Murder by Sex by Joan Shirley

OMICIDIO A SFONDO SESSUALE di Joan SHIRLEY Concessionari Associati Srl Via Palombarese km 15,100 00012 Guidonia Montecelio (RM)
M) www.concessionariassociati.it madeleine@concessionariassociati.it
OMICIDIO A SFONDO SESSUALE

(MURDER BY SEX) di Joan SHIRLEY
OMICIDIO A SFONDO SESSUALE di Joan SHIRLEY Concessionari Associati Srl Via Palombarese km 15,100 00012 Guidonia Montecelio (RM) www.concessionariassociati.it madeleine@concessionariassociati.it
ATTO PRIMO SCENA 1. Lazione si svolge nella casa di Bernie e sua moglie, la Dottoressa Nicole Anderson. In una cittadina di mare da qualche parte nel Regno Unito. La scena una grande stanza in una vecchia casa. C unuscita sulla sinistra del palco che conduce ad altre parti della casa al piano di sotto. Ci sono alcune porte-finestre sulla met sinistra della parete di fondo. Sulla destra del palco c unuscita che conduce allatrio principale e al piano di sopra. Nellangolo destro del palco c un piccolo sgabuzzino temporaneo che alto solo quattro piedi circa e ha unentrata che fronteggia il proscenio. Sulla sinistra del palco c lo studio di Bernie. un aspirante pittore e scrittore. Ha raggiunto scarsi risultati in entrambi i campi ma le prove dei suoi tentativi sono l nel suo studio. C un solo bel dipinto. Un autoritratto di Bernie che egli sfoggia su un cavalletto, la posizione del cavalletto pu variare poich a volte in primo piano. C una piccola scrivania o tavolo contro il muro di sinistra del palco e c una grande poltrona logora. La met destra del palco stata sistemata come uno studio medico di fortuna. C un lettino per le visite contro la parete di fondo. Una scrivania e una sedia sono poste piuttosto centralmente poich lo studio medico sembra occupare pi della stabilita met della stanza. C unaltra sedia al lato della scrivania. Una sedia a rotelle, quando non usata, parcheggiata ordinatamente nello sgabuzzino. In alto al centro c una serie di schermi. Quando lo spettacolo comincia, Bernie seduto sulla sedia a rotelle. Ha una quarantina danni, mediamente intelligente ma sta passando un brutto periodo. Una coperta gli copre le gambe. Ha un blocco in grembo e sta scrivendo febbrilmente. BERNIE - (Parlando mentre scrive) Perci non riesco pi a sopportarlo. Non posso vivere cos. La mia vita non vale niente, bloccato su questa sedia a rotelle, quindi io (Inghiotte un singhiozzo nella voce, poi continua) Non ho alternativa se non se non (Estrae una piccola
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pistola da sotto la coperta, se la porta alla testa e grida) Perdonatemi! (Entra Nicole dalla sinistra del palco. Ha quasi quarantanni, attraente, un medico generico pratico e che lavora sodo) - (Guarda Bernie) Mettitela in bocca, fai prima. - (Interrompendo con rabbia la sua missione) Nicole! Adesso hai rovinato tutto. - Mi spiace, Bernie, ma ho una visita e non posso ritrovarmi il tuo cervello spappolato sul muro, sconvolgerebbe i miei pazienti. - Sei davvero insensibile, Nicole - Sto scrivendo una scena molto delicata. - No, non sulla mia sedia a rotelle - togliti di l. - (Si alza in piedi e riporta la sedia a rotelle al suo posto, dalla parte della stanza di Nicole) Hai idea di quando sia difficile fare lo scrittore? - S, tesoro - ecco perch ho fatto la scelta pi facile e sono diventata un medico generico. - Non posso neanche avere lo studio tutto per me. Hai rovinato latmosfera. Guarda tutta questa roba da ospedale e quellorrendo sgabuzzino nellangolo. E non solo questa stanza, giusto? Mi hai rubato anche la credenza degli attrezzi. - solo una cosa temporanea. Non posso proprio fare le visite nel centro sanitario finch non avranno aggiustato il tetto. - Prima di tutto, a quelledificio non sarebbe servito un intervento chirurgico cos importante se lo avessero costruito come di deve. Ha il tetto piatto - trattiene la pioggia - avrebbero dovuto costruirci sopra un pezzo a punta. - Beh, non ci hanno costruito un pezzo a punta, quindi io e la mia roba da ospedale abbiamo bisogno di dividere questa stanza per qualche giorno. Mi spiace per la tua credenza degli attrezzi ma mi serviva un posto sicuro per chiudere la mia roba.
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- Ma dovevamo proprio mettere dentro quello? (Indica lo sgabuzzino) - Lo sgabuzzino un aiuto necessario per la privacy, cos i miei pazienti non si sentono in pericolo - okay? - Beh, che posso dire? Ovviamente il tuo lavoro pi importante del mio. - Tu non fai nessun lavoro. Ti sei preso un anno di aspettativa per ritrovarti, ricordi? Sono passati gi dieci mesi e tu sei ancora perso. - Ci vuole tempo. - Non puoi ritrovarti nel tempo libero, come deve fare la maggior parte della gente? Dovresti tornare al lavoro prima di invecchiare ancora, altrimenti ti ritroverai in pensione permanente. - Ma io odiavo il mio lavoro. Davvero, mi mandava fuori di testa - ecco perch ho sentito il bisogno di un anno di aspettativa. - Tanta gente odia il proprio lavoro. - Ma io ho bisogno di fare qualcosa di pi gratificante per la mente. - In tutto il mondo le persone fanno lavori noiosi e poco gratificanti per la mente per guadagnarsi da vivere, e tu dovresti essere una di loro. - Un lavoro dovrebbe darti pi di che vivere. Dovrebbe ispirarti. - Oh s - insomma - i minatori passano ore e ore sottoterra, a spalare carbone. Poi tornano su alla luce del giorno, fanno un profondo respiro di soddisfazione e dicono, Dio mio, quanto mi piaciuto. - Io sono uno scrittore. - Quando hai iniziato lanno sabbatico eri un pittore, ma tutto quello che hai ottenuto stato una serie di scarabocchi incompiuti e quel ridicolo autoritratto. - (Oltraggiato) Ridicolo? la mia opera migliore. - la tua unica opera. - Alcuni apprezzano la mia arte. - Una persona che non sa neanche che giorno . - Zia Dot sa ancora apprezzare larte.
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- Non la vede neanche. Riesce a vedere solo con gli occhiali nuovi e non se li mette, o sbaglio? E cos dobbiamo starle tutti quanti intorno a rimetterla sulla strada giusta come uno yo-yo srotolato. - Le piacciono i suoi vecchi occhiali. Ci abituata. - Dovrebbe, ce li ha dal 1951. Bernie, potresti per favore pulire la tua met della stanza? Non posso chiedere ai miei pazienti di sedersi tra i detriti della tua infruttuosa ricerca del senso della vita. - Come puoi essere cos insensibile? - questione di pratica - questa pratica. Ogni giorno vedo uomini che non riescono a trovarsi perch sono malati e mi fa incazzare vedere gente come te che spreca la sua vita con ricerche di gratificazione illusorie ed inutili. Non mi meraviglia che il tuo cervello sia pieno di spazzatura, sei circondato di spazzatura - guardala. - Tutto questo potrebbe sembrarti spazzatura, ma il mio regno, il mio castello, il mio ritorno al ventre materno. - Non una buona scusa per vivere nel caos, perci, per favore, metti in ordine il tuo ventre materno. - Il mio spirito creativo si sta contorcendo in questa stanza. Se sposto tutto adesso non raggiunger mai pi questo stadio nel mio sviluppo artistico. - Sul serio? - Nicole - per favore - importante per me. - Beh, se non riesci a dargli un aspetto pi ordinato, potresti per favore cercare di mascherarne una parte con quegli schermi? - Tu non ti rendi conto di quanto devo immergermi nellatmosfera per scrivere un romanzo. Ho bisogno di esplorare le mie esperienze. Tutto questo richiede tempo e tu stai disturbando il mio flusso ingombrando la mia stanza. - Ho fatto obiezioni sul fatto che andassi a quel weekend dellomicidio misterioso a scopo di ricerca? E non ho ascoltato ininterrottamente le tue storie entusiastiche di te e di quel tizio fantastico che ti sei fatto amico l? E i
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tuoi ripetuti racconti di come tu e lui formavate questa formidabile societ, trovando tutti gli indizi, dando la caccia allassassino? - Bene, prenditi gioco dei miei tentativi di portare a termine la mia ricerca. - Non stavo prendendomi gioco di te, stavo borbottando. Scusami, devo andare a prendere degli appunti. (Esce da sinistra) (Bernie tira un po avanti lo schermo. Il telefono sulla scrivania di Nicole squilla. Bernie risponde) - Studio della Dottoressa Anderson S?... Si rotto cosa?... messo molto male?... Oh, penzola, giusto?... Beh, ci pianti un chiodo ha provato con la supercolla?... Beh, se non riesce ad aggiustare quel maledetto coso - lo rompa del tutto. - (Torna e strappa il telefono di mano a Bernie) Dallo a me. (Al telefono) Pronto, sono la Dottoressa Anderson Oh, Sebastian - lei. Che succede?... Lo so che il mio ufficio sta cadendo a pezzi, ecco perch visito qui le persone Come?... Non pu lavorare nellufficio piccolo? Non c niente che non va Per il rumore non posso fare niente. Riparare un tetto una faccenda rumorosa Sebastian, prendiamo i tirocinanti perch lei ci dia una mano. E invece sembra che mi crei soltanto problemi (Sospira, spazientita) E va bene - pu usare questo posto finch gli operai non avranno finito arrivederci. (Riattacca il telefono) - Non user il mio studio per la sua ricerca. - User la mia met. Questa la stanza pi grande della casa e tu te la sei presa senza neanche chiedermelo. Ci sono altre stanze dove puoi fare il pittore o lo scrittore ma questa lunica stanza che posso usare per i miei pazienti, quindi io avr la mia met e se i miei colleghi vogliono fare un salto per lavorare un po, tu non centri niente. - Stai invadendo il mio spazio. - Siamo sposati da due anni. Dio solo sa perch mi sono risposata dopo aver incasinato cos il mio primo matri-
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monio. Da quando ci siamo sposati, tu mi hai offerto tua zia Dot, la tua carriera di pittore, il tuo romanzo e lincomparabile opportunit di essere lunico sostentamento finanziario per tutti loro. E vieni a dirmi che sto ingombrando il tuo spazio. (Breve silenzio) - (Seccamente) Mi dispiace. - Non dispiacerti Bernie, prova solo a capire che non ho una tolleranza inesauribile. Sta diventando sempre pi difficile per me comprendere il tuo problema. Il mio lavoro attualmente molto frustrante. Devo pensare alle percentuali di immunizzazione, agli scopi dello striscio, al controllo della qualit e la gente non vede lora di farmi causa nellistante stesso in cui faccio uno sbaglio. Come tutte le citt di mare, abbiamo unalta proporzione di persone anziane che sono pi soggette a problemi di salute, perci il carico di lavoro pratico altissimo. Per favore, prova a darti una raddrizzata Bernie, la tua crisi sta cominciando davvero a stancarmi. - Crisi? Io non sono in crisi. - Allora Dio mi aiuti quando lo sei. - Sono davvero cos tremendo? - S, se proprio lo vuoi sapere. - Non lo volevo proprio sapere. - Mi stai pressando troppo. Se non ti rimetti in carreggiata presto, dovr lasciare che te la cavi da solo. - (Scioccato) Che vuoi dire? - Non lo so. Guardati. Dieci mesi e che coshai concluso? - Il mio ritratto. - Il tuo autoritratto, per quanto bello, non abbastanza. Non per me. Forse sono difficile da compiacere, ma non posso vivere con te cos. - (Ancora scioccato) Stai pensando di lasciarmi? - Non che non ti ami - anzi, ma non posso vivere con te a meno che non cambi, solo un pochino. - Lo pensi davvero, giusto? Parli proprio sul serio.
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- Arriva il momento, Bernie, in cui la vita diventa davvero seria. Una donna un giorno si sveglia, si guarda allo specchio e si rende conto che manca qualcosa. Perci ne deve parlare. A volte deve trovare il coraggio di alzare la voce e chiedere (Entra Zia Dot da destra. Ha circa sessantanni, ci vede pochissimo, una vecchietta semplice ma molto schietta) - Qualcuno ha visto i miei denti? - Ce li hai in bocca, Dot. - Davvero? - S. - Sei sicura? - Fidati di me - sono un medico. - (Confusa) Chiss cosa ho messo in quel bicchiere dacqua, allora. - Zia, perch non vai a vedere? - Il bicchiere non c pi. Sono andata in bagno e quando sono tornata, il bicchiere non cera pi. - Probabilmente perch sei tornata nella stanza sbagliata. Dal momento che hai su i denti, perch non vai a fare colazione? - S. Il gatto mi ha cercato? - Zia, noi non abbiamo un gatto. - No? - No. - Non avevi portato un randagio? - No. - Ecco perch non ha mangiato le sardine, allora. - Chi che non ha mangiato le sardine? - Non lo so. Pensavo fosse un gatto. (Comincia a camminare e Nicole la fa girare attorno alla scrivania) Mi metterete in un ospizio? - No, Dot, certo che no. - Perch no? Ci sono un sacco di begli ospizi qui intorno. - Perch tu vivi qui con noi. - Io voglio andare in un ospizio.
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- No che non vuoi. - S che voglio. - Tu non vuoi, zia. Tu vuoi stare qui con noi. - Io voglio andare in un ospizio con gente della mia et. Ce n uno bello sul lungomare. Ha quelle tende tutte di pizzo alle finestre. Sapete quelle che salgono come i sipari del cinema. Quello mi piace. Perch non ci posso andare? - Perch sei bloccata in una casa piena di attenzioni e di affetto con noi, Dot. Mi dispiace, ma cos. Perch non vai a fare colazione? Te lho preparata. - E va bene. - Riesci a trovare la strada? - Vado meglio in altre parti della casa. Questa stanza lavete cambiata. (Fa per uscire) Qui micio, micio. (Entra nello sgabuzzino e finisce per camminare in tondo al suo interno, incapace di uscire) - Vuoi dirle che non abbiamo un gatto? - Glielo spiego dopo. Nicole, penso che dovremmo parlare. - Di cosa? - Di noi. Temo di aver causato una spaccatura nel nostro matrimonio e (Vede Dot che cammina intorno allo sgabuzzino) Zia! Che stai facendo? - Cerco la colazione. - Oh Dio. Ti accompagno in cucina, Dot, ma poi devi metterti gli occhiali nuovi. (Conduce Dot fuori dallo sgabuzzino) - Qui micio micio micio. - (Frustrata) Dot, non ci sono gatti. (Guida Dot verso luscita di sinistra) Bernie, a quanto pare la mia infermiera non ancora arrivata, perci, se vedi qualcuno dei miei pazienti in giro, pregali di sedersi allingresso. - S intesi. - Val la mia prima paziente oggi, quindi - (Orripilata al suono del nome di Val) Oh no! Io non ci resto qui a parlare con Val. una piaga.
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- Lo so che lo , ma una mia paziente, quindi con metterti a litigare con lei nello studio. - Manda tutti al manicomio. Non sai mai quale sar la prossima che ha in mente. Adesso ha questa fissazione della madre terra. - Non proprio una fissazione, Bernie. Ha sei figli. - Qualcuno dovrebbe dirle qual la causa. - Sta zitta, Dot. - Probabilmente pensa di togliere il lavoro alla cicogna se smette. - Lo so che difficile, e quando ci fa visite sociali fai pi che bene a discutere con lei, ma oggi una paziente, perci non crearle problemi. - Sar lei a creare problemi a noi per, giusto? Mi becco sempre una paternale sullo stato della campagna e della spazzatura lasciata sulla spiaggia, e delle fogne e degli additivi nel cibo, come fosse tutta colpa mia. - Se questo pu consolarti, anchio la trovo difficile ma ha diritto ad unopinione. - Mi meraviglia che riesca a ricordarsi quali sono le sue opinioni. Le cambia ogni giorno. - Beh, dovresti riuscire a trovare una chiave. Le tue idee sono illusorie quanto le sue. (Conduce zia Dot verso la porta di sinistra) Dille solo che arriver subito e poi, per favore, vattene fuori dal mio studio, maledizione. - (Le urla dietro) Il mio scopo nella vita non pi illusorio. Adesso so di essere uno scrittore e sono sulla strada giusta per raggiungere la meta. Anzi, sto gi scrivendo - (Prende un blocco e lo sventola verso luscita) guarda - ho iniziato il primo capitolo. (Una giovane donna bussa alla porta-finestra) - (Spazientito) Oh, per lamor del cielo, Val, non puoi usare la porta come chiunque altro? (Apre la porta ma simpone di non guardare la donna. alta, bella, alla moda, algida. Tenendo la porta aperta) Temo che mia moglie sia impegnata al momento (Poi riconosce la donna e trasalisce, orripilato) Angie! Che diavolo ci fai qui? Pensavo fossi Val!
