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SPORT & FITNESS
News
PISCINE
WELLNESS
COMPLEMENTI
Nuovi regolamenti
I cambiamenti introdotti dal nuovo regolamento per la prevenzione degli incendi e le implicazioni per gli impianti sportivi.
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Rassegna
ora di attrezzarsi!
Un approfondimento dedicato alle tendenze, al mercato e alle ultime novit in materia di attrezzature, sia fitness sia sportive.
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Progetti
Opportunit di risparmio
I vantaggi delle energie rinnovabili? Costi di gestione inferiori e pi fondi per le ristrutturazioni. Tre iniziative tutte italiane.
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Primo Piano
Modelli eccellenti
ISSN 2038-5781
Tre importanti realt gestionali messe a confronto: criticit, tendenze ed evoluzione nella gestione degli impianti sportivi comunali in Italia.
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Le rinnovabili devono essere considerate un driver di crescita e un fattore di modernizzazione e trasparenza nel sistema industriale italiano. Evitiamo lerrore di chi voleva difendere le carrozze contro i cavalli di ferro. Spero che lOn. Corrado Clini, Ministro dellAmbiente, ci scuser se ci permettiamo di citare questa sua frase, estratta dallarticolo apparso di recente sul Corriere della Sera. Lo facciamo perch essa rappresenta molto bene la svolta epocale che il nostro Paese sta vivendo, e il fermento che sta passando attraverso tutti i settori, scaturito dallincredibile sviluppo di cui sono protagoniste le tecnologie volte allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Anche limpiantistica sportiva comincia a comprendere che seguire questa linea evolutiva rappresenta un passaggio obbligato. I costi energetici dovuti a strutture inadeguate e al limite della senescenza impongono infatti interventi immediati, anche solo per rispetto verso tutti coloro che nelle strutture dedicate allo sport vedono un luogo di eticit, dove permettere alle generazioni future di imparare la lealt, la sportivit e la sana competizione. Le energie rinnovabili offrono agli im-
pianti sportivi lopportunit per rinnovarsi, per mettersi al passo con i tempi e uscire dalla situazione di stallo in cui giacciono. Queste tecnologie garantiscono risparmi tangibili sui costi delle bollette, permettendo di reinvestire in opere di riqualificazione e ristrutturazione (come si pu approfondire a pagina 10), sempre pi fondamentali per evitare di incorrere in sanzioni o nella chiusura degli impianti (come si pu leggere a pagina 18) e alleggerendo il peso che grava sulle societ sportive che si ritrovano a gestirli (e a questo proposito: alcuni modelli di gestione eccellente, a cui fare riferimento, sono consultabili a pagina 14). Gli esempi che presentiamo in questo numero dimostrano che il mondo sportivo si sta muovendo in questa direzione, anche continuando unopera di censimento delle strutture a livello comunale e regionale, che apre la strada verso una conoscenza puntuale dello stato degli impianti in territorio nazionale (si veda larticolo a pagina 24). Il consiglio sempre lo stesso, quasi un refrain, tenersi aggiornati, cogliendo ogni possibile opportunit di approfondimento sulle tecnologie, le soluzioni e i prodotti pensati per venire incontro alle esigenze del settore.
news dallItalia
Nuovo regolamento per la prevenzione degli incendi
Entrato in vigore il 7 ottobre 2011, il nuovo regolamento che disciplina i procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi amplia lelenco delle attivit soggette ai controlli e alle verifiche delle condizioni di sicurezza (dpr 151/2011, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2011). Con il contributo delling. Antonio Bruno, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per tutte le sedi nazionali di C.O.N.I. e Coni Servizi spa, valutiamo quali siano gli effetti delle nuove disposizioni per gli impianti sportivi, le piscine e le palestre, pubbliche e private. Con uno sguardo rivolto anche alle attivit gi avviate che, in precedenza, non erano assoggettate ai controlli di prevenzione incendi e ai relativi adempimenti, e che ora sono invece tenute allapplicazione dei procedimenti previsti dal nuovo decreto. Lintervista completa pubblicata su www.sportindustry.com.
Per approfondire: canale Sport & Fitness
Un ringraziamento a quanti visitatori, aziende, appassionati, semplici curiosi siano passati allo stand dedicato a www.sportindustry.com, la Directory delle aziende e dei prodotti dello sport, del fitness, della piscina e del benessere, in occasione del duplice evento ForumPiscine/ForumClub, svoltosi in Fiera Bologna dal 23 al 25 febbraio 2012. Le tre giornate dellevento bolognese, lunico in Italia congressuale ed espositivo a raggruppare
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news dallitalia
Approvato dalla Regione Toscana il Piano regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attivit motorie, ricreative e sportive 2012. Un Piano rivolto anche allincentivazione dellimpiantistica sportiva, con interventi mirati alla realizzazione e riqualificazione di impianti sportivi sul territorio
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news dallitalia
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W A T E R
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Grandi Impianti
news dallitalia
LAssociazione Italiana Costruttori Piscine (Assopiscine), durante lannuale assemblea nazionale svoltasi il 24 febbraio 2012 in oc-
Una sentenza importante per i centri abbronzatura, che dimostra quanto sia fondamentale tenere sotto controllo le irradiazioni delle docce solari, assicurandosi di non superare i limiti delle norme tecniche. La pena? Il divieto di avvalersi delle docce stesse.
Un Premio nato per mettere in evidenza i migliori Fitness Club italiani, e di riflesso i manager, imprenditori e gestori che, dedicandosi con passione e professionalit alla gestione di una realt aziendale complessa come un centro fitness/benessere, riescono a conseguire risultati significativi, contribuendo alla crescita del settore, fornendo ad altri imprenditori, manager e professionisti spunti interessanti e idee replicabili. Questa, a grandi linee, la mission del prestigioso riconoscimento ClubAward, giunto questanno alla sua sesta edizione. Unedizione che ha visto la vittoria del Centro Benessere Eden di Reggio Emilia per la categoria Club dellanno, Club Medical Sport di Tortoreto Lido per la categoria Premio speciale e il Motoria Club di Potenza per il Premio innovazione. La cerimonia di premiazione si svolta, come da tradizione, durante la tredicesima edizione del ForumClub, svoltosi alla Fiera di Bologna dal 23 al 25 febbraio scorso. Per maggiori informazioni, si consiglia la lettura delle interviste ai vincitori pubblicate su www.fitnesstrend.it.
