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PROTEZIONI

BALISTICHE
INDIVIDUALI
SCIENZA DEI MATERIALI IN AMBITO MILITARE
STORIA DELLE PROTEZIONI INDIVIDUALI

Già nei tempi antichi l’uomo ha impiegato le migliori tecniche e tecnologie


per migliorare le armature, che erano il vestiario di protezione di allora. Le
due guerre mondiali del secolo scorso hanno favorito il continuo sviluppo di
questo tipo di abbigliamento, che oggi è destinato principalmente
all’esercito e alla polizia.
Le armature romane

Armature semplici fatte di


cuoio che proteggevano dai
colpi di corpi contundenti.
Le armature
medioevali

Armature elaborate fatte di


metallo che proteggevano i
cavalieri dai colpi delle
pesanti spade del tempo.
Le flak jacket

Body armour leggere e poco


efficaci utilizzate dai militari
americani durante la seconda
guerra mondiale
BALISTICA TERMINALE E ANALISI QUALITATIVA
DEGLI URTI

La balistica terminale studia il comportamento del proiettile nel bersaglio e


quindi di tutta la fase finale di tale moto. Si tratta di fenomeni talmente
complessi e ricchi di variabili che non consentono il ricorso ad un modello
matematico generale, ma soltanto a formule empiriche. Di conseguenza sarà
possibile effettuare solamente un’analisi qualitativa delle energie e delle
forze in gioco.
IMPATTO SU DI UN
CORPO

Nell’urto contro un corpo non


protetto si genererà una
penetrazione in quanto la pelle
del corpo stesso non riesce a
resistere all’energia posseduta
dal proiettile.
Proiettile Cal. 7.62 x 39 (Nato):

 Velocità iniziale: 710 m/s

 Energia iniziale: 2010 Joule

Tabella energia e velocità limite per la cute


IMPATTO SU
PROTEZIONE

Nell’urto contro una


protezione balistica è la stessa
ad eliminare la penetrazione,
distribuendo l’energia su di
una superficie maggiore.
I POLIMERI COME SCELTA PER IL MATERIALE

La storia ci ha insegnato che il vestiario di protezione è il risultato di un


compromesso tra estensione, grado di protezione, peso e mobilità. I polimeri
risultano esser i migliori candidati a soddisfare tutte queste caratteristiche in
quanto si possono tessere in fibre resistentissime e capaci di sopportare
carichi di energia enormi senza compromettere la mobilità dell‘operatore.
LE ARAMIDI

Le Aramidi, il cui nome deriva


dalla contrazione di " Ammidi
Aromatiche", sono una
famiglia di polimeri, tra i quali
è compreso anche il Kevlar.
IL KEVLAR

Il Kevlar è un poliammide
aromatico nel quale tutti i
gruppi ammidici sono separati
da gruppi parafenilenici ossia i
gruppi ammidici si attaccano
agli anelli fenilici opposti uno
all'altro, negli atomi di
carbonio 1 e 4.
LA SINTESI
Il kevlar si ottiene per
condensazione in soluzione a
partire dai monomeri 1,4-
fenilendiammina (para-
fenilendiammina) e cloruro di
tereftaloile. Come sottoprodotto
di reazione si ottiene acido
cloridrico.
LA PRODUZIONE
DELLE FIBRE

Le fibre polimeriche si
producono attraverso la
cristallizzazione e delle
singole catene polimeriche. Il
processo permette
l’instaurazione di legami tra le
catene (legami di Van Der
Waals).
I VANTAGGI
DEGLI
ARAMIDI

I polimeri ammidici
(senza anello aromatico)
hanno la capacità di
mostrare due forme
diverse, o conformazioni.
Di conseguenza nei
poliammidi (non aromatici)
c'è sempre qualche legame
ammidico nella
conformazione cis. Quindi le
loro catene non si allungano
mai completamente.
Nel kevlar invece, ma in
generale in tutti i polimeri
aramidici l’anello aromatico
non permette alla catena di
formare legami ammidici di
tipo cis, attua infatti un
impedimento sterico.
Protezione balistica
in Kevlar
La fibra di kevlar viene perciò
intessuta in una fitta trama che
eredita quindi dal polimetro la
resistenza alla trazione e
all’abrasione.
LE PROTEZIONI ATTUALMENTE IN UTILIZZO

Le protezioni in uso al giorno d’oggi basano le proprie caratteristiche sullo


studio della scienza dei materiali nel settore militare. In particolare si è alla
costante ricerca di materiali leggeri e comodi, ma soprattutto economici da
produrre in modo da poterli destinare all’utilizzo da parte degli operatori.
LE PROTEZIONI
LEGGERE

Sono protezioni polimeriche


costituite da più strati di
materiali come il Kevlar.
(come tutte quelle prese in
analisi fin qui)
LE PROTEZIONI
COMPOSITE

Sono protezioni che vengono


dotate di piastre balistiche le
quali frammentano i proiettili
e permettono alla protezione
in kevlar di poter assorbire al
meglio l’energia del proiettile.
LE PROTEZIONI
PLATE CARRIER

Sono protezioni che fungono


solamente da contenitori per le
piastre balistiche ceramiche di
nuove generazione dette
Stand-alone
PROSPETTIVE PER IL FUTURO
La storia ci insegna che con l’apparire di una nuova minaccia gli elementi
di protezione si rivelano ben presto obsoleti. E’ perciò necessaria una
continua evoluzione tecnologica della protezione che si muove al pari
dell’evoluzione delle armi offensive.

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