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IFIGONIA IN CULIDE

PRIMO ATTO SCENA: Reggia di Corinto, Sala del Trono. Le porte sono spalancate per dare accesso al popolo. Entra il Gran Cerimoniere. Gran Cerimoniere O popolo bruto, su snuda il banano, non vedi che giunge l'amato sovrano? Il Sir di Corinto dal nobile augello qual mai non u visto pi! duro e pi! bello" Il Sir di Corinto dall'agile pene terrore e ruina del ragile imene" Il Sir di Corinto dal ca##o peloso del cul rubicondo ognora goloso$ O popolo invitto, in gesta d'amore s'a ermi il Sovrano pi! caro al tuo cuore$ %endiamogli omaggio nel modo migliore, o rendogli il culo delle nostre signore$ (Entra il Re seguito dalla corte) Popolo Noi siamo elici, sappiategli dire,& che tutto al Sovrano c'' grato d'o rire$ (e nostre consorti acciam preparare in modo che a turno le possa inculare$ Noi siamo elici, noi siamo contenti, le chiappe ed il culo porgiam riverenti: che al nostro gentile e amato sovrano rimanga gradito il buco dell'ano$ (Entra il re seguito dalla Corte. Le nobili dame hanno le parti del corpo desiderabili leggermente velate. Il Re, con noncuran a, tocca di tanto in tanto le !orme delle damigelle pi" carine.) Re O sudditi amati, io resto con uso) Il turno dei culi che o rite per l'uso sar* pi! gradito al regio mio ca##o che mai troverebbe migliore solla##o$ (a gioia che mi doni, o popolo, ' si grande che gi* l'uccello regio distende le mutande$ +er mio regal decreto sar* da stamattina distribuita ai poveri gratis la vaselina: che al ine permetta, inch, lo vogliate, di are nell'ano gloriose chiavate$ -oglio sian compensati i sudditi edeli: Il cul pigliate pure, ma state attenti ai peli$ (Segni di giubilo) Gran Cerimoniere Adesso uori dai coglioni per lasciar posto ai +rincipi e ai .aroni$ Ai +rincipi e ai .aroni e ad I igonia bella che sospirando brama l/ardor di una cappella$ (Il popolo !a largo ed entrano i nobili che si dispongono ai lati del trono. Entra I!igonia, seguita dalle vergini)

Coro delle Vergini (#an ando) Noi siamo le vergini dai candidi manti,0 siam rotte di dietro, ma sane davanti" i nostri ditini son tutti escoriati a uria di ca##i che abbiamo menati$ Nell'arte sovrana di are i pompini battiamo le troie di tutti i casini" la lingua sapiente e l'agile mano dan gioia e sollievo al duro banano$ Ifigonia (gettandosi piangente ai piedi del trono) +adre mio, padre mio,1 sono presa dal des2o) 3o gi* un dito che a male per l'abuso del ditale" ho la ica che mi tira come corda di una lira" sto so rendo atroci pene pel prurito dell'imene" nella ica ho appena messo la manopola del cesso" mi iccai nella vagina la pi! grossa colubrina" mi son messa dentro il buso sino il cero di Caruso,4 mi piantai nel deretano cinque dita con la mano$ Credo giunto sia il momento di donarmi un %eggimento, che non sappia manovrare, ma sia lesto nel montare" nella ica anelo tanto d/appagarlo tutto quanto5 me la sento rovinata sen#a averla adoperata$ +adre mio s2 orte e bello, ho bisogno di un uccello: d/un uccel di nobil schiatta che mi spelli la ciabatta, di una ava grossa e dura che ricrei la mia natura$ 6anda un bando per il %egno, sia trovato uccello degno che inisca le mie pene spalancandomi l/imene$ +adre mio, se non mi sposo morir7 sen#a quel Coso$ Re 8iuste son le tue brame, o iglia bene amata, s/io padre non ti ossi, di gi* ti avrei chiavata$ Con la regal consorte, tua madre la %egina, n/ho atte diciassette soltanto stamattina$$$9 Regina (Interrompendo il Re) Se mi al#o le vesti e vedi al di sotto, vedrai, mio consorte, che arrivi a diciotto5 Re (continuando) E se alle mie brame non ponessi un reno non passan tre minuti che il bandolo mi meno$

-edendo tanti culi di +rincipi e .aroni gi* sento un gran prurito nel ondo dei coglioni$ Popolo Noi siamo elici, noi siamo contenti, si ri##ino i ca##i tuttora pendenti, 6adonna I igonia, soave e pudica gi* sente prurito nell'inclita ica$ O 8iove possente, che -enere bella le accia gran dono di tale cappella che il culo le rompa, le rompa l'imene e in ine la tolga da tutte le pene$ Sia pago il des2o della vergine cara, meniamoci il ca##o in nobile gara$: (Tutti eseguono) Ifigonia (rivolta al popolo) ;uanta ava, quanta ava, ma perch, nessun mi chiava? Su iccatemi l'uccello nella ica o nel budello" nella ica o nel sedere ve lo chiedo per piacere$ <eh) Non atemi so rire,= ve lo chiedo per tre lire$> Re ?dendo le tue giuste e oneste aspira#ioni, d'orgoglio mi ribolle lo sperma nei coglioni: con animo commosso vedo tra i bianchi veli spuntare lunghe e nere le punte dei tuoi peli$ Non voglio che si sciupi tanto lavoro mio, con s or#o, orse, potrei chiavarti anch/io$ Il Sacerdote venga@, si appresti al sacri icio: Enter O'Clisma tosto ne tragga lieto auspicio$ Gran Cerimoniere S'avan#i Enter O'Clisma, il Sacerdote, dal culo pi! ve##oso delle gote$ (Entra il sacerdote) Gran Sacerdote (Entrando) Al Sire di Corinto, Signore degli Achei, auguro ca##i in culo non men di trentasei$ Re Al 8rande Sacerdote, d'ogni rispetto degno, si doni come omaggio un bel ca##o di legno$ Gran Sacerdote ('omaggio tuo, mio Sire, mi rende il cuore gaio$ +er7 l'avrei pi! caro di ben temprato acciaio$ Popolo Noi siamo elici, noi siamo contenti, prendiamo l'uccello ben stretto ra i denti" che al 8ran Sacerdote quel ca##o d'acciaio il culo gli renda s2 come un mortaio)

