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Codifica e Algebra di Boole

Reti Logiche e Calcolatori Elettronici

13 settembre 2017
Aula Magna
La Codifica
Definizione di Codice

• Alfabeto codice A: l’insieme dei simboli utilizzati per


il codice

n è il numero di simboli dell’alfabeto codice


• Codice C: un insieme di sequenze di lunghezza lj di
elementi dell’insieme E.

Le sequenze ] dell’insieme C sono parole del codice valide.


La cardinalità di C indica il numero di parole del codice
valide.
Esempi di codice

• Numeri Romani
– Alfabeto:
– Codice: C=
• Notiamo che:
– Non tutte le stringhe possibili sono valide, ad esempio IIII
NON è un numero romano, come non lo è IVI
• Domande:
– Come si fanno i conti?
– Quale è la cardinalità di C?
La Codifica

Siano:
• Alfabeto origine T: l’insieme delle informazioni da
rappresentare

• Alfabeto in codice E: l’insieme dei simboli del codice

• Codice C: un un insieme di sequenze di simboli di E

Si chiama codifica di T mediante E un’applicazione C,


che trasforma ciascun elemento ti ∈ T in una stringa di
lunghezza li di elementi ei ∈ E
Codici a lunghezza fissa

• DEFINZIONE
– Tutte le parole codice hanno la stessa lunghezza codice l
– Il codice può avere fino a nl parole valide
• Codifica Ridondante
– Il codice ha lunghezza fissa
– Cardinalita(C) > Cardinalità(T)

– … In pratica possono esistere due parole codiceche


rappresentano la stessa informazione
Codifica a lunghezza variabile

La lunghezza li di una parola codice è funzione di


ciascun elemento ci: li = f(ci)

Tipica Proprietà:
Date due parole codice c1 e c2,
assumendo l1<l2 (la seconda parola è più lunga) la
sottosequenza dei primi l1 caratteri di c2 è diversa da c1
Codici Numerici

Codice Base Alfabeto


• Indichiamo con codici
Binario 2 {0,1}
numerici i codici Ottale 8 {0,1,2,3,4,5,
utilizzati per 6,7}
Decimale 10 {0,1,2,3,4,5,
rappresentare NUMERI 6,7,8,9}
• BASE b: cardinalità Esadecimale 16 {0,1,2,3,4,5,
6,7,8,9,A,B,
dell’alfabeto codice C,D,E,F}
Rappresentazione posizionale

• Alfabeto Origine: Insieme dei numeri naturali


• Alfabeto Codice: {0,1,2,3,4,5,6,7,8,9}
• Codice a lunghezza variabile

+
Conversione di Base

• Convertire da base b a base 10:


– Sostituire le cifre del numero in base b ed il valore della
base nella formula
+

• Convertire da base 10 a base b


– Effettuare la divisione intera del numero in base b per b,
segnare il resto
– Ripetere la divisione fino a quando il quoziente è 0.
– Il numero in base 10 è dato dalla sequenza dei resti in
ordine inverso
Rappresentazione BCD (Binary Coded Decimal)

Alfabeto Origine Valore Codificato


• Alfabeto Origine:
0 0000
– {0,1,2,3,4,5,6,7,8,9} 1 0001
– Insieme delle prime dieci 2 0010
cifre 3 0011
• Alfabeto Codice: 4 0100
– {0,1} 5 0101
6 0110
• Codice a lunghezza 7 0111
fissa 8 1000
– Lunghezza: 4
Tabella Codici ASCII
BASE64
Con 6 bit si
• La sequenza di bit viene divisa in possono
rappresentare
gruppi di 6 26= 64 valori.
• Ogni gruppo tradotto in un carattere Con 64 simboli
possiamo
• Se rimangono dei bit disallineati si rappresentare
ciascuno dei
aggiungono i caratteri == possibili valori
TABELLA DI CONVERSIONE BASE64
Altre rappresentazioni

• Come rappresentare numeri decimali


• Come rappresentare i numeri relativi
• Quali rappresentazioni sono più efficienti?
• Quali più adatte per i calcoli

Ritorneremo sul tema più Avanti e nell’ambito del corso


di Calcolatori Elettronici
Iniziamo tra qualche minuto...

