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A CHE COSA SERVE UNA MADRE di Charles LAURENCE Concessionari Associati Srl Via Palombarese km 15,100 00012 Guidonia

ia Montecelio (RM) www.concessionariassociati.it madeleine@concessionariassociati.it

A CHE COSA SERVE UNA MADRE


(WHATS A MOTHER FOR)
Una farsa di CHARLES LAURENCE

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PERSONAGGI (In ordine di apparizione) ANGELA ATKINSON (a met dei trenta). PETE (un giovanotto) SIG.RA KATAPODIS (la vicina di casa) HARRIETT, (madre di Angela, a met dei cinquanta) LATTAIO NIGEL (Giovanotto) CASTILLO

Ambienti in scena Camera da letto Cucina Salotto con balcone Corridoio con ascensore e scale

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ATTO I Un appartamento elegante e confortevole al 13 piano. Angela Atkinson, a met dei trenta, a letto. La stanza al buio, le tende sono tirate. Lei si alza, accende la lampada accanto al letto, sbadiglia sommessamente mentre muove la testa. Spinge indietro le coperte e si mette seduta da un lato del letto. Guarda in basso e tocca la sottoveste che indossa: solleva lo sguardo e mentre inizia a ricordare borbotta) ANGELA - Che vergogna. (Mette i piedi nelle pantofole, si alza, prende la vestaglia e la indossa, si trascina fuori della stanza. Mentre passa accanto ai piedi del letto vede un paio di gambe con addosso dei pantaloni e un paio di scarpe che stanno sopra il lenzuolo. Tiene Fissa le scarpe e la luce scema.) (Alcuni attimi pi tardi in cucina. Angela riempie una teiera con un bollitore elettrico. La teiera si trova su un piccolo vassoio con una tazza e una brocca di latte. Di lato c dellAlka Selstzer nelle ultime fasi dello sfrigolio, che lei solleva e beve. Con il vassoio in mano entra in soggiorno, fa una leggera deviazione verso il tavolinetto da caff per sollevare un pacchetto di sigarette e fiammiferi che mette nella tasca della vestaglia, il tavolinetto da caff pieno di bottiglie di whisky e champagne, quattro bicchieri, alcuni posacenere stracolmi. Fa una smorfia a quella vista, dice) ANGELA - Uffa ! (Ritorna in camera da letto con il vassoio. Mentre entra in camera da letto, sobbalza e grida, facendo cadere il vassoio. Si piega e si strofina il piede, inizia a dire) ANGELA - Sono tremendamente spiacente, non sapevo non sapevo (Sbarra gli occhi, va fuori campo, si tiene stretta alluscio Pausa Grida dicendo:) 3

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ANGELA - Oh no! (Rumore della lampada che va in pezzi.) ANGELA - Per favore, svegliati, per favore! (Angela riappare sulluscio e sembra scioccata, lentamente chiude la porta della camera da letto dietro di lei. Dopo un secondo va velocemente al telefono, solleva il ricevitore e compone il 113) ANGELA - Polizia. Mi chiamo (Resta senza fiato e sbatte gi il ricevitore.) (Fruga alla ricerca delle sigarette e ne accende una; riflette per un momento e ritelefona.) ANGELA - Mamma grazie a dio, ci sei. Sono Angela. Sto bene no, non vero, sono in un guaio tremendo. Non posso spiegare per telefono. Vieni immediatamente e in fretta, unemergenza. (Riattacca la cornetta e prende un'altra boccata dalla sua sigaretta prima di posarla) (Si alza, inizia a sistemare alcune rose in un vaso poi guarda in basso e realizza che sta ancora in vestaglia; va in camera da letto ma allultimo momento non riesce ad affrontare di entrare nella stanza dove sono i suoi vestiti.) (Passa lingresso e va in bagno, viene fuori con in mano una bottiglietta di pillole di tranquillanti che svita con difficolt. Va al tavolo dei liquori e si versa un po di acqua tonica e prende la pillola; sta per prenderne unaltra quando il campanello della porta la fa rabbrividire. Apre la porta principale.) (C un ragazzo robusto, sulla ventina, con addosso jeans, maglietta con su scritto Soddisfazione Assicurata. Indossa una giacca a vento e ha una lista in mano.) RAGAZZO - Mi chiamo Pete. ANGELA - S? PETE - Impresa di pulizie Casalinghe Felici. ANGELA - Ah. PETE - Sono al posto giusto, vero? lei la signora Atkinson, appartamento 31? ANGELA - S, s, sono io la signora Atkinson. PETE - (Pausa) Che succede allora, ho sbagliato giorno?

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ANGELA - No. Ad essere assolutamente sincera, mi ero dimenticata che sarebbe venuto. Temo che adesso non sia un buon momento. PETE - Capisco. ANGELA - Certamente la pagher. PETE - Grandioso. (La porta dellascensore si apre e la signora Katapodis, una vicina, una vedova di mezza et, viene fuori portando una piccola valigia e alcune lettere. Ci sono diverse grosse valigie nellascensore dietro di lei.) S.ra KATAPODIS - (Grida) Salve signora Atkinson, finalmente sono tornata. ANGELA - Lo vedo. Si rimessa, signora Katapodis? S.ra KATAPODIS - Ah s. Non mi sono mai sentita cos bene in tutta la mia vita, mi chiedevo se il suo amichetto potrebbe aiutarmi con quelle pesanti valige? PETE - Sicuro. (Va allascensore per prendere le valigie) S.ra KATAPODIS - Che ragazzo affascinante. ANGELA - Non saprei. dalla Casalinghe felici S.ra KATAPODIS - Un ragazzo delle pulizie? ANGELA - S. S.ra KATAPODIS - Belle braccia forti, meglio di quello che lei aveva. ANGELA - Nigel? Oh, ma ce lho ancora, un ottimo lavoratore. S.ra KATAPODIS - Troppo magro. Forse telefoner alla sua agenzia, se mi mandano uno grande come questo. ANGELA - Non so se possono garantire la taglia. S.ra KATAPODIS - Beh, ci penser. ANGELA - S, lo faccia. Dovr riguardarsi per un po. S.ra KATAPODIS - No, un magnifico intervento. Dovrebbero farlo tutti. Verr a raccontarle tutto tra un minuto. ANGELA - No! Voglio dire, non oggi; sa, sta per arrivare mia madre. S.ra KATAPODIS - Potrebbe ascoltare anche lei, fra laltro mi piacerebbe conoscerla. (Pete ha finito i due viaggi dallascensore. Le valigie sono accatastate fuori della porta.) PETE - Eccole qui - tutte quante, va bene? S.ra KATAPODIS - (Va da lui) Tu sei un miracolo, caro ragazzo. (Apre la sua porta) Dentro casa, grazie. (Torna da Angela) Quando sua madre arriva, la porti da me per un

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caff. Le devo raccontare certe cose su quelloperazione, a cui non crederebbe mai. ANGELA - Impossibile, temo, verr solo a prendermi, usciremo insieme per tutto il giorno. S.ra KATAPODIS - Peccato! ANGELA - S, infatti. Sar per un'altra volta. Arrivederci. S.ra KATAPODIS - Arrivederci. (Oltrepassa Pete) Grazie di nuovo. (Entra in casa) PETE - Allora vado, signora Atkinson. ANGELA - No, aspetta. Ti devo pagare. (Lascia la porta accostata e entra nellappartamento. Di corsa fruga in salotto, solleva i cuscini sul divano) ANGELA - (Borbotta) Dove li ho messi? (Improvvisamente si ricorda, ma si ferma davanti alla porta della camera da letto. Non riesce a superare la paura di entrare. Ritorna alla porta principale. Pete entrato appena oltre la porta e sta guardando un dipinto di una nave su un muro.) PETE - Vado pazzo per le navi. Ho fatto un paio di viaggi su una barca una volta. ANGELA - Mi dispiace, non riesco a trovare la borsetta. PETE - Non importa. ANGELA - Mia madre sar qui tra poco, lei avr dei soldi. PETE - Allora torner pi tardi. ANGELA - No, usciremo. (Pausa) Potresti aspettare per un po? PETE - S, non ho fretta. ANGELA - (Chiude la porta principale) Allora meglio che entri. Di solito viene Nigel, che gli successo? PETE - andato a Brighton per il fine settimana e non tornato. ANGELA - gi capitato altre volte. Sono tremendamente spiacente per tutto questo. Siediti. PETE - Non si preoccupi, lei mi sta facendo un favore. una giornata magnifica, andr al parco, a guardare un po di uccelli. (Angela sorride debolmente) PETE - (Si guarda in giro) Grandi questi appartamenti, non vero? Ah ce n pi di uno, di dipinti di navi. (Va ad esaminarne uno) Questo fantastico. (Ne riconosce uno vicino alla porta della camera da letto e si avvicina) ANGELA - (Nervosamente) Mio marito li colleziona. 6

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PETE ANGELA

PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA

PETE ANGELA PETE

- (Si muove di fronte al dipinto per evitare il riverbero) Sensazionale. Ne ha degli altri? - (Si mette tra lui e la porta) No, son tutti qui per la maggior parte. Senti, dal momento che sei qui, potresti dare una pulita alla cucina. Non ti ci vorr molto. - Sicuro, tutto quel che vuole. - (Va in cucina, Pete la segue) Ti mostrer dove sono le cose. - Ha una vista grandiosa da quass. - S. - Proprio come la torretta del mini ufficio postale. Una volta ci ho lavorato per un paio di settimane. - Ah s? - Ho dovuto rinunciarci. Mi faceva sentire insicuro. - Incredibile. Dunque, tutte le cose per le pulizie sono in questo armadio e qui ci sono delle - Non si preoccupi, quello che non riesco a trovare, lo improvviser. Posso mettere su il bollitore? - Serviti pure. Il th l, a meno che tu non preferisca il caff. - No, il th mi va benissimo; il caff mi mette sonno. - Davvero? - Davvero. (Solleva il bollitore) Ooh, scotta. - S - ho fatto il th prima. - Qui ce n abbastanza. (Aggiunge un po di acqua e attacca la corrente) Non molto sporca, vero? - Cosa? - La cucina. - Mio marito fuori. Non ho cucinato molto. - Ne vuole una tazza? - Si, penso di s, ho bisogno di qualcosa. - Notte agitata, non vero? - (Fredda) No, certo che no. (Si volta e prende le tazze sulla mensola, si imbroglia con un tralcio di edera, lo prende e le tazze cadono in pezzi) Dannazione, dannazione. (Piccolo e improvviso scoppio di lacrime) - Non si arrabbi, nessuno si fatto male. una fortuna che io sia qui, posso pulire io. Sta bene? - S, grazie. Mi dispiace per... (Mette dellacqua in un bicchiere e ingoia unaltra pillola) - (Solleva la boccetta) Queste non vanno bene, dovrebbe prenderne una dozzina per sentire qualcosa. Ecco. 7

