Sei sulla pagina 1di 4

Bonifaci Physarum Polycephalum 22 febbraio 2012 Physarium Polycephalum: la muffa che cerca il cammino pi breve.

Studio presentato al convegno internazionale Symposium on discrete algorithms, Kyoto. C' una muffa che ragiona come Internet. La Physarum Polycephalum, una muffa mucil laginosa che si nutre di spore e batteri, in grado di trovare il cammino pi corto in un labirinto, come accade all'interno della rete Internet. Vincenzo Bonifaci , dellIstituto di analisi dei sistemi e informatica "Antonio Ruberti" del Consigl io nazionale delle ricerche di Roma (Iasi-Cnr) ha sviluppato unanalisi matematica in base alla quale il "ragionamento" della Physarum Polycephalum riconducibile a un "algoritmo naturale", frutto di unevoluzione durata milioni di anni. Lo stud io, svolto in collaborazione con ricercatori del Max Planck Institute for Inform atics tedesco, offre nuovi strumenti per la comprensione di fenomeni biologici c omplessi e la loro eventuale applicazione nelle infrastrutture tecnologiche sofi sticate. In questi esperimenti delluniversit giapponese dell'Hokkaid - ha spiegato Bonifaci la muffa stata distribuita uniformemente sopra un labirinto dove sono stati col locati due fiocchi di avena, cibo di cui la muffa ghiotta. Con il passare delle ore la muffa si ritrae dai percorsi che non portano al cibo, concentrando la mas sa su quello pi corto. Il nostro studio ha analizzato matematicamente il meccanis mo biologico che conduce la muffa a riconfigurarsi nel cammino pi breve: ogni "ca pillare" della Physarum si espande o si contrae a seconda del maggiore o minore flusso di sostanze nutritive, secondo precise equazioni identificate dai biologi . A sua volta, la maggiore o minore dilatazione del condotto comporta una variaz ione del flusso attraverso di esso, dando luogo a un processo dinamico. Lo studio, presentato al convegno internazionale "Symposium on discrete algorith ms" di Kyoto, evidenzia che il meccanismo di regolazione dei "capillari" - sottol inea Bonifaci - una conseguenza indipendente dalla complessit del labirinto sotto stante. Si potrebbe dire che l'evoluzione, in milioni di anni, ha messo a punto la regolazione dei capillari della Physarum in modo tale da ottenere l'algoritmo giusto per il problema del cammino pi breve. Questo tipo di ricerche ha due finalit. La prima comprendere i meccanismi alla bas e del comportamento intelligente degli organismi pi semplici: senza questo primo passo non si pu sperare di afferrare i medesimi meccanismi negli organismi pi evol uti e complessi come gli animali o l'uomo. La seconda finalit trovare approcci al ternativi e potenzialmente fruttuosi per lottimizzazione di reti, per esempio il progetto di una rete di connettivit a basso costo, ma anche per migliorare i meto di di instradamento del traffico Internet e per provare nuovi approcci applicati vi nel settore dei trasporti e delle telecomunicazioni. Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 22 febbraio 2012 Fonte: ufficio stampa CNR Physarum Can Compute Shortest Paths Vincenzo Bonifaci, Kurt Mehlhorn, Girish Varma (SODA 2012) Abstract Physarum Polycephalum is a slime mold that is apparently able to solve shortest path problems. A mathematical model has been proposed by biologists to describe the feedback mechanism used by the slime mold to adapt its tubular channels whil e foraging two food sources s0 and s1. We prove that, under this model, the mass of the mold will eventually converge to the shortest s0 - s1 path of the networ k that the mold lies on, independently of the structure of the network or of the initial mass distribution. This matches the experimental observations by the biologists and can be seen as an example of a "natural algorithm", that is, an algorithm developed by evolutio n over millions of years. Video

