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Corso di Ingegneria Sismica Prof. Ezio Faccioli A.A.

2006 /07

Cenni alla risposta sismica di strutture in campo non lineare

Definizione dei livelli prestazionali in strutture soggette a sisma

1. completa operativit: non vengono interrotte le attivit e i danni sono trascurabili; 2. operativit (stato limite di danno): non vengono interrotte le attivit e si verificano danni marginali; 3. riparabilit: i danni sono tali da interrompere le attivit ma sono riparabili; 4. salvaguardia della vita ( stato limite ultimo): la vita umana non viene messa in pericolo, ma si verificano danni ingenti, talvolta irreparabili, con interruzione delle attivit; 5. collasso: i danni mettono a rischio la stabilit della struttura e la vita umana.

Comportamento duttile di strutture (1)


Fy, y = forza e spostamento al limite elastico; F0 = massima forza che lelemento in grado di sopportare; m = massimo spostamento ammesso nei calcoli; u = spostamento di collasso. Landamento non lineare della curva caratteristica pu essere approssimato con una spezzata bilineare. E possibile definire quindi: la rigidezza secante a snervamento: pendenza della risposta elastica idealizzata k=Fy/y; la resistenza, ovvero la massima forza Fy che la struttura pu sopportare rimanendo in campo elastico; la duttilit, rapporto tra lo spostamento subito in un generico istante e lo spostamento allo snervamento y: =/y; la capacit di duttilit della struttura, c =m/y.

Comportamento duttile di strutture (2)


La capacit di duttilit della struttura dovr essere confrontata con la domanda di duttilit richiesta alla struttura da un certo terremoto.

DUTTILITA

Il comportamento prestazionale della struttura governato: dalla rigidezza, per terremoti di piccola intensit; dalla resistenza, per terremoti di media intensit; dalla duttilit, per terremoti di elevata intensit.

Materiale Sezione Elemento strutturale Struttura

Duttilit del materiale


E la capacit del materiale di sopportare deformazioni anelastiche senza
arrivare a rottura. La duttilit di deformazione il rapporto tra la deformazione corrente e la deformazione allo snervamento =/y.

Una buona duttilit di deformazione del materiale favorisce elevate capacit di deformazione a livello di sezione, elemento e struttura. Lacciaio soddisfa tale condizione, il calcestruzzo necessita di elevati livelli di confinamento.

Duttilit flessionale della sezione


E la capacit di sopportare elevate domande di curvatura in campo anelastico prima della crisi della sezione. La duttilit di curvatura il rapporto tra la curvatura corrente e la curvatura allo snervamento =/y.

La duttilit di curvatura per sezioni in CA dipende dallarmatura e dal carico assiale. Carico assiale elevato e eccessiva armatura longitudinale possono produrre il collasso a compressione del calcestruzzo. Elevate percentuali di armatura trasversale ben distribuita aumentano la duttilit della sezione per effetto del confinamento.

Duttilit dellelemento strutturale


E la capacit dellelemento di sopportare spostamento o rotazioni in campo anelastico prima della crisi dellelemento stesso. La duttilit di spostamento dellelemento il rapporto tra lo spostamento corrente e la spostamento allo snervamento =/y.

Duttilit della struttura


E la capacit (in termini di spostamento) di una struttura di rispondere allazione del sisma entrando in campo non lineare prima della crisi della struttura stessa, identificata generalmente dalla formazione di un meccanismo di collasso. La duttilit di spostamento della struttura il rapporto tra lo spostamento corrente e la spostamento allo snervamento di un punto significativo della struttura, ad esempio un punto in sommit: =/y.

Relazione tra duttilit locale e globale

Altri aspetti che influiscono positivamente sulla duttilit della struttura: continuit degli elementi strutturali, per assicurare alle forze
orizzontali un percorso fino a terra; ridondanza degli elementi strutturali, per ridistribuire le sollecitazioni, evitare rotture fragili e ritardare il collasso; regolarit della distribuzione delle masse, delle rigidezze e delle resistenze, per ridurre gli effetti torsionali, le concentrazioni di domanda di resistenza e duttilit, la formazione di meccanismi di piano debole; masse ridotte e sufficiente rigidezza, per ridurre danni non strutturali e effetti del secondo ordine (instabilit geometrica).

Gerarchia delle resistenze (1)


La moderna ingegneria sismica si prefigge lo scopo di di rendere massima la capacit dellintera struttura di deformarsi e dissipare energia prima di arrivare al collasso, disponendo le zone dissipative nellintero sistema in modo tale da favorire il verificarsi della modalit di collasso desiderata capacity design o progetto secondo la gerarchia delle resistenze
Operativamente, ci si traduce nel fare in modo che modalit di danno e collasso di tipo duttile precedano sempre le modalit di collasso fragile, impedendone il verificarsi.

Gerarchia delle resistenze (2)


Il capacity design si propone di individuare, tra i possibili meccanismi di collasso, ed a parit di domanda di duttilit imposta dal sisma, quello che si produca con la minima rotazione delle cerniere plastiche, in modo tale da rendere massima la capacit dissipativa della struttura.

A parit di domanda di duttilit globale m, le rotazioni delle cerniere plastiche nel caso (a) sono inferiori. (a) mt=m/H ) (b) mc=m/h

Simulazione numerica del comportamento sismico di un edificio progettato secondo la gerarchia delle resistenze.