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ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE ANGELA PETE

ANGELA PETE ANGELA PETE

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(Raggiunge la giacca a vento) Provi una bomba nera, cinque minuti e non sapr neanche che giorno sia. - Grazie, no. Mi passato, davvero. - Ne sicura? - S, stato solo uno scatto di nervi. - Dov la teiera? - in Ho rotto anche quella. Prendi la caffettiera. (Prepara il th) - Strano! - Ha una prescrizione per quella roba nera? - Oh s; sono decisamente nevrotico Beh, lei per la legalit, vero? - Come scusi? - Una poliziotta. - Assomiglio a una poliziotta? - Non si sa mai; non sono tutti grandi, grossi e muscolosi. Una volta ne ho conosciuto uno che era un tesoro. - Allora conosci bene la polizia? - No, sto alla larga da quelli. Se ti sospettano, accidenti, non ti dnno tregua. - Ah s? - Beh, il loro lavoro, no? - Suppongo di s. - S, un mio collega ha trovato un tizio per strada, svenuto, ha quasi confessato le percosse prima che quelli scoprissero che la vittima era completamente ubriaca. - Oh cielo. - I poliziotti sono cattivi quasi quanto gli agenti della dogana. - Cosa? - I doganieri. Come quando sono andato a Parigi, lanno scorso, badi che indossavo un mucchio di vestiti. (Versa il th) Le piace forte? - S, per favore. Che successo? - A Dover mi hanno spogliato e perquisito. Tutto il bagaglio, ogni cosa. - Perch? - Cercavano la droga, credo. Avevo anche i buchi nei calzini ma la biancheria era pulita. - Deve essere stato tremendo, per te. - No, hanno avuto da fare. Era veramente da ridere Mi sono davvero divertito. Dov il latte? 8

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ANGELA - Nel frigo. PETE - (Apre il frigo, prende il latte) Che bel pollo che ha qui dentro. ANGELA - Prendine un po. PETE - Oh no. Non potrei. ANGELA - Serviti pure, per favore. PETE - Grazie, lo far. (Tira fuori il restante mezzo pollo cucinato e inizia a mangiarlo) ANGELA - Dimmi, da quanto tempo fai questo lavoro? PETE - Due settimane. (Mette via il piatto del pollo) Ne vuole un po? ANGELA - No grazie. Ti piace questo tipo di lavoro? PETE - No, alla fine della settimana mollo - non redditizio. ANGELA - Beh, non lo sapevi quando hai iniziato? PETE - S, ma sono stato imbrogliato. Un ragazzo mi aveva parlato di avventure. Sosteneva che avrei incontrato un mucchio di pollastrelle ricche e giovani, che avrebbero provato simpatia per me. ANGELA - E le hai incontrate? PETE - Vuole scherzare?! Un totale fallimento, c solo da sgobbare. Tuttavia spero ancora. ANGELA - Ma che succede se la pollastra ricca e vecchia? PETE - Chiudo gli occhi e penso a Marilyn Monroe. ANGELA - Questa buona. PETE - Versione 1950, certo. Non ho il complesso di Edipo. Guardo solo i film che mandano in onda di notte. ANGELA - Comunque: di che ti occupi di solito? PETE - Domanda difficile. Mi stufo di un lavoro dopo un paio di mesi e cerco qualcosa di nuovo. ANGELA - Adesso va bene, ma non sar cos divertente quando avrai quarantanni. PETE - Ma nel frattempo sar famoso. ANGELA - Per cosa? Per aver avuto pi lavori di chiunque altro al mondo? PETE - unidea. Lei metter una piccola targa blu sul muro, Pete ha lavorato qui. ANGELA - Molto carino, ma non la metter se non inizi in fretta. PETE - Non si preoccupi, posso essere lento a iniziare ma sono velocissimo a finire. (Inizia ad accatastare i piatti nel lavello) Mi sembra ancora un po gi, sicura di non voler prendere una pillola? ANGELA - E svegliarmi a Buenos Aires? No, grazie. 9

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PETE - Cosa? ANGELA - Scusa, una vecchia battuta, prima che tu nascessi. Probabilmente adesso li portano in qualche altro posto. (Una lunga scampanellata. Suona a intervalli) ANGELA - (Rimane dov) Chi sar? PETE - Probabilmente sua madre. ANGELA - Non la sua scampanellata. Lei fa sempre, drin, di, di, drin. Chi pu essere? PETE - C solo un modo per scoprirlo. ANGELA - Non voglio vedere nessuno. PETE - Posso rispondere io e dire che lei non c? ANGELA - Oh, lo faresti? PETE - Certo. (Vanno alla porta principale. Angela si nasconde dietro a Pete, tenendosi fuori vista. Pete apre la porta. Sul lato opposto del corridoio c Harriet sui cinquanta - raccolta, pronta a dare una spallata. Si rilassa quando capisce che la porta aperta) HARRIET - Bene. Stavo per buttare gi la porta. Tu chi sei? Che cos successo a Angela? PETE - La signora Atkinson uscita. HARRIET - Cosa! Lei. ANGELA - (Occupa la porta) Entra tesoro; tutto a posto, Pete, mia madre. HARRIET - Che succede? (Harriet si commuove per un momento. Pete ritorna in cucina.) Allora che cos successo, Angela? Stai male? Non ho mai (Angela le fa segno di stare zitta, e accenna con la testa verso la cucina.) HARRIET - (Sottovoce) Chi ? ANGELA - (Laiuta a togliersi il cappotto) Sto bene. Adesso non fare chiasso. (sussurra) Ti spiegher pi tardi. (Ad alta voce) Ti andrebbe un po di th? HARRIET - Oh s, cara. Sono mezza morta. Sono venuta direttamente, e non ho preso nulla. ANGELA - pronto. (Entra in cucina) Pete ed io stavamo giusto prendendone un po. (A Pete che sta lavando i piatti) Pete, questa mia madre, la signora Holland. PETE - Salve, scusi non posso stringerle la mano. 10

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HARRIET - Come va? Lasci fare a me, non posso sopportare di vedere un uomo che lava i piatti; per un motivo o per laltro non giusto. PETE - Sono daccordo, ma il mio lavoro. ANGELA - il ragazzo delle pulizie, mamma. HARRIET - Oh, lui il giovanotto di cui mi avevi parlato, quello che era troppo alto per fare il ballerino? ANGELA - No, quello era Nigel. Adesso vieni a prendere il th. PETE - Tuttavia unidea, ecco un lavoro che non ho provato. ANGELA - Pete nel Lago dei Cigni, non suona per niente bene. (Ad Harriet) Zucchero o dolcificante? HARRIET - Dolcificante per favore, ho perso un chilo e mezzo la scorsa settimana, niente caff cara, sai che effetto mi fa. ANGELA - Smetti di dire sciocchezze, th. PETE - In incognito. ANGELA - Ti lasceremo continuare Pete. Ti piace la radio accesa? PETE - Grazie, intanto mi eserciter con alcuni passi. (Angela accende la radio, chiude la porta della cucina e raggiunge Harriet in salotto.) HARRIET - Sembra un bravo giovanotto. Non lui la ragione per cui mi hai chiamato, vero? ANGELA - No, ma vorrei che lo fosse. HARRIET - Beh cara, sai che sono sempre pronta ad aiutarti. ANGELA - Non so come dirtelo. HARRIET - Sar comprensiva. ANGELA - cos shockante. HARRIET - Io sono di larghe vedute. ANGELA - Prima posa il tuo th. HARRIET - (lo fa) Allora? ANGELA - C un cadavere in camera da letto. HARRIET - Un cadavere di che, cara? ANGELA - Un cadavere, il corpo di un essere umano maschio. HARRIET - Intendi Frank? Angie, povera ANGELA - No, non Frank, grazie a Dio, lui a Roma. HARRIET - Allora chi diavolo ? ANGELA - Un brasiliano - un certo Enrico Non riesco neanche a ricordare il suo cognome. Non orribile? HARRIET - Non ci credo. uno scherzo, vero? ANGELA - No. HARRIET - aprile. il pesce di aprile. ANGELA - il 3 settembre. HARRIET - Sei serissima? 11

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ANGELA - S, sfortunatamente. HARRIET - Ma quando morto, dopo che mi hai chiamato? ANGELA - No, a un certo punto durante la notte, ti ho chiamato quando lho scoperto. HARRIET - Vuoi dire che ha passato la notte qui? ANGELA - S, ed quello che rende la situazione cos orribile. HARRIET - (Pausa) So che non sono affari miei, cara, ma davvero sono profondamente sconvolta. Ho sempre pensato che tu e Frank foste cos felici insieme e adesso questo. una punizione divina, ecco che cos. ANGELA - Non gli assomiglia affatto, ma ci che tutti penseraino, e io non li biasimerei. Ecco perch ti ho chiamato, la verit cos inverosimile, pensavo che solo mia madre mi avrebbe creduto. HARRIET - Calmati, Angie. Prima che tu vada avanti, sei sicura che sia morto? ANGELA - S, crederei ore fa, una pezzo di pietra freddo. HARRIET - Hai provato a fargli la respirazione bocca a bocca? ANGELA - Non sarebbe servito a niente e sarebbe stato piuttosto macabro. HARRIET - Preferisco controllare di persona, se non ti dispiace. ANGELA - un po uno shock, pensi di poterci riuscire? HARRIET - (Grandiosamente) Ho seguito un minuziosissimo corso nella Croce Rossa durante la guerra. ANGELA - Ok, verr con te. Ho bisogno di prendere dei vestiti. HARRIET - (Cerca di aprire la porta) O guarito o un suicidio, la porta chiusa a chiave. ANGELA - (Dopo un momento di speranza) Mi dispiace me nero dimenticata, lho chiusa io. (Le d la chiave) Ecco. HARRIET - (Gira la chiave nella serratura e apre lentamente la porta, esita) Perch buio? ANGELA - Le tende sono tirate, aspetta. (Va dietro la porta e accende la luce.) (Vediamo il guardaroba e i mobili ma il letto fuori vista) HARRIET - Ha i vestiti. ANGELA - Certo. Vai avanti. (Le d una leggera spinta) (Harriet va fuori vista. Angela va al guardaroba e prende pantaloni e maglione, guarda fuori scena verso la madre, ritorna in salotto, posa i vestiti su una poltrona e aspetta)