Gran Sacerdote Son corso immantinente alla regal chiamata lasciando quasi a me##o la solita chiavata$ Son per7 sicuro, se il ciel non me lo nega, che mi compenserete con una bella sega, che mi verr* tirata con arte sopra ina dalla regale mano della gentil %egina$ Esponi il tuo des2o, 8ran Sire venerando, in retta, te ne prego, non vedi come bando? &A Re Alla mia amata iglia, la pallida I igonia, da qualche tempo prude la rorida begonia$&& Oh Sacerdote eccelso, chiuditi in sacrestia, prendi l'uccello in mano e anne pro e#ia) Gran Sacerdote Eseguo sen#a indugio i tuoi voleri, o %e, nel regal culo t/auguro ca##i novantatr,$ E subito pro itto, avendolo s2 duro, di ar come nel rito il debito scongiuro$ (S$inginocchia e litaniando%) Salamelech, salamelech Nel uturo ho messo il bec/ Non c/' bene, non c/' male, Non c/' membro sen#a bale, Non c/' donna sen#a ica, Non c/' uom che non berlica" Non c/' serva che non spari <elle seghe ai militari, Non c/' balia che al pompiere Non la accia almen vedere, Com/' larga, com/' atta Binch, questi non la spacca, Non c/' al mondo una raga##a Che al sognar non vada pa##a +er un ca##o uor misura Che le sballi la natura, Ed il sogno non concluda Che la ica non le suda" Non c/' in terra giovanotto Che non dica d/aver rotto Con l/uccel uori ordinan#a +er lo meno qualche pan#a 6entre invece ha un pistolino Assai corto e mingherlino Che d/un subito s/a loscia Se lo metti sulla coscia" Non c/' donna sen#a veli Non c/' ca##o sen#a peli, 6entre invece pi! mi garba Se la ica ' sen#a barba, Invitante e un poco pingua <a iccarvici la lingua" Sen#a sol non c/' mattino, Sen#a amor non c/' pompino, Non c/' tram sen#a tramviere Non c/' cul sen#a sedere" Non c/' al mondo giovinetta Che una volta almen non metta

<entro al culo per benino +iano piano il suo ditino" Non c/' uccel che non si ri##i E non accia degli schi##i" Non c/' donna savia e olle Che al vederlo cos2 molle Non si chieda a tutto spiano Come mai ar* il banano A mutar di dimensioni Se lo tocchi sui coglioni" Cutto questo di sicuro +arte a dello scongiuro, 6a perch, venga benone +oso il dito sul coglione E se poi siete contenti -o/ a inir gli esperimenti$ (Il Gran Sacerdote esce da destra&) Re Adunque esulta, iglia mia diletta, per la gioia che ti aspetta" per soddis are le tue giuste brame avrai tosto un pe##o di salame$ Regina Intanto, per tenerti in eserci#io, sar* bene che t/allarghi l/ori i#io" ti sceglier7 io stessa, per le prove, di sponda un letto di sessantanove, E/ quanto di meglio esista qui in Corinto In rutti di banano a tipo spinto$&0 Ifigonia +adre mio, +adre mio, questa volta l'avr7 anch'io) Sospirando quel bel lino&1 voglio armi un ditalino, domandandovi permesso vado a armelo nel cesso$ ('a per avviarsi) Re (trattenendola) %imani, o sconsigliata" il padre tuo diletto innan#i al popol tutto ti gratter* il grilletto, mentre il Cerimoniere, memore del mio pegno, ti inculer* di dietro col suo ca##o di legno$&4 Se con le bianche mani mi tiene su i coglioni vedrai nella me##'ora quaranta pollu#ioni$ Popolo Noi siamo elici, noi siamo contenti, il %e ce l'ha duro in tutti i momenti" seguiamo l'esempio del caro sovrano, acciamoci or#a , pigliamolo in mano) Gran Sacerdote (entrando) Nel iltro del uturo apersi uno spiraglio, rompendo un culo vergine col mio peloso maglio)

Re I detti tuoi sapienti son rapidi e atali come uor dell'ano i nodi emorroidali$ Gran Sacerdote Seguendo il tuo consiglio, o %e buono e sapiente, misi l'uccello duro sopra un braciere ardente, lessai il coglion sinistro, ne bevvi poscia il brodo, grande e divino auspicio traendone in tal modo$ ;uesta ' la rase magica che ho letto nel librone: DNessuno vada in iga se privo di goldone, e che ad I igonia in iga nessun metta l/uccello se pr2a non sia svelato l/arcano indovinello$ Cra i principi di sangue dal ben tornito augello bandito sia il concorso con un indovinello$ Che in ica di I igonia, la bella, non si vada, se pr2a non verr* sciolta almeno una sciarada) Ifigonia <alla gioia son toccata, gi* mi sento un po/ bagnata al pensiero di quel ca##o che dar* a me il solla##o$ Sar* orte, duro e bello, prepotente, quell/uccello? Con la punta un po/ rosata, con la schiena un poco arcuata? <uro, rigido e lessuoso, ben spavaldo o timoroso? 8i* lo sento tra le gambe Ondeggiare in pose strambe, penetrar nella vagina o tentar la pecorina" passeggiarmi sulla pancia, le mammelle e sulla guancia" or m/assal lo sghiribi##o d/assaggiare il bianco schi##o$ Popolo Noi siamo elici, noi siamo contenti, udendo I igonia scandir tali accenti$ Il gusto di vivere ' certo pi! bello se dentro la ica s/adagia l/uccello$ Gran Cerimoniere (al popolo) Coccatevi i coglioni, se li avete, perch, vedo transitare un prete$ (Tutti eseguono. Solo I!igonia, troppo !elice, non bada all$avvertimento del destino, e del resto non ha alcun paio, ahim(, di coglioni a portata di mano.) (Cala lentamente la tela sul primo atto) FINE PRIMO ATTO Vai al SECONDO ATTOCorna al +%I6O ACCO