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- (Fredda, indifferente al suo disagio) Val? - (Nervosissimo nel vedere Angie) Beh, una specie insomma, sai - - non che non mi piaccia, solo che Ma perch te lo sto dicendo? Insomma, solo ecco una paziente, sai, mia moglie - Devesserlo per forza. - No, mia moglie ha una paziente che si chiama Val e Val sar qui da un momento allaltro. - Qui? - S. Il tetto dello studio medico crollato, perci Nicole - mia moglie - visita i pazienti qui per un paio di giorni, mentre gli operai - ehm - mentre gli operai - Costruiscono un nuovo tetto? - Esatto. Senti, Angie - avevamo stabilito che non avremmo mai cercato di contattarci a vicenda. Insomma, io sono un uomo felicemente sposato beh abbastanza. Tu ed io abbiamo avuto solo uno di quei folli ghiribizzi. - (Sempre con calma, osservando il panico di lui) Una di quelle campanelle che ogni tanto suonano? - S - una cosa cos. - Posso portare avanti la conversazione o stai per procedere al gran finale? - Ma non posso parlarti adesso, mia moglie potrebbe entrare. - Non abbiamo pi una storia, Bernie. Perci non importa se lo fa. - Allora che ci fai qui? - In primo luogo, non sapevo che vivessi qui. Non ci siamo scambiati gli indirizzi - ricordi? - Oh s certo. - Questa visita non ha niente a che fare con te. Sono venuta qui con una richiesta del tutto ragionevole. - Fa lo stesso. Se Nicole torna, preferirei non sapesse che ci siamo conosciuti a quel weekend dellomicidio misterioso. Pensava che tu fossi un uomo. - Le hai detto che hai avuto un ghiribizzo con un uomo?
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- No. Ho dovuto ricamare un po le cose. Pensava stessi solo facendo ricerche per il mio nuovo romanzo. - Beh, hai fatto un sacco di ricerche, ma omicidio e mistero non centravano pi di tanto. - Angie, per favore. Dovrei comportarmi al meglio delle mie capacit. Nicole non molto contenta di me al momento. - Perch? Che coshai fatto? - Non molto - questo il problema. - Quindi non lhai finito, poi, il tuo romanzo? - Non proprio. - Non lhai neanche cominciato, giusto? - S - ho preso appunti - un sacco di appunti. - Bernie - sei senza speranza. Vuoi vincere il premio Nobel ma non vuoi darti da fare. Perch non lo fai e basta? - Fare cosa? - Qualsiasi cosa tu voglia. Io lo faccio. Sono andata a quel weekend dellomicidio per cercarmi un fidanzato danaroso. Preferirei un marito ricco ma mi accontenter di un fidanzato, se non posso ottenere altro. - Non puoi proprio paragonare la tua ambizione con la mia. - Almeno io ci lavoro su. Almeno io sto facendo qualche progresso. Magari non vincer nessun premio letterario, ma soddisfer la mia ambizione e tu starai ancora qui seduto a parlare della tua. - Questo tutto quello che vuoi? Un fidanzato ricco? - S. Un fidanzato ricco pu darmi tutte le altre cose che voglio. - Allora perch ha sprecato il tuo tempo con me per un intero weekend? - Pensavo fossi un vero romanziere e poi venuto fuori che ne parlavi e basta. - (Ferito) Ero solo questo per te? Una potenziale fonte finanziaria? - Ed io cosero per te? Camile?... Desdemona?... Kathy che ti invocava dalle brughiere insanguinate? Siamo stati
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solo una distrazione per il weekend. Io non riuscivo a trovare un marito ricco e tu non riuscivi a trovare te stesso. Tu ancora non ti sei trovato ma almeno io ho un uomo ricco in vista. - E dov? - Nel tuo frutteto. - Nel mio frutteto. E che ci fa il tuo ragazzo nel mio frutteto? - Questo il motivo per cui sono venuta a trovarti. Ci piacerebbe accamparci nel tuo frutteto. - Accamparvi? A met marzo? Ma perch? Credevo che il tuo ragazzo fosse ricco. - Proprio perch ricco vuole piantare la sua tenda sul tuo pezzo di terra. - Non ti seguo. - stufo di alberghi belli, caldi, comodi e di lusso. Vuole festeggiare il suo compleanno in campeggio al mare, proprio come faceva quando era piccolo. Bill veniva da una famiglia povera, sai, perci potevano permettersi solo di andare in vacanza in campeggio. - (Cinico) Ah, povero Bill. - Quelli erano tempi doro per lui, perci vuole tornare nel posto dove lui ed i suoi nove fratelli e sorelle passavano le vacanze - in una schifosissima tenda - nel frutteto del signor Stebbing. Che adesso il tuo frutteto. - (Ride allimprovviso) uno scherzo. - Mio caro Bernie, vorrei tanto che lo fosse. Pensi davvero che voglia corteggiare il mio ricco fidanzato l fuori, con soltanto il tuo prato bitorzoluto per materasso e con le more dellanno scorso che mi marciscono intorno alle orecchie? Preferirei essere nellalbergo a cinque stelle di Parigi dove saremmo dovuti andare. Sai, un ricatto di compleanno di suo figlio. Ha detto a suo padre di scegliere il suo posto preferito nel mondo. - Il mio frutteto il suo posto preferito nel mondo? - S, disgustoso, vero? Ho dovuto disdire Parigi. Oh, beh, fa tutto parte dellaffare, suppongo.
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- Affare? (Scioccato) Vuoi dire che ti pagano per passare il tempo con lui? - Spero proprio di s, accidenti. - Prendi dei soldi per farlo? - Beh, io faccio parte del ricatto. Sono il suo regalo di compleanno. - Vuoi dire che sei diventata una - Cresci, Bernie. Lo sono stata per un sacco di tempo. Te lho detto. - Pensavo scherzassi. Vuoi dire che ho passato quel weekend con una - Prostituta. - Ma non mi hai chiesto soldi. - Ero in vacanza. E poi, non te lo potevi permettere. Sono unoperatrice dalto bordo. - Alto bordo, nel mio frutteto? - la sua idea di divertimento. Perci ha chiesto allautista di lasciarci nel tuo frutteto, cos nessuno sa che siamo qui. - Nessuno sa dove siete? Tutti sapranno dove siete. - Perch dovrebbero? - Non ti rendi conto che la pi grande pettegola ficcanaso del paese vive di fronte al mio cancello sul retro? La chiamano Occhio di Lince Jenkins. Riesce a vedere tutto e a diffondere i dettagli per la citt in un attimo. Oh no, terribile, Nicole lo scoprir Aspetta un minuto che giorno ? - Gioved. - (Molto sollevato) Oh, gioved, che sollievo. - (Cinica) S - grazie al cielo. - Il gioved mattina esce a prendere la pensione. Ti avr mancato. - (Ancora cinica) Wow, c mancato poco. - S, ma devi restare fuori vista adesso. Non riesce a vedere oltre la siepe dal suo bungalow. - Oh, perfetto, sempre se possiamo restare. - Non ho detto che potevate restare.
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- Oh, dai, Bernie. Non chiedo molto. Lui vuole fare un viaggio lungo il viale del ricordo, che si d il caso sia il tuo viale. Come ti ho detto, lha organizzato suo figlio ed lui che paga. Ci sono molti soldi in ballo qui. - Per, che regalo di compleanno. - In realt penso che lidea sia togliersi dai piedi il tipo per un paio di giorni, cos possono riorganizzare gli affari di famiglia. Sai, ha settantanni e non andr in pensione. Il consiglio si riunir mentre lui via cos potranno fare qualche cambiamento. - Forse questo quello che hanno detto a te. Probabilmente voteranno per farlo fuori dal consiglio legale? - Non lo so. Io sto solo facendo il mio lavoro. Ed di tenere occupato Bill fino a domani pomeriggio. - Ma questo quel genere di cosa che si sente solo nei romanzi e nelle mini serie. Di sicuro nessuno farebbe davvero una cosa simile al proprio padre per togliergli gli affari. - C gente che uccide per molto meno. - Tu potresti uccidere il povero vecchio Bill - hai quasi ucciso me. - Adesso stai ragionando come uno scrittore. Pensa alla cosa come ad una trama. Una bella donna seduce un vecchio danaroso con problemi di cuore, lo porta in una cittadina di mare e fa lamore con lui in una tenda (Si avvicina minacciosa a Bernie mentre tesse la trama) Lei non ha piet nel sedurlo ed il poveretto muore per lo sforzo. Arma del delitto una bella donna. Il crimine omicidio a sfondo sessuale. - Stai scherzando - vero? ( un po spaventato) - Il mio cliente pu piantare la sua tenda nel tuo frutteto, s o no? - Usa il suo nome di battesimo, per favore. una piccola citt. Non voglio che la gente scopra che il mio frutteto diventato un quartiere a luci rosse. - Pagheremo.
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- No, mi spiace, Angie. Non posso rischiare, Nicole lo scoprir. - No che non lo scoprir, a meno che non sia tu a dirglielo. lontano dalla casa - e la siepe alta, non ci vedr neanche. - troppo rischioso. Il mio matrimonio sullorlo del disastro cos com. - Se non ci fai restare, Bernie, lo spinger oltre il limite. - Questo un ricatto. - No, solo persuasione. - Vuoi dire che davvero le diresti tutto per ripicca? - Ho loccasione di fare un sacco di soldi se questa cosa va bene e nessuno me la mander a monte. - Quindi non ho scelta, giusto? - Beh, potresti dirglielo tu stesso. - Senti, se lei ti vede, tu non mi conosci. Va bene? E se mi metti in pericolo, dir a Bill tutto del tuo piccolo piano. - un patto. - E se Bill viene buttato fuori dal consiglio e ti fa causa per danni, non venire di corsa da me. - Va bene grazie. - Dov la tua macchina? - Non ce lho. Lautista ci ha lasciati qui e se n andato. Suppongo che Bill abbia gi cominciato a montare la tenda. Abbiamo tutto quello che ci serve perci non ti daremo altro disturbo. - Va bene, ma non usate il cancello sul retro. - Non ce n bisogno, ho un sacco di altri diversivi. - Io non lascia perdere, solo cerca di non farti vedere. - Grazie Bernie. (Esce) (Bernie rimane allibito per pochi secondi poi si precipita alla sua scrivania e comincia a scrivere sul suo blocco.) - (Fuori scena, da destra) Dottoressa Anderson! Sono Val! - Oh no. (Si d da fare dalla sua parte degli schermi)
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- (Entra da destra. Ha circa trentacinque anni, prepotente, intollerante, superficiale ed ipocrita. anche incinta) C nessuno? - (La ignora e continua a scrivere. A parte) Vattene! - Dottoressa Anderson! l? il posto giusto? (Gira per la stanza e trova Bernie che non pu sfuggire) Bernie! - (Non guarda Val ma finge di essere assorto nella composizione di una nuova scena per il suo romanzo) Non mi sto nascondendo. Sono molto preso dal mio lavoro. un nuovo romanzo un omicidio. - Oh s. Sei andato ad un weekend dellomicidio, giusto? A scopo di ricerca. - (Quasi trasalendo per il senso di colpa) Chi te lha detto? - Tu. Lhai detto a tutti. - Oh, s. Pensavo stessi parlando con qualcuno. - Tipo chi? - Non lo so. Qualcuno in giardino magari. - Non sono stata in giardino. Sono entrata direttamente. Non essere cos suscettibile, Bernie. Nicole c? Devo vederla. molto urgente. - Ha detto di dirti che arriver tra poco. Ha accompagnato zia Dot. - E dove, povera anima? - In cucina. Si confonde. - colpa dellambiente. - (Mugugna) Oh no. - (Tira fuori il suo cavallo di battaglia e cammina per la stanza dissertando) Sono le persone come tua zia Dot che devono soffrire a causa dellindifferenza di tutti gli altri. Linquinamento - (Imitando sottovoce Val) Il vandalismo - Il vandalismo - (Ancora imitandola piano) La foresta pluviale - La foresta pluviale. Non si pu neanche pi camminare sulla spiaggia. Hai visto che cose orrende abbandona la gente? (Bernie finge di scrivere) Siringhe ipodermiche, lattine di coca cola, sgradevole spazzatura scaricata cos,
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senza alcuna considerazione per il pubblico, piccoli applicatori rosa per assorbenti interni. Come fanno ad usarli senza che nessuno li veda, non lo sapr mai. E scarpe - scarpe spaiate. Perch si trova solo un sandalo o una scarpa o un infradito solo. Come tornano a casa? Tornano saltellando? Il mare non pi comera prima. Una volta era una grande fonte di ispirazione per gli scrittori come te. I poeti potevano vagare per la spiaggia e trovare cibo per le loro menti, ma ora non pi. - Oh, non lo so. (Cita poeticamente) Iniziare sulla spiaggia. Le onde brune, schiumose e brodose gettano i loro rifiuti fluttuanti, oscure ciabatte infradito che solcano la sabbia come tic, mattoni rotti, tacche smarrite e gastroenteriti per la stagione a venire. - Non divertente, Bernie. - No, lo so ma non riesco a presentare un esposto collettivo, figuriamoci col consiglio comunale. - (Chiamando mentre entra da sinistra) Nicole! Ho appena trovato una paziente che ficcava il naso nella nostra dispensa - una drogata, probabilmente che cercava le pasticche. Beh, non riuscir a farla franca perch lho chiusa dentro. (Incontra Val) Non ti arrabbiare con me Nicole, non ho resistito. Era l, che curiosava nella nostra dispensa privata, perci lho spinta dentro e ho chiuso a chiave. Dovrei lasciarla l per un po - per darle una lezione. - (Imbarazzato) Zia, perch non vai a fare colazione? - S, Dot. Dovresti iniziare la giornata con una buona colazione. - Ho gi fatto colazione. (Osserva Val) Tu non mi sembri Nicole. - Non sono Nicole - sono Val. Ho un appuntamento. - Allora Nicole dov? - Non lo so. Pensavo fosse con te. - Scusatemi. (Esce da sinistra) - Devo andare anchio. - Non fare caso a me. Non mi d fastidio se resti.
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- A Nicole s. E mentre parliamo, probabilmente star battendo sulla porta della sua dispensa che salmodia minacce contro di me, e io non voglio esserci quando uscir. Ho gi abbastanza guai. - (Ride) Che succede? Il tuo sordido passato che torna alla riscossa? - (Inorridito) Perch dici questo? - (Con calma) Era una battuta. - (Rientra) Nicole sta arrivando. - Grazie, Dot. - (Fuori scena, da sinistra) E va bene! Chi il simpaticone che ha chiuso a chiave la porta? (Bernie e Dot se la svignano da destra) BUIO SCENA 2.
Pi tardi nella mattinata. Nicole cammina in lungo e in largo, spazientita. Bernie seduto alla scrivania e scribacchia. NICOLE - Non ho un ufficio al centro sanitario quindi devo organizzarne uno di fortuna qui, e il primo giorno vengo chiusa nella mia dispensa. Poi vengo accolta da una donna incinta esaltata dallideona fantastica che ha avuto di partorire in acqua. E tu dici che reagisco in maniera esagerata. - Dot pensava che fossi una ladruncola. Ha fatto ci che ha ritenuto meglio. - Questo non significa che non dovrei prendermela. - Ma non devi prendertela. Ho gi avuto la mia parte, prima. Prenditela con Val, lei quella che ti ha fatto davvero arrabbiare. - Ti sorprende? venuta qui stamattina, rivendicando i suoi diritti e dicendomi che ha il diritto di avere il suo bambino come le pare e piace. Io ero troppo allibita per pensare ad una risposta.