Per approfondire: canale Sport & Fitness
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Pubblicato (in inglese) sul sito di TheStadiumBusiness Summit, levento internazionale dedicato al mondo del business dello stadio (Torino, 14-16 maggio), uninteressantissima disamina della situazione degli stadi in Italia. Larticolo parte dallesempio dello Juventus Stadium, che si pone come modello deccellenza anche a livello internazionale, per poi arrivare ad analizzare il ruolo che lattesa legge sugli stadi potrebbe avere, se approvata, nel panorama impiantistico italiano, soprattutto in vista di tutti i nuovi progetti
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In crescita il mercato degli articoli sportivi acquistati online. Questo, in sintesi, quanto emerso da una ricerca svolta da Empirica Research per lAustralian Sporting Goods Association. La ricerca ha
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Opportunit di risparmio
Tre progetti accomunati da un unico obiettivo: abbattere i costi per poter ristrutturare gli impianti sportivi esistenti. Come fare? Investendo sulle energie rinnovabili e sulle nuove tecnologie, cos da ottenere un risparmio sensibile sulle bollette, una delle voci di spesa pi rilevante nel bilancio di qualsiasi struttura ad uso sportivo.
di Alice Spiga
Un campo da calcio dotato (come richiesto dalla Lega) di impianto di illuminazione da 200 LUX, ha un consumo da 70/80 KW, con un costo intorno ai 40 mila euro allanno. E questo solo per illuminarlo Mauro Martini, Vimar
Chi gestisce impianti sportivi in territorio italiano sa che arrivare a fine anno con i conti, neanche in positivo, ma quantomeno in pari, una sfida che si rinnova di giorno in giorno. La maggior parte si ritrova infatti a confrontarsi con strutture non pi adeguate allutenza, che avrebbero bisogno almeno di lavori di ampliamento, con bollette stratosferiche a causa di coperture non coibentate, caldaie a gasolio, infissi che andrebbero sostituiti, finestrature a vetro singolo. E i costi lievitano. Uno dei maggiori problemi con cui si sta confrontando, al momento attuale, limpiantistica sportiva nel nostro paese ci racconta Mauro Martini, titolare dellazienda Vimar - la vetust degli impianti. Solo per fare un esempio: la maggior parte ha vecchie coperture pressostatiche e tensostatiche, da cui si disperde una quantit di calore esorbitante; nel nord Italia un classico pallone pressostatico costa mediamente 20.000 a stagione di bollette elettriche e di riscaldamento. Non stupisce dunque che siano molti, tra i 148.000 impianti sportivi del territorio, quelli in grande difficolt: non ci sono soldi per le manutenzioni, le strutture invecchiano e bruciano denaro pubblico. Fino a pochi anni fa, si costruivano nuovi impianti con grande leggerezza; ricordo piste di atletica realizzate in localit dove si faceva fatica a trovare qualcuno che avesse meno di 60
anni. Oggi le cose sono molto cambiate, gli investimenti sul nuovo sono quasi azzerati e anche trovare i fondi per semplici ristrutturazioni non semplice. Dunque? Come porre rimedio a strutture sportive troppo costose e non pi sostenibili dal punto di vista economico, gestionale e ambientale? Le iniziative allattivo nel nostro paese sono molteplici, anche se ancora non abbastanza, e hanno tutte una matrice comune: lo sfruttamento di risorse energetiche rinnovabili. Perch? Per un fatto molto semplice: che convengono. Permettono di risparmiare sulle bollette, sono incentivate (a vario titolo) dal Governo e veicolano unetica di sostenibilit, di rispetto verso le risorse del Pianeta, di recupero e di riqualificazione che ben si sposano con i valori di cui lo sport si fa promotore. Tra queste iniziative, ne abbiamo selezionate tre. Una aziendale, con il progetto messo in campo dalla gi citata Vimar, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti sportivi, impegnata nella promozione di progetti che prevedono linstallazione di pannelli fotovoltaici in strutture ad uso sportivo. La seconda di carattere regionale e coinvolge il Piano Regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attivit motorie, ricreative e sportive 2012 2015 redatto dalla Toscana, che ha incluso una clausola
volta a privilegiare i progetti di riqualificazione e costruzione ex novo di strutture sportive che prevedano linserimento di tecnologie tali da assicurare un effettivo risparmio, tra cui quello energetico. La terza di matrice locale e chiama in causa un comune del forlivese, Savignano sul Rubicone, impegnato in un grande progetto: Diamo energia allo sport. Lasciamo dunque la parola ai promotori di queste tre iniziative grazie alle interviste che essi ci hanno rilasciato, che mettono in evidenza quanto impegno venga profuso per garantire risparmio, economico e gestionale, sia alle Pubbliche Amministrazioni sia alle societ sportive, e quanto lavoro ci sia ancora da fare.
