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DAL 2001 SEMPRE PRESENTI

Gli Ultras
Caronno
nascono nel
luglio 2001
prima
dell’ultima
partita di
campionato
Rimini-Caronno, quando Alfonso Turconi e le sorelle
Gurian chiedono a Carlo Borghi di andare a vedere una
loro partita.
Inizialmente la tifoseria era composta da: Carlo Borghi,
Walter Borghi, Stefano Gobbi, Matteo Ferrario, Ale
Marostica e Mattia Caputo.
Ma più che una vera e propria curva erano solo degli
appassionati di questo sport. Col passare del tempo la
gente che componeva questo gruppo abbandona, per varie
questioni, il tifo caloroso per diventare un semplice
spettatore oppure cambia proprio giro.
Rimane solo Carlo Borghi che nel frattempo si era
aggiudicato il soprannome di Taffe da tafferugli (storie
di fede calcistica), ma non rimane solo, a lui si
aggiungono nella stagione 2002 due nuove persone, anche
loro appassionati a questi colori, il ragazzo della
Nicoletta Giappino Massimo e l’attuale moglie di Chicco
Pisi Silvia.
Con queste persone Taffe dà vita al primo striscione con
su scritto RHEA.
Per questo motivo e soprattutto per il continuo e sempre
presente sostegno, l’Ab Caronno a fine stagione 2002
assegna a Taffe il riconoscimento di tifoso dell’anno.

Ma nel 2003 si cambia ancora, via Massimo e Silvia,


dentro Luciano Pizzi e poco dopo Davide Russo detto Dape.
In questo preciso momento il tifo prende le sembianze di
una curva vera e propria, iniziano ad arrivare tamburi,
bandiere e nella stagione 2004 uno striscione nuovo lungo
ben 9 metri e alto 6 metri con sopra scritto Magica Rhea,
che porteremo sempre con noi.

Nel 2006 nella curva entrano 2 nuovi e validi elementi,


Michael e Andrea, in più nasce il sito ultrascaronno in
cui Luciano Pizzi dà il suo addio alla curva.
Ma al suo posto arriva Piera Madè e nel 2007 il grande
Paki, Luca (fratello della giocatrice Erica Monetti) e
Francesco (ragazzo della giocatrice Elisa Oddonini).
Nel 2007 esponiamo orgogliosi il nostro striscione ULTRAS
CARONNO.

Una storia difficile da raccontare, scritta sugli spalti


d’Italia, sui sedili dei pullman, costruita attorno a
tavoli di locali, mille momenti di gioia e dolore
ugualmente intensi.
Ultras vuol dire essere sempre presenti in prima fila a
gioire e soffrire.
La curva nero verde è nata con l’obiettivo di seguire
costantemente e ovunque la squadra, senza far mancare mai
il proprio supporto vocale, soprattutto nei momenti
difficili.
Essere un Ultras è uno stile di vita che non fa pesare
tutti gli sbattimenti che ci facciamo per le nostre
ragazze, orgogliosi e fieri sempre dei nostri colori.

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