Sei sulla pagina 1di 3

1

RUGGERO RIDOLFI (Comitato Medico Scientifico IOR MELDOLA) CONSELICE, ASSEMBLEA POPOLARE - CASTA-NO MATRIX (26 febbraio 2014) C uno slogan internazionale che dice: tutti gli uomini sono responsabili per lambiente, i medici lo sono due volte, fino a quando non siano restati indifferenti. Oltre ad essere un medico sensibile ai problemi ambientali, io sono prima di tutto un oncologo, perch ho fatto loncologo per quarantanni. Un difetto delloncologia non solo italiana ma internazionale degli ultimi ventanni che ci si soffermati a vedere solo i vantaggi ottenuti con le terapie e con le diagnosi precoci. Si enfatizza continuamente il fatto che sono sempre di pi i tumori che si curano, sempre pi lunghe le sopravvivenze, il fatto che i pazienti campano di pi, campano meglio e che molti pi tumori vengono curati precocemente. Tutto questo va benissimo per carit, un bel risultato ma per me non IL RISULTATO perch lincidenza, cio il numero di nuovi casi di tumore per anno, continua a crescere in maniera sottile e preoccupante, soprattutto nelle fasce giovanili. Questo fatto oggi ancor pi preoccupante: nel periodo dal 1988 al 2002 in Italia c stato un aumento tendenziale continuo del 2% in Italia allanno (vuol dire che in 15 anni laumento stato del 30%) con un aumento in Europa che stato dell 1,1% e negli stati Uniti dello 0,6%. Si tratta di un aumento spropositato, come si vede molto pi alto in Italia che del resto dEuropa. E chiaro che si tratta di numeri fortunatamente piccoli per sono preoccupanti. E sono dati attendibili perch forniti dallIstituto Superiore di Sanit, Ministero della Salute. Ancora peggio va nei 44 in siti italiani inquinati, definiti come SIN (siti di interesse nazionale per linquinamento): in questi tra 1995 e 2009 ci sono stati 100 bambini in pi morti per tumore rispetto alla media nazionale. Una volta si pensava che la placenta fosse un filtro che proteggeva il feto dai veleni, dalle sostanze tossiche etc. Non cos: un articolo comparso nel 2011 sul New England Journal of Medicine, uno dei pi prestigiosi periodici scientifici, ci dice che nel sangue del cordone ombelicale sono stati rinvenute fino a 300 sostanze chimiche industriali. Tornando ai 44 siti di interesse nazionale sicuramente inquinanti, 23 di questi siti hanno anche un registro tumori per cui c un rilievo certo dei dati di incidenza tumorale. Mettendo insieme questi due dati ( finalmente una cosa fatta bene) risultato che lincidenza dei tumori nei maschi aumentata del 9% e nelle donne del 7% rispetto ai dati nazionali. Tenete conto che i dati nazionali non sono rilevati su persone che in quel momento sono malate di tumore, ma un po di inquinamento ce lo becchiamo tutti. Quindi quei dati sono sicuramente sotto-stimati. Nei 23 siti sottoposti a rilevazione sono stati individuati complessivamente 700 casi di tumore in et adolescenziale. C poi il caso pi clamoroso che tutti avrete sentito che Taranto. Nei quartieri circostanti le acciaierie i bambini sotto un anno di et presentano il 35% in pi di casi di morte; morti nel periodo pre-natale + 71%. Lincidenza dei tumori ha cifre spaventose rispetto alla media nazionale; lincremento complessivo di tutti i tumori del 30%, e precisamente: linfomi + 38%; polmoni + 48%; stomaco +100%; mammella + 24%. Come mai non si capisce quale possa essere in Italia il fattore che determina questo aumento dellincidenza dei tumori nei bambini? Unidea si potrebbe anche farsela considerando i dati che abbiamo appena segnalato, tenuto conto che la pianura padana vista dal satellite con i raggi infrarossi una delle aree pi inquinate del pianeta: evidentemente c poco ricambio daria e si produce molto inquinamento. Da una diapositiva del 2008 (quindi non molto aggiornata) si vede poi che la distesa degli inceneritori sembra ricalcare proprio larea di inquinamento della pianura padana. Parliamo un pochino di inceneritori anche se Natale Belosi [loratore che lo aveva preceduto, ndr] ha gi detto quasi tutto. Gli impianti di incenerimento rifiuti sono industrie insalubri di classe Ia. Questa la loro definizione, qualunque sia la tecnologia adottata: griglia, letto fluido, tamburo rotante. E il processo stesso della combustione a dare origine a diverse migliaia di inquinanti. Tra queste ne conosciamo solo

