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Pluralismo: un’analisi

economica
Michele Polo
(Università Bocconi e IGIER)

Firenze – NfA – 29.6.2009


Perché pluralismo
• Un fattore fondamentale in ogni democrazia,
una questione imbarazzante e evitata nel
dibattito italiano
• Analisi economica: quasi tutti i media sono
imprese privati che operano in mercati.
• Due storie esemplari:
– Criminalità e sicurezza personale: l’evoluzione del
fenomeno, la copertura mediatica, la percezione
nell’opinione pubblica
– Alitalia: la copertura del caso Alitalia e la proprietà dei
giornali
Due storie esemplari
Due storie esemplari
• Air France-KLM: • CAI:
– Mantenimento marchio, – Fusione con Airone e
debole impatto sulla monopolio Roma-Milano
concorrenza interna – Debito a bad company
– Presa in carico del debito pubblica
– Investimento 1 mld€ – Investimento < 1 mld€
– Un solo hub (Roma) e – Un solo hub (Roma),
riduzione rotte centrato su mercato
internazionali italiano
– 1600 (+?) esuberi – 7000 esuberi e
– Chiusura cargo ammortizzatori sociali
– ….Air France azionista
Due storie esemplari
• Questo specchietto è stato molto difficile
da ricostruire guardando alla copertura dei
media. Corriere e Sole 24 ore
particolarmente reticenti.
• Soci Cai e azionisti Corriere: Banca
Intesa, Sai-Fondiaria, Pirelli-Tronchetti
Provera e Gruppo Benetton
• Soci Cai e “azionisti” Sole 24ore: Gruppo
Mercegaglia
Pluralismo: 2 definizioni
• Domanda di contenuti e informazioni:
– L’utente agnostico (Dixit-Stiglitz) e l’utente
ideologico (Hotelling)
– Soddisfatta da una pluralità di fonti
• Offerta di contenuti:
– Struttura di mercato e grado di
differenziazione >> Pluralismo Esterno
– Varietà di contenuti all’interno dei singoli
media >> Pluralismo Interno
Un framework comune
• Media come two-sided markets: piattaforme che mettono in
collegamento utenti e investitori pubblicitari
• Utenti: domanda di contenuti dipende da:
– Prezzo (+)
– Matching posizionamento (ideologico, per genere, geografico) (+)
– Qualità/attrattiva (+)
– Affollamento pubblicario (-/+)
• Investitori pubblicitari: la domanda di spazi dipende da:
– Prezzo (-)
– Numero e tipologia di utenti raggiunti (+)
• Costi:
– Fissi endogeni (crescenti nella concorrenza per i contenuti): palinsesto,
redazioni >> quasi-rendite pagate a talento
– Fissi esogeni: licenze, impianti e infrastrutture di trasmissione
– Variabili: carta, distribuzione copie
Un framework comune
• Sequenza di decisioni:
1. Posizionamento >> segmento di utenti rilevante,
2. Qualità >> attrattiva contenuti
3. Prezzo >> degli spazi pubblicitari e dei contenuti
• Equilibrio:
• Tendenza a occupare segmenti diversi (e a offrire varietà di
contenuti)
• Competizione per i contenuti premium fa crescere il loro costo (quasi
rendite del talento), tanto più quanto due mezzi servono uno stesso
segmento di utenti
• Prezzo sui due versanti dipende da elasticità a prezzo e importanza
domanda di un versante su domanda dell’altro versante: diversi
modelli di business: giornali e free press, tv tradizionale e pay-tv, ecc.
• >> concorrenza incrementa i costi fissi e riduce i ricavi; tanto più
intensa quanto più due media hanno posizionamento simile
• Il processo di entrata si arresta quando i profitti lordi non coprono
più i costi fissi >> numero di imprese, concentrazione.
Un framework comune
• Paradigma concorrenziale >> Radio e Internet
– Costi fissi (endogeni e esogeni) limitati rispetto a ricavi potenziali
– Forti possibilità di differenziazione orizzontale
– Tendenza alla frammentazione
– Mercati più grandi risultano più frammentati
• Paradigma oligopolistico >> Televisione e Giornali
– Costi fissi endogeni rilevanti e crescenti nel grado di
competizione per i contenuti
– Limitate possibilità di differenziazione orizzontale
– Tendenza alla concentrazione
– La concentrazione permane anche in mercati più grandi
Un framework comune
• Analisi condotta in base a imprese che
massimizzano profitto nel mercato
• Ragioni ulteriori che influenzano il
posizionamento (politico) di un mezzo:
– Scambio politico informazione vs politiche di
regolazione nei media
– Scambio politico informazione vs politiche di
regolazione in altri settori (proprietà media)
– Partisan ownership
• Influenzano sia pluralismo interno che esterno
Televisione: alcuni dati
Paesi Audience primi 6 Audience primi 2 Televisione
canali gruppi pubblica
Francia 86.8 72.5 40.7
Germania 76.6 66.5 47.5
Inghilterra 75.2 58.6 34.7
Italia 87.4 87.4 44.3
Spagna 71.1 (89.1*) 50.3 (68.3*) 28.2 (46.2*)

