Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Mario Caputi
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
1. DEFINIZIONE
Si parla di insufficienza respiratoria (IR) quando il polmone non in grado di procedere ad unadeguata ossigenazione del sangue arterioso e/o non in grado di prevenire la ritenzione di CO2.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
1. DEFINIZIONE
Insufficienza respiratoria
pneumogena
cardiogena
ematogena tissutale
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
1. DEFINIZIONE
I sintomi ed i segni clinici non sono sufficienti per la diagnosi; indispensabile la misurazione della PaO2 e della PaCO2 del sangue arterioso, emogasanalisi, per determinare la presenza ed il grado di ipossiemia e di capnia, che consente la diagnosi di insufficienza respiratoria. La pulso-ossimetria a riposo, in corso di sforzo, durante il sonno costituisce esame diagnostico preliminare e di monitoraggio della patologia.
CRITERI EMOGASANALITICI DI I.R. PaO2 < 60 mmHg PaCO2 > 50 mmHg pH < 7.35 IPOSSIEMIA IPERCAPNIA ACIDOSI RESPIRATORIA
West J. B., Fisiopatologia polmonare. Mc Graw Hill 1999; Newsletter Gold 3;1 Ago 2003
Il valore della PaO2 scelto il punto critico sotto il quale la curva diventa pi ripida e piccoli cambiamenti di PaO2 corrispondono a variazioni consistenti della saturazione dellHb.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
2. CLASSIFICAZIONE INSORGENZA CARATTERISTICHE
IPOSSIEMICA ED IPERCAPNICA
IR CRONICA RIACUTIZZATA
IR ACUTA
Si instaura in tempi molto brevi, con quadri di severa entit Pu essere ipossiemica o ipossiemica ed ipercapnica: in questo caso si associa sempre il quadro dellacidosi respiratoria scompensata, in quanto i meccanismi di compenso renale richiedono tempi prolungati per instaurarsi (almeno 24h). PaO2 < 60 mmHg PaCO2 > 50mmHg pH < 7.35
IR CRONICA
A lenta insorgenza, con minore severit del quadro clinico Pu essere ipossiemica o ipossiemica ed ipercapnica: in questo caso si osserva in genere un aumento dei bicarbonati plasmatici e un pH vicino alla norma (per il compenso renale) PaO2 < 60 mmHg PaCO2 > 50 mmHg pH > 7.35
IR CRONICA RIACUTIZZATA
Se ad un certo punto, in un paziente con IR cronica, interviene un aumento rapido della PaCO2, che non riesca ad essere compensato da meccanismi cronicamente gi impegnati, si ha riduzione del pH e compare il quadro dellIR cronica riacutizzata. L IR cronica riacutizzata differisce dall IR acuta perch, una volta risolta la riacutizzazione, si ripristina il quadro dellinsufficienza respiratoria cronica compensata.
TIPO 1 (non-ventilatoria o parziale) associata ad ipocapnia o normocapnia. In genere dovuta ad una patologia del parenchima polmonare: enfisema primitivo, patologie interstiziali (I.L.D.), vasculiti etc.
TIPO 2 (ventilatoria o globale) associata ad ipercapnia. E dovuta ad alterazioni della capacit ventilatoria polmonare: Ipov. polm. B.P.C.O., enfisema post-bronchitico, etc.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
III STADIO C.P.C. - I.A.P.P. A RIPOSO SEGNI ECG E/O ECOCARDIOGR. INTERESSAMENTO CUORE DESTRO IV STADIO C.P.C. - I.A.P.P. - SEGNI ECG DI C.P.C. - SEGNI CLINICI DI I.V.D.
SEGNI CARDIOVASCOLARI
-Tachicardia
SEGNI NEUROLOGICI
GAS EMATICI
- Edemi periferici
II
-Epatomegalia
III
Coma
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
4. ETIOPATOGENESI
L IR pu essere causata da un danno che intervenga a livello di qualsiasi anello della catena.