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ANGELA HARRIET ANGELA HARRIET

HARRIET ANGELA

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(Dopo un po Harriet viente fuori e si toglie i guanti.) - Beh, Dottor Kildare? - Penso che ci vorrebbe un brandy. (Si siede velocemente) (Angela velocemente gliene versa uno.) - Harriet, tesoro, mi dispiace. Stai bene? Ecco. - (Beve) Star bene, se riesco a stare seduta tranquilla per un po. (Angela va a chiudere la porta della camera da letto. Ritorna e si siede di fronte a Harriet). - Non ci sono pulsazioni. - Oh. (Pausa) Non mai stato uno dei tuoi punti forti prendere le pulsazioni, se mi ricordo, hai sempre avuto difficolt a sentirle, anche su di me. - Comunque, quel che resta di lui, come hai detto tu, piuttosto freddo. - S. - Faresti meglio a dirmi esattamente che cosa successo. - Beh, Frank andato a Roma per affari, due giorni fa. Mi sento sempre triste quando lui via. Ieri notte non mi sentivo diversamente, ero seduta di fronte alla tele e guardavo un film vecchissimo, mi sentivo anche pi vecchia perch me lo ricordavo e ho bevuto parecchio. - Perch non mi hai telefonato? - Lho fatto. Ma non hai risposto. - Ma io ero No. Ho portato zia Emma in palestra. Mi dispiace - vai avanti. - Qualcuno ha suonato alla porta. (Una luce leggera illumina il flashback: vediamo sempre la testa delluomo da dietro, o solo le spalle, ma mai il suo viso. La voce di Angela lo sovrasta) Quando mi sono alzata per rispondere ho capito che ero un po sbronza. Lui stava l con una bottiglia di champagne in una mano e un mazzo di rose nellaltra, e mi chiedeva se la mia vicina dellappartamento 39 fosse in casa. Gli ho detto che stava girando di nuovo un film in Spagna, non sapr mai come lei ottenga di lavorare con quel sincero faccino da luna piena. Lui mi ha ringraziato e mi ha chiesto se volevo accettare i fiori e lo champagne. Gli ho detto che ne sarei stata felice, ma ho insistito perch entrasse e bevesse un bicchiere di champagne con 13

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me. Lo confesso, avevo un dannato motivo; lui era cos tanto pi vecchio dei suoi soliti fidanzati, straniero, e io sentivo, o piuttosto speravo di poter scoprire uno scandalo piccolo e affascinante. Era estremamente attraente, ci siamo seduti, abbiamo parlato e bevuto e bevuto. venuto fuori che lui non conosceva bene la piccola signorina Luna Piena, laveva consigliata in una questione di affari o in qualche altra cosa; comunque tutte le mie teorie sul vecchio danaroso, sulla ragazza squillo, sulla Mafia erano state annientate. Eppure era molto simpatico, abbiamo finito il suo champagne, abbiamo finito il mio whisky. Quando ha fatto per andarsene, mi sono alzata e sono caduta a faccia a terra del tutto sbronza. Ero vagamente consapevole che mi stava portando in camera da letto, mi ha tolto le scarpe e la vestaglia, mi ha messo a letto, ha detto che se ne sarebbe andato da solo e che sperava che mi sarei sentita meglio in mattinata. (Fine del flashback) - La cosa successiva che so, che era mattina e che lui era l, disteso accanto a me. Ero tremendamente confusa e imbarazzata. Mi sono alzata e ho fatto grande attenzione a non disturbarlo. Ah! Mi sono rassettata, gli ho portato un po di th e ho cercato di svegliarlo Il resto lo sai. - Non ho neanche letto che cosa succede alle altre persone. (Pausa) Angie, guardami, ricordati che io sono tua madre. Adesso sei sicura di non averlo colpito con qualcosa, magari per autodifesa? Intendo dire forse ha cercato di approfittare di te mentre eri ubriaca. A me puoi dirlo. - No, certo che no. - Non dirlo in quel modo, sei una donna molto attraente, sarebbe potuto succedere. - Beh, non successo; era un perfetto attempato gentiluomo, perci non iniziare a farne un dramma, cara Harriet. successo per cause naturali. - Hai detto che era straniero? - S, brasiliano, perch? - Stavo pensando ad un omicidio politico. - Davvero? Beh puoi abbandonare tutte queste fantasie sanguinarie. Si trattato di cause naturali, penserei ad un attacco di cuore. - E tu non lo avevi mai visto prima? - Mai. 14

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HARRIET - Ne sei sicura? ANGELA - Assolutamente. HARRIET - Allora non hai niente di cui preoccuparti. Chiameremo un dottore e la polizia e loro potranno portarselo via. (Va alle mensole dei libri) Un attacco di cuore s da qualche parte - deve essere blu Hai una Enciclopedia medica? Voglio confermare i sintomi. ANGELA - Mamma, basta. Hai pensato a che cosa succederebbe se chiamassi la polizia? Le domande, le spiegazioni, i sorrisi di sberleffo. Potrebbe anche esserci uninchiesta. E i vicini? Ci sono 48 appartamenti in questo palazzo e in ognuno si spettegolerebbe con qualche falsa versione della verit. E allora inizierebbero gli scherzi, Una notte con lei e ci lasci la pelle. No, una storia troppo buona. Pover Frank sarebbe additato come il marito della donna che. Incrementerebbero la sua assicurazione. Distruggerebbe il nostro matrimonio e io lo amo troppo per permettere che questo accada. HARRIET - Capisco che cosa intendi. Ma che cosa possiamo fare? ANGELA - Dobbiamo alterare le circostanze. HARRIET - Ma come? ANGELA - Riesco a vedere solo una soluzione. HARRIET - Quale? ANGELA - Dobbiamo sbarazzarci del corpo. HARRIET - Impossibile. Tu ed io? ANGELA - Siamo tutte e due delle donne intelligenti e capaci. Dobbiamo essere in grado di gestire la cosa. HARRIET - Come? ANGELA - Ecco - pensaci mentre io vado in bagno a vestirmi. (Solleva i vestiti) Oh, e potresti sbarazzarti anche di Pete? HARRIET - (Vagamente) Pete? ANGELA - S, il giovane sfaccendato in cucina, ormai dovrebbe aver finito. Dgli 12 sterline, vuoi? Lo avevo assunto per tre ore. (Esce) (Harriet si siede stordita per un secondo, poi prende il suo bicchiere e si versa pochissimo brandy. Prende la sua borsetta e va in cucina. Mentre apre la porta, una raffica di musica e un profondo ruggito metallico la fa sobbalzare. Pete piegato sul lavandino.) HARRIET - Pete. Ehi 15

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PETE HARRIET PETE HARRIET PETE HARRIET PETE

HARRIET PETE

HARRIET PETE HARRIET

PETE HARRIET PETE HARRIET PETE HARRIET PETE HARRIET

(Non riesce a sentirla. Lei fa alcuni passi in avanti e gli d un colpetto sulla spalla. Lui sobbalza e si volta. Il rumore si ferma. Sogghigna e spegne la radio.) - Mi scusi, non lavevo sentita entrare. - Non mi sorprende. Penso che tutta la tua generazione diventer sorda; comunque sono 12. - Ehi, questa una grande idea per una storia; dopo il popolo del Rock N Roll venne il popolo del Silenzio. - Che cosa stavi facendo? - Gettavo le ossa di pollo nel tritarifiuti. tremendo. Vuole occuparsene lei? Ne rimasto solo uno. - No grazie - quel congegno mi spaventa. Lo trovo sinistro. - Ecco unaltra grande storia; perch il tritarifiuti sgranocchia tutta la notte? Leggi Il caso della scomparsa del chihahua. (Mima di mettere il braccio destro gi per il lavandino.) mancino, stato il maggiordomo. - (Ride) Lo trovo orribile. - Allora, aspetti un attimo. Che ne dice di ehm La setta del tritarifiuti, primitive e oscure vergini spingono gi i cibi per placare lira della divinit. - Questo mi piace di pi. Lei uno scrittore? - Finora solo sui muri. Fermiamo la guerra in Svizzera. Margaret Thatcher come regina. Quel genere di cose. - Beh, un inizio. (Estrae il borsellino) Allora, devo darti 12 sterline. Hai da cambiare una banconota da 20? Il taxi mi ha preso tutti gli spicci. - Mi dispiace, dolcezza. So esattamente quanto ho, 87 centesimi. - Beh - Le dico io che cosa faremo, far un salto di sotto, vado a cambiarli e torno su. OK. - No, saremo piuttosto impegnate. Non tornare, di ad Angela il resto la prossima volta che vieni. - Non ci sar una prossima volta, sto per lasciare questo lavoro. - Allora tienili. Un piccolo regalo. - Non potrei. Ho fatto a mala pena qualcosa per meritarmeli. - Non ti preoccupare, mandami una copia del tuo primo romanzo. Avanti, vattene. 16