Gruppi 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007


televisivi
Rai 47.3 47.0 46.4 44.9 44.3 43.3 43.6 41.8
Mediaset 43.4 43.2 43.0 43.9 43.1 42.0 40.3 40.5
La7 1.9 2.0 1.8 2.2 2.4 2.7 3.0 3.0
Altre terrestri 7.4 7.8 8.8 6.5 6.2 5.7 6.3 6.6
Satellite n.r. n.r. n.r. 2.5 4.1 6.3 6.9 8.1
HHI 4125 4079 4005 3965 3834 3686 3576 3462
Televisione: alcuni dati

a
Telegiornale Numero medio spettatori Audience
TG1 ore 20.00 6.472.000 30.66%
TG2 ore 20.30 2.484.000 10.74%
TG3 ore 19.00 2.117.000 14.22%
TG4 ore 18.55 1.355.000 8.55%
TG5 ore 20.00 5.384.000 25.42%
Studio Aperto ore 18.30 1.416.000 12.09%
Televisione: alcuni dati
2006 2007
Rai 2.650 (34.8%) 2.729 (33.8%)
di cui: Canone 1.491 (100.0%) 1.567 (100.0%)
Pubblicità 1.133 (30.0%) 1.137 (29.9%)
Mediaset 2.286 (30.0%) 2.411 (29.9%)
di cui: Pubblicità 2.149 (56.2%) 2.172 (55.2%)
Offerte pay 84 (3.9%) 125 (5.4%)
Sky 2.173 (28.5%) 2.347 (29.1%)
di cui: Pubblicità 128 (3.3%) 185 (4.7%)
Offerte pay 2.012 (93.9%) 2.113 (91.2%)