CAUSE DI IR
Alcune cause per determinano solo IR di Tipo 2 (ipercapnica, globale): Cerebrali: incidenti cerebrovascolari, poliomielite bulbare, overdose (narcotici, sedativi), depressione postoperatoria da anestetici. Midollo spinale: SLA, poliomielite, traumi Sistema neuromuscolare: SM, Miastenia, tetano, avvelenamento (insetticidi organofosforici) Torace e pleura: cifoscoliosi, obesit, pneumotorace, distrofia muscolare
CAUSE DI IR
Altre patologie invece, possono determinare sia IR di Tipo 1 sia IR di Tipo 2, a seconda del meccanismo fisiopatologico che risulti predominante. Alte vie aeree: ostruzione tracheale, OSAS Basse vie aeree ed alveoli: ARDS, asma, BPCO, fibrosi cistica, polmonite bilaterale. Interstizio: I.L.D., vasculiti Sistema cardiovascolare: edema polmonare cardiogeno.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
MIP MEP
IMAGING
Spirometria
ALTERAZIONI VENTILAZIONE MIP, MEP IPOVENTILAZIONE Spirometria, E.G.A. ALTERAZIONI SCAMBIO GAS E.G.A., DLCO, test da sforzo ALTERATA DIFFUSIONE Eliminazione gas inerti multipli SQUILIBRIO Va/Q SHUNT Test di Rossier
IMAGING
IPOVENTILAZIONE ALVEOLARE
Il volume di aria inspirata che arriva agli alveoli nellunit di tempo (ventilazione alveolare) risulta diminuito.
IPOVENTILAZIONE ALVEOLARE
Provoca sempre un aumento della PaCO2 e ci costituisce un importante parametro diagnostico. Equazione della ventilazione alveolare: PaCO2 = VCO2 K VA VCO2 = CO2 espirata K = costante VA = ventilazione alveolare
IPOVENTILAZIONE ALVEOLARE
PAO2 = PiO2 PaCO2 + F R PAO2 = PO2 alveolare PiO2 = PO2 inspirata PaCO2 = CO2 arteriosa R = rapporto di scambio respiratorio Ogni riduzione della PO2 inspirata nellunit di tempo induce sempre una corrispondente riduzione della PO2 alveolare.
SQUILIBRIO Va/Q
I polmoni, anche in condizioni di normalit, presentano un limitato squilibrio tra ventilazione e perfusione. Nel polmone normale, di un soggetto in posizione eretta, infatti, il rapporto ventilazioneperfusione decresce dallapice verso la base. Nel soggetto con patologie bronco-polmonari si osserva una ingravescente e progressiva disorganizzazione di tale profilo. Questo meccanismo , per la maggior parte, responsabile dellipossiemia che si determina nelle patologie croniche ostruttive, nelle malattie interstiziali del polmone e nelle patologie vascolari come lembolia polmonare.
SQUILIBRIO Va/Q
Nelle patologie polmonari ventilazione e perfusione non sono accoppiate in diverse regioni polmonari, con il risultato che la diffusione gassosa diventa inefficace
SQUILIBRIO V/Q
Lo squilibrio V/Q determina ipossiemia e ritenzione di CO2; squilibri V/Q con PaCO2 nella norma sono riconducibili alla risposta dei chemocettori, che determina incremento della VA, sufficiente al mantenimento di una normocapnia.
SHUNT
Una certa quota di sangue raggiunge il circolo arterioso dopo aver attraversato regioni alveolari non ventilate
SHUNT
Shunt intrapolmonari
Settori polmonari non ventilatati ma perfusi, come ad esempio un lobo in fase di consolidamento polmonitico Alterazioni da distress respiratorio Fistole artero-venose, rare
difetti del setto interatriale difetti del setto interventricolare
Shunt extrapolmonari
Allorch la membrana alveolo-capillare ispessita lequilibrio tra la PO2 dei capillari polmonari e la PO2 alveolare non viene raggiunta in tempo utile.