Obiettivo: risparmiare
Intervista a Mauro Martini, titolare dellazienda Vimar Da quali esigenze e premesse nasce il vostro progetto? E a chi si rivolge? Il nostro progetto nasce dalla necessit di creare risorse alternative alla ormai cronica mancanza di denaro pubblico, in modo da consentire la ristrutturazione degli impianti sportivi ancora oggi a carico delle PPAA, sempre meno in grado di mantenere queste strutture in linea con levoluzione tecnologica del settore. Mi riferisco a interventi come il rifacimento
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del campo in erba sintetica, la realizzazione/riqualificazione di una copertura, la sostituzione di pavimentazioni sportive deteriorate, la costruzione di nuovi campi da gioco. Si pensi a un impianto sportivo coperto, in media ha a disposizione circa 1000 metri di tetto: con uno spazio simile si pu realizzare senza problemi un impianto fotovoltaico da 120 KW, che permetterebbe di abbattere i costi dellenergia elettrica e del riscaldamento quasi del tutto. Per fare un esempio pratico: un campo da calcio dotato (come richiesto dalla Lega) di impianto di illuminazione da 200 LUX, ha un consumo da 70/80 KW, con un costo intorno ai 40 mila euro allanno. E questo solo per illuminarlo. Se, per coprire quei 70 KW, predisponiamo un impianto sui 100 KW, oggi siamo intorno ai 200 mila euro di investimento, tecnicamente pari a 5 anni solo con le bollette poi, da quel momento in avanti, si risparmia. Su un mutuo di 10 anni, si possono effettuare tutti gli interventi che si ritengono necessari; spalmato su 20 anni diventa ancora pi conveniente perch un impianto da 100 KW, fatto oggi, nei ventanni rende pi o meno 800 mila euro solo di risparmio delle bollette, 200 li spendo per limpianto e, con i 600 che avanzano, sa quanti interventi si possono fare, anche senza il contributo erogato dal GSE (Gestore Servizi Energetici)? Un altro vantaggio degli impianti sportivi, che molti sottovalutano, che nel periodo di massima produzione, ovvero lestate che anche il momento di massima domanda da parte della rete dellenergia elettrica, il campionato fermo, per cui tutta la produzione pu essere ceduta alla rete, con ulteriori rientri. A chi interessa tutto questo? Sicuramente alle societ sportive che hanno normalmente in gestione limpianto e hanno dunque necessit di risparmiare sulle bollette. Gli impianti sportivi di propriet, in Italia, sono infatti veramente pochissimi (ci sono degli esempi soprattutto nel tennis), la fetta maggiore data in gestione. Se offre tanti vantaggi, tutti gli impianti sportivi in Italia dovrebbero gi essere dotati di pannelli fotovoltaici, e invece non cos. Perch? Il problema principale sono le convenzioni che i comuni stilano con le societ sportive. Si pensi che ogni singolo comune ha un suo modo di concepire le convenzioni ed libero di stilare un proprio regolamento per la gestione degli impianti sportivi. Alcuni si danno regole, a mio avviso, assurde, come decretare che non si possono dare in convenzione gli impianti sportivi per pi di 3 anni di seguito. Con cos poco tempo a disposizione, pi che sfruttare limpianto non si pu fare; di sicuro non si pu programmare nessun tipo di investimento o di intervento sugli impianti. Questa tendenza ovviamente legata a doppio filo a concetti politici, ai passaggi da una giunta comunale ad unaltra e al timore che, la giunta successiva, si prenda i meriti del lavoro svolto da quella precedente. Insomma, non c purtroppo la convinzione di concepire limpianto spor-
tivo come una risorsa e un bene della comunit, su cui investire a lungo nel tempo. Se noi invece iniziassimo a concepire un impianto sportivo come unattivit imprenditoriale qualsiasi, e in alcuni casi anche molto redditizia, sarebbe pi semplice investire e trasformarla a tutti gli effetti in una attivit produttiva. E a quel punto la gestione si potrebbe dare, anzich per 3/5 anni, anche per 20/30 anni, programmando anche lavori importanti. Oltre a consentire alle ASD di divenire soggetti affidabili per le banche. A proposito di banche. In merito al fotovoltaico, come viene vissuta dagli istituti
se anche lo dovessero togliere, non sarebbe retroattivo e che i progetti che stiamo sviluppando si reggono benissimo anche solo con il risparmio delle bollette. Per fortuna, qualcosa sta cambiando. I due massimi istituti bancari, almeno in Italia, Intesa San Paolo e Unicredit, hanno iniziato a venire incontro alle esigenze delle societ sportive. La banca Intesa ha di recente creato una banca dedicata solo alle Onlus e alle associazioni senza scopo di lucro (la banca Prossima), adatta quindi anche alle societ sportive. La medesima banca, insieme alle maggiori societ sportive e al CONI, ha inoltre fondato il Consorzio SPIN (Sport Insieme),
bancari la richiesta di finanziamento da parte delle societ sportive? Basandomi sulla mia esperienza, sono soprattutto le societ piccole, le polisportive, le piccole societ di calcio, i semplici gestori affiliati a varie associazioni come ARCI, UISP, ICS a scontrarsi con le maggiori difficolt nella ricerca di un istituto che conceda loro un mutuo. Le grandi societ, invece, hanno spesso bilanci notevoli e normalmente hanno gi rapporti con le banche, con dei fidi notevoli. Il problema , in generale, essenzialmente burocratico. Non ci sono procedure standard da seguire, ogni banca ha una sua procedura e manca lautonomia dei responsabili di banca di decidere. Non listituto bancario ad essere in fallo, la prassi per la richiesta di mutui che non adeguata. Ad esempio, a garanzia di un mutuo, normalmente le banche chiedono unipoteca, ma non ha senso chiederla, visto che la societ sportiva non proprietaria dellimpianto. A volte, nemmeno il Comune proprietario, pu persino capitare che abbia i terreni in usufrutto da un terzo. Nellapproccio al fotovoltaico, infine, ogni banca ha la sua regola. Ho parlato con 6/7 istituti di credito diversi dal 2010 ad oggi e mi sono sentito dire di tutto, anche che il fotovoltaico non un investimento sicuro perch prima o poi il contributo verr tolto. Ho avuto un bel da spiegare che,
dedicato a finanziare solo le societ sportive nei lavori sugli impianti sportivi. Anche se le procedure sono ancora tra il lunghissimo e leterno. Al momento attuale, avete gi allattivo la costruzione di impianti secondo questo progetto? Quali? Il progetto sta partendo adesso, abbiamo gi due cantieri allattivo che saranno completati entro giugno, cos da rientrate nel 4 Conto energia. Dal 30 giugno al 31 dicembre, infatti, lincentivo caler, ma per quello che riguarda gli impianti sportivi, come accennavo prima, la riconversione delle strutture render comunque redditizio linvestimento, anche senza incentivi. Ad ogni modo, i due centri sportivi che stiamo riconvertendo sono rientrati di un soffio nella legislazione attuale e hanno notevoli margini di guadagno. In un caso, grazie a un impianto da 185 KW, circa 400 mila euro di investimento, rifaranno (con gli utili che ripagheranno il mutuo di 20 anni) un campo da calcio omologato in sintetico e 4 campi da tennis nuovi. Laltro un grosso centro sportivo che ha delle bollette davvero ingenti. Con un investimento di 300 KW, rientreranno dellinvestimento in soli 4 anni con il solo abbattimento dei costi delle bollette (che ammontano a circa 200 mila euro lanno). Soldi che verranno reinvestiti nellimpianto sportivo stesso.
