Sei sulla pagina 1di 1

4 CORRIERE

REGIONE
Sinaugura oggi a Terni la mostra a palazzo Primavera. Ricreato lambiente storico dello statista

Luned 13 Dicembre 2010

Alla scoperta di Cavour e del suo tempo


TERNI - Sar Terni la prima Provincia italiana ad ospitare la mostra itinerante "Cavour e il suo tempo", dedicata interamente al 150mo anniversario dell'Unit d'Italia nel bicentenario della nascita dello statista piemontese. La mostra aprir i battenti oggi nel Palazzo Primavera. L'inaugurazione fissata per le 16, preceduta, alle 15.30, sempre a Palazzo Primavera, dalla conferenza stampa di presentazione. Seguir il convegno "A 150 anni dall'Unit d'Italia, identit e mutazioni". "Si tratta - ha spiegato il presidente della Provincia, Feliciano Polli - di un'esposizione itinerante allestita in prima nazionale a Terni destinata, per il suo carattere divulgativo-didattico, non a un ristretto ambito di specialisti ma ad un vasto pubblico, in primo luogo ai giovani e alle scuole. Abbiamo voluto offrire un'occasione di studio e riflessione sui significati profondi che portarono alla nascita del nostro Stato con l'intento di rafforzare la consapevolezza del filo invisibile, ma ben saldo, che ci lega e unisce, a partire dal Risorgimento. "Cavour e il suo tempo" ripercorrer, in 34 pannelli e un dvd, gli ambienti e i contesti storici in cui si form lo statista italiano, evidenziando lo spirito, il metodo e l'originalit della sua azione politica. Rester aperta al pubblico fino al 20 febbraio 2011. La mostra curata dalla Provincia di Terni - riferisce una nota dell'ente, in collaborazione con la Provincia di Torino, l'associazione Amici della Fondazione Cavour e la Fondazione Cavour con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e il patrocinio di Regione Umbria e Comune di Terni.

Marchesa Florenzi

Marianna Florenzi Waddington, perugina dadozione, ebbe un ruolo nel Risorgimento

I salotti della marchesa per gli insorti


Dalla ribellione giovanile al dolente conservatorismo della maturit
Carlo Vinti

ivalutata in campo filosofico da Benedetto Croce e Giovanni Gentile, la donna pi dotta dItalia, come taluno troppo entusiasticamente la chiam, ravennate dorigine e perugina dadozione, ha avuto un ruolo significativo nelle vicende risorgimentali. Marianna Florenzi Waddington, cos firmava le sue pubblicazioni e cos veniva comunemente chiamata dal nome del primo e del secondo marito (Ettore Florenzi ed Evelyn Waddington), era nata il 9 novembre del 1802 a Ravenna dal conte Pietro

Baccinetti e dalla contessa Laura Rossi. Compiuti i suoi primi studi letterari nella terra natale, nel 1819, ancora giovanissima, and in sposa al maturo marchese Florenzi di Perugia, ed proprio a Perugia che ella continu la sua formazione seguendo, nellAteneo cittadino, le lezioni di fisica e di chimica tenute da Sebastiano Purgotti e da Braccio Salvatori. Il suo salotto divenne presto punto dincontro per alcuni tra i pi importanti uomini di cultura dellambiente perugino e anche dellItalia centrale. Frequent gli ambienti della nobilt romana nei quali, nel 1821, conobbe il futuro

Ludovico I di Baviera. Da questincontro nacque un rapporto dintima amicizia ma anche di intesa intellettuale che durer, per pi di quaranta anni, fino alla morte del re e sar scandito anche da una fittissima corrispondenza. La marchesa, nel 1827, comp un primo viaggio a Monaco, la citt di Ludovico, entrando in contatto con i salotti e gli ambienti culturali tedeschi e iniziando a sensibilizzarsi alla cultura filosofica idealistica che nella citt aveva in quegli anni uno dei suoi pi illustri rappresentanti, Friedrich W. J. Schelling il cui pensiero la Nostra elesse a proprio privilegiato punto