Nelle patologie interstiziali la membrana pu essere ispessita e la diffusione ne risulta cos rallentata, contribuendo allinstaurarsi dellipossiemia. Patologie interstiziali: polmonite interstiziale, fibrosi polmonare idiopatica, sarcoidosi, pneumoconiosi (asbestosi, silicosi, etc.), connettiviti (sclerodermia, artrite reumatoide, etc.), vasculiti (Wegener, Churg Strauss, etc.), etc.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
condizionata da:
Entit e velocit di comparsa delle alterazioni degli scambi gassosi Prontezza ed efficienza dei meccanismi di compenso dellipossiemia e dell ipercapnia Comorbilit, che aumenta la mortalit
IPOSSIEMIA IPERCAPNIA
IPOSSIEMIA
- Condizionata
-dalla poliglobulia -dallanemia -da coesistenti alterazioni del circolo periferico: acrocianosi, acroasfissia -da coesistenti variazioni del colore cutaneo: ittero, melanodermia, emocromatosi
IPOSSIEMIA LIEVE
a riposo
Q
- Stimolazione diretta centri vasocostrittori
IPERCAPNIA LIEVE
> Ritorno venoso al cuore - polso ampio > P vena cava ed atrio destro Riflesso di Brainbridge
IPOSSIEMIA GRAVE
IPERCAPNIA GRAVE
- STIMOLAZIONE CENTRO CARDIO INIBITORE - ANNULLAMENTO EFFETTI VASCOLARI CATECOLAMINE - STIMOLAZIONE d./i. CENTRO VASODILATATORE
- dilatazione cardiaca
SINTOMI CARDIO-VASCOLARI
- CRISI DISPNOICHE
-da sforzo -improvvise, senza alcuna causa apparente -da sforzo a riposo
-TACHICARDIA SINUSALE -IPERTENSIONE ARTERIOSA SISTEMICA LIEVE -> IPOTENSIONE -ARITMIE Ipercinetiche - Sopraventricolari - battiti ectopici
- Ventricolari
- battiti ectopici - tachicardia - fibrillazione - bradicardia nodale - BAV I, II, III grado
GIUGULARI
-II tono accentuato -click protosistolico -soffio sistolico da eiezione polmonare -soffio proto-diastolico di Graham-steel -soffio sistolico da insufficienza tricuspidale
- acidosi tissutale
Deficit VI nervo cranico Polso raro Vertigini Modificazioni dellumore e del carattere Turbe sensoriali Crisi epilettiche
da ipertensione endocranica
Visione turbata, difficolt alla lettura Allucinazioni elementari Cianosi congiuntivale e retinica Esoftalmo Diminuzione del campo visivo, dellaccomodazione, dellacuit visiva notturna Aumento della pressione arteriosa retinica Edema papillare e retinico Emorragie trombosi retiniche
-Oliguria
-Pollachiuria -Stranguria ( pH urinario) -Albuminuria modesta (<0,50 gr.%) -Ematuria microscopica -Iperazotemia modesta (< 1gr %0) - Clearance creatinina (<50 c.c.) -Edemi periferici
- RVR
- FG (discreta tardiva) - Risparmio tubulare delle basi - Escrezione in forma libera Sali di ammonio ed acidi -Danno tubulare
(D.D. con ischemia da bassa gittata e/o stasi renale. Urine 24h: Na+, Cl-, urea)
Alterazioni gastro-intestinali:
scialorrea, dispepsia, ipersecrezione, gastrite, ulcera gastro duodenale, emorragie, etc. steatosi centrolobulare, necrosi cellulare centro lobulare, sclerosi sostitutiva, etc.