Pubblicato da Andrea Mameli a 23:03 Invia tramite email Postalo sul blog Condividi su Twitter Condividi su Facebook Etichette: algoritmo, Bonifaci, CNR, Iasi-Cnr, internet, kyoto, muffa, Physarum Polycephalum, SODA 2012 CNR: Dall''intelligenza' della muffa, nuove strade per Internet Alcuni studi sperimentali hanno dimostrato che la Physarum Polycephalum, una muf fa mucillaginosa di colore giallastro che si nutre di spore e batteri, in grado di compiere attivit sorprendenti per un organismo cos semplice, come trovare il ca mmino pi corto in un labirinto. Da questi esperimenti e dal modello matematico da essi ricavato, Vincenzo Bonifaci, dell'Istituto di analisi dei sistemi ed infor matica 'Antonio Ruberti' del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Iasi-Cn r) ha sviluppato un'analisi matematica che conferma come il 'ragionamento' della Physarum Polycephalum sia un 'algoritmo naturale', frutto di un'evoluzione di m ilioni di anni. "In questi esperimenti dell'universit giapponese dell'Hokkaido, la muffa stata di stribuita uniformemente sopra un labirinto dove sono stati collocati due fiocchi di avena, cibo di cui la muffa ghiotta. Col passare delle ore, la muffa si ritr ae dai percorsi che non portano al cibo, concentrando la massa su quello pi corto ", premette Bonifaci. "Il nostro studio ha analizzato matematicamente il meccani smo biologico che conduce la muffa a riconfigurarsi nel cammino pi breve: ogni 'c apillare' della Physarum si espande o si contrae a seconda del maggiore o minore flusso di sostanze nutritive, secondo precise equazioni identificate dai biolog i. A sua volta, la maggiore o minore dilatazione del condotto comporta una varia zione del flusso attraverso di esso, dando luogo a un processo dinamico". Lo studio, svolto dal ricercatore del Cnr in collaborazione con colleghi del Max Planck Institute for Informatics tedesco e presentato al convegno internazional e 'Symposium on discrete algorithms' di Kyoto, ha evidenziato come "il meccanism o di regolazione dei 'capillari' sia una conseguenza matematica, indipendente da lla complessit del labirinto sottostante", afferma Bonifaci. "Si potrebbe dire ch e l'evoluzione, in milioni di anni, ha messo a punto la regolazione dei capillar i della Physarum in modo tale da ottenere l'algoritmo giusto per il problema del cammino pi breve". Questo tipo di ricerche ha due finalit. "La prima comprendere i meccanismi alla b ase del comportamento intelligente degli organismi pi semplici: senza questo prim o passo non si pu sperare di afferrare i medesimi meccanismi negli organismi pi ev oluti e complessi come gli animali o l'uomo", spiega il ricercatore. "La seconda finalit trovare approcci alternativi e potenzialmente fruttuosi per l'ottimizzaz ione di reti, per esempio il progetto di una rete di connettivit a basso costo, m a anche per migliorare i metodi di instradamento del traffico Internet e per pro vare nuovi approcci applicativi nel settore dei trasporti e delle telecomunicazi oni". le scienze 11 ottobre 2012 La memoria spaziale della muffa senza cervello Una muffa unicellulare, Physarum polycephalum, detta anche melma policefala, in grado esplorare un labirinto senza ritornare sui percorsi gi battuti, dove eviden temente "ricorda" di essere gi passata, poich, pur essendo priva di un sistema ner voso, sfrutta come "memoria esterna" una sua secrezione. La scoperta arriva da u na ricerca ispirata allo studio dei movimenti dei robot mobili autonomi (red)

