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LOSSERVATORE ROMANO
Dal concilio di Lione a oggi il continuo confronto tra Oriente e Occidente

venerd 20 luglio 2012

Con Tommaso e i teologi bizantini verso una riconciliazione teologica


di CHRISTIAAN W. KAPPES*

egli annali della storia, il dialogo teologico tra la Chiesa greco-ortodossa e quella cattolica romana si dipanato in maniera piuttosto regolare. Venivano spesso scambiate ambasciate tra Roma e Costantinopoli per condurre dibattiti teologici strettamente collegati ai negoziati per la riunificazione delle due met del cristianesimo, specialmente dopo lo scisma del 1054. Il principio del dialogo teologico con la Chiesa ortodossa non stato mai messo in discussione. La prima riunificazione riuscita delle Chiese fu conseguita nel secondo concilio di Lione (1274). Tragicamente, san Tommaso dAquino mor durante il viaggio per partecipare al concilio. San Bonaventura da Bagnoregio, fu forse il teologo pi eminente a parteciparvi. A causa di una presenza greca minima e delleccessiva sottomissione alla volont dellimperatore bizantino Michele VIII Paleologo (1259-1282), che voleva consolidare la sua autorit sulla Chiesa bizantina, lunione realizzata dal concilio si rivel lettera morta. Non appena limperatore ritorn a Costantinopoli, la Chiesa greca

e il popolo ortodosso rifiutarono in massa di rendere effettiva lunione. In seguito, dibattiti teologici e aperture pi seri furono promossi dal governo bizantino sotto la dinastia dei Paleologi (12611453). Questi dibattiti pubblici e queste discussioni teologiche fecero conoscere ai latini i Padri e i concili greci, e allo stesso tempo permisero agli eruditi bizantini di familiarizzare con i Padri latini e gli autori scolastici, molte delle cui opere furono tradotte in greco. Specialmente dopo la traduzione del De Trinitate di santAgostino e della Summa contra gentiles di san Tommaso dAquino, i teologi bizantini iniziarono ad assimilare il pensiero patristico e le idee scolastiche nel proprio corpus theologicum. Perfino autori famosi come Gregorio Palamas e Marco Eugenico (due pilastri dellortodossia) utilizzarono lerudizione latina nelle loro opere. Fino a poco tempo fa, molte di queste scoperte sono sfuggite perfino allanalisi degli esperti. Attualmente un nutrito gruppo di studiosi ortodossi e cattolici ha dedicato le proprie ricerche a scoprire le influenze latine e scolastiche nelle opere teologiche bizantine del XIV e XV secolo. Allinizio del XX secolo, il cardinale Joseph Dykovskyj ha scritto un articolo in-

teressante in cui osserva che perfino in Oriente lo studio di san Tommaso dAquino in s sempre stato teso verso lunit cattolica. Certamente alla base della tesi del cardinale ci sono ragioni sia filosofiche sia teologiche. Attraverso la naturale esposizione dei principi universali del ragionamento e del pensiero corretto, cos come abbracciati da san Tommaso, il Doctor communis ha garantito da solo la validit perenne delle proprie opere. Secondo lui, ogni persona, nella misura in cui razionale, pu afferrare le idee sulle quali lo scolasticismo poggia le proprie argomentazioni. In secondo luogo, grazie alla sua profonda comprensione della dottrina cattolica, san Tommaso riusc a riflettere la mens Ecclesiae in quasi ogni ambito di rilievo per il magisterium romano. bene sottolineare che la stragrande maggioranza delle proposizioni teologiche spiegate e promosse da san Tommaso coincidevano con quelle dellortodossia bizantina. Lammirazione per san Tommaso rispecchiata soprattutto dalle parole dello studioso e teologo Giorgio Scolario (morto intorno al 1472), allepoca un fermo anti-unionista e in seguito patriarca di Costantinopoli con il nome di Gennadio: O eccellente Tommaso se solo non fossi nato in Occidente, cos da