IFIGONIA IN CULIDE

SECONDO ATTO
SCE)*% La stessa sala. Sono presenti i principi pretendenti di I!igonia con il loro seguito, in esecu ione della pro!e ia di Enter +$Clisma. I pretendenti si presentano.. Allah en D!r Superando monte e valle -/ho portato le mie palle, e riempio un gran mastello con la broda del mio uccello$ Don Peder A"ta Sarete delusa di tutti 'sti doni, guardando d/Oriente i gloriosi coglioni: ho riempito quattro stalle col sudor delle mie palle) #ccellone O ulgida stella, o iglia di %e, deh, guarda il dono portato per te) 3o riempito una caserma Solamente col mio sperma) Spiro $ito Io sono Spiro Eito, dalle palle di granito$ 3o creato un nuovo lago Col prodotto del mio mago)& Re A voi che della terra siete i miglior coglioni, rivolgo il mio saluto, o +rincipi e .aroni$ Sarete gi* al corrente di quel che ho decretato, con il provvedimento che ho steso e poi irmato$ Ad ogni modo ci tengo a arvi noto che quello che pi! conta ' solo aver lo scroto potente, blasonato, di nessun male a etto, noto per le chiavate in piedi oppur sul letto$ 6a ad ogni modo mettetevi a sedere, ve ne dar* lettura il 8ran Cerimoniere$ Gran Cerimoniere (/anno sessantanove, il d2 del due di agosto, dalla 6aest* %eale con animo disposto, bandito u il concorso con un indovinello ra i +rincipi di sangue dal ben tornito augello" +remio raro e nobile, ben chiaro lo si dica, Sar* d/I igonia pi! che il cul la ica, della vergine purissima che nulla ha di into" Birmato: .anano +rimo, Sire di Corinto$ Gran Sacerdote (imponendo il silen io) S'avan#ino separatamente i pretendenti" (rivolto al popolo) ate largo, e al culo state attenti$ Allah en D!r Io sono Allah .en <ur dal poderoso uccello,0 e dall'Arabia vengo a dorso di un cammello$

Il viaggio u assai lungo, percorso sen#a tappe che per lo stro inio mi bruciano le chiappe$ %aggiunta in in la meta di s2 tremendo viaggio ho piedi, ava e culo che pu##an di ormaggio$ %inunciai in .agdad a un avoloso ingaggio spronato dal des2o di misurarti il raggio, il raggio della ica, o dolce +rincipessa, ch, ardo dal des2o di romperti la essa$ Sul dorso di un cammello so ar mille eserci#i, in ransi pi! d/un culo all'ombra dei palmi#i$ (e mie palle lucenti, sen#a badare al pu##o, sembrano pel volume le uova di uno stru##o$ Son bruno, ardito e orte, devoto mussulmano, e dell'Arabia tutta certo il miglior banano$ Con l/aiuto d/Allah sciorr7 l/indovinello E deporr7 ai tuoi piedi il mio abbron#ato uccello$ Ifigonia (leggendo), Avvenne un d2 che un nobile prelato lo mise dentro il culo ad un capriolo" un iglio dal connubio essendo nato, si domanda: com'era tal igliolo? (*llah -en #ur d. segni di incerte a) Gran Cerimoniere Se non mi rispondi nella settimana ar7 dello tuo scroto una sottana$ Allah en D!r (sempre pi" con!uso) Ehm, non saprei5 quell/alto prelato5 Se il capriolo ha chiavato5 non so dire $$$ avr* pigliato $$$ perlomeno un po' di scolo $$$"4 Popolo (!urente, !acendo scongiuri) Noi siamo in elici, noi siamo scontenti, ti secchino il ca##o i nostri accidenti) S/a loscin gli uccelli in segno di duolo, quel testa di ca##o ci parla di scolo) (Il principe ( trascinato via a viva !or a) Gran Cerimoniere Il primo pretendente ' bello e ritto, venga il secondo con l/uccello dritto$ Don Peder A"ta (al Re) Io son <on +eder Asta, gran nobile spagnolo, astuto oltre ogni dire, viaggio col protargolo, e sei preservativi per non subire l'onta di prendermi lo scolo all'atto della monta$ (I!igonia, provocatissima, scopre le anche, porgendo la !ica alle labbra del Grande di Spagna) Ifigonia O +rincipe sapiente, venuto ai miei pi', da quanto tempo pensi non uso pi! il bid'?

Don Peder A"ta Se il iuto non mi inganna, o mia adorata ata, io debbo dirti che non ti sei mai lavata) Ifigonia -illan#one, in ame traditore, tu o endi il mio pudore) Popolo (inca atisimo) (o sanno le troie, lo sanno i lenoni9 lo sanno gli Svi##eri dei ;uattro Cantoni, Bu il d2 di 8iunone, con mossa pudica che madonna I igonia lavossi la ica) Coi suoi venti chili di augusto ormaggio : u atta una palla di un metro di raggio$ Al prence sia data la pena in amante di prenderlo in culo dal Sacro Ele ante) Re <el +opolo sian tosto esauditi i voleri: venga .el +istolino coi suoi venti sta ieri) ;uaranta archibugieri= intanto, piano piano, l/aiuteranno un poco col palmo della mano$ E nel caso imprevisto che non gli venga duro, gli s reghino con garbo la punta contro il muro$ (Entra -el /istolino, dando evidenti segni di giubilo% la scena si svolge alla presen a del popolo.) Popolo Fin delirioG +ompa, pompa come un mulo, agli tremare le chiappe del culo) <aglielo molle, daglielo duro, agli tremare quel buco oscuro" daglielo duro, daglielo mollo, agli scoppiare le vene del collo) Gran Cerimoniere Il secondo campione ' liquidato, sia almeno il ter#o +rence il ortunato$ #ccellone Sono il nobile ?ccellone, sono Conte e son .arone, chiavo donne a buon mercato col mio ca##o ortunato$ (a mattina appena desto me lo meno lesto lesto, poi mi sparo, a cola#ione, qualche rapido raspone$ +rima ancor di me##ogiorno, nobil donne del dintorno anno a gara, porco #io, per provare il ca##o mio$ ;uattro seghe a me##ogiorno non an male per contorno$ -erso sera, per divario, rompo qualche ta anario, alternando col pompino

