanta si aggiunse anche in Giappone, si manifestava in maniera preminente con periodiche crisi diplomatiche e con la costruzione di alleanze. Tuttavia, il fatto pi saliente fu lesplosione dellespansione imperialistica. La Gran Bretagna si ingrand di 11 milioni di Kilometri quadrati. Gli imperi europei esistevano da molto tempo ma fu solo con il 1870 che furono trasformati in un sistema formale. In questo sistema, i profitti derivanti dal commercio e dallestrazione delle materie prima furono inferiori alle attese. La corsa divenne allora una partita tra pi potenze. Il mondo civilizzato si stava trasformando in un sistema di entit nazionali e potenzialmente nazionaliste con supplementi coloniali ed economie di tipo protezionistico. Negli Stati Uniti si ebbe quindi leffetto di uno scontro tra classi sociali di diversi stati nazione. Gli effetti furono diversi: dal punto di vista ideologico lOccidente venne visto come manifestazione superiore da ogni punto di vista perch dominava il mondo. La giustificazione di questo dominio risiedeva nella sua superiorit. Si crearono nuove teorie sulla razza che giustificavano la superiorit occidentale . Inoltre, la guerra fu considerata un opinione politica razionale, e sarebbe stata breve e risolutiva. Oppure, la guerra sarebbe stata usata contro il barbarico fuori che costituiva una zona di anarchia soggetta allimposizione con la forza di un ordine razionale come tappa per la civilt. Il carattere nazionale del processo di volgarizzazione della politica contribu a proteggere la politica estera dagli occhi dellopinione pubblica. In questo modo, la guerra divenne quello che William James defin un eccitante tipo di attivit ricreativa. James Polk e la guerra messicana avevano mostrato come lesecutivo potesse utilizzare, quando le circostanze erano favorevoli, la conduzione delle relazioni internazionali per scopi personali, e le conseguenze potevano essere assurde. Nel 1889 gli Stati Uniti arrivarono vicini ad una guerra contro la Germania per uno scontro per le isole Samoa nel Pacifico, uno scontro che lallora segretario di stato James Blaine fu in grado di condurre praticamente a suo piacimento. Altro esempio di uso manipolatorio del potere fu dato nel 1985 dal rischio di una guerra contro la Gran Bretagna per gli sforzi di Cleveland e il suo segretario di stato Richard Olney di risolvere una questione dei confini tra Venezuela e Guyana britannica. Si diceva che si era legittimati in questa azione in quanto, come disse Olney, gli Stati Uniti erano sovrani nel continente. Questa espressione un interpretazione della Dottrina Monroe che irrit gli inglesi, ed ebbe successo. Venne quindi elaborato un compromesso reso possibile dalla tranquilla ma perseverante politica britannica di appeasment nei confronti degli Stati Uniti, in quanto vi erano problemi pi importanti al di l delle Americhe. Lo spirito popolare si dimostr filo britannico, dal momento che Londra aveva compiuto uno sforzo considerevole per aiutare gli Stati Uniti durante la guerra ispano-americana. Ma perch avvenne questo? Nel 1893 gli Stati Uniti vennero colpiti da una grave depressione economica, per strutturali tendenze deflazionistiche relative agli anni settanta. In questo modo, lo scontento politico prodotto dalla crisi si concentr in maniera irrazionale sulle questioni valutarie, in particolare sulla convertibilit dellargento, questione legata al partito democratico con gli sforzi delle forze guidate da William Jennings Bryan. Ma questi sforzi di collegare partito alla soluzione del problema della crisi fu fallimentare, e Bryan perse lo scontro con William McKinley. Questa elezione segn un periodo di egemonia repubblicana che sarebbe durato sino allelezione di Franklin Delano Roosevelt nel 1932, e lelezione di un democratico, Woodrow Wilson, fu possibile solo per una divisione dei democratici. Durante e dopo questo periodo di depressione economica, le preoccupazioni che il sistema non sarebbe stato in grado di reggere si imposero nellopinione pubblica e nellambiente dei mugwump: The Mugwumps were Republican political activists who bolted from the United States Republican Party by supporting Democratic candidate Grover Cleveland in the United States presidential election of 1884. Le difficolt erano forti: le pressioni dellurbanizzazione, limmigrazione da nuovi luoghi dellEuropa sudorientale, percepiti come irriducibilmente diversi ( 20 milioni di immigrati arrivarono tra il 1870 e il 1910), i moti sindacali e agrari, il movimento populista e socialista, il gigantismo delle aziende e trust e altri fenomeni allora sconosciuti, che stavano salendo alla ribalta. (Il trust, letteralmente "affidamento", un istituto del sistema giuridico anglosassone di common law, sorto nell'ambito della giurisdizione di equity, che serve a regolare una molteplicit di rapporti giuridici di natura patrimoniale , isolamento e protezione di patrimoni, gestioni patrimoniali controllate ed in materia di successioni, pensionistica, diritto societario e fiscale). Restava radicata lidea del 1939 di Jackson Turner per cui la frontiera aveva plasmato la pi intima esperienza del carattere ereditario americano, anche se nellopinione generale il ragionamento di Turner si limitava a sottolineare il fatto che gli Stati Uniti non erano pi una societ di risoluti pionieri. Ci si chiedeva: ora che il processo di colonizzazione della frontiera, su cui si basava lidentit americana, non esiste pi, che genere di forma assumeva lidentit? In questo clima lespansionismo ritorn pi forte che mai nellagenda politica. Era gi ricomparso nel 1892 quando i produttori americani di zucchero con interessi nelle Hawaii avevano architettato un piano per lindipendenza di quelle isole, cui avrebbero fatto seguito i venerandi appelli locali a venire annessi dallAmerica. Tuttavia, Grover Cleveland, lallora presidente democratico, blocc loperazione. Nel 1989 lannessione delle Hawaii super lo scoglio del congresso per via della guerra contro la Spagna. Con la guerra emersero gli elementi di somiglianza con il modello occidentale, tra cui la segretezza e i metodi manipolatori dellesecutivo a fronte di un intenso ma passeggero interesse di una popolazione largamente disinformata. Cos nel 1898 gli Stati Uniti si impadronirono di Cuba, di Puerto Rico, di Guam, dellatollo di Wake e di Manila, nelle Filippine, dove inizi una guerra di assoggettamento