Non ha cervello, ma in grado di sfruttare una memoria spaziale. E il protista Phy sarum polycephalum il quale, bench unicellulare, capace di "ricordare" dove gi pas sato e sa trovare una fonte di alimentazione anche quando nascosta in un labirin to. La dimostrazione della memoria spaziale di questo microrganismo viene da una ricerca condotta da un gruppo di biologi dellUniversit di Sydney e di quella di T olosa, che la illustrano in un articolo pubblicato sui Proceedings of the Nationa l Academy of Sciences. P. polycephalum una muffa, propriamente un mixomiceto, che vive in ambienti ombr eggiati e umidi, come le foglie in decomposizione, ed noto anche come melma poli cefala - dotato di molte piccole unit oscillanti, la cui frequenza di oscillazion e dipende dall'ambiente locale e dalle interazioni con gli oscillatori vicini. Q uando le molecole provenienti, per esempio, da una fonte di alimentazione si leg ano a specifici recettori presenti sulla superficie della sua membrana, la frequ enza di oscillazione nella zona pi vicina al cibo aumenta, facendolo spostare ver so la fonte. Se le molecole invece sono di un repellente, entra in funzione un m eccanismo inverso. Questi comportamenti si basano unicamente sul moto dei suoi o scillatori e sul gradiente di densit delle molecole nellambiente, e non richiedono una memoria spaziale. Se lambiente complesso, per esempio se ci sono pi fonti di cibo, il protista estro flette una serie di pseudopodi che gli permettono di mappare larea circostante, p er poi dirigersi verso la fonte pi vicina, dove riesce ad arrivare anche all'inte rno di un labirinto, che sa esplorare in modo efficiente: se si trova di fronte a un vicolo cieco, torna indietro ed esplora strade alternative senza ripercorre re quelle gi battute. Per studiare questo fenomeno i ricercatori hanno predisposto una trappola in cui , seguendo il gradiente molecolare, P. polycephalum veniva tratto in inganno, fi nendo in un vicolo cieco. In una serie di esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che per riconoscere le zone gi esplorate il protista si serve di una memoria esterna, costituita da una sorta di melma extracellulare traslucida, una glicoproteina polianionica, che la scia dietro di s quando si sposta, e che evita - attraverso i suoi soliti meccani smi di spostamento - quando si trova a incontrarla. Il nostro studio siegano gli autori, che dichiarano di essersi ispirati al modo i n cui i robot reattivi utilizzano il feedback ambientale per evitare di rimanere intrappolati - la prima evidenza empirica di un sistema di memoria spaziale rea ttiva in un organismo non neuronale, e costituisce un forte sostegno alla teoria secondo cui il feedback da sostanze chimiche depositate nell'ambiente stato il primo passo verso l'evoluzione della memoria negli organismi con funzioni neurol ogiche pi sofisticate. 22 gennaio 2010 La muffa che progetta reti di comunicazione adattative Crescendo in un ambiente che riproduceva la mappa di Tokyo e dintorni la muffa h a stabilito una rete che per efficienza paragonabile se non superiore al sistema metropolitano reale Il miglior progettista di una rete di comunicazione o di trasporti? E' una modes ta muffa melmosa, Physarum polycephalum, che ha gi fatto parlare di s per le sue s ingolari capacit "matematiche". A dimostrare questo singolare fatto uno studio co ndotto da ricercatori anglo-nipponici che in un articolo pubblicato su Science s piegano come questa muffa possa aiutare a migliorare i sistemi tecnologici e in particolare la progettazione di computer e reti di comunicazione mobile pi effici enti e resistenti a guasti. "Alcuni organismi crescono sotto forma di rete interconnessa secondo una strateg

ia di approvvigionamento che consente loro di scoprire e sfruttare nuove risorse ", osserva Atsushi Tero della Hokkaido University, che ha diretto lo studio. "Ph ysarum un grande organismo ameboide unicellulare che si alimenta da fonti di cib o distribuite nell'ambiente. Esso in grado di trovare il cammino pi breve in un l abirinto o di collegare in modo efficiente differenti punti di alimentazione con una lunghezza totale ridotta che minimizza la distanza fra coppie di fonti e co n un elevato grado di tolleranza a eventuali disconnessioni." Dato che questa muffa stata oggetto di un'innumerevole serie di round di selezio ne evolutiva, hanno pensato i ricercatori, una formula basata sulle sue abitudin i di foraggiamento poteva fornire indicazioni per la progettazione di una rete d i comunicazione e di trasporti pi efficiente e adattativa. I ricercatori hanno cos collocato dei fiocchi di avena su una superficie umida in posizioni corrispondenti ai centri urbani attorno a Tokyo, lasciando crescere l a muffa al di fuori del centro ("Tokyo") in cui l'avevano collocata. Hanno cos po tuto osservarne la crescita, e la formazione di una rete che per efficienza, rea lizzabilit e costi era paragonabile alla reale infrastruttura del sistema ferrovi ario dell'area di Tokyo. Grazie a queste osservazioni sono poi riusciti a coglie re il meccanismo che consente alla muffa di approvvigionarsi in modo cos efficien te e a incorporarlo in un modello matematico. "Il modello cattura la dinamica fondamentale dell'adattabilit di una rete attrave rso l'interazione fra regole locali e produce reti con propriet confrontabili o s uperiori a quelle delle nostre reti infrastrutturali reali. Il lavoro di Tero e colleghi fornisce un affascinante e convincente esempio di come modelli matemati ci ispirati alla biologia possano fornire sistemi tecnici dotati di caratteristi che essenziali dei sistemi viventi, utili soprattutto in campi come la computer science", ha scritto Wolfgang Marwan della Otto von Guericke University, in Germ ania, in un commento al lavoro pubblicato sempre su "Science".

Potrebbero piacerti anche