la chiavata a pecorino$ Se son stanco, verso sera, chiavo sol la cameriera$ Sulla punta del mio pene Non si contan le littene$ -edi, bando come un mulo alla vista del tuo culo) Ifigonia Sai tu dirmi il mistero della s inge la quale prima caca e poi spinge?> #ccellone 6i colma, oh I igonia, la tua parola oscura i corpi cavernosi di gelida paura) Il Ciel mi u avverso, ignoro il mistero" mi mette terrore un nero pensiero) 8i* vedo il mio culo s ondato all/istante <al ca##o tremendo del Sacro Ele ante) 8i* sento roteare in rotto e alterno moto i possenti testicoli entro il peloso scroto$ 3o nel ondo del cuore una puntura sorda, come una do##ina di piattole che morda$ Oh nobile anciulla, alle parole altere sento che si rilascia persino lo s intere$ Re (sdegnato) Cu che ra tanti brami la mano di mia iglia, col culo pieno d'aglio arai la 6ille 6iglia) @ Gran Cerimoniere Costo venga eseguito del Sovrano il volere: Si porti sen#a indugio d'aglio un gran paniere$ (0ccellone di -elmanico scoppia in una !ragorosa risata) Re Cu ridi, o sconsigliato, davanti al gran travaglio di ar la 6ille 6iglia col culo pieno d'aglio?) #ccellone 6i ate solo pena, oh poveri coglioni, ch, per riempirmi il culo ne occorron tre vagoni) Col culo pieno d'aglio, novello errante ebreo, io batter7 in volata la rossa Al a %omeo) (Si allontana baldan oso) Gran Cerimoniere Sian tosto eseguiti i comandi del Sire, col culo pieno d/aglio ei deve inire$ Ifigonia (piangendo nostalgica) Addio mio .el 6anico, nobile Signore, a perder il tuo ca##o non si rassegna il cuore$ Non hai colpa veruna, se con l'uccello dritto, giammai non scandagliasti la S inge dell'Egitto, se solo mille iate alla tua chioma ulva s'intrecciaron tenaci i peli della vulva$

Re Non piangere I igonia, lustro dei peli miei, sii pa#iente e devota ai detti degli <ei$ Gran Cerimoniere Il ter#o, a quanto pare, ' bello e ritto, s/avan#i il quarto, col banano dritto$ (Il principe Spiro 1ito, !iglio del Sol Levante, si avan a nei paludamenti di Gran Samurai.) Spiro $ito Il regno di .udda manda il mio cuore, io vengo dal %egno del mandorlo in iore$ Son <uca d/Oriente, nomato Spiro Eito, ho il ca##o s2 duro che par di granito$ Ancora bambino, giostrando da pa##o, sembravo potente nell/uso del ca##o" potente a tal punto, sebbene maschietto, da armi pensare a ten#oni da letto$ +oi vinsi il primato persin nei casini, campione invitto di iche e pompini" tal che le raga##e, godendoci anch/esse, m/o rivan per nulla le povere esse$ ?n/unica volta, una donna di rango negommi convegno nel giro di un tango: l/attesi, e quando s/o r2 l'occasione le ruppi il culo con uno spuntone$ Cos2 la mia ama varcando le mura <i questa, diciamo, casa di cura, giungea alle bimbe di buona amiglia dove la madre, pi! bon della iglia, cullava l/uccello con docile mano per are alla iglia rompere l/ano$ Or passo all/a#ione, domanda Signora, qualsiasi indugio va a danno dell/ora$ Popolo Noi siamo elici e non siamo sciocchi, questo sen#/altro ' un ca##o coi iocchi$ Spiro $ito Io vengo dal paese dei mandrilli <ove si va nel culo pure ai grilli$ Son iglio del 8iappone, Spiro Eito, ed ho un paio di coglioni di granito$ Bacciamo presto con le spiega#ioni, ch, ' tempo di sbrodar nei pantaloni$ Ifigonia -i era un eremita in +oggibonsi che non cacava, e non aceva stron#i" or dimmi: quando un rutto egli tirava, ai suoi edeli che impressione dava? Spiro $ito A simile domanda una risposta sola: avea quell'eremita il culo nella gola) (a storia gi* ci narra del +rincipe 8argiulo, &A il quale nella accia rassomigliava a un culo$

Ne sono pi! che certo, e dirlo posso lieto, dell'eremita il rutto pu##ava pi! di un peto) (Il Gran Cerimoniere apre una pergamena e d. segni di approva ione. Il Re s$avan a, congiunge le mani dei due giovani /rincipi san ionando l$unione, mentre il popolo e gli astanti si inginocchiano in religioso e muto ringra iamento agli #ei e le vergini innal ano al cielo il loro tenue canto.) Vergini O -enere buona, o -enere bella, provvedi noi pure di dura cappella, e come a lei, +rincipessa ed amica, ci capiti in dono l/uccel nella ica$ Re ?n uomo si atto che ha tanto di cervello ragiona certamente con l'uccello$ +er I igonia mia, devota e grata, ecco la ava tanto sospirata) Sii degna dell'uccel che ti ho donato, non obliando i asti del Casato: la grande Biliberta, illustre e saggia, il culo si incendi7 con l/acqua ragia, pre erendo la morte al nero duolo di curarsi lo scol col protargolo" -ulvina .artolino, sua germana, che arrossiva sbucciando una banana, in un momento di uror demente cacciossi nella ica un erro ardente$ E la nobil Biliconia&&, tua bisava, sempre in li##a nel giuoco della ava, mor2, vetusta d/anni, in un bordello col cuore trapassato da un uccello$&0 Ifigonia Il sorriso della ica la mia gioia al in vi dica$ Son contenta, son beata ch, alla in sar7 chiavata$ 6a vi giuro sugli <ei di pensare ancor ai miei: tanto al %e che alla %egina quando m/al#o ogni mattina$ a lui dono un sospensorio con il segno del littorio ed a lei l'originale di un bel ca##o arti iciale$&1 Popolo Noi siamo elici, noi siamo contenti, s/innal#ino i ca##i di gioia rementi" porgiamoci tosto il culo di sponda, l/uccello del +rence di gioia c/inonda$ Vergini Noi siamo le vergini dai candidi manti, s'intreccino i ca##i, s'innal#ino i canti: il grande attaccio ci dona gaie##a, e per la gioia tagliamo la pe##a$ S/intreccin le dan#e, si innal#ino i canti, per arci chiavare useremo i guanti$