che dur sino al 1902. Washington decise anche di proclamare la politica della porta aperta nei confronti della Cina, dandovi seguito immediato con linvio dei Marines a Pechino per reprimere la rivolta dei Boxer. La coda finale di questo cambiamento di rotta fu data dal supporto di Roosevelt ai separatisti panamensi nella secessione dalla Colombia in cambio dei diritti americani allextraterritorialit. Le origini di questa guerra risiedevano nella ripresa della ribellione cubana nei confronti contro lautorit spagnola nel 1895, in cui venne formata una coalizione per lindipendenza nazionale, che abbracciava lintero spettro delle classi locali. La brutalit dellimpegno spagnolo a riportare la situazione alla normalit porto gli Stati Uniti ad intervenire, in primo luogo nella stampa, con limpegno di Joseph Pulitzer e Randolph Hearst per descrivere le crudelt spagnole. Il partito dellargento , partito democratico, trasform le prime manifestazioni di solidariet nel tentativo del riconoscimento americano dello status di belligerante ai ribelli. Tuttavia, Cleveland, democratico conservatore del partito delloro, mantenne una linea di neutralit che serv a sostenere gli spagnoli. Anche gli interessi economici erano contro ogni potenziale azione di disturbo. McKinley, quando sal alla presidenza nel 1897 non mostr facilmente le sue vedute, anche se si mostr favorevole alla politica delle annessioni. Ufficialmente mantenne la linea di Cleveland ma in sede riservata comunic perentoriamente agli spagnoli che quel pasticcio produceva un effetto negativo sulla ripresa economica americana. La Spagna, che si trov nel 1897 con un governo liberale, rispose alla crisi con proposte di autonomia, ma che non ebbero successo. Allinizio del 1898 McKinley decise di inviare la corazzata Maine a LAvana per difendere gli interessi americani. Alla fine, dopo che il Presidente aveva rinviato la decisione finale, lasciandola al Congresso, si arriv alla guerra. Le critiche arrivarono dallopinione pubblica conservatrice della costa orientale, accusata di spietato materialismo, crasso. Si decideva, infatti, di sostenere una guerra che fu inutile, in quanto il governo spagnolo aveva comunicato a McKinley il proprio desiderio di arrivare allaccordo, accettando le sue condizioni. Si tratt di una guerra popolare, perch venne percepita come unazione umanitaria e perch fin per essere breve. La marina diede prova di s: seguendo uno dei piani di emergenza predefiniti lo Squadrone del Pacifico condusse lattacco iniziale e decisivo alla flotta spagnola nelle Filippine. Quando la Spagna si arrese nel 1898, gli Stati Uniti controllavano fisicamente solo la parte sudorientale di Cuba, testa di ponte a Puerto Rico e i dintorni di Manila. Esplorate bene le acque, McKinley decise di annettere tutta Cuba. Tuttavia, le mani di McKinley erano legate dallemendamento Teller, allegato dal Congresso allautorizzazione alla guerra per rendere chiaro che non vi era alcuna intenzione di sovranit, giurisdizione o controllo, se non per la pacificazione dellisola. Si era inoltre scoperto che i ribelli erano poco civilizzati e avevano bisogno di tutela. La pacificazione si realizz in modo tranquillo perch con la Spagna fuori dai giochi fu possibile sfruttare i conflitti interni dal fronte anticoloniale cubano. Nel 1901 lisola divenne nominalmente indipendente, ma sotto la protezione statunitense e concedendo allAmerica luso perpetuo di una base navale, Guantanamo, e il diritto di intervenire ogni qualvolta si ritenesse che lordine fosse minacciato. Cinque anni dopo i Marines tornarono sullisola e Cuba si stava avviando a diventare una piantagione di zucchero americana. Per quanto riguarda Puerto Rico non vi furono proteste forti quando gli Stati Uniti se ne appropriarono. Lisola divenne un protettorato sul modello giuridico della colonia della Corona britannica di Hong Kong. Per quanto riguarda la pacificazione delle Filippine, si creava unaltra situazione: la moltitudine di isole, di popoli e di lingue creava unoggettiva difficolt dazione. Vi era, inoltre, un movimento nazionalista che non voleva lasciare agli Stati Uniti libert di sovranit, che fisicamente non avevano. Il trattato di pace venne ratificato solo nel 1899 con un voto di scarto. Contemporaneamente iniziava una guerra di assoggettamento che vide la morte di 200.000 filippini e che impegn non meno di 127.000 soldati statunitensi, guidati da soldati con un esperienza della guerra interna contro gli indiani. La vittoriosa campagna finale fu condotta dal generale Arthur MacArthur, che diede inizio alla sua lunga permanenza nelle isole. Per gestire il posto si usarono e forze locali, creando non solo una classe clientelare nazionalizzata, ma anche il fondamento della nazione filippina. Verso la fine del secolo, conobbe un successo particolare un trattato scritto dal reverendo Josiah Strong, con il nome di Our Country. Pubblicato nel 1885, arriv a vendere con le sue numerose edizioni, centosessantacinquemila copie, un risultato sensazionale per quello che era in realt uno strumento per la raccolta di fondi per la Christian Home Missions, missioni per lassistenza di donne e bambini. Strong introdusse con questo trattato una versione religiosa di destino manifesto, un concetto anche imperialista. Rappresentazioni analoghe possono essere ritrovate in intellettuali come John Fiske e John Burgess. Contemporaneamente il capitano Alfred Mahan forniva al nascente navalismo una base ideologica: la visione della geopolitica marittima americana ispirata allidea di predestinazione. Strong incarnava tre importanti correnti del protestantesimo statunitense tardo-settecentesco 1. La teologia liberale: la prima era una reinvenzione della teologia naturale, pensata come risposta alle scoperte scientifiche e della storia
2. La spinta missionaria in patria e allestero: l
3. attivit missionaria, tratto distintivo dellattivit della chiesa americana, raggiunse un suo sviluppo organizzativo alla fine del secolo: in patria per non perdere terreno nelle nuove realt urbane invase dagli stranieri; allestero per il desidero di diffondere il dono della Parola nei territori non cristiani e non civilizzati