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- Dovresti dirmi tutto questo? - Come? - Non privato - sai - Ippocrate non impone di tenere segreti i sintomi della gente? - Non sto parlando dei suoi sintomi. Mi preoccupo del fatto che lei non vuole tanto partorire quanto dare spettacolo. Vuole che metta in scena qui il suo parto naturale, con tutti i suoi figli seduti intorno a lei e suo marito che suona la chitarra e canta canzoni damore. Quando le ho fatto notare che era un po troppo chiedere a sei bambini di restare seduti per quelle che potrebbero essere ore di attesa, lei mi ha assicurato che sarebbero stati assolutamente tranquilli perch potevano portarsi il lego e la matita per i libri con i puntini da unire. Non mi stupirebbe se i puntini uniti formassero una versione illustrata del Kamasutra. - A quanto pare un sacco di donne richiedono il parto in acqua ultimamente. - Non con dei ragazzini che corrono per la stanza lanciandosi pezzi di lego. - Ma latmosfera acquatica e familiare rilassante. - Di colpo sono diventati tutti degli esperti del cavolo. Sei mai stato con i suoi figli - intendo con tutti loro insieme in una stanza? - No. - Allora non sai di che cosa sto parlando, giusto? Neanche Santa Pupa si accollerebbe quei bambini. - Forse sarebbe meno scocciante darle quello che vuole. Probabilmente ti darebbe pi problemi facendolo nel modo tradizionale. - Non riesco neanche a tenere uno studio come si deve allasciutto, figuriamoci organizzare un reparto maternit acquatico. Ma chi crede che sia, Jacques Cousteau? - Sei di cattivo umore, vero? - (Perdendo la calma) Non sarei di cattivo umore se fossi circondata da gente comune, ordinaria. Perch io? Perch ho dovuto sposare un ex sviluppatore con una zia pazza e mezza cieca? Se dovevo vivere con uno dei tuoi
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parenti, non avresti potuto prendere la custodia di Polly? Con lei sarei riuscita a vivere. - Mia figlia unadolescente molto impegnativa. - Almeno normale. - Pensavo ti piacesse zia Dot. - S, ma al momento, preferisco la gente normale. - Allora, che farai con Val? - Non lo so. Ho parlato con lostetrica e neanche lei pensa che Val parli sul serio, ma se ci avesse dato un po pi di preavviso saremmo riuscite ad accontentarla. - Non preoccuparti pi di tanto. Conosci Val, vede una parata e si accoda. Stai tranquilla, amore. Probabilmente cambier idea quando arriver il momento. - Dovrebbero mancare un paio di settimane ma dubito che il bambino aspetter tanto. - Come si scrive coronarie? - Perch lo vuoi sapere? - Per questo? - Che cos? - Il mio nuovo romanzo. un omicidio. Questa bella donna seduce un vecchio e fa lamore con lui fino ad ucciderlo. - E perch lo fa? - stata pagata per farlo. E questo lo rende un omicidio. - E chi la paga? - Il figlio della vittima. Vuole il controllo degli affari, capisci, e il vecchio non vuole cederlo perci il figlio si accorda con Angie ehm voglio dire con questa bella ragazza perch lo seduca. - Dovrebbe essere bellissima. - Oh, lo - insomma - s, dovrebbe esserlo. Hai proprio ragione. - un inizio promettente, comunque. Del tutto inverosimile - ma promettente. Non metterti troppo comodo alla mia scrivania. Dopo tutto, hai la tua met della stanza ed l che si trova la tua anima creativa ricordi? (Sebastian entra da destra. Ha quasi trentanni, di bellissimo aspetto ed desideroso di diventare un
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dottore bravo ed attento. Ha con s una valigetta che posa entrando) SEBASTIAN - Posso entrare? La porta era aperta perci ho pensato che non ci fosse problema. NICOLE - S, lho lasciata aperta per i pazienti. Entra pure, Sebastian. Ho finito le visite ma sono in servizio tutto il giorno, perci ogni tanto far capolino. Puoi aiutarmi se vuoi. BERNIE - Nicole! Hai detto che era solo una cosa temporanea. Io ho bisogno di spazio per elaborare le mie scene. NICOLE - (Suscettibile) Allora trovati unaltra stanza e gi che ci sei trovati una scrivania tua. Io vado a prendere un po di caff. (Esce da sinistra) SEBASTIAN - Oh Dio, mi dispiace, lho messa nei pasticci? BERNIE - No, mi ci sono messo da solo molto prima che lei arrivasse. Io sono Bernie, il marito di Nicole. (Gli tende la mano) SEBASTIAN - (Stringendogli la mano) Sebastian. Quasi tutti mi chiamano Seb. Sono il nuovo tirocinante. il mio primo impiego come medico di famiglia. molto eccitante. Per me un sogno che si avvera. BERNIE - Temo che per Nicole sia un incubo al momento, un po stressata. SEBASTIAN - Ecco perch sono qui. Per aiutarla con la mole di lavoro. BERNIE - Non tanto la mole di lavoro. SEBASTIAN - Allora cos? BERNIE - Diciamo solo che ha una gravidanza difficile per le mani. SEBASTIAN - Sembra interessante. BERNIE - Beh, la madre in questione vuole partorire in acqua ma non credo che sar possibile. SEBASTIAN - Ma io ho sempre voluto assistere ad un parto in acqua. BERNIE - una piccola citt, Seb. Un medico generico, qui, non attrezzato. Non c tempo, per dirne una.
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SEBASTIAN - Ma una donna dovrebbe poter avere il suo bambino come vuole e se io desidero darle il mio tempo, ci serve soltanto il permesso dellostetrica. BERNIE - La sua sintesi potrebbe sembrare buona, Sebastian, ma non credo che succeder. SEBASTIAN - Perch no? BERNIE - Le mancano ancora un paio di settimane. Quando sar arrivato il momento, vorr partorire appesa ad un albero o su una botte che precipita dalle cascate del Niagara. SEBASTIAN - Povera donna. La fa sembrare proprio stupida. (Dot entra da destra ed esce da sinistra) BERNIE - lei che si rende stupida. Se solo fosse sincera con se stessa e la smettere di cercare di essere diverse persone, sono sicuro che avrebbe molti pi amici. Cos com, fa di tutto per scocciare tutti a pi non posso facendo affermazioni stupide come (La zia Dot ricompare da sinistra) DOT - C una tenda nel frutteto. BERNIE - (Ripete le parole di Dot) C una tenda nel Cosa? DOT - C una tenda nel frutteto. BERNIE - No che non c, zia. Smettila di inventarti le cose. DOT - Non me lo sto inventando. C una tenda. Lho vista. BERNIE - No che non lhai vista. Nessuno sarebbe cos folle da piantare una tenda a marzo. (Ride) DOT - E c un vecchio che gioca a nascondino dietro ai meli e c questa scout che lo cerca. BERNIE - Una scout? DOT - Una svampita, lo si vede da un chilometro e lei fa finta di non vederlo. BERNIE - Zia! Non dire sciocchezze. SEBASTIAN - Senza, se dice di vedere tutto questo allora devessere vero. BERNIE - Stia zitto, Sebastian. Lei non vede niente. mezza cieca. DOT - Non con gli occhiali nuovi. Me li sono provati. BERNIE - Dove sono adesso? DOT - Ancora a giocare a nascondino. BERNIE - Intendevo i tuoi occhiali nuovi.
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DOT - In camera mia. Mi fanno male alle orecchie. BERNIE - Per fanno meraviglie con la tua immaginazione. SEBASTIAN - Continuo a pensare che dovrebbe andare a vedere prima di condannare la poverina. BERNIE - Beh, quando avr finito di riempire la vasca di Val potr andare a verificare le fantasie della zia. DOT - Non una fantasia. Lo so cos una fantasia. Cominci a saperne parecchio delle fantasie alla mia et, quando hai perso i denti. (Nicole entra da sinistra. Ha in mano una tazza di caff) NICOLE - Dot, non avrai perso unaltra volta i denti, vero? SEBASTIAN - preoccupata per dei campeggiatori nel vostro frutteto. NICOLE - Dei cosa? SEBASTIAN - Ha detto che ci sono un vecchio e una ragazza nel frutteto che giocano a nascondino. NICOLE - Questa nuova, Dot. Che inventiva. BERNIE - Non si vede neanche, il frutteto, c una siepe alta dieci piedi intorno. DOT - Dallattico si vede. NICOLE - Che diavolo ci facevi lass? DOT - Guardavo quelli che giocavano a nascondino. NICOLE - Ma perch sei ci sei salita, tanto per dirne una? DOT - Cercavo la mia pelliccia di volpe nel baule, cos avrei potuto metterla domani al t danzante. Per non cera. BERNIE - Ma non ti ricordi? Te lho portata gi ieri e lho messa sullo sgabello in cucina accanto alla finestra, per farle prendere un po daria. DOT - Oh, capisco - ecco perch non mangiava le sardine. Vado a prenderlo. (Esce da sinistra) SEBASTIAN - Ma gli intrusi con la tenda? NICOLE - Sebastian, una che riesce a far mangiare sardine ad una pelliccia di volpe, non pu aver visto una tenda nel nostro frutteto. SEBASTIAN - Oh, capisco. (Sembra confuso) NICOLE - Sembri confuso. SEBASTIAN - Un po lo sono.
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- Ecco perch sei qui - per imparare le cose che una scuola di medicina non pu insegnare. Tipo come sopravvivere in un consultorio familiare che una casa di matti. (Polly chiama da fuori sulla destra) POLLY - Ciao! C nessuno in casa? Sono io. BERNIE - Polly? Che ci fa qui? NICOLE - Che importa? normale. (Chiama) Siamo qui, Polly! (Polly entra. Ha diciassette anni, molto vivace e piena denergia) POLLY - (Corre da Bernie e lo abbraccia) Papino! BERNIE - Oh Dio. POLLY - Che succede? BERNIE - Ti spiacerebbe non farlo pi? La prossima volta chiamami pap. POLLY - Perch? BERNIE - solo che quando mi chiami papino so che mi coster caro. POLLY - Papino, come puoi dire cos? BERNIE - lesperienza. POLLY - (Abbraccia Nicole) Ciao, Nicole. NICOLE - un piacere vederti, Polly. Credo che anche tuo padre intendesse dire questo. POLLY - (Di buon umore e indifferente allatteggiamento di Bernie) Pap fatto cos. (Si accorge della presenza di Sebastian e lo fissa) Ciao io sono Polly. (Gli tende la mano) SEBASTIAN - (Ricorrendo al suo fascino) Sebastian. Sono il nuovo dottore. (Le prende la mano ed indugiano nella stretta di mano) BERNIE - (Rimettendo Seb al suo posto) Tirocinante. SEBASTIAN - Sto lavorando con Nicole. BERNIE - (A Polly, cercando di distrarre la sua attenzione da Seb) Allora, che ci fai qui? POLLY - (Sempre guardando Seb) Un progetto. BERNIE - Che genere di progetto? POLLY - Oh, te ne parler pi tardi. SEBASTIAN - Allora Polly - com luniversit?
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- La scuola. - Beh, in effetti luniversit, dopo tutto ho dicio - Diciassette. - Diciassette. Faccio biologia (Guarda Seb) affascinante, no? SEBASTIAN - Oh, s. Una materia meravigliosa. Si imparano sempre cose nuove. POLLY - (Cercando di impressionarlo) Eccome. Solo ieri una delle ragazze del mio corso ha gridato inorridita perch aveva trovato un uovo di pidocchio. Linsegnante ha colto loccasione per metterlo sotto al microscopio cos tutti abbiamo potuto osservarlo. BERNIE - Non avrai mica preso i pidocchi, vero? POLLY - No, pap, ma anche se fosse, non ci sarebbe problema. (A Seb) Vero, dottore? BERNIE - (La trascina lontano da Seb) Dimmi di questo progetto. POLLY - Prima devo prendere un po di caff. Ne vuoi un po, Sebastian? SEBASTIAN - Volentieri. POLLY - Di, allora. Andiamo in cucina. (Si precipita fuori da sinistra con Seb al seguito) BERNIE - Ehi! Polly! NICOLE - Lasciala in pace, Bernie. BERNIE - Ma hai visto come lo guardava? NICOLE - E allora? un belluomo. normale che sia attratta da lui. BERNIE - Attratta? Lha quasi divorato. NICOLE - Ha diciassette anni, pi forte di lei, sono gli ormoni. La natura vuole che si riproduca. perfettamente normale. BERNIE - Ma una scolaretta. NICOLE - La societ la vede come una scolaretta. Madre Natura la vede come una potenziale genitrice. BERNIE - la mia bambina. NICOLE - Oh, cresci, Bernie - lei lha fatto. Vado a prendere un altro po di caff - posso fare da chaperon. Ti farebbe sentire meglio? (Esce da sinistra)
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(Bernie va dalla sua parte e si siede sulla sua poltrona. Dot entra e comincia a girovagare) - Zia, tutto a posto? (Va verso di lei ma lei lo supera e si rivolge alla sua sedia alla scrivania) - Vado nellattico a vedere se ci sono ancora. - Dai, zia, lo sai che non c nessuno. (Riflette un momento) Che altro stavano facendo? - Hai detto che non cera nessuno. - Sono qua, zia. - (Indicando la scrivania) Allora questo chi ? - Nessuno. Non c nessuno. - Questa casa piena di persone che non ci sono. - Dimmi - se ci fosse qualcuno nel frutteto, che starebbero facendo? - Te lho detto, giocavano a nascondino con i rametti. - Rametti? - Si rincorrono con i rametti. Poi mettono i rametti uno sullaltro, come un fal. - (Inorridito) Un fal! - Non credo che riescano ad accenderlo. Hanno bruciato tutti i fiammiferi. - Potrebbero. E allora tutti vedrebbero il fuoco. Non c fuoco senza fumo. - Non suona bene. - Sai che voglio dire. - Non ci sar fumo perch non ci sar un fuoco. - Come lo sai? - Perch non c nessuno. - Ah - gi - certo. Non ci sono, giusto? - No. Niente tenda, niente vecchio, niente scout, niente rametti, nessuno. (Breve pausa) La cucina l? - S, zia. - Oh, bene. Vado a prendermi una tazza di t, allora. Ne vuoi una? - S, grazie. - Stavo preparando le mie cose per il t danzante di domani; in costume ma non posso usare la pelliccia di volpe, puzza di sardine. Credo che non avrei dovuto
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fargliene mangiare cos tante. Non ho nientaltro. Sono molto delusa, non vedevo lora. (Fa in modo di trovare luscita di destra) - (Chiama) La zia sta cercando la cucina, qualcuno pu andarle incontro, per favore? (Angie compare alla portafinestra. Indossa una uniforme da scout. Apre la porta guardinga e chiama) - Bernie! - Oh no! Angie. - (Entra lasciando la porta-finestra aperta. Bisbiglia) Bernie, hai dei fiammiferi? - (Si guarda intorno) Dei cosa? - Fiammiferi - per accendere il fuoco. - Ma non puoi. - Devo. Sono stata pagata per questo. solo un fuocherello - per favore, Bernie. Avanti, dammi una mano, in onore dei vecchi tempi. - Quali vecchi tempi? Ci siamo conosciuti solo per quarantotto ore. - S, ma ventiquattro sono state - S, va bene, so cosa sono state, non devi ricordarmelo. (Nicole torna) - (Fuori scena) Scrivo i miei appunti e poi vado a fare le visite. - Oh no! Nicole. Svelta nello sgabuzzino. - No - perch dovrei? - Perch ti spedisco a calci fuori dal mio frutteto se Nicole lo scopre. (Trascina Angie nello sgabuzzino e le spinge la testa gi perch non la si veda. Poi torna alla routine, come se stesse lavorando su una scena. Si rivolge a qualcuno alla scrivania di Nicole) Perci, se vuole che io sia il suo avvocato, signorina Atkins, le suggerisco di collaborare di pi. Questo atteggiamento non la porter da nessuna parte. - Non dovresti essere tu quello seduto alla scrivania? - Cosa? - Se sei lavvocato, dovresti esserci tu alla scrivania, non il cliente.
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- Posso farla sedere dietro la mia scrivania, se lo desidero. Posso scrivere tutto quello che mi pare. - Puoi scrivere in un ufficio pieno di elefanti africani se lo desideri, ma non molto verosimile, no? - Tu hai una mente scientifica, Nicole. Un romanziere scrive di eventi inverosimili. - Fai come ti pare, ma se il personaggio dellavvocato fosse un duro, non permetterebbe a nessuno di sedersi alla sua scrivania. - Beh, ecco perch mi piace elaborarli, per scoprire cose del genere e (Vede Angie che sbuca dal divisorio) Sotto!... ehm, mettermi sotto per formare il canovaccio. - Quando ti metterai sotto per mettere finalmente questo canovaccio su carta? (Angie ricompare) - (Disperato) Nicole? - (Sta sfogliando un fascicolo sulla scrivania) S? - Ehm Lo sai che ti amo tantissimo? - Bernie, non n il momento n il luogo per parlarne. (Torna al suo fascicolo) - Lo so che hai da fare, ma ho voglia di baciarti. - Bernie, apprezzo i tuoi sforzi, ma un giorno lavorativo. Ne parliamo pi tardi. Non che ci sia niente di diverso da dire. (Angie impaziente) - Ma voglio lo stesso baciarti adesso. (La afferra e la bacia con passione. Angie scivola fuori alle spalle di Nicole e si dirige verso la porta. Si trova faccia a faccia con Dot, che entra da sinistra, portando una tazza di t per Bernie. Angie si immobilizza ma Dot non la vede e la supera. Nicole spinge via Bernie) - Piantala, per favore. Devo andare a fare le visite. - Non respingermi, Nicole. Sento una spinta potente a dire a dire ehm - (Cercando di essere tollerante) A dire?... - C corrente qui.
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(Nicole torna ai suoi appunti. Angie, non vista da Bernie, sgattaiola dietro agli schermi che sono al centro contro il fondale. Bernie si dirige verso la porta-finestra che aperta. Controlla la stanza mentre cammina ma non vede Angie dietro gli schermi. Presume che sia scappata) - (Pi sollevato) Hai proprio ragione, zia. Qualcuno ha lasciato la porta aperta. - Devi essere stato tu. Insomma, non c nessun altro qui, giusto? A meno che, ovviamente, non stessi intrattenendo la tua assassina. - (Colpevole) Perch dici questo? - Pensavo stessi recitando una scena. - Oh - s - cos. Pensavo mi stessi accusando di intrattenere una donna vera qui. - Non mi stupirebbe. - (Ferito) Nicole! I miei occhi non si sono mai allontanati da te. - Scommetto che qualche altra parte s. Ecco il tuo t. - Hai gi tirato fuori il tuo costume, Dot? - Non ci posso andare. Il mio costume ha fatto indigestione. (Tristemente si incammina verso luscita) - Non hai nientaltro da metterti? - Avevo un vecchio vestito ma sta cadendo a pezzi. Volevo essere bella. - Ma ci sar pure qualcosa che puoi metterti. Bernie, non puoi fare qualcosa? Dot aspettava questo t danzante da secoli. - Che posso fare? - Tanto per cominciare, puoi essere un membro presente di questa famiglia. Sei cos preso dai tuoi bisogni che non riesci a vedere quello che importante per chiunque altro. - Ma io non ci capisco niente di vestiti. - La conoscenza non arriva a comando, devi cercarla. Per lamor del cielo, puoi tornare sulla terra e fare qualcosa, mi stai facendo diventare matta.