di riferimento. Spinta da questi interessi filosofici, nel 1842, comp un viaggio a Parigi per assistere alle lezioni dei pi importanti esponenti delleclettismo, tra i quali Victor Cousin. Fu in questoccasione che conobbe Terenzio Mamiani, esule in quella citt per motivi politici. Pubblic le sue opere filosofiche tra il 43 e il 68, non rinunciando a tenere i contatti, diretti e indiretti, con i pi grandi ingegni filosofici italiani dellepoca, da Antonio Rosmini a Vincenzo Gioberti, agli esponenti della vivace colonia del neohegelismo napoletano, dai quali fu ascritta, unica donna,

Venne esiliato prima a Genova e poi a Torino, appartenne alla Loggia

Lingegnere letterato, un cospiratore


Ottavio Coletti si impegn nel disegno del piano regolatore di Terni
nenza alla democrazia repubblicana fece si che il Governo, il pi delle volte, rigettasse o ignorasse le sue proposte. Rifiutata la sua richiesta di ttavio Coletti, deputato di Terni nel 1849, ufficiale garibaldi- partecipare alla campagna del 1866 nei ranghi dellesercito, fu ammesno, ingegnere ferroviario, nacque a Terni nel 1823 dal com- so come capitano nello Stato maggiore dei volontari, richiesto dallo merciante Filippo Antonio e da Teresa Miselli che lo avviaro- stesso Garibaldi e, fu decorato con la Croce militare di Savoia per no prima nel seminario di Spoleto e poi in quello di Rieti; prosegu gli avere diretto lufficio telegrafico alle batterie del lago di Garda sotto il studi al liceo di Terni, laureandosi alla facolt di filosofia e matemati- fuoco nemico. Lasci quindi Torino nel 1867 e torn con la famiglia a che della Sapienza in Roma. Si iscrisse quindi alla facolt di ingegneria Terni, intensificando i rapporti con i democratici ternani (A. Sconoce nel 1848 si arruol nel battaglione universitario, che part da Roma chia, P. Faustini, F. Fratini, G. Froscianti) per la preparazione della per la guerra contro lAustria, caldeggiata inizialmente anche dal Ponte- spedizione garibaldina conclusasi tragicamente a Mentana e nella lotta fice. In questa veste prese parte alle battaglie di Cornuda e Vicenza politica che elegger deputato di Terni il repubblicano Mattia Montecchi. Per mantenere la famiglia, continu a lavorare come tenente nella compagnia zappatori del genio. alla costruzione di ferrovie, facendo la spola tra gli Tornato a Roma, deluso dalle posizioni prese da uffici a Torino, Firenze e in Sardegna dal 1869 al Pio IX, matur una concezione politica laica e 1873. Stabilitosi definitivamente a Terni, approd democratica e fu eletto deputato di Terni alla Costiallo schieramento della sinistra liberale: fu consituente Romana che proclam la Repubblica nel gliere comunale e facente funzione di sindaco nel 1849. Prese parte attiva ai lavori dellAssemblea e, 1878-79. Deputato provinciale dal 1876 al 1885, promosso capitano nel battaglione zappatori del candidato alla Camera dei Deputati nel 1882 non genio, partecip ai combattimenti per la difesa delgli riusc di essere eletto. Fu invece eletto preside la Repubblica. Dopo la sconfitta la via dellesilio fu della scuola Tecnico Popolare che promuover pressoch obbligata e si stabil prima a Genova e listruzione fra gli operai: in questa sede promosse poi a Torino, lavorando a progetti stradali, ferroviail comitato per la realizzazione della Scuola Tecnico ri e nello stabilimento ferriero di Aosta. Consigliere Professionale e insegn per tre anni allIstituto Tecnella Societ dellemigrazione italiana in Torino, nico di Spoleto. Continu a progettare linee ferroallo scoppio della guerra contro lAustria nel 1859 viarie ed a lavorare alla Terni-Rieti nel 1882-83, tonr ad arruolarsi e fu impiegato prima in Toscana partecipando allinaugurazione della Terni-Rietie poi in Romagna come capitano nei reggimenti Aquila; fino al 1885 progett e propose il collegavolontari, finch nel gennaio 1860 fu trasferito al mento in Valnerina della Terni-Visso e quello della Corpo del genio militare della Lega dellItalia cenTerni-Todi-Perugia, cimentandosi in quello stesso trale. Contemporaneamente fu chiamato al Ministeanno nel disegno del nuovo piano regolatore della ro della guerra, prima a Bologna e poi a Torino, citt di Terni. dove, oltre ad assumere lincarico di Caposezione Coletti Deputato Presidente della Lega anticlericale umbra, da lui nellAmministrazione centrale della guerra, continuer a mantenersi in contatto con i compagni di fede. Dal 1861 al fondata nel 1885, commemor il XX settembre nella sala consiliare 1865 appartenne alla Loggia Dante Alighieri della capitale piemonte- del Comune, scoprendo un monumento a Vittorio Emanuele II. Quanse, di cui era Venerabile il perugino Ariodante Fabretti, collaborando do mor nel 1894, il professor Luigi Lanzi dett una patriottica epigrain quegli anni allascesa dellamico Paolo Garofoli al grado di Venerabi- fe nel cimitero (oggi illeggibile): "Patriota cospiratore / collesilio scamle nella Loggia Tacito di Terni. Nel 1861 riprese i suoi studi di ingegne- pava alla morte che sfid sui campi di battaglia / per la redenzione ria rivolti allo sviluppo della rete ferroviaria nazionale, lavorando alla dItalia / ingegnere letterato / col pensiero e collazione / lavvenire ferrovia Torino-Genova-Voltri con la Ditta Parodi, ma la sua apparte- industriale di Terni intu ed apparecchi". Andrea Giardi

