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Che cosa è l’endocrinologia?

Endo crino logos= Scienza della secrezione


endogena
Ormone= Ormao Scorrere
Ghiandole endocrine
Secrezione endocrina
Ghiandole esocrine
Secrezione esocrina
Secrezione paracrina, autocrina
Endocrinologia

Scienza che studia le ghiandole a secrezione


interna, i loro prodotti (ormoni) e gli effetti di
questi sull’organismo, in situazioni
fisiologiche e patologiche
Il sistema endocrino è un sistema
di comunicazione complesso
che, integrato con il sistema
nervoso ed immunitario, controlla
per via umorale numerose
funzioni essenziali alla
sopravvivenza dell’individuo, alla
sua crescita e al mantenimento
della specie
Funzioni generali
del Sistema Endocrino
• Mantenimento dell’omeostasi interna
dell’organismo e adattamento
all’ambiente
• Sviluppo somatico e neuropsichico
• Riproduzione
• Metabolismo
Ormone
dal greco ormao = eccitare

Sostanza biologicamente attiva secreta in


circolo da una cellula (cellula endocrina) e
capace di regolare le funzioni di un’altra
cellula posta a distanza (cellula bersaglio)
Le
ghiandole
endocrine
ORMONE
SOSTANZA RILASCIATA DA UNA GHIANDOLA
ENDOCRINA E TRASPORTATA NEL
TORRENTE CIRCOLATORIO FINO AD UN
ALTRO TESSUTO DOVE AGISCE
PER REGOLARE
LE FUNZIONI DEL TESSUTO BERSAGLIO.
QUESTE AZIONI VENGONO MEDIATE DAL
LEGAME DELL’ORMONE AI RECETTORI
Gli Ormoni
• Molecole sintetizzate e secrete dalle
Ghiandole Endocrine, vengono immessi
in circolo ed esercitano la loro azione
biologica su cellule bersaglio a distanza
variabile .
• L’interazione con una determinata cellula
bersaglio è garantita da recettori specifici
per quel dato ormone
• Il legame ormone-recettore attiva la
risposta cellulare
• Gli ormoni vengono sintetizzati e
secreti dalle cellule endocrine.
• Queste possono costituire organi
specifici, le Ghiandole Endocrine.
• Quando sono presenti come
componente minoritaria di organi
non endocrini formano il Sistema
Endocrino Diffuso
TIPI DI AZIONI ORMONALI I
SINGOLE
QUANDO L’ORMONE HA UN EFFETTO SELETTIVO SU
UN UNICO TESSUTO
Es.: L’ORMONE TIREOTROPO AGISCE SOLO SULLE
CELLULE FOLLICOLARI DELLA TIROIDE
MULTIPLE
QUANDO L’ORMONE AGISCE IN NUMEROSE CELLULE
BERSAGLIO DETERMINANDO EFFETTI BIOLOGICI
DIVERSI
Es.: GLI ORMONI TIROIDEI SONO ATTIVI IN NUMEROSI
SISTEMI, QUALI QUELLO CARDIOVASCOLARE,
RESPIRATORIO, EMOPOIETICO ED ALTRI
TIPI DI AZIONI ORMONALI II
SINERGICA
QUANDO PIU’ ORMONI CONCORRONO NEL
DETERMINARE UN EFFETTO BIOLOGICO
Es.: L’IPOGLICEMIA VIENE PREVENUTA DALL’AZIONE
CONTROINSULARE DI NUMEROSI ORMONI CHE
AGISCONO CON DIVERSI MECCANISMI, QUALI: IL
GLUCAGONE, L’ADRENALINA, LA
NORADRENALINA, IL CORTISOLO ed IL GH

PERMISSIVA
SU ALTRI ORMONI
Es.: L’FSH, MODULANDO IL NUMERO DI RECETTORI
PER L’LH, POTENZIA LA PRODUZIONE DI
TESTOSTERONE INDOTTA DALL’LH NELLE CELLULE
DI LYDIG
TIPI DI AZIONI ORMONALI III
TROPINICHE
QUANDO L’ORMONE HA UN RUOLO TROFICO SULLE
GHIANDOLE ENDOCRINE BERSAGLIO
Es.: GLI ORMONI DELL’IPOFISI ANTERIORE
CONTROLLANO LA SECREZIONE ORMONALE ED
IL TROFISMO DI NUMEROSE GHIANDOLE
PEPTIDI
DERIVANO DALLE PROTEINE

STEROIDI
DERIVANO DAL COLESTEROLO

CATECOLAMINE ed ORMONI TIROIDEI


DERIVANO DA A MINOACIDI
ORMONI PEPTIDICI
INCLUDONO: PEPTIDI, POLIPEPTIDI E
GLICOPROTEINE
ORMONI STEROIDEI
INCLUDONO: GLICOCORTICOIDI,
MINERALCORTICOIDI, ANDROGENI, ESTROGENI,
PROGESTINICI e VITAMINA D
ORMONI DERIVATI DA AMINOACIDI
ORMONI DERIVATI DAL TRIPTOFANO, DALLA
TIROSINA (TRA CUI LE CATECOLAMINE E GLI
ORMONI TIROIDEI), DALL’ACIDO L-GLUTAMMICO
ORMONI DERIVATI DA ACIDI GRASSI
POLINSATURI
PROSTAGLANDINE, LEUCOTRIENI, TROMBOSSANI
ORMONI PROTEICI
ACTH; INSULINA; GLUCAGONE;
PTH (PARATORMONE); RELEASING HORMONES
HANNO UN’EMIVITA BREVE (POCHI MINUTI)