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- Non preoccupatevi per me. Ho superato cose peggiori di questa in vita mia. (Si imbatte negli schermi) - Aspetta, zia, ti accompagno fuori. (Rimette a posto gli schermi e si accorge di Angie. Lancia un urlo) - Che succede? - Ho ehm Ho avuto unidea per un costume. - Bene. - Che cos? - (A Dot) Vai a mettere i piedi in su per un po ed io mi far venire in mente qualcosa. - Hai detto che avevi gi in mente qualcosa. - Ce lho ma ma ci devo pensare ancora un po. Non so se posso farcela. - Fare cosa? - Sar una sorpresa. Adesso vai. - Vado a parlare con Polly. Pu darmi qualche consiglio di bellezza. - Beh, accompagnala alla porta almeno. - (Si attacca agli schermi) S, certo. - Gli schermi si reggono da soli. - S, certo. (Con riluttanza di stacca e spinge frettolosamente Dot fuori dalla porta di sinistra) Ecco fatto, zia. Ci vediamo dopo. - Che ti prende? - Sono agitato per il mio nuovo romanzo. Penso proprio che ce la far questa volta. - Mi fa molto piacere per te, ma non sono sicura di riuscire a gestirlo. Comunque, devo andare. (Esce da destra) Non dare il tormento a Polly. E fa qualcosa per aiutare Dot. (Bernie si accerta che Nicole sia uscita, poi si precipita verso gli schermi. Angie viene fuori) - Ti sgrida sempre cos? - No, ha cominciato solo oggi Credo di averla portata al limite. - Allora, ce li hai i fiammiferi? - Vuoi tornartene al tuo teepee prima di crearmi altri problemi?
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- Mi servono i fiammiferi. Devi aiutarmi. I nostri li abbiamo usati tutti e non abbiamo ancora acceso il fuoco. - Ti ho gi aiutato abbastanza. Dovrai procurarteli da sola. - Hai detto che non dovevo uscire per via di Occhio di Lince Jenkins che spia tutti. - Non posso farti accendere il fuoco. - Accender quel fuoco anche se dovessi andare a comprarli io - (Enfatizzando) uscendo dal cancello sul retro. - Non certo vestita cos. - S, vestita cos. - E come lo spiegherai, se qualcuno te lo chiede. Sar difficile dire che stai facendo un lavoretto per qualche soldo. - Prender pi di qualche soldo. - Se esci da questa propriet vestita cos, vado da Bill e gli dico che cosa hai in mente. - (Perdendo la pazienza) E se bussassi alla tua porta e chiedessi a Nicole se le va di sentire una storia su un weekend dellomicidio? - Non lo faresti - Lo farei eccome. Mi servono quei fiammiferi. Bill vuole sedersi davanti ad un fal - fa tutto parte dellaccordo, dargli quello che vuole, e se non lo faccio, sono nei guai. Si stufer e se ne torner a casa e il mio compenso andr in fumo. Perci non ho alcun problema a metterti in mezzo. - E va bene, avrai i tuoi fiammiferi, ma ti costeranno. - (Seriamente) Quanto, dieci, venti? - Dove hai preso quelluniforme? - mia. Ho un sacco di cose. - Nella tua tenda? - S, perch? - Fa tutto parte del servizio? - Dove vuoi arrivare? - Hai qualcosa che ricordi una pelliccia di volpe?
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- Ho una stola di pelliccia. Fa parte del mio abbigliamento da ventenne. - Perfetto. (Si precipita alla scrivania e trova una scatola di fiammiferi) - Che significa perfetto? - (Mostra i fiammiferi) Scambio questi fiammiferi con il tuo costume da ventenne in prestito. - Stai scherzando. Quel costume mi costato - Allora puoi anche chiamare lautista di Bill. - (A denti stretti) Razza di bastardo connivente. - Devi esserlo per riconoscerne un altro. - (Va a prende i fiammiferi) E va bene. - (Glieli strappa dalle mani) Ah ah aspetta non cos in fretta. Tu vai a prendere il costume e io tengo docchio i fiammiferi. - Perch lo vuoi? - Mi aiuter a rappezzare il mio matrimonio. - Non vorrai mica mettertelo a letto, vero? roba costosa. - Vallo a prendere e basta. Anzi, sai che ti dico? Ci vediamo a met strada. (Escono dalla porta-finestra) - (Torna, si guarda intorno poi di dirige verso il ritratto sul cavalletto. Si rivolge ad esso) Lo so che in realt non c, ma quel vecchio sembra freddo. molto preoccupante. Penso che dovresti andare a dargli unocchiata. (Entrano Polly e Seb. Seb prende la sua valigetta) - Ciao, zia Dot! Ammiri la faccia di pap? - Sto cercando di avere una risposta da lui. - Anchio. Dei miei amici stanno organizzando un viaggio in Grecia. Mamma ha detto che potevo andare se pap era daccordo, ma lui pensa che sia troppo giovane per andare. - (Al ritratto) Perch non la lasci andare? una brava ragazza. - Non c, zia Dot. - Eccone unaltra. Tutto quello che vedo ultimamente gente che non c.
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- Perch non ti metti gli occhiali nuovi, cos ci vedi meglio? DOT - peggio quando me li metto. Vedo ancora pi gente che non c. SEBASTIAN - (Si avvicina alla scrivania di Nicole e appoggia i suoi libri) Beh, meglio che mi metta al lavoro. Spero di non essere invadente, Nicole ha detto che potevo usare lufficio per portare un po avanti la mia ricerca. POLLY - Certo che no. Probabilmente far la stessa cosa tra qualche anno. SEBASTIAN - Davvero? POLLY - S. Diventer un dottore. Voglio essere come Nicole. Penso sia fantastica. SEBASTIAN - meraviglioso. Scommetto che tuo padre molto fiero di te. POLLY - Lui non lo sa. Non glielho detto. SEBASTIAN - Perch no? POLLY - Perch sono unadolescente impossibile. Si presume che non possa ancora prendere decisioni sensate da rispettare. SEBASTIAN - Adesso mi prendi in giro. POLLY - S - scusa. solo che ho appena deciso. Non ero certa di riuscire a gestire il lavoro ma voglio provarci. Glielo dir presto. BERNIE - (Entra dalla porta-finestra. Ha in mano un pacco che cerca di nascondere) Oh ero uscito a prendere una boccata daria. DOT - Hai gi pensato al mio costume? BERNIE - So esattamente cosa fare, zia. Te lo porto in camera tua. DOT - Quando? BERNIE - Presto. Quando lo prendo. DOT - Allora, posso andare? BERNIE - Oh s, decisamente, puoi andare. DOT - Meglio che cominci a farmi bella, allora. BERNIE - A farti bella? DOT - Polly mi stava dando qualche consiglio su come farmi bella. Meglio che vada, cos comincio.
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- Vado a prenderti quellimpacco per il viso, zia Dot. - Oh, non vedo lora che arrivi domani. Adoro ballare. - Qual il tuo ballo preferito? - Non ho preferenze. Valzer, quickstep, fox-trot - mi piacciono tutti. Non c niente di meglio che agghindarsi, farsi bella e ballare con luomo dei tuoi sogni. POLLY - (A Dot) Spero proprio sia l ad aspettarti, domani. SEBASTIAN - (Con gentilezza ma un po presuntuoso) Zia Dot. Lo sa che un po di gelatina al giorno pu farle diventare le unghie pi forti? DOT - No - ma chieder alla banda di suonarla, domani. (Esce da destra) BUIO SCENA 3. Allimbrunire. Sebastian crollato a faccia in gi sulla scrivania di Nicole. addormentato tra i suoi libri e le carte della ricerca. La stanza calma e silenziosa. Fuori buio. Angie sgattaiola dentro dalla portafinestra, indossa un costume da infermiera.
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- (Bisbiglia cercando Bernie) Bernie, dove sei? Mi servono un paio di bicchieri per il vino. (Scivola nella stanza, vede Seb e poi sente Nicole e Polly) - Vediamo cosa riusciamo a trovare nello studio. (Angie si precipita nello sgabuzzino) (Nicole e Polly entrano da sinistra) - Ho un paio di libri che puoi leggere, ma sei proprio sicura di voler fare il medico? Insomma, vedi certe cose orrende e gi sai che gli orari sono tremendi. - Queste cose non sono un problema. Ho uno stomaco molto forte. (Vede Seb) Sebastian! (Si precipita verso di lui) - Aspetta un minuto. Fammi vedere. (Gli si avvicina, lui mugugna piano) Sebastian, sono Nicole, mi senti?
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(Sebastian mugugna) - Aiutami a farlo appoggiare allo schienale della sedia. - (Assiste Nicole) Che gli succede? - Ancora non lo so. Slacciagli il colletto. - (Gli toglie la cravatta e gli slaccia i bottoni del colletto. Lui mugugna ancora) Va tutto bene, Sebastian. Ti sentirai subito meglio. (Gli slaccia tutti i bottoni scoprendogli il petto. Lui mugugna pi forte) - Ho detto slacciagli il colletto non stringigli i pantaloni. - Ma sta male. - No, non credo - sta dormendo. (Gli permettono di tornare alla sua posizione originale, sulla scrivania) Ha studiato per ore. Lascialo stare, fallo svegliare quando pronto. - Ma guardalo, esausto per la dedizione. molto teatrale. - Forse dovremmo chiamare tuo padre, cos pu ispirarsi per una scena del suo libro. - Gi, sarebbe leroe perfetto per un romanzo romantico. - Beh, tu lo vedi da unangolazione diversa. - Io lo chiamerei Romano. - Che razza di nome ? - Un nome da eroe. (Si avvicina a Seb e lo osserva) Romano croll sul tavolo della capanna di legno nella piantagione di caff. - (Ridacchia) Piantagione di caff? - S - Aveva passato la notte a lottare contro il fuoco, a respingere le fiamme, salvando la piantagione. - Perch? Di sicuro ha tanti di quei soldi che pu trovarsene unaltra. Non potrebbe essere un eroe se non fosse ricco. - Per gli eroi non cos semplice. Se non avesse salvato la piantagione, non ci sarebbe stato lavoro per gli abitanti del villaggio niente soldi per le loro famiglie niente cibo per i loro figli affamanti, ma, la cosa peggiore di tutte niente caff per la colazione del suo amore. (Gli accarezza la mano) Le sue mani erano ustionate e aveva una ferita sul viso causata dagli sforzi
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fatti per sfuggire alle fiamme cariche di caffeina. Mentre giaceva esausto e ferito, non aveva idea di NICOLE - Essere diventato il primo uomo a coltivare chicchi di caff gi tostati. POLLY - (Ridacchia e si avvicina ancora a Seb, bisbigliandogli nellorecchio) La sua amante era l, china sulle ferite che aveva in volto. Si tratteneva a stento dal toccarlo. Il cuore le batteva contro il petto mentre bisbigliava le parole che lui ardeva dalla voglia di sentire SEBASTIAN - (Ancora apparentemente addormentato) Non adesso, amore, sono distrutto. POLLY - (A Nicole) Era una specie di assenso? SEBASTIAN - (Torna in s ed stupito di vedere Polly cos vicina a lui) Polly! Che succede? POLLY - (Godendosi la vicinanza) Niente proprio niente. Pensavamo stessi male. NICOLE - Polly, potresti staccarti da lui e fare un po di caff? O serve che ti rimuova chirurgicamente? (Il campanello suona) Vado io. (Esce da destra) POLLY - (Sempre dedicando a Seb molte attenzioni) Vado a fare il caff. Cos ti svegli. SEBASTIAN - Grazie, Polly. Sono cos stanco. (Nicole torna con Val) VAL - solo che a pensarci mi viene unansia. Lo so che ancora non il momento ma ho avuto una fitta. La Natura mi ricorda che devo fare i preparativi. POLLY - Qualcun altro vuole il caff? NICOLE - Solo se di Romano. Non riuscirei proprio a bere nientaltro. VAL - (Interessata) Di Romano? NICOLE - S. Polly una vera intenditrice. Ne stavamo appunto parlando prima che tu arrivassi. VAL - (Desiderosa di essere messa a parte di qualcosa di nuovo e alla moda) E si chiama Romano? NICOLE - S - del Kenya, va per la maggiore nelle grandi citt. VAL - E qui si trova? NICOLE - Non saprei, me lha fatto assaggiare Polly. SEBASTIAN - Che ha di cos speciale?
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- il modo in cui vengono tostati i chicchi che rende Romano cos speciale. SEBASTIAN - Davvero? POLLY - Oh s - quello che fa la differenza. (Esce da sinistra ridacchiando) SEBASTIAN - (Confuso) Romano? Dal Kenya? Romano sembra italiano. NICOLE - Appoggia la testa, Seb, hai una pessima cera. SEBASTIAN - (Appoggia la testa sulle mani) C qualcosa che vuoi che faccia? Ho finito di studiare. NICOLE - lo studio che ha finito te. Qui c un caso che pu interessarti. Questa Val, qui per rivendicare i suoi diritti di donna incinta. E cio, Val crede che la stiamo truffando perch non siamo attrezzati per il parto naturale. Crede che dovremmo organizzare una sala al centro sanitario ma, dal momento che al momento lo stanno ristrutturando, non rimane che farlo qui. VAL - Non chiedo molto, no? NICOLE - Ho parlato con lostetrica e dice che troppo difficile da organizzare. VAL - Non giusto. Dovrebbe esserci una struttura disponibile. NICOLE - Sono daccordo con te, Val ma non c. VAL - Mi state negando lassistenza adeguata. NICOLE - (Fuori di s) Non sto facendo niente del genere. VAL - Le donne come me vengono solo calpestate. Hai tanto di quello spazio qui. NICOLE - casa mia. VAL - Non colpa mia se il centro sanitario sta cadendo a pezzi. Perch dovrei essere io a soffrire? NICOLE - Tu non stai soffrendo. Hai avuto ogni aiuto disponibile. VAL - Tranne quello che voglio davvero. NICOLE - Ma quello che vuoi davvero, Val? VAL - Voglio che questo bambino faccia un viaggio tranquillo e sereno per venire al mondo. NICOLE - La prima cosa che vedr saranno sei bambini disobbedienti, sovreccitati ed iperattivi che lo bersagliano con pezzi di lego.
POLLY
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- Sono solo bambini. normale che a volte perdano il controllo. NICOLE - Se tu praticassi quello che predichi e li nutrissi con cibi meno trattati e bevande gassate, si calmerebbero tutti un pochino. VAL - E va bene - lascer a casa i bambini. NICOLE - inutile contrattare con me. La decisione spetta allostetrica. VAL - Ma tu potresti farle cambiare idea. NICOLE - No che non potrei. Non cosa. Non abbiamo lattrezzatura. VAL - Possiamo improvvisare. NICOLE - troppo rischioso. Le cose possono prendere una brutta piega e io non posso gestire unemergenza. VAL - Io sono disposta a correre il rischio. SEBASTIAN - Io dar una mano. NICOLE - Sta zitto, Seb. Val, andresti in libreria a comprare una camicia? VAL - No. In libreria non vendono camicie. NICOLE - Ed il mio studio medico non vende quello che vuoi tu. Questa non una citt progressista. Ci sono posti che possono gestire esigenze come le tue, ma non questo posto. Se vuoi improvvisare, dovrai pagare qualcuno che ti segua privatamente. Io non posso correre il rischio. VAL - (Inorridita) Pagare? Come faccio a pagare, ho sei figli. NICOLE - Lho notato. SEBASTIAN - Sei figli e una contrazione. (Il telefono squilla. Sebastian trasalisce perch ce lha accanto ed ancora assonnato. Risponde) Studio della dottoressa Anderson S, sorella qui. NICOLE - (Prende il telefono) S, sorella, cosa c?... Va bene sar l tra pochi minuti. (Chiude la comunicazione) Devo andare alla casa di riposo, scusami Val, ma non posso restare. Sebastian, copriresti i miei turni finch sono via? Non so quanto ci metter. SEBASTIAN - (Si d una scossa) S, certo. POLLY - (Entra con il caff) Il servizio trasfusioni di caffeina in sala da pranzo!