PAUSA
Algebra di Boole
Algebra di Boole

• E’ una Algebra in cui le variabili possono assumere I


soli valori {0,1}
• Le operazioni base sono AND, OR, NOT
• La descrizione delle operazioni è riportate in forma
tabellare (tabelle di verità)

AND OR NOT
X Y Z=XY X Y Z=X+Y X Z=X
0 0 0 0 0 0 0 1
0 1 0 0 1 1 1 0
1 0 0 1 0 1
1 1 1 1 1 1
Interpretazioni dell’algebra di Boole

• Altra interpretazione che possiamo dare è quella


dei
• CIRCUITI ELETTRONICI.
• Questi sistemi sono caratterizzati da grandezze
fisiche (segnali) che assumono due gamme
distinte di livelli logici H (alto) L (basso) ai quali è
spontaneo far corrispondere i valori 0 e 1 detti
stati logici la corrispondenza può essere secondo
la logica positiva o secondo quella negativa.
Circuiti Logici

AND OR NOT
Funzioni Booleane

• Funzioni di variabili booleane che possono assumere


solo i valori (1,0)
• Notazioni:
– La AND è riportata come moltiplicazione
– LA OR come addizioni
– LA NOT sottolineando la/le variabili negate
• Esempio:
F= X+YZ
Rappresentazione delle funzioni Booleane

F=X+YZ
F= X+YZ
Algebra
X Y Z F
0 0 0 0
0 0 1 1
0 1 0 0
0 1 1 0
1 0 0 1
Circuito Logico
1 0 1 1
1 1 0 1
1 1 1 1
Tabella di verità
Identità di base

1. X+0=X 2. X ・ 1=X
3. X+1=1 4. X ・ 0=0
5. X+X=X 6. X ・ X=X
7. X+X=1 8. X ・ X=0
9. Not(Not(X))=X
10. X+Y=Y+X Commutativ 11. X ・ Y=Y ・ X
a
12. X+(Y+Z)=(X+Y)+Z Associativ 13. X ・ (Y ・ Z)=(X ・ Y) ・
a Z
14. X ・ (Y+Z)=X ・ Y+X ・ ZDistributiv
a 15. X+YZ=(X+Y)(X+Z)
16. (X+Y)=X ・ Y De
Morgan 17. (XY)=X+Y
X Y Z F=X+YZ F=(X+Y)(X+Z)
0 0 0 0 0
0 0 1 0 0
0 1 0 0 0
0 1 1 1 1
1 0 0 1 1
1 0 1 1 1
1 1 0 1 1
1 1 1 1 1
Principio di dualità

• Il principio di dualità afferma che data una


eguaglianza se ne ottiene un’altra sostituendo
l’operatore AND con l’operatore OR, 1 con 0 e
viceversa.
• Le relazioni 1 e 2 sono duali.
• I teoremi di DeMorgan sono molto importanti per
ottenere il complemento di una espressione.
Esercizio

• Dimostrare la correttezza delle identità di base


Esercizio – Dimostrazione Teorema di De Morgan
Teorema del Consensus

Estremamente utile per semplificare espressioni


booleane

XY + XZ + YZ = XY + XZ

Come si vede salta il terzo termine, YZ, questo è


ridondante e può essere eliminato. Si noti che Y e Z
sono associati a X e X.
Nei primi due termini e appaiono insieme nel termine
che è eliminato.
Teorema del Consensus - Dimostrazione

• XY + XZ + YZ =
• XY + XZ + YZ(X + X) =
• XY + XZ + XYZ + XYZ =
• XY + XYZ + XZ + XYZ =
• XY(1+Z)+XZ(1+Y)=
• XY + XZ.

DUALE :
• (X + Y)(X + Z)(Y + Z) = (X + Y)(X + Z).
Semplificazione di funzioni
Booleane
Semplificazione delle funzioni (I)

• Semplificare una funzione booleana significa trovare


una funzione booleana che abbia la stessa tabella di
verità ma che coinvolga meno letterali

• Consideriamo la funzione
F = XYZ + XYZ + XZ
Semplificazione delle funzioni (II)

• F = XYZ + XYZ + XZ
• F = XY(Z + Z) + XZ (IDENTITA' 14)
• F = XY •1+ XZ (IDENTITA' 7)
• F =XY+XZ (IDENTITA' 2)

Le 4 funzioni sono
equivalenti infatti hanno
la stessa tabella di verità
Semplificazione delle funzioni (III)