ORMONI STEROIDEI
ACTH; INSULINA; GLUCAGONE;
PTH (PARATORMONE); RELEASING HORMONES
HANNO UN’EMIVITA BREVE (POCHI MINUTI)
NEUROORMONI IPOFISIOTROPICI

• CRH
• GHRH
• GnRH
• TRH
• AVP
• Somatostatina
• Dopamina
• Altri peptidi (oppioidi,
VIP, galanina, etc)
GH Promuove l’accrescimento

PRL Stimola la lattazione durante il puerperio

ACTH Stimola la steroidogenesi corticosurrenalica


e il trofismo della ghiandola
TSH Stimola la sintesi e la secrezione degli
ormoni tiroidei e sostiene il trofismo della
tiroide
FSH Stimola la maturazione del follicolo ovarico e
degli spermatozoi
LH Stimola la sintesi di progesterone e
testosterone
Ormoni glicoproteici ipofisari
Asse
somatotropo
GHRH somatostatina

GH +
IGF-I
Ghrelina -
Asse
lattotropo
DA PRFs (?)

PRL
+
riflesso
spinale estrogeni -
Asse
adrenocorticotropo
CRH-ADH

ACTH +
cortisolo cortisolo
-
Asse
gonadotropo
GnRH

FSH-LH
+
progesterone
estrogeni
testosterone -

inibina inibina
Asse
tireotropo
TRH

T3

TSH
+
T3 -
T4
Regolazione delle secrezione
endocrine
►Il meccanismo di feed-back
Si dice feed-back un meccanismo per il quale un
ormone una volta secreto regola la sua stessa
secrezione attraverso la stimolazione o
l’inibizione dei suoi fattori di rilascio
►Feed-back positivo
►Feed-back negativo
L’ATTIVITA’ DELLE GHIANDOLE ENDOCRINE E’
COSTANTEMENTE CONTROLLATA DA UNA SERIE DI
SISTEMI CHE TENDONO AD ADEGUARE I LIVELLI ORMONALI
ALLE ESIGENZE DELL’ORGANISMO
MECCANISMO A FEEDBACK

RETROATTIVO O A FEEDBACK
IL PRINCIPALE MECCANISMO DI REGOLAZIONE ATTRAVERSO IL
QUALE UNA SECREZIONE ORMONALE E’ REGOLATA DALLA
CONCENTRAZIONE DELL’ORMONE STESSO O DA FUNZIONI
AD ESSO CORRELATE
FEEDBACK NEGATIVO
AD es. L’AUMENTO DELLA CORTISOLEMIA INIBISCE
LA SECREZIONE DI ACTH

FEEDBACK POSITIVO
AD es. L’AUMENTO PREOVULATORIO DEGLI
ESTROGENI STIMOLA LA SECREZIONE DI LH
Sistema Ipotalamo-Ipofisi-
Ghiandole bersaglio:
Coinvolge il rilascio di una
serie di ormoni che inizia con
la regolazione nel SNC degli
ormoni di rilascio
dall’ipotalamo che stimola
l’ipofisi a rilasciare gli ormoni
tropici che agiscono sulle
ghiandole periferiche che
secernono gli ormoni. Tali
ormoni possono essere
regolati anche da altri fattori.
Gli ormoni secreti dalle
ghiandole periferiche
esercitano un controllo a
feed-back a livello ipotalamico
ed ipofisario
FEEDBACK LUNGO
AD es. IL SISTEMA IPOTALAMO-IPOFISI-TIROIDE
SI VERIFICA QUANDO LA SECREZIONE DI UN ORMONE RICHIEDE
L’INTERVENTO DEL SISTEMA IPOTALAMO-IPOFISARIO

FEEDBACK CORTO
AD es. IL FEEDBACK NEGATIVO DELL’ACTH SUL CRH
e DELLE GONADOTROPINE SUL GnRH
SI VERIFICA QUANDO UN ORMONE REGOLA LA SECREZIONE
DELL’ORMONE DEPUTATO AL CONTROLLO DELLA SUA
SECREZIONE QUALORA LA PRODUZIONE DI QUESTI
ORMONI AVVENGA IN SEDI RELATIVAMENTE VICINE

FEEDBACK ULTRACORTO
AD es. SI HANNO NEI NEURONI IPOTALAMICI PRODUCENTI GnRH
ed IN QUELLI DOPAMINERGICI
SI VERIFICA QUANDO UN ORMONE E’ IN GRADO DI
CONTROLLARE LA PROPRIA SECREZIONE AGENDO
DIRETTAMENTE SULLA CELLULA DI PRODUZIONE CON UNA
MODALITA’ DI TIPO AUTOCRINO
Stimoli esterni

SN

Azione
A H B biologica

feed-back
“Topografia” dell’azione ormonale
cellula secernente
H vaso sanguigno
a a) autocrina
b) paracrina
H c) sistemica
(endocrina)
b

c
ENDOCRINA
SECREZIONE INTERNA DI SOSTANZE
BIOLOGICAMENTE ATTIVE
MODALITA’ DI ATTIVITA’
ESOCRINA
SECREZIONE ALL’ESTERNO DEL CORPO
ORMONALE
es. GHIANDOLE SUDORIPARE o DOTTI CHE
SBOCCANO NEL TRATTO GASTROINTESTINALE

