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CAPITOLO 3

Il dono della civilt ( 1865 1914)


Una delle immagini pi diffuse dopo la Guerra civile era nata come immagine pubblicitaria:
lAmerican Progress or Manifest Destiny, inizialmente utilizzata nel 1872 nella promozione di un
libro intitolato New Overland Tourist e Pacific Coast Guide. Al centro della scena compare una
donna radiosa e angelica che viene chiamata la Stella dellImpero, che tiene in mano un libro e in
unaltra un filo del telegrafo, con lo sguardo verso le Montagne Rocciose, e in cui lest civilizzato
e sereno. Nellovest si vedono degli indiani che scappano, dolenti contro linarrestabile avanzata
delle forze della luce. Le strofe create dal Vescovo Berkeley e rivedute da John Quincy Adams,
avevano ottenuto il giusto trionfo nel mondo della pubblicit del periodo postbellico. Parl anche
del periodo che segu lacquisto dellAlaska: si sarebbe trattato di un periodo durante il quale
lespansione sarebbe rimasta per lo pi un fenomeno interno, unavanzata nelle aree del continente
gi acquisite unita a una rapida
industrializzazione delle zone di
pi antica colonizzazione.
Si dovette attendere gli anni
Ottanta per una nuova
acquisizione di territori: la
guerra ispano-americana del
1898, indolore sostanzialmente
per gli Stati Uniti, assicur alla
nazione colonie e protettorati
fuori dal continente.
Nel successivo dibattito sul
destino della missione della
nazione si parl nuovamente di
destino manifesto, e ricomparvero alcuni elementi degli anni Quaranta. Tuttavia non era pi
possibile creare modelli identitari con la stessa facilit di prima. Il mondo esterno degli anni
Novanta era molto pi vicino da un punto di vista temporale e spaziale, e appariva affollato e
competitivo
Appaiono rilevanti quattro trasformazioni reciprocamente correlate
Le altre potenze occidentali stavano freneticamente arraffando territori in Africa e in Asia,
legittimando la propria attivit in nome dellimpero e dellavanzata della civilt,
costringendo cos gli americani a rapportare la propria impresa direttamente ai modelli del
Vecchio Mondo.
Avendo il destino geografico cessato di essere continentale e americano, la sua dimensione
spaziale divenne meno chiara, meno manifesta.
Lespansione extracontinentale mise anche in questione momentaneamente lideale
dellimmacolata omogeneit statunitense
Il cristianesimo venne soppiantato come modello epistemico di riferimento, da vari discorsi
scientifici e pseudoscientifici della modernit pur restando lideologia dominante dal punto
di vista della coesione sociale
Questi quattro sviluppi hanno indebolito le tradizionali nozioni di identit e destino. Ma come si
rapportato lo Stato americano alle rapide trasformazioni del contesto geopolitico del XI X secolo?

Lo Stato Americano era sempre stato debole, tanto che per alcuni osservatori americani sembr non
esistere. La sua esistenza era correlata ad una debolezza negli affari interni, ragione per cui non si
riusc a risolvere facilmente la questione della schiavit. Lordinamento federalista aveva reso la
secessione degli stati una prospettiva contemplabile, considerando che gli stati esistevano gi, e che
erano entit giuridiche in cui il governo federale aveva solo una presenza marginale. La Guerra
Civile aveva poi annientato il Sud, rafforzando lo stato federale per effetto della mobilitazione
militare, dellenorme espropriazione statale delle propriet sudiste e della successiva occupazione.
Alla met degli anni settanta, lesercito si era ridotto a meno di trentamila uomini e la sua attivit
principale era tornata a essere la mera difesa della frontiera occidentale per favorire gli insediamenti
coloniali.
La vittoria nordista sradic la nozione di doppia sovranit, rendendo lUnione una vera e propria
Unione: gli Stati Uniti dAmerica. Il governo federale inizi a svolgere un importante azione
distributiva attraverso il sistema pensionistico dei veterani. Era, dunque, impossibile tornare alle
condizioni di prima della guerra.
Economicamente sfruttato e stagnante , il Sud cominci a sviluppare un regime di Apartheid che
privava del diritto di voto i neri recentemente emancipati e molti bianchi in condizioni di povert. Il
capitale del Nord aveva presto raggiunto i suoi obbiettivi: apertura ai mercati internazionali, un
sistema tariffario protezionista, enormi sussidi alle ferrovie sotto forma di concessioni di terre, la
creazione di un sistema finanziario interno indipendente.
Nulla illustra il corso degli eventi meglio che la strana storia del Quattordicesimo emendamento:
pensato per dare cittadinanza agli ex-schiavi, negli anni Novanta era stato sostanzialmente
trasformato in unarma legale a disposizione delle grandi aziende per combattere i nascenti
sindacati, la cui esistenza volava i diritti civili delle dette aziende, a cui tribunali deferenti avevano
attribuito lo status di persone.
Si deve notare anche che vi furono contrati tra libert di impresa e forza lavoro. Negli anni Novanta,
la Pinkerton Detective Agency era pi grande dellesercito americano: il loro compito era intimidire
i lavoratori con la raccolta di informazioni e con minacce fisiche. Talvolta le aziende avevano gli
eserciti personali, e quando questi fossero insufficienti, era possibile che si chiamassero milizie
statali e truppe federali. In questo senso, Stephenson afferma che gli apparati repressivi degli
Stati erano piccoli ma adeguati al compito a loro assegnato e questo compito era il
mantenimento dell ordine interno, non il confronto geopolitico.
Nella sfera politica, le parti si scontravano politicamente, ma combattendo forti campagne elettorali,
mantenendosi in uno stretto equilibrio. Con la sospensione del diritto di voto la posizione
repubblicana del Sud, trasformando la regione in un sistema politico a partito unico. Ma ogni
riforma era una sfida in salita, se si considera il livello di clientelismo al nord e gli apparati partitici
a gestione personalistica.
Questi problemi vennero presto oscurati da una crescita economica anarchica e sbalorditiva, estesa a
ogni settore che limitava la diffusione di qualsiasi mobilitazione riformistica. Elementi come
limmigrazione, il lavoro a basso costo per limmigrazione di massa, linnovazione tecnologica,
labbondanza di terra e risorse naturali, lampia disponibilit di capitale, lesistenza di mercati
nazionali ed esteri, il basso numero di barriere e controlli politici interni di cui tenere conto spinsero
negli anni novanta gli Stati Uniti al primo posto nel mondo nel settore agricolo e in quello
manifatturiero. Inoltre, la concorrenza manifatturiera americana era diventata una realt tale da
preoccupare profondamente gli osservatori europei. Tuttavia, il commercio con lestero era meno
importante per leconomia statunitense che per i pesi concorrenti, in quanto il motore della crescita
era interno.
Liberi da minacce esterne e con un gran territorio da sfruttare, i ceti dominanti non avevano
interesse ad appassionarsi alle colonie e alla geopolitica. Da un punto di vista economico esisteva
un forte interesse e una forte penetrazione nei Caraibi. Ma quando nel 1868 a Cuba esplose la
guerra civile, un conflitto durato un decennio, non vi furono seri tentativi di partecipazione. Inoltre,
per quanto la repubblica dominicana si fosse mostrata propensa allannessione, il presidente Grant
non riusc ad ottenere un forte sostegno per liniziativa. Inoltre, i timidi tentativi per spingere i
Canadesi ad entrare nellUnione finirono in nulla.
Si realizz al contempo un forte programma di armamento navale avviato negli anni ottanta, le cui
ragioni furono profondamente interne. Il governo federale doveva gestire un avanzo di bilancio e le
flotte militari potevano venire giustificate in termini di acquisto di acciaio, protezione dei mercantili
e generiche esigenze di difesa in un mondo sempre pi piccolo, e dare alle corazzate nomi di stati
serviva ad avere il necessario sostegno politico. Il potenziamento della marina sarebbe continuato
sino alla fine della presidenza di Theodore Roosevelt, in cui la marina divenne seconda solo a
quella britannica.