Chi investe nelle energie rinnovabili pu infatti chiedere addirittura un doppio finanziamento, quello sullenergia rinnovabile erogato dal Governo e quello stanziato dalla Regione Sandro Tacconi, Regione Toscana (foto Vimar)
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Unimmagine del 7 Sporting Club, un centro polivalente composto da piscina e campi da tennis a Savignano sul Rubicone, che rientra nel progetto Diamo Energia allo Sport, di cui il Comune promotore
A parte questi, abbiamo in cantiere un progetto standardizzato: PALASOLEIL, indirizzato alle societ sportive che hanno in gestione un palazzetto. Grazie alla collaborazione con due aziende del settore, la SAINT-GOBAIN Solar, che installa pannelli solari fotovoltaici europei (realizzati in Germania da una ditta belga) e la Junkers, che produce pavimentazioni per impianti sportivi, proponiamo un pacchetto che include linstallazione di un impianto da 50 KW sul tetto, per il quale spendono circa 100 mila euro, e la sostituzione dellimpianto di riscaldamento. Con il risparmio che ottengono, possono rientrare dellinvestimento in circa 10 anni e programmare, nella stessa operazione, il finanziamento per la costruzione di un pavimento nuovo in parquet omologato, che una delle esigenze pi impellenti nelle palestre in Italia. Il vantaggio? Noi seguiamo la societ sportiva dal business plan al rapporto con gli istituti di credito e li affianchiamo nella stipulazione di nuove convenzioni con le PPAA, fino alla progettazione del rifacimento/riqualificazione dellimpianto sportivo e relativa realizzazione dei lavori in collaborazioni con le migliori aziende del settore. In pratica, un solo mutuo e un unico referente. Mi consenta uno slogan: togliamo i soldi alle bollette per restituirli alla comunit.
stanza strano non coinvolgere anche limpiantistica sportiva. Senza contare che la Regione ha approvato, lo scorso anno, un atto, che ovviamente un atto politico, di importanza fondamentale, la Carta Etica dello Sport, che fissa quali siano i valori ai quali uno sportivo dovrebbe attenersi, validi sia per chi pratica sport sia per chi lo insegna. Siamo convinti che ci sia una grande necessit di etica nel mondo sportivo, noi abbiamo cercato di fare il nostro piccolo pezzetto sia prendendo in esame tutti gli aspetti di questo concetto sia intervenendo per promuovere una riqualificazione degli impianti sportivi, che rappresentano il veicolo privilegiato delleticit dello sport. Oltre a questo, la promozione delle energie rinnovabili passa anche attraverso motivazioni di carattere pratico, perch le risorse stanno fortemente diminuendo a tutti i livelli, negli enti locali come nellassociazionismo sportivo, perch ci si ritrova a gestire impianti realizzati in epoche abbastanza lontane, costosi dal punto di vista energetico e manutentivo. Per questo la scelta stata di investire qualche risorsa, magari pi modesta, nelle tecnologie rinnovabili, in modo da mantenere attivi e funzionanti impianti che, altrimenti, si sarebbero trovati, di qui a qualche anno, di fronte a una scelta ineludibile: o la chiusura o la totale ristrutturazione, in molti casi economicamente difficile da sostenere. Allinterno del Piano non si parla infatti solo di risparmio energetico, ma puntate ad agevolare gli impianti sportivi che dimostrano un impegno concreto nel ridurre tutti i costi della struttura. Pu fare alcuni esempi? Un esempio classico la sostituzione, nei campi da gioco, della normale superficie in terra con una superficie in sintetico, che consente enormi risparmi in termini di costi vivi, dal gesso per tracciare le righe del campo alla manutenzione del verde allirrigazione. Senza contare che su un campo in sintetico ci si pu giocare 24 ore al giorno, non crea problemi di accessibilit e nemmeno di usura. Azzerati sono anche i costi indotti, da non trascurare, come ad esempio
le spese per la pulizia degli spogliatoi e delle divise dei calciatori dalle macchie di terra e di fango. Un campo in terra sporca infatti molto di pi sia le persone che vi giocano sia gli abiti indossati, fattori che, in uneconomia di uso di risorse, a loro modo incidono. Sono quegli accorgimenti che raramente si prendono in considerazione, ma che vanno poi a influire sulleconomia di gestione dellintero centro sportivo. Il problema principale, in Italia, che la maggior parte delle strutture stata costruita circa 30/40 anni fa e da allora molte cose sono cambiate. Si considerino, ad esempio, i palazzetti dello sport con superfici vetrate immense costruite a vetro singolo, senza nessuna tutela per limpianto di riscaldamento o di condizionamento che deve funzionare praticamente non stop. Come non cera alcuna percezione dei costi del riscaldamento dellacqua nelle piscine, che venivano costruite a gasolio e che ancora purtroppo esistono, con dei costi che, specialmente per i piccoli comuni, sono diventati assolutamente non pi sostenibili. Ed la motivazione principale per cui ci siamo impegnati negli ultimi anni nella promozione delle energie rinnovabili, altrimenti rischiamo di perdere strutture che sono costate, attualizzati, milioni di euro perch non si pi in grado di sostenere spese di gestione di decine di migliaia di euro. Nel corso di questi anni, avete gi ricevuto richieste di ristrutturazione di impianti sportivi che coinvolgono linstallazione di tecnologie da energie rinnovabili? S, in realt abbiamo gi un discreto numero di impianti realizzati, inferiore alle aspettative, ma comunque significativo. In tutto sono gi 13 gli impianti finanziati e realizzati che si sono riconvertiti alluso delle energie rinnovabili. Oltre a questi, 3 impianti hanno sostituito il manto erboso con il sintetico, caso classico dei campi da calcio. Nel caso di installazione di pannelli fotovoltaici, che hanno