PARACRINA
QUANDO AGISCONO LOCALMENTE SU CELLULE
DIVERSE DA QUELLE
DA CUI SONO STATI PRODOTTI

AUTOCRINA
L’ORMONE PUO’ AGIRE SULLA STESSA CELLULA
CHE LO HA PRODOTTO
Proteine di trasporto

H
H
H: ormone libero
H H (forma attiva)

Proteine di trasporto specifiche (TBG, SHBG, IGFBP, CBG)


(legame ad alta affinità)
Albumina, prealbumina
(legame a bassa affinità)
Classificazione
• ORMONI PEPTIDICI • ORMONI STEROIDEI
– Aldosterone,
Peptidi e polipeptidi – Corticosterone,
Adrenocorticotropo (ACTH), – Cortisolo,
– Angiotensina II, – Diidrotestosterone (DHT),
– Arginina vasopressina, – Estradiolo (E2),
– Ormone antidiuretico (AVP, ADH), – Progesterone (17-OH-P),
– Testosterone (T),
– Calcitonina (CT),
– 1,25-diidrossi-colecalciferolo
– Colecistochinina (CCK),
– Fattore natriuretico atriale (ANF), • ORMONI AMINOACIDICI
– Gastrina, Derivati dal triptofano
– Glucagone (Glu), – Serotonina (5-HT),
– Insulina (Ins), – Melatonina
– Ormone di rilascio del Corticotropo (CRH), delle Derivati dalla tirosina
Gonadotropine (GnRH), del Somatotropo (GHRH), del – Adrenalina (A),
Tireotropo (TRH),
– Dopamina (DA),
– Ossitocina (OT), – Noradrenalina (NA),
– Paratormone (PTH), – Tiroxina (T4),
– Polipeptide intestinale vasoattivo (VIP), – Triiodotironina (T3)
– Prolattina (PRL), Derivati dell’istidina
– Proopiomelanocortina (POMC), – Istamina (H)
– Renina,
– Somatomedina C (IGF-I),
• ORMONI DERIVATI DA ACIDI
– Somatostatina (SHRIH), GRASSI POLINSATURI
– Somatotropo (GH) – Leucotrieni,
– Prostaglandine,
Glicoproteine – Trombossani
– Eritropoietina,
– Follicolo Stimolante (FSH),
– Gonadotroina corionica (CG),
– Luteotropo (LH),
– Tireotropo (TSH)
Classificazione
• Ormoni idrofobici
– superano la membrana plasmatica
– attivano un recettore nucleare che regola la trascrizione genica
• Ormoni idrofilici
– Non possono entrare nel citoplasma.
– Richiedono un recettore di membrana che determina l’attivazione di
una serie di segnali intracellulari (secondi messaggeri) che avviano
la risposta biologica

• Gli ormoni peptidici sono idrofilici,


• Gli ormoni Steroidei sono idrofobici
• Gli ormoni derivati dalla tirosina sono sia idrofobici
(ormoni tiroidei) che idrofilici (catecolamine)
Recettore inattivo Recettore attivato

H azione

Recettore di superficie

H azione

Recettore intracellulare (nucleare o citoplasmatico)


Ormoni
peptidici R di membrana

2° messaggero

regolazione risposta
metabolica
enzimatica acuta

azione su proteine
nucleari

Risposta metabolica tardiva


ormone recettore citoplasma
ormone
+

modificazione conformazionale
con attivazione nucleo

regione di legame

gene ormonodipendente

DNA
trascrizione

mRNA

trasduzione
proteina specifica

azione metabolica
Meccanismi di inattivazione
dell’azione ormonale

• Demolizione enzimatica rapida nel sito di


azione
• Trasformazione in altre sostanze meno
attive o inattive
• Escrezione (urine/bile)
• Feed-back negativo sulla secrezione
ormonale
• Desensibilizzazione
Desensibilizzazione

Fenomeno per cui l’esposizione protratta ad


un ligando provoca una attenuazione della
risposta biologica allo stimolo

Meccanismi:
• Riduzione dei numero dei recettori accessibili al
ligando (down-regulation)
• Modificazioni dell’affinità del recettore per il
ligando o della risposta post-recettoriale
all’attivazione del recettore
Un ormone - molte funzioni:
Utilizzazione del glucosio

insulina Liposintesi

Sintesi proteica

Trasporto del potassio

Implicazioni: risposta funzionale coordinata alle modificazioni omeostatiche


Una funzione - molti ormoni:

glucagone
epinefrina
 insulina Glicemia 
cortisolo
GH

Implicazioni: 1. regolazione fine della risposta


2. compensazione in caso di deficit di un ormone
Meccanismi di patologia endocrina

• Ridotta produzione ormonale


• Eccessiva produzione ormonale
• Produzione di ormoni anomali
• Resistenza all’azione ormonale
• Anomalie del trasporto ormonale
• Anomalie del metabolismo
ormonale
Meccanismi di patologia endocrina
Tutte le alterazioni del SE sono in genere dipendenti da
un’alterata produzione ormonale
1. Alterazioni intrinseche della ghiandola (primaria)
2. Alterazioni dei sistemi di controllo (secondaria o terziaria)
3. Produzione ormonale ectopica da parte di neoplasie
4. Alterata sintesi o metabolismo periferico ormonale
5. Alterata responsività dei tessuti periferici agli ormoni
6. Ridotta attività biologica ormonale
7. Autoanticorpi
8. Liberazione passiva di ormoni in seguito ad infiammazione
9. Iatrogene