Dal 1870 vi fu legida del capitale settentrionale, approvati da un sistema giudiziario
condiscendente e sostenuti da uno stato che garantiva la repressione e da corrotti apparati politici
mantenuti dalle loro clientele. Lo stato americano mostrava quindi tre differenze rispetto agli stati
europei:
Il suo potere infrastrutturale, che era limitato ( cio la capacit istituzionale di uno stato
centrale di penetrare nei propri territori e attuare le proprie decisioni dal punto di vista
logistico, secondo il sociologo Micheal Mann)
Gli Stati Uniti conservavano un sistema laissez-faire che era solido e sbilanciato a favore del
capitale, mentre i paesi europei stavano cercando di creare un sistema legato a uno stato
interventista
Il loro atteggiamento verso il mondo esterno mostr di non possedere nessuna delle doti e
degli strumenti geopolitici dai quali i loro pari europei erano ossessionati.
Se in Europa gli stati stavano costruendo alleanze e imperi e stavano cercando di comprarsi
lopposizione interna, gli Stati Uniti si impegnavano a creare un sistema economico tra i pi forti
del mondo con un orizzonte prevalentemente interno. Tuttavia, molti studiosi videro
nellisolazionismo nulla di lodevole, e questo rappresentava piuttosto uno svantaggio, un divario.
Altri invece reagirono in maniera diversa: chi era turbato dai profondi cambiamenti interni nutriva il
sospetto che lAmerica stesse per cadere nel mondo e diventare un paese come gli altri, assediato
dai problemi sociali e dai conflitti di classe caratteristici del Vecchio Mondo. Gli Stati Uniti
sembravano rischiare di perdere il loro esonero dalla storia e il loro eccezzionalismo.
Per via della centralit del tema dellespansionismo territoriale bene fare qualche osservazione su
questo aspetto della dimensione imperiale e geopolitica. Molti liberali anglosassoni dellOttocento
pensavano che la globalizzazione economica fosse sinonimo di interdipendenza , che avrebbe
significato pi pace e pi civilt. In realt questo fu un fenomeno che si svilupp in un quadro di
crescente protezionismo e di irrigidimento degli Stati Nazione. La tecnologia industriale accrebbe
enormemente il potenziale distruttivo della guerra mentre lampliamento degli eserciti permanenti
rendeva evidenti le marcate implicazioni nazionalistiche di questa nuova situazione.
Lantagonismo allinterno di questo ordine politico europeo, in cui negli anni Novanta si aggiunse
anche in Giappone, si manifestava in maniera preminente con periodiche crisi diplomatiche e con la
costruzione di alleanze. Tuttavia, il fatto pi saliente fu lesplosione dellespansione imperialistica.
La Gran Bretagna si ingrand di 11 milioni di Kilometri quadrati. Gli imperi europei esistevano da
molto tempo ma fu solo con il 1870 che furono trasformati in un sistema formale. In questo sistema,
i profitti derivanti dal commercio e dallestrazione delle materie prima furono inferiori alle attese.
La corsa divenne allora una partita tra pi potenze. Il mondo civilizzato si stava trasformando in un
sistema di entit nazionali e potenzialmente nazionaliste con supplementi coloniali ed economie di
tipo protezionistico. Negli Stati Uniti si ebbe quindi leffetto di uno scontro tra classi sociali di
diversi stati nazione.
Gli effetti furono diversi: dal punto di vista ideologico lOccidente venne visto come
manifestazione superiore da ogni punto di vista perch dominava il mondo. La giustificazione di
questo dominio risiedeva nella sua superiorit. Si crearono nuove teorie sulla razza che
giustificavano la superiorit occidentale . Inoltre, la guerra fu considerata un opinione politica
razionale, e sarebbe stata breve e risolutiva. Oppure, la guerra sarebbe stata usata contro il barbarico
fuori che costituiva una zona di anarchia soggetta allimposizione con la forza di un ordine
razionale come tappa per la civilt.
Il carattere nazionale del processo di volgarizzazione della politica contribu a proteggere la politica
estera dagli occhi dellopinione pubblica. In questo modo, la guerra divenne quello che William
James defin un eccitante tipo di attivit ricreativa. James Polk e la guerra messicana avevano
mostrato come lesecutivo potesse utilizzare, quando le circostanze erano favorevoli, la conduzione
delle relazioni internazionali per scopi personali, e le conseguenze potevano essere assurde. Nel
1889 gli Stati Uniti arrivarono vicini ad una guerra contro la Germania per uno scontro per le isole
Samoa nel Pacifico, uno scontro che lallora segretario di stato James Blaine fu in grado di condurre
praticamente a suo piacimento. Altro esempio di uso manipolatorio del potere fu dato nel 1985 dal
rischio di una guerra contro la Gran Bretagna per gli sforzi di Cleveland e il suo segretario di stato
Richard Olney di risolvere una questione dei confini tra Venezuela e Guyana britannica. Si diceva
che si era legittimati in questa azione in quanto, come disse Olney, gli Stati Uniti erano sovrani nel
continente. Questa espressione un interpretazione della Dottrina Monroe che irrit gli inglesi, ed
ebbe successo.
Venne quindi elaborato un compromesso reso possibile dalla tranquilla ma perseverante politica
britannica di appeasment nei confronti degli Stati Uniti, in quanto vi erano problemi pi importanti
al di l delle Americhe.
Lo spirito popolare si dimostr filo britannico, dal momento che Londra aveva compiuto uno sforzo
considerevole per aiutare gli Stati Uniti durante la guerra ispano-americana. Ma perch avvenne
questo?
Nel 1893 gli Stati Uniti vennero colpiti da una grave depressione economica, per strutturali
tendenze deflazionistiche relative agli anni settanta. In questo modo, lo scontento politico prodotto
dalla crisi si concentr in maniera irrazionale sulle questioni valutarie, in particolare sulla
convertibilit dellargento, questione legata al partito democratico con gli sforzi delle forze guidate
da William Jennings Bryan. Ma questi sforzi di collegare partito alla soluzione del problema della
crisi fu fallimentare, e Bryan perse lo scontro con William McKinley. Questa elezione segn un
periodo di egemonia repubblicana che sarebbe durato sino allelezione di Franklin Delano
Roosevelt nel 1932, e lelezione di un democratico, Woodrow Wilson, fu possibile solo per una
divisione dei democratici.
Durante e dopo questo periodo di depressione economica, le preoccupazioni che il sistema non
sarebbe stato in grado di reggere si imposero nellopinione pubblica e nellambiente dei mugwump:
The Mugwumps were Republican political activists who bolted from the United States Republican
Party by supporting Democratic candidate Grover Cleveland in the United States presidential
election of 1884. Le difficolt erano forti: le pressioni dellurbanizzazione, limmigrazione da
nuovi luoghi dellEuropa sudorientale, percepiti come irriducibilmente diversi ( 20 milioni di
immigrati arrivarono tra il 1870 e il 1910), i moti sindacali e agrari, il movimento populista e
socialista, il gigantismo delle aziende e trust e altri fenomeni allora sconosciuti, che stavano salendo
alla ribalta. (Il trust, letteralmente "affidamento", un istituto del sistema giuridico anglosassone di
common law, sorto nell'ambito della giurisdizione di equity, che serve a regolare una molteplicit di
rapporti giuridici di natura patrimoniale , isolamento e protezione di patrimoni, gestioni patrimoniali
controllate ed in materia di successioni, pensionistica, diritto societario e fiscale).