VAL
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NICOLE
- Scusami, ma devo andare. Sempre se la macchina parte. Devo proprio andare a farle dare unocchiata. Dove ho messo la borsa? (Si dirige verso lo sgabuzzino e vede Angie. Entrambe urlano per la sorpresa, ANGIE corre fuori nel panico. NICOLE osserva incredula) ANGIE - (Si ferma per un momento, cercando di pensare ad una spiegazione, poi va da Seb) Mi dispiace, tesoro. Ho cercato di non farmi vedere. SEBASTIAN - (Colto alla sprovvista) Cosa? ANGIE - Non ti arrabbiare con me, Sebastian. NICOLE - Devo andare. Ne parliamo dopo, Sebastian. (Prende la borsa e si dirige verso luscita di destra) SEBASTIAN - Ma Nicole non lho mai vista in vita mia. NICOLE - (Si volta) La tua vita privata affar tuo Sebastian, ma per favore non portartela nel mio studio. SEBASTIAN - Ma io non ho portato niente. ANGIE - Mi dispiace tantissimo, Sebastian. SEBASTIAN - Sta zitta! VAL - Beh, non prendertela con lei. ANGIE - No non prendertela con me. SEBASTIAN - (Esasperato) Te ne vuoi andare? Stai peggiorando la situazione. NICOLE - Non mi meraviglia che tu sia esausto. SEBASTIAN - I miei studi erano strettamente collegati alla professione medica. NICOLE - Lo vedo. Avevi anche uninfermiera che ti aiutava a girare le pagine. SEBASTIAN - (Con rabbia) Non uninfermiera. Porta un costume di carnevale. (Si rivolge ad Angie) Di loro chi sei chiunque tu sia. ANGIE - (Si guarda intorno per un momento. BERNIE entra da destra. Angie si precipita da lui) Oh, grazie a Dio! BERNIE - (Unesclamazione di terrore) Ehm cosa ehm, chi diavolo lei? ANGIE - Ehm, lei non mi conosce ma, io oh Dio sono venuta qui per BERNIE - (Incapace di venirle in soccorso) Per?
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- (Di colpo si mette di fronte a lui e comincia a cantare. Mentre canta si sfila una calza) Tanti auguri a te. Tanti auguri a te. Tanti auguri caro - Anthony (Avvolge la calza attorno al collo di Bernie) TUTTI - Anthony? ANGIE - Lei non si chiama Anthony? BERNIE - (Tesissimo) No. ANGIE - Oh Dio mio! Ho sbagliato casa. (Si precipita fuori dalla porta-finestra) NICOLE - (Scuote la testa confusa) Forse sono io quella che perde colpi. (Esce da destra) POLLY - (Senza curarsi della situazione, va a raccogliere la scarpa di Angie) Povera Cenerentola, venuta al ballo sbagliato. (Esamina la scarpa pi da vicino) Wow! Questa roba costosa. BERNIE - (Gliela prende di mano) Dammela. POLLY - Ehi, non giusto - tu hai avuto la calza. SEBASTIAN - E una sbirciata alle gambe. POLLY - Tu le gambe puoi guardarmele quando vuoi, Sebastian. BERNIE - No che non pu. POLLY - Sai, devono fruttare bei soldi questi spogliarellogrammi. Devo informarmi. BERNIE - (Scioccato) Tu cosa? POLLY - Beh, se pu comprarsi orba costosa, deve tirare su una bella cifra. BERNIE - Probabilmente erano un regalo di un fidanzato ricco. POLLY - Se avesse un fidanzato ricco, non avrebbe bisogno di lavorare, giusto? BERNIE - Possiamo cambiare argomento? SEBASTIAN - Hai detto che il caff in sala da pranzo, Polly? POLLY - S, serviti pure. VAL - Non mi sento molto bene. SEBASTIAN - Venga a prendere un po di caff e se non si sente meglio, pu riposarsi qui per un po. (Val e Seb escono da destra. Polly rimane indietro per parlare con Bernie) POLLY - Pap, hai pensato al mio viaggio in Grecia?
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- S, e continuo a pensare che tu sia un po troppo giovane. - Ma un viaggio organizzato, saremo controllati. - Se incontri gente come Seb, qualcuno dovr tenerti a bada. - Che vuoi dire? - Ho visto come lo mangiavi con gli occhi. - un piacere guardarlo. - E gli hai promesso di fargli vedere le gambe. un comportamento tremendo. - buffo detto da te, che hai una calza intorno al collo. - La Grecia piena di uomini come Seb, tutti fascino e carne. - Se chiedo a Nicole una cura di bromuro posso andarci? - inutile chiedere a lei. Pensa che sia del tutto normale che unadolescente flirti con i giovanotti. - Infatti. - E a parte questo, dove li troviamo i soldi? Io non guadagno niente da un anno. - Sai, tremendo essere la figlia di un dimissionario. Vado a raggiungere gli altri. Tu vieni? - No, grazie, non mi va il caff. - Beh, porta la tua scarpa, te la riempio di champagne. - Lasciami solo. Devo buttare gi degli appunti. - Bene! - Suppongo che tu stia sentendo arrivare una scena importante. - (Minaccioso) Polly! - Okay. Ci vediamo dopo. Non mi sono ancora arresa. - (Mette tristemente gi la scarpa) Certi giorni prendono una brutta piega. (Guarda il suo autoritratto) Almeno ho prodotto te, dimissionario con la faccia unta. Ho fatto di tutto per portare il mio talento artistico alla ribalta, anche se durato giusto il tempo di produrre un'unica opera darte degna di questo nome. (Dot entra da destra. Indossa un abito e ha in mano una boccetta di smalto per unghie) - Quel fuoco non lhanno ancora acceso Con chi sta parlando?
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- Col mio ritratto, zia. - Sei mezzo cieco anche tu? - No. solo che questopera la mia ancora di salvezza. Lo guardo e so che da qualche parte in me c del talento. - Credevo stessi scrivendo un libro. - S beh scrivere quello che faccio. Dipingere quello che sono. - Quello che sei? - (Annuisce con solennit) Quello che sono. La mia essenza. - La tua essenza? - La mia anima. - La tua anima? - Il mio essere. - Tu sei matto. - A quanto pare tutti gli artisti sono un po pazzi, zia. La maggior parte degli artisti fa un autoritratto una volta o laltra. Prima o poi un uomo ne sente lesigenza. - (Gli lancia la boccetta di smalto) Beh, adesso che ti sei dipinto la faccia, aprimela cos mi posso dipingere le unghie. - (Lo fa e gliela restituisce) Ecco, tieni. - Grazie. (Esce da destra) (Angie entra precipitosamente dalla portafinestra. isterica) - Bernie, grazie al cielo sei tu. - (Va da lei) Shhh - sono tutti in sala da pranzo, ti sentiranno. - Non ci posso fare niente, Bernie, successo. - Cosa? - Si tratta di Bill. - Che gli successo? - andato. - Andato a casa? - No - morto. - Morto?
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- Ha fatto una faccia strana e ha presto delle pillole. Poi ha detto che stava bene, che voleva solo riposarsi un po. Sono venuta qui a prendere dei bicchieri, cos avremmo bevuto un po di champagne quando si fosse svegliato. Quando sono tornata era sdraiato l, nudo, pallido e freddo. Lho ucciso, proprio come hai detto tu. Sono unarma letale. BUIO SIPARIO
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SECONDO ATTO SCENA 1. Pochi minuti dopo. Angie seduta sulla poltrona, ha in mano un bicchiere di whisky. molto nervosa. Bernie cammina in lungo e in largo. ANGIE BERNIE ANGIE BERNIE ANGIE BERNIE - Non posso credere che stia succedendo a me. - Mi hai tolto le parole di bocca. - Perch non chiamo la polizia e racconto la verit? - Perch sei stata pagata per portare un anziano fragile, debole di cuore - Non lo sapevo quando ho accettato il lavoro. Lho scoperto dopo. - Allora di al giudice che non sapevi del suo cuore. Sei stata assoldata per tenere Bill fuori dai piedi mentre loro si impadronivano della sua compagnia. La sua morte il risultato di questo piano meschino, cos almeno sar omicidio preterintenzionale. E a proposito del weekend del crimine? - Che centra? - Si d il caso che ci siamo conosciuti a quel weekend dellomicidio misterioso e poche settimane dopo ti presenti a casa mia e guardacaso muore qualcuno. - Pensi che scopriranno tutto? - Angie - se riescono a scoprire cose tipo tracce di DNA e rintracciano la moquette della sala da pranzo di qualcuno usando una fibra trovata sotto lunghia della vittima di un omicidio, possono scoprire una connessione tra noi. - Ma non c. - Lo so, ma le prove circostanziali sono tutte contro di noi. - Forse dovremmo fare la manicure a Bill, nel caso ci fosse qualcosa sotto le sue unghie. - inutile. - Che cosa suggerisci, allora?
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- Bill ha una moglie? - No, vive da solo. - Allora dobbiamo portare il corpo e la tenda in macchina. Poi lo portiamo a casa e lo mettiamo a letto. Quando lo troveranno, presumeranno che sia morto nel sonno, nel suo letto. - E riguardo a suo figlio? - Potrai chiamarlo quando avremo sistemato tutto. Gli dirai che il suo vecchio si stufato ed tornato a casa, quindi laccordo saltato okay? - Okay. - Facciamolo prima che Nicole torni dalla sua visita. Il mio matrimonio stamattina aveva una possibilit di salvezza su un milione. Se mi becca a fare questo - Non ti vedr nel frutteto. - No, ma ci vedr qui. Lunico accesso allingresso da qui. - Ma potremmo usare il cancello sul retro, no? - E aspettare che la signora Jenkins dica a tutto il mondo che tu ed io abbiamo infilato un cadavere in macchina. - Ma io ho tanta paura, Bernie. Non ho mai visto un morto prima dora. Non penso di potercela fare. - Angie, il casino lhai fatto tu. Sei schifosamente fortunata se ti do una mano a ripulire tutto. - Ma sono una frana in questo genere di cose. - Anchio sono una frana in questo genere di cose. Credi che sappia cosa fare meglio di te? Pensi forse che abbia fatto un corso? Come gestire situazioni di merda in cinque facili lezioni. - Non ci posso fare niente, ho paura. - No, ma puoi farti un po pi di coraggio. Adesso vieni, diamoci da fare. Cos poi posso continuare a rovinarmi il resto della vita. (Prima che possano muoversi, DOT entra. Si immobilizzano, sperando che lei non li veda) - (Indossa ancora il suo vestito e ha in mano la boccetta di smalto) Polly?... Lho messo bene?... Polly. - (Bisbiglia) Non puoi togliertela dai piedi? - Shhh.
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- Polly! - sei qui dentro? Lho messo bene? (Gira per la stanza e finisce nello sgabuzzino) (Bernie e Angie cominciano a muoversi lentamente verso la porta-finestra. La Zia viene fuori dallo sgabuzzino e li vede) - Sei tu, Bernie? - S, zia. Stavo giusto uscendo. (Fa spostare Angie alle sue spalle) - Vai nel frutteto? - (Ride nervosamente) Perch dovrei? - Nel caso vedessi quelle persone? - Persone? - Nella tenda. - Non so di che stai parlando, zia. Scusami, devo andare. - Chi quellinfermiera? - Ehm linfermiera Jones. della casa di riposo deve tornare, adesso. - Lei viene da quel bel posto sul lungomare? Quello con le tende di pizzo che si tirano su e gi come i sipari del cinema? - Oh - s - io lavoro l. - venuta a parlare con Bernie per farmi andare a vivere l? - S - sono venuta per questo. - Non hanno posti, zia. Non ci puoi andare. - Beh, pu mettermi in lista dattesa, come fanno ad Eton. - S, lo far. - No che non lo far. Lei la mia zia preferita, non pu metterla in un ospizio. - S che pu. Io ci voglio andare. - No che non vuoi. - Bernie, io devo tornare. - Beh, non metter il suo nome in lista. - Non il mio lavoro mettere i nomi in lista vero? - (Si rende conto di quello che sta facendo) Oh - no certo che no. (A Dot) Scusa, dobbiamo andare. Ne riparliamo pi tardi.
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- Spero di no. - Perch uscite di l? - Ecco, linfermiera James - (Correggendo) Jones. - S - scusa - linfermiera Jones non dovrebbe essere qui, una questione di etica medica, sai. - Vuoi dire che sta cercando di infilare il mio nome nella lista? - S, ci prover. Ma lei non far la spia, vero? - Oh no, non dir una parola. - Adesso dobbiamo andare. - Devessere molto difficile entrare nella vostra lista. - Eccome. un posto molto esclusivo. - (Ad Angie) Potremmo andare a togliere il nome di quel vecchio che non pi sulla lista, no? (A Dot) Ricorda, linfermiera Jones non dovrebbe assolutamente fare una cosa del genere, perci, se qualcuno fa domande, tu non lhai vista - okay? (Escono precipitosamente dalla porta-finestra) - (Gridandogli dietro) Non vi preoccupate, io non ho visto nessuno in tutto il giorno. (Polly irrompe nella stanza) - Sebastian! Sebastian! Sebastian, dove diavolo sei? Abbiamo bisogno di te. - Polly? - Che ci fai qui, zia Dot? - Stavo parlando con linfermiera Jones, di quel bellospizio sul lungomare. Quello con - S, quello con le tende di pizzo. - Che vanno su e gi come i sipari del cinema. - Lo so zia, ma non posso - Linfermiera Jones metter il mio nome in lista dattesa per un posto. In realt non dovrebbe, ma ci prover. - (Non dando retta alla storia di Dot) S, benissimo. Hai visto Sebastian? - Non lo so. - Ma lo saprai se lhai visto o no.
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- Non lho visto ma questo non vuol dire niente. Non ho mai visto neanche tutte quelle altre persone. Perch vuoi Sebastian? Qualcosa non va? - Val in travaglio. Nicole non c e Sebastian dovrebbe sostituirla. - Chiama unambulanza. - Non so se dovrei. Sta facendo ogni genere di richieste dicendo che Nicole dovrebbe aver organizzato lattrezzatura per un parto in acqua. Non voglio mettere nei guai Nicole. (Val entra da sinistra. Sembra a disagio) - qui? - No - come ti senti? - Feconda. - Perch non ti siedi sulla poltrona e aspetti Nicole? (Chiama) Sebastian? Puoi venire qui? - Non ho il tempo per aspettare Nicole. Faccio affidamento su Sebastian. - Ah si? - S, ha detto che le donne dovrebbero poter avere i figli come gli pare e piace. - Quindi tu vuoi avere il tuo bambino in un ambulatorio di fortuna assistita soltanto da un medico generico tirocinante. impossibile. Fammi chiamare unambulanza. - Non voglio unambulanza. Non mi muovo di qui. (Geme ancora) - (Fa gesti inconsulti. a disagio con Val) Lo vado a cercare. - Ma non puoi lasciarmi qui, ci sono tante cose da fare. - Quali cose? - Qualcuno deve preparare tutto. - (Spazientita) Di, che ti serve, un telo di polietilene? - No, una vasca da bagno. Perch non fai qualcosa? Altrimenti sar troppo tardi. - Ho diciassette anni. Mio padre pensa che sia troppo giovane per un viaggio in Grecia e tu ti aspetti che diventi una ginecologa fai-da-te. - Pensavo volessi fare il medico.
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- S, cos, ma pensavo di frequentare una scuola di medicina prima. (Cammina in lungo e in largo) Dove accidenti Sebastian? DOT - Lo vado a cercare io. (Esce da destra dopo che Polly lha aiutata a trovare la porta) Ho perso lo smalto. Se lo vedi, me lo tieni da parte? POLLY - S, ci penso io. (Si ferma un momento) Linfermiera Jones? Questa nuova. VAL - Perch non vai a cercare qualcosa che si possa riempire dacqua? POLLY - Tipo cosa? VAL - Qualcosa di grande abbastanza da sedercisi dentro. POLLY - Unambulanza grande abbastanza da sedercisi dentro. VAL - Vuoi piantarla con questa maledetta ambulanza! Io voglio una vasca. POLLY - (Spazientita) Va bene, signora Nimo, vado a dare unocchiata. (Esce da sinistra e simbatte in Sebastian che sta entrando) Spero che tu abbia preso qualcosa da tua madre, Sebastian, ti ho cercato dappertutto. SEBASTIAN - Che succede? POLLY - Val in travaglio. Vuole te. (Esce da sinistra) SEBASTIAN - (Va da Val) Sei sicura? VAL - Fammi un favore. SEBASTIAN - meglio che chiami unambulanza. VAL - No, non ci vado. Voglio avere il mio bambino qui, sottacqua. SEBASTIAN - Ma ne abbiamo gi parlato. Avresti dovuto risolvere la questione con lostetrica. La decisione sua. VAL - No che non lo mia. Avevi detto di essere dalla mia parte. SEBASTIAN - Siamo tutti dalla tua parte, ma ci sono delle regole. VAL - Me ne frego delle vostre regole. Ahi! Vorrei che ti sbrigassi. SEBASTIAN - (Si precipita al telefono) Chiamo Nicole. VAL - inutile chiamare Nicole, giusto? Lei non daccordo. SEBASTIAN - Allora chiamo lostetrica. VAL - Neanche lei daccordo. SEBASTIAN - Allora non posso fare niente.