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PETE - Grazie mille, ne sicura? HARRIET - S. PETE - (Solleva la giacca e se ne va) Potrebbe dire alla signora Atkinson che Nigel dovrebbe tornare la prossima settimana e la potrebbe ringraziare per il th e per il pollo? HARRIET - Lo far. Arrivederci. PETE - Arrivederci e grazie di nuovo. (Se ne va.) (Harriet ritorna in salotto e va alla porta finestra. Dopo un secondo Angela entra dal bagno.) ANGELA - Se n andato? HARRIET - S. ANGELA - Tesoro mi dispiace di averti coinvolto in questo casino. HARRIET - Cara, non essere sciocca. ANGELA - Ho promesso che se non avessi pensato a una soluzione entro lora successiva avrei chiamato la polizia e sarei stata condannata. HARRIET - Posso solo pensare ai loro soliti modi piuttosto sgradevoli, che hanno nei libri. ANGELA - Non credo che ci siano dei modi carini. Un coro celestiale che lo porta fuori della finestra sarebbe piacevole, credo. HARRIET - Ah s. (Pausa. Esce sul balcone) Non potremmo farlo? ANGELA - Cosa? (La raggiunge) HARRIET - Spingerlo gi dal balcone? Siamo al 13 piano, non saprebbero da dove venuto. ANGELA - Qualche ficcanaso ci vedrebbe. HARRIET - Aspettiamo finch non fa buio. ANGELA - Non mi piace. Assomiglia ad un omicidio. HARRIET - Ma gi morto. ANGELA - Sarebbe difficile da dimostrare in seguito. No. (Lascia il balcone) Ci vedo gi tutte e due - al Tribunale Penale. HARRIET - (La segue) Che cosaltro c? ANGELA - Siamo scientifiche. (Si muove verso lo studio) Avanti. Prendiamo della carta, facciamo una lista di tutte le soluzioni a cui riusciamo a pensare, anche se ridicole, poi eliminiamo quelle che non funzionano e vediamo che cosa rimane. (Alla scrivania) Ecco un po di carta per te. Siediti. (Angela si siede alla scrivania e Harriet su una sedia rigida.) Adesso spara. (Una lunga pausa)

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HARRIET - Vorrei smettere di pensare al tuo tritarifiuti. Pete ci stava fratumando delle ossa. ANGELA - Anchio vorrei che smettessi di pensarci. Siamo sensibili, tesoro. Frank al suo ritorno troverebbe due maniache dai capelli bianchi che borbottano. HARRIET - Va bene, inizio io. Mettiamolo in un baule e lasciamolo da qualche parte. Succede di solito al deposito bagagli. ANGELA - Dovremmo chiamare un taxi e un facchino per portarlo HARRIET - E potrebbero facilmente risalire a noi? ANGELA - Esattamente. Inoltre la cosa che si avvicina di pi a un baule qui un piccolo canestro natalizio dei magazzini Harrods. Non credo che andrebbe bene. HARRIET - Nei film vengono sempre portati gi in cantina. Ma tu non hai una cantina. ANGELA - Ho delle assi di legno Potrebbe scaraventarsi gi attraverso il soffitto della vecchia signora Sampson. Potrebbe curare i suoi reumatismi, ma questo tutto. (Pausa) HARRIET - Assomiglia un po ad un gioco di societ. ANGELA - Cosa? HARRIET - Sedersi qui con carta e matite, e pensare a delle cose. ANGELA - Non riuscir mai a capire perch Bonny e Clyde non ti abbiano preso con loro. HARRIET - Mi dispiace. (Pausa) HARRIET - Cleopatra non arriv da qualche parte in un tappeto? ANGELA - O era laspide? (Pausa) ANGELA - Beh? HARRIET - Questa sedia troppo dura. Non riesco a pensare, quando non sto comoda. ANGELA - Ritorniamo in salotto allora. (Lo fanno) HARRIET - Le tue finestre sono troppo piccole mi ricordo che allepoca ti dissi di prendere una misura pi grande. ANGELA - Pensi seriamente per un secondo che potrei continuare a vivere qui, vero? Innaffiare con delicatezza i gerani e fare colazione sul balcone? HARRIET - Hai detto tu di menzionare qualsiasi idea.

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ANGELA - Mi dispiace. Stiamo ovviamente pensando ai metodi sbagliati. Buttiamo gi delle regole. 1) Non pu stare da nessuna parte nellappartamento. HARRIET - 2) Deve stare in un solo pezzo. ANGELA - 3) Deve essere ritrovato. HARRIET - 4) Noi non dobbiamo essere scoperte. ANGELA - Questo va da s neanche a dirlo. Tuttavia lo scriver. (Pausa) HARRIET - Supponiamo che stessimo per no, si vedrebbe. ANGELA - Mi sta venendo unidea. HARRIET - Quanto hai detto che lungo? Perch ANGELA - Shhh, sto pensando C un metro nel secondo cassetto. S, ecco. Ci sono. Una festa, una grande festa, centinaia di persone. HARRIET - Di che stai parlando? ANGELA - (Si muove per la stanza con entusiasmo) Stasera chiederemo a tutti quelli che conosciamo, di venire qui per brindare ad una festa a sorpresa per Frank, il suo volo previsto circa per le 9.30. Quando tutto il posto sar assolutamente gremito di persone, io, con un urlo selvaggio, trover il cadavere. Non credi che sia unidea brillante? HARRIET - Non ti seguo del tutto, cara. ANGELA - Non capisci. Ci sar il solito caos, met degli ospiti neanche si conoscono, resteranno da soli a parlarsi gli uni gli altri, perci nessuno trover strano che non labbiano visto prima che il suo cadavere venisse scoperto. HARRIET - S, e uno o due habitu svengono sempre. ANGELA - Questo gli darebbe una lezione. HARRIET - Ma che cosa racconterai alla polizia? ANGELA - Che non ho la minima idea di chi sia, che deve essere lamico di uno degli ospiti. Alla fine decideranno che era un intruso o qualcuno che ha fatto una capatina alla festa sbagliata. Intendo, succede in continuazione. HARRIET - Che le persone muoiano alle feste? ANGELA - No, gli intrusi. HARRIET - Dove teniamo il corpo per la prima ora o pressappoco? ANGELA - Finch non si anima la festa intendo. HARRIET - S, intendevo quello. ANGELA - Non lo so. Potrebbe stare fuori sul balcone; sai uno si sente male e cerca di prendere un po di aria fresca. HARRIET - S, che ne dici dello stenditoio? 19

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ANGELA - Mmmm. Alcune arpie con il pallino della casa potreibero andare a controllare la biancheria. HARRIET - S. Oppure, ascolta, perch non lo lasciamo dov e impiliamo tutti i cappotti sopra al letto? ANGELA - Qualcuno prendendo il proprio capppotto per andarsene potrebbe trovarlo. HARRIET - Tanto meglio. Altrimenti, puoi farlo rotolare gi dal letto pi tardi e iniziare a gridare o svenire o fai quello che vuoi. ANGELA - Penso sempre che svenire sia unammissione di colpivolezza. No, langoscia va dominata, con un occasionale morso al labbro superiore. HARRIET - Dovremmo far venire un dottore, si risparmierebbe tempo. ANGELA - Hai ragione, telefoner a Patrick adesso e glielo chiedo. (Va al telefono) Dannazione. Ha cambiato uno dei suoi numeri, non riesco mai a ricordarmi i numeri. Spero di averlo scritto. HARRIET - Sar molto costoso, cara, cibo e bevande per centinaia di persone. ANGELA - Eccolo. (Compone il numero) Varr ogni centesimo se il trucco funziona. Inizia a scrivere i nomi dei probabili ospiti. HARRIET - Va bene. Vuoi tenere anche i numeri? ANGELA - Perch, che prob Pronto s, potrei parlare con il dottor Boyce No, una faccenda personale Sono la signora At (Harriet con un urlo selvaggio grida) HARRIET - Noooo! (Si lancia per la stanza e stacca il telefono, finendo per terra con il telefono in grembo) ANGELA - Che diamine. Che stai facendo. Che c? HARRIET - (Senza respiro) Oooo, ooooh. ANGELA - Ti sei fatta male? HARRIET - No, star bene. Mi sono solo agghiacciata per un pensiero. ANGELA - Mi sono stupita che tu non sia svenuta. Avanti, lascia che ti aiuti ad alzarti. HARRIET - Grazie, cara. ANGELA - Perch tutto quel trambusto? HARRIET - Improvvisamente ho capito che non avrebbe funzionato. ANGELA - Perch no? 20

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HARRIET - Il dottore sarebbe in grado di dire che luomo morto da ore e ore. ANGELA - (Chiude lagenda telefonica) Certo, hai assolutamente ragione. (Si siede) Siamo tornate al punto di partenza. HARRIET - Mi dispiace, Angie. Era unidea davvero brillante. ANGELA - Non ti preoccupare, penseremo a qualcosaltro. HARRIET - Forse neanche servirebbe. Non c niente che ti colleghi con lui, potrebbe essere chiunque tra centinaia di persone. Sarebbe come essere tutti sospettati. ANGELA - Non credo. Anche nella turbolenta Londra gli ospiti non portano i cadaveri alle feste. No, aggiungiamo solo unaltra regola. 5) Deve essere rinvenuto in un luogo non frequentato. (Una lunga pausa). ANGELA - In momenti come questi, uno vorrebbe aver avuto uneducazione pi astuta. HARRIET - Davvero dovremmo leggere di pi, o andare alle scuole serali. ANGELA - Mi sto deprimendo. Andiamocene in vacanza e fingiamo che sia un ladro che ha fatto irruzione ed morto dallo shock quando ha visto i miei favolosi gioielli. HARRIET - Credo che sia meglio qualcosa di semplice. Io suggerisco di lasciarlo sul corridoio e di andarcene al cinema. Nessuno potrebbe provare che siamo state noi. Non un caso di omicidio, cos la polizia non ci farebbe il terzo grado. Sarebbero probabilmente molto carini; prenderebbero solo i nostri nomi e i nostri indirizzi, come fanno quando uno viene rapinato. ANGELA - Sei adorabile e io ti voglio bene. (La bacia) HARRIET - Credi che sia una cosa stupida? ANGELA - No, al contrario, non male, anzi piuttosto buona. HARRIET - Non il piano perfetto. ANGELA - Ma va bene con le nostre capacit. HARRIET - Sssshhh! ANGELA - Che c? HARRIET - Ho sentito un rumore. Un rumore sordo. (Entrambe stanno in ascolto.) HARRIET - Eccolo di nuovo. ANGELA - Viene dalla camera da letto. HARRIET - Credi che sia.? ANGELA - Non lo so. (Coraggiosamente) Andiamo a scoprirlo.