Restava radicata lidea del 1939 di Jackson Turner per cui la frontiera aveva plasmato la pi intima
esperienza del carattere ereditario americano, anche se nellopinione generale il ragionamento di
Turner si limitava a sottolineare il fatto che gli Stati Uniti non erano pi una societ di risoluti
pionieri. Ci si chiedeva: ora che il processo di colonizzazione della frontiera, su cui si basava
lidentit americana, non esiste pi, che genere di forma assumeva lidentit?
In questo clima lespansionismo ritorn pi forte che mai nellagenda politica. Era gi ricomparso
nel 1892 quando i produttori americani di zucchero con interessi nelle Hawaii avevano architettato
un piano per lindipendenza di quelle isole, cui avrebbero fatto seguito i venerandi appelli locali a
venire annessi dallAmerica. Tuttavia, Grover Cleveland, lallora presidente democratico, blocc
loperazione. Nel 1989 lannessione delle Hawaii super lo scoglio del congresso per via della
guerra contro la Spagna. Con la guerra emersero gli elementi di somiglianza con il modello
occidentale, tra cui la segretezza e i metodi manipolatori dellesecutivo a fronte di un intenso ma
passeggero interesse di una popolazione largamente disinformata. Cos nel 1898 gli Stati Uniti si
impadronirono di Cuba, di Puerto Rico, di Guam, dellatollo di Wake e di Manila, nelle Filippine,
dove inizi una guerra di assoggettamento che dur sino al 1902.
Washington decise anche di proclamare la politica della porta aperta nei confronti della Cina,
dandovi seguito immediato con linvio dei Marines a Pechino per reprimere la rivolta dei Boxer. La
coda finale di questo cambiamento di rotta fu data dal supporto di Roosevelt ai separatisti
panamensi nella secessione dalla Colombia in cambio dei diritti americani allextraterritorialit. Le
origini di questa guerra risiedevano nella ripresa della ribellione cubana nei confronti contro
lautorit spagnola nel 1895, in cui venne formata una coalizione per lindipendenza nazionale, che
abbracciava lintero spettro delle classi locali. La brutalit dellimpegno spagnolo a riportare la
situazione alla normalit porto gli Stati Uniti ad intervenire, in primo luogo nella stampa, con
limpegno di Joseph Pulitzer e Randolph Hearst per descrivere le crudelt spagnole. Il partito
dellargento , partito democratico, trasform le prime manifestazioni di solidariet nel tentativo del
riconoscimento americano dello status di belligerante ai ribelli. Tuttavia, Cleveland, democratico
conservatore del partito delloro, mantenne una linea di neutralit che serv a sostenere gli spagnoli.
Anche gli interessi economici erano contro ogni potenziale azione di disturbo.
McKinley, quando sal alla presidenza nel 1897 non mostr facilmente le sue vedute, anche se si
mostr favorevole alla politica delle annessioni. Ufficialmente mantenne la linea di Cleveland ma in
sede riservata comunic perentoriamente agli spagnoli che quel pasticcio produceva un effetto
negativo sulla ripresa economica americana. La Spagna, che si trov nel 1897 con un governo
liberale, rispose alla crisi con proposte di autonomia, ma che non ebbero successo. Allinizio del
1898 McKinley decise di inviare la corazzata Maine a LAvana per difendere gli interessi
americani. Alla fine, dopo che il Presidente aveva rinviato la decisione finale, lasciandola al
Congresso, si arriv alla guerra. Le critiche arrivarono dallopinione pubblica conservatrice della
costa orientale, accusata di spietato materialismo, crasso. Si decideva, infatti, di sostenere una
guerra che fu inutile, in quanto il governo spagnolo aveva comunicato a McKinley il proprio
desiderio di arrivare allaccordo, accettando le sue condizioni. Si tratt di una guerra popolare,
perch venne percepita come unazione umanitaria e perch fin per essere breve. La marina diede
prova di s: seguendo uno dei piani di emergenza predefiniti lo Squadrone del Pacifico condusse
lattacco iniziale e decisivo alla flotta spagnola nelle Filippine. Quando la Spagna si arrese nel
1898, gli Stati Uniti controllavano fisicamente solo la parte sudorientale di Cuba, testa di ponte a
Puerto Rico e i dintorni di Manila. Esplorate bene le acque, McKinley decise di annettere tutta
Cuba. Tuttavia, le mani di McKinley erano legate dallemendamento Teller, allegato dal Congresso
allautorizzazione alla guerra per rendere chiaro che non vi era alcuna intenzione di sovranit,
giurisdizione o controllo, se non per la pacificazione dellisola. Si era inoltre scoperto che i ribelli
erano poco civilizzati e avevano bisogno di tutela.
La pacificazione si realizz in modo tranquillo perch con la Spagna fuori dai giochi fu possibile
sfruttare i conflitti interni dal fronte anticoloniale cubano. Nel 1901 lisola divenne nominalmente
indipendente, ma sotto la protezione statunitense e concedendo allAmerica luso perpetuo di una
base navale, Guantanamo, e il diritto di intervenire ogni qualvolta si ritenesse che lordine fosse
minacciato. Cinque anni dopo i Marines tornarono sullisola e Cuba si stava avviando a diventare
una piantagione di zucchero americana. Per quanto riguarda Puerto Rico non vi furono proteste forti
quando gli Stati Uniti se ne appropriarono. Lisola divenne un protettorato sul modello giuridico
della colonia della Corona britannica di Hong Kong.
Per quanto riguarda la pacificazione delle Filippine, si creava unaltra situazione: la moltitudine di
isole, di popoli e di lingue creava unoggettiva difficolt dazione. Vi era, inoltre, un movimento
nazionalista che non voleva lasciare agli Stati Uniti libert di sovranit, che fisicamente non
avevano. Il trattato di pace venne ratificato solo nel 1899 con un voto di scarto.
Contemporaneamente iniziava una guerra di assoggettamento che vide la morte di 200.000 filippini
e che impegn non meno di 127.000 soldati statunitensi, guidati da soldati con un esperienza della
guerra interna contro gli indiani. La vittoriosa campagna finale fu condotta dal generale Arthur
MacArthur, che diede inizio alla sua lunga permanenza nelle isole. Per gestire il posto si usarono e
forze locali, creando non solo una classe clientelare nazionalizzata, ma anche il fondamento della
nazione filippina.
Verso la fine del secolo, conobbe un successo particolare un trattato scritto dal reverendo Josiah
Strong, con il nome di Our Country. Pubblicato nel 1885, arriv a vendere con le sue numerose
edizioni, centosessantacinquemila copie, un risultato sensazionale per quello che era in realt uno
strumento per la raccolta di fondi per la Christian Home Missions, missioni per lassistenza di
donne e bambini. Strong introdusse con questo trattato una versione religiosa di destino manifesto,
un concetto anche imperialista. Rappresentazioni analoghe possono essere ritrovate in intellettuali
come John Fiske e John Burgess. Contemporaneamente il capitano Alfred Mahan forniva al
nascente navalismo una base ideologica: la visione della geopolitica marittima americana ispirata
allidea di predestinazione.
Strong incarnava tre importanti correnti del protestantesimo statunitense tardo-settecentesco
1. La teologia liberale: la prima era una reinvenzione della teologia naturale, pensata come
risposta alle scoperte scientifiche e della storia

2. La spinta missionaria in patria e allestero: l

3. attivit missionaria, tratto distintivo dellattivit della chiesa americana, raggiunse un suo
sviluppo organizzativo alla fine del secolo: in patria per non perdere terreno nelle nuove
realt urbane invase dagli stranieri; allestero per il desidero di diffondere il dono della
Parola nei territori non cristiani e non civilizzati

4. Il vangelo sociale: il vangelo sociale era la componente riformistica di questo movimento: la
realt doveva essere redenta e rigenerata. Strong fu in questo senso fautore dalla progressive
Era.