Byzantine Colloquium a Londra


Il compito tradizionale del dialogo teologico e della reciproca comprensione teologica tra le Chiese non cessato. Dopo listituzione, da parte di Giovanni XXIII del Segretariato per lunione dei cristiani nel 1960, e limportanza data dai suoi successori allunit dei cristiani, continuano gli sforzi per comprendere meglio ogni singolo aspetto del dibattito tra cattolici e ortodossi. Di recente, a Londra, in Inghilterra, c stata una tale opportunit. Studiosi di entrambe le comunioni hanno presentato i risultati delle loro ricerche sullinfluenza patristica e scolastica latina e sulla tarda teologia bizantina al Byzantine Colloquium 2012, tenutosi allInstitute of Classical Studies nella Senate House delluniversit di Londra con il titolo: Quando lOriente incontr lOccidente. La ricezione del pensiero teologico e filosofico latino nella tarda Bisanzio. Il colloquio stato organizzato dallInstitute of Classical Studies insieme allHellenic Institute di Royal Holloway delluniversit di Londra. Dopo il cordiale benvenuto del direttore dellInstitute of Classical Studies, John North, il direttore dellHellenic Institute, Charalambos Dendrinos, ha presentato gli obiettivi e i temi centrali del convegno concentrandosi sul progetto di ricerca internazionale Thomas de Aquino Byzantinus. Attualmente ospitato dalluniversit di Patrasso e dallHellenic Institute Royal Holloway, questo progetto volto a realizzare edizioni critiche di tutte le traduzioni e dei commenti greci, da parte di autori e teologi bizantini, delle opere tomistiche. Maggiori dettagli del progetto sono stati illustrati da John Demetracopoulus, delluniversit di Patrasso, il quale ha esaminato una serie di autori bizantini le cui opere contengono prove convincenti di uninfluenza diretta del pensiero del doctor communis, compreso Nicola Cabasilas, del quale si sostiene che la sua conoscenza dellAquinate abbia influenzato il suo noto trattato sulla Divina Liturgia. Nella seconda giornata del colloquio Christopher Wright ha illustrato i suoi progressi nelledizione critica della traduzione greca di Demetrio Cidone della Summa Theologica, Prima pars, facendo unanalisi paleografica e testuale del metodo di traduzione cos come emerge dal manoscritto autografo, sottolineando che, pur aderendo strettamente alla forma originale delle parole, la versione di Cidone talvolta si allontana dalla traduzione pi diretta nella scelta dei termini e nelle costruzioni, che sono indicative delle sue reazioni interpretative al testo e delle sfumature che le sue scelte hanno dato allopera. Successivamente, Vasos Pasiourtides ha parlato della ricerca che sta svolgendo su unedizione critica del dialogo fittizio di Demetrio Crisolora, relativo alla processione dello Spirito Santo, e sullutilizzo del ragionamento filosofico per approfondire questioni teologiche con Tommaso dAquino, leminente teologo bizantino Nilus Cabasilas (1361-1363) e Demetrio Cidone. Di fatto, questo testo rispecchia il dialogo tra tre diversi gruppi dellepoca: i due schieramenti opposti, ovvero i teologi greco ortodossi e quelli cattolico romani, con in mezzo i latinofili greci. In tal senso, il testo rivela anche percezioni didentit culturale nella societ bizantina, specialmente latteggiamento della parte anti-latina e antiunionista nei confronti degli unionisti latinofili. Lintervento di Konstantinos Palaiologos sul trattato inedito di Matteo Blastares, Sullerrore dei latini, ha offerto al pubblico una serie di fonti latine utilizzate a sostegno della posizione ortodossa riguardante piuttosto che essere letto in modo pi approfondito. Richard Price ha portato poi avanti unacuta analisi delle lacunae dei greci nel campo della patrologia delle autorit latine al concilio di Firenze, rivelando anche alcune debolezze nella patrologia di certe argomentazioni latine, e osservando che le brevi citazioni addotte dal contingente latino erano fuorvianti, non rappresentative, o perfino di dubbia autenticit. Infine chi scrive ha dimostrato, sulla base di prove testuali, che la dottrina di Giorgio Scolario su essenza-energie (vale a dire il palamismo) stata fortemente influenzata dal teologo tomista Erveo Natale, sostenendo che ci spiegava a sufficienza lo scotismo di Scolario, anchesso una caratteristica della teologia trinitaria di Erveo. Limpatto che san Tommaso dAquino ha avuto sugli studiosi e sui santi bizantini sta venendo alla luce solo gradatamente, e sia i relatori sia il pubblico hanno sentito la necessit di unedizione critica della sua opera omnia tradotta dagli autori bizantini. Gli atti del colloquio verranno pubblicati nella rivista ecumenica Nicolaus, mentre i riassunti degli interventi sono consultabili in rete (www.rhul.ac.uk/Hellenic-Institute). Va infine ricordato che il colloquio stato il felice risultato degli sforzi concreti avviati sotto gli auspici della Segreteria per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede. Tra laltro proprio chi scrive questo articolo sta svolgendo le sue ricerche grazie allimpegno della Santa Sede con il ministero per gli Affari esteri ellenico, impegno costituito da un programma per offrire agli studiosi cattolici lopportunit di approfondire la teologia ortodossa in Grecia, al fine di accrescere la comprensione reciproca tra le tradizioni teologiche autentiche dellunico Corpo mistico di Cristo. (christiaan w. kappes)

