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Luciano Battaia
= |a|; lim = 1, se x 0; sin( + ) = sin cos + cos sin ; f (x) = 2 2 ex f (x) = 2xex ; sin x dx = ; am an = cos x + k ; x1,2 = b 2a an+m ; loga x2 = |x|; y = ax2 + bx + c; x2 + y 2 = r2 ; ex dx = ex + k ; cos2 x + sin2 x = 1; y = mx + q ; lim x ln x = 0, se x 0; tan x = sin x/ cos x; f (x) = x3 + 4x2 + 2x 1 f (x) = 3x2 + 8x + 2
sin x x
a2
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ax2 + bx + c = 0: x1,2 = b 2ba 4ac . La quantit` a = b2 4ac si chiama anche discriminante : se ` e negativo lequazione non ha soluzioni, se ` e zero ha una soluzione (o, come si usa dire, due soluzioni coincidenti), se ` e maggiore di zero ha due soluzioni distinte.
b Equazione di terzo grado elementare. ax3 + b = 0 : x = 3 . a Nello stesso modo si risolvono tutte quelle di grado dispari elementari.
x=4
b , a
b purch e 0, altrimenti non ci sono soluzioni. Nello stesso modo si a risolvono tutte quelle di grado pari elementari.
Equazioni scomposte in fattori. f (x) g (x) = 0. Si applica la legge dellannullamento del prodotto : basta trovare le soluzioni di f (x) = 0 o di g (x) = 0 (attenzione tutte le soluzioni delluna oppure dellaltra!).
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Primo grado. ax + b 0. Conviene mettersi sempre nella condizione con b a > 0, dopodich` e si ha x a . Secondo grado con il >. ax2 + bx + c > 0. Conviene mettersi sempre nella condizione a > 0, dopodich` e si distinguono i seguenti casi: < 0 Vericata per tutti gli x R. = 0 Vericata per tutti gli x R, tranne x = x1 = x2 . > 0 Vericata per valori esterni alle radici: x < x1 oppure x > x2 Secondo grado con il <. ax2 + bx + c < 0. Conviene mettersi sempre nella condizione a > 0, dopodich` e si distinguono i seguenti casi: < 0 Mai vericata. = 0 Mai vericata. > 0 Vericata per valori interni alle radici: x1 < x < x2 . Secondo grado con anche =: o . Se ` e presente anche luguale, basta aggiungere ai risultati della disequazione (se ci sono) quelli dellequazione.
Sistemi
f (x) 0 Si risolvono separatamente le disequazioni e poi si g (x) 0 prendono le soluzioni comuni (mediante un graco).
( x) Prodotti o fratte f (x) g (x) 0 oppure f 0. Si discute separatag ( x) mente la positivit` a e negativit` a dei due fattori (oppure di numeratore e denominatore) e poi si traggono le conclusioni mediante un graco di segno.
Esempio Occorre prestare la massima attenzione a distinguere tra i sistemi x10 e il caso di prodotti o fratte. Per esempio ha come solux+10 zione x 1, mentre (x 1)(x + 1) 0 ha come soluzione x 1 o x 1. 2
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Geometria analitica
Distanza tra due punti. Dati A (xA , yA ) e B (xB , yB ), per la distanza si ha AB = (xA xB )2 + (yA yB )2 . Punto medio di un segmento. Dati A (xA , yA ) e B (xB , yB ), le coordinate del punto medio M del segmento AB sono la media delle coordinate xB yA + y B . , 2 di A e B : M = xA + 2 Equazione generica di una retta. ax + by + c = 0. Equazione di una retta non verticale. y = mx + q . Il coeciente di x, m, si chiama coeciente angolare e caratterizza la pendenza della retta; il termine noto, q , si chiama ordinata allorigine. Equazione di una retta verticale (parallela allasse y). x = k . Equazione di una retta parallela allasse x. y = k . Equazione di una retta passante per due punti. Se sono dati due punti A (xA , yA ) e B (xB , yB ), la retta passante per entrambi ha equazione (x xA )(yB yA ) = (y yA )(xB xA ). Parabola con asse verticale Ha equazione y = ax2 + bx + c. Se a > 0 la parabola volge la concavit` a verso lalto, se a < 0 verso il basso. Lab scissa del vertice ` e: 2a , lordinata del vertice si trova per sostituzione nellequazione. Parabola con asse orizzontale. Ha equazione x = ay 2 + by + c. Se a > 0 la parabola volge la concavit` a verso destra, se a < 0 verso sinistra. Lorb dinata del vertice ` e: 2a , lascissa del vertice si trova per sostituzione nellequazione. Circonferenza. Ha equazione x2 + y 2 + ax + by + c = 0. Perch` e sia eettiva2 2 mente una circonferenza deve vericare la condizione a +b4 4c 0 (se vale luguale a zero si tratta di una circonferenza ridotta ad un punto).