Le patologie che coinvolgono più ghiandole endocrine sono dette


Sindromi Endocrine Multiple

Le Neoplasie endocrine non inducono sindromi iper- o ipo-funzionanti


Sindromi da eccesso ormonale
• Iperfunzione primaria
• Iperfunzione secondaria e terziaria
• Produzione ectopica di ormoni
• Difetti della biosintesi ormonale
• Alterazioni del metabolismo ormonale
• Ipersensibilità periferica
• Malattie autoimmuni
• Leakage ormonale (processi infiammatori)
• Cause iatrogene o factitiae
Sindromi da deficit ormonale
• Ipofunzione primaria
• Ipofunzione secondaria e terziaria
• Alterazioni della biosintesi ormonale
• Alterazioni del metabolismo ormonale
• Ridotta responsività agli ormoni
• Ridotta attività biologica
• Malattie autoimmuni
• Cause iatrogene
Sindromi Endocrine Multiple

• S. E. M. con Iperfunzione
– Sindromi da neoplasie endocrine multiple (MEN 1 e 2a e 2b)
– Sindrome di McCune-Albright

• S. E. M. con Ipofunzione
– Ipopituitarismo
– Sindromi autoimmuni polighiandolari
Patologia Recettoriale

• Sindromi da resistenza recettoriale


– Primitiva
– Secondaria
• Alterazioni della specificità
dell’interazione Ormone-Recettore
• Alterazioni post-recettoriali
L’IPOTALAMO I
STRUTTURA DEL CERVELLO (PARTE VENTRALE
ANTERIORE DEL DIENCEFALO) NELLA QUALE
SONO PRESENTI NUMEROSI
NUCLEI DI CELLULE NEURONALI.
ALL’INTERNO DI QUESTI NUCLEI SONO PRESENTI
GRUPPI DI CELLULE SPECIALIZZATE CHE
RILASCIANO UN PARTICOLARE ORMONE
O PIU’ ORMONI.
L’IPOTALAMO REGOLA ALTRE FUNZIONI CEREBRALI:
• TEMPERATURA
• APPETITO
• SETE
• COMPORTAMENTO SESSUALE
• REAZIONI DI DIFESA (ad es. COLLERA O PAURA)
• RITMI BIOLOGICI
L’IPOTALAMO II
I NUCLEI SOPRAOTTICO (SO) e PARAVENTRICOLARE (PV) SONO
COSTITUITI IN PREVALENZA DA NEURONI DI GRANDI
DIMENSIONI (MAGNOCELLULARI) E PRODUCONO
ORMONE ANTIDIURETICO (AVP o ADH) ed OSSITOCINA (OT)
E TERMINANO NELLA POSTIPOFISI.
IL NUCLEO ARCUATO (ARC) ED IL
NUCLEO PERIVENTRICOLARE (PERI) SONO SITUATI VICINO AL
III VENTRICOLO.
LE FIBRE PROVENIENTI DA QUESTI NEURONI TERMINANO
NELL’EMINENZA MEDIANA (EM). DA QUI I NEUROORMONI
RAGGIUNGONO L’ADENOIPOFISI ATTRAVERSO
IL CIRCOLO PORTALE IPOFISARIO, CHE ORIGINA NELL’EM CON
UN PLESSO CAPILLARE PRIMARIO DRENATO DAI VASI PORTALI
LUNGHI, CHE ATTRAVERSO IL PEDUNCOLO IPOFISARIO
RAGGIUNGONO L’IPOFISI DOVE SI SFIOCCANO IN
CAPILLARI SINUSOIDI
RAPPORTI IPOTALAMO-IPOFISI
ANTERIORE
I VASI DEL SISTEMA PORTALE IPOTALAMO-IPOFISARIO
DRENANO IL SANGUE DALL’EMINENZA MEDIANA
DELL’IPOTALAMO ALL’IPOFISI ANTERIORE

ORMONI STIMOLANTI
TRH, GnRH, CRH, Fattore stimolante la PRL, ADH

ORMONI CON AZIONE INIBENTE


SOMATOSTATINA, DOPAMINA
Dimensioni:15x10x6 mm
Peso: 500-900 mg
E’ costituita da una parte
L’ipofisi anteriore (due terzi) o
adenoipofisi e da una parte
posteriore o neuroipofisi (un
terzo) ed è situata alla base
del cranio, in un icavo
dell’osso sfenoide
denominato sella turcica.
L’adenoipofisi, riconoscibile
nel feto sin dalla 4°-5°
settimana, raggiunge lo
sviluppo completo entro la
20°. Origina da
un’estroflessione
ectodermica dell’orofaringe:
tasca di Rathke.
La neuroipofisi o postipofisi
origina da un’evaginazione
dell’ipotalamo ventrale
L’unità ipotalamo-ipofisaria
L’unità ipotalamo-ipofisaria
Sviluppo ontogenico dell’ipofisi
Ormoni ipofisari

GH

TSH

ADH

LH/FSH ACTH
Ormoni steroidi
Es. cortisolo, aldosterone, ormoni sessuali
ANDROGENI
Origine dal colesterolo (ex novo dall’acetato o
captazione colesterolo in circolo)
Le cellule steroidogeniche contengono un gran
numero di mitocondri specializzati ed un esteso
reticolo endoplasmatico liscio (localizzazione
degli enzimi coinvolti nella steroidogenesi)
Reazione limitante è il distacco della catena
laterale (P450 side chain cleavage – membrana
mitocondriale interna)
FSH ed LH incrementano l’interazione del
colesterolo con l’enzima
Le cellule di Leydig del testicolo non
posseggono l’attività del citocromo P45021 e
P45011 (assente produzione di mineral e
glucocorticoidi – predominanza via
androgenica)
Acido arachidonico