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VAL - S che puoi. Puoi farlo tu. SEBASTIAN - No che non posso. Devesserci unostetrica con me. VAL - Non durante unemergenza, questo sicuro. SEBASTIAN - Non ancora unemergenza. VAL - Allora rester qui finch non lo sar. SEBASTIAN - Non vorrai mica startene seduta l e costringermi ad infrangere tutte le regole? VAL - Lo farei eccome. E poi, non ci vorr molto - lho gi fatto sei volte, ricordi? SEBASTIAN - Devo chiamare Nicole. (Sfoglia frettolosamente un blocchetto andando su e gi per la stanza) Dov dov? (Entra Dot) DOT - Bernie, hai visto Sebastian? SEBASTIAN - Sono qui, Dot. DOT - Oh, bene. (A Seb) Tutto a posto, lhanno trovato. qui. C altro che posso fare? VAL - Abbiamo bisogno di acqua. DOT - In bottiglia o del rubinetto? VAL - No, intendo acqua tiepida. DOT - Quanta? VAL - Abbastanza per farci un bambino dentro. DOT - A che ti serve? Potresti annegarlo. SEBASTIAN - (Al telefono) C la dottoressa Anderson, per favore?... Aspetto, grazie. VAL - Ma no che non annegher. Partorire sottacqua assolutamente sicuro. In Francia lo fanno continuamente. DOT - Non mi sorprende. Se mangi tante rane poi cominci a comportarti come loro. VAL - Ho avuto sei figli ma imparare dai francesi ha reso il parto pi bello di prima. DOT - Quando ero giovane, la cosa migliore che avevamo imparato dai francesi era pi che altro come evitare il parto. VAL - Io non credo nella contraccezione. DOT - S, lo vedo. Comunque, non sono stati i francesi ad inventare il parto nellacqua, i primi sono stati i russi. (Si dirige verso Seb)
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- Non voglio una lezione. Voglio un po di collaborazione. DOT - (In privato, a Seb) Perch non le di un panino alla petidina e chiami unambulanza? Io vado a prendere un po dacqua. (Esce da sinistra) SEBASTIAN - (Cercando di attirare lattenzione di Dot senza successo)Aspetti un minuto! Non dovrebbe assolutamente portare pesi. (Al telefono) Pronto s, sono ancora qui Oh no!... Quando? VAL - Ti sbrighi, per favore! SEBASTIAN - (Al telefono) Pu darmi il numero? molto urgente. (A Val) Quanto spesso hai le contrazioni? VAL - Troppo spesso. SEBASTIAN - Nicole ha ragione. Ecco perch ci serve il tirocinio per diventare medici di famiglia. un lavoro da manicomio. (Al telefono) Pronto, sto cercando di rintracciare la dottoressa Anderson C? Grazie a Dio. Potrebbe passarmela per favore? (Val si alza e barcolla per la stanza lamentandosi) Val, siediti! VAL - Non voglio sedermi. Ho bisogno di muovermi. POLLY - (Entra portando una piscinetta gonfiabile, la sta gonfiando ed quasi senza fiato) Ho trovato questa. (Continua a gonfiarla) SEBASTIAN - (Al telefono) Pronto, non lha ancora trovata?... Lo so che ci sta provando ma molto urgente, ho qui questa donna in travaglio No, non sono il padre. Voglio dire che qui con me ed in travaglio (Esasperato) Non vuole lostetrica s, incinta lo so che dovrebbe farsi visitare dallostetrica ma non vuole Senta, non potrebbe semplicemente passarmi la dottoressa Anderson? Lei sapr cosa fare Grazie. (Vede Polly carponi che gonfia la piscina) Polly, che stai facendo? POLLY - Iperventilazione. (Torna alla sua occupazione) (Entra Dot con in mano una bacinella dacqua. Finalmente vede Polly) DOT - Adesso comincio ad orientarmi. (A Polly) Quella cos?
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- (Ansimando) Una piscina per bambini. la cosa pi simile ad una vasca che sono riuscita a trovare. Nicole la tiene qui per quando vengono i figli di sua sorella. DOT - I nipoti di Nicole sono nati l dentro? POLLY - No, ci sguazzano soltanto in estate. Lho presa in prestito. VAL - (Geme di dolore) Continua, per favore. Sarebbe logico pensare che ci sia un reparto speciale per questo, di questi tempi. SEBASTIAN - Val, stai cominciando a sembrare una registrazione. VAL - Non avrei dovuto continuare a chiedere. POLLY - Se vuoi dare ordini a tutti, dovresti essere disposta a pagare. VAL - Non me lo posso permettere. POLLY - Non puoi permetterti neanche una Porsche. Certe cose non sono alla portata di tutti, Val, e questa una di quelle. Non ci sono vasche in offerta questa settimana, ma abbiamo una bellissima linea di ambulanze, e abbiamo letti puliti, attrezzature costose, infermiere, dottori, farmaci, per non parlare della lunga lista di ulteriori benefici e tutti in offerta per te al ridicolo prezzo di niente. VAL - Non voglio niente di tutto ci. POLLY - Certa gente maledettamente difficile da accontentare. SEBASTIAN - (Ancora in attesa che Nicole venga al telefono) Polly, non sta a noi giudicare lopinione di Val. POLLY - Beh, lei sta giudicando la nostra. SEBASTIAN - Ciononostante, ha il diritto di avere i suoi figli come vuole. POLLY - Ha deciso solo stamattina. Non mi meraviglia che quel povero piccolo scocciatore stia cercando di venire fuori. SEBASTIAN - (Ammonendola) Polly! POLLY - Beh, guardaci. Io e Dot che corriamo per casa come due dannate geishe, cercando di riempire una vasca. (Si rimette a gonfiare la vasca) SEBASTIAN - (Al telefono) Nicole?... Grazie a Dio Val in travaglio e non si muover a meno che io non acconsenta a far nascere il bambino Ho detto tutto quello che
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- (Quasi crollando dopo aver riempito la piscina) Dio ti prego, posso essere esonerata dallavere dei figli? Non voglio dover gonfiare questaffare ogni estate. SEBASTIAN - Ci prover ma non vuole sentire ragioni Daccordo, ma vieni qui pi in fretta che puoi. (Riattacca il telefono) Nicole sar qui tra poco, gi per strada. DOT - (Con ancora in mano la bacinella) Dove la volete questacqua, allora? VAL - L dentro. DOT - (Svuota la bacinella ma c pochissima acqua) Ecco fatto. POLLY - Ne hai rovesciata un po per strada. DOT - Solo una goccia, cara. VAL - Adesso possiamo continuare. POLLY - Non funzioner. Non regger lacqua sufficiente. Ci serve una vasca pi grande e ci vorranno ore a riempirla. SEBASTIAN - E ci serve unostetrica. VAL - Non voglio unostetrica. (Geme di dolore) Ahi! Voglio mio marito. SEBASTIAN - Almeno c qualcosa che possiamo fare. Te lo chiamo. (Va al telefono) VAL - E digli di portare i bambini. DOT - S, possono farsi il bagnetto. SEBASTIAN - Non possiamo far venire i tuoi figli. VAL - Voglio la mia famiglia. Questa unesperienza familiare. Vogliamo condividerla. Oh, lascia perdere, lo chiamo io. (Prende il telefono dalle mani di Seb e compone il suo numero) DOT - Metto su il bollitore con altra acqua. SEBASTIAN - Dot, non ce n bisogno. Si far male correndo per casa con le bacinelle dacqua. DOT - Non c problema. Sto aiutando Polly e lei mi aiuter a farmi bella. (A Polly) Hai trovato il mio smalto? POLLY - Non lho ancora visto. (La accompagna verso sinistra) A proposito - chi linfermiera Jones? DOT - (Rendendosi conto di aver tradito Angie) Nessuno. POLLY - Ma hai detto che linfermiera Jones era stata qui. DOT - No, non stata qui.
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- Dove lhai vista? - Non lho proprio vista. Non stata qui. (Esce da sinistra) VAL - Oh no, occupato. (Riprova a fare il numero) POLLY - (Brontolando) Sporger reclamo alla British Telecom per te. SEBASTIAN - (Mette il braccio sulle spalle di Polly e la porta in disparte) Non essere troppo dura con lei, Polly, in una situazione delicata. POLLY - Ci ha messo tutti in riga e ci gode, ci tratta come un manipolo di schiavi. Io lo faccio solo per te e Nicole. SEBASTIAN - E noi lo apprezziamo, ma dobbiamo darle tutto il supporto che possiamo. Cerca di essere un po pi comprensiva. Lo sappiamo che una situazione impossibile ma non possiamo fare altro per il momento. POLLY - Ci prover. Non facile essere sottomessa a Val. SEBASTIAN - Per ora continuiamo. Nicole non ci metter molto. POLLY - Vado a prendere degli asciugamani. Dovrebbe sembrare convincente. VAL - (Perdendo la pazienza) Maledetto affare, ancora occupato. POLLY - (A Val) Sto andando a cercare degli asciugamani, Val. Vuoi qualcosaltro che ti renda la vita comoda? Una bella bottiglia di Chablis, un po di musica francese o magari vuoi che ti riempia la piscinetta con latte di capra, cos puoi far nascere il tuo bambino ed allattarlo contemporaneamente. SEBASTIAN - (Ammonendola) Polly, vai a prendere gli asciugamani. POLLY - S signore - subito signore - tre borse piene signore come dice lei signore. (Esce da sinistra) VAL - (Riprova a telefonare) Almeno tu capisci come mi sento. SEBASTIAN - In effetti no. Sto solo cercando di essere collaborativo. (Entra nello sgabuzzino) Suppongo che ci serviraino delle lenzuola per dopo. VAL - (Al telefono) Pronto, Portia?... Va tutto bene?... Lo sai che non mi piace che guardi le soap opera no, non
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guardarle puoi passarmi pap, per favore?... S, adesso Perch mamma sta per avere il bambino No, non una gran ficata E non ti metterai a vomitare dappertutto quando arriva. (Perde la pazienza e urla nel telefono) Vuoi andare a chiamare tuo padre, piccola scocciatrice paffutella!... ( colta da unaltra serie di contrazioni) SEBASTIAN - (Emerge dallo sgabuzzino con un lenzuolo bianco. Va da Val) Potresti per favore cambiare idea? VAL - No. SEBASTIAN - Ma impossibile con cos poco preavviso. VAL - Quando hai avuto sei figli non ci fai molto caso. (Al telefono) Pronto qualcuno potrebbe per favore venire al telefono? Non ho molto tempo. POLLY - (Torna portando una pila di asciugamani e parlando ad alta voce con laccento del profondo sud americano, stile Mamie) Eggo faddo mizz Rozzella, zua piccola mizz Polly prezo dandi belli asciugamani. Z, mizz Polly dando condenda ghe du lascia lei pulire e fadigare gome sghiava. Io dando fiera di raggogliere godone io meglio azino che du ha. VAL - Oh, molto divertente, mizz Polly. Qualcuno a Hollywood dovrebbe scritturarla subito. (Al telefono) Allora Deve esserci. Per lamor del cielo, trovatelo. SEBASTIAN - Oh no! POLLY - Che c? SEBASTIAN - Avrei dovuto farle firmare qualcosa. POLLY - Firmare? SEBASTIAN - S, le donne che scelgono di partorire in casa devo firmare per dire che si prendono la responsabilit se qualcosa va storto. POLLY - (Va alla scrivania) Alla salute! Guardo nella scrivania. un modulo o roba simile? Com fatto? SEBASTIAN - (La segue) Non devessere un modulo, a meno che non sia chiaramente stabilito. (Frugano sulla scrivania ignorando Val che ancora al telefono) VAL - Che diavolo sta succedendo qui? (Nicole entra da destra)
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- Mi hai tolto le parole di bocca. (Seb, Polly e Val parlano tutti contemporaneamente) SEBASTIAN - Grazie al cielo sei arrivata, mi serve il tuo aiuto. una situazione davvero difficile. POLLY - Nicole, stiamo girando tutti in tondo, cercando di accontentare Val e nessuno di noi sa cosa fare. VAL - (Al telefono) Perch non riesci a trovare pap? Chiamalo e basta! Dovr pur essere da qualche parte. NICOLE - (Grida con quanto fiato ha in gola) State zitti tutti quanti. (C un breve silenzio) Val, che stai facendo? VAL - Sto cercando di far venire qui Jack e i bambini. NICOLE - Ne abbiamo gi parlato, Val. Penso che saresti pi al sicuro in ospedale. VAL - Questo non giusto. NICOLE - Se la vita fosse giusta, Val, io sarei disoccupata. Questa unemergenza, sei in anticipo di due settimane e qui non siamo attrezzati per il parto naturale. VAL - Tu sei stata contraria dallinizio. NICOLE - Solo perch non ci hai riflettuto a dovere. Non potevo essere certa che fossi davvero convinta. Tu passi continuamente da unopinione di moda allaltra. VAL - Questo non vero. (Al telefono) Lhai trovato, Portia? NICOLE - Salti cos da un capriccio allaltro. VAL - Non vero. (Al telefono) Portia, metti gi la piccola Kylie e ascolta la mamma. (Geme di dolore) NICOLE - Perch non mi permetti di chiamare unambulanza? VAL - Non leale. Ahi! NICOLE - Non leale da parte tua neanche che tu ci faccia questo. Hai deciso soltanto stamattina. Abbiamo avuto appena il tempo di parlarne, giusto? VAL - Tu non avresti acconsentito. NICOLE - Non era una decisione mia, spettava allostetrica e magari, se le avesse dato un po pi di preavviso, avrebbe potuto prendere in considerazione la cosa. VAL - Non ci posso fare niente se il bambino prematuro. NICOLE - Neanche noi. Perch non vieni a sederti cos possiamo affrontare la situazione con calma?
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- meglio che vada a vedere che sta facendo zia Dot. (Si precipita fuori da sinistra) SEBASTIAN - Lascia che ti aiuti, Val. VAL - Sto parlando con mia figlia. POLLY - (Fuori scena) Sta attenta, zia Dot! Il pavimento bagnato! (Si sente un enorme fracasso fuori scena e un urlo di Polly) NICOLE - Che diavolo stato? SEBASTIAN - Sembrava una cosa seria. (Entrambi si precipitano fuori da sinistra. Val lascia libera la linea e compone il 999) VAL - (Grida al telefono) Pronto qualcuno mi mandi unambulanza! BUIO SCENA 2. Poco dopo. La bacinella dacqua stata piena. Polly sta piegando la piscina gonfiabile. Nicole entra da destra. POLLY NICOLE POLLY NICOLE - Lambulanza andata via? - S. Val ha detto che voleva un parto tranquillo ma le toccher partorire in ambulanza. - Oh, Dio. - Non preoccuparti - ne andr matta. Sar capace di parlarne per anni. (Indica la piscina) Cos quella non ti servir. - Stupido, no? Non sono riuscita a trovare nientaltro. - Non per niente stupido. Sei stata molto efficiente e io sono fiera di te. Diventerai un bravo medico. - Suppongo che quando sar qualificata far nascere bambini nelle vasche per noi sar unabitudine. - Lo spero. - Ma pensavo che tu non fossi daccordo. - Non sono daccordo a farlo male e non possiamo permetterci di farlo come si deve. I soldi non basteranno.
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O diamo a poche persone tutto quello che vogliono o diamo a tutti parte di quello che vogliono. Ho visitato tre pazienti mentre Val era qui a fare le sue rivendicazioni e prima che abbia partorito quel telefono squiller e dovr visitarne altri. Se la mia macchina resiste. Non capisco proprio cosha che non va. POLLY - Perch non la smetti di preoccuparti della tua macchina e delle tue visite e ti riposi un po i piedi? NICOLE - S, credo che far cos. Andr a sdraiarmi un po sul letto. Ho il telefono di sopra. Ci vediamo dopo. (Si dirige verso la piscina) Dammela, la metto nella credenza allingresso. (Prende la piscina a Polly ed esce da destra) (Seb entra da destra) SEBASTIAN - Bel lavoro, Polly. Sei stata di grande aiuto. Come Dot. Dov? POLLY - andata a cercare lo smalto. Lha lasciato da qualche parte. SEBASTIAN - proprio decisa a farsi bella, vero? POLLY - S, non vede lora. Spero non rimarr delusa. SEBASTIAN - molto fortunata ad essere tutta intera, dopo il modo in cui voi due vi siete scontrate su quel pavimento bagnato. POLLY - Zia Dot indistruttibile, star benissimo. SEBASTIAN - Allora io vado. Di a Nicole che torno domattina. POLLY - Va bene, ciao. SEBASTIAN - Ciao! (Esce da destra) (Polly reagisce ai suoni che vengono dallesterno delle porte-finestre, osserva Bernie e Angie che faticosamente cercano di entrare dalla portafinestra con una carriola. Angie vestita come si deve. Quando entrano nella stanza, Polly vede il corpo con addosso solo le mutande ed urla, Angie urla e Bernie grida per la sorpresa) POLLY - Pap, che stai facendo con quelluomo? BERNIE - (Sforzandosi di trovare le parole) Ehm, lui Bill. POLLY - (Mantenendo le distanze) Bill chi?