4. Il vangelo sociale: il vangelo sociale era la componente riformistica di questo movimento: la realt doveva essere redenta e rigenerata. Strong fu in questo senso fautore dalla progressive Era. Secondo Strong, il tempo stava accelerando, come dimostrato dal miglioramento dei mezzi di trasporto e dal commercio globale, in direzione della competizione tra le razze, il momento ultimo. Secondo questa visione Dio aveva dato un ordine alla civilt anglosassone e agli Stati Uniti: le scelte erano due, cristianizzare il mondo o affrontare la punizione divina. Strong vedeva la civilt e la versione incontaminata del cristianesimo in pericolo. Tuttavia questo personaggio era confortato dal fatto che la potente razza anglosassone fosse in marcia, dominando pi di un terzo della superficie terrestre e pi di un quarto della sua popolazione. Era anche evidente che Dio aveva affidato agli Stati Uniti il ruolo di futura guida. Dal momento che non rimanevano altri continenti occidentali, sembrava che Dio stesse preparando la razza anglosassone per il momento culminante della storia. Secondo la sua visione, gli Stati Uniti avrebbero dovuto prendere lAmerica Centrale e Meridionale, per poi passare alle isole delloceano, allAfrica e oltre, con il risultato dellestinzione delle razze inferiori. Contemporaneamente a Strong, John Fiske e John Burgess introdussero una versione affine del tema dellimperialismo civilizzatore per quanto la parola imperialismo fosse spesso evitata. Il loro vocabolario era meno apocalittico e pi storico, anche se la trama rimaneva il suo argomento cristiano. Fiske scelse il destino manifesto come uno dei tre argomenti principali per la presentazione del pensiero politico americano, tenuta in Inghilterra nel 1880. Per lui la storia era uno scontro tra opposti: da un lato la civilt conquistatrice, dallaltro un mondo barbarico in ritirata, lo svolgimento di una partita a somma zero destinata a concludersi in uno Shabbat di pace perpetua. Il momento decisivo era stato in realt lavvento dellAmerica egemonizzata dalla componente di origine inglese, che, eliminati dal continente i nemici geopolitici pi seri, come i cattolici francesi, offriva al mondo un laboratorio unico per lo sviluppo delle idee inglesi pi avanzate. La stima moderata di Fiske era che lAmerica anglosassone avrebbe raggiunto almeno 600 o 700 milioni di abitanti per lanno 2000. Per allora, secondo lo studioso, lAfrica sarebbe diventata una potente nazione di stirpe inglese coperta di popolose citt e fiorenti fattorie, con importanti invenzioni della civilt. Fiske prese a prestito la struttura di questa narrazione da Herbert Spencer. Questo autore sosteneva che tutte le societ dovessero evolversi dalla barbarie alla civilt attraverso tre stati 1. Lanarchia selvaggia, 2. che aveva creato il militarismo dispotico, 3. che era diventato il capitalismo industriale Secondo Spencer, tutti e tre gli stadi erano pi evoluti in alcuni paesi, meno in altri. Lo stadio finale sarebbe stata la pace, in quanto gli stati sarebbero scomparsi per effetto dellefficiente politica del laissez-faire. In questo modo il militarismo era regressivo, motivo per cui Spencer si oppose alla guerra anglo-boera, come suoi equivalenti americani. Credeva, inoltre, nel valore della lotta e nella sopravvivenza dei pi idonei. Per Spencer, la lotta era la vera essenza dellevoluzione progressiva, sia biologica che storica, e qualsiasi intervento dello Stato sarebbe stato controproducente nelle societ dello stadio avanzato, perch rendeva le classi umili pi pigre e impediva il rafforzamento dei desideri. Tanto le societ, quanto le persone avevano bisogno di fare esercizio per rimanere in forma, per sfruttare le proprie capacit. Per lo studioso, una volta che il laissez faire fosse diventato semplicemente una pacifica competizione, la vita dopo la fine della storia sarebbe stata lespressione della razionalit del capitalismo. Lidea sopra riportata non pu essere definita darwiniana, o evoluzionistica. Non si pu parlare di darwinismo sociale, ma si dovrebbe parlare di spencerismo con un tocco di darwinismo volgarizzato. La vera originalit di Darwin era infatti nella sua idea di evoluzione, che non era unidea nuova, ma nella teoria della selezione naturale, per cui i singoli membri di una specie si adattano ai cambiamenti ambientali con un diverso grado di successo. In questo modo, la teoria di Darwin non n teologica n lineare, n gerarchica. La sua indeterminatezza e casualit diedero fastidio allambiente conservatore religioso quasi quanto la scoperta dei caratteri comuni con i primati. Autori come John Dewwy trovavano questa assenza di un destino liberatoria, ma la reazione generale fu quella di elaborare una nuova versione, addomesticata del darwinismo. Oltre alla teologia naturale, un altro modo fu quello di fare rientrare clandestinamente nellevoluzionismo le nozioni di sullereditariet dei caratteri acquisiti. Secondo questa idea, mantenendomi in forma e acquisendo nuove capacit tecniche, sar in grado di fare procedere levoluzione progressiva, il miglioramento continuo della razza. Metaforicamente, la societ, mantenendo condizioni salutari sociali, avrebbe continuato il suo sviluppo ascendente nella scala evolutiva. Questi stessi argomenti socio-biologici potevano essere usati per dare peso a una politica interventista, con il miglioramento di persone umili e inadeguate. Si portarono avanti allora progetti di eugenetica, cio di un presunto controllo razionale della riproduzione con lobbiettivo di migliorare la razza. Complessivamente, la funzione primaria di queste teorie fu quella di avvalorare lidea lusinghiera che le gerarchie esistenti, razziali e sociali, fossero naturali e indubbiamente destinate a essere ulteriormente avvalorate un domani su scala globale. John Burgess, fondatore degli studi di scienze politiche alla Columbia University, e insegnante di legge di Theodore Roosevelt, era interessato pi alla teoria hegeliana dello stato e allascesa provvidenzialmente determinata dallo stato-nazione. Gli stati civilizzati hanno un diritto sulle popolazioni non civilizzate, come anche un dovere nei loro confronti, e quel diritto che esse diventino civilizzate, affermava Burgess. Alfred T. Mahan fu lunico intellettuale americano a guadagnarsi prestigio internazionale. Al Naval War College divenne il pi importante teorico del navalismo globale. Il libro The influence of Sea Power upon History divenne lopera di riferimento canonica nella crescente comunit mondiale delle marine militari, offrendo una giustificazione storica della forte espansione che esse stavano gi conoscendo. Importante fu anche linfluenza che ebbe su Roosevelt, che a ventunanni scrisse The naval war of 1812. Temi fondamentali della riflessione di Mahan erano relativi allascesa della Gran Bretagna. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Mahan lamentava il fatto che tanto lopinione pubblica quanto le istituzioni continuassero a ignorare la natura conflittuale del mondo e la necessit di una preparazione militare. Il lusso dellespansione stava venendo meno. Secondo Mahan, gli Stati Uniti avrebbero dovuto creare un canale istimico che, una volta realizzato, avrebbe accresciuto il valore commerciale e strategico della regione circostante, suscitando linteresse di altre potenze. Tuttavia, la nazione era impreparata a proiettare legemonia regionale verso lesterno, sui due oceani. Mahan diceva che Gli argomenti meramente utilitaristici non hanno mai convinto n convertito il genere umano, e che la gente non avrebbe mai obbedito alle autorit della pace, se presentata come la potenza divina di tutela del mercato azionario. Sarebbe quindi stato meglio prepararsi alla grande lotta contro le antiche civilt asiatiche. Nel complesso, il ragionamento di Mahan si articolava su due livelli: Il primo livello era il tema geopolitico della preparazione militare strategica e dellarmamento navale nello scenario allargato degli interessi strettamente statunitensi Il secondo era il discorso della civilizzazione prodotta dalle conquiste e dall elevazione sociale e culturale Analogamente, si nutrivano dubbi sullineluttabilit del progresso. Il malcontento nei confronti della civilt e il pessimismo culturale non erano rari negli ambienti dellintellighenzia occidentale della fine del XIX secolo. Questa tendenza era diffusa nella costa orientale dalla vecchia lite, che temeva di ritrovarsi in mezzo a masse pullulanti di miserabili immigrati e che avevano paura che la loro razza e la loro classe sociale stessero diventando pericolosamente agiate, perdendo la capacit riproduttiva. Roosevelt condivideva questo sentimento di nostalgia ed esalt le combattive virt che riteneva caratteristiche di ogni grande razza padrona. Lui stesso era partito per lOvest per trovare la vera vita attiva. Questo atteggiamento poteva facilmente tradursi come sentimento di superiorit e del militarismo, nella quale la retorica rooseveltiana facilmente scivolava. Si capisce anche come potesse fondersi con una concezione dellespansione imperiale, che era considerata come una forza di rigenerazione. La conquista considerata come duplice: una conquista interiore di se stessi e un attacco verso lesterno per purificare ed elevare gli spazi conquistati e i popoli che li abitano. Seward trov il pensiero di Mahan piuttosto rozzo, ma di fatto il livello dellelaborazione teorica si era alzato rispetto a quello del periodo di OSullivan, con la cornice della predestinazione ampliata e che comprendeva una maggiore variet di argomenti, in parte con la constatazione che il destino non era pi cos evidente. Il problema pi importante diventava quindi i territori a cui si stava pensando per lespansionismo. Venne anche sollevato il tema delicato del colonialismo, oltre alle discussioni sulla classificazioni dellinferiorit. Ma quali sono i nuclei concettuali di questa divisione relativa alla coerenza ideologica imperiale? Il dovere e lelevazione Dovendo scegliere il futuro di quei territori, il dibattito venne dominato dal tema del dovere, che ispir frasi come Il dovere determina il destino di McKinley. Il dovere era considerato uno strumento che poteva essere utile nel momento in cui lobbiettivo concreto del destino fosse sembrato un po meno chiaro, e, in quel contesto, fare la cosa giusta sarebbe servito a realizzare il destino. In questo modo, veniva dato forte peso al presente. Bryan, rispondendo a McKinley, osserv che il destino determinato dal fine e che il fine qualcosa che ciascuna persona poteva stabilire da s. Cos si abbandonava la nozione di un destino predeterminato e determinante per sposare quella opposta, il puro volontarismo. Questo fu espresso in modo chiaro dalla poesia di Rudyard Kipling, nel suo White Mans Burden, il fardello delluomo bianco, e volta a far capire agli americani di farsi carico dei fardelli della civilt nelle Filippine. Se fare il proprio dovere era equiparato a fare bene, era difficile dire no al dovere, il cui significato pass dalla solidariet ai cubani, popolo colonizzato, al senso di superiorit nei confronti di esseri infantili ed incapaci, bisognosi di istruzioni, in cui il civilizzatore doveva metterli in salvo, anche se questo poteva comportare un invasione. Non si poteva lasciare i popoli nellanarchia, prede di guerreggianti fazioni di barbari. La razza Il concetto di razza pervadeva ogni ambito della societ ed era avvalorato dallaffermazione del discorso pseudoscientifico, e si considerava indicasse qualsiasi cosa, da un particolare gruppo linguistico allintera umanit, ma in particolare era una categoria usata per descrivere i caratteri intrinseci di un dato gruppo, in particolare quello degli anglosassoni, dai quali si riteneva emanasse le cose buone. Lo stesso istinto che aveva condotto gli ariani fuori dallAsia centrale stava adesso portando i loro discendenti americani verso la costa del Pacifico: Laspirazione razziale ad essere una grande nazione. Questa era unaspirazione a cui si poteva solo ubbidire. Il deputato del Missouri Charles F. Cochran celebr lannessione delle Hawaii nel 1898 come semplicemente un altro passo nellavanzata della libert e della civilt e nella conquista del mondo da parte delle razze ariane. Con tono trionfante aggiunse che il regno degli ariani, per mezzo della giustizia, penetrer in ogni angolo abitabile del pianeta, perch lavanzata della razza indomabile che ha fondato questa repubblica non avrebbe potuto essere fermata. Le altre razze erano quindi considerate pericolose o non idonee. - Alla prima categoria vi erano i vigorosi slavi, con i quali si prevedeva una futura resa dei conti. - Alla seconda categoria appartenevano tutti i gruppi non europei, comprendenti anche gli europei di origine latina. I neri americani erano considerati come stranieri. Il senatore della Virginia John Proctor, che nel suo discorso al Senato sulle condizioni umane a Cuba convinse molti che era giusto entrare in guerra, disse che era stato un errore concedere il supremo