Es prostaglandine, tromboxani
ACIDO ARACHIDONICO
acido grasso insaturo presente nei tessuti animali, in
particolare nei grassi di deposito, nel fegato, nel cervello e
nelle ghiandole surrenali, da cui viene correntemente
estratto. Assieme agli acidi linoleico e linolenico costituisce
il gruppo degli acidi grassi essenziali. L’àcido arachidònico
riveste notevole importanza fisiologica quale precursore
delle prostaglandine. La sintesi delle prostaglandine
comprende, innanzitutto, la liberazione dell’acido
arachidonico dai fosfolipidi contenuti nelle membrane
cellulari. L’acido arachidonico libero può essere
metabolizzato secondo due distinti processi: l’uno per
opera della cicloossigenasi conduce alla formazione delle
prostaglandine; l’altro per opera della lipoossigenasi porta
alla costituzione dei leucotrieni.
PROSTAGLANDINE
sostanze fisiologicamente presenti nell’organismo umano, dotate di molteplici azioni
biologiche, soprattutto di mediazione locale della risposta delle cellule a differenti
stimoli. Le prostaglandine derivano dall’ acido arachidonico, un acido grasso
polinsaturo che costituisce insieme ad altre sostanze la componente fosfolipidica
delle membrane cellulari. Sono noti svariati gruppi di prostaglandine, indicate dalla
sigla PG seguita da lettere che vanno dalla A alla I (PGA, PGD, PGE ecc.). Fra i
principali eventi fisiologici influenzati dalle prostaglandine vanno annoverati:
l’aggregazione piastrinica; il mantenimento del bilancio elettrolitico; effetti protettivi
nei riguardi delle mucose, in particolare quelle gastriche. Molto importante è
l’azione delle prostaglandine sul meccanismo dell’ infiammazione. Le
prostaglandine infatti determinano l’ampiezza e la durata della reazione
infiammatoria con la loro azione di regolazione locale dell’irrorazione sanguigna, di
controllo della permeabilità vasale (da cui dipende la formazione di essudati) e di
regolazione della chemiotassi macrofagica e leucocitaria. L’interferenza con il
metabolismo delle prostaglandine è il principale meccanismo d’azione dei farmaci
antinfiammatori (acido acetilsalicilico, ecc.)
TROMBOSSANO
• Il trombossano è una molecola di natura
lipidica, derivato dell’acido arachidonico nella via
delle cicloossigenasi; nella sua forma attiva, è
caratterizzata da un endoperossido nell’anello
penta-atomico tipico delle prostaglandine,
modificato.
• Il trombossano (TXA2) è dotato di spiccata
attività aggregante piastrinica e vasocostrittiva:
antagonisti recettoriali ed inibitori della sintesi
del trombossano trovano pertanto indicazione
nel trattamento di malattie cardiovascolari.
NEUROTRASMETTITORE
AGISCE IN PROSSIMITA’ DELL’ORGANO BERSAGLIO E
NON ENTRA NELLA CIRCOLAZIONE GENERALE,
PER CUI AGISCE CON MECCANISMO PARACRINO.
UNA STESSA MOLECOLA PUO’ ESSERE UN
NEUROTRASMETTITORE ED UN ORMONE
AD Es: LE CATECOLAMINE QUANDO SONO
RILASCIATE DALLA MIDOLLARE DEL SURRENE
SONO ORMONI; QUANDO SONO INVECE
RILASCIATE DALLE TERMINAZIONI NERVOSE
SONO NEUROTRASMETTITORI

DOPAMINA SEROTONINA VIP


GABA SOSTANZA P COLECISTOCHININA
PEPTIDI OPPIOIDI (-Endorfina)
RITMI ULTRADIANI
CON PERIODO INFERIORE ALLE 24 ORE

RITMI CIRCADIANI
CON PERIODO APPROSSIMATIVAMENTE DI 24 ORE

RITMI INFRADIANI
CON PERIODO SUPERIORE ALLE 24 ORE

IL NUCLEO SOVRACHIASMATICO, CHE SEMBRA


GIOCARE IL RUOLO PREVALENTE NELLA GENESI DEL
RITMO, POSSIEDE ESTESE INTERCONNESSIONI
CON L’IPOTALAMO
Gli ormoni hanno bisogno per poter svolgere
La loro azione biologica di molecole specializzate
RECETTORI
RECETTORI
Hanno la duplice funzione di riconoscere esclusivamente una certa
molecola ormonale tra le migliaia di altre molecole presenti e di
trasmettere alla cellula il segnale che causa l’attivazione di
processi intracellulari coinvolti nella risposta biologica

DEVONO :
1) RICONOSCERE L’ORMONE IN MEZZO AI
MILIONI DI ALTRE MOLECOLE CON CUI
VENGONO IN CONTATTO
2) TRASMETTERE L’INFORMAZIONE ALLE
STRUTTURE POST-RECETTORIALI
CARATTERISTICHE dei RECETTORI
SATURABILITA’ sono saturabili poiché sono presenti
in una data cellula in un numero determinato
AFFINITA’ riflette l’energia impiegata nella formazione
del complesso ormone-recettore ed è indicata con
una costante che rappresenta la concentrazione di
ormone che lega metà dei recettori
SPECIFICITA’ è la proprietà del recettore di legare con
alta affinità solo molecole altamente omologhe ad
azione agonistica o antagonistica
AGONISTA
COMPOSTO CHE SI LEGA AD UN RECETTORE
DETERMINANDO COSI’ UNA RISPOSTA
ORMONALE
Es.: TUTTI I PRINCIPALI ORMONI NOTI SONO
AGONISTI