Ricavi Costi palinsesto* Audience


Rai 2.729 1.500-1.700 41.8
Mediaset 2.411 1.400-1.600 40.5
La7 188 180-200 3.0
Televisione
• Palinsesto componente più rilevante dei costi (circa 2/3)
• L’acquisizione di contenuti premium determina:
– Alta audience e alti ricavi
– Alti costi (fissi endogeni)
• Concentrazione del mercato determinata da fattori
economici, non tecnologici (digitale non modifica il
problema)
• Concentrazione non si riduce in mercati più grandi (es.
Spagna-Germania)
• Forme di mercato duali: core market concentrato e
competitive fringe
Televisione
• Concentrazione è influenzata da:
– Grado diversificazione gusti del pubblico
(spettatore popolare vs. selettivo, il caso US)
– Gruppi multicanale
– Pay-tv vs tv finanziata con pubblicità (ricavi
complementari, competizione nei contenuti)
Stampa: alcuni dati
Francia Germania Inghilterra Italia Spagna
Copie per 1000 153,9 290,5 308,0 112,4 109,5
abitanti*
Diffusione media 7.649.000 20.590.000 15.501.000 5.400.000 4.150.000
giornaliera quotidiani
Quota investimenti 14,8% 39,8% 31,1% 20,2% 24,6%
pubblicitari sulla
stampa
Tipologia Vendite % Ricavi % Ricavi
medie pubblicitari pubblicità /
giornaliere (000) ricavi totali*
Provinciali 615.703 11,4 179.223 11,7 51,6
Regionali 562.209 10,4 165.121 10,7 52,3
Pluriregionali 692.079 12,8 192.024 12,5 50,5
Nazionali 2.244.363 41,6 752.274 48,9 54,4
Economici 453.109 8,4 148.052 9,6 48,3
Sportivi 739.305 13,7 93.128 6,1 27,0
Politici 91.657 1,7 7.179 0,5 20,8
Totale 5.398.425 100.00 1.537.001 100.00 49,4
Stampa: alcuni dati
Regioni Provincie
Piemonte 4733 TO: AL: AT: BL: CU: NO: VB: VC:
5204 3002 7004 3680 5350 3322 4399 4686
V.d’Aosta 4745 AO:
4745
Lombardia 1297 MI: BG: BS: CO: CR: LC: LO: MN: PV: SO: VA:
2437 4096 3467 3659 3918 1905 1583 4163 2871 2150 2115
Trent. AA 2223 TN: BZ:
2522 4601
Veneto 1100 VE: BL: PD: RO: TV: VR: VI:
2228 2311 2451 2567 2047 4168 4514
Friuli VG 2308 TS: GO: PN: UD:
5539 3687 2521 4751
Liguria 2288 GE: IM: SP: SV:
2961 2501 2430 2576
Emilia R. 1564 BO: FE: FC: MO: PR: PC: RA: RE: RN:
2930 3070 3123 2023 4534 5284 3127 1779 2779
Toscana 2132 FI: AR: GR: LI: LU: MS: PI: PT: PO: SI:
2884 2311 1778 3998 2783 2765 2689 2846 3393 2231
Umbria 1390 PG: TR:
1437 1607
Marche 1584 AN: AP: MC: PE:
1684 1694 1901 2075
Lazio 1850 RM: FR: LT: RI: VT:
1969 1747 1874 2344 1611
Abruzzi 1812 AQ: CH: PE: TE:
1798 1709 2117 2077
Molise 1334 CB: IS:
1369 1423
Campania 2536 NA: AV: BN: CE: SA:
2657 2814 2201 2740 2201
Puglia 1704 BA: BR: FO: LE: TA:
2907 1906 2250 1987 1445
Basilicata 1346 MA: PZ:
1664 1489
Calabria 1566 RC: CZ: CS: KR: VV:
2216 1692 1507 1746 2333
Sicilia 1684 PA: AG: CL: CT: EN: ME: RG: SR: TP:
2993 1920 2413 3209 2094 2708 2093 2139 3025
Sardegna 2928 CA: NU: OR: SS:
5110 3433 3662 4838
Italia 575
Stampa: qualche dato
Testata HHI Testata HHI Testata HHI Testata HHI
Nuova di
Libero 289 Gazzettino 1952 Secolo XIX 4334 Venezia 8793
Italia Oggi 298 Tirreno 1980 Provincia 4386 Libertà 8886
Gazzetta di
Avvenire 370 Corriere Umbria 2260 Tempo 4496 Mantova 8974
Quotidiano di Gazzetta di
Unità 396 Centro 2565 Puglia 4611 Reggio 9008
Quot. Di Giornale di
Giornale 434 Calabria 2587 Piccolo 5464 Vicenza 9107
Unione Eco di
Sole 24ore 441 Messaggero 2765 Sarda 5567 Bergamo 9114
Gazzetta del Nuova Gazzetta di
Repubblica 507 Mezzogiorno 2813 Sardegna 5712 Modena 9124
Giornale di Giornale Nuova
Manifesto 614 Sicilia 3281 dell'Umbria 7066 Ferrara 9212
Corriere della Messaggero
Sera 732 Mattino 3286 Veneto 7171 Arena 9240
Quotidiano di Mattino di Giornale di
Sicilia 1159 Giorno 3566 Padova 8175 Brescia 9261
Resto del Alto Adige Tribuna di
Carlino 1522 /Trentino/Cor.Alp 3570 Treviso 8254 Adige 9463
Corriere Provincia di Corriere
Nazione 1534 Adriatico 3587 Cremona 8492 Mercantile 9832
Provincia
Stampa 1591 Sicilia 4163 Pavese 8591 Dolomiten 9917
Stampa: qualche dato
Classi di tiratura (n. Numero medio Costo del lavoro Costo lavoro
quotidiani) addetti per dipendente dipendente/costo
lavoro totale
< 20.000 (8) 30 51.388 48%
20.000-50.000 (8) 76 73.062 59%
50.000-100.000 (15) 116 80.826 43%
100.000-200.000 (8) 181 90.605 48%
> 200.000 (9) 580 113.533 35%
Totale 193 100.492 39%
Stampa
• Un mercato a più strati:
– Lettori di opinione
– Readership specifiche (economici, sportivi)
– Lettori locali
• Dato il posizionamento e il mercato
potenziale:
– Qualità/copertura: redazioni e uffici (costi fissi
endogeni)
– Relativa concentrazione in tutti i segmenti
Stampa
• Concentrazione è influenzata da:
– Dimensione mercato potenziale vs costi fissi
– Possibilità di differenziazione orizzontale (bassa per
giornali locali, maggiore per quotidiani nazionali)
• Free press (oltre 4 milioni copie distribuite)
– Complementari a stampa a pagamento
– Che contributo a formazione opinione pubblica?
• Giornali/siti on line
– Sostituti di chi: giornali stampati o tv?
– Come ottenere ricavi
Radio: qualche dato
Ascolti medi % sul Totale
Emittenti nazionali giornalieri (000) emittenti nazionali
Rai Radiouno 6744 13,0
Radio Deejay 5586 10,7
Rtl 102.5 Hit 5166 9,9
Radio Dimensione Suono 5014 9,6
Rai Radiodue 4988 9,6
Radio 105 Network 3961 7,6
Radio Italia 3776 7,3
Radio Kiss Kiss Network 2374 4,6
Radio R101 1952 3,7
Radi Radiotre 1943 3,7
Radio Montecarlo 1920 3,7
Radio 24 1859 3,6
Radio Capital 1857 3,6
Radio Maria 1806 3,5
Radio m2o 1416 2,7
Isoradio 1177 2,3
Radio Radicale 536 1,0
Totale emittenti nazionali (HHI) 52075 789,5
Radio: qualche dato
Ricavi % su Totale
Network nazionali (mln €) % su Totale network nazionali
Elemedia Spa 71,4 16,2 27,4
Rai Spa 59,2 13,4 22,7
Radio Dimensione Suono Spa 35,6 8,1 13,6
RTL 102,5 Hit Radio Srl 32,9 7,5 12,6
Radio Studio 105 Srl 16,9 3,8 6,5
Radio Italia Spa 15,9 3,6 6,1
Nuova Radio Spa 13,7 3,1 5,2
Monradio Srl 8,7 2,0 3,3
Radio Kiss Kiss Srl 6,7 1,5 2,6
Totale network nazionali (HHI) 261,0 59,2 1732,1
Totale (HHI) 441,0 606,7
Radio
• Bassi costi fissi, costi fissi endogeni molto
limitati (no esclusiva su contenuti, es.
musica)
• Frammentazione
Internet
• Bassi costi fissi di entrata
• Network effects dal lato della domanda:
– Numero utenti
– Numero collaboratori