Icona raffigurante il vescovo Marco Eugenico venerato come santo dalla Chiesa ortodossa (XIX secolo)

la processione dello Spirito Santo, compresi Agostino e lo Pseudo-Girolamo, nella traduzione greca, che spesso isola alcune frasi, omettendo il resto del testo originale. Andrew Louth ha discusso invece dei progressi compiuti nella scoperta dei testi di Agostino pi latenti in Gregorio Palamas e in altri autori bizantini. In generale ha affermato pare che nel XIV secolo Agostino sia stato consultato dai teologi bizantini solo su una serie limitata di argomenti trinitari che dominavano il dibattito teologico dellepoca,

dover sostenere le differenze di quella Chiesa [romana]! Sei stato influenzato da essa sia riguardo la processione dello Spirito Santo sia dalla differenza rispetto allessenza e allenergia divina. Di certo, allora, saresti stato infallibile nelle tue dottrine teologiche, proprio come sei anche infallibile in queste questioni delletica. In seguito alla crescente influenza che Tommaso ebbe a Bisanzio, una sorta di primo scolasticismo penetr i confini dellOriente bizantino. Mentre si continuano a studiare attentamente i teologi ortodossi in epoca medievale e rinascimentale e a scoprire le loro fonti, lelenco degli ammiratori e degli emuli di san Tommaso o del Giusto di Gand, metodo scolastico (vel in parte vel in toto) continua a crescere. vero che la dottrina di san Tommaso stata un terreno fertile che alla fine ha spianato la strada al concilio di Firenze (1439), ma bisogna anche ammettere che fu causa di polemiche a Bisanzio. La questione del valore intrinseco di san Tommaso dinanzi allortodossia greca continua a essere un tema molto dibattuto. Dal punto di vista storico, lortodossia del tardo XIV secolo psicologicamente associava spesso laquinate con lantiPalamismo, vale a dire con una teologia tendente a rifiutare la teologia mistica di Gregorio Palamas. La distinzione che questi faceva tra attributi ed essenza, essenza e energia di Dio, la percezione visione della luce divina vista dai santi, e la sua comprensione della divinizzazione furono tutti oggetto di attenta analisi da parte dei primissimi tomisti bizantini, i fratelli Demetrio e Procoro Cidone. La loro opposizione a Gregorio Palamas e il loro modo latinizzato di teologare suggell il destino negativo del primo scolasticismo a Bisanzio (1398 circa). La questione dellimportanza intrinseca di san Tommaso nel dialogo tra Oriente e Occidente permane. Egli fu compreso e utilizzato in modo sia positivo sia negativo da molti noti teologi bizantini (per esempio Giuseppe Briennio, Macario Makres e Giorgio Scolario). Fu questultimo teologo, forse il pi erudito della sua generazione, a riuscire a presentare in modo equilibrato e filosoficamente ben fondato le differenze dottrinali tra la Chiesa cattolico romana e quella greco ortodossa, sulla base della sua solida conoscenza della teologia latina e della filosofia scolastica. Poich entrambe le Chiese hanno adottato i propri paladini da questo periodo, importante che questi giganti della teologia vengano correttamente compresi prima di voler parlare in modo serio di comunanze e divergenze tra Oriente e Occidente. Dopo il concilio di Firenze, i successivi sviluppi teologici hanno aumentato il numero di argomenti di discussione tra le due Chiese.

San Tommaso dAquino (1474, Parigi, Louvre)