ANTAGONISTA
E’ UN COMPOSTO CHE SI LEGA AD UN DATO
RECETTORE E NON TRASMETTE IL LEGAME PER
INDURRE UNA RISPOSTA ORMONALE.
BLOCCA IL LEGAME CON GLI AGONISTI PER CUI
IMPEDISCE LA LORO AZIONE
RECETTORI
DI MEMBRANA
• ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G
• AD ATTIVITA’ TIROSINCHINASICA
• MOLECOLE ORMONALI CHE UTILIZZANO
RECETTORI ASSOCIATI A TIROSINCHINASI
CITOPLASMATICHE (GH/CITOCHINE)
• RECETTORI CON FUNZIONE DI CANALE (GABA,
ACETILCOLINA)
NUCLEARI
RECETTORI DI MEMBRANA
SONO PROTEINE “INTEGRATE” NEL DOPPIO
STRATO LIPIDICO DELLA MEMBRANA
CELLULARE
TUTTI I RECETTORI PER GLI ORMONI PEPTIDICI
IDENTIFICATI FINORA SONO
GLICOPROTEINE COSTITUITE DA PIU’
REGIONI O DOMINI STRUTTURALI
CORRISPONDENTI A DIVERSI RUOLI
FUNZIONALI
RECETTORI DI MEMBRANA E
TRASMISSIONE DEL SEGNALE ORMONALE
ATTIVITA’ TIROSINCHINASICA
CANALE IONICO
MESSAGGERI INTRACELLULARI O SECONDI MESSAGGERI (cAMP,
FOSFATIDILINOSITOLO,Ca++,cGMP)
RECETTORI ACCOPPIATI ALLE PROTEINE G
SONO CARATTERIZZATI DA:
UNA REGIONE IDROFOBICA CHE ATTRAVERSA LA MEMBRANA
PLASMATICA 7 VOLTE
INTERCALATA DA SEGMENTI IDROFILICI (SERVONO
ALL’INTERAZIONE CON PROTEINE G) SUL VERSANTE INTRACELL.
UNA REGIONE N-TERMINALE EXTRACELLULARE, BREVE
UNA REGIONE C-TERMINALE CITOPLASMATICA, DI VARIE
DIMENSIONI
LA REGIONE LEGANTE L’ORMONE E’ QUELLA COMPRENDENTE I
7 SEGMENTI TRANSMEMBRANA
PER GLI ORMONI PIU’ GRANDI, LE GLICOPROTEINE,
LA REGIONE LEGANTE E’ LA REGIONE N-TERMINALE
RECETTORI DI MEMBRANA E TRASMISSIONE DEL
SEGNALE ORMONALE
ALCUNI RECETT. DI MEMBR. MODIFICANO DIRETTAMENTE L’ATTIVITA’ CELLULARE UNA VOLTA
ATTIVATI DALL’ORMONE SPECIFICO (es: RECETT. X INSULINA POSSIEDE NELLA SUA REGIONE C-
TERM. UN’ATTIVITA’ TIROSINCHINASICA E QUESTO PROCESSO DI FOSFORILAZIONE DIPENDE DAL
LEGAME CON L’ORMONE.
SIMILMENTE L’ATTIVAZ. DEL RECETT. NICOTINICO PROVOCA L’APERTURA DI UN CANALE IONICO
CHE MODIFICA DIRETTAMENTE LA CONCENTRAZ. DI SODIO INTRACELLULARE
LA MAGGIOR PARTE DEGLI ORMONI CHE SI LEGANO A RECETT. DI MEMBRANA ATTIVA INVECE
UNA SERIE DI MOLECOLE DISTINTE CHE AGISCONO COME MESSAGGERI INTRACELLULARI O
SECONDI MESSAGGERI PER DETERMINARE LA SPECIFICA RISPOSTA BIOLOGICA
I PRINCIPALI SECONDI MESSAGGERI SONO:
I NUCLEOTIDI CICLICI (ADENOSINA MONOFOSFATO CICLICO, cAMP E GUANOSINA MONOFOSFATO
CICLICO, cGMP)
IL CALCIO
ALCUNI DERIVATI DEI FOSFOLIPIDI
I SECONDI MESSAGGERI SONO A LORO VOLTA PRODOTTI DA ALTRE MOLECOLE O EFFETTORI
INTRACELLULARI CHE POSSONO ESSERE ENZIMI, QUALI
ADENILATO-CICLASI CHE FORMANO cAMP E cGMP A PARTIRE DALL’ATP E GTP
FOSFOLIPASI C CHE IDROLIZZA I FOSFOLIPIDI CON FORMAZIONE DI DIACILGLICEROLO (DAG) E
1,4,5-INOSITOL-TRIFOSFATO (IP3)
CANALI IONICI
PROTEINE G
• APPARTENGONO A UN’AMPIA FAMIGLIA DI PROTEINE ALTAMENTE OMOLOGHE, CARATTERIZZATE
DALLA LORO CAPACITA’ DI LEGARE ED IDROLIZZARE GUANOSINTRIFOSFATO (GTP)
• SONO PROTEINE TRIMERICHE COSTITUITE DA UNA SUBUNITA’ a CHE DIFFERISCE DA UNA
PROTEINA G ALL’ALTRA, E DALLE SUBUNITA’  E g CHE SONO MOLTO SIMILI NELLE VARIE
PROTEINE
• LA SUBUNITA’ a LEGA IL GTP, MENTRE IL COMPLESSO g SERVE DA ANCORAGGIO ALLA
MEMBRANA CITOPLASMATICA
• L’OCCUPAZIONE DEL RECETTORE DA PARTE DELL’ORMONE DETERMINA LO SCAMBIO DEL
GUANOSINDIFOSFATO (GDP), CHE E’ LEGATO ALLA SUBUNITA’ a IN CONDIZIONI DI RIPOSO, CON IL
GTP
• IL LEGAME CON IL GTP DETERMINA SCISSIONE DELLA SUBUNITA’ a DAL DIMERO g
• LA SUBUNITA’ a PUO’ COSI’ ATTIVARE LA MOLECOLA DELL’EFFETTORE (ENZIMA O CANALE)
FINCHE’ L’ENZIMA GTPasi INTRINSECO ALLA SUBUNITA’ a NON IDROLIZZA IL GTP a GDP,
ESTINGUENDO IL SEGNALE
• LA SUBUNITA’ a CON IL GDP LEGATO SI COMBINA CON IL DIMERO g A RIPRISTINARE LA
PROTEINA G TRIMERICA INATTIVA
• ATTUALMENTE SONO STATE ISOLATE CIRCA 20 SUBUNITA’ a CHE RICONOSCONO DIVERSI
EFFETTORI
• Gs E Gi SONO LE PROTEINE G CHE STIMOLANO ED INIBISCONO L’ATTIVITA’ ADENILATO-CICLASICA
MODULANDO I LIVELLI INTRACELLULARI DI cAMP
• ALTRE PROTEINE G STIMOLANO L’ATTIVITA’ DELLA FOSFOLIPASI C CON FORMAZIONE DI Ca++ e
DAG ED ALTRE MODULANO I CANALI PER IL K+ E PER IL Ca++
Meccanismo mediato da cAMP
L'ormone non supera la membrana
cellulare, ma si lega ad un recettore
esterno, sulla superficie della
membrana stessa. Il recettore, dopo
essersi legato all'ormone, trasmette
il segnale ad una proteina G