Alterazioni epatiche:
Alterazioni emocoagulative
6. CLINICA
QUADRO CLINICO DA IMPEGNO DELLAPPARATO GASTRO-INTESTINALE
Scialorrea Fenomeni dispeptici Iperchilia, ipersecrezione gastrica (pirosi) Gastrite cronica Ulcere gastro duodenale Emorragie gastro enteriche
- Ipossiemia
- ipercapnia - Stasi splancnica (I.V.Ds) - tabagismo, abitudini alimentari, terapie corticosteroidee, equilibrio ormonale, fattori emozionali
- turbe emocoagulative
6. CLINICA
ALTERAZIONI EPATICHE
urobilinuria; comparsa di - urobilinogeno bilirubinemia - transaminasi A.P. < 50% fattori emocoagulativi di origine epatica - ritenzione anomala della B.S.F. - iperammoniemia - iperalbuminemia
-
6. CLINICA
ALTERAZIONI EMO - COAGULATIVE
-
Poliglobulia MCV MCH Hct Viscosit ematica Possibile anemia iposideremica ed ipotransferriniemica Emoconcentrazione (diuretici) Aggregabilit piastrinica ed eritrocitaria Aumento fibrinogeno sierico Trombosi o tromboembolie Emorragie (turbe fibrinolisi)
Dispnea con tachipnea Cianosi Tachicardia (per aumento delle catecolamine) Poliglobulia (nellipossiemia cronica) P polmonare: comparsa o incremento Sintomi e segni di I.V.S. da Cuore polmonare cronico Turbe neurologiche (attenzione, umore, incoordinazione motoria, agitazione psicomotoria, insonnia)
Encefalopatia ipercapnica: da sofferenza dellencefalo per lipossiemia, ma soprattutto per lipercapnia. Turbe della coscienza (attenzione,orientamento, comprensione, percezione, vigilanza) Turbe motorie (tremori, asterixis, mioclono multifocale) Stupor Coma
pH
7.30
Segni respiratori
Segni neurologici
pH
7.15
7.10
Fatica muscoli Segni respiratori respiratori (respiro paradosso, o alternante) Encefalopatia Segni neurologici ipercapnica (turbe di coscienza, e motorie)
Bradipnea
Stupor, coma
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Pulsossimetria notturna
Segni clinici di insufficienza respiratoria e/o di scompenso cardiaco destro indicano lesecuzione di una emogasanalisi arteriosa per determinare la pressione parziale dei gas nel sangue.
PaO2 <= 60 mmHg con I.A.P. <= 55 mmHg con o senza I.A.P. OSSIGENOTERAPIA
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI ASSISTENZA RESP.
GRADIENTE ALVEOLO-ARTERIOSO in O2 = A-aO2 valori normali: ~ 10 mmHg alteraz. Va/Q, Diff.; Shunt: > 20 mmHg Test di ROSSIER: O2 % per >= 20 min. shunt: A-aO2 resta elevato ( persiste ipossiemia) alteraz. VA/Q, Diff.: A-aO2 fino normalit PaO2 / FiO2 v.n. ~ 450 (90 mmHg / 0,2 ) deficit ossigenazione: < 300 ALT; < 200 ARDS PvO2 v.n. 40 mmHg a riposo ipossia tissutale < 40 mmHg
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI Il Gradiente Alveolo-Arterioso in O2 consente di determinare lefficace assunzione di O2
GRADIENTE ALVEOLO-ARTERIOSO in O2 A-aO2 = PAO2* PaO2 *PAO2 = FiO2 x (PB 47) PaCO2/R A-aO2 valore normale: ~ 10 mmHg A-aO2 valori patologici: > 20 mmHg
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI
A-aO2 consente precisare fattori patogenetici ipossiemia
Non sensibili modifiche A-aO2 Ipoventilazione alveolare Aumento significativo A-aO2 Alterazioni rapporto V/Q Difetto di diffusione Shunt significativo
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI
Ipossiemia da shunt : non abolita dallinalazione di O2 al 100% per almeno 20 minuti A-aO2 resta elevato
Ipossiemia da alterazioni V/Q e/o da difetto di diffusione:
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI: Test di ROSSIER
Consente di calcolare lentit degli shunts intrapolmonari, creando artificialmente una condizione in grado di eliminare tutte le altre possibili cause di ipossiemia.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI Test di ROSSIER: Modalit di esecuzione
Il paziente respira ossigeno puro al 100% da unapposita sacca. Con il susseguirsi degli atti respiratori tutto lazoto contenuto nei polmoni viene progressivamente eliminato fino a raggiungere una concentrazione prossima allo zero in pochi minuti in condizioni di normalit, in un tempo pi o meno lungo nei pazienti affetti da malattie bronco polmonari
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI Test di ROSSIER: Modalit di esecuzione
Il prolungamento del test oltre i 20 min. assicura in ogni caso leliminazione di tutto lazoto dai polmoni, consentendo di superare i problemi derivanti da una eventuale alterata distribuzione della ventilazione. Al termine della prova, 1arricchimento estremo dellaria inspirata con lossigeno elimina lipossemia eventualmente derivante da ipoventilazione alveolare globale e quella dovuta ad alterata diffusione e/o disomogeneit ventiloperfusiva.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI Test di ROSSIER: Modalit di esecuzione
Alla fine del test la PAO2 sar, ad esempio, nel soggetto normale circa 660 670 mmHg (pressione inspiratoria di O2 (76OmmHg) - PACO2 (40 mmHg) P H2O (47 mmHg) = 673 mmHg) ed una pressione identica, o solo di poco inferiore (quando esistono delle alterazioni della diffusione), si ritrover anche a livello dei capillari polmonari delle vene polmonari e del sangue arterioso periferico dove potr essere agevolmente misurata con lesecuzione di un esame emogasanalitico. In tali condizioni la caduta della PaO2 non potr, infatti, che esprimere lesistenza di uno shunt intrapolmonare.