Secondo Strong, il tempo stava accelerando, come dimostrato dal miglioramento dei mezzi di
trasporto e dal commercio globale, in direzione della competizione tra le razze, il momento ultimo.
Secondo questa visione Dio aveva dato un ordine alla civilt anglosassone e agli Stati Uniti: le
scelte erano due, cristianizzare il mondo o affrontare la punizione divina. Strong vedeva la civilt e
la versione incontaminata del cristianesimo in pericolo. Tuttavia questo personaggio era confortato
dal fatto che la potente razza anglosassone fosse in marcia, dominando pi di un terzo della
superficie terrestre e pi di un quarto della sua popolazione. Era anche evidente che Dio aveva
affidato agli Stati Uniti il ruolo di futura guida. Dal momento che non rimanevano altri continenti
occidentali, sembrava che Dio stesse preparando la razza anglosassone per il momento culminante
della storia.
Secondo la sua visione, gli Stati Uniti avrebbero dovuto prendere lAmerica Centrale e Meridionale,
per poi passare alle isole delloceano, allAfrica e oltre, con il risultato dellestinzione delle razze
inferiori.
Contemporaneamente a Strong, John Fiske e John Burgess introdussero una versione affine del
tema dellimperialismo civilizzatore per quanto la parola imperialismo fosse spesso evitata. Il loro
vocabolario era meno apocalittico e pi storico, anche se la trama rimaneva il suo argomento
cristiano. Fiske scelse il destino manifesto come uno dei tre argomenti principali per la
presentazione del pensiero politico americano, tenuta in Inghilterra nel 1880. Per lui la storia era
uno scontro tra opposti: da un lato la civilt conquistatrice, dallaltro un mondo barbarico in ritirata,
lo svolgimento di una partita a somma zero destinata a concludersi in uno Shabbat di pace
perpetua. Il momento decisivo era stato in realt lavvento dellAmerica egemonizzata dalla
componente di origine inglese, che, eliminati dal continente i nemici geopolitici pi seri, come i
cattolici francesi, offriva al mondo un laboratorio unico per lo sviluppo delle idee inglesi pi
avanzate. La stima moderata di Fiske era che lAmerica anglosassone avrebbe raggiunto almeno
600 o 700 milioni di abitanti per lanno 2000. Per allora, secondo lo studioso, lAfrica sarebbe
diventata una potente nazione di stirpe inglese coperta di popolose citt e fiorenti fattorie, con
importanti invenzioni della civilt.
Fiske prese a prestito la struttura di questa narrazione da Herbert Spencer. Questo autore sosteneva
che tutte le societ dovessero evolversi dalla barbarie alla civilt attraverso tre stati
1. Lanarchia selvaggia,
2. che aveva creato il militarismo dispotico,
3. che era diventato il capitalismo industriale
Secondo Spencer, tutti e tre gli stadi erano pi evoluti in alcuni paesi, meno in altri. Lo stadio finale
sarebbe stata la pace, in quanto gli stati sarebbero scomparsi per effetto dellefficiente politica del
laissez-faire. In questo modo il militarismo era regressivo, motivo per cui Spencer si oppose alla
guerra anglo-boera, come suoi equivalenti americani. Credeva, inoltre, nel valore della lotta e nella
sopravvivenza dei pi idonei. Per Spencer, la lotta era la vera essenza dellevoluzione progressiva,
sia biologica che storica, e qualsiasi intervento dello Stato sarebbe stato controproducente nelle
societ dello stadio avanzato, perch rendeva le classi umili pi pigre e impediva il rafforzamento
dei desideri. Tanto le societ, quanto le persone avevano bisogno di fare esercizio per rimanere in
forma, per sfruttare le proprie capacit. Per lo studioso, una volta che il laissez faire fosse diventato
semplicemente una pacifica competizione, la vita dopo la fine della storia sarebbe stata
lespressione della razionalit del capitalismo.
Lidea sopra riportata non pu essere definita darwiniana, o evoluzionistica. Non si pu parlare di
darwinismo sociale, ma si dovrebbe parlare di spencerismo con un tocco di darwinismo
volgarizzato. La vera originalit di Darwin era infatti nella sua idea di evoluzione, che non era
unidea nuova, ma nella teoria della selezione naturale, per cui i singoli membri di una specie si
adattano ai cambiamenti ambientali con un diverso grado di successo. In questo modo, la teoria di
Darwin non n teologica n lineare, n gerarchica. La sua indeterminatezza e casualit diedero
fastidio allambiente conservatore religioso quasi quanto la scoperta dei caratteri comuni con i
primati.
Autori come John Dewwy trovavano questa assenza di un destino liberatoria, ma la reazione
generale fu quella di elaborare una nuova versione, addomesticata del darwinismo. Oltre alla
teologia naturale, un altro modo fu quello di fare rientrare clandestinamente nellevoluzionismo le
nozioni di sullereditariet dei caratteri acquisiti. Secondo questa idea, mantenendomi in forma e
acquisendo nuove capacit tecniche, sar in grado di fare procedere levoluzione progressiva, il
miglioramento continuo della razza. Metaforicamente, la societ, mantenendo condizioni salutari
sociali, avrebbe continuato il suo sviluppo ascendente nella scala evolutiva.
Questi stessi argomenti socio-biologici potevano essere usati per dare peso a una politica
interventista, con il miglioramento di persone umili e inadeguate. Si portarono avanti allora progetti
di eugenetica, cio di un presunto controllo razionale della riproduzione con lobbiettivo di
migliorare la razza. Complessivamente, la funzione primaria di queste teorie fu quella di avvalorare
lidea lusinghiera che le gerarchie esistenti, razziali e sociali, fossero naturali e indubbiamente
destinate a essere ulteriormente avvalorate un domani su scala globale.
John Burgess, fondatore degli studi di scienze politiche alla Columbia University, e insegnante di
legge di Theodore Roosevelt, era interessato pi alla teoria hegeliana dello stato e allascesa
provvidenzialmente determinata dallo stato-nazione. Gli stati civilizzati hanno un diritto sulle
popolazioni non civilizzate, come anche un dovere nei loro confronti, e quel diritto che esse
diventino civilizzate, affermava Burgess.
Alfred T. Mahan fu lunico intellettuale americano a guadagnarsi prestigio internazionale. Al Naval
War College divenne il pi importante teorico del navalismo globale. Il libro The influence of Sea
Power upon History divenne lopera di riferimento canonica nella crescente comunit mondiale
delle marine militari, offrendo una giustificazione storica della forte espansione che esse stavano gi
conoscendo. Importante fu anche linfluenza che ebbe su Roosevelt, che a ventunanni scrisse The
naval war of 1812.
Temi fondamentali della riflessione di Mahan erano relativi allascesa della Gran Bretagna. Per
quanto riguarda gli Stati Uniti, Mahan lamentava il fatto che tanto lopinione pubblica quanto le
istituzioni continuassero a ignorare la natura conflittuale del mondo e la necessit di una
preparazione militare. Il lusso dellespansione stava venendo meno. Secondo Mahan, gli Stati Uniti
avrebbero dovuto creare un canale istimico che, una volta realizzato, avrebbe accresciuto il valore
commerciale e strategico della regione circostante, suscitando linteresse di altre potenze. Tuttavia,
la nazione era impreparata a proiettare legemonia regionale verso lesterno, sui due oceani.
Mahan diceva che Gli argomenti meramente utilitaristici non hanno mai convinto n convertito il
genere umano, e che la gente non avrebbe mai obbedito alle autorit della pace, se presentata
come la potenza divina di tutela del mercato azionario. Sarebbe quindi stato meglio prepararsi alla
grande lotta contro le antiche civilt asiatiche.