– Reputazione?
Politiche settoriali
In Europa molti strumenti di intervento:
1. Vincoli alla proprietà:
• Quota massima azioni singolo azionista (F,S) in tv.
• Vincoli a partecipazione in tv, radio e giornali (F,UK)
– Limiti al numero licenze: UK, F, S 1 licenza tv
– Limiti a quote di mercato: D 30% audience, I 25%
risorse SIC
– Vincoli a contenuti: par condicio
– TV pubblica
– Limiti a affollamento pubblicitario
Politiche settoriali
• Regolamentazione per il pluralismo e
intervento antitrust, complementari ma
non identici (es. efficiency arguments)
• Evitare concentrazione in singoli mercati
ma permettere gruppi multimediali
• Evitare conflitti di interesse nella proprietà
Politiche settoriali
• Limiti alla concentrazione nei singoli mercati:
– Rimedi strutturali: cessione licenze e giornali quando
si superano determinate soglie
– Doppio filtro nel controllo delle concentrazioni:
valutazione antitrust e di pluralismo
• Mantenimento di un canale pubblico governato
da fondazione e senza pubblicità (BBC)
• Limiti alla proprietà se azionisti anche in mercati
regolati
• Redistribuzione risorse tra tv e giornali: limiti a
pubblicità o licenze tv e trasferimenti?

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