privilegio della liber anglosassone a una razza straniera ed analfabeta, che stava soltanto allora emergendo dalla schiavit. In questo modo, la continua espansione delle leggi razziali, istituite contro i neri, si saldava con la necessit di tenere al loro posto gli stranieri assoggettati fuori dal paese. Identit territoriale e impero Lassunzione di controllo di nuovi territori extracontinentali poneva nuovi problemi. In primo luogo appariva simile al colonialismo, ovvero allimperialismo europeo. Come dichiar McKinley, limperialismo era estraneo alla tempra e al genio del popolo americano ed era opposto al sentimento, al pensiero e allo scopo dellAmerica. Gli si diede allora qualche altro nome: limpero della pace, limpero dellamore, dellintelletto, della libert e altre formulazioni. Come dimostrato in India, gli inglesi avevano gi realizzato in modo progetto il tipo di impero democratico che gli americano erano adesso destinati a creare. Si poteva anche definirlo nuovo imperialismo, dal momento che era destinato a diffondere in tutto il mondo i principi della pace e della giustizia, della libert e della legge anglosassoni. Quando inizi lattivit di amministrazione delle colonie, gli osservatori dovettero sforzarsi per distinguere la dominazione americana dalla dominazione spagnola precedente, e non fu semplice. Nelle Filippine torn utile lesperienza spagnola dei reconcentrados, deportando i contadini in villaggi strategici fortificati, cio proprio la politica adottata dagli spagnoli a Cuba anni prima, che aveva causato scandalo umanitario negli Stati Uniti. Alcuni non erano perplessi di fronte al colonialismo, ritenendolo coerente con la democrazia. Questa concezione, a detta di questi pensatori, non era contraria nemmeno allidea di una nazione in cui tutti gli uomini sono creati uguali, in quanto, quando queste popolazione sarebbero state classificate come incapaci o infantili, sarebbero rientrate come escluse da casa propria. Ma il problema vero era una vera classificazione allinterno del paese, considerando che gli incapaci e infantili erano anche le donne, gli indiani e i neri. Lo status di stati indipendenti non rese possibile una loro inclusione e la concessione della cittadinanza. Nel 1831 vennero quindi definire in termini di nazioni interne dipendenti, che dovevano essere governati come sudditi e non come cittadini. Alla fine del XIX secolo la loro posizione divenne quella di comunit locali dipendenti. Erano perci titolari di garanzie date dal Federal Bureau of Indian Affairs, che in realt esercitava una sovranit assoluta. Era difficile per pensare da un punto di vista spaziale e culturale che le Filippine, lontane migliaia di miglia , potessero divenire uno stato dellUnione. Stesso discorso si fece per Puerto Rico. In questo modo, Puerto Rico e Filippine finirono per essere tanto dentro quanto fuori, mentre Cuba fin per essere formalmente indipendente. Le Hawaii, nonostante la presenza maggioritaria di stranieri, vennero elevate a Stato cinquantanni dopo. A fronte di questa eterogeneit, ci si convinse che la guerra ispano-americana avesse sanato le ultime ferite della Guerra Civile, suggellando lunit e lomogeneit dellUnione continentale.
Determinismo geografico Ai pensatori americani, soprattutto dopo la vittoria nella baia di Manila, appariva che le Hawaii fossero lo scalo intermedio voluto dalla provvidenza in mezzo al Pacifico, e che magari fosse anche un primo appoggio per il passatoio verso lAsia. In questo modo, vennero create nuove cartine nelle quali Honolulu appariva il centro delle comunicazioni di un mondo pacifico nuovo. Si scopr, inoltre, che il destino manifesto aveva cessato di essere un progetto continentale predeterminato. Al contrario, le Filippine avevano un problema: geograficamente erano parte del Vecchio Mondo. Come si doveva conciliare questo con la Dottrina Monroe? Ci si poneva il problema, infatti, sul fatto che impossessarsi delle isole avrebbe reso gli Stati Uniti parte integrante del Vecchio Mondo, invischiando la nazione in pratiche vecchio stile. La giustificazione a questo si trov nellestensione del sentimento di generosit espresso nella Dottrina Monroe, nei confronti dellAmerica Latina La malattia dellisolamento Un modo di affrontarla era quella di proclamare lavvento di una nuova fase, abbandonando lo stato di isolamento, come disse larcivescovo cattolico John Ireland nel 1898. Tuttavia, i cattolici erano meno entusiasti di aggressioni contro nazioni cattoliche in nome di valori anglosassoni e protestanti. Degna di nota lidea che la grandezza era compatibile con lisolamento, un idea che veniva allora associata allargomentazione umanitaria che lisolamento fosse stato un atteggiamento egoistico. Si diffuse quindi lerrata convinzione che gli Stati Uniti fossero entrati nel mondo inteso nel suo complesso, e per cui si dovevano prendere le responsabilit nelle vicende del mondo. Visti daffari Un tema molto diffuso era quello del commercio, abbastanza scontato se si considera che il commercio era considerata, insieme al cristianesimo, la forma civilizzatrice preminente. Dewey aveva allora diffuso speranza per i grandi attori delleconoma, con la sua vittoria militare. Per i commercianti si delinear0ono allora i mercati futuri dellEstremo Oriente, anche se gli scambi che effettivamente si realizzarono furono pochi. Si riteneva, con visioni opposte, che il commercio potesse sostenere che lespansione territoriale nel Pacifico fosse una cosa eccellente. Whitelaw Reid, un giornalista candidato repubblicano alla vicepresidenza nel 1892, fece un chiaro accenno alla pura e semplice redditivit, mentre altri fecero ricorso ad argomentazioni che vedevano il dominio del Pacifico come premessa per dominare il futuro del commercio globale. Nelle sue argomentazioni, liquid ogni obbiezione al mantenimento del possesso delle Filippine. Il commercio era quindi esaltato come misura precisa del grado di civilt. Evangelizzazione Accanto alla volont di diffondere il commercio vi era anche lo sforzo della cristianizzazione del mondo, concepita come una conquista. The Outlook, la rivista cristiana preferita da Roosevelt concordava sullidea che la religione cristiana destinata ad espandersi sin dallinizio. Come si ripetuto in queste righe, i discorsi sulla missione e sul destino dellAmerica mantennero un carattere esplicitamente cristiano, e si era favorevoli, come