Nel complesso, il ragionamento di Mahan si articolava su due livelli:
Il primo livello era il tema geopolitico della preparazione militare strategica e
dellarmamento navale nello scenario allargato degli interessi strettamente statunitensi
Il secondo era il discorso della civilizzazione prodotta dalle conquiste e dall elevazione
sociale e culturale
Analogamente, si nutrivano dubbi sullineluttabilit del progresso. Il malcontento nei confronti
della civilt e il pessimismo culturale non erano rari negli ambienti dellintellighenzia occidentale
della fine del XIX secolo. Questa tendenza era diffusa nella costa orientale dalla vecchia lite, che
temeva di ritrovarsi in mezzo a masse pullulanti di miserabili immigrati e che avevano paura che la
loro razza e la loro classe sociale stessero diventando pericolosamente agiate, perdendo la capacit
riproduttiva. Roosevelt condivideva questo sentimento di nostalgia ed esalt le combattive virt che
riteneva caratteristiche di ogni grande razza padrona. Lui stesso era partito per lOvest per trovare la
vera vita attiva.
Questo atteggiamento poteva facilmente tradursi come sentimento di superiorit e del militarismo,
nella quale la retorica rooseveltiana facilmente scivolava. Si capisce anche come potesse fondersi
con una concezione dellespansione imperiale, che era considerata come una forza di rigenerazione.
La conquista considerata come duplice: una conquista interiore di se stessi e un attacco verso
lesterno per purificare ed elevare gli spazi conquistati e i popoli che li abitano.
Seward trov il pensiero di Mahan piuttosto rozzo, ma di fatto il livello dellelaborazione teorica si
era alzato rispetto a quello del periodo di OSullivan, con la cornice della predestinazione ampliata
e che comprendeva una maggiore variet di argomenti, in parte con la constatazione che il destino
non era pi cos evidente. Il problema pi importante diventava quindi i territori a cui si stava
pensando per lespansionismo. Venne anche sollevato il tema delicato del colonialismo, oltre alle
discussioni sulla classificazioni dellinferiorit.
Ma quali sono i nuclei concettuali di questa divisione relativa alla coerenza ideologica imperiale?
Il dovere e lelevazione
Dovendo scegliere il futuro di quei territori, il dibattito venne dominato dal tema del dovere, che
ispir frasi come Il dovere determina il destino di McKinley. Il dovere era considerato uno
strumento che poteva essere utile nel momento in cui lobbiettivo concreto del destino fosse
sembrato un po meno chiaro, e, in quel contesto, fare la cosa giusta sarebbe servito a realizzare il
destino. In questo modo, veniva dato forte peso al presente. Bryan, rispondendo a McKinley,
osserv che il destino determinato dal fine e che il fine qualcosa che ciascuna persona poteva
stabilire da s. Cos si abbandonava la nozione di un destino predeterminato e determinante per
sposare quella opposta, il puro volontarismo. Questo fu espresso in modo chiaro dalla poesia di
Rudyard Kipling, nel suo White Mans Burden, il fardello delluomo bianco, e volta a far capire agli
americani di farsi carico dei fardelli della civilt nelle Filippine. Se fare il proprio dovere era
equiparato a fare bene, era difficile dire no al dovere, il cui significato pass dalla solidariet ai
cubani, popolo colonizzato, al senso di superiorit nei confronti di esseri infantili ed incapaci,
bisognosi di istruzioni, in cui il civilizzatore doveva metterli in salvo, anche se questo poteva
comportare un invasione. Non si poteva lasciare i popoli nellanarchia, prede di guerreggianti
fazioni di barbari.
La razza
Il concetto di razza pervadeva ogni ambito della societ ed era avvalorato dallaffermazione del
discorso pseudoscientifico, e si considerava indicasse qualsiasi cosa, da un particolare gruppo
linguistico allintera umanit, ma in particolare era una categoria usata per descrivere i caratteri
intrinseci di un dato gruppo, in particolare quello degli anglosassoni, dai quali si riteneva emanasse
le cose buone. Lo stesso istinto che aveva condotto gli ariani fuori dallAsia centrale stava adesso
portando i loro discendenti americani verso la costa del Pacifico: Laspirazione razziale ad essere
una grande nazione. Questa era unaspirazione a cui si poteva solo ubbidire. Il deputato del
Missouri Charles F. Cochran celebr lannessione delle Hawaii nel 1898 come semplicemente un
altro passo nellavanzata della libert e della civilt e nella conquista del mondo da parte delle
razze ariane. Con tono trionfante aggiunse che il regno degli ariani, per mezzo della giustizia,
penetrer in ogni angolo abitabile del pianeta, perch lavanzata della razza indomabile che ha
fondato questa repubblica non avrebbe potuto essere fermata. Le altre razze erano quindi
considerate pericolose o non idonee.
- Alla prima categoria vi erano i vigorosi slavi, con i quali si prevedeva una futura resa dei
conti.
- Alla seconda categoria appartenevano tutti i gruppi non europei, comprendenti anche gli
europei di origine latina.
I neri americani erano considerati come stranieri.
Il senatore della Virginia John Proctor, che nel suo discorso al Senato sulle condizioni umane a
Cuba convinse molti che era giusto entrare in guerra, disse che era stato un errore concedere il
supremo privilegio della liber anglosassone a una razza straniera ed analfabeta, che stava soltanto
allora emergendo dalla schiavit. In questo modo, la continua espansione delle leggi razziali,
istituite contro i neri, si saldava con la necessit di tenere al loro posto gli stranieri assoggettati fuori
dal paese.
Identit territoriale e impero
Lassunzione di controllo di nuovi territori extracontinentali poneva nuovi problemi. In primo luogo
appariva simile al colonialismo, ovvero allimperialismo europeo. Come dichiar McKinley,
limperialismo era estraneo alla tempra e al genio del popolo americano ed era opposto al
sentimento, al pensiero e allo scopo dellAmerica. Gli si diede allora qualche altro nome: limpero
della pace, limpero dellamore, dellintelletto, della libert e altre formulazioni.
Come dimostrato in India, gli inglesi avevano gi realizzato in modo progetto il tipo di impero
democratico che gli americano erano adesso destinati a creare. Si poteva anche definirlo nuovo
imperialismo, dal momento che era destinato a diffondere in tutto il mondo i principi della pace e
della giustizia, della libert e della legge anglosassoni.
Quando inizi lattivit di amministrazione delle colonie, gli osservatori dovettero sforzarsi per
distinguere la dominazione americana dalla dominazione spagnola precedente, e non fu semplice.
Nelle Filippine torn utile lesperienza spagnola dei reconcentrados, deportando i contadini in
villaggi strategici fortificati, cio proprio la politica adottata dagli spagnoli a Cuba anni prima, che
aveva causato scandalo umanitario negli Stati Uniti. Alcuni non erano perplessi di fronte al
colonialismo, ritenendolo coerente con la democrazia. Questa concezione, a detta di questi
pensatori, non era contraria nemmeno allidea di una nazione in cui tutti gli uomini sono creati
uguali, in quanto, quando queste popolazione sarebbero state classificate come incapaci o infantili,
sarebbero rientrate come escluse da casa propria. Ma il problema vero era una vera classificazione
allinterno del paese, considerando che gli incapaci e infantili erano anche le donne, gli indiani e i
neri. Lo status di stati indipendenti non rese possibile una loro inclusione e la concessione della
cittadinanza. Nel 1831 vennero quindi definire in termini di nazioni interne dipendenti, che
dovevano essere governati come sudditi e non come cittadini. Alla fine del XIX secolo la loro
posizione divenne quella di comunit locali dipendenti. Erano perci titolari di garanzie date dal
Federal Bureau of Indian Affairs, che in realt esercitava una sovranit assoluta.