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(Apre la porta. Il rumore si fa pi forte e poi si ferma ancora.) ANGELA - (Guarda f.c.) Lui sta bene. HARRIET - (Con un sospiro) La finestra. (Strisciano verso la finestra. Angela discosta la tenda. Il viso del lavavetri si allontana, resta in equilibrio con il panno di daino in mano. Arrotola le corde di un carrello visibile. Tutti e tre sobbalzano di mezzo metro. Angela fa un debole sorriso e saluta, cosa a cui il lavavetri risponde debomente. Angela chiude la tenda. Le due iniziano a tornare verso il salotto.) HARRIET - Gli hai quasi fatto venire un infarto a quel poveretto. ANGELA - Dici queste cose deliberatamente? HARRIET - Scusami. Credi che abbia visto qualcosa? ANGELA - E anche se fosse? Un uomo sta solo facendo un tranquillo riposino a letto. E con ci, niente di straordinario. HARRIET - Potrebbe ricordarsene quando i giornali grideranno in prima pagina: Delitto al 13 piano di Lovenest ANGELA - Smetti di essere impressionabile e imprecisa. HARRIET - La stampa spesso cos. (Il telefono inizia a squillare. Entrambe lo guardano.) ANGELA - La polizia pu rintracciare un numero di telefono? HARRIET - Perch? ANGELA - Ho telefonato al 113 quando lho trovato, poi ho riattaccato in fretta. HARRIET - Sono sicura che non possono; devono far continuare a parlare i maniaci sessuali per uneternit prima di poterli rintracciare. ANGELA - Questo vero. Probabilmente qualcuno che ha sbagliato numero. (Va velocemente al telefono) Pronto! VOCE MASCHILE - Scusi, qual il suo indirizzo? ANGELA - Ambassador 77?? VOCE MASCHILE- Resti in linea, per favore. La signora Atckinson accetta una chiamata da Roma? ANGELA - S. (A Harriet) Roma. HARRIET - Linterpol !!! ANGELA - Pronto Frank tesoro io sto bene, e tu? S Cosa? Oh tesoro che noioso sei, non ti preoccupare, non sai dirmi quando torni No, Harriet qui stiamo solo sedute a chiacchierare, lo sai, chiacchere tra donne 22

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S lo far Ti amo anchio bene. Ciao, ciao, riguardati. (Chiude il telefono) ANGELA - Frank. Ti saluta. Potrebbe doversi fermare a Parigi sulla via del ritorno. Questa ci d pi tempo, non che ci serva, con il tuo super piano. HARRIET - Credi davvero che funzioner? ANGELA - Certo. Adesso organizziamoci. Mi chiedo quanto pesi quel tipo. HARRIET - Una corporatura media, non vero? Ma sai che cosa si dice a proposito dei pesi morti. ANGELA - Sono certa che sia solo un modo di dire. HARRIET - Sar pi di 63 kg. ANGELA - Saremo in grado di farcela tra di noi. Non fa niente se lo urtiamo un pochino, dopo tutto. HARRIET - La mia schiena non forte, lo sai, cede molto facilmente. ANGELA - Credi che ci sia una ditta Noleggia una sedia a rotelle? HARRIET - Non ne ho mai vista reclamizzata nessuna. ANGELA - Che cosa ti aspetti? Grandi annunci sui giornali, auto comandata o spinta da un autista. HARRIET - Dar unocchiata sulle Pagine Gialle. ANGELA - No, aspetta un attimo, voglio fare un esperimento. (Va e afferra una sedia) Ho sempre odiato questa sedia, ma montata su delle buonissime rotelle. Siediti sopra, per renderlo pi realistico. (Harriet lo fa) ANGELA - Pronta? Bene, andiamo. (Spinge la sedia per la stanza) Funziona da favola. HARRIET - anche piuttosto divertente. ANGELA - Controlliamo che la porta sia abbastanza larga. (Apre la porta principale e spinge la sedia nel corridoio e la gira.) ANGELA - Perfetto. HARRIET - Facciamo una squadra piuttosto buona, non vero? ANGELA - La migliore. Avanti, puoi tornare indietro camminando. (Prima che Harriet possa alzarsi, le porte dellascensore si aprono e la signora Katapodis con le buste della spesa del negozio di cibi macrobiotici avanza tra le due donne agghiacciate.) S.ra KATAPODIS - Salve signora Atkinson.

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ANGELA - (Tiene Harriet seduta) Lascia che me ne occupi io. Salve signora Katapodis. S.ra KATAPODIS - C qualcosa che non va? ANGELA - No. Questa mia madre, la signora Holland, la signora Katapodis, la mia vicina. S.ra KATAPODIS - Come va? HARRIET - Molto lieta. (Si stringono la mano) ANGELA - stata a fare spese? S.ra KATAPODIS - S ci sono cos tante cose da prendere quando uno stato via. ANGELA - Sono felice che sia tornata, mi sentivo sola su questo piano; la signorina Fox via di nuovo a girare un film. S.ra KATAPODIS - Davvero? ANGELA - Beh, dobbiamo andare. S.ra KATAPODIS - Lasci che la aiuti. ANGELA - Posso farcela, grazie. S.ra KATAPODIS - Le porte sono sempre difficili. (Aiuta a spingere Harriet nellingresso dellappartamento) S.ra KATAPODIS - (Sussurra) Da quanto tempo in queste condizioni? ANGELA - Non da molto. S.ra KATAPODIS - Dovrebbe avere una sedia appropriata. ANGELA - No, lei sta sbagliando tutto. Si storta lanca uscendo dallascensore proprio adesso e ho pensato che fosse meglio non correre altri rischi. S.ra KATAPODIS - Oh, saggio, molto saggio. Le giunture possono essere traditrici. Hanno anche bisogno di cure immediate. Sarebbe meglio che le dessi unocchiata. ANGELA - No, davvero. Chiamer il mio dottore, se qualcosa di serio. HARRIET - S, grazie non si disturbi. S.ra KATAPODIS - Nessun disturbo, siamo qui sulla terra per aiutarci a vicenda, daltronde sono esperta di queste faccende. (Spinge la sedia nel soggiorno e si inginocchia) Quale anca? ANGELA/HARRIET - (Contemporaneamente) La sinistra/ La destra. S.ra KATAPODIS - (Afferra la destra in una morsa dacciaio) Questa? HARRIET - (Salta) Oooo, s.

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S.ra KATAPODIS - (Le toglie la scarpa) Penso che si stia gonfiando, la scarpa molto stretta. ANGELA - Colpa della vanit. S.ra KATAPODIS - Presto signora Atkinson, non c un momento da perdere, una grossa ciotola, alcuni cubetti di ghiaccio e bende per favore. ANGELA - Ma S.ra KATAPODIS - Svelta. (Angela va in cucina) S.ra KATAPODIS - Non si preoccupi, fermer il gonfiore. (La S.ra Katapodis solleva la gonna di Harriet.) HARRIET - Ah, che cosa sta facendo? S.ra KATAPODIS - Devo toglierle le calze. HARRIET - Posso togliermi da sola il reggicalze, grazie. (Lo fa e si toglie le calze) S.ra KATAPODIS - Adesso, ruoti il piede per cinque volte in senso antiorario e poi al contrario. Bene, bene. (Nel frattempo si tolta il cappotto e si arrotolata le maniche. Angela ritorna con una grossa ciotola di cubetti di giaccio e un paio di strofinacci puliti) ANGELA - Non ci sono bende, questi andranno bene? S.ra KATAPODIS - S, la pelle non tagliata, non abbiamo bisogno di sterilizzarli. Pu smettere di ruotare il piede, signora Holland. (Prende il piede di Harriet e lo spinge con fermezza nella ciotola dei cubetti di ghiaccio.) HARRIET - Ahhh! No - per favore, gelata. S.ra KATAPODIS - Deve essere coraggiosa. HARRIET - Ma insopportabile. S.ra KATAPODIS - Presto non sentir pi niente. ANGELA - Non si congeler? S.ra KATAPODIS - No. (Controlla lorologio) Solo 15 secondi. 321 Fuori. (Toglie il piede e inizia ad avvolgere gli strofinacci intorno al piede in modo piuttosto stretto.) HARRIET - fin troppo stretto. S.ra KATAPODIS - Deve sopportare. Le stringa la mano signora Atkinson per darle coraggio. (Angela prende la mano di Harriet e si scambiano uno schiaffo) ANGELA - (Divertita) Su con la vita! (Harriet la guarda furiosa) 25

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S.ra KATAPODIS - Ecco. Non dovrebbe avere pi problemi. (Si srotola le maniche) ANGELA - Ha finito con i cubetti di ghiaccio? S.ra KATAPODIS - Grazie, sono serviti al loro scopo. ANGELA - Allora porto via. (Porta la ciotola in cucina) S.ra KATAPODIS - (Spinge al sedia verso la camera da letto) Adesso deve andare a letto e riposare. HARRIET - No davvero sto bene. (Cerca di alzarsi dalla sedia in movimento, ma la signora Katapodis la tiene seduta). S.ra KATAPODIS - Non si agiti. HARRIET - (Grida) Angela, Angela, presto. (Angela ritorna di corsa) ANGELA - Che succede? S.ra KATAPODIS - La paziente sta facendo qualche difficolt. (Fa per aprire la stanza della camera da letto) HARRIET - Mi vuole mettere a letto. ANGELA - (Con fermezza chiude la porta.) Non sar necessario. La porter a casa in taxi e la metter direttamente nel suo letto. S.ra KATAPODIS - Forse meglio. HARRIET - S, mi sento molto pi felice. S.ra KATAPODIS - Bene, ti aiuter a portarla gi. ANGELA - No, lei ha fatto gi fin troppo. HARRIET - (Si alza e zoppica) Posso camminare, vede. ANGELA - Vede. Daltronde lei non deve fare sforzi, cos presto dopo la sua operazione. S.ra KATAPODIS - Sciocchezze. Non sono mai stata cos in forma. Ho perso oltre sei chili. HARRIET - (Interessata) Davvero? Come? S.ra KATAPODIS - Ho fatto una colecistectomia. (Pausa deffetto) ANGELA - Io non ne so molto. Harriet lesperta in medicina. HARRIET - Sono un po arrugginita. Non faccio pratica da anni. S.ra KATAPODIS - Mi stata rimossa del tutto la cistifellea. HARRIET - Mi dispiace. S.ra KATAPODIS - Non ce nera pi bisogno, una dieta senza grassi molto pi salutare. (Prende il braccio di Harriet e la aiuta ad andare alla porta, Angela la segue con tutte le cianfrusaglie) Si appoggi a me. Vede, mi sono fatta togliere tutte le cose inutili. Lappendicite, le tonsille. Oggigiorno, tutti abbiamo lopportunit di ottimizzarci, ma