ha confermato Josiah Strong, allespansione. Il cristianesimo era quindi una specie di simbolo unificante che copriva molti argomenti ma che non aveva la stessa presenza pervasiva e diretta degli anni Quaranta. Realpolitik Tra coloro che esaltavano la fine dellisolamento erano pochi quelli che propugnavano la discesa dellarena della politica di potenza alla maniera europea. Gli Stati Uniti avrebbero allora utilizzato le proprie qualit per lelevazione civile e commerciale del mondo, coerentemente con il gi citato pensiero di Mahan. Henry Cabot Lodge spos il genere di geopolitica europea, ed era convinto che dopo lAfrica, si sarebbero spartite anche il Sud America, se gli Stati Uniti non lavessero impedito. Pensava inoltre che le manovre militari per ottenere vantaggi commerciali non era un andamento ciclico, ma un corso dove il pi grande prevale sul pi debole. Ci si doveva quindi preparare militarmente e bisognava espandersi in maniera avveduta. Quasi in modo preventivo , Lodge, analizzando la condotta russa in Asia, disse che la civilt americana di origine inglese avrebbe dovuto affrontare una potenza che controlla una quantit di territorio e una massa di abitanti di dimensioni mai viste, dove il colosso del dispotismo e del socialismo militaristico avrebbe messo in pericolo il benessere di ogni popolo libero, riferendosi cos alla Russa, non allUnione Sovietica! Lodge non era il solo a pensare questo. Cera anche il suo amico Brooks Adams, che ne offr una versione pi completa in una serie di opere dove veniva prevista una futura lotta contro limpero dOriente. Altri fecero riferimento alla razzarussa come la pi ostile a ogni principio della civilt angloamericana, diversa nella lingua, nella letteratura, nella religione e nella forma di governo. Tuttavia, il Giappone, qualche anno pi tardi(1905), fece vacillare la visione della Russia come principale minaccia. I giapponesi, infatti, inflissero una severa sconfitta militare ai russi. Si pens allora che le Filippine fossero forse un punto debole, in cui Mahan si era sempre dimostrato scettico. Storia e civilt Opinione condivisa era quella che la civilt avrebbe sconfitto la barbarie e che gli Stati Uniti sarebbero diventati un protagonista importante nella scena mondiale, essendo la versione pi avanzata della civilt. La democrazia americana era cos custodita dalla trinit libero impero, libero commercio, libero uomini. Inoltre, il tempo stava accelerando e lo spazio si stava restringendo, rendendo il mondo pi piccolo e pi rapido. Lincapacit di tenere il passo era sinonimo di decadenza e fatale scomparsa. Prova, era lopulente e decadente Cina, immersa nella corruzione tipicamente orientale, incapace di dare al mondo una dignitosa immagine di se stessa. Si doveva, pertanto, essere sempre in movimento. - Lantiimperialismo Uno dei protagonisti dellanti-imperialismo fu il senatore dellIndiana Albert J. Beveridge, il pi carismatico giovane repubblicano dopo Roosevelt. Le sue vedute, soffuse di retorica cristiana, costituiscono un efficace compendio dei temi precedentemente trattati e un buon termine di confronto rispetto a quanto segue. Beveridge fu un riformatore progressista che sostenne riforme classiche come quella sul controllo della qualit della carne e della regolamentazione del settore ferroviario, oltre che ai provvedimenti antitrust e alla giornata lavorativa di otto ore. Beveridge fu, come Roosevelt, molto preoccupato sul declino della qualit dei cittadini americani che, a suo parere, stavano perdendo i fondamentali caratteri puritani anche per la ricchezza materiale. Questo personaggio conservava una fede religiosa nella gente semplice della repubblica, che considerava la voce di Dio. La guerra ispano-americana diede loccasione per il popolo eletto da Dio di compiere atti vivificanti e nobili. Alla vigilia della guerra richiam lesempio di Ulysses Grant, colui che port lUnione alla vittoria nel 1865, e che divenne presidente nel 1869. Questo istinto razziale aveva reso gli americani la forza esploratrice, colonizzatrice e amministratrice del mondo. Impero prendeva ora i connotati di crescita del commercio e del potere coloniale. Apostati erano considerati coloro che si opponevano al destino , incapaci di leggere correttamente la logica divina della storia. Fedele ai temi della predestinazione, Beverdige parl di libert non come diritto di tutti di esprimere il proprio consenso, ma per definizione, la sovranit americana poteva essere soltanto un dono divino per qualsiasi popolo e qualsiasi terra. In questo senso, giustificava lazione nelle Filippine, che avrebbero dovuto essere felici contro il giusto e civilizzatore governo di questa repubblica. In questo modo, la storia era da lui vista come una predeterminata operazione di salvataggio che salvava il mondo dalla sua naturale desolazione e dagli uomini selvaggi. Beveridge pensava questo atto di sottomissione in maniera vivida, come in questo svolazzo retorico di una violenza psicosessuale. Atti che venivano compiuti con il nobile proposito di conseguire la supremazia commerciale, fondamentale per rendere gli Stati Uniti lattore sovrano della pace nel mondo. Dio aveva nominato gli americani ( e i popoli anglofoni) signori della civilt, capi progetto del mondo, in modo che instaurassero un sistema ordinato dove ora regna il caos. Nel 1893, quando lannessione delle Hawaii fu nellagenda politica, Carl Schurz pubblic un violento attacco contro lidea generale di destino manifesto, osservando come riemergesse in ogni fase storica annessionistica per fare apparire ogni opposizione come lotta contro il fato. Schurz non era contrario allespansione in quanto tale, sostenendo lunione consensuale con un paese come il Canada. Ma a Sud, sosteneva che non vi fosse un limite logico allespansione e le popolazioni erano eterogenee, oltre ad abitare il luoghi poco favorevoli alla democrazia. In questo modo, annessioni nei Caraibi e nel Pacifico avrebbero minato una condizione propizia unica. Per questuomo, una politica sensata era quella di assicurarsi con trattative, i diritti su determinate stazioni per il rifornimento di carbone e sulle fonti di materie prime, oltre che a concentrarsi sugli importanti vantaggi del paese. Shurz, esule politiche della rivolta tedesca del 1848, si fece strada nel partito repubblicano sino a diventare ministro degli interni. Per illustrare la sua posizione