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BIOETICA E AMBIENTE

Uomo e ambiente nelle arti figurative

Prof. Pietro Ramellini


UPRA. a.y. 2003-2004
Le arti figurative comprendono le opere d’arte cosiddette
‘del bello visibile’, in quanto si tratta di prodotti che
vengono fruiti soprattutto attraverso la vista: pittura,
scultura, architettura.
Venivano anche chiamate ‘arti mute’, in quanto non
coinvolgono direttamente né la parola né la musica.
Ovviamente il rapporto uomo-ambiente è molto spesso
implicato nelle arti figurative:
- perché si tratta di prodotti collocati nell’ambiente (es.
architettura);
- perché l’Autore esplicitamente vuol trattare il tema;
- perché il tema entra implicitamente o secondariamente
nella composizione dell’opera.
In questa presentazione faremo una carrellata su alcune
opere d’arte che in qualche modo rimandano al rapporto
uomo-ambiente.
Non necessariamente si tratta di opere di tendenza
‘naturalistica’ (realista, verista, mimetica), cioè intese a
riprodurre fedelmente e oggettivamente la natura (in
opposizione ad astrazione e stilizzazione).
La scelta tende a dare una panoramica su vari periodi,
culture, su opere pubbliche e private, sacre e profane.
Culture preistoriche: Lascaux (Paleolitico superiore)
Le raffigurazioni sulle pareti della grotta sembrano avere un
valore magico: si vuole agire sull’ambiente
rappresentando un evento, come l’uccisione di un
animale; il fatto di dipingere l’evento “forza”
magicamente la realtà affinché esso si compia.
Lascaux
http://faculty.gilman.edu/US/JamieSpragins/Euro_Hum_200
2-03/images/lascaux.gif
Cultura minoica (Creta, III-II millennio a. C.)
Si tratta di una cultura basata sull’egemonia economica più
che sulla potenza militare.
Di conseguenza, gli insediamenti non sono fortificati, ma
modellati e distesi sulle colline o nelle pianure, collegati
da ‘strade reali’ che attraversavano l’isola.
Il rapporto con l’ambiente è vivo anche a livello religioso,
con i culti delle alture, il tema della dea Madre, i riti di
fertilità.
La corte centrale di Cnosso
http://www.lfc.edu/academics/greece/KnosTour.html
Gli affreschi e le decorazioni su ceramica rappresentano
spesso motivi naturalistici:
- la vita sottomarina: polipi, delfini;
- animali e piante terrestri nei loro ambienti naturali: uccelli,
fiori;
- scene di vita: la capra che allatta, il gatto che caccia.
Cnosso, Queen’s Hall
http://www.lfc.edu/academics/greece/KnosTour.html
Cultura greca: il teatro di Epidauro
Il teatro, famoso per la sua acustica, è all’aperto, adagiato
in una conca su una collina.
Lo scenario visibile dai posti a sedere è il panorama stesso,
l’ambiente circostante.
Epidauro
http://faculty.gilman.edu/US/JamieSpragins/Euro_Hum_200
2-03/images/epidauros2.jpg
Segesta, Tempio dorico (400 a.C.)
E’ una singola, prodigiosa gemma incastonata nella matrice
del paesaggio, con un effetto di reciproca valorizzazione.
“il più suggestivo e sconcertante tempio dell’occidente, che
giganteggia nella solitudine” (Maiuri).
Segesta, tempio elimo-greco
http://www.antikefan.de/Bilder/Segesta/segesta.html
Cultura bizantina: Ravenna, S. Apollinare in Classe,
mosaico absidale (500)
La trasfigurazione è rappresentata dalla grande croce
centrale.
L’ambiente è verdeggiante, con alberi, prati, animali; il cielo
dorato è solcato da nucole rosse.
Ravenna, S. Apollinare in Classe
http://www.stanford.edu/dept/relstud/faculty/yearley/dantea
quinas/aquinas/index.htm
Cultura islamica: l’Alhambra di Granada (900-1400)
La residenza della corte nasride incorpora in maniera
ammirevole il giardino e il paesaggio.