Nondimeno, da ritenersi discutibile qualsiasi storia della teologia che non riconosca quelle che Tommaso dAquino, Gregorio Palamas e Marco Eugenico hanno identificato come autentiche pietre dinciampo dottrinali sulla via dellunit. Se questi (e altri dottori delle loro rispettive Chiese) non vengono letti come fonti principali per comprendere la divisione tra Oriente e Occidente dal punto di vista teologico, si rischia di porre troppi, o troppo pochi, punti di disarmonia tra le due parti. La fondamentale importanza di comprendere la teologia classica e perenne di ciascuna Chiesa evidente per i teologi sia dellOriente sia dellOccidente. Per prendere ad esempio san Tommaso e Marco Eugenico, entrambi furono disposti a intrattenere un dialogo teologico con i loro avversari. Il sistema educativo stesso di Tommaso dipendeva dalle capacit di argomentazione del professore. Tenere dispute quodlibetali esigeva pelle dura e disponibilit a superare ogni obiezione del proprio interlocutore. Era compito del professore conciliare le aree di sostanziale accordo e di concentrarsi su quelle di fondamentale inconciliabilit di qualsiasi proposizione con la dottrina cristiana. Marco era in rapporti damicizia con i latini, aiutando le ricerche di studio di uomini come Nicola Cusano. Non rifiut di entrare in dialogo con i teologi latini e si un volentieri alla delegazione di Bisanzio che partecip al concilio di Firenze. Il suo discorso al Pontefice in Italia fu rispettoso e sincero. Chiese anche ai membri del concilio di ricordare che talvolta i dibattiti contengono un linguaggio forte. Sugger ai suoi interlocutori romani che qualunque cosa che potesse apparire brusca era detta in spirito di buona volont e che simili incidenti potevano essere scusati quali peculiarit dellespressione culturale. *Universidad de Los Hemisferios (Quito, Ecuador)

Agli inizi del

XIX

secolo grazie a san Nicodemo venne superata una secolare diffidenza

E Agostino venne riscoperto sul Monte Athos


di SILVIA GUIDI Dobbiamo ammettere che santAgostino, il grande dottore dellunit della Chiesa scrive Luca Bianchi, il curatore, nella prefazione al libro SantAgostino nella tradizione cristiana occidentale e orientale (Padova, Edizioni San Leopoldo, 2011, pagine 299, euro 14) non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato anche lui segno di divisione tra le due grandi tradizioni cristiane. Tuttavia, come al suo tempo, ci insante e per molti aspetti inedito confronto tra teologi cattolici e ortodossi sulla figura del grande padre della Chiesa appartenente alla tradizione latina, il quale spesso, in tempi anche recenti, stato motivo di polemiche e di incomprensioni. Il paradosso evidenziato da Bianchi non potrebbe essere pi stridente: Dio ha dato origine al genere umano da un solo individuo scrive lIpponate nella Citt di Dio (12, 22) per far capire agli uomini quanto gli sia gradita lunit dei molti. Il desiderio di Dio di riportare allunit la moltitudine degli uomini che vivono divisi, stato anche il desiderio del vescovo di Ippona. Agostino venerato come santo dalla Chiesa ortodossa? La sua memoria viene introdotta per la prima volta in un sinassario dalla Chiesa ortodossa orientale solo agli inizi del XIX secolo da san Nicodemo del Monte Athos (1749-1809) e viene onorata il 15 giugno insieme a san Girolamo, suo amico. Per molti secoli spiega Panaghiotis Yfantis nel suo intervento intitolato La dolcezza di Dio in Agostino di Ippona e Simeone il nuovo teologo. Letture parallele la sua memoria stata assente dalle liturgie dellOriente, nonostante il fatto che lIpponate fosse riconosciuto dai concili ecumenici come teologo e santo della Chiesa, e questo accadde probabilmente per quei dissensi che da parte ortodossa sono stati espressi circa la sua santit, ma anche per le riserve circa la teologia dei

Dio ha dato origine al genere umano da un solo individuo per far capire agli uomini quanto gli sia gradita lunit dei molti si legge nella Citt di Dio
vita a lavorare per lunit e a guardare alla meta del nostro cammino di unit, la Trinit. Il volume raccoglie gli atti del simposio organizzato nel 2009 dallIstituto francescano di spiritualit della Pontificia Universit Antonianum e dalluniversit Aristoteles di Tessalonica, in collaborazione con lIstituto Patristico Augustinianum; si tratta di un libro prezioso e unico nel suo genere spiega il francescano Paolo Martinelli, preside dallIstituto di spiritualit dellAntonianum nato da un interes-

Particolare della tomba di Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel dOro a Pavia

suoi trattati. In seguito alliniziativa di san Nicodemo, per, si sviluppata una non trascurabile produzione innografica, comprendente uffici festivi, supplica, saluti ed encomio in onore di questo maestro universale. Ci che caratterizza questi uffici, sottolinea Yfantis uno studioso che insegna, oltre che alluniversit di Tessalonica,

anche in Italia, allIstituto San Bernardino di Venezia, ed impegnato in prima persona nel dialogo ecumenico, facendo conoscere i santi della tradizione occidentale alloriente il fatto che non si trova neppure il pi piccolo cenno di messa in discussione della teologia e dellinsegnamento trinitario di Agostino.

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