lasciamo le seghe, lasciamo i pompini, lasciamo un istante i bei ditalini" E' giorno di esta, l'a##urra pervinca mettiamo all'occhiello del muso di tinca"&4 seguendo l/esempio del popolo intero, un grosso banano ci laceri il velo$ Gran Cerimoniere E risuoni nella reggia, perlomeno una scoreggia) (esegue) (cala rapida la tela sul secondo atto) FINE SECONDO ATTO -ai al CE%HO E< ?(CI6O ACCO Torna al

SECONDO ATTO

IFIGONIA IN CULIDE
TER%O ATTO SCE)*% La camera nu iale. )ei 2uattro angoli, 2uattro bid( dove bruciano pro!umi. )elle pareti bracieri accesi. /e e di marchese sparse. * destra una porta che da3 nell3appartamento del re4 in !ondo a sinistra, si nota un elegante 5ater6closed con catena d$oro pendente. I!igonia e Spiro 1ito giacciono sul talamo. Ifigonia O amato Spiro Eito, +rence e Samurai, il tempo passa e non mi chiavi mai) Spiro $iro <esisti, o +rincipessa, dal chieder spiega#ioni, non vedi che cominci a rompermi i coglioni? Ifigonia Bammi vedere le palle di solido granito, ammi toccar l'uccello almeno con un dito" che brami, Spiro Eito, dalla tua dolce amica, vuoi armi prima il culo, o ripulir la ica?& Spiro $ito C'' una cosa, I igonia, che ancora non ti ho detto, un segreto terribile che brucia nel mio petto$ Ifigonia Oh parla Spiro Eito, mio divino, t'ascolto col canal di .artolino) Spiro $ito ?n giorno, or son quattr'anni, so rendo per un callo, stavo prendendo un bagno nel 8rande Biume 8iallo e, come ' sempre in uso tra i nobili Signori, stavo rompendo il culo a paggi e valvassori$ 0 ;uand'ecco passa altero un bon#o di -isn! Fallor mio caro amico, ci davam del tuG il quale mi propose, con sordido cinismo, di are nel suo culo un giro di turismo$

<i meglio non bramavo, e come un olle toro, so iando a testa bassa glielo iccai nel oro$ 6a quell/in ame avea, nel nero ta anario lungo, rapace e impavido, un verme solitario, che mentre io mi godevo il morbido budello, pian piano mi sba ava la ava dell'uccello$1 Eccoti ormai svelato al in tutto l'arcano: il bruno Spiro Eito ' privo di banano" ed ora, mia diletta, quando vuol godere, non ha altra risorsa che il buco del sedere$ -edi, mi ai pentire d/esserti vicino, per placar le smanie atti un ditalino$ Or non ' il momento di are una chiavata, il cane pechinese provveda alla leccata$ +assata da tempo ' la mala avventura, che tolsemi il membro di madre natura) Ed or per il tuo bel sesso gentile Io dunque t/ho atto un +esce d/Aprile$ Io sono imponente, in caso s2 bello, ma in modo assoluto mi manca l/uccello$ Io godo di dietro a modo di prete$ E/ noto che il prete modello e per etto, privato dell/uso di maschio uccelletto, se preso da brama di ibrida voglia qualunque des2o nel culo convoglia$ Ifigonia E/ vero che i preti, a quanto mi dici, prendendolo a tergo si rendon elici, ma molti son quelli, lo provano i atti, che in barba alle leggi si chiavan da matti$ </esempio sia al mondo, per detto Egi#iano, di Cesare invitto l/uccello sovrano$ Ignobil ellone, o vil traditore, la nobile I igonia getti nel disonore$ Bui vittima innocente di un in ame tranello" potea mangiarti, il verme, il cuore, non l'uccello) Crudele e perverso mi ' stato il destino, scegliendo a consorte per me un culattino$ Spiro $ito Crascorsi tristi giorni col resto del mio uccello, mi chiusi in una torre sovrastante il mio castello, tristi notti, solo, mesto, avvolto in neri veli, strappavo singhio##ando i miei lucenti peli$ <ieci giorni e dieci notti, solo, muto come un reo, mi pelai tutto lo scroto con l/accluso perineo$ ;uando al ine pi! non ebbi manco un pelo sul coglione, sen#a l/ombra di un con orto mi buttai gi! dal balcone$ Bu un istante5 giunto al suolo dileguossi il mio tormento, per dar luogo ad uno strano, novello godimento$ -olle il cielo, assai benigno, che nel rapido mio giro io cadessi con il culo sull/uccello di un achiro, che da circa quarant'anni meditava sotto il muro scarno, muto ed impassibile, ma col ca##o sempre duro$ .enedetto sia per sempre quell/uccello e quel momento che la porta disserrommi al soave godimento$ <a quattr/anni sempre in viaggio per citt*, paesi e corti, io di uccelli assai ne ho presi, lunghi, dritti e grossi e storti, bianchi, neri, rossi, gialli, prepotenti e timorosi pro umati e pu##olenti, anche rigidi e lessuosi,