F = XYZ + XYZ + XZ

http://

F = XY+XZ
Rappresentazioni CANONICHE
Forme Canoniche – Mintermini e Maxtermini

• Rappresentazioni standard di una tabella di verità


• Considerando una riga della tabella di verità si
definisce mintermine il prodotto delle variabili
booleane relative a tal riga prese in forma diretta o
complementata a seconda se assumono valore 1 o 0.
• Si definisca maxtermine la somma delle variabili
booleane prese in forma diretta o negata a seconda se
assumono valore 0 o 1.
Forme Canoniche – Mintermini e Maxtermini

Il pedice j del mintermine è dato dal’equivalente


decimale del numero binario che si ottiene dando valore
1 alla variabile in forma diretta, 0 per quella
complementata. Per il maxtermine 1 per complemetata, 0
per diretta.
x y z f=m0 x y z f=M0
=XYZ =X+Y+Z
0 0 0 1 0 0 0 0
0 0 1 0 0 0 1 1
0 1 0 0 0 1 0 1
0 1 1 0 0 1 1 1
1 0 0 0 1 0 0 1
1 0 1 0 1 0 1 1
1 1 0 0 1 1 0 1
1 1 1 0 1 1 1 1
Somma di Prodotti

a b F
Data la Tabella di verità
0 0 0
della funzione F 0 1 1
1. Individuare le righe il 1 0 1
cui valore è 1 1 1 0

2. Per ogni riga


individuata estrarre il
F=ab+ab
mintermine associato
3. Sommare tutti i F=
mintermini
Prodotto di Somme

a b F
Data la Tabella di verità
0 0 0
della funzione F 0 1 1
1. Individuare le righe il 1 0 1
cui valore è 0 1 1 0

2. Per ogni riga


individuata estrarre il F=(a+b)(a+b)
maxtermine associato
3. Moltiplicare tutti i
maxtermini
Vantaggi delle Forme Canoniche

• Una sola
rappresentazione di
riferimento per ogni
tabella di verità
• Una realizzazione
circuitale sempre e solo
a due livelli
• Completamente
automatizzabile calcolo
e disegno del circuito
Esempio di Somma di Prodotti

x y z F m
0 0 0 0 m0 F=
0 0 1 0 m1
0 1 0 1 m2
0 1 1 1 m3
1 0 0 1 m4
1 0 1 1 m5
1 1 0 0 m6
1 1 1 1 m7

F=xyz + xyz + xyz +xyz+xyz


Esempio di Prodotto di Somme

x y z F M
0 0 0 0 M0 F=
0 0 1 0 M1
0 1 0 1 M2
0 1 1 1 M3
1 0 0 1 M4
1 0 1 1 M5
1 1 0 0 M6
1 1 1 1 M7

F=(X+Y+Z)(X+Y+Z)(X+Y+Z)
Numero di Funzioni a tre variabili

x y z F F
0 0 0 0 0
0 0 1 0 0
0 1 0 1 1
0 1 1 1 1
1 0 0 1 1
1 0 1 1 1
1 1 0 0 0
1 1 1 1 1
Operatori Funzionalmente
Completi
Operatori Funzionalmente completi

NAND NOR
X Y Z= X∙Y X Y Z= X+Y
0 0 1 0 0 1
0 1 1 0 1 0
1 0 1 1 0 0
1 1 0 1 1 0

E’ possible realizzare ogni porta logica fondamentale con le


sole porte NAND o con le sole porte NOR
Operatori funzionalmente Completi NAND
X Y NAND(X,Y)
0 0 1
E’ possible realizzare ogni porta logica 0 1 1
fondamentale con le sole porte NAND 1 0 1
1 1 0

X NOT(X) X X NAND(X,X)
0 1 0 0 1
0 1 0 0 1
1 0 1 1 0
1 0 1 1 0
Operazioni Funzionalmente Complete NAND
X Y NAND(X,Y)
0 0 1
X Y AND Z=NAND(X,Y) NAND(Z,Z) 0 1 1
1 0 1
0 0 0 1 0
1 1 0
0 1 0 1 0
1 0 0 1 0
1 1 1 0 1

X Y OR X Y NAND(X,Y)
0 0 0 1 1 0
0 1 1 1 0 1
1 0 1 0 1 1
1 1 1 0 0 1
Esercizio

• Dimostrare che la porta NOR è funzionalmente


completa
Implementazione NAND della forma canonica

• Forma Canonica Somma di Prodotti, assumiamo per


semplicità somma di soli due termini:
• Neghiamo due volte:
• Applichiamo De Morgan alla parentesi interna