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- il mio fidanzato. - Non ha una bella cera. - No. Ha avuto un attacco di cuore e - Adesso il suo ex fidanzato. - Vuoi dire che morto? terribile. Poveraccio. Perch in una carriola? BERNIE - morto nel frutteto. POLLY - Che ci faceva l? BERNIE - Ha fatto un viaggio lungo il viale del ricordo. POLLY - In mutande? BERNIE - Polly, non posso spiegarti adesso. troppo complicato. POLLY - Io chiamo unambulanza. ANGIE e BERNIE - No. POLLY - Ma dobbiamo. Non puoi portarlo in giro in carriola. BERNIE - Stiamo cercando di portarlo a letto a casa sua. POLLY - un po tardi ormai. BERNIE - Il problema che stava passando un paio di giorni con Angie ma non avrebbe dovuto. POLLY - Giustissimo - guardalo adesso. BERNIE - Non voleva che lo sapesse nessuno. POLLY - I pettegolezzi non possono pi fargli niente ormai. BERNIE - Non un granch come epitaffio, no? Qui giace Bill, rispettato uomo daffari, morto per overdose di sesso al mare. POLLY - Perch ti preoccupa tanto? BERNIE - (Si avvicina a Polly. angosciato) Polly, devo chiederti di fidarti di me. Ho bisogno del tuo aiuto. Sono in un pasticcio tremendo. Tu sei la mia bambina speciale. Per favore, fidati di me e fa quello che ti dico. POLLY - Non capisco come hai fatto a restare coinvolto in tutto questo. BERNIE - una lunga storia. POLLY - E non vuoi che Nicole lo scopra. BERNIE - Esatto. Non molto contenta di come mi sono comprotato ultimamente. POLLY - (Guarda Angie) A quanto sembra, lei non sa che pesci prendere. BERNIE - Adesso stai cominciando a capire.
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- (Lo asseconda) Certo che capisco e far tutto quello che posso per aiutarti. - ( commosso dalla sua gentilezza) Sei una cos brava ragazza, Polly. Sapevo che avresti aiutato il tuo pap. - A che servono le famiglie se non per farsi forza in una crisi. - Gi, dobbiamo farci forza. - Io aiuto te e tu aiuti me. - Come? - Con cinquecento sterline per andare in Grecia. - (Allibito) Cinquecento sterline? - Fatto! Che posso fare per te? - Ma io non ho - Bernie! Datti una mossa. - (Perdendo la calma) Angie, hai ammazzato un uomo e adesso mi ricatti e per di pi mi hai costretto a coinvolgere mia figlia in questa faccenda sordida. Non c mai stata una notte cos malefica dalla caduta di Lucifero. - Beh, non guardare me, non lho mica spinto io. - Non pensate che dovremmo mostrare un po di rispetto per questo poveruomo e toglierlo da quella carriola? (Va verso Bill e fa per sollevarlo) Beh, avanti, datemi una mano. - Non hai paura? - Diventer un medico. Non posso permettermi di aver paura di cose come questa. E poi, questa batte di gran lunga lassistenza danzante a Val. - Non sar mica ancora qui, vero? - No, se n andata in ambulanza. Che dove dovrebbe essere questo tizio. - Non possiamo. La sua morte sembra troppo sospetta per la legge. - Sembra troppo sospetta per chiunque. Che farai con lui? - Te lho detto. Lo porteremo a casa cos sembrer che sia morto in pace.
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- (Guarda Angie) Devessere stato tuttaltro che pacifico. - Polly, ogni uomo vorrebbe andarsene come ha fatto lui. - Beh, a quanto pare sapete quello che fate. Dai, mettiamolo sulla sedia a rotelle. - (Va a prendere la sedia a rotelle) La prendo io. - Allora, questa lunga storia che ha portato al ricatto, quanto dura? - Solo un weekend. Un weekend molto spensierato. - E Nicole non ne sa niente? - No - ecco perch devo aiutare Angie. - (Prendendolo in giro) Aiutare Angie. Linfermiera Jones vuoi dire. Hai perfino provato ad imbrogliare zia Dot. - (Torna con la sedia a rotelle) So che una cattiveria, ma una ragazza deve pur sopravvivere. - A me sembra che tanta altra gente sarebbe sopravvissuta se tu avessi avuto un fidanzato pi giovane. (Cominciano a trasferire il corpo) - Come farete a portarlo via. - Con la mia macchina. - Perch non passate dal frutteto e uscite dal cancello sul retro? - Per farci beccare dalla signora Jenkins? (Il corpo scivola e cade) - Non sbatterlo sul pavimento. - (Ad Angie) Carino detto da te. stato sbatterlo sul pavimento che ci ha messo in questo casino. (Quando il corpo sulla sedia a rotelle, Polly lo spinge verso destra) - Almeno cos un po pi dignitoso. - (Fuori scena) Dot, che stai facendo? (Tutti si immobilizzano) - Sto cercando il mio smalto. Lho lasciato da qualche parte. - Non ne hai un altro? - No, me lha dato Polly.
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(Polly spinge la sedia a rotelle nello sgabuzzino e si nasconde mentre Nicole e Dot entrano) - Stavo andando a riposarmi un po le gambe ma mi sono ricordata che dovevo fare una cosa. Non c tregua per i malvagi. - Puoi dirlo forte. - (Vede la carriola e cerca di non reagire con violenza) Presumo che la carriola sia uno strumento importante in questo caso di omicidio. - Come? - La carriola. essenziale che tu ne abbia una vera qui in ambulatorio. - (Si avventura nello sgabuzzino) Chiss che non labbia lasciato qui. - (Vede Dot) Qualcosa non va, zia? - (Da dentro lo sgabuzzino) No, sto cercando il mio smalto. - Forse posso trovartelo io. - Lasciala fare. Si sta divertendo. Nessuno laveva mai truccata prima. - Di sicuro Polly sa come fare felice la zia. - (Sbuca da sopra allo sgabuzzino) C un cadavere qui dentro. - Credo abbia sniffato lo smalto. - Potrebbe andar peggio, potrebbe comportarsi come te, e portare carriole in casa. - Te lho detto, stavo recitando una scena. - Non dirmelo, vediamo se riesco ad indovinare, il tuo cadavere devessere portato in giro in carriola. - S - esatto. Sei stata intelligente ad indovinare. - Per niente, non tutti hanno accesso ad una sedia a rotelle. - Sedia a rotelle? Oh no. Non funzionerebbe. Non nella mia trama. Devessere una carriola. - (Sbuca di nuovo da sopra allo sgabuzzino) Ha addosso solo le mutande. - Sar contenta quando comincerai a scriverle davvero le tue scene invece di recitarle.
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- Uno scrittore deve fare certe cose, Nicole, per rendere realistico il tutto. (Dot torna con il suo smalto) - Lho trovato. - Ben fatto, Dot. Adesso puoi rifarti le unghie, no? - S. E Polly mi ha fatto una maschera di bellezza. Adesso vado a mettermela. (A Nicole) Hai perso un paziente oggi? - No Dot. Perch? - Quel cadavere l dentro. (Indica verso lo sgabuzzino) - (Impassibile) Probabilmente venuto in ambulatorio stamattina e si stancato di aspettare. - sulla sedia a rotelle. - Sempre meglio di una carriola, non credi? - Penso che Polly sia un po scombussolata. Ha le mani sulla faccia. - Perch Polly dovrebbe tenere un cadavere sulla mia sedia a rotelle? - Dovresti chiederlo a lei, non a me. - (Sospira) E va bene, dov? Fammi vedere il corpo. - (Disperato) No! - Che c, adesso? - Non credo che dovresti seguire ogni fandonia che inventa Dot. - Se tu puoi interrogare dei sospettati di omicidio alla mia scrivania e portare carriole sudice nel mio ambulatorio, allora io posso andare a vedere il cadavere di Dot. (Polly spinge rapidamente la sedia a rotelle vuota fuori dallo sgabuzzino e si precipita di nuovo dentro) Quindi perch non torni alle tue faccende e io continuo con la mia assurda pratica medica? (A Dot) Allora, Dot. Questo cadavere. (Si volta ed osserva la sedia a rotelle vuota al suo posto) questo, Dot? (Va verso la sedia a rotelle) qui che hai visto il corpo? - S. A parte il fatto che era l dentro. (Indica lo sgabuzzino) - Quindi la sedia a rotelle si mossa? - S.
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- Lhai vista muoversi? - No, comparsa cos. - E il corpo ancora sulla sedia? - Non lo so. Faccio fatica a sapere certe cose ultimamente. - (A Bernie) colpa mia, non avrei mai dovuto metterle in testa la suggestione dei cadaveri. - Starei meglio in un ospizio. Ci penser linfermiera Jones. - Non vero. - Chi diavolo linfermiera Jones? - Lavora alla casa di riposo. - (Cercando disperatamente di far tacere Dot) Quella con le tende di pizzo - S, Bernie, so a quale si riferisce. - Quelle tende di pizzo sono adorabili. - S Dot. Linfermiera Jones ha le mani doro con ago e filo. - La conosci? - No, Nicole non la conosce. E neanche vuole conoscerla. Non vuole neanche sentir parlare dellinfermiera Jones perci per favore non parlargliene. - Oh. (Strizza deliberatamente locchio a Bernie) Capisco. (Il telefono squilla) - (Risponde con impazienza) Dottoressa Anderson S ubriaco fradicio ed violento. Bene sar da lei tra pochi minuti. (A Bernie) Devo andare a contenere un alcolizzato di centotrenta chili, violento, senza fissa dimora e con una bottiglia rotta in mano. - Ma terribile. Devi proprio andarci? - La polizia mi protegger e detto francamente sar una distrazione piacevolmente rinfrescante al caos con cui ho dovuto fare i conti oggi. (Esce da destra) - (Le urla dietro) Nicole! tesoro, non essere arrabbiata con me. - (Viene fuori) Non richiamarla.
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- Il mio matrimonio appeso a un filo. (Urla ancora) Sta attenta, amore. - Se vede quel cadavere, Nicole ti ci strangola con quel filo. (Si accorgono che Dot li sta ascoltando e si voltano entrambi a guardarla) - Io non lho mai visto. E non ho mai visto neanche linfermiera Jones. Sto andando a farmi la mia maschera facciale. (Esce da destra) Continuo a dirgli di mettermi in un ospizio ma non mi stanno a sentire. Starei molto meglio in un ospizio. (Polly e Bernie entrano nello sgabuzzino portando la sedia a rotelle) - (Fuori vista) Bene, al tre, uno, due - (Fuori scena) Bernie! - (Dallo sgabuzzino) Oh no! Sta tornando. - (Dallo sgabuzzino) Vai a vedere che cosa vuole. - (Si rivolge a lei mentre entra) S, amore? (Resta in piedi sulla porta dello sgabuzzino cercando di sembrare innocente) - (Entra) Mi serve la tua macchina, la mia non parte e non ho tempo di metterci le mani. - (In preda al panico) La mia macchina? Che vuoi dire con la mia macchina? - Quella cosa verde brillante che fa pii-pii e ti porta a zonzo. - Per favore, non chiedermi la mia macchina. - (Mostra un grande autocontrollo ma chiaro che pronta ad esplodere) So quanto ci sei attaccato ma ne ho bisogno. unemergenza. - Non hai fatto abbastanza per oggi? - C unarma letale ubriaca l fuori che ha bisogno di essere contenuta, devo arrivare l prima che faccia male a qualcuno. - Ma ho disperatamente bisogno della macchina. - Perch? - Non te lo posso dire. (Angie sgattaiola dentro ignara della presenza di Nicole)
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- (Bisbiglia) Bernie, se n andata? - No - non se n andata. (A Bernie) per questo che ti serviva la macchina pi che a me? (A Angie) Beh, non se ne stia l in piedi cos, si tolga i vestiti e canti buon compleanno. - (Corre fuori dalla porta-finestra) Oh no, questo un incubo. - Nicole, tesoro, non come pensi. - Bernie, neanche nei miei sogni pi assurdi sarei riuscita ad immaginare a che cosa andavo incontro. (Si dirige verso la met della stanza di Bernie, prende il suo ritratto) Posso solo supporre di aver fatto qualcosa di sbagliato quando ero piccola e adesso ne sto subendo la punizione. - (La segue per proteggere il suo ritratto) Che vuoi farci? - Non ho ancora deciso. Non so se trapassarlo con il piede o sbatterlo sulla sedia. Potrei anche trasformarlo in un puzzle; cos posso rimetterlo insieme e poi farlo di nuovo a pezzi. - Per favore, Nicole, il mio orgoglio e la mia gioia. lunica prova che ho per il mio anno sabbatico. - (Tiene il dipinto sospeso come se stesse per fracassarlo sulla sedia accanto alla scrivania) Io non direi, Bernie. Che mi dici della tua infermiera canterina? La signorina Jones, mi pare che si chiami. - (Gira intorno a Nicole per proteggere il suo dipinto) Ma non significa niente per me. - Questo s per giusto, Bernie? - Per favore, dammelo. - Mi piacerebbe tanto dartelo. Dritto sulla testa. - No - per favore, non farlo - torner al lavoro, far qualsiasi cosa ma non rompere il mio dipinto. - Questo rappresenta dieci mesi della tua vita. - S. - Ed molto importante per te? - S.
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- il frutto del tuo talento, non c solo la tua faccia ma anche la tua anima sulla tela. - S. - Una vera opera darte, inestimabile a suo modo. - S. - (La sua voce si fa pi dura) Allora dammi quelle maledette chiavi o te lo sfascio sulla testa. - Ecco, predi. (Prende le chiavi dalla tasca e gliele d) - (Gli d il quadro e prende le chiavi. Esce frettolosamente da destra) meglio che la fai entrare, la tua puttana canterina, si gela l fuori. - (Crolla su una sedia) Non sono mai stato tanto infelice in vita mia. Voglio tornare al mio vecchio lavoro e fare le stesse noiosissime cose ogni giorno. - (Sbuca dallo sgabuzzino) Ma che diavolo stava succedendo? - Si presa la mia macchina. Adesso come facciamo? - Ma la macchina di Bill? - Non lha portata. Li ha portati qui suo figlio. - (Sospira spazientita) Splendido! (Va alla porta-finestra e chiama verso Angie) Venga dentro, infermiera Jones, Nicole se n andata. (Angie entra) Dobbiamo trovare un posto dove mettere il povero vecchio Bill finch Nicole non torna con la macchina. - Sono rovinato, distrutto, la mia vita finita. - Anche quella di Bill, nel caso non lavessi notato. Non credi che meriti un po pi di rispetto? Lhai trascinato qui senza pensare minimamente alla sua dignit. - (Con rimorso) Oh - s, hai ragione, avevo cos paura che non ci ho neanche pensato. - Almeno dovremmo mettergli qualcosa addosso e metterlo sdraiato come si deve per un po. (Va nello sgabuzzino a prendere la sedia a rotelle che, di nuovo, contiene il corpo. Lo conduce con solennit verso il lettino delle visite) Almeno, se sta sdraiato in pompa magna per un pochino, la sua anima avr la possibilit di andare in paradiso.
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(Angie tiene la sedia a rotelle e Polly e Bernie lo sollevano) - Angie, blocca la sedia a rotelle e vieni a darci una mano. - (Obbedisce) Quanto pensate che ci metter Nicole. - Sarei molto sorpreso se tornasse. (Si mettono in fila e prendono Bill) Bene, al tre. Uno, due, tre. (Riescono a spostarlo sul lettino) - (Infila le braccia in un camice chirurgico e se lo lega dietro al collo, poi stende il corpo e gli incrocia le braccia sul petto) Non dovremmo dire qualcosa? Insomma, tanto per tirare avanti finch non avr un funerale come si deve. - S, forse dovremmo. - Che cosa dovremmo dire? - ehm requiescat in pace. - Eccoti qui, Bill, bello comodo finalmente. (A Bernie) freddo. - S. - E il rigor mortis? - Ah gi, non ci avevo pensato. Potrebbe essere difficile sposarlo dopo. - Potrebbe esserci abbastanza tempo, Nicole non ci metter molto, vero? - Non lo so. - Quanto tempo ci metter Bill a diventare rigido? - Non trattenere il respiro. - Vado a lavarmi le mani e a fare un po di caff. Ho avuto una serataccia, tra gente che veniva al mondo e altra gente che lo lasciava. (Esce da sinistra) E nessuno che avesse avvertito. - Ho bisogno di bere, scusate. (Fa per uscire da sinistra) Tieni docchio Bill per qualche minuto, ti spiace? - Perch io? - Perch il tuo fidanzato. - Ma morto. - Lho notato.