oleanti di ormaggio, stranamente tatuati malmenati orribilmente, un pochino scorticati$ Ifigonia Burie d'Averno, o voi che anguicrinite chiavar vi ate in pose pervertite da quei ciclopi che hanno un occhio solo, perch, non vi pigliate mai lo scolo? E tu, 8iunone, che sull'Elicona ti ai dal Can leccar sulla poltrona, perch, non ti mangia un pe##o di grilletto il cucciol tuo etente e prediletto? Spiro $ito Brena i tuoi detti alteri, o I igonia, basta) %ispetta, se non altro, l'arte pederasta$ -edo che tu le gioie non sai dell/intestino,4 te lo dice un esperto e vecchio culattino$ Re (entrando con una scatoletta in mano) 3o sentito rumore dalla stan#a vicina" state cercando orse un po' di vaselina?9 (I!igonia, !uriosa per la delusione sub7ta, si avventa sui coglioni paterni) Ifigonia Anche la vaselina, nuovo scherno) O padre snaturato, va/ all'in erno) Ora ti mangio il destro e poi il sinistro, e sta certo che neanche il dio Calisto se piet* si prendesse del tuo guaio, ridar te ne potrebbe un altro paio$ Castrato sei, e se vorrai godere, godrai anche tu col buco del sedere) Re Ahim' ahim', o qual vista orrenda) 6ia iglia e' dei miei coglion merenda) (si accascia piangendo) Gran Cerimoniere (entrando di corsa) Accorrete Cortigiani, <uchi, +rincipi, .aroni, Nobiluomini, -isconti dai bei nobili coglioni, voi, pul#elle e maritate, Nobil <ame, Castellane, che battete di gran lunga le pi! celebri puttane, tralasciate le chiavate, i rasponi ed i pompini, sospendete un sol momento i consueti ditalini) I igonia, la sovrana, accecata dal dolore, si mangi7 le grosse palle dell'augusto genitore) (entrano i cortigiani e le cortigiane in costume adamitico) Re Addio vergini belle, che lasciaste l'imene sopra la orte punta del mio robusto pene, addio peli rosati di donne e di bambini, addio lingue sapienti, maestre di pompini,

Addio mio prode ca##o, piega da questa sera, la rossa, audace testa un giorno tanto iera) Binite son purtroppo le giostre e le ten#oni: non val robusta ava se priva di coglioni$ Addio nobile uccello, un giorno tanto grande <a giungere alle stelle col poderoso glande, signore della vulva, terror dello s intere, acevi ognor tremare il buco del sedere, che mille e mille volte, urente come un toro, dilaniasti le ceste giungendo nel piloro" che mille e mille volte, con mosse agili e strane, metteste a repentaglio le trombe alloppiane$ Cu, che mai cedesti a seghe ed a pompini, stavolta osti vittima di due denti canini, dormi) <a questa sera sar* tuo cimitero, in segno di cordoglio, un sospensorio nero$ <a oggi tu, negletto, starai nelle mutande, n, pi! le tingerai con il possente glande) 6eglio sarebbe stato di perder anche il ca##o, ma perderlo da prode nel gioco del rampa##o$ +erir tu ben dovevi, ma in nobile ten#one: invece, ahim', peristi da povero coglione) (il Re si apparta piangendo) Gran Cerimoniere (rivolgendosi ad I!igonia) Ci sar* dato il tormento duro d'esser legata colla ica al muro: il popolo s iler*, e tu con l'ano arai da monumento vespasiano$ Ifigonia (avan andosi alla ribalta come in estasi) Sognavo un ca##o orte, da bambina, perci7 pregavo 8iove ogni mattina, ch,, come un giorno avvenne per Enrica, potesse capitarmi nella ica ?n poderoso e ben tornito ca##o +er armene per sempre il mio solla##o$ Cos2 non u)= (a +rovviden#a grande, che gioia e pur dolore in terra spande, volle che ossi, per crudel destino, moglie di un detestato culattino))) <a prode morir7, come %aniere Che non pot, inculare lo sparviere$ Addio per sempre, Spiro Eito sposo, mi butto pel dolor nel Iater closo$ Cu porrai in, ti prego, alla mia pena, tirando lentamente la catena$ (/rima che 2ualcuno possa trattenerla, I!igonia si getta a capo!itto nel 5ater6closed. Spiro 1ito, impassibile, ubbidendo ai suoi ultimi voleri, tira lentamente la catena. Tutti si inginocchiano pregando, mentre una salva di lugubri scorregge saluta la moritura.) (cala de!initivamente la tela) FINE

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Osterie
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Ci(it&ro 3ati2ano Antinf&rno 4aradi%o 2and&la %trato%f&ra in5&rtito (ignotta 3&%2o5ado Gallo d6oro Gallo fritto E2ono(ia

Osterie dei numeri


A & 0 1 4 9 : = > @ &A 0A 1A &AA &AAA n

Osteria numero #ero (parapon i pon i p8) vedo un prete tutto nero (parapon i pon i p8) che con mille contorsioni suona l'organo coi coglioni <ammela a me biondina dammela a me, biond* Osteria numero & (parapon i...) al casin non c'' nessuno ci son solo preti e rati che s'inculano beati Osteria numero & (parapon i...) sotto il mare c'' Nettuno in una mano c'ha il tridente e con l'altra a il etente Osteria numero 0 (parapon i...) le mie gambe ra le tue le tue gambe ra le mie anno mille porcherie Osteria numero 1 (parapon i...) la +eppina a il ca ' a il ca ' alla rancese con le pe##e del marchese Osteria numero 4 (parapon i...) la servetta ha rotto un piatto e per non arlo vedere icca i cocci nel sedere Osteria numero 4 (parapon i...) la marchesa aveva un gatto con la coda del elino si aceva un ditalino

Osteria numero 9 (parapon i...) c'' chi perde e c'' chi vince ma chi perde caso strano se lo trova dentro l'ano Osteria numero : (parapon i...) ' il casino degli ebrei ma gli ebrei son sporcaccioni iccan dentro anche i coglioni Osteria numero = (parapon i...) il salame piace a ette ma alle donne caso strano il salame piace sano Osteria numero > (parapon i...) la marchesa a il risotto a il risotto ben condito con lo sperma del marito Osteria numero > (parapon i...) ca##o in mano e culo rotto culo rotto e ca##o in mano per inculare il -aticano Osteria numero @ (parapon i...) il mio ca##o a le prove a le prove contro il muro per vedere quant'' duro Osteria numero @ (parapon i...) la marchesa a le prove a le prove col prosciutto per veder se c'entra tutto Osteria numero &A (parapon i...) il sacrista a le veci a le veci al cappellano e lo prende dentro l'ano Osteria numero &A (parapon i...) se tu hai ame mangia i ceci per la ica o per il culo troverai sempre un padulo ( ).-.% Il pad"lo ( l3uccello che vola all3alte a del buco del culo) Osteria numero 0A (parapon i...) se la ica avesse i denti quanti ca##i all'ospedale quante iche in tribunale