• Quindi:
• Introducendo le NAND:

• Quindi:

De Morgan: (X+Y)=X ・ Y
A
B
OR
C
D

A
B

C
D
Esercizio

• Rappresentare in forma di NAND le seguenti


funzioni




Inizio lezione 17:15

.. Per darvi il tempo di recuperare


dalla esercitazione di Analisi...
Minimizzazione delle funzioni
Booleane
Minimizzazione Funzione Booleane

• Il circuito di una forma canonica è sempre a due


livelli e semplice da ottenere, ma usa un numero
elevato di circuiti logici
• Minimizzazione:
– Trovare la funzione logica che utilizzi il minimo numero di
porte logiche, ma garantisca la stessa tabella di verità
Mappe di Karnaugh

• Rappresentano una funzione


booleana
• La Mappa è costituita da quadrati
chiamati celle.
• I lati del quadrato sono
contrassegnati dai valori delle
variabili.
Esempio di Mappa di
• I valori sono assegnati così che
Karnaugh a due variabili
due celle adiacenti differiscano tra
loro solo per il valore di un
letterale
• Ultima cella di riga/colonna è
considerata adiacente alla prima
Mappe di Karnaugh

• Rappresentano una funzione


booleana
• La Mappa è costituita da quadrati
chiamati celle.
• I lati del quadrato sono
contrassegnati dai valori delle
variabili.
Esempio di Mappa di
• I valori sono assegnati così che
Karnaugh a due variabili
due celle adiacenti differiscano tra
loro solo per il valore di un
letterale
• Ultima cella di riga/colonna è
considerata adiacente alla prima
Mappe di Karnaugh

• Rappresentano una funzione


booleana
• La Mappa è costituita da quadrati
chiamati celle.
• I lati del quadrato sono
contrassegnati dai valori delle
variabili.
Esempio di Mappa di
• I valori sono assegnati così che
Karnaugh a due variabili
due celle adiacenti differiscano tra
loro solo per il valore di un
letterale
Ogni cella
• Ultima cella di riga/colonna è corrisponde a un
considerata adiacente alla prima mintermine
Mappe di Karnaugh

• Rappresentano una funzione


booleana
• La Mappa è costituita da quadrati
chiamati celle.
• I lati del quadrato sono
contrassegnati dai valori delle
variabili.
Esempio di Mappa di
• I valori sono assegnati così che
Karnaugh a due variabili
due celle adiacenti differiscano tra
loro solo per il valore di un
letterale
Che possiamo indicare
• Ultima cella di riga/colonna è con un valore numerico
considerata adiacente alla prima (numero di riga della
tabella di verità
Esempi di mappe a 2 variabili

• La tabella di verità
viene riportata nelle
celle della mappa di F=XY
Karnaugh
• Tabella di verità e
Mappa di Karnaugh
sono rappresentazioni F=XY+XY+XY
equivalenti
XY=XY+XY

F= XY+XY+XY= XY+XY+XY+XY =X(Y+Y)+Y(X+X)

F=X(Y+Y)+Y(X+X)=X*1+Y*1=X+Y
F= XY+XY+XY

X Y F
0 0 0 Y
0 1 1
1 0 1
1 1 1
X

F=X+Y
F= X + XY
Mappe di Karnaugh a 3 variabili

• La Mappa di Karnaugh
a tre livelli va
immaginata come un
cilindro…
Mappe di Karnaugh a 3 variabili

• La Mappa di Karnaugh
a tre livelli va
immaginata come un
cilindro…
Mappe di Karnaugh a 4 variabili