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- (Iniziando ad andare nel panico per la paura) Ma non vorrai mica lasciarmi qui da sola, vero? Non voglio stare qui con lui da sola. Mi fa paura. tutto freddo e umido. - Tienilo docchio solo finch non torno. - Ti prego, Bernie, non lasciarmi sola con lui. Mi sento in colpa e so che torner a tormentarmi. Probabilmente la sua anima in pena, in cerca di un posto per riposare. - Non, non cos. Adesso gli abbiamo dato quello che gli spetta. Labbiamo steso con rispetto e abbiamo detto delle parole. - Ma tu non sei qualificato per dire quelle parole, sei un peccatore. - Sono penitente e lo sanno tutti che i peccatori penitenti hanno pi punti bonus degli angeli. Perdona il gioco di parole, ma ho bisogno di bere qualcosa che mi faccia secco. - Bere? In un momento come questo? - Non sono penitente fino a questo punto. - Ma ormai Bill avr scoperto la trama e adesso vorr la sua vendetta. - Angie, calmati. Come fa a scoprire la trama? - Non lo so. Solo che non voglio rimanere qui con lui. - Angie, se Bill vuole darti il tormento ti trover ovunque tu sia. Non devi essere per forza a portata di mano. Adesso datti una calmata e aspetta qui, se no non ti aiuto pi. (Si precipita fuori da sinistra) - (Rimane in piedi terrorizzata. Poi sgattaiola fino al lettino) Bill Mi dispiace per quello che ho fatto ma sei un uomo daffari, capisci che stavo solo facendo il mio lavoro. (Guarda il viso di lui e poi si volta, incapace di guardarlo ancora. Continua a parlargli dando le spalle al lettino) Mi sono divertita a campeggiare e mi piaciuto giocare a nascondino non ci avevo mai giocato allaperto. Mi dispiace di non essere riuscita ad accendere il fal. So quanto questo ti abbia deluso. (Mentre parla, il corpo di Bill si mette a sedere. Ha un aspetto pallido e spettrale. Allunga il braccio e le mette una mano sulla spalla. Lei si
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volta e vede che sta cercando di afferrarla, grida ed indietreggia. Lui scende lentamente dal lettino ed insegue Angie che sta gridando. Dot entra da destra, si messa la maschera facciale e ha un asciugamano sulla testa. Angie si volta per scappare da Bill e si ritrova faccia a faccia con Dot. Bill crolla sul pavimento e Angie corre via urlando. Esce da sinistra. Polly irrompe da sinistra) - Che succede? (Vede Dot china sul corpo di Bill) Zia Dot. Che stai facendo? - Stava cercando di afferrarla. - Che stai dicendo? - Il paziente. Si alzato e ha inseguito la ragazza che mi ha visto e si messa ad urlare. - Non mi sorprende, sembri uno zombie con quella maschera facciale. Come ci arrivato l? Era sul lettino un minuto fa. - Camminava. - (Stancamente) Oh, zia Dot. - Beh, non avrai mica pensato che ce labbia messo io l, vero? (Il corpo grugnisce e si muove) - Aspetta un minuto. (Gli mette la testa sul petto e ascolta. Bill grugnisce) vivo!... (Chiama) Pap! Pap. Zia, dobbiamo portare questuomo in un letto caldo, alla svelta. - davvero qui? - S, qui. - Allora lho visto o no? - Non lo so proprio, zia Dot. Mi spiace confonderti ma dovrai chiedere a pap. - Ti aiuto a portarlo a letto e poi potremo decidere se lho visto o no. - Buona idea. (Chiama ancora) Pap! Vieni qui, Bill vivo! vivo! BUIO
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SCENA 3. Circa unora dopo. Polly seduta sulla poltrona. Bernie appollaiato sulla scrivania. - (Camminando su e gi) Non ho mai sentito una storia simile in vita mia. BERNIE - Eppure vera. NICOLE - In parte. Il pezzo sullinfermiera Jones che una perfetta sconosciuta, lo trovo un po difficile da mandar gi. E il pensiero di quel povero vecchio trascinato in giro come un cadavere. BERNIE - Labbiamo trattato con grande reverenza e dignit. Labbiamo sdraiato e poi abbiamo detto delle parole parole latine. NICOLE - Parole inglesi al telefono sarebbero state pi appropriate. Avresti dovuto chiamare unambulanza. BERNIE - Avevo paura che potesse metterti in cattiva luce, perci ho chiamato Seb. E una volta rimboccate le coperte a Bill, si rimesso molto rapidamente. NICOLE - Mi metter in cattiva luce comunque. SEBASTIAN - (Entra) Star benissimo. un vecchietto robusto. BERNIE - Suppongo che non si costruisca un impero finanziario senza essere robusti. NICOLE - Grazie per essere venuto, Sebastian. Hai organizzato tutto per trasferirlo? SEBASTIAN - No, non vuole andare in ospedale. NICOLE - Oh no, un altro no. POLLY - Perch no? SEBASTIAN - Ha paura dello scandalo. Non vuole che nessuno sappia dov. Se si scoprisse che stato con una NICOLE - Infermiera privata. SEBASTIAN - Era uninfermiera. POLLY - Di tanto in tanto. SEBASTIAN - Oh, capisco. Beh, ha paura che la stampa venga a conoscenza della storia. Ha chiesto se poteva rimanere qui. Vuole pagare per essere curato. Ho il sospetto che aggiunger anche dei soldi per non farci parlare. NICOLE
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- La cosa gi andata troppo oltre. Non voglio i suoi soldi. Noi ci prendiamo cura dei ricchi e dei poveri nello stesso modo. SEBASTIAN - Ma i ricchi hanno questo meraviglioso modo di voler pagare per le loro cure mediche. Gli piace la sanit privata e il nostro Bill vuole che la sua sia molto privata Hai sentito il sottinteso? NICOLE - Forte e chiaro, Sebastian. Il tuo sottinteso evanescente quasi quanto lo zolfo e la melassa. Te lho detto. Non voglio i suoi soldi. SEBASTIAN - Forse no, Nicole, ma devi conoscere le innumerevoli cause che trarrebbero beneficio da una bella iniezione di contanti. Le infermiere del distretto, per esempio. O il fondo per le attrezzature ospedaliere, il reparto pediatrico. Pu darsi che scucia abbastanza per installare un reparto per i parti acquatici magari piccolo. NICOLE - E va bene, va bene. Di che genere di somma stiamo parlando? SEBASTIAN - Perch non vai a negoziare? Insomma, chiedilo a lui. NICOLE - Lo far, dopo, quando sar pi riposato. SEBASTIAN - Ha una paura folle che la storia venga a galla perci non essere troppo arrendevole. NICOLE - Su questo non ti preoccupare. Larrendevolezza non nel mio repertorio oggi. BERNIE - Grazie a Dio si riprender. POLLY - Ci saranno conseguenze? SEBASTIAN - Alla sua et, tutto ha conseguenze. POLLY - Pensavamo davvero che fosse morto. SEBASTIAN - Mi dice che stava campeggiando. Non mi stupisce che abbia sviluppato unipotermia. Beh, se volete scusarmi, devo andare. POLLY - Grazie, Sebastian. SEBASTIAN - (A Polly) Hai avuto una serataccia. POLLY - Gi, e io che pensavo di annoiarmi. SEBASTIAN - Ti ha scoraggiato dal diventare un medico? POLLY - No, ma mi ha scoraggiato dal partorire e dal morire.
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SEBASTIAN - Beh, una cosa possiamo prevenirla ma laltra possiamo solo ritardarla. POLLY - Grazie, dottore. Ti accompagno fuori. Devo controllare zia Dot. Probabilmente non si ancora tolta la maschera. (Polly e Seb escono da destra) BERNIE - Grazie, Seb. NICOLE - Ci vediamo domani. (C un breve silenzio. Bernie molto imbarazzato) Se mi chiamano di nuovo prima che abbia preso un po di caff, mi metto ad urlare. BERNIE - (Felice di avere unopportunit per andarsene) Vado a preparartelo. (Esce da sinistra) NICOLE - (Freddissima) Prima di andare, non c niente che vuoi dirmi? BERNIE - (Si volta timidamente) Riguardo a cosa? NICOLE - Riguardo ad oggi. BERNIE - Ma ti ho detto tutto. NICOLE - Tutto? BERNIE - S. NICOLE - Quindi questa strana ragazza casualmente ha voluto portare il suo ricco fidanzato in campeggio nel nostro frutteto? Eva che tenta il povero vecchio Adamo sotto i nostri meli. BERNIE - S, andata esattamente cos. NICOLE - E tu non lavevi mai vista prima. BERNIE - E comparsa cos. NICOLE - E dov questa ragazza misteriosa, adesso? BERNIE - Non lo so. Forse andata in un albergo. NICOLE - Non tornata in quel bellospizio sul lungomare? BERNIE - (Ride nervosamente) Non una vera infermiera. NICOLE - Mi sorprendi. BERNIE - Sono sicuro che non la rivedremo pi. Sar gi a met strada per il Messico ormai. (Ansioso di andare) Vado a fare il caff. (Esce da sinistra) (Angie entra dalla porta-finestra. Ha freddo ed sconvolta. Porta una grande valigia) NICOLE - (La riconosce ma non reagisce con forza. Rimane fredda e molto cinica) Posso aiutarla? ANGIE - Oh ehm, scusi stavo cercando
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- Mio marito? - Io ehm lei Nicole? - S, sono la moglie di Bernie. una valigia grossa per un viaggio di due giorni lungo il viale del ricordo. - Servono un sacco di arnesi nel mio mestiere. - Come ha fatto a convincere mio marito ad aiutarla? Usufruisce dei suoi servigi di tanto in tanto? - Non per soldi. - Questo un punto a suo favore. - Non sapeva che lavoro facessi. Ci siamo conosciuti al weekend dellomicidio misterioso. Eravamo soci. Eravamo bravi a trovare gli indizi. - Detesto pensare a dove finivate per trovarli. - Senta, sono venuta solo per chiedergli di spedirmi i miei attrezzi. - Bernie ha uno dei suoi attrezzi? - Ha preso in prestito un vestito. - Gli stava bene? - Lo voleva per sua zia. stile diciannove, ventanni. anche molto costoso. - Ah, gi - per il t danzante di domani. Alla zia piace andare ai t danzanti. Ci incontra un sacco di gente, persone di et pi vicina alla sua. Forse anche lei dovrebbe attaccarsi a persone della sua et. Lha quasi ucciso quel vecchio, lo sa? (Senza emozione) Comincia a sembrare ipotermica anche lei. Si sente bene? - Ho impacchettato tutta lattrezzatura da campeggio. Non sono molto pratica ma alla fine me la sono cavata. roba che costa. Bill lha comprata per loccasione. Sarebbe un peccato lasciarla l. Pensavo che magari conosceva qualcuno che potesse usarla. Non deve per forza dire che stata comprata per fare cose strane nel suo frutteto. - Non lo direi a nessuno. - nel patio. Beh se potesse chiedere a Bernie di spedire il mio vestito a questo indirizzo. (D un biglietto a Nicole) - (Prende il biglietto) Come far a tornare a casa?
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- Questa notte star in albergo e poi domani prender un treno Senta, riguardo a Bernie Mi dispiace. - Di cosa? Di aver rubato mio marito per qualche ora? - S, suppongo sia questo che intendo. - Succede. - Non arrabbiata con lui? - Sono assolutamente, schifosamente furiosa. - Lo perdoner? - Alla fine. - Bene. Allora Io devo andare, devo telefonare al figlio di Bill. - Possiamo farlo noi per lei. - No, questo no. Devo impedirgli di tenere una riunione del consiglio di amministrazione domani. Avrebbe votato per dare fuori Bill dal consiglio, ma penso che ne abbia gi passate abbastanza. - Come far ad impedirglielo? - Nello stesso modo in cui mi sono fatta aiutare da Bernie. Ricatto Probabilmente potrei ricattare lintero dannato consiglio Allora, arrivederci. - Laccompagno alla porta. Tanto per cambiare. (Accompagna Angie fuori da destra) (Bernie entra da sinistra, porta il caff) - Nicole! (Poggia il caff) - (Entra da destra) Ciao pap. Ho liberato zia Dot dalla maschera facciale. - Hai visto Nicole? - Sta parlando con qualcuno fuori dalla porta. - Oh, allora va tutto bene. Tu come ti senti? - Stupida. E tu? - Malissimo. Hai visto Angie? - Pensavo se ne fosse andata secoli fa. - No, era andata fuori a recuperare le sue cose. - (Torna) Dammi una sola buona ragione perch dovrei continuare ad aiutarti ad uscire da questo casino. - (Speranzoso) Perch Bill non vuole uno scandalo? - (Bernie le d del caff. Lei calma ma arrabbiata) Dimmi solo che cosa ho fatto per meritare tutto questo.
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- (Ritirandosi con tatto per lasciarli soli) Io vado a vedere se Bill ha bisogno di qualcosa. (Esce da destra) - Che giorno schifoso, orrendo. Quando quel dannato tetto sar riparato sar contenta. - Senti, domani porto via la mia roba cos puoi avere questa stanza. - (Sorride e si ammorbidisce un po) Grazie, lo apprezzo. (Gira per la sua met della stanza) Ma come farai con lo studio? - Non mi serve uno studio. Non riesco a mettere insieme un atto compiuto. Ringrazio solo di avere almeno unopera da mostrare. - Ma che cosa farai? - Torner al lavoro. - (Condiscendente) Sei sicuro di volerlo? Davvero, non ti sto mettendo pressione. (Poggia il caff, prende il dipinto e lo ammira) - Lo so. Sei stata un vero tesoro su tutta la faccenda e non so che cosa avrei fatto senza di te. E adesso c il casino di oggi da sommare al resto. - (Guardando il dipinto) bello no? - Io sono abbastanza soddisfatto. - Penso che dovresti dipingerne un altro. (Gli sorride con calore) - (Con falsa modestia) Non saprei. - Dovresti, assolutamente. - Non lo pensi veramente. - S, invece. Bernie, penso davvero che dovresti dipingerne un altro. - (Ride) Ma perch? - Per rimpiazzare questo, bastardo! (Gli sbatte la tela sulla testa) - Nicole! Il mio dipinto. Perch lhai - (La sua rabbia comincia a venire fuori) Ti ricordi quel weekend dellomicidio misterioso? - S. - E ti ricordi di quelluomo che hai conosciuto e che diventato il tuo socio sul campo?
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- S. - Tu e lui formavate una squadra fantastica, una coppia di geni nel risolvere casi - ricordi? - S, ma dove vuoi arrivare? - Ti sto dicendo che ho appena incontrato Sherlock Holmes e rivuole indietro il suo vestito. (Gli lancia il biglietto da visita ed esce rabbiosamente) BUIO SCENA 4.
Il giorno dopo - pomeriggio. Bernie sta sgombrando il suo studio. BERNIE - (Raccoglie il ritratto rotto) Bene, Bernie. Questo segna la fine del tuo inutile anno sabbatico. Non stato proprio il periodo migliore. - (Entra da sinistra) Non devi farlo, lo sai. - Lo so. Ma lo far. Stavo diventando frustrato per mancanza di risultati e comunque posso dipingere nel tempo libero. - E la scrittura. - Storia. - Ma era un buon intreccio. Dovresti scriverlo. - Preferirei scordarmelo. - (Gli prende il ritratto) Mi dispiace. - Non devi. Mi ha fatto ritrovare la ragione. E comunque, una punizione porta via un po di senso di colpa. (Dot entra; bellissima nel suo costume da diciannovenne-ventenne) - Sei pronta, zia? Sei adorabile. Vado a prendere la macchina. - Non c bisogno, prendo un taxi. - Ma posso accompagnarti io. - Non voglio. Prendo un taxi. - E va bene, chiamo un taxi.
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- Non serve, gi fatto. (Comincia a ballare il valzer da sola. Canta tra s) E poi arriv Bill, la la, la la, la la. (Il telefono squilla e Nicole risponde) - Dottoressa Anderson Oh, bene. Ed andato tutto bene? meraviglioso. Ha pensato al nome?... S, un bel nome. Beh, grazie per avermelo fatto sapere. Arrivederci. (Riattacca il telefono) Val ha avuto un maschio, lha chiamato Romano. - Romano? - un nome da eroe. - (Entra da destra) Non sapevo che Bill avesse il permesso di alzarsi. - Infatti non ce lha. - Sono passata a trovarlo ma non c. (Dot continua a ballare il valzer e a cantare) - Devessere andato al gabinetto. - No, ho controllato. - Beh, dovr pur essere da qualche parte. - questo il problema, potrebbe essere da qualche parte al freddo e confuso. (Dot persa nel suo mondo mentre volteggia per la stanza cantando) - E poi arriv Bill, che diverso da tutti gli altri. La la la la la la. - (Sospettoso) Zia? Hai visto Bill? - No. (Canta) Lo amo perch meraviglioso. - Dot. Dov Bill? Tu lhai visto, vero? - No. - Zia, dov Bill? - Bill chi? - Luomo che era qui. - Io non ho visto nessuno. - Lhai visto eccome, zia. luomo che era nel frutteto. - Non cera. - Era nel frutteto e poi venuto in casa e tu lhai visto sulla sedia a rotelle. - Non era neanche l. - Ma s che cera, zia, lhai visto.
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- Io non ho visto nessuno. Mi hai detto che me lo ero inventato. - Ma adesso ti crediamo, zia. - Avanti, Dot, un uomo malato e ha bisogno di essere accudito. Devi dirci dov. - (Comincia a ballare il valzer per la stanza) Non so di chi state parlando. Io non ho visto nessuno. - Okay, dobbiamo cercare in casa ed in giardino. E se non lo troviamo, dovremo cercare ancora nei campi. Io cerco al piano di sotto, Polly, tu guarda nellattico. - (Corre fuori da destra) Bene. - Bernie, tu controlla nel frutteto. Forse sta cercando la sua fidanzata. Le persone nella sua condizione tendono a confondersi. - (Esce dalla porta-finestra) Vado a controllare anche la rimessa e la serra. - Torna qui a ragguagliarmi. (Esce da sinistra) - (Quando il campo libero va nello sgabuzzino e porta fuori la sedia a rotelle su cui c un corpo. completamente coperto da un lenzuolo. Toglie il lenzuolo e si rivolge al corpo debole che indossa uno smoking) Puoi uscire adesso, Bill, se ne sono andati tutti. (Bill si sveglia allistante, salta dalla sedia. Bacia la mano di Dot) (Una musica sale, un charleston. Bill e Dot ballano un charleston, con un gran finale) SIPARIO FINE DELLA COMMEDIA
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