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poche persone usufruiscono dei vantaggi della rivoluzione medica. Mi dica, lei ha ancora tutti gli organi? HARRIET - S, credo di s. (Si muovono nel corridoio) S.ra KATAPODIS - Capisce che cosa intendo? facilissimo una volta che si cambia il concetto mentale riguardo alla vita. Io vado due volte alla settimana allAssociazione di Mistica Orientale. La Bayswater Branch. Impariamo a meditare tutti insieme su un livello pi elevato. Lei deve venire con me, mi piacerebbe che lei incontrasse il nostro guru, lui HARRIET - Il suo che? S.ra KATAPODIS - Il nostro guru, il nostro consigliere spirituale. un uomo affascinante. Cambier la sua vita. ANGELA - ( venuta avanti ed ha aperto la porta dellascensore) Fortunatamente lascensore ancora qui. Adesso la prendo io. S.ra KATAPODIS - Scender con voi. ANGELA - No, posso farcerla. Il portiere ci chiamer un taxi. Arrivederci e grazie per tutto il suo aiuto. (Spinge leggermente Harriet) HARRIET - S, davvero. (Angela spinge il bottone dellascensore.) S.ra KATAPODIS - (Mentre le porte si chiudono) Non si dimentichi. La porto ad un incontro. (Nellascensore.) HARRIET - Che donna orribile. ANGELA - molto benintenzionata. HARRIET - Non inglese vero? ANGELA - Greca, con loro bisogna essere molto decise. (Lascensore si ferma, le porte si aprono) ANGELA - Avanti. HARRIET - Dove siamo? ANGELA - Al piano di sotto. Possiamo sgattaiolare di sopra e se la via libera, torniamo di corsa nellappartamento. HARRIET - (Zoppicando su per le scale) Non riesco a correre da nessuna parte con questi stracci intorno al piede. ANGELA - Basta chiacchiere. Non fare rumore. (In cima alle scale al piano di Angela, Harriet riappare, guarda e poi saetta indietro) HARRIET - (Si appiattisce contro il muro) C un uomo con un berretto a punta che sta guardando nel buco della tua serratura. 27

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ANGELA - Oh no. (Fa capolino dallangolo, poi il suo volto si rilassa.) (Visione del lattaio piegato per mettere una pinta nello sportello delle consegne di fianco alla porta di Angela.) ANGELA - (Prende la mano di Harriet) tutto a posto, avanti. LATTAIO - (Accenna con la testa) Buongiorno signora. ANGELA - Buongiorno. LATTAIO - (Vede il piede fasciato di Harriet) Posso esserle di aiuto? C stato un incidente? ANGELA - (Senza fermarsi apre la porta.) No, no. Gotta! (Harriet offesa apre la bocca, Angela la spinge dentro e chiude la porta. Il lattaio confuso va verso lascensore.) (Nellappartamento) HARRIET - Che cosa terribile da dire. Gotta. ANGELA - Mi dispiace. Ho detto la prima cosa che mi venuta in mente. (Harriet si siede scontrosamente) ANGELA - Lascia che ti tolga le bende. (Lo fa) Come va? HARRIET - Credo che il mio piede sia paralizzato. ANGELA - Muovilo un po in tondo. (Harriet la guarda e poi entrambe ridacchiano) ANGELA - Mi dispiace, va tutto bene? HARRIET - Credo di s, potr ancora mettermi la scarpa. ANGELA - Abbiamo ancora laltro nostro problema di cui occuparci. Potremmo anche farlo direttamente; che ne pensi? Te la senti? HARRIET - S, ma non potremmo prenderci un po di brandy prima di cominciare? ANGELA - (Si alza) Certo, serviti. Versane uno anche a me, vuoi. (Va in bagno) Vado a prendere un lenzuolo con cui coprirlo. HARRIET - Oh s, cos poi non dovremo guardarlo. (Versa due drink, se ne scola uno e se ne versa un altro. Angela ritorna con il lenzuolo.) ANGELA - Nuovo di zecca. (Lo posa sul divano) Dai colori piuttosto vivaci, non vero? HARRIET - (Le d un bicchiere) Ecco a te. S, amo quelli a righine. A che cosa brindiamo? ANGELA - Nascondi e scappa. (Bevono) Pronta?

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HARRIET - Quasi. Spero che non sia la signora Katopodis a scoprire quel poveraccio. ANGELA - S, lo metterebbe in un baleno a letto con una bevanda bollente. (Aprono la porta della camera da letto, accendono la luce, spingono la sedia attraverso la porta e escono fuori vista. Un secondo dopo, Harriet scappa fuori, si mette i guanti e torna indietro.) (Lazione vista attraverso la porta aperta. Larghe ombre senza forma si gettano sul muro visibile.) (Le voci provengono da fuori scena) ANGELA - (f.c) Un po pi a sinistra. OK. Aspetta. HARRIET - (f.c) Lo spingiamo o lo tiriamo. ANGELA - (f.c) Spingi, ci siamo quasi un altro sforzo Ecco. Adesso puoi aprire gli occhi, gli ho messo il lenzuolo sopra. (Rientrano in scena, spingono la sedia a rotelle con il lenzuolo che copre il corpo.) HARRIET - Non stato tanto male quanto credevo che fosse. ANGELA - No, davvero una bazzecola. Ho notato parecchia lanugine rosa sotto il lenzuolo, sul suo abito; mi domando se dovremmo togliergliela. HARRIET - Oh s, Angie, la polizia molto scientifica al giorno doggi. Un capello o una macchia di fango, posso spedirti sulla forca. ANGELA - Un pensiero affascinante, anche se un po dmod. HARRIET - Beh, sai che cosa intendo. ANGELA - S. Andr a prendere una spazzola. HARRIET - Loro usano laspirapolvere. ANGELA - mostruoso. Sei sicura? HARRIET - Probabilmente lo chiamano in un altro modo, ma proprio quello l. Lo far io se vuoi, non mi importa. ANGELA - Andr a prenderla. (Va verso larmadio nellingresso) (Grida) Che attacco vuoi? HARRIET - (La raggiunge) Ce lhai quello piccolo rotondo per la tappezzeria? ANGELA - Questo? HARRIET - Quello andr bene. Lascia che ti dia una mano. (Portano laspirapolvere nel salotto.) HARRIET - Questo dovrebbe farlo il tuo ragazzo delle pulizie. ANGELA - Non credo che rientri nei compiti dei domestici. Bada che quello di stamattina si sarebbe adattato facilmente a 29

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farlo, ma il ragazzo che viene di solito, Nigel, avrebbe avuto un attacco di nervi. - Hai un filo bello lungo. - una stanza grande e io odio dover attaccare e staccare la spina. - S, anchio. Sai, stavo riflettendo. Prima che lo portiamo nel corridoio dovremmo chiamare lascensore a questo piano, in modo da non essere disturbate. - Molto saggio. E poi blocchiamo lapertura delle porte con qualche oggetto, per avere pi tempo. Dopo tutto non vogliamo lasciarlo proprio fuori questappartamento. - E i vicini? - La nana del cinema in Spagna, quindi resta solo la signora Katapodis. - un grande solo. - Probabilmente star meditando oppure possiamo aspettare finch non sar uscita. - Beh, ma adesso dentro o fuori? - Lo scoprir. Tu vai avanti. (Angela con la guida telefonica controlla il numero e chiama, mentre Harriet con circospezione solleva parte del lenzuolo e inizia ad usare laspirapolvere sui pantaloni del cadavere) - (Con voce contraffatta) Scusi ho sbagliato numero. (Mette gi il telefono) Che disdetta. C ancora. - Riprova quando saremo pronte. (Harriet usa laspirapolvere su un pezzettino per un momento. Quando finisce una parte, la spegne, copre ci che ha fatto con il lenzuolo e scopre il pezzetto successivo.) (Angela la guarda per un momento.) - Sembra molto complicato. Perch non farlo tutto in una volta e ricoprirlo? - Se non lo vedo tutto intero posso fingere che sia qualche altra cosa. Quindi, per favore, lasciami fare a modo mio. - Mi dispiace, non interferir di nuovo. Farei meglio a sbarazzarmi delle prove. Vediamo che cosa c; mozziconi di sigarette, una bottiglia di champagne, bicchieri da lavare, impronte digitali. Suppongo che dovr sbarazzarmi anche di queste rose meravigliose Peccato. - Non potremmo mettergliele accanto, non sarebbe carino? 30

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ANGELA - No gli steli sono tutti bagnati; no, gi nel tritarifiuti con il resto. (Prende le rose e la bottiglia vuota e si dirige in cucina. Harriet accende laspirapolvere) (Suonano alla porta.) (Angela si ferma di botto. Harriet spegne laspirapolvere. Si guardano lun laltra.) HARRIET - (Sussurra) Chi pensi che sia? ANGELA - (Sussurra anche lei) Non lo so. HARRIET - Aspetti qualcuno? ANGELA - Non essere sciocca. HARRIET - Forse se ne andranno. (Il campanello suona di nuovo) ANGELA - Devono aver sentito laspirapolvere. Farai meglio a rispondere. HARRIET - E lui? ANGELA - Va tutto bene, vai avanti con le pulizie. Mi sbarazzer di chicchessia. (Harriet lo riaccende. Angela va alla porta, la apre. Il suo viso si tinge di terrore, barcolla indietro) ANGELA - Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah! (Una figura maschile sulluscio tiene un grosso mazzo di rose di fronte al viso e porta una bottiglia di champagne. Harriet sobbalzata per il grido, si volta, la parte finale dellaspirapolvere si solleva, laspirapolvere inizia con rabbia a mandare squittii e strani grugniti.) HARRIET - Oooooo! (Pete allarmato, abbassa i fiori e si precipita allinterno. PETE - Ehi, che c? Che succede? ANGELA - (Lo schiaffeggia) Tu bastardo. HARRIET - (Lotta con laspirapolvere) Oh, mio Dio. (Pete si allontana da Angela, corre da Harriet e stacca laspirapolvere. La sedia rivolta di spalle verso di lui) PETE - Sta bene? Si presa uno spavento? HARRIET - Pi di uno. Non credo di poter restare in piedi di pi. I suoi capelli sono finiti nellaspirapolvere. (Sviene) SIPARIO 31