b Il centro ha coordinate C = a , 2 , il raggio ` e r = a +b4 4c . At2 tenzione: queste formule si applicano se lequazione della circonferenza ` e scritta nella forma riportata sopra, cio` e con i coecienti di x2 e y 2 uguali a 1. Lequazione di una circonferenza con centro C (xC , yC ) e raggio r si scrive semplicemente (x xC )2 + (y yC )2 = r2 .
2 2
x2 a2
y2 b2
= 1, rappresenta:
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x2 a2 y2 b2
+
x2 a2
= +1;
y2 b2
= +1 oppure
x2 a2
x2 a2
y2 b2
= 1;
y2 b2
= 1
Nei primi due casi per la rappresentazione graca si comincia col tracciare un rettangolo di centro lorigine e lati 2a (sullasse orizzontale) e 2b (sullasse verticale). Se si tratta di unellisse il suo graco ` e immediato. Se si tratta di uniperbole bisogna ancora tracciare le rette diagonali del rettangolo e poi procedere come nei graci riportati oltre.
y b O a x x2 y 2 + 2 = +1 a2 b
y b O a x x2 y 2 2 = +1 a2 b
y b O a x x2 y 2 2 = 1 a2 b
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Potenze e logaritmi
am an = am+n
am an
= amn ,
a=0
(am )n = amn Il loga b ` e denito solo se a > 0, a = 1, b > 0, ed ` e lesponente da dare ad a per ottenere b. Se la base ` e il numero di Nepero e, il logaritmo si indica semplicemente con ln (ln = loge ). loga a = 1 (ln e = 1) loga 1 = 0 (ln 1 = 0) loga (bc) = loga b + loga c, loga
b c
= loga b loga c,
Osservazione: ln e2 = 2, ln e3 = 3, ln e4 = 4, . . . .
Graci elementari
y 1 f (x) = x O x
y f (x) = x
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f (x) = x3 O x
y f (x) = ex
y f (x) = ln x
y f (x) = sin x
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y f (x) = cos x
Graci derivati
Alcune tecniche elementari per ottenere nuovi graci di funzioni, a partire da graci noti. Da f (x) a f (x): simmetria rispetto allasse x. Da f (x) a f (x): simmetria rispetto allasse y . Da f (x) a f (x + k ), k > 0: traslazione di k unit` a verso sinistra. Da f (x) a f (x k ), k > 0: traslazione di k unit` a verso destra. Da f (x) a f (x) + k, k > 0: traslazione di k unit` a verso lalto. Da f (x) a f (x) k, k > 0: traslazione di k unit` a verso il basso. Da f (x) a f (|x|),: la parte di graco a destra dellasse y rimane identica, a sinistra dellasse y il graco si ottiene per semplice simmetria, rispetto allasse y , della parte di destra. Da f (x) a |f (x)| ,: la parte di graco sopra lasse x rimane identica, la parte sotto lasse x si ribalta rispetto allasse x stessa. Esempi:
y f (x) O x
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y f (x)
O x
y f (x)
O x
y f (x + 1) O x
y f (x 1) O x
y f (x) + 1 O x
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y f (x) 1
O x
y f (|x|) O x
y |f (x)| O x
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Se a ` e un numero reale qualunque si ha: a + (+) = + a (+) = a + () = a () = + (+) + (+) = + () + () = (+) () = + () (+) = Se a ` e un numero reale diverso da zero si ha: 9
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a () = () () =
a a 0 a
= ; = = 0;
=0
In tutti i casi elencati, quando il segno di non ` e precisato, si applica la usuale regola dei segni, con qualche attenzione per il segno di zero.