in merito allespansionismo, faceva spesso ricorso ad un dilemma: per conservare la propria natura fondamentale, gli Stati Uniti non avrebbero potuto annettere territori come dominon, ma solo come futuri membri a pieno titolo. Lidea dellespansione legata alla predestinazione fu pi ampia in termini di portata concettuale e di diffusione, ed includeva la radicale critica socialista, distantissima dalla corrente dominante dellopposizione, e classificava limpresa come una rapina capitalistica. Tralasciando le posizioni radicali, molte figure di questa opposizione avevano carriere di successo: lex presidente Cleveland, il presidente repubblicano del Congresso Thomas Reed, il senatore del Massachusetts Hoar. Vi erano anche un numero inferiore di pastori protestanti. William Jennings Bryan era contrario. Quali sono le opinioni rispetto alla predestinazione allespansione? Dissensi empirici ( differenze di opinione sugli eventi o sui probabili sviluppi) Alcuni sostenevano che grandi fortune commerciali in Estremo Oriente erano improbabili, e che il clima rendesse impossibile per gli anglosassoni sostenere una vera colonizzazione, ma anzi che fosse pi possibile una degradazione dei superiori anglosassoni per leffetto del contatto con esseri inferiori invece che con lelevazione sociale e culturale di questi ultimi. Si diceva anche che i filippini potevano badare a loro stessi, anche senza la predisposizione degli anglosassoni. Si sosteneva, inoltre, che gli americani avessero un pessimo curriculum nella gestione degli incapaci nei propri territori: gli indiani e i neri. Sorsero affermazioni sullassenza di responsabilit americana sulle filippine e sui filippini, che dovevano semplicemente essere sottomessi; affermazioni relative allincapacit statunitense per gestire popolazioni coloniali, e che fossero irrimediabilmente negati nellarte della diplomazia delle grandi potenze, due qualit diventate necessarie; affermazioni relative al fatto che lespansone continentale verso territori direttamente contigui, prima del 1898, fosse qualitativamente diversa dallimperialismo; infine, si sosteneva che gli Stati Uniti avevano molto territorio che andava sviluppato e aveva problemi che dovevano essere sviluppati prima di avventurarsi nello spazio transoceanico.
Il fato dellidentit americana Lespansione provoc una controversia pi profonda a proposito del nostro posto e ruolo del mondo e di quello che vogliamo lAmerica diventi. Una reazione disperata fu Dobbiamo restare un popolo speciale. In questo senso, lopposizione dichiar che la via coloniale o imperiale avrebbe rovinato la natura essenziale del paese e ne avrebbe determinato la crisi. Emergeva quindi il paradosso di Schurz: le razze e gli spazi stranieri non potevano essere assorbiti, e se fossero stati discriminati, questo porterebbe ad un sistema a due classi che aveva gi portato in passato alla Guerra civile. In questo senso le repubbliche non potevano avere popolazioni sottomesse e rimanere sane, ma dovevano rimanere omogenee. Il colonialismo aveva il plausibile rischio di lasciarsi invischiare nella politica europea, cadendo nel mondo e cessando di essere se stessi. Questa caduta non avvenne mai: nessuna delle iniziative coloniali o semicoloniali ebbe un impatto decisivo sul percorso storico degli Stati Uniti, in quanto paese continentale o sulla loro identit nel mondo. Quando questo divenne sempre pi chiaro con il Novecento, il movimento anti-imperialista affond. Critica del destino manifesto Schurz mostr anche un attacco alla nozione di destino nel suo complesso. Il senatore Pettigrew formul unimportante atto di accusa nel 1989, nel corso del dibattito sulle Hawaii: Il destino manifesto stato lassassino di esseri umani. Ha commesso crimini, ha contributo alloppressione e alle ingiuste sofferenze degli abitanti. [] Il destino manifesto ha sempre spinto le repubbliche a conquistare le razze pi deboli, sottomettendo i loro popoli alla schiavit, imponendo tasse contro la loro volont e infliggendo governi a loro odiosi. Il destino manifesto semplicemente il grido del pi forte per giustificare il saccheggio del pi debole Il direttore della rivista The Nation, Godkin, pubblic articoli sarcastici di protesta contro le pretese dellazienda Duty & Destiny, e sottolineava che si trattava della lotta di uninsieme di volont umane contro un altro insieme e il nostro destino sar qualsiasi cosa verr decisa dallinsieme pi forte. Godkin era un conservatore brutalmente ostile ai lavoratori e sprezzante nei confronti dei nuovi immigrati, ma era anche uno di quelli che istituivano un collegamento tra gli ipocriti discorsi sul salvataggio degli stranieri allestero e i continui linciaggi dei neri e le nuove leggi degli Stati contro il loro diritto alla libert di movimento in patria. Anche se in queste righe lautore ha presentato una realt coesa che non realt non fu, la storia degli Stati Uniti fu sempre una storia di assoggettamenti e di espulsione di altre popolazioni, presentando un curriculum di conquista, colonizzazione ed espansione territoriale, mai eguagliato da nessun altro popolo del XIX secolo. Se non ci si voleva appropriare di altri territori si doveva restituire il New Mexico agli Apache, elemento addotto per indebolire largomento della contiguit territoriale. Lesempio degli Apache arriv da Theodore Roosevelt. Egli divenne presidente nel 1901 per circostanze fortuite e tragiche. La sua carriera lo ha visto governatore dello stato di New York. Dopo le gesta delle colline di San Juan, Godkin disse che poteva essere lallegro compagno di Riccardo Cuor di Leone, dal momento che aveva la visione di un ragazzo immaturo ed il solo che prendeva sul serio il proprio istrionismo bellico. Da Presidente Roosevelt diede prova di consumata abilit e prudenza nel terreno della politica estera, e la comprendeva meglio di qualsiasi altro presidente dal tempo di John Quincy Adams, ed aveva un ottima padronanza del linguaggio della forza, dalla simulazione alla dissimulazione, ma in generale dellintero armamentario della politica di potenza. Negli affari interni cerc di affermare lesecutivo come istituzione relativamente autonoma di pianificazione politica. In ambito geopolitico le sue manovre furono caute, in quanto fu consapevole della limitata disponibilit americana ad entrare nella partita ad alto rischio della politica globale. Intanto gli Stati Uniti vennero gi