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ATTO II (Harriet si riprende su una sedia. Pete le batte sulla mano.) PETE HARRIET ANGELA - Avanti, dolcezza, starai benone. Te la sistemo io, una volta ho fatto lelettricista per cinque settimane. - Oooooh! - Che azione vile e imperdonabile! Supponiamo che io fossi stata debole di cuore, ci avevi pensato, tu sgradevole piccolo villano impiccione? Dio, come vorrei che mio marito fosse qui; ma allora non saresti tornato, vero? Oh no, due povere donne indifese sono il bersaglio perfetto per il tuo malato senso dellumorismo. Beh, ne valsa la pena? Sei soddisfatto? stato un successone? - Non so di che cosa lei stia parlando. Sono Pete, ricorda, di Casalinghe Felici? Sono venuto questa mattina per - Oh, smettila. Pensi che io sia una stupida; che non abbia capito che hai tenuto lorecchio incollato alla porta della cucina tutta la mattina? E che hai sentito ogni parola che abbiamo detto? - Credo che dovrebbe prendersi una pillola e stendersi. (A Harriet) Si comporta spesso cos? - I suoi capelli sono finiti nellaspirapolvere. - Lascia in pace la mia povera mamma, non vedI in che stato si trova? Ed tutta colpa tua. - Colpa mia? - S, non hai alcuna vergogna, alcun rispetto per il morto? - Beh, chi morto? - (Gira la sedia) Questo signore, come se tu non lo sapessi. - Oh! - Non cos divertente adesso, vero? - Mi dispiace, io io non lo sapevo. suo marito?. Deve essere stato un grande shock, cos allimprovviso. Sono tremendamente spiacente. Me ve vado. - (Le viene unidea) Aspetta. Davvero non lo sapevi? - No, come avrei potuto? - Ma le rose e lo champagne, dove li hai presi? - Li ho comprati da quel nuovo fioraio: ti d in omaggio lo champagne, unofferta promozionale. Erano un regalo per sua madre, lei mi aveva strapagato. 32

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HARRIET - Per me? Oh, che dolce. Te lavevo detto che era un bravo ragazzo. ANGELA - Mi dispiace averti assalito, ma sembrava PETE - Dimenticalo. Guarda, posso fare niente per aiutare? HARRIET - Potresti tirare fuori i suoi capelli dallaspirapolvere. PETE - I suoi cosa? ANGELA - Che vuoi dire? HARRIET - Quando hai gridato, il braccio mi si alzato di scatto e i suoi capelli, non sapevo che avesse un parrucchino, sono finiti nel tubo. ANGELA - Sarebbe troppo. HARRIET - No era solo un pezzettino sulla fronte, il resto vero. ANGELA - Capisco. PETE - Scusatemi, ma perch lo stavate pulendo? HARRIET - Per sbarazzarci delle prove. ANGELA - Mamma! Intende della forfora; per la veglia funebre, irlandese, sai. PETE - Lei ha detto delle prove. (Pausa) Voi due lavete fatto fuori? ANGELA - Certo che no. HARRIET - Sembriamo delle criminali? PETE - Non si pu mai dire. Daltronde le mogli fanno fuori i loro mariti, si sa. ANGELA - Sarebbe piuttosto difficile nel mio caso, Dottor Watson, mio marito a Roma. PETE - Beh, allora chi ? Come morto? ANGELA - Solo uno di passaggio. HARRIET - Che ha avuto un attacco di cuore ieri notte. PETE - Ieri notte? Intendi dire che era qui quando non mi stupisco che non volesse farmi pulire lappartamento. Tutto molto sospetto. ANGELA - Non per noi, noi lo facciamo tutte le volte. Io sono il barone Frankenstein e mia madre il Conte Dracula, travestita, ovviamente; adesso va molto di moda, sai. HARRIET - Sta mentendo, non ascoltarla. La verit che quelluomo venuto qui per caso ieri notte e lui e Angie hanno bevuto molto e quando lei si svegliata stamattina, ha scoperto che aveva avuto un attacco di cuore. tutto molto semplice. PETE - Capisco. Che modo per andarsene!

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ANGELA - E quella sorta di rimprovero esattamente il motivo per cui ci stavamo preparando a scaricarlo fuori in corridoio e fingere di non averlo mai visto n conosciuto. HARRIET - stato tutto molto innocente, solo uno sfortunato incidente. PETE - Credo che dovreste chiamare la polizia. ANGELA - Adesso credo che dovremmo. PETE - S, non mi piace vedere le signore gentili immischiate in un pasticcio. HARRIET - Allora perch non ci aiuti? PETE - Che intendi? ANGELA - Aiutaci a mettere il corpo di fuori. Non ci vorrebbe niente con il tuo aiuto. PETE - Mi dispiace, no. Ecco un lavoro che non ho mai fatto. HARRIET - Ti pagheremmo, ovviamente. PETE - No, non una questione di soldi, solo che ANGELA - Non ti fidi di noi? PETE - S, ma ANGELA - Niente andrebbe storto, non faremmo il tuo nome, non diremmo niente. (A Harriet) Vero? HARRIET - No, non faremmo la spia. PETE - Mi dispiace, non ci riuscirei. ANGELA - Perch? PETE - Sarei un complice. ANGELA - Un complice di che? Non stato commesso alcun crimine. PETE - Sono sicuro che esiste qualche legge che dice che non si devono spostare i cadaveri. HARRIET - Questa non lho mai sentita, e tu? ANGELA - Certo che no. Con un delitto, s; ma altrimenti i corpi sono sempre spostati. Se qualcuno muore in mezzo alla strada, non possono mica lasciarlo l. HARRIET - O in un teatro, lo portano nellufficio del direttore. ANGELA - Esattamente. Stiamo solo ribaltando un procedimento consueto, portarlo da un luogo privato ad uno pubblico. PETE - Vi dir io che cosa far. HARRIET - S? PETE - Me ne vado e dimentico tutto, lo prometto. Poi potete fare tutto quello che vi pare. ANGELA - Molto galante da parte tua! Che incredibile rischio ti prendi!

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- Non criticatemi. Entrambe la mettete come se io mi rifiutassi di mettere fuori la bottiglia del latte. un po pi di quello, sapete. - Certo che s, ma non dobbiamo cominciare a litigare tra noi, sempre fatale. - Mi dispiace Pete. Capisco che un grande favore che ti chiediamo. - Solo la felicit di mia figlia, e la possibilit che il suo matrimonio sia a rischio. - Non si tratta solo di me, e che ne dici di lui? - Che penser la sua famiglia? - S, non dobbiamo essere egoisti. - (Esita) Mi dispiace, mi sento orribile, ma la risposta no. (Pausa) - Va bene allora, lasciaci. - Non devi sentirti in colpa. (Pete lentamente inizia ad andarsene.) - E grazie per quello che farai. - E per i fiori. - Ce la caveremo in qualche modo. - S, infatti. (Singhiozza sommessamente) - Tesoro smettila. (Si soffia il naso coraggiosamente) (Pete si gira e vede la scena drammatica di madre e figlia abbracciate.) - Smettete di fare tutta quella commedia. - Che vuoi dire? - Intendo che so che sar pieno di sensi di colpa se me ne andassi ora, perci ho deciso - S? - Tuttavia devo essere pazzo - Per favore. - di restare ad aiutarvi. (Tutte e due corrono ad abbracciarlo) - Dio ti benedica. La mamma aveva ragione, sei un bravo ragazzo. - Let della cavalleria non morta. - Ferma tutto o cambier idea. - Presto allora, facciamolo direttamente. Pete ed io lo prendiamo. Mamma, tu telefona alla signora Katapodis e intrattienila a parlare. - Chi ? 35

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ANGELA - La sola altra persona su questo piano, le hai portato le valigie, ricordi? Se la teniamo al telefono, non potr interromperci. HARRIET - Che cose le dir? ANGELA - Qualsiasi cosa, fingi di essere il principe Filippo o Melina Mercouri, solo tienila al telefono. PETE - Aspetta un attimo. Non facciamo le cose di corsa. Non sono riuscito a dargli unocchiata come si deve, le righine sono raccapriccianti. ANGELA - Noi ci siamo abituate, ma possiamo andare nello studio. (Lei mostra la strada, i due la seguono). PETE - Perch avete deciso che il corridoio fosse il posto migliore? ANGELA - Abbiamo pensato ad altri posti, abbiamo fatto una lunga lista. Non pu essere collegato con me in ogni caso e il corridoio un posto convenientemente anonimo. HARRIET - Quindi nessuno pu provare niente. PETE - C ancora qualcosa che non quadra. (Pensa) Perch non lo mettiamo nellascensore, premiamo il pulsante, e scappiamo, mentre lui scende al piano terra. ANGELA - Perch non ci abbiamo pensato? HARRIET - unidea meravigliosa. PETE - Allora potrebbe essere chiunque nello stabile. Quanti piani ci sono qui? ANGELA - Sedici, tre appartamenti per ogni piano. PETE - Ci siamo, allora. Badate che vi faranno delle domande quando scopriranno che morto da ore, ma ANGELA - Non importa, sar come un ago in un pagliaio. PETE - A meno che s ANGELA - Cosa? PETE - Credo di esserci. ANGELA - Che c? HARRIET - Diccelo. PETE - Vediamo se riuscite ad indovinare. Una volta ho dormito per tre notti tra il 10 e l11 piano di uno stabile di appartamenti come questi. HARRIET - Non possibile. Come. ANGELA - Le scale, cos non vero? Lasciamolo per le scale. HARRIET - Mi sento molto stupida. PETE - Le persone non usano le scale fino a qui, quando c lascensore. ANGELA - Potrebbe essere stato l tutta la notte. 36