Ha una struttura asimmetrica ma organica.
Notevole è l’utilizzazione dell’acqua, con bacini, cisterne,
fontane musicali, canaletti rinfrescanti.
Granada, Alhambra
http://www-
xray.ast.cam.ac.uk/~gmor
ris/granada.html
Il Duecento: Subiaco, Sacro Speco
Centro benedettino fondato sopra la grotta dove S.
Benedetto passò i suoi primi anni da monaco.
Cresciuto nel tempo per successive improvvisazioni, si
dirama sul territorio con flessibilità, pur mantenendosi
radicato alla roccia e al terreno (Zevi)
Subiaco, Sacro Speco
http://www.saporilazio.it/schede_comuni/prov_rm104.html
Il Quattrocento: Beato Angelico, la Deposizione (1440)
Il paesaggio è primaverile, luminoso, naturale (a destra) e
civile (a sinistra) allo stesso tempo.
Tra natura e storia c’è armonia, sono due piani della stessa
rivelazione.
La Deposizione è un rito di rinascita, come la primavera
(Argan).
Beato Angelico, Deposizione
http://www.christusrex.org/www2/art/images/beato13.jpg
Piero della Francesca, Battesimo di Cristo (1440)
Lo spazio è chiaro, aperto, luminoso.
Non c’è gerarchia tra personaggi, nubi e vegetazione.
Tutto è investito di luce dall’alto e di riflessi dal basso.
Piero della Francesca,
Battesimo di cristo
http://utenti.romascuola.
net/bramarte/400/img/pi
e5.jpg
Colantonio, San Gerolamo nel suo studio (‘400
napoletano).
Il santo si trova nella sua cella piena di libri, strumenti di
lavoro, appunti.
Gerolamo però è intento a ben altro: seduto, sta togliendo
una spina dalla zampa di un leone che, a sua volta
seduto e mansueto, aspetta di essere guarito.
Gerolamo tralascia lo studio per dedicarsi a curare
l’animale ferito...
Colantonio, San Gerolamo
http://www.sanlorenzomaggiorenapoli.it/eng/san_gerolamo.
htm
Il Cinquecento: Bagnaia (VT), Villa Lante
Il rapporto della villa con l’ambiente circostante è mediato,
secondo uno schema allora diffuso, da:
- un giardino all’italiana, geometrizzato, scenografico, con
fontane e sculture, in cui la vegetazione è costretta ad
un ordine umano;
- il parco o ‘salvatico’, lasciato più a sé stesso, libero di
svilupparsi a modo suo.
Bagnaia, Villa Lante
http://www.bagnaia.vt.it/home.htm
Bomarzo, Bosco Sacro
Un singolare complesso monumentale situato in parco
entro un anfiteatro naturale.
Tra la vegetazione sono scolpite, nei massi di peperino lì
presenti, figure fantastiche, mostruose, grottesche.
Forse si trattava di un percorso iniziatico esoterico.
Il progettista, Vicino Orsini, sembra ricercare nel luogo
un’etica della vita rurale, attraverso miti e leggende
(Tagliolini).
Bomarzo, Bosco Sacro
http://wnt.cc.utexas.edu/~akutz/images/friends/bomarzo/bo
marzo_02.jpg
Il Novecento: l’architettura organica
Sorge per opera di Frank Lloyd Wright.
Architettura organica significa attingere al vivente,
conformarsi al naturale, sostituire l’organico
all’inorganico.
La critica ha segnalato alcune invarianti o regole (meglio,
anti-regole) dell’organico: asimmetria, dinamismo,
accrescimento, concretezza, prevalenza dell’interno
Wright,
Fallingwater
http://peabody.v
anderbilt.edu/ctr
s/ltc/corbinw/FW
.html
Cultura Bororo, Sudamerica
“Abitazioni maestose malgrado la loro fragilità ...
reagiscono morbidamente alla sua presenza e ai suoi
movimenti ...
La nudità degli abitanti sembra protetta dal velluto erboso
delle pareti e dalla frangia delle palme ...
E’ proprio come se una civiltà intera aspirasse con
tenerezza appassionata alle forme, alle sostanze e ai
colori della vita” (Lévi-Strauss)
Abitazione dei Bororo
http://www.museu.ucdb.br/epopeia_bororo/epopeia_bororo
09.html

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