costi piuttosto ingenti e tempi di rientro mediamente pi lunghi delle convenzioni stesse, come vi muovete, in maniera operativa, per sostenere le societ sportive? Diciamo che, nel novero delle leggi che si rifanno allo sport, qualche anno fa, stata approvata una legge che stabilisce le modalit con cui si debba sviluppare il rapporto di concessione in gestione dellimpianto sportivo da parte della Pubblica Amministrazione che lo mette sul mercato. Questa legge prevede che, laddove la societ sportiva realizzi spese importanti di investimento, la convenzione possa essere ipotizzata per il tempo necessario previsto per lammortamento dello sforzo economico che lassociazione ha sostenuto. Orientativamente, la legge parla di un periodo di 15 anni oppure tale da garantire comunque il rientro dellinvestimento. Altrimenti, la convenzione una convenzione standard, della durata di 5 anni. Basandosi sulla sua esperienza, quanto pensa sia diffusa la cultura del risparmio
Intervista a Sandro Tacconi, titolare delle posizioni organizzative della Regione Toscana, ideatore, promotore e responsabile del piano regionale per lo sport Da quali premesse/necessit prende il via la scelta di privilegiare, allinterno del vostro Piano Regionale per lo Sport, i progetti che prevedano lutilizzo di tecnologie per il risparmio energetico? La premessa parte gi nel Piano precedente, approvato 4 anni fa. La Regione Toscana aveva infatti dato il via a interventi di promozione mirata su tutto il territorio in materia di sfruttamento delle energie alternative e sarebbe stato abba-
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PER APPROFONDIRE:
Maggiori informazioni sui progetti e le interviste complete sono consultabili su: www.sportindustry.com canale: complementi sezione: news titolo: impianti sportivi ed energie rinnovabili: opportunit di risparmio
KW/h allanno, che corrispondono a circa 300 tonnellate di CO2 in meno disperse nellatmosfera. Un risultato che consideriamo potenzialmente raggiungibile, e allo stesso tempo di grande importanza per leconomia del nostro Comune. Il progetto comprende linstallazione sia di impianti fotovoltaici sia di solare termico sulle strutture sportive comunali; quale delle due tecnologie ha avuto maggiore riscontro, almeno per il momento? Per il momento, siamo partiti con il solare fotovoltaico, per sfruttare lattuale sistema di incentivazione, che si rivela molto conveniente. Ma non ci limitiamo a questo. Approfittando degli incentivi e delle detrazioni, abbiamo deciso anche di sostituire tutte le coperture dei nostri centri sportivi, stiamo parlando, per capirci, di oltre 3000 mq di tetti realizzati in fibrocemento che, nonostante le opere di manutenzione fatte in questi anni, non reggeranno altri 40 anni. Nel progetto specificato che esso coinvolge le societ sportive del territorio tramite convenzione, che cosa si intende nello specifico? La maggior parte delle convenzioni stipulate fino a questo momento con le societ sportive del nostro Comune ammontano a circa 5 anni, un lasso di tempo troppo breve per questo tipo di investimenti. Per questo, abbiamo deciso di allungare le convenzioni a circa 15 anni, con una formula 5+10, con le societ sportive che si impegneranno in questa tipologia di interventi, cos da fidelizzare le societ e al contempo dar loro un arco di tempo sufficiente a investire non solo sul fotovoltaico, ma anche nella ristrutturazione e riqualificazione dellimpianto: dalle tribune al campo da gioco, fino agli spogliatoi ecc. La societ sportiva che si far carico dellintervento avr inoltre un diritto di superficie del tetto, con un vincolo stipulato direttamente con il Comune, e potr quindi contare sui vantaggi dati dallinstallazione dellimpianto. Abbiamo calcolato che, con un impianto fotovoltaico da circa 30 KW, la societ sportiva avr un risparmio (tra incentivi erogati dal GSE e recupero sulla bolletta) di circa 12.800 annui. Nel rapporto con gli istituiti di credito e la parte burocratica del progetto, come vi muovete? Avete dei partner che sostengono questa iniziativa? No, non abbiamo partner specifici. il Comune stesso a seguire passo dopo passo le societ sportive in tutto liter. E vi posso assicurare che non si tratta di un percorso semplice; mi occupo da moltissimi anni del rapporto con i soggetti privati, ma nel pubblico il discorso molto pi complesso. Lavoriamo in squadra, con lobbiettivo di portare il concetto di risparmio energetico e di rispetto per lambiente allinterno dei centri sportivi, luoghi di aggregazione fondamentali, vicini ai giovani, gi veicolo per eccellenza del concetto di salute attraverso un sano esercizio fisico. Penso dunque non ci sia luogo pi adatto.
energetico nel mondo degli impianti sportivi? Quanto sia diffusa questa cultura allinterno dellassociazionismo sportivo e anche, e soprattutto, allinterno dei Comuni non ho dati per poter rispondere. Per quanto ci riguarda, questo il 5 anno che continuiamo a martellare in ogni possibile occasione, e non sono poche perch ci siamo impegnati moltissimo per la divulgazione del Piano attuale, nelle Province e nei Comuni di grandi dimensioni e via a scalare, coinvolgendo anche tutto lassociazionismo sportivo, veicolando tali messaggi. Soprattutto perch inizia a diventare unopportunit economica: chi investe nelle energie rinnovabili pu infatti chiedere addirittura un doppio finanziamento, quello sullenergia rinnovabile erogato dal Governo e quello stanziato dalla Regione, per cui chi ha compreso bene il meccanismo e si attivato, ha potuto e potr fare delle buone realizzazioni con costi veramente bassi, risparmiando poi sui costi di gestione. Le risposte dunque iniziano, anzi ricominciano ad esserci, ma da qui a renderlo patrimonio comune di tutta la Regione c ancora tanta strada da fare.