Osteria numero 1A (parapon i...) chi ha il culo non si penta oggigiorno caso strano va di moda il deretano Osteria numero &AA (parapon i...) se la ica andasse a vento quanti ca##i in alto mare imparerebbero a nuotare Osteria numero &AA (parapon i...) pi! tu spingi e pi! va dentro ma se spingi oltremisura poi ti nasce una creatura Osteria numero &AA (parapon i...) il mio ca##o ' di cemento di cemento bene armato quando ' dentro a il selciato Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille e scintilline per signore e signorine Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille sulla legna iguriamoci sulla regna Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille nella notte per veder le donne biotte Osteria numero enne (parapon i...) il mio ca##o ha le antenne quando inculo il sacrestano sento %adio -aticano

Osterie dei luoghi e delle cose


Cimitero -aticano Antin erno +aradiso candela stratos era invertito mignotta -escovado 8allo d'oro 8allo ritto Economia

Osteria del cimitero (parapon i...) ' successo un atto nero due cadaveri putre atti s'inculavano come matti

Osteria del -aticano (parapon i...) ' successo un atto strano Sua Eminen#a con gli occhiali inculava i cardinali Fi cardinali poverini inculavano i parrini i parrini poveretti se la scontavano coi chierichettiG Osteria del -aticano (parapon i...) pure il +apa ha il ca##o in mano va gridando D+orco JJJ, voglio ica pure io)$$$D Osteria dell'Antin erno (parapon i...) s'' inca##ato il padreterno perch' il suo divin igliuolo gli ' tornato con lo scolo Osteria del +aradiso (parapon i...) c'era <ante col sorriso .eatrice, la sua donna, gli ' tornata sen#a gonna Osteria della candela (parapon i...) se la iga andasse a vela quanti ca##i in alto mare tu vedresti nau ragare Osteria della stratos era (parapon i...) si ' scoperto cosa c'era nello SputniK la cagnetta si sparava una pugnetta Osteria dell'invertito (parapon i...) qui non metto proprio il dito non vorrei che il suo strumento mi mirasse proprio al centro Osteria della mignotta (parapon i...) non vogliamo una bigotta la vogliamo emancipata e per giunta gi* sbiottata Osteria del -escovado (parapon i...) l* di certo non ci vado non ' posto da goliarda perch' manca la bernarda Osteria del 8allo d'oro (parapon i...) ' ricchione chi a il coro

Osteria del 8allo Britto (parapon i...) ' ricchione chi sta #itto Osteria d'Economia (parapon i...) il Commercio ' una mania se le scambian tutti quanti sia di dietro che davanti

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Osterie
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Osteria numero #ero (parapon i pon i p8) vedo un prete tutto nero (parapon i pon i p8) che con mille contorsioni suona l'organo coi coglioni <ammela a me biondina dammela a me, biond* Osteria numero & (parapon i...) al casin non c'' nessuno ci son solo preti e rati che s'inculano beati Osteria numero & (parapon i...) sotto il mare c'' Nettuno in una mano c'ha il tridente e con l'altra a il etente Osteria numero 0 (parapon i...) le mie gambe ra le tue le tue gambe ra le mie anno mille porcherie Osteria numero 1 (parapon i...) la +eppina a il ca '

a il ca ' alla rancese con le pe##e del marchese Osteria numero 4 (parapon i...) la servetta ha rotto un piatto e per non arlo vedere icca i cocci nel sedere Osteria numero 4 (parapon i...) la marchesa aveva un gatto con la coda del elino si aceva un ditalino Osteria numero 9 (parapon i...) c'' chi perde e c'' chi vince ma chi perde caso strano se lo trova dentro l'ano Osteria numero : (parapon i...) ' il casino degli ebrei ma gli ebrei son sporcaccioni iccan dentro anche i coglioni Osteria numero = (parapon i...) il salame piace a ette ma alle donne caso strano il salame piace sano Osteria numero > (parapon i...) la marchesa a il risotto a il risotto ben condito con lo sperma del marito Osteria numero > (parapon i...) ca##o in mano e culo rotto culo rotto e ca##o in mano per inculare il -aticano Osteria numero @ (parapon i...) il mio ca##o a le prove a le prove contro il muro per vedere quant'' duro Osteria numero @ (parapon i...) la marchesa a le prove a le prove col prosciutto per veder se c'entra tutto Osteria numero &A (parapon i...) il sacrista a le veci

a le veci al cappellano e lo prende dentro l'ano Osteria numero &A (parapon i...) se tu hai ame mangia i ceci per la ica o per il culo troverai sempre un padulo ( ).-.% Il pad"lo ( l3uccello che vola all3alte a del buco del culo) Osteria numero 0A (parapon i...) se la ica avesse i denti quanti ca##i all'ospedale quante iche in tribunale Osteria numero 1A (parapon i...) chi ha il culo non si penta oggigiorno caso strano va di moda il deretano Osteria numero &AA (parapon i...) se la ica andasse a vento quanti ca##i in alto mare imparerebbero a nuotare Osteria numero &AA (parapon i...) pi! tu spingi e pi! va dentro ma se spingi oltremisura poi ti nasce una creatura Osteria numero &AA (parapon i...) il mio ca##o ' di cemento di cemento bene armato quando ' dentro a il selciato Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille e scintilline per signore e signorine Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille sulla legna iguriamoci sulla regna Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille nella notte per veder le donne biotte Osteria numero enne (parapon i...) il mio ca##o ha le antenne

quando inculo il sacrestano sento %adio -aticano

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Cimitero -aticano Antin erno +aradiso candela stratos era invertito mignotta -escovado 8allo d'oro 8allo ritto Economia