percepiti come grande potenza e Roosevelt recit consapevolmente il suo ruolo ogni volta che pot farlo. Lapproccio strategico di Roosevelt stato opportunamente descritto in termini di dominio dei Caraibi, politica dellequilibrio di potere in Estremo Oriente e non coinvolgimento in Europa, ma qualera la visione storica del tempo e dello spazio? Per Roosevelt la storia appariva come un movimento lineare dalla barbarie alla civilt, passando per lo stadio intermedio o transitorio del dispotismo. Si gi parlato di questa teoria in relazione a Spencer, il fautore. Tuttavia, Roosevelt applic questa teoria allo spazio geografico, dividendo il mondo reale del 1900 in due: il campo della civilt contro il campo della barbarie e del dispotismo. Limpero, concepito come dominio, dimostrava la volont di instaurare lordine con la forza nel campo turbolento per consentire lutilizzo degli spazi desolati nellinteresse dellumanit. Negli Stati Uniti avvenne questo processo, quindi fare la morale al passato pareva inutile. Il risultato era eccellente, come la repressione dellinsurrezione nelle Filippine, lequivalente della repressione dei Seminole al tempo di Jackson. Il concetto di ordine che Roosevelt aveva in mente comportava un sistema fondato sulla protezione e sullobbedienza, dove le regole dovevano essere imposte dalla potenza imperiale, che ne doveva condannare anche le trasgressioni ed era tenuta a dare protezione oltre che di un modello da imitare. In questo senso si adduceva la meschina giustificazione di far progredire i selvaggi verso la civilt. In questultimo ambito, dove lordine regnava, si dovevano evitare guerre intestine e si doveva avere cura degli interessi americani. A questo fine fu potenziata la marina militare britannica, elemento rappresentante anche il fatto di potenziare lordine e la civilt. In questo senso, la sorte di ogni soggetto in ogni parte del mondo era decisa dalla correttezza del comportamento, che andava valutato sulla base di un immutabile codice del dovere, dellonore e della legge della civilt. Sarebbe un errore parlare di retorica o di considerazioni generali, in quanto Roosevelt agiva di conseguenza, come pu dimostrare il corollario del 1904 modellato sulle idee del suo insegnante John Burgess. Secondo queste idee, il generale divieto a fare entrare gli europei in America Latina venne trasformato nel diritto positivo dellAmerica a intervenire nel bacino dei Caraibi. Inoltre, le sue idee sono colme di un desiderio interventista comprovato dalla morale. Nonostante ci, si teme che ladesione degli Stati Uniti alla Dottrina Monroe potrebbe costringerli allesercizio di un potere di vigilanza internazionale. Il discorso si pu ricondurre alla volont, nel caso vengano fatte cose cattive o ignobili , a fare qualsiasi cosa necessaria per mantenerla sulla retta via. Essendo la potenza civilizzatrice dellarea, questa pretendeva di affermare qualera questa retta via. In altri termini, i Caraibi divennero un protettorato de facto, soggetto ad unattivit di vigilanza. Roosevelt riteneva che questo modello potesse essere preso come esempio per le potenze civili, tra queste anche il Giappone, che egli sostenne ampiamente in occasione dellespansione in Corea, arrivando a considerarlo il futuro rigeneratore di tutta lAsia orientale. In questo modo, il concetto di ordine presupponeva che ogni deviazione diventava un passo indietro, che la forza civile della responsabilit doveva doverosamente impedire. Paradossalmente, questo principio era identico alla dottrina sovietica di Breznev del 1968 usata per giustificare lannessione della Cecoslovacchia. Nel 1909 Roosevelt aveva lasciato ormai la Casa Bianca, e Herbert Croly pubblic un libro che riassunse lesperienza Roosevelt. Lautore propose anche una rottura con la tradizione per mezzo di un nuovo e dinamico nazionalismo, fondato su un governo forte e determinato: si tratta di una versione rinnovata in chiave democratica delle teorie politiche di Alexander Hamilton. Lopera The Promise of America fu talmente importante per Roosevelt che divent un suo testo di riferimento per il suo graduale ritorno alla politica dopo il 1910. Tra i concetti di Croly sono evidenti lideale della Promessa nazionale e la nozione di Terra del destino. Secondo lautore, si iniziava a fare delle scelte vere, in cui il vecchio senso di un glorioso destino doveva essere trasformato in una cosciente missione nazionale, cio un programma razionale politico, definito dal governo nazionale e per il quale ci sarebbe stato bisogno di disciplina, abnegazione, regole e controlli. Solamente non affidandosi al caso e al fato si sarebbero potute ripristinare le condizioni per una duratura realizzazione della promessa e del destino. Quanto alle relazioni estere, non sosteneva la necessit di operare alcun cambiamento nella politica di breve periodo, anche se sottolineava che il nuovo nazionalismo non avrebbe lasciato libero corso alla solita tendenza americana a immaginare una qualche intrinseca incompatibilit tra europeismo ed americanismo, idea sbagliata che dava quasi una sacralit allidea dellisolamento. Prima o poi gli Stati Uniti si sarebbero trovati nella situazione di dovere far pendere la bilancia di un conflitto europeo da una parte per promuovere un nuovo ordine democratico, mentre agire diversamente sarebbe stata una forma di provincialismo e sciovinismo continentale. In questo modo, Croly aveva messo a fuoco la tensione esistente fra due idee concorrenti di destino, una tensione che non si sarebbe potuta materializzare sino a quando gli Stati Uniti non diventarono una societ industriale completamente dominata dalla logica dellaccumulazione e della razionalizzazione capitalistica su larga scala. Da un lato, la pi antica tradizione di carattere sacro profetico vedeva il futuro come determinato o fissato esattamente come gli eventi del passato, eliminando il tempo. La concezione liberal-secolare vedeva il destino come una destinazione determinata dallazione umana su una base razionale. Il futuro e il tempo erano aperti, ma prevedibili, soggetti al controllo operativo del pensiero e dellazione degli uomini: il destino manifesto che diventa destino governato. Loccasione per promuovere il nuovo ordine mondiale si sarebbe presentata agli Stati Uniti prima di quanto Croly si aspettasse, e quando si present, sia Roosevelt che Wilson avrebbero abbracciato la sua visione.