Sei sulla pagina 1di 22

• SCHOPENHAUER

• KIERKEGAARD
• FEUERBACH
• COMTE
• MARX
• NIETZSCHE
• FREUD
L A C R I S I • BERGSON

D E L L ' I O • WEBER
• HUSSERL
• HEIDDEGER
• SARTRE
• ANDERS
• MARCUSE E
ADORNO
• ARENDT
• JONAS
L'essere umano è destinato a una
ricerca insaziabile di felicità e ciò
causa dolore e sofferenza.

La vita dell'uomo oscilla tra desiderio e


noia fra cui si colloca un fugace
piacere.

Schopenhauer Quindi nell'esistenza dell'uomo


prevale il dolore.
ITALIANO Giacomo Leopardi

Il concetto di noia esistenziale nella La poesia è in grado di


L’uomo tende al piacere: un piacere illimitato sia nel riflessione di Leopardi può essere elevare l'uomo dal mondo
tempo che nello spazio. Questo piacere è impossibile materiale ad una realtà
descritto come il senso di vuoto che la immaginata e quindi
da realizzare perché l’uomo può soddisfare i desideri persona prova dopo aver "infinita". Per Leopardi
solo limitati nel tempo e nello spazio. apparentemente soddisfatto i proprio l'immersione in una gioia
desideri, che poi la porta a ricercare indefinita causa un senso di
altri stimoli e a provare delusione in smarrimento che placa ed
annulla la volontà della
caso le aspettative non siano realizzate.
persona lo stesso concetto
espresso da Schopenhauer
Il piacere è un’illusione perché dà con il termine "Noluntas"
all’uomo la sensazione di (annullamento del volere).
possedere una realtà che non Per Leopardi (come anche per
raggiungerà mai. Schopenhauer) esiste una via di
liberazione dall'angoscia esistenziale: il
raggiungimento di una gioia vaga ed
indefinita, che possa liberare l'uomo
dalla schiavitù del desiderio.
La lirica che esprime questa
visione è l’Infinito.
L'uomo
prova disperazione.

E' dettata dall'impossibilità


della scelta e dalla
lacerazione tra finito(uomo)
e infinito(Dio). 
Kierkegaard
La fede è l'unico
antidoto alla
disperazione.
ITALIANO
Giuseppe
Ungaretti

La poesia di Ungaretti si collega alla consapevolezza


del dolore dell'uomo. Il dolore appartiene all'uomo e lo
costringe a vedersi così com'è realmente liberandolo
da tutto ciò che è superfluo.

Opera "Il dolore": poesie incentrate


Alla poesia spetta la sul tema della rassegnazione in cui
funzione di comprendere affiora di continuo l'immagine della
la sofferenza e offrire morte che non si arresta neanche di
conforto. fronte alla morte. Il dolore personale
si allarga in una più ampia meditazione
sul dolore universale.
L'uomo produce l'idea di
Dio alienando le proprie
qualità in un essere superiore
al quale si sottomette.

Feuerbach
L'uomo cade in una condizione di
impoverimento intellettuale a cui corrisponde
una condizione di dipendenza che si
riflette nella vita privata e sociale.
Alienazione nei
confronti del Alienazione nei
prodotto del confronti della
L'uomo operaio subisce 4 alienazioni.
suo lavoro sua stessa
poiché non può essenza.
goderne in
quanto non gli
appartiene. Alienazione in Alienazione in
rapporto agli relazione alla
altri uomini.
Marx
sua attività
lavorativa.
ITALIANO
Giovanni Verga

Nell'opera di Verga
I valori borghesi e il benessere
"Mastro Don Gesualdo" il
hanno corrotto gli equilibri
tema principale è
della società portandola alla
l'alienazione dell'uomo. Il
disgregazione. Nessuno riesce
modo che descrive Verga
a sottrarsi al culto della"
finisce per essere guidato
roba". L'accumulo dei beni
da una logica economica.
materiali diventa l'unico fine
dell'esistenza umana
Il protagonista Gesualdo
rappresenta una vittima del
progresso. La morale economica "La roba" -Novelle
lo ha condotto alla solitudine, Rusticane
all'incomunicabilità con i suoi
cari
Non concepisce alcuna crisi
dell'io.