2
probabilmente solo una piccola percentuale, nota come sostanza chimica, ma gi questa piccola percentuale ci dice che ci sono sicuramente decine e decine di sostanze cancerogene, certe o probabili secondo lagenzia internazionale di Lione. I nuovi impianti vengono spesso definiti termovalorizzatori anche se questo termine stato diffidato dalla Comunit Europea; secondo la direttiva 2008/98 CE sono classificati impianti di smaltimento al pari degli impianti delle discariche in quanto non offrono alcuna garanzia di essere pi salubri dei precedenti. Anche lapplicazione della Best Available Technology (la miglior tecnologia utilizzabile) genera comunque inquinanti tossici e persistenti e i particolare il particolato ultrasottile. Tenete conto che i nuovi impianti inceneritori che hanno dei filtri pi spessi bloccano il particolato pi grosso, ma lultrasottile passa ancora di pi e si disperde in atmosfera ancora di pi. Non esistono filtri per lultrasottile. Comunque anche gli inceneritori di ultima generazione hanno la necessit di scariche di servizio perch circa il 30% della massa dei rifiuti bruciati devono essere conferiti in discariche speciali e sono sicuramente sostanze tossiche perch, negli inceneritori, quello che tossico e cancerogeno il processo di combustione. Quando diciamo che il fumo fa male e che non si deve fumare perch spente le sigarette non sono cancerogene: lo diventano quando si accendono e bruciano. Sono i prodotti come la cenere e il fumo che contengono i cancerogeni; quello che vale per la sigaretta vale per i fumi e i prodotti di combustione di qualsiasi altro genere. Quando si brucia a queste condizioni si producono sostanze cancerogene. Dagli inceneritori escono quindi sicuramente sostanze cancerogene, come metalli pesanti, ossidi di azoto, inquinanti organici di vario tipo, comprese le diossine, e sicuramente anche una quantit enorme di gas serra che tutti al mondo dicono di cercare di evitare, ma nessuno sembra farlo con convinzione. In questa vecchia diapositiva potete vedere che ci sono tanti metalli pesanti: arsenico, cadmio, nichel, mercurio, piombo che sono pi o meno cancerogeni. C poi una politica locale: Comuni e Amministrazioni sono addirittura entrati a far parte dei centri di gestione di questi complessi e chi dovrebbe controllare, cio i controllori, sono emanazione del potere locale, fanno parte della gestione. Insomma chi controlla il controllore? Questo un circolo vizioso che va interrotto. La mia conclusione : state attenti a tante parole! Io su certe parole o certe formule rabbrividisco; una di queste A NORMA DI LEGGE, quando sento che il cibo a norma di legge mi vengono i brividi, quando sento che limpianto a norma di legge mi vengono i brividi, perch spesso chi dice a norma di legge non sa cosa questo significhi. Io sono convinto che tante volte lamministratore, il politico e forse anche il giornalista che riporta limpianto a norma i legge non sa cosa vuol dire. E se se uno va a vedere cosa significa nello specifico forse qualche dubbio gli viene. Io vi ho dato qualche esempio, ma ce ne sono tanti altri. I controlli sono lasciati ai gestori perch le amministrazioni pubbliche non hanno i soldi per farlo, quindi si lascia ai gestori lopportunit di controllare e di dichiarare che cosa un impianto produce (questa pratica partita dagli stati Uniti e poi diventata di uso comune in Europa e in Italia). Naturalmente voi capite che in un paese come lItalia difficile non pensare che qualcuno ci lucri. Sul concetto di rischio fra il limite del non rischio e il limite del rischio accettabile c una sensibilit che non uguale per tutti. Per la gente comune un rischio accettabile vuol dire nessun morto e niente impatti sanitari, cio se dicono non c nessun rischio io penso che non si muore e non ci si ammala gravemente. In realt il rischio accettabile, vuol dire un certo numero di morti per 1000 abitanti legati a quel rischio, quindi danno per scontato che ci sia qualche morto.E chiaro che bisogner mettersi daccordo su quanti debbono essere, per capite che non la stessa che pensiamo noi. Da ultimo voglio ribadire il principio di precauzione che a mio avviso dovrebbe essere insegnato nelle scuole imparato a memoria ed sempre bene tenerlo in mente.

3
Trascrizione a cura di Daniele Alberti, 06.03.2014

Potrebbero piacerti anche