Intervista a Piero Garattoni, Assessore allo sport di Savignano sul Rubicone (FC) Da dove nasce il progetto Diamo energia allo Sport? Pu entrare nel dettaglio sul suo funzionamento? Il progetto nasce dalla spinta propulsiva dataci dallessere insigniti, da parte dellACES, del titolo di Comune Europeo dello Sport 2012. Lintenzione di riuscire a coinvolgere tutte le strutture sportive comunali, dalle palestre agli stadi comunali, passando per i campi da gioco e le strutture sportive polivalenti. Il primo progetto che abbiamo attivato, gi da qualche tempo, linstallazione di un impianto fotovoltaico sul 7 Sporting Club, un centro polivalente di cui andiamo molto orgogliosi, composto da piscina, campi da tennis, che proprio questanno ha compiuto 40 anni di attivit. Abbiamo gi attivato un primo bando, con cui abbiamo selezionato 8 societ sportive interessate, che gareggeranno tra loro fino allidentificazione di una sola societ. Si sapr circa a partire da met aprile chi vincer lappalto e in quanto consister la proposta. In linea di massima, lobiettivo di installare complessivamente circa 500 KW di potenza sulle sei strutture sportive che, almeno per il momento, hanno aderito alliniziativa, pari a circa 600 mila
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La piscina comunale Cavina di Bologna, gestita da So.ge. se: 25 metri per 10 corsie con una nuova struttura geodetica.
Cambiano i modelli di affidamento, cambiano le normative, ma la tendenza per gli enti pubblici proprietari della grande maggioranza degli impianti sportivi in Italia, da diversi anni, quella di delegare. Societ di gestione, soggetti privati, societ e associazioni sportive o consorzi polisportivi, che riuniscono parte o tutte le realt operanti su un territorio, vengono quindi coinvolti nella gestione di un servizio che per i Comuni diventato troppo costoso da amministrare direttamente. Lobiettivo quello di garantirne la fruizione ai cittadini, cos come prevede lart. 90, comma 24 della Legge Finanziaria 2003, che ha introdotto il principio di libero accesso e utilizzo degli impianti a tutti i cittadini, singoli o in forma associata. Le modalit attraverso cui si attua questa delega variano significativanente da unamministrazione allaltra e da una Regione allaltra. Alcune hanno regolamentato con apposite normative le pratiche attraverso le quali gli impianti sportivi, di rilevanza economica o meno, debbano essere affidati in concessione e
i requisiti dei soggetti che possono aspirare a ottenerli. Tra le otto Regioni che si sono espresse a riguardo, troviamo Emilia Romagna, Lombardia e Liguria, dove operano rispettivamente So.ge.se, In Sport e la complessa realt formata da Centro Sportivo Paladonbosco, Crocera Stadium e Seisport: situazioni molto diverse tra loro, come del resto sono differenti i contesti territoriali, sociali e sportivi di riferimento, nonch il rapporto instaurato con gli enti pubblici proprietari degli impianti. Le loro esperienze non mettono in luce soltanto le peculiarit, ma anche le comuni criticit, le tendenze e le possibili e in alcuni casi temute linee di evoluzione del sistema fondato sullaffidamento. Per quanto solide siano queste realt e per quanto consolidate le best practice che hanno maturato nel tempo, quello stabilito con le amministrazioni comunali comunque un equilibrio delicato che, nellattuale situazione di difficolt economica per il pubblico cos come per il privato, pi esposto a rischi e deve trovare nuovi punti di appoggio.
Nel capoluogo emiliano e nei comuni limitrofi, si manifestata precocemente lidea che la conduzione diretta degli impianti sportivi, e in particolare delle piscine, rappresentasse una voce troppo onerosa per il bilancio comunale. Risalgono infatti agli anni Settanta le prime esperienze di affidamento in gestione alla societ cooperativa So.ge.se, costituita nel 74 per gestire quattro centri di altrettanti comuni della provincia di Bologna. A questo primo nucleo, seguita, negli anni Novanta, lacquisizione in gestione di tre delle cinque piscine comunali del capoluogo. Attualmente, la So.ge.se, con 65 soci dipendenti a cui si aggiunge un numero uguale di assunzioni trimestrali per la stagione estiva, ha in carico 17 strutture tra Bologna e provincia: 11 impianti sportivi comunali ad andamento annuale, 4 centri comunali aperti solo in estate e altre 2 piscine estive appartenenti a societ private. Oltre alla precocit, unaltra caratteristica del sistema messo a punto dalle ammini-
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strazioni di Bologna e provincia, in particolare per le piscine, il coinvolgimento di tre soggetti con differenti funzioni: la societ che si occupa della gestione tecnica delle strutture (il contenitore), mettendole in condizione di ospitare pubblico e frequentatori; le societ e le associazioni che organizzano, sviluppano e promuovono le attivit sportive, spesso pi di una per ogni centro; infine, come proprietario degli impianti, il Comune che dovrebbe occuparsi degli interventi straordinari sulle strutture e prendere ogni decisione politica sullofferta di servizi sportivi da rendere ai cittadini. il Comune infatti, attraverso bandi distinti, ad affidare i centri in gestione, ad assegnare gli spazi alle societ, a definire le tariffe, le attivit e a individuare le fasce sociali (disabili, anziani, scuole, ecc.) alle quali garantire determinati servizi e relativi orari. Il modello dei tre soggetti, molto diffuso in Emilia Romagna, il prodotto della storicit del sistema sportivo nel nostro territorio spiega il direttore amministrativo e consigliere di So.ge. se, Armando Ballotta un territorio ricco di associazionismo sportivo, ma non altrettanto di strutture impiantistiche. Quindi affidare un impianto a un unico soggetto avrebbe significato, a suo tempo, creare situazioni di esclusione. Nelle aree dove non si riscontra unanaloga vitalit di associazioni sportive, evidente che questo modello da scartare, perch oneroso. Alle ragioni storiche si somma la considerazione dellofferta sportiva come elemento chiave nella politica sociale di un ente locale. Trattandosi di strutture pubbliche prosegue Ballotta credo che questo sia anche il modello pi corretto: impensabile che il Comune deleghi totalmente, solo in cambio di un abbattimento dei costi di gestione, ad un soggetto terzo privato che di quella struttura pu fare quello che vuole. Un esempio concreto degli effetti di una eccessiva autonomia lo suggerisce il presidente di So.ge.se, Gino Santi: Le esigenze del bilancio porterebbero inevitabilmente il gestore a collocare le categorie economicamente deboli negli spazi residuali e quelle forti, dal punto di vista economico, negli spazi pi interessanti. Insieme alle proposte per i diversamente abili o gli anziani, anche lattivit agonistica, tra quelle meno redditizie nel bilancio di una societ, rischierebbe di essere penalizzata da una gestione troppo concentrata sul risultato economico. In un sistema cos concepito, lattivit della societ specializzata nella gestione degli impianti finisce per essere fortemente ingessata dalle scelte dellamministrazione comunale, non potendo sviluppare strategie di marketing nel modo in cui ritiene opportuno, n attuare politiche tariffarie e di clientela. Il Comune diventa il nostro primo cliente afferma Ballotta perch, a fronte del fatto che si riserva il diritto di decidere tutto, provvede, con un contributo, al ripiano di gestione nel rapporto costi-ricavi. Il sistema fin qui descritto, per, messo alla prova dalla crisi economica, sta lentamente cambiando. La debolezza finanzia-
ria del protagonista politico, il Comune, sempre pi a corto di risorse, determina una progressiva riduzione del contributo pubblico, lasciando in compenso margini di manovra pi ampi proprio su quelle tre voci (chi frequenta, per quali attivit, a quali tariffe) un tempo intoccabili, perch altrimenti afferma il presidente la gestione tecnicamente ed economicamente impossibile. Laltro fronte di risparmio per le amministrazioni, ma di spesa per i partner, la richiesta, sempre pi frequente, di un maggiore e significativo coinvolgimento a livello di investimenti. Normalmente queste convenzioni prevedono che la manutenzione ordinara sia a carico del gestore, la messa a norma e la manutenzione straordinaria a carico della propriet, cio dellamministazione comunale spiega Santi Adesso, per, ci troviamo sempre pi spesso di fronte a questa situazione: dobbiamo essere noi a subentrare al Comune, realizzando quegli interventi senza i quali saremmo obbligati a chiudere. un gioco ormai perverso.