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- Niente domande a cui rispondere. - Che miracolo. - Sono felice che tu sia tornato. - Ma potrebbe stare l per giorni. - Ci ho pensato. Dopo avercelo messo, chiamo lascensore al piano e disconnetto il meccanismo delle porte. Voi tornate qui, chiamate il portiere e gli dite che lascensore non funziona. - A che servir? - Lui dovr salire le scale per vedere che cosa c che non va con lascensore e allora beh fuori del nostro controllo. - Sarai Primo Ministro un giorno. - Resisterei solo un paio di mesi, mi conosce. - Vogliamo bere qualcosa prima di cominciare? - No, prenderemo qualcosa dopo, per festeggiare. Potremo aprire lo champagne. - Hai un cacciavite per lascensore? - S in cucina, vado a prenderlo. (Ad Harriet) Potresti cercare di nuovo il numero della signora Katapodis. (Va in cucina. Peter nel salotto) - Devo prendere gli occhiali. (Inizia a cercare nellelenco del telefono.) Katapodis. Katapodis eccoci Oh ce ne sono pi di una. (Pete d alla sedia alcune spinte di prova. Angela ritorna con il cacciavite. Harriet esce dallo studio con lelenco telefonico.) - Andr bene questo? - Bene, portiamo la sedia alla porta. (Iniziano a spingerla.) - Hai trovato il numero? - S, sono pronta. - Bene. Non iniziare a telefonarle finch non te lo dir io. - Prender un libro con cui bloccare le porte. (Ne prende uno) - Pronte? (Le due anuiscono) Partenza, via. (Pete fa segno ad Harriet che telefona, annuisce ad Angela che apre la porta, guarda, poi va allascensore e preme il pulsante.) (Torna in salotto) - Pronto, parlo con la signora Katapodis? Lei non mi conosce ma sono unamica della signora Jones Jones, 37

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esatto. Beh, lei mi ha detto della sua ultima operazione e dal momento che far presto anchio la stessa, mi chiedevo se mi potesse dare alcuni suggerimenti (Lascensore arriva vuoto. Angela blocca le porte con il libro e corre ad aiutare Pete che spinge la sedia in corridoio.) - No veramente? Su uno yacht a Corf no cosa? Lo ha tirato fuori il pescatore? sono sicura che deve s s ma quanto tempo c voluto? (Sulle scale) (Pete mette il corpo sulle scale. Angela con ansia sta di guardia. Il lenzuolo viene sollevato. Pete sale, fa segno sollevando il pollice, entra nellascensore getta il libro nella sedia. Le porte dellascensore si chiudono. Angela prende la sedia e la sostiene riportandola nellappartamento.) - Non poso crederci. Beh se ha le cicatrici Mmmm s. (Vede Angela che entra, mette la mano sulla cornetta.) - S, bene, puoi finire adesso. (Torna alla porta e cerca Pete) - Beh, stato interessante parlare con lei s, grazie Cosa? Lei non ha No, no, non voglio saperlo Grazie ancora s arrivederci, arrivederci. (Attacca il ricevitore) Quella povera donna deve essere un scheletro vuoto. (Pete corre lungo il corridoio fin dentro lappartamento. Angela chiude la porta. Le donne vanno intorno a Pete che si lasciato cadere su una sedia.) - Ha funzionato? - Una bazzecola. Ecco il tuo cacciavite. (Tutte e due lo baciano) - Alla fine successo. Le clienti si sono prese una cotta per me. - Lo champagne? - Si, ti d una mano. - Non scordarti del portiere. - Me ne ero dimenticata, sai. (Va al telefono mentre Harriet prende i bicchieri, con voce contraffatta) Volevo farle presente che lascensore non funziona. Non va fuori uso. Grazie. - Niente male.

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HARRIET - Vuoi aprirlo tu, Pete? Non riesco a sopportare di aspettare il colpo. PETE - Certo. ANGELA - Avremmo dovuto metterlo in frigo. (La bottiglia viene stappata e versata) PETE - Un brindisi; agli amici assenti. (Bevono. Un momento di silenzio) ANGELA - Un doppio brindisi. Alla mia cara madre che si occupa ancora di me. HARRIET - Tesoro, altrimenti a che cosa serve una madre? ANGELA - A un nuovo amico, la cui gentilezza e bravura non potranno mai essere ripagate. PETE - Questo molto imbarazzante, a dir la verit, vede, io sono Jonathan Routh e lei, signora Atkinson, su Candid Camera. HARRIET - Adesso sarebbe emozionante. (Si sente bussare con forza alla porta e il campanello suona senza interruzione. Tutti guardano la porta e poi si guardano gli uni gli altri.) ANGELA - Il portiere? (Va ad aprire. Un giovanotto eccessivamente isterico si precipita dentro.) NIGEL - Oh signora Atkinson. ANGELA - Nigel! Credevo che fossi a Brighton. NIGEL - Vorrei esserci stato. Svelta chiami la polizia. Aiuto. ANGELA - Siediti. Dicci che cosa successo. (Lo fa sedere sulla sedia dellingresso.) NIGEL - Un omicidio davvero ripugnate. Sono dovuto salire a piedi niente ascensore poi ho visto lui, steso l Oh non posso dirglielo, troppo orrendo. HARRIET - (Mette il suo bicchiere sulle labbra del ragazzo) Bevi un po di questo. NIGEL - (Beve) Grazie. Mi piace il sidro. Beh pensavo che stesse facendo un sonnellino, poi lho toccato, era come un sasso freddo?. peggio di unindustria di ghiaccioli non c stato neanche il tempo di gridare, sono venuto direttamente qui. (La signora Katapodis appare sulluscio della porta aperta.) NIGEL - Non me lo dimenticher mai finch campo. S.ra KATAPODIS - Che succede?

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NIGEL

- Oh, vedo ancora la sua faccia stato orribile, orribile non riuscir a dormire stanotte. stato terribile, terribile, terr (La signora Katapodis viene avanti e lo schiaffeggia) NIGEL - Hey, che diavolo fa, lei . (La signora Katapodis afferra la testa di Nigel e lo costringe a tenerla tra le ginocchia.) S.ra KATAPODIS - Una crisi isterica. Che successo? ANGELA - Sembra che abbia trovato un cadavere. PETE - Sulle scale. HARRIET - Vicino allascensore. S.ra KATAPODIS - Allucinazioni, ma lo scopriremo presto. (A Pete) Avanti, ragazzo. (Escono) ANGELA - Stai bene adesso Nigel? NIGEL - S credo di s, grazie. HARRIET - Ti andrebbe un brandy? NIGEL - Per favore. ANGELA - Vieni e siediti su una sedia comoda. NIGEL - (Va a una sedia in salotto) Perch quella donna mi ha assalito? ANGELA - Stava solo cercando di aiutarti. Pensava che tu fossi isterico. NIGEL - Che faccia tosta! HARRIET - (Gli d il brandy) Ecco a te, povero ragazzo. NIGEL - Grazie. HARRIET - Ah, io so quanto quella l possa essere rude. ANGELA - Avevi mai visto quelluomo prima, Nigel? NIGEL - No, no, e non dimentico mai un viso. ANGELA - Sarebbe meglio che vada a vedere se posso essere di qualche aiuto. (Mentre raggiunge la porta, Pete e la signora Katapodis appaiono trasportando il cadavere.) ANGELA - Oh! S.ra KATAPODIS - Prenda una gamba signora Atckinson, adesso mettiamolo sul divano. NIGEL - Perch lo portano qui? S.ra KATAPODIS - Gli dia uno schiaffo per calmarlo, signora Holland. Mettiamolo gi e gli allenter i vestiti.

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(Angela, Pete e la signora Katapodis mettono il corpo sul divano. La signora Katapodis si d da fare per slacciargli i bottoni. ANGELA - Signora Katapodis, credo che sia veramente inutile. PETE - (Le tocca il braccio) Lei dice che non morto. ANGELA - Cosa? Certo che s. Basta solo guardarlo. S.ra KATAPODIS - Lho gi visto prima in questo stato, so come riportarlo indietro. ANGELA - Lo conosce? S.ra KATAPODIS - S certo il mio guru, il dottor Castillo, il capo del nostro Circolo di meditazione. ANGELA - Ma lui cercava la signorina Fox. S.ra KATAPODIS - Quando? ANGELA - Ehm ieri notte quando mi ha suonato. S.ra KATAPODIS - Bene. Ho portato io la signorina Fox ad uno dei nostri incontri, lei diventata ovviamente una seguace. (Inizia a schiaffeggiare con gentilezza il viso delluomo) S.ra KATAPODIS - Ieri notte, ha detto? Che trance lunga e profonda. Che incredibile avventura deve aver avuto sul piano astrale. Come lo invidio. (Sono tutti raccolti intorno al divano, Nigel un po cauto. La signora Katapodis passa ad un po di respirazione artificiale. Harriet ha sollevato i polsi delluomo.) HARRIET - Non riesco ancora a sentirgli il polso. S.ra KATAPODIS - incredibilmente lento. In queste circostanze... Lui rallenta tutte le sue funzioni fisiche. Ha dellincenso nellappartamento? ANGELA - No, mi dispiace non ce lho. HARRIET - Forse potremmo bruciare un po di carta da pacchi? PETE - Volete farlo con una sigaretta francese? S.ra KATAPODIS- Possiamo provare. (Pete accende una Gauloise e la d alla signora Katapodis, che la ondeggia sotto il naso delluomo.) NIGEL - Ma non respira. S.ra KATAPODIS - Pu fermare il suo cuore a suo piacimento. Nel 1948 stato bruciato vivo a Cincinnati per tre giorni. PETE - Esagerato! (Luomo inizia a prendere dei respiri profondi.)

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S.ra KATAPODIS - Funziona. Il suo spirito rientrato nel suo corpo terreno. Aiutatemi a tirarlo su. (Tutti si muovono per aiutare, il guru apre gli occhi. Tutti arretrano.) CASTILLO - Non devo essermi mosso. (Harriet e Angela si guardano negli occhi lun laltra.) Che viaggio meraviglioso. PETE - S, s, cos pare. HARRIET - Che sollievo, gli dar un brandy. S.ra KATAPODIS - No, niente alcol, disturba la psiche. (Il guru chiude gli occhi) NIGEL - Se ne va di nuovo. S.ra KATAPODIS - Presto la sigaretta, PETE - finita. Dove sono i fiammiferi. (Mentre quelli si dnno di nuovo da fare, Harriet e Angela non si uniscono a loro. Harriet la guarda.) ANGELA - Come facevo a sapere che era un medium, o qualsiasi cosa sia? HARRIET - Non colpa tua, tutti noi pensavamo che fosse morto. ANGELA - Ah! C ancora unaltra cosa. HARRIET - Cosa? ANGELA - I suoi capelli sono ancora nellaspirapolvere. HARRIET - Non ti preoccupare, li tirer fuori dal sacchetto e gli dar una sciacquata veloce. (Harriet inizia a muoversi verso la cucina. Angela la ferma e la d un abbraccio appassionato.) ANGELA - Tesoro grazie. Che cosa avrei fatto senza di te? HARRIET - Continuo a ripeterlo, [altrimenti] a che cosa serve una madre? FINE

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