allAccademia di Scienze morali e politiche di Napoli. Si preoccup, comunque, di mantenere i contatti con lestero: in Germania, in Francia e in Inghilterra con viaggi - del gennaio-luglio del 62 un viaggio a Londra e Parigi - e contatti epistolari. Mor a Firenze il 15 aprile del 1870, senza poter vedere completamente realizzato il sogno dellItalia unita. La vita della marchesa fu scandita anche da interessi politici che, se pur ben caratterizzati fin dallinizio non furono, tuttavia, privi di ondeggiamenti e ripensamenti e perfino di macchiati da qualche episodio inquietante. Di certo fu di sentimenti liberali, che la portarono ad assumere un atteggiamento risolutamente critico nei confronti del potere temporale dei papi e a sposare la causa risorgimentale. Gi negli anni della Restaurazione, ma soprattutto durante i moti del 30-31, le idee e gli atteggiamenti politici della marchesa erano pervasi da sentimenti di insofferente ribellione nei confronti della restaurazione, di eccitati entusiasmi per le prospettive rivoluzionarie, di fervide aspettative per lagognata realizzazione della nazione italiana. In quegli anni la sua dimora a Perugia divenne prezioso punto di riferimento per gli insorti umbri, marchigiani e romagnoli il che, come era prevedibile, procur a lei e alla sua famiglia, da parte della polizia pontificia a Perugia, fastidi e perfino accuse di complicit e connivenze con i

rivoluzionari. Dopo lamara delusione per il triste epilogo dei moti del 30-31, segue un lungo periodo di silenzio sulle problematiche civili e politiche. Quando a met negli anni 40 il movimento rivoluzionario riesplose la Florenzi torn ad occuparsi di politica, ma questa volta con ladesione ad una posizione moderata imperniata attorno allidea di monarchia costituzionale. Il moderatismo di questi anni, dopo lallarme del 48, spinse la Florenzi a farsi interprete della paura dei rossi e, in Alcune considerazioni sopra il socialismo e il comunismo del 50, a ridurre in fatto naturale le differenziazioni di classe e a ipotizzare soluzioni per le disuguaglianze sociali in termini di mera filantropia. Negli anni successivi la Florenzi approd a posizioni sempre pi conservatrici. Emblematico di questa progressiva chiusura un episodio del 1854: temendo una congiura nei confronti del marito Evelyn, si fece delatrice portando cos allarresto di parecchi patrioti. Il gesto provoc rabbia e rancore in molti ambienti perugini e lesclusione, mal digerita dalla marchesa, da ogni funzione di pubblica rilevanza. Le cronache di quegli anni, comunque, raccontano il suo adoperarsi affinch ai frati dellAbbazia di Montecorona non fossero confiscati i beni dalle nuove autorit politiche. Anche questo segno di un nuovo sentire o di una generosa apertura da parte di colei che era stata da sempre ferocemente avversa al potere temporale della Chiesa.

Direttore responsabile: ANNA MOSSUTO Vicedirettori: STEFANO BISI - RICCARDO REGI

Editrice: INIZIATIVE EDITORIALI LOCALI s.r.l.


Sede legale: Gubbio, Corso Garibaldi, 81 - Tel. (075) 52731 - Fax 5273400/430

EDIZIONI: UMBRIA - Perugia: Via Pievaiola, 166 F-2 - Tel. (075) 52731 - Fax 5273400/430 UMBRIA - Foligno/Spoleto: Via del Campanile, 12 - Tel. (0742) 6951 - Fax 359123 Foligno Via Nuova, 1 - Tel. (0743) 223361 e Fax Spoleto UMBRIA - Terni: Piazza del Mercato, 8 - Tel. (0744) 4441 - Fax 444400 AREZZO - Redazione : Via Petrarca, 4 - Tel. (0575) 3751 - Fax 375400 MAREMMA - Red. Grosseto: Via Oberdan, 17 int. 2 - Tel. (0564) 4361 - Fax 436400 SIENA - Redazione: Banchi di Sopra, 15 - Tel. (0577) 2501 - 530147 - Fax 250400 RIETI - Redazione: Via Centurioni, 13 - Tel. (0746) 3181 - Fax 318400 VITERBO - Redazione: Via Rossi Danielli, 19 - Tel. (0761) 2251 - Fax 225400 PUBBLICIT PUBLIKOMPASS S.p.A. Perugia - Via Pievaiola, 166/F - Tel. (075) 5288741-2-3 Fax (075) 5288744 Terni - Piazza del Mercato, 8 - Tel. (0744) 426826 Fax (0744) 426996 Foligno - Via del Campanile, 12 Tel. (0742) 356667 Fax (0742) 691212 Arezzo - Via Petrarca, 4 - Tel. (0575) 401498 Fax (0575) 296524 Viterbo - Via Igino Garbini, 84/G - Tel. (0761) 321312 Fax (0761) 223664 Rieti - Via Centurioni, 13 - Tel. (0746) 481606 Fax (0746) 294257 Grosseto - Via Oberdan, 17 int. 2 - Tel. (0564) 22261 Fax (0564) 421695 Tel. (0761) 321312 Fax (0761) 4223664
R.S. SERVICE - Siena - Via Fontebranda, 87 - Tel. (0577) 531053 - Fax (0577) 533021

PUBLIKOMPASS S.p.A.

PUBBLICIT

NAZIONALE

20146 Milano - Via Washington, 70 - Tel. (02) 24424611 Fax (02) 24424490 Tariffe pubblicit a modulo: - Commerciale Euro 347,00 - RPQ Euro 315,00 - Legale Euro 275,00

STAMPA: GALEATI PERUGIA INDUSTRIE GRAFICHE s.r.l. Via Pievaiola, 166 F-2 - Perugia
Tariffa R.O.C. - P. I. - Sped.a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art 1 comma 1 - DCB Perugia Abb. annuo (6 num. sett.) Euro 220,00 (7 num. sett.) Euro 250,00. Arretrato Euro 2,00 c/c 95047098

Registrazione del Tribunale di Perugia N. 662 del 12-3-1983


TIRATURA CERTIFICATA DA ADS CERTIFICATO N. 6655 DEL 01/12/09

Potrebbero piacerti anche