Era difficile per pensare da un punto di vista spaziale e culturale che le Filippine, lontane migliaia
di miglia , potessero divenire uno stato dellUnione. Stesso discorso si fece per Puerto Rico. In
questo modo, Puerto Rico e Filippine finirono per essere tanto dentro quanto fuori, mentre Cuba fin
per essere formalmente indipendente. Le Hawaii, nonostante la presenza maggioritaria di stranieri,
vennero elevate a Stato cinquantanni dopo. A fronte di questa eterogeneit, ci si convinse che la
guerra ispano-americana avesse sanato le ultime ferite della Guerra Civile, suggellando lunit e
lomogeneit dellUnione continentale.

Determinismo geografico
Ai pensatori americani, soprattutto dopo la vittoria nella baia di Manila, appariva che le Hawaii
fossero lo scalo intermedio voluto dalla provvidenza in mezzo al Pacifico, e che magari fosse anche
un primo appoggio per il passatoio verso lAsia. In questo modo, vennero create nuove cartine nelle
quali Honolulu appariva il centro delle comunicazioni di un mondo pacifico nuovo. Si scopr,
inoltre, che il destino manifesto aveva cessato di essere un progetto continentale predeterminato. Al
contrario, le Filippine avevano un problema: geograficamente erano parte del Vecchio Mondo.
Come si doveva conciliare questo con la Dottrina Monroe? Ci si poneva il problema, infatti, sul
fatto che impossessarsi delle isole avrebbe reso gli Stati Uniti parte integrante del Vecchio Mondo,
invischiando la nazione in pratiche vecchio stile. La giustificazione a questo si trov nellestensione
del sentimento di generosit espresso nella Dottrina Monroe, nei confronti dellAmerica Latina
La malattia dellisolamento
Un modo di affrontarla era quella di proclamare lavvento di una nuova fase, abbandonando lo stato
di isolamento, come disse larcivescovo cattolico John Ireland nel 1898. Tuttavia, i cattolici erano
meno entusiasti di aggressioni contro nazioni cattoliche in nome di valori anglosassoni e protestanti.
Degna di nota lidea che la grandezza era compatibile con lisolamento, un idea che veniva allora
associata allargomentazione umanitaria che lisolamento fosse stato un atteggiamento egoistico. Si
diffuse quindi lerrata convinzione che gli Stati Uniti fossero entrati nel mondo inteso nel suo
complesso, e per cui si dovevano prendere le responsabilit nelle vicende del mondo.
Visti daffari
Un tema molto diffuso era quello del commercio, abbastanza scontato se si considera che il
commercio era considerata, insieme al cristianesimo, la forma civilizzatrice preminente. Dewey
aveva allora diffuso speranza per i grandi attori delleconoma, con la sua vittoria militare. Per i
commercianti si delinear0ono allora i mercati futuri dellEstremo Oriente, anche se gli scambi che
effettivamente si realizzarono furono pochi. Si riteneva, con visioni opposte, che il commercio
potesse sostenere che lespansione territoriale nel Pacifico fosse una cosa eccellente.
Whitelaw Reid, un giornalista candidato repubblicano alla vicepresidenza nel 1892, fece un chiaro
accenno alla pura e semplice redditivit, mentre altri fecero ricorso ad argomentazioni che vedevano
il dominio del Pacifico come premessa per dominare il futuro del commercio globale. Nelle sue
argomentazioni, liquid ogni obbiezione al mantenimento del possesso delle Filippine. Il
commercio era quindi esaltato come misura precisa del grado di civilt.
Evangelizzazione
Accanto alla volont di diffondere il commercio vi era anche lo sforzo della cristianizzazione del
mondo, concepita come una conquista. The Outlook, la rivista cristiana preferita da Roosevelt
concordava sullidea che la religione cristiana destinata ad espandersi sin dallinizio. Come si
ripetuto in queste righe, i discorsi sulla missione e sul destino dellAmerica mantennero un carattere
esplicitamente cristiano, e si era favorevoli, come ha confermato Josiah Strong, allespansione. Il
cristianesimo era quindi una specie di simbolo unificante che copriva molti argomenti ma che non
aveva la stessa presenza pervasiva e diretta degli anni Quaranta.
Realpolitik
Tra coloro che esaltavano la fine dellisolamento erano pochi quelli che propugnavano la discesa
dellarena della politica di potenza alla maniera europea. Gli Stati Uniti avrebbero allora utilizzato
le proprie qualit per lelevazione civile e commerciale del mondo, coerentemente con il gi citato
pensiero di Mahan. Henry Cabot Lodge spos il genere di geopolitica europea, ed era convinto che
dopo lAfrica, si sarebbero spartite anche il Sud America, se gli Stati Uniti non lavessero impedito.
Pensava inoltre che le manovre militari per ottenere vantaggi commerciali non era un andamento
ciclico, ma un corso dove il pi grande prevale sul pi debole. Ci si doveva quindi preparare
militarmente e bisognava espandersi in maniera avveduta.
Quasi in modo preventivo , Lodge, analizzando la condotta russa in Asia, disse che la civilt
americana di origine inglese avrebbe dovuto affrontare una potenza che controlla una quantit di
territorio e una massa di abitanti di dimensioni mai viste, dove il colosso del dispotismo e del
socialismo militaristico avrebbe messo in pericolo il benessere di ogni popolo libero, riferendosi
cos alla Russa, non allUnione Sovietica!
Lodge non era il solo a pensare questo. Cera anche il suo amico Brooks Adams, che ne offr una
versione pi completa in una serie di opere dove veniva prevista una futura lotta contro limpero
dOriente. Altri fecero riferimento alla razzarussa come la pi ostile a ogni principio della civilt
angloamericana, diversa nella lingua, nella letteratura, nella religione e nella forma di governo.
Tuttavia, il Giappone, qualche anno pi tardi(1905), fece vacillare la visione della Russia come
principale minaccia. I giapponesi, infatti, inflissero una severa sconfitta militare ai russi. Si pens
allora che le Filippine fossero forse un punto debole, in cui Mahan si era sempre dimostrato
scettico.
Storia e civilt
Opinione condivisa era quella che la civilt avrebbe sconfitto la barbarie e che gli Stati Uniti
sarebbero diventati un protagonista importante nella scena mondiale, essendo la versione pi
avanzata della civilt. La democrazia americana era cos custodita dalla trinit libero impero,
libero commercio, libero uomini. Inoltre, il tempo stava accelerando e lo spazio si stava
restringendo, rendendo il mondo pi piccolo e pi rapido. Lincapacit di tenere il passo era
sinonimo di decadenza e fatale scomparsa. Prova, era lopulente e decadente Cina, immersa nella
corruzione tipicamente orientale, incapace di dare al mondo una dignitosa immagine di se stessa. Si
doveva, pertanto, essere sempre in movimento.
- Lantiimperialismo
Uno dei protagonisti dellanti-imperialismo fu il senatore dellIndiana Albert J. Beveridge, il pi
carismatico giovane repubblicano dopo Roosevelt. Le sue vedute, soffuse di retorica cristiana,
costituiscono un efficace compendio dei temi precedentemente trattati e un buon termine di
confronto rispetto a quanto segue. Beveridge fu un riformatore progressista che sostenne riforme
classiche come quella sul controllo della qualit della carne e della regolamentazione del settore
ferroviario, oltre che ai provvedimenti antitrust e alla giornata lavorativa di otto ore.
Beveridge fu, come Roosevelt, molto preoccupato sul declino della qualit dei cittadini americani
che, a suo parere, stavano perdendo i fondamentali caratteri puritani anche per la ricchezza
materiale. Questo personaggio conservava una fede religiosa nella gente semplice della repubblica,
che considerava la voce di Dio. La guerra ispano-americana diede loccasione per il popolo eletto
da Dio di compiere atti vivificanti e nobili. Alla vigilia della guerra richiam lesempio di Ulysses
Grant, colui che port lUnione alla vittoria nel 1865, e che divenne presidente nel 1869.
