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ANALISI DEI FENOMENI DI

CORTO CIRCUITO
NEI SISTEMI ELETTRICI DI
POTENZA
• Corto circuito trifase ai morsetti di un
generatore funzionante a vuoto.

• Cortocircuito in un nodo di una rete.


CORTO CIRCUITO TRIFASE
IN UN GENERATORE IDEALE
i(t)

+ R L

EM sin(t+)
-

di
e(t) = R  i(t) + L 
dt
EM  -
t

i(t) =  sin(t +  -  ) - e T  sin( -  )

Z  


 Z = R + jL
 L
 = arctg
 R
T = L
 R
2
t
EM -
1.5 - e T sin( -  )
Z EM
 sin(t +  -  )
Z
1

0.5

-0.5

-1
0 0.1 0.2 0.3
COMPONENTI LA CORRENTE DI
CORTOCIRCUITO AI MORSETTI DI UN
GENERATORE IDEALE CON IMPEDENZA INTERNA

• componente unidirezionale; la sua evoluzione


dipende dall’unico modo proprio della rete (-
L/R); la sua ampiezza dipende dall’istante in
cui avviene il cortocircuito e non supera il
valore massimo della corrente sinusoidale di
regime.
• componente alternativa alla frequenza di
rete.
CORTO CIRCUITO TRIFASE
IN UN GENERATORE
SINCRONO
COMPONENTI LA CORRENTE DI
CORTOCIRCUITO AI MORSETTI DI UN
GENERATORE SINCRONO

• componente unidirezionale; la sua evoluzione


dipende dai parametri del generatore; la sua
ampiezza dipende dall’istante in cui avviene il
cortocircuito e non supera comunque il valore
di cresta della componente alternativa.
• componente alternativa alla frequenza di rete
di ampiezza variabile col tempo.
LA DINAMICA DURANTE UN FENOMENO DI
CORTO CIRCUITO VIENE DECOMPOSTA IN
TRE SUCCESSIVE CONDIZIONI DI REGIME

• regime durante il periodo subtransitorio;


• regime durante il periodo transitorio;
• regime a guasto persistente.
X”

E”

X’

E’

Xs

E0
E/X”
E/X’

0
E/Xs
CORTO CIRCUITO IN UN
NODO DELLA RETE
Isk k j
s

Vs

g
COMPONENTI LA CORRENTE DI
CORTOCIRCUITO IN UN NODO
DELLA RETE

• componente unidirezionale; la sua


evoluzione dipende dal modo proprio
aperiodico dominante della rete.
• componente alternativa alla frequenza di
rete, di ampiezza variabile per la presenza
in rete di generatori sincroni.
ESAME DELLA COMPONENTE
APERIODICA DELLA CORRENTE DI CTO-
CTO

• il valore iniziale della componente aperiodica è una


variabile casuale. E’ opportuno quindi porsi nel caso
peggiore (valore iniziale pari al valore di cresta della
componente alternativa).
• rimane da valutare la costante di tempo del modo
aperiodico dominante, che esige una analisi
approfondita e che tuttavia possiamo assumere
compresa tra 0.04 sec. e 0.3 sec.
Rapporto tra le componenti unidirezionale ed
alternativa della corrente di c.c.
Tempo dal c.c. (ms) Idc/Iac (%)
10 80
20 65
30 50
40 40
50 33
60 25
70 20
80 15
Calcolo di correnti di cto cto: esempio 1

linea a linea b

G TR1 TR2
G TR1 linea a TR2 linea b
Pn = 150 MVA Pn = 160 MVA Xla = 75 ohm Pn = 150 MVA Xlb = 35 ohm
Vn = 10 kV Vn = 10/220 kV Vn = 220/130 kV
Xs = 1 p.u. Xcc = 0.1 p.u. Xcc = 0.1 p.u.

Pbase = 200 MVA Ubase = 10, 130, 220 kV

xs xtr1 xla xtr2 xlb

La tecnica in p.u. è particolarmente indicata in caso di reti magliate


Calcolo di correnti di cto cto: esempio 2

In caso di reti radiali, anche attive, talvolta è più immediato il calcolo


delle correnti di cto cto che utilizza la potenza di cto cto.
U U2
Pcc  3  U  I cc  3  U  
3X X

In un sistema composto da k elementi in serie ciascuno dei quali con una


propria reattanza Xj e sottoposti alla stessa tensione la Pcc sarà pari a
U2 U2 1
Pcc  k  k 2  k
U 1
1 j  P
X 1 P
1 j j

La formula è valida anche se le tensioni non sono uguali purché le


reattanze siano state riportate alla stessa tensione U.
Calcolo di correnti di cto cto: esempio 2

U = 130 kV
Prete = 10.000 MVA
Xlinea = 0.4 ohm/km
Llinea = 10 km

n° 1 trasformatore Pn = 30 MVA
U1/U2 = 130/30 kV
ucc = 12 %

2
n° 6 trasformatori n° 2 trasformatori

Pn = 1.6 MVA Pn = 10 MVA


U1/U2 = 30/0.4 kV U1/U2 = 30/6 kV
3 4
ucc =7% ucc =8%

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