• La Mappa di Karnaugh
a 4 livelli va
immaginata come un
toroide…
Mappe di Karnaugh a 5 variabili
yz 00
• La Mappa di Karnaugh a wx
01 11 10
00 m0 m1 m3 m2
5 variabili va pensata 01 m4 m5 m7 m6
come due mappe di K=0 11 m12 m13 m15 m14
Karnaugh a 4 variabili 10 m8 m9 m11 m10
sovrapposte
yz
wx 00 01 11 10
K*W*X*Y*Z 00 m16 m17 m19 m18
01 m20 m21 m23 m22
K=1
11 m28 m29 m31 m30
10 m24 m25 m27 m26
Rappresentazioni di una funzione booleana
Tabella di verità
# a b c d F
Somma di Mintermini
0 0 0 0 0 0
1 0 0 0 1 0
2 0 0 1 0 0
3 0 0 1 1 0 F=abcd + abcd + abcd + abcd + abcd
4 0 1 0 0 1
5 0 1 0 1 1
6 0 1 1 0 1
7 0 1 1 1 0
8 1 0 0 0 0
9 1 0 0 1 0
10 1 0 1 0 0
11 1 0 1 1 0
12 1 1 0 0 1
13 1 1 0 1 1
14 1 1 1 0 0
15 1 1 1 1 0
Rappresentazioni di una funzione booleana
Tabella di verità
# a b c d F
Somma di Mintermini
0 0 0 0 0 0
1 0 0 0 1 0
2 0 0 1 0 0
3 0 0 1 1 0 F=abcd + abcd + abcd + abcd + abcd
4 0 1 0 0 1
5 0 1 0 1 1
Mappa di Karnaugh
6 0 1 1 0 1
7 0 1 1 1 0
8 1 0 0 0 0
9 1 0 0 1 0
10 1 0 1 0 0
11 1 0 1 1 0
12 1 1 0 0 1
13 1 1 0 1 1
14 1 1 1 0 0
15 1 1 1 1 0
Rappresentazioni di una funzione booleana

• Le rappresentazioni:
– Tabella di verità
– Forma Canonica Somma di mintermini
– Mappa di Karnaugh
• Sono uniche per funzioni algebriche (e circuiti) tra
loro equivalenti.
• D’altra parte esistono infinite funzioni (e circuiti) che
realizzano la stessa tabella di verità…
Minimizzazione

• Minimizzare una funzione algebrica (circuito logico)


significa trovare la funzione (circuito) che mantenga
tale rappresentazione ma minimizzi una metrica
prescelta
• Esempi di metriche:
– Numero di Porte Logiche generiche
– Numero di Porte Logiche a due ingressi
– Numero di letterali
Approccio alla minimizzazione

• Costruire una rappresentazione univoca della


funzione
• Ricavare una funzione Logica equivalente ma che è
composta dal minimo valore per la metrica prescelta.
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

Accoppiamento a due
•I mintermini 4 e 5 sono
adiacenti:

•Grazie alla identità di


base 7 elimino la d

abc
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

• Altri accoppiamenti a
due?
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

• Anche i mintermini 12 e
13 sono adiacenti:

• Grazie alla identità di


base 7 anche qui
elimino la d
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

• Anche i mintermini 12 e
13 sono adiacenti:

• Grazie alla identità di


base 7 anche qui
elimino la d

Sì… si possono fare anche


in verticale…
Esercizio per voi ..
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

Accoppiamento a quattro
•I mintermini 4,5,12 e 13
sono tutti adiacenti:

•Grazie alla identità di


base 7 applicata due volte
elimino la a e la d
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

Costruzione della
funzione
•Ogni uno deve essere
coperto…
•Una possibile fuzione
logica è:
F=bc+abcd
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

Costruzione della
funzione
•Ogni uno deve essere
coperto…
•Una possibile fuzione
logica è:
F=bc+abcd

E’ Minima??
Trasformazione da mappa di Karnaugh a funzione

Costruzione della
funzione
•Ogni uno deve essere
coperto…
•Una possibile fuzione
logica è:
F=bc+abcd

E’ Minima??
No.. Soprattutto non abbiamo
elementi per dimostrarlo…
Esercizio

• Semplificare le seguenti funzioni a 4 variabili


utilizzando la mappe di Karnaugh

   
Terminologia

• Un prodotto di letterali viene chiamato clausola


• Una clausola implica una funzione quando per ogni
combinazione delle variabili del termine per cui esso
assume valore 1 anche la funzione f assume valore 1.
• Si dice Primo Implicante ( P ) della funzione f un
prodotto di termini che implica f e tale che
eliminando un qualunque letterale il prodotto
rimanente non implica più f.
• Se un mintermine di una funzione è incluso solo in un
primo implicante quest’ultimo si dice primo
implicante essenziale.
Proprietà degli implicanti (1/2)

1. La clausola di una funzione f in forma normale di


tipo P è un suo implicante
n
f   Ai Ai  f  Ai  ( A1  A2    An )  1
i 1
2. Una clausola B ne implica un’altra A se e solo se B
contiene tutti i letterali di A
3. La somma di due clausole di ordine n che
contengono n-1 letterali uguali ed in cui un letterale
dell'una sia il complemento di quello dell'altra è la
clausola di ordine n-1 formata dai letterali comuni
(detta consenso).
Proprietà degli implicanti (2/2)

3. Ad una funzione può essere aggiunto un suo implicante


senza alterarne il valore
4. A è un implicante di f se e solo se nella prima forma
canonica di f sono presenti tutti i mintermini aventi A
come fattore
– Infatti, se A è un implicante, lo si può aggiungere ad f, per poi
espanderlo in mintermini (facendo comparire anche le variabili
assenti in A)
– Se, viceversa, sono presenti tutti i mintermini aventi A come
fattore, essi possono essere raccolti in modo da far apparire A
come clausola di f.

f ( x, y, z )  xy  yz, e quindi xy  f e yz  f
si ha : f  xy z  xyz  xyz  x yz
Implicanti sulle mappe di Karnaugh

AD
• Si noti che gli
accoppiamenti CD 00 01 11 10
AB
costituiscono primi 00 1 1
implicanti purché non 01 1 1 1 1
siano completamente 11 1 1
10
interni ad
accoppiamenti di ordine BD
superiore.
AB
Implicanti Essenziali e Nucleo

• Un implicante primo Ei di una funzione f è detto essenziale


se è l'unico ad essere implicato da un mintermine di f
• In altri termini, Ei è l’unico a “coprire” un determinato
mintermine della funzione
• Il nucleo N della funzione è la somma dei suoi implicanti
primi essenziali k
N   Ei
i 1

• Ogni forma minima di f è del tipo f = N+R con N e R


(insieme degli implicanti primi non essenziali)
eventualmente nulli.
Minimizzazione con le mappe di Karnaugh

Primi Implicanti: AD
AD AB BD
CD 00 01 11 10
AB
Primi Implicanti Essenziali 1 1
00
AD BD 01 1 1 1 1
11 1 1
10

BD

AB
Minimizzazione con le mappe di Karnaugh

Primi Implicanti: AD
AD AB BD
CD 00 01 11 10
AB
Primi Implicanti Essenziali 1 1
00
AD BD 01 1 1 1 1
11 1 1 1 1
10

BD

B
Esempio di Primi implicanti essenziali non sufficienti

CD 00 01 11 10
AB
00 1 1
01 1 1 1 1
11 1 1
10 1 1 1 1
Esempio di Primi implicanti essenziali non sufficienti

• Primi Implicanti: AB
CD 00 01 11 10
00 1 1
AB AB AD AD BD BD
01 1 1 1 1
11 1 1
• Primi Implicanti 10 1 1 1 1

essenziali:
BD
– NESSUNO!! AD AD
AB AB BD
Esempio di Primi implicanti essenziali non sufficienti

• Primi Implicanti: AB
CD 00 01 11 10
00 1 1
AB AB AD AD BD BD
01 1 1 1 1
11 1 1
• Primi Implicanti 10 1 1 1 1

essenziali:
BD
– NESSUNO!! AD AD
AB AB BD
Esempio di Primi implicanti essenziali non sufficienti

• Primi Implicanti: AB
CD 00 01 11 10
00 1 1
AB AB AD BD BD
01 1 1 1 1
11 1 1
10 1 1 1 1

Primi Implicanti BD
Essenziali AD
AB AB BD

Questi 1 sono coperti


SOLO da primi implicanti
NON essenziali…
Esercizio

• Trovare tutti I primi implicanti per


 

• Indicare quali sono essenziali


Costruzione della funzione

Individuare tutti i primi Implicanti

Selezionare primi implicanti essenziali

Sommare tutti i primi implicanti essenziali

BASTA?
Costruzione funzione minima con Mappe di Karnaugh

Individuare tutti i primi Implicanti

Selezionare primi implicanti essenziali

Sommare tutti i primi implicanti essenziali

Aggiungere I primi implicanti necessari a coprire


gli eventuali "1" mancanti
Esercizi di Minimizzazione

Minimizzare da Forma Minimizzare da forma


Canonica polinomiale

 
F=ab+abc+da

 
F=abcd+abc+abc

 
F=abcd+abc+abce+eab
CD 00 01 11 10
AB
00 1 1
AD 1 1
01
 
11
10 1 1 1 1

BD

AB
F=AD+AB
Algebra di Boole

FINE

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