stica. Noi siamo in ATI nella maggioranza dei nostri impianti. Le esperienze nate nel nostro territorio possono fare scuola. Lamministratore di So.ge.se illustra poi le strategie adottate dalla societ per contrastare il duplice attacco che deriva dallaumento delle spese e dallassottigliamento del contributo pubblico: Siamo intervenuti con un ferocissimo controllo dei costi di gestone, soprattutto sulle utenze, sfruttando le nuove tecnologie (fotovoltaico, solare termico, cogenerazione le stiamo sperimentando tutte), e con strategie per incrementare laffluenza. Con questo obiettivo, negli ultimi due anni sono stati aumentati i giorni di apertura degli impianti, stata introdotta, in alcuni di essi, la fascia oraria mattutina (tra le sei e le otto), sono state implementate nuove attivit anche in piccoli spazi, sale e palestre, un tempo considerati accessori, sono state attivate convenzioni con alcune associazioni che operano per la salute dei malati e si continuato a investire sulla formazione dei collaboratori. I risultati sono stati eclatanti: un milioLa piscina di Linate, gestita da In Sport.
Lutilizzo della forma dellAssociazione Temporanea di Imprese, ATI, stata, anni fa, ancora prima della crisi, la risposta ai primi segnali di perdita di centralit economica e politica del Comune. LATI osserva Ballotta diventa il modello per continuare a tutelare il sistema: di fronte al fatto che lente locale non pu pi permettersi di prendere certe decisioni, perch non pu pi sostenere finanziariamente il peso delle sue scelte, il tessuto sportivo talmente interessato, per il momento, a mantenere questo tipo di sistema che trova il modo di autoregolarsi. Cos, ci si associa. Quello di Bologna lesempio classico. Quando, quasi dieci anni fa, il Comune ha deciso di dare in appalto degli impianti condizionando la gestione, per 14 anni, a un investimento di un mlione e 860 mila euro e passa, i gestori si sono consorziati e allinterno di questa ATI sono entrati i quattro enti di promozione sportiva e le tre societ sportive pi importanti del territorio. Poi, il modello delle ATI andato sempre pi perfezionandosi, ha gi una sua casi-
ne di presenze registrate nel 2011, per i soli spazi acquatici, core business della societ. Di queste, 600.000 sono le presenze gestite direttamente da So.ge.se e formate da utenti individuali e praticanti di attivit di acquafitness; le altre 400.000 quelle degli iscritti alle associazioni sportive. Rispetto a dieci anni fa osserva Santi c stato un incremento quasi del 60 per cento, grazie al quale il costo/ contatto tende a diminuire sensibilmente, nonostante il costo di gestione complessivo (consumi, materia prima, personale, tasse) tenda ad aumentare. Anche sul fronte degli investimenti sugli impianti e le attrezzature, la societ emiliana non sembra tirarsi indietro: Piccole cose si continuano a fare commenta Ballotta Nonostante tutto, lanno scorso abbiamo investito 600.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria e risparmio energetico: il 10 per cento del bilancio, la quota che investiamo normalmente. E per il 2012? Il piano del 2012 sar uguale risponde il manager Per sono tutti investimenti tesi a
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mantenere e consolidare le strutture che abbiamo. Nelle ultime gare fatte, abbiamo mantenuto gli impianti e sappiamo che dovremo investire sul piano strutturale; adesso ne abbiamo ancora una, da qui a breve, poi, per i prossimi 6-7 anni, di gare di gestione non se ne parla. Quindi il nostro percorso gi abbastanza delineato, cos come le strategie.