Osteria del cimitero (parapon i...) ' successo un atto nero due cadaveri putre atti s'inculavano come matti Osteria del -aticano (parapon i...) ' successo un atto strano Sua Eminen#a con gli occhiali inculava i cardinali Fi cardinali poverini inculavano i parrini i parrini poveretti se la scontavano coi chierichettiG Osteria del -aticano (parapon i...) pure il +apa ha il ca##o in mano va gridando D+orco JJJ, voglio ica pure io)$$$D Osteria dell'Antin erno (parapon i...) s'' inca##ato il padreterno perch' il suo divin igliuolo gli ' tornato con lo scolo Osteria del +aradiso (parapon i...) c'era <ante col sorriso .eatrice, la sua donna, gli ' tornata sen#a gonna Osteria della candela (parapon i...) se la iga andasse a vela quanti ca##i in alto mare tu vedresti nau ragare Osteria della stratos era (parapon i...) si ' scoperto cosa c'era nello SputniK la cagnetta si sparava una pugnetta Osteria dell'invertito (parapon i...) qui non metto proprio il dito non vorrei che il suo strumento mi mirasse proprio al centro

Osteria della mignotta (parapon i...) non vogliamo una bigotta la vogliamo emancipata e per giunta gi* sbiottata Osteria del -escovado (parapon i...) l* di certo non ci vado non ' posto da goliarda perch' manca la bernarda Osteria del 8allo d'oro (parapon i...) ' ricchione chi a il coro Osteria del 8allo Britto (parapon i...) ' ricchione chi sta #itto Osteria d'Economia (parapon i...) il Commercio ' una mania se le scambian tutti quanti sia di dietro che davanti

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Osteria numero #ero (parapon i pon i p8) vedo un prete tutto nero (parapon i pon i p8) che con mille contorsioni suona l'organo coi coglioni <ammela a me biondina dammela a me, biond* Osteria numero & (parapon i...) al casin non c'' nessuno ci son solo preti e rati che s'inculano beati

Osteria numero & (parapon i...) sotto il mare c'' Nettuno in una mano c'ha il tridente e con l'altra a il etente Osteria numero 0 (parapon i...) le mie gambe ra le tue le tue gambe ra le mie anno mille porcherie Osteria numero 1 (parapon i...) la +eppina a il ca ' a il ca ' alla rancese con le pe##e del marchese Osteria numero 4 (parapon i...) la servetta ha rotto un piatto e per non arlo vedere icca i cocci nel sedere Osteria numero 4 (parapon i...) la marchesa aveva un gatto con la coda del elino si aceva un ditalino Osteria numero 9 (parapon i...) c'' chi perde e c'' chi vince ma chi perde caso strano se lo trova dentro l'ano Osteria numero : (parapon i...) ' il casino degli ebrei ma gli ebrei son sporcaccioni iccan dentro anche i coglioni Osteria numero = (parapon i...) il salame piace a ette ma alle donne caso strano il salame piace sano Osteria numero > (parapon i...) la marchesa a il risotto a il risotto ben condito con lo sperma del marito Osteria numero > (parapon i...) ca##o in mano e culo rotto culo rotto e ca##o in mano per inculare il -aticano

Osteria numero @ (parapon i...) il mio ca##o a le prove a le prove contro il muro per vedere quant'' duro Osteria numero @ (parapon i...) la marchesa a le prove a le prove col prosciutto per veder se c'entra tutto Osteria numero &A (parapon i...) il sacrista a le veci a le veci al cappellano e lo prende dentro l'ano Osteria numero &A (parapon i...) se tu hai ame mangia i ceci per la ica o per il culo troverai sempre un padulo ( ).-.% Il pad"lo ( l3uccello che vola all3alte a del buco del culo) Osteria numero 0A (parapon i...) se la ica avesse i denti quanti ca##i all'ospedale quante iche in tribunale Osteria numero 1A (parapon i...) chi ha il culo non si penta oggigiorno caso strano va di moda il deretano Osteria numero &AA (parapon i...) se la ica andasse a vento quanti ca##i in alto mare imparerebbero a nuotare Osteria numero &AA (parapon i...) pi! tu spingi e pi! va dentro ma se spingi oltremisura poi ti nasce una creatura Osteria numero &AA (parapon i...) il mio ca##o ' di cemento di cemento bene armato quando ' dentro a il selciato Osteria numero &AAA (parapon i...) il mio ca##o a scintille a scintille e scintilline per signore e signorine

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Cimitero -aticano Antin erno +aradiso candela stratos era invertito mignotta -escovado 8allo d'oro 8allo ritto Economia

Osteria del cimitero (parapon i...) ' successo un atto nero due cadaveri putre atti s'inculavano come matti Osteria del -aticano (parapon i...) ' successo un atto strano Sua Eminen#a con gli occhiali inculava i cardinali Fi cardinali poverini inculavano i parrini i parrini poveretti se la scontavano coi chierichettiG Osteria del -aticano (parapon i...) pure il +apa ha il ca##o in mano va gridando D+orco JJJ, voglio ica pure io)$$$D Osteria dell'Antin erno (parapon i...) s'' inca##ato il padreterno perch' il suo divin igliuolo gli ' tornato con lo scolo Osteria del +aradiso (parapon i...) c'era <ante col sorriso .eatrice, la sua donna, gli ' tornata sen#a gonna Osteria della candela (parapon i...) se la iga andasse a vela

quanti ca##i in alto mare tu vedresti nau ragare Osteria della stratos era (parapon i...) si ' scoperto cosa c'era nello SputniK la cagnetta si sparava una pugnetta Osteria dell'invertito (parapon i...) qui non metto proprio il dito non vorrei che il suo strumento mi mirasse proprio al centro Osteria della mignotta (parapon i...) non vogliamo una bigotta la vogliamo emancipata e per giunta gi* sbiottata Osteria del -escovado (parapon i...) l* di certo non ci vado non ' posto da goliarda perch' manca la bernarda Osteria del 8allo d'oro (parapon i...) ' ricchione chi a il coro Osteria del 8allo Britto (parapon i...) ' ricchione chi sta #itto Osteria d'Economia (parapon i...) il Commercio ' una mania se le scambian tutti quanti sia di dietro che davanti

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