adiacente la quale attiva l'enzima
adenilciclasi che scinde l'ATP
in cAMP (adenosiltrifosfato) che
funziona come "secondo
messaggero" all'interno della
cellula. L'enzima Proteinchinasi A
porta alla fosforilazione della
proteina bersaglio. Le proteine
fosforilate modificano il loro
funzionamento dando luogo al
processo che l'ormone,
"messaggero chimico", voleva
attivare
Meccanismo mediato da
IP3/DAG
Anche in questo caso l'ormone
si lega ad un recettore
all'esterno della membrana
cellulare, accoppiato con una
proteina G che attiva un
processo enzimatico. In questo
caso si tratta dell'enzima
fosfolipasi C che può scindere
i fosfolipidi che compongono la
membrana cellulare nei suoi
componenti idrosolubili (IP3) e
liposolubili (DAG) che
divengono secondi messaggeri
dell'ormone. L'IP3 mobilizza
calcio del reticolo
endoplasmatico, mentre il
DAG, analogalmente al cAMP,
attiva enzimi che fosforilano le
proteine.
Aumento della biosintesi
proteica
I due meccanismi descritti
attivano delle proteine,
modificando l'attività delle
cellule, ma non hanno effetti
sulla crescita cellulare o
sulla sintesi o demolizione
di proteine in essa
contenute.
Gli ormoni sterodei
penetrano nella membrana
cellulare e si legano a un
recettore presente nel
citoplasma e, insieme a
questo, penetrano nel
nucleo della cellula. Qui
possono provocare la
sintesi di nuovo mRNA.
RECETTORI AD ATTIVITA’
TIROSINCHINASICA
IL PROTOTIPO E’ IL RECETTORE PER L’INSULINA
UN’AMPIA PORZIONE ESTERNA DEPUTATA AL LEGAME CON L’ORMONE
UNA BREVE REGIONE IDROFOBICA CHE ATTRAVERSA LA MEMBRANA
UNA REGIONE CITOPLASMATICA DI MEDIE DIMENSIONI
IL RECETTORE PER INSULINA E’ SIMILE A QUELLO PER IGF-I: UN
TETRAMERO CON 2 SUBUNITA’ a (PORZ. ESTERNA DEL RECET.
DEPUTATA AL LEGAME CON L’ORMONE) CONNESSA DA PONTI
DISOLFURO ALLE SUBUNITA’  (REGIONE TRANSMEMBRANA E
CITOPLASMATICA DEL RECET.)
TUTTI SONO CARATTERIZZATI DALLA PRESENZA DI UN’ATTIVITA’
TIROSINCHINASICA NELLA REGIONE CITOPLASMATICA DEL RECETTORE
IL LEGAME CON L’ORMONE DETERMINA
FOSFORILAZIONE DEL RECETTORE E DI ALTRI SUBSTRATI
RECETTORI NUCLEARI
APPARTENGONO AD UNA SUPERFAMIGLIA DI PROTEINE ALTAMENTE OMOLOGHE
(RECTT. x GLI STEROIDI, ORMONI TIROIDEI, VIT.D)
3 PRINCIPALI DOMINI FUNZIONALI LOCALIZZATI IN TRATTI DISTINTI DELLA
CATENA PROTEICA:
• LA SEQUENZA CENTRALE, ALTAMENTE CONSERVATA IN TUTTI I RECETT. NUCL.,
E’ DEPUTATA AL LEGAME DEL DNA (DNA BINDING DOMAIN) QUESTA REGIONE E’
ESTREMAMENTE RICCA IN MOLECOLE DI CISTEINA CHE COSTITUISCONO 2
FORMAZIONI DIGITIFORMI CIASCUNA STABILIZZATA DA UN ATOMO DI ZINCO
(ZINC FINGERS) QUESTE 2 FORMAZ. SONO NECESSARIE PER RICONOSCERE LE
SEQUENZE DI DNA SPECIFICHE PER L’ATTIVAZ. DEI GENI REGOLATI
(HORMONE RESPONSE ELEMENTS, HRE) E X STABILIZZARE IL LEGAME
• LA REGIONE C-TERM, CHE E’ RESPONSABILE DEL LEGAME CON L’ORMONE
(HORMONE BINDING DOMAIN) ,CONTIENE MOLTI AMINOACIDI IDROFOBICI CHE
NELLA FORMAZIONE TERZIARIA FORMANO UNA TASCA IDROFOBICA IN SI
IMPEGNA L’ORMONE
• LA REGIONE N-TERM, IPERVARIABILE, SEMBRA COINVOLTA NELL’ATTIVAZ. DEI
MECCANISMI DI TRASCRIZ.
RECETTORI NUCLEARI E REGOLAZIONE
DELL’ESPRESSIONE GENICA
LA PRINCIPALE AZIONE DEGLI ORMONI IDROFOBICI E’ QUELLA DI
REGOLARE LA TRASCRIZIONE GENICA, ATTRAVERSO L’ATTIVAZIONE DI
RECETTORI NUCLEARI
I RECETT. NUCL. VENGONO ATTIVATI O TRASFORMATI DALLA
PRESENZA DELL’ORMONE ATTRAVERSO MECCANISMI NON ANCORA
CHIARITI
TRA QUESTI IMPORTANTER E’ IL PROCESSO DI DIMERIZZAZIONE :
I RECETT. NUCL. SI LEGANO AL DNA COME DIMERI E QUESTA
CONFORMAZIONE CONFERISCE MAGGIORE STABILITA’ DEL LEGAME E
MAGGIORE AFFINITA’ DEL RECETTORE PER IL PROPRIO HRE,
PROBABILMENTE AUMENTANDO LA SUPERFICIE DI CONTATTO CON IL
DNA
RESISTENZA
Sindromi cliniche da difetto ormonale che sono conseguenti ad una
ridotta capacità della cellula bersaglio di rispondere all’ormone
sia endogeno che esogeno. Queste sindromi sono dovute ad:
• alterazioni del numero dei recettori,
• della loro affinità per l’ormone o
• della loro capacità a trasmettere il segnale
oppure
possono essere dovute a difetti postrecettoriali
(SINDROMI DA RESISTENZA)
PRIMITIVE o SECONDARIE, COMPLETE o INCOMPLETE
RESISTENZA COMPLETA
Caratterizzate da un quadro clinico di IPOFUNZIONE in
presenza di livelli NORMALI o ELEVATI dell’ormone
per cui esiste resistenza