Al pari della societ emiliana, In Sport, srl sportiva dilettantistica costituita nel 1990, ha mosso i primi passi nel settore della conduzione degli impianti con unattivit legata prevalentemente alle piscine, poi ampliatasi fino a comprendere molti altri servizi sportivi e ricreativi: le attivit in acqua sono oggi integrate con il fitness in sala, la scuola calcio, la scuola tennis, i camp estivi e invernali per i ragazzi, lattivit libera nel campi di calcetto e tennis, lorganizzazione di feste, tornei e campionati aziendali. Lattenzione al cliente, alla pulizia e alla formazione del personale sono dei capisaldi nella filosofia di gestione della societ, il cui marchio ha ormai acquisito notoriet nelle aree di diffusione, tra Lombardia e Veneto. Dal 1992, data della ristrutturazione, ampliamento e acquisizione in gestione globale di un centro sportivo scolastico a Concorrezzo, in Brianza, la societ si sviluppata fino a guidare oggi, con un fatturato di quasi 7 milioni, 7 impianti in altrettanti comuni della Lombardia, ai quali si aggiunta nel 2009 una struttura a Verona, il centro sportivo comunale
Golosine, dove In Sport si occupata anche della realizzazione di un lido estivo con piscina. Sono circa 900.000 le frequenze registrate nelle 8 strutture, gestite con un team di oltre 300 risorse umane. Il rapporto con gli enti locali proprietari degli impianti stato contrassegnato, sin dalle prime esperienze, dallo stretto legame tra la fase costruttiva e quella gestionale. Lo strumento della concessione di costruzione e gestione anche ai fini della ristrutturazione e ampliamento di centri sportivi spiega lamministratore della societ, Claudio Magni lo abbiamo applicato fin dallinizio della nostra attivit, ancor prima che si parlasse di project financing. Il bilancio dellandamento di questi ultimi anni pi che positivo: In Sport ha consolidato il suo posizionamento sul mercato con il mantenimento e il miglioramento degli impianti gi gestiti da anni commenta Magni e con lacquisizione di nuovi impianti ritenuti strategici per posizione, rispetto a quelli gi gestiti, o ritenuti interessanti per caratteristiche e potenzialit. Contemporaneamente, cresciuta la dimensione aziendale, ma si puntato a mantenere sempre alto il livello qualitativo del servizio, delle proposte e del personale con un forte riconoscimento nello slogan aziendale allenati a star bene e un orientamento del servizio non solo sportivo, ma anche sociale e educativo. Credo comunque che i margini di miglioramento siano ancora notevoli, ma posso concludere di essere soddisfatto del posizionamento e dellevoluzione
raggiunti. Le convenzioni che regolano il rapporto di In Sport con le amministrazioni proprietarie degli impianti comumali sono diverse da comune a comune e ognuna presenta caratteristiche e condizioni proprie, ma volendo comunque schematizzare afferma Magni posso riassumere che molte prevedono il controllo delle tariffe, in particolare per certe fasce sociali; lentit del canone oppure del contributo comunale normalmente in funzione della presenza di lavori da effettuare o meno, nel senso che pi si investe in lavori, pi basso il canone richiesto, o addirittura previsto un contributo comunale; viceversa se i lavori sono di modesta entit, pi elevato il canone richiesto. Le spese per le utenze sono in genere a carico del concessionario come del resto la manutenzione ordinaria: la straordinaria pu rimanere a carico del concedente nel caso di nuove costruzioni. Le convenzioni prevedono normalmente impegni obbligatori verso alcune categorie di utenti a tariffa agevolata (scuole, disabili, servizi sociali ecc). Forme sempre pi flessibili, dunque, in relazione alle necessit impiantistiche (della struttura), sociali (dellutenza) ed economiche (del Comune), che spesso per non tengono in conto quelle del gestore. La convenzione di per s un utile strumento per lamministrazione pubblica di ottimizzare il servizio e mantenere e/o migliorare il patrimonio commenta Magni spesso tuttavia concepito come strumento troppo sbilanciato per condizioni e vincoli, soprattutto tariffari, a favore dellamministrazione, con evidenti problemi poi di corretta gestione a discapito del servizio. Ritengo che quando lAmministrazione ottenga, oltre al mantenimento del patrimonio, una tariffa agevolata solo per le fasce sociali protette lasciando libera iniziativa al gestore (e al mercato) si ottiene un giusto equilibrio. Ovviamente parliamo di impianti che hanno ragione di esistere nel contesto in cui si trovano, in base al bacino di utenza e concorrenza esistente. Per consolidare e, se possibile, migliorare il posizionamento, una delle strategie di In Sport quella di dotare gli impianti di servizi multipli ovviamente in funzione degli spazi a disposizione e delle condizioni contrattuali precisa lamministratore nel senso che unofferta poli-sportiva e di servizi accessori non prettamente sportivi ma anche ricreativi, sociali ed educativi, nel medesimo centro sportivo porta ad una fidelizzazione importante ed evita la ricerca da parte dellutente di opportunit allesterno. Larea fitness e wellness, i servizi rivolti alla prima infanzia e le attivit ricreative sono gli ambiti nei quali si programmato di investire nei prossimi mesi, periodo per il quale lobiettivo di bilancio consolidare i ricavi, con una grande attenzione a tutte le opportunit che il mercato pu offrire. Sono previsti investimenti anche sulla componente strutturale e impiantistica? S, in base alle convenzioni in essere e per le iniziative di risparmio energetico, per un importo di circa 3 milioni di euro, conferma Magni.
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Il palazzetto del Crocera Stadium di Genova.
Nel capoluogo ligure, dove limpiantistica sportiva pubblica stata segnata negli ultimi anni dalla gestione fallimentare di una societ partecipata dal Comune, oggi in liquidazione, si possono annoverare diverse punte di eccellenza. Come i centri che fanno capo al sodalizio tra Centro Sportivo Paladonbosco, ASD Crocera Stadium e Seisport. Pur nella loro specificit ed autonomia operativa e decisionale, queste realt, attivando un dialogo costruttivo, hanno saputo sviluppare, sul territorio genovese e ligure, modelli gestionali virtuosi al servizio di strutture private, religiose e pubbliche: si occupano di fitness, attivit in acqua e sport educativo-giovanile, mirano alla sostenibililit economica delle strutture e delle attivit che si svolgono al loro interno, condividono valori e obiettivi che spiega Luca Verardo, amministratore del C.S. Paladonbosco trovano compimento nellagevolare laccesso alla pratica sportiva, grazie anche a strutture accoglienti e funzionali. La prima realt storica, per anzianit, proprio quella del C.S. Paladonbosco, emanazione del mondo salesiano genovese, nata nel 1997 con un modello basato sul mix tra attivit educativo-sportive giovanili, tipiche del mandato salesiano, e quelle per tutte le et, ed oggi aperto anche al mondo della disabilit. Questo modello viene oggi seguito in 6 impianti dotati di centri fitness, campi sportivi, piscine estive, palestre e palazzetti. Al 2003 risale la ASD Crocera Stadium, sorta dallincontro di realt eterogenee del territorio, che con la ristrutturazione e la riapertura di uno storico complesso comunale con palazzetto e piscina, hanno contribