ZENONE
Zenone in difesa di Parmenide
o Zenone era un allievo di Parmenide, vissuto a Elea nel V secolo
a. C.
o Come filosofo, si impegnò a difendere la posizione monista del
suo maestro.
o Per difendere la tesi parmenidea secondo cui “tutto è uno”,
contro l’esistenza della
molteplicità e del movimento.
o Per farlo, usava il metodo della dimostrazione per assurdo:
assumere come vera la
tesi degli avversari per poi mostrare le illogiche conseguenze alle
quali esse
conducevano.
I PARADOSSI
• I paradossi di Zenone
Zenone ha formulato una serie di celebri paradossi contro il
movimento cioè un argomento che entra in conflitto con
l’opinione comune. Secondo il primo paradosso di Zenone, un
corpo che debba percorrere la distanza che
separa A da B non potrà farlo, perché dovrà prima passare per il
punto medio C, ma
prima ancora per il medio D… e così via all’infinito.
o Il secondo paradosso mostra come Achille pié veloce non
riuscirà mai a raggiungere una tartaruga in una gara di corsa, se
le concede all’inizio anche solo un piccolo vantaggio.
o Il terzo paradosso mostra come una freccia che sembra muoversi
in aria dopo essere
stata scoccata, in realtà sia perfettamente immobile.
L'INVENTORE DELLA
DIALETTICA
• Zenone inventore della dialettica.
Secondo Aristotele, Zenone ha inventato la dialettica.
La dialettica è l’arte di argomentare, di discutere difendendo una
tesi e cercando di confutare quella dell’interlocutore.
Anche se Zenone non ha prodotto una teoria della dialettica, l’ha
senz’altro utilizzata e ha contribuito alla sua diffusione.
Parmenide
« ... Orbene io ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca che sole sono da pensare: l'una che "è" e che non è possibile che non sia, e questo è il
sentiero della Persuasione (infatti segue la Verità), l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che questo è un sentiero del tutto inaccessibile: infatti non
potresti avere cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo. ... Infatti lo stesso è pensare ed essere »
L'Essere è Uno perché non possono esserci due Esseri: se uno è l'essere, l'altro
non sarebbe il primo, e sarebbe quindi non-essere. Allo stesso modo per cui, se
A è l'essere, e B è diverso da A, allora B non è: qualcosa che non sia Essere non
può essere, per definizione.
L'Essere è eterno perché non può esserci un momento in cui non è più, o non è
ancora: se l'essere fosse solo per un certo periodo di tempo, a un certo
momento non sarebbe, e si avrebbe contraddizione.
Il divenire attestato dai sensi, secondo cui gli enti ora sono e ora
non sono, è una mera illusione (che appare ma in realtà non è). La
vera conoscenza dunque non deriva dai sensi, ma nasce dalla
ragione.
«Non c'è nulla di errato nell'intelletto che prima non sia stato
negli erranti sensi» è la frase che d’ora in poi sarà attribuita a
Parmenide.
Identità di Essere e pensiero