RESISTENZA PARZIALE
Vi può essere un compenso funzionale che è garantito
dalla presenza di livelli di ormone circolante ELEVATI
o anche estremamente ELEVATI
III° PRINCIPIO DELLA DINAMICA

“Ad ogni azione segue una reazione uguale e


contraria che tende a riportare il sistema in
equilibrio”
Isaac Newton

OMEOSTASI
“Facoltà di mantenere, per autoregolazione, il proprio
stato di equilibrio interno malgrado i cambiamenti
che intervengono nell’ambiente esterno.

I meccanismi regolatori dell’omeostasi sono di natura


chimica, fisica, enzimatica, nervosa e ormonale”
Enciclopedia Internazionale Curcio Grolier

OMEOSTASI
SCIENZE MOTORIE
Movimento
Esercizio fisico
azione

OMEOSTASI
reazione

Risposta dell’organismo
Movimento
Esercizio fisico

RICHIESTA DI ENERGIA
azione

consumo di substrati energetici

glucidi protidi lipidi

organismo dieta
Risposta dell’organismo

RISPOSTE ADATTATIVE
reazione

mobilizzazione delle riserve energetiche


e delle riserve corporee plastiche

glucidi protidi lipidi


organismo dieta
DISMENORREA
• Primary dysmenorrhea, which is defined as painful
menses in women with normal pelvic anatomy, usually
begins during adolescence. It is characterized by crampy
pelvic pain beginning shortly before or at the onset of
menses and lasting one to three days. Dysmenorrhea
also may be secondary to pelvic organ pathology.
• The prevalence of dysmenorrhea is highest in
adolescent women, with estimates ranging from 20 to 90
percent, depending on the measurement method used.1-
3 About 15 percent of adolescent girls report severe
dysmenorrhea,1,4 and it is the leading cause of
recurrent short-term school absenteeism in adolescent
girls in the United States.2,5
Patogenesi Dismenorrea
Dysmenorrhea is thought to be caused by the
release of Prostaglandins in the menstrual fluid,
which causes uterine contractions and pain.
Vasopressin also may play a role by increasing
uterine contractility and causing ischemic pain
as a result of vasoconstriction. Elevated
vasopressin levels have been reported in
women with primary dysmenorrhea.
Age < 20 years
Attempts to lose weight
Risk Factors for
Depression/anxiety
Dysmenorrhea
Disruption of social networks
Heavy menses
Nulliparity
Smoking

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