Questo istinto razziale aveva reso gli americani la forza esploratrice, colonizzatrice e
amministratrice del mondo. Impero prendeva ora i connotati di crescita del commercio e del potere
coloniale. Apostati erano considerati coloro che si opponevano al destino , incapaci di leggere
correttamente la logica divina della storia. Fedele ai temi della predestinazione, Beverdige parl di
libert non come diritto di tutti di esprimere il proprio consenso, ma per definizione, la sovranit
americana poteva essere soltanto un dono divino per qualsiasi popolo e qualsiasi terra. In questo
senso, giustificava lazione nelle Filippine, che avrebbero dovuto essere felici contro il giusto e
civilizzatore governo di questa repubblica.
In questo modo, la storia era da lui vista come una predeterminata operazione di salvataggio che
salvava il mondo dalla sua naturale desolazione e dagli uomini selvaggi. Beveridge pensava
questo atto di sottomissione in maniera vivida, come in questo svolazzo retorico di una violenza
psicosessuale. Atti che venivano compiuti con il nobile proposito di conseguire la supremazia
commerciale, fondamentale per rendere gli Stati Uniti lattore sovrano della pace nel mondo.
Dio aveva nominato gli americani ( e i popoli anglofoni) signori della civilt, capi
progetto del mondo, in modo che instaurassero un sistema ordinato dove ora regna il caos.
Nel 1893, quando lannessione delle Hawaii fu nellagenda politica, Carl Schurz pubblic un
violento attacco contro lidea generale di destino manifesto, osservando come riemergesse in ogni
fase storica annessionistica per fare apparire ogni opposizione come lotta contro il fato. Schurz non
era contrario allespansione in quanto tale, sostenendo lunione consensuale con un paese come il
Canada. Ma a Sud, sosteneva che non vi fosse un limite logico allespansione e le popolazioni erano
eterogenee, oltre ad abitare il luoghi poco favorevoli alla democrazia. In questo modo, annessioni
nei Caraibi e nel Pacifico avrebbero minato una condizione propizia unica. Per questuomo, una
politica sensata era quella di assicurarsi con trattative, i diritti su determinate stazioni per il
rifornimento di carbone e sulle fonti di materie prime, oltre che a concentrarsi sugli importanti
vantaggi del paese. Shurz, esule politiche della rivolta tedesca del 1848, si fece strada nel partito
repubblicano sino a diventare ministro degli interni. Per illustrare la sua posizione in merito
allespansionismo, faceva spesso ricorso ad un dilemma: per conservare la propria natura
fondamentale, gli Stati Uniti non avrebbero potuto annettere territori come dominon, ma solo come
futuri membri a pieno titolo.
Lidea dellespansione legata alla predestinazione fu pi ampia in termini di portata concettuale e di
diffusione, ed includeva la radicale critica socialista, distantissima dalla corrente dominante
dellopposizione, e classificava limpresa come una rapina capitalistica. Tralasciando le posizioni
radicali, molte figure di questa opposizione avevano carriere di successo: lex presidente Cleveland,
il presidente repubblicano del Congresso Thomas Reed, il senatore del Massachusetts Hoar. Vi
erano anche un numero inferiore di pastori protestanti. William Jennings Bryan era contrario.
Quali sono le opinioni rispetto alla predestinazione allespansione?
Dissensi empirici ( differenze di opinione sugli eventi o sui probabili sviluppi)
Alcuni sostenevano che grandi fortune commerciali in Estremo Oriente erano improbabili, e che il
clima rendesse impossibile per gli anglosassoni sostenere una vera colonizzazione, ma anzi che
fosse pi possibile una degradazione dei superiori anglosassoni per leffetto del contatto con esseri
inferiori invece che con lelevazione sociale e culturale di questi ultimi. Si diceva anche che i
filippini potevano badare a loro stessi, anche senza la predisposizione degli anglosassoni. Si
sosteneva, inoltre, che gli americani avessero un pessimo curriculum nella gestione degli incapaci
nei propri territori: gli indiani e i neri. Sorsero affermazioni sullassenza di responsabilit americana
sulle filippine e sui filippini, che dovevano semplicemente essere sottomessi; affermazioni relative
allincapacit statunitense per gestire popolazioni coloniali, e che fossero irrimediabilmente negati
nellarte della diplomazia delle grandi potenze, due qualit diventate necessarie; affermazioni
relative al fatto che lespansone continentale verso territori direttamente contigui, prima del 1898,
fosse qualitativamente diversa dallimperialismo; infine, si sosteneva che gli Stati Uniti avevano
molto territorio che andava sviluppato e aveva problemi che dovevano essere sviluppati prima di
avventurarsi nello spazio transoceanico.

Il fato dellidentit americana
Lespansione provoc una controversia pi profonda a proposito del nostro posto e ruolo del
mondo e di quello che vogliamo lAmerica diventi. Una reazione disperata fu Dobbiamo restare un
popolo speciale. In questo senso, lopposizione dichiar che la via coloniale o imperiale avrebbe
rovinato la natura essenziale del paese e ne avrebbe determinato la crisi.
Emergeva quindi il paradosso di Schurz: le razze e gli spazi stranieri non potevano essere assorbiti,
e se fossero stati discriminati, questo porterebbe ad un sistema a due classi che aveva gi portato in
passato alla Guerra civile. In questo senso le repubbliche non potevano avere popolazioni
sottomesse e rimanere sane, ma dovevano rimanere omogenee. Il colonialismo aveva il plausibile
rischio di lasciarsi invischiare nella politica europea, cadendo nel mondo e cessando di essere se
stessi.
Questa caduta non avvenne mai: nessuna delle iniziative coloniali o semicoloniali ebbe un impatto
decisivo sul percorso storico degli Stati Uniti, in quanto paese continentale o sulla loro identit nel
mondo. Quando questo divenne sempre pi chiaro con il Novecento, il movimento anti-imperialista
affond.
Critica del destino manifesto
Schurz mostr anche un attacco alla nozione di destino nel suo complesso. Il senatore Pettigrew
formul unimportante atto di accusa nel 1989, nel corso del dibattito sulle Hawaii:
Il destino manifesto stato lassassino di esseri umani. Ha commesso crimini, ha contributo
alloppressione e alle ingiuste sofferenze degli abitanti. [] Il destino manifesto ha sempre
spinto le repubbliche a conquistare le razze pi deboli, sottomettendo i loro popoli alla schiavit,
imponendo tasse contro la loro volont e infliggendo governi a loro odiosi. Il destino manifesto
semplicemente il grido del pi forte per giustificare il saccheggio del pi debole
Il direttore della rivista The Nation, Godkin, pubblic articoli sarcastici di protesta contro le pretese
dellazienda Duty & Destiny, e sottolineava che si trattava della lotta di uninsieme di volont
umane contro un altro insieme e il nostro destino sar qualsiasi cosa verr decisa dallinsieme pi
forte. Godkin era un conservatore brutalmente ostile ai lavoratori e sprezzante nei confronti dei
nuovi immigrati, ma era anche uno di quelli che istituivano un collegamento tra gli ipocriti discorsi
sul salvataggio degli stranieri allestero e i continui linciaggi dei neri e le nuove leggi degli Stati
contro il loro diritto alla libert di movimento in patria. Anche se in queste righe lautore ha
presentato una realt coesa che non realt non fu, la storia degli Stati Uniti fu sempre una storia di
assoggettamenti e di espulsione di altre popolazioni, presentando un curriculum di conquista,
colonizzazione ed espansione territoriale, mai eguagliato da nessun altro popolo del XIX secolo.