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2. Funzioni elementari y = k, y = 0 y = xn , y = nxn1 y = ex , y = ex ; y = ax , y = ax ln a 1 1 y = ln x, y = ; y = loga x, y = loga e x x y = sin x, y = cos x y = cos x, y = sin x y = tg x, y = 1 + tg2 x 3. Funzioni composte y = (f (x))n , y = n (f (x))n1 f (x) y = ef (x) , y = ef (x) f (x) ; y = af (x) , y = af (x) ln a f (x)
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y = ln (f (x)), y =
y = sin (f (x)), y = cos (f (x)) f (x) y = cos (f (x)), y = sin (f (x)) f (x) y = tg (f (x)), y = (1 + tg2 (f (x))) f (x)
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Integrali indeniti
k f (x) dx = k (f (x) + g (x)) dx = f (x) dx f (x) dx + g (x) dx
1. Linearit` a
2. Funzioni elementari k dx = kx + c x1 dx = x dx =
1 x
dx = ln |x| + c +c , = 1
x+1 +1
dx = tg x + c
3. Funzioni composte f (x)f 1 (x) dx = f (x) dx = ln |f (x)| + c f ( x) +1 f (x)f (x) dx = f (x) + c , = 1 +1 f (x)ef (x) dx = ef (x) + c f (x) sin f (x) dx = cos f (x) + c f (x) cos f (x) dx = sin f (x) + c
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4. Integrazione per parti La formula di integrazione per parti sui pu` o scrivere in due modi equivalenti: f (x)g (x) dx = f (x)g (x) f (x)g (x) dx f (x) dx
dx
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Sia f (x, y ) una funzione di due variabili, derivabile quanto serve, e indichiamo con fx (x, y ) e fy (x, y ) le sue derivate parziali prime, e con fxx (x, y ) , fxy = fyx (x, y ) e fyy (x, y ) le sue derivate parziali seconde. Un punto (x0 , y0 ) interno al dominio pu` o essere di massimo o di minimo solo se fx (x0 , y0 ) = 0 . fy (x0 , y0 ) = 0 Se poi poniamo H (x0 , y0 ) = fxx (x0 , y0 ) fyy (x0 , y0 ) fxy (x0 , y0 ) , si ha che: se fxx (x0 , y0 ) > 0 e H (x0 , y0 ) > 0, il punto ` e di minimo; se fxx (x0 , y0 ) < 0 e H (x0 , y0 ) > 0, il punto ` e di massimo; se H (x0 , y0 ) < 0, il punto non ` e n e di massimo n e di minimo (punto di sella ); se H (x0 , y0 ) = 0, occorre unindagine locale per stabilire la natura del punto.
2
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Sia f (x, y ) una funzione di due variabili e g (x, y ) = 0 un vincolo, con tutte le ipotesi di regolarit` a che servono per le funzioni f e g . Per la ricerca dei massimi e minimi vincolati si pu` o procedere come segue: se da g (x, y ) = 0 si pu` o esplicitare o la x o la y , la si sostituisce nella funzione f , ottenendo una funzione di una variabile i cui massimi e minimi si trovano come al solito; se la cosa non ` e possibile i punti di massimo e minimo vanno ricercati fra le soluzioni del sistema fx (x, y ) + gx (x, y ) = 0 f (x, y ) + gy (x, y ) = 0 y g (x, y ) = 0 Se il vincolo rappresenta un insieme chiuso e limitato e sono vericate tutte le ipotesi di regolarit` a che servono, tra le soluzioni del sistema indicato ci sono sicuramente sia il punto di massimo assoluto che quello di minimo assoluto.
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