Gerarchia delle resistenze (3)

Tra gli accorgimenti da seguire generalmente per una corretta applicazione del capacity design si citano i seguenti:

distribuire le resistenze in modo uniforme al fine di evitare la formazione di poche zone concentrate con elevata richiesta di duttilit; evitare meccanismi di piano debole; evitare rotture per taglio (no travi tozze); integrit dei nodi trave-colonna; privilegio per la configurazione trave debole colonna forte; prevenire il collasso della fondazione.

Terremoto di Northridge, California, 17 gennaio 1994

Esempi di collasso per piano terra debole

Golcuk Terremoto di Izmit, Turchia, 17 agosto 1999

Collasso per piano intermedio debole

Terremoto di Kobe, Giappone, 17 gennaio 1995

Esempio di rottura a taglio su colonne tozze

Esempio di rottura in corrispondenza di nodi trave-colonna

Terremoto di Izmit, Turchia, 17 agosto 1999

Esempio di collasso per brusca variazione di rigidezza in pianta

Terremoto di Kobe, Giappone, 17 gennaio 1995

Esempio di applicazione di isolatori sismici alla base di un edificio a Kobe, Giappone

ESEMPIO DI ISOLATORE ELASTOMERICO

ESEMPIO DI ISOLATORE CON MOLLE IN ACCIAIO

ESEMPIO DI ISOLATORI SISMICI IN PIOMBO

APPLICAZIONE DI ISOLATORI SISMICI (PENDOLO AD ATTRITO) PER IL SOSTEGNO DELLA COPERTURA DEL NUOVO AEROPORTO DI ISTANBUL

Curve forzaspostamento per diversi tipi di dispositivi di isolamento

Effetto della duttilit sugli spettri di risposta


oscillatore visco elastico lineare

&& & && mu + cu + keq u = mxg


oscillatore non lineare

&& & && mu + cu + F ( u ) = mxg

Legame forzaspostamento

Spettri di risposta anelastici

keq 1

Equazione del moto

FS (u ) && & u + 2 nu + = &&g (t ) x m

In alternativa al calcolo non lineare, risulta spesso conveniente riferirsi ad un comportamento lineare equivalente nel quale la rigidezza iniziale viene sostituita con una rigidezza equivalente (keq) corrispondente ad un prefissato livello di duttilit. Il periodo naturale di vibrazione ed il rapporto di smorzamento varieranno di conseguenza.

Sistemi molto flessibili (Tn elevato)


Per strutture con Tn>Tsisma, ovvero con periodo proprio iniziale (calcolato in campo elastico) maggiore del periodo corrispondente alla massima risposta elastica spettrale per il terremoto in esame, il massimo spostamento raggiunto dal sistema anelastico in campo non lineare tende ad essere pari a quello raggiunto dal corrispondente sistema in campo elastico (approssimazione di uguale spostamento). E allora possibile ricavare la relazione tra forza statica equivalente del sistema elastico e anelastico, definendo il fattore di riduzione della forza R

max u max x g

max max ue ua R= = = = max Fs , y uy uy Fs ,a

Fsmax ,e

Fsmax ,e

Sistemi molto rigidi (Tn basso)


Per strutture con Tn->0, il sistema si muove solidalmente con il terreno: la forza che dovr essere sopportata sar pertanto pari al prodotto della massa delledificio per laccelerazione del terreno, indipendentemente dal tipo di risposta elastica o anelastica. Se tale forza (Fg) superiore al limite elastico, il sistema non potr sopportarla, qualunque sia la sua duttilit. In tale campo di periodi, allora necessario progettare la struttura in modo che rimanga comunque in campo elastico per forze proporzionali allaccelerazione del sisma (approssimazione di uguale accelerazione).

R=

Fsmax ,e F
max s ,a

=1

u max 0 Fs
max

m&&g x max

Sistemi a comportamento intermedio (Tn

Tsisma)

Per strutture con Tn->Tsisma, si assume che il massimo spostamento raggiunto dal sistema anelastico in campo non lineare sia tale da fornire una energia di deformazione pari a quella dovuta allo spostamento del corrispondente sistema elastico. (approssimazione di uguale energia).

1 max max Fs ,e Fs , y uemax u y = Fs , y u a uemax 2

)(

)
R= Fsmax ,e F
max s ,a

= 2 1

Zone dello spettro di risposta

R = 2 1 S Aa u
max a

R= S Aa = S Ae

S Ae = 2 1

= uemax 2 1

max max u a = ue

R =1 S Aa = S Ae
max ua = uemax

Effetto della duttilit sullo spettro di risposta Accelerogramma di Bagnoli Irpino (23/11/1980)
500 Spettro e lastico 5% Spettro e lasto-plastico (=4)
Fattore ridu zio ne R 6 8

Accelerazione spe ttra le (g)

400

300

R= R = 21

200

100
R =1

0 0 1 Tn (s) 2 3

0 0 1 Tn (s) 2 3

Lo spettro elasto-plastico a duttilit costante anche denominato spettro di resistenza: se moltiplicato per la massa, fornisce infatti la resistenza a snervamento necessaria affinch la struttura risponda allaccelerazione del suolo con la prefissata duttilit

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