Se non ci si voleva appropriare di altri territori si doveva restituire il New Mexico agli Apache,
elemento addotto per indebolire largomento della contiguit territoriale.
Lesempio degli Apache arriv da Theodore Roosevelt. Egli divenne presidente nel 1901 per
circostanze fortuite e tragiche. La sua carriera lo ha visto governatore dello stato di New York.
Dopo le gesta delle colline di San Juan, Godkin disse che poteva essere lallegro compagno di
Riccardo Cuor di Leone, dal momento che aveva la visione di un ragazzo immaturo ed il solo che
prendeva sul serio il proprio istrionismo bellico.
Da Presidente Roosevelt diede prova di consumata abilit e prudenza nel terreno della politica
estera, e la comprendeva meglio di qualsiasi altro presidente dal tempo di John Quincy Adams, ed
aveva un ottima padronanza del linguaggio della forza, dalla simulazione alla dissimulazione, ma in
generale dellintero armamentario della politica di potenza. Negli affari interni cerc di affermare
lesecutivo come istituzione relativamente autonoma di pianificazione politica.
In ambito geopolitico le sue manovre furono caute, in quanto fu consapevole della limitata
disponibilit americana ad entrare nella partita ad alto rischio della politica globale. Intanto gli Stati
Uniti vennero gi percepiti come grande potenza e Roosevelt recit consapevolmente il suo ruolo
ogni volta che pot farlo.
Lapproccio strategico di Roosevelt stato opportunamente descritto in termini di dominio dei
Caraibi, politica dellequilibrio di potere in Estremo Oriente e non coinvolgimento in Europa, ma
qualera la visione storica del tempo e dello spazio?
Per Roosevelt la storia appariva come un movimento lineare dalla barbarie alla civilt, passando per
lo stadio intermedio o transitorio del dispotismo. Si gi parlato di questa teoria in relazione a
Spencer, il fautore. Tuttavia, Roosevelt applic questa teoria allo spazio geografico, dividendo il
mondo reale del 1900 in due: il campo della civilt contro il campo della barbarie e del dispotismo.
Limpero, concepito come dominio, dimostrava la volont di instaurare lordine con la forza nel
campo turbolento per consentire lutilizzo degli spazi desolati nellinteresse dellumanit. Negli
Stati Uniti avvenne questo processo, quindi fare la morale al passato pareva inutile. Il risultato era
eccellente, come la repressione dellinsurrezione nelle Filippine, lequivalente della repressione dei
Seminole al tempo di Jackson.
Il concetto di ordine che Roosevelt aveva in mente comportava un sistema fondato sulla protezione
e sullobbedienza, dove le regole dovevano essere imposte dalla potenza imperiale, che ne doveva
condannare anche le trasgressioni ed era tenuta a dare protezione oltre che di un modello da imitare.
In questo senso si adduceva la meschina giustificazione di far progredire i selvaggi verso la civilt.
In questultimo ambito, dove lordine regnava, si dovevano evitare guerre intestine e si doveva
avere cura degli interessi americani. A questo fine fu potenziata la marina militare britannica,
elemento rappresentante anche il fatto di potenziare lordine e la civilt. In questo senso, la sorte di
ogni soggetto in ogni parte del mondo era decisa dalla correttezza del comportamento, che andava
valutato sulla base di un immutabile codice del dovere, dellonore e della legge della civilt.
Sarebbe un errore parlare di retorica o di considerazioni generali, in quanto Roosevelt agiva di
conseguenza, come pu dimostrare il corollario del 1904 modellato sulle idee del suo insegnante
John Burgess. Secondo queste idee, il generale divieto a fare entrare gli europei in America Latina
venne trasformato nel diritto positivo dellAmerica a intervenire nel bacino dei Caraibi. Inoltre, le
sue idee sono colme di un desiderio interventista comprovato dalla morale. Nonostante ci, si teme
che ladesione degli Stati Uniti alla Dottrina Monroe potrebbe costringerli allesercizio di un potere
di vigilanza internazionale. Il discorso si pu ricondurre alla volont, nel caso vengano fatte cose
cattive o ignobili , a fare qualsiasi cosa necessaria per mantenerla sulla retta via. Essendo la
potenza civilizzatrice dellarea, questa pretendeva di affermare qualera questa retta via. In altri
termini, i Caraibi divennero un protettorato de facto, soggetto ad unattivit di vigilanza. Roosevelt
riteneva che questo modello potesse essere preso come esempio per le potenze civili, tra queste
anche il Giappone, che egli sostenne ampiamente in occasione dellespansione in Corea, arrivando a
considerarlo il futuro rigeneratore di tutta lAsia orientale. In questo modo, il concetto di ordine
presupponeva che ogni deviazione diventava un passo indietro, che la forza civile della
responsabilit doveva doverosamente impedire. Paradossalmente, questo principio era identico alla
dottrina sovietica di Breznev del 1968 usata per giustificare lannessione della Cecoslovacchia.
Nel 1909 Roosevelt aveva lasciato ormai la Casa Bianca, e Herbert Croly pubblic un libro che
riassunse lesperienza Roosevelt. Lautore propose anche una rottura con la tradizione per mezzo di
un nuovo e dinamico nazionalismo, fondato su un governo forte e determinato: si tratta di una
versione rinnovata in chiave democratica delle teorie politiche di Alexander Hamilton. Lopera The
Promise of America fu talmente importante per Roosevelt che divent un suo testo di riferimento
per il suo graduale ritorno alla politica dopo il 1910. Tra i concetti di Croly sono evidenti lideale
della Promessa nazionale e la nozione di Terra del destino. Secondo lautore, si iniziava a fare delle
scelte vere, in cui il vecchio senso di un glorioso destino doveva essere trasformato in una cosciente
missione nazionale, cio un programma razionale politico, definito dal governo nazionale e per il
quale ci sarebbe stato bisogno di disciplina, abnegazione, regole e controlli.
Solamente non affidandosi al caso e al fato si sarebbero potute ripristinare le condizioni per una
duratura realizzazione della promessa e del destino. Quanto alle relazioni estere, non sosteneva la
necessit di operare alcun cambiamento nella politica di breve periodo, anche se sottolineava che il
nuovo nazionalismo non avrebbe lasciato libero corso alla solita tendenza americana a immaginare
una qualche intrinseca incompatibilit tra europeismo ed americanismo, idea sbagliata che dava
quasi una sacralit allidea dellisolamento. Prima o poi gli Stati Uniti si sarebbero trovati nella
situazione di dovere far pendere la bilancia di un conflitto europeo da una parte per promuovere un
nuovo ordine democratico, mentre agire diversamente sarebbe stata una forma di provincialismo e
sciovinismo continentale.
In questo modo, Croly aveva messo a fuoco la tensione esistente fra due idee concorrenti di destino,
una tensione che non si sarebbe potuta materializzare sino a quando gli Stati Uniti non diventarono
una societ industriale completamente dominata dalla logica dellaccumulazione e della
razionalizzazione capitalistica su larga scala. Da un lato, la pi antica tradizione di carattere sacro
profetico vedeva il futuro come determinato o fissato esattamente come gli eventi del passato,
eliminando il tempo. La concezione liberal-secolare vedeva il destino come una destinazione
determinata dallazione umana su una base razionale. Il futuro e il tempo erano aperti, ma
prevedibili, soggetti al controllo operativo del pensiero e dellazione degli uomini: il destino
manifesto che diventa destino governato.
Loccasione per promuovere il nuovo ordine mondiale si sarebbe presentata agli Stati Uniti prima di
quanto Croly si aspettasse, e quando si present, sia Roosevelt che Wilson avrebbero abbracciato la
sua visione.

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