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI TEST DI ROSSIER
Quota Shunt > 30% FiO2 (=> 0,5) PaO2 immod.(1) Quota Shunt < 30% FiO2 (=> 0,5) PaO2
Alterazione VA/Q (effetto shunt) Alterazione diffusione Alterazione VA/Q + alterazione diffusione + Shunt a. non preval.
(1) Marazzini L.: Fisiopatologia semeiotica e funzionale della respirazione. R. Cortina ed. Milano 1992
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
7. DIAGNOSI
PvO2 ~ 40 mmHg a riposo : Normale < 40 mmHg a riposo : sofferenza ipossica Influenzato da: gittata cardiaca, estrazione periferica O2, Hb, Hct, volemia, etc...
INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
8. TERAPIA
IPOSSIEMIA Terapia farmacologica Ossigenoterapia (con maschera Venturi e cannula nasale) Ventilazione meccanica (se lossigenoterapia risulti inefficace) IPERCAPNIA Terapia farmacologica Ventilazione meccanica
Cannule nasali: due tubuli che vengono inseriti nella parte anteriore delle narici, sostenuti da un leggero supporto. Vantaggi: risparmiano al paziente il fastidio della maschera, possono essere tenute in situ per lunghi periodi. Svantaggi: basse concentrazioni massimali di O2 disponibili per linspirazione e imprevedibilit di tali concentrazioni, specie se respira a bocca aperta.
Maschere semplici: coprono il viso e la bocca. Si somministra O2 in concentrazioni fino al 60%, quando la velocit di flusso pari a 6L/min. Svantaggio: nella maschera si accumula CO2, quindi sono da evitare in pazienti che tendono ad accumulare la CO2.
FiO2 24% 28% 31% 35% 40% 60% Colore celeste bianca arancio gialla rossa verde O2 l/min 2 4 6 8 10 15
Maschera di Venturi: lO2 entrando nella maschera attraverso un getto sottile, induce un flusso costante di aria che entra attraverso i fori circostanti. Con un flusso dellO2 di 4L/min si somministra al paziente un flusso totale (O2+aria) di circa 40L/min. In questo modo la reinspirazione di gas espirato diventa trascurabile, per cui non si ha accumulo di CO2. Disponibili maschere che somministrano concentrazioni inspiratorie di O2 del 24, 28 e 35%.
CONCLUSIONI
DEFINIZIONE CLASSIFICAZIONE Tipo 1 (ipossiemica) Tipo 2 (ipossiemicaipercapnica) STADI EVOLUTIVI I.R. latente-parziale-globale ETIOPATOGENESI
FISIOPATOLOGIA IPOSSIEMIA (ipoventilazione, squilibrio Va/Q, shunt, alterazione della diffusione) IPERCAPNIA (ipoventilazione, squilibrio Va/Q)
CONCLUSIONI
DEFINIZIONE CLINICA Impegno respiratorio, cardiovascolare, neurologico DIAGNOSI criteri emogasanalitici TERAPIA farmacologica, ossigenoterapia (metodiche di somministrazione), ventiloterapia