Comte
L'io viene decentrato
per il suo carattere
illusorio. Si assiste
all'eclissi del
Nietzsche soggetto in quanto
non c'è io, non c'è
soggetto.
ITALIANO
Luigi Pirandello

L'io diviso

Pirandello giunge alla frantumazione totale del soggetto . L'identità dell'individuo è una
Il personaggio pirandelliano è privo di certezza anche trappola  da cui si può evadere
quelle che lo definiscono como un individuo . L'identità ponendosi fuori dagli schemi, ai
personale è una maschera imposta dalla società(famiglia, margini della società attravero la
lavoro) o che l'individuo si impone da sé. follia o l'immaginazione.

Nell'opera "Uno, nessuno e centomila", il • Mattia Pascal


protagonista Vitangelo Moscarda arriva • Vitangelo Moscarda
all'annullamento totale della propria identità. • Enrico IV
Si libera di tutte le gabbie e le maschere • Belluca
liberandosi di tutti i condizionamenti.
Freud
• La psicoanalisi con la scoperta della dimensione dell’inconscio
modifica le nozioni di soggetto e di coscienza, influenzando
la filosofia e le altre scienze umane.

• La crisi dell’io è rappresentata dalla scoperta dell’inconscio.


L'inconscio designa uno dei sistemi definiti da Freud nel
quadro della sua prima topica dell’apparato psichico. Esso è
costituito da contenuti rimossi cui è stato rifiutato l’accesso
al sistema preconscio-cosciente.
ITALIANO

Italo Svevo

Le teorie di Freud si riflettano nel romanzo La


coscienza di Zeno. Freud fornisce a Svevo una Nella coscienza di Zeno la
serie di tecniche utili per rivelare le ambiguità psicoanalisi è il centro del
della psiche umana per studiare l'inconscio. Svevo romanzo che viene
è convinto che Freud e i suoi metodi curino i immaginato come un
"malati" sbagliati: coloro che sanno di esserlo, ma quaderno scritto su
non coloro che pensano di essere sani ma non lo indicazione del  medico.
sono.
Svevo utilizza alcuni
meccanismi freudiani
come gli "atti
gratuiti" e gli "atti
mancati".
Bergson
• La crisi dell’io è rappresentata da una nuova concezione del
tempo: il tempo vissuto non coincide con il tempo oggettivo.
Il tempo viene percepito in modo differente dalla nostra
coscienza a seconda del nostro stato d’animo.
Weber
• L'uomo è sottomesso alla logica del profitto e del guadagno
fine a se stesso.L'etica dell'intenzione entra in crisi perché
prevale l'etica della responsabilità e una logica strumentale e
calcolante.
Husserl
• La crisi dell’io è ricollegabile alla crisi della scoperta
scientifica poiché l’uomo non può trovare sollievo nella
scienza in quanto quest’ultima non può dare una spiegazione
ai problemi dell’uomo.
Heiddeger
• La crisi dell’io sta nell’angoscia che l’uomo prova. L’angoscia, a
differenza della paura, non è un sentimento che si prova
davanti a qualcosa di determinato. Davanti all’angoscia c’è il
nulla. Ciò di cui si prova angoscia non ha un nome. L’angoscia è
collegata al niente e cioè alla morte.
Sartre
• La crisi dell'io sta nel fatto che "l'Io non è un abitante della
coscienza". L'uomo è condannato ad essere libero proprio in
quanto tutto dipende dalla sua libera autodeterminazione
eccetto il fatto di esistere. La libertà si rivela una sorta di
prigione per l'uomo.
Anders
• La tecnologia ha compiuto un salto di qualità tale da rendere
antiquato l'uomo e antiquate le sue facoltà tra immaginare e
produrre, tra sentire e agire, tra coscienza e conoscenza.
L'ascesa della tecnica è un processo di ribaltamento nel
rapporto tra bisogni, mezzi e fini che provoca una catastrofe
della conoscenza umana.
Adorno e Marcuse
• L'autonomia individuale dell'uomo è manipolata dall'industria
culturale. L'uomo si trova in una condizione di alienazione
sociale.
Arendt
• Il totalitarismo moderno annienta la vita privata delle
persone estraniandole dal mondo e sradicandole dalle proprie
radici sociali e rendendole nemiche. L'uomo viene reso
insignificante.
Jonas
• La crisi dell'io è scaturita dalla nuova etica della
responsabilità che pone l'accento sulle conseguenze che le
azioni possono avere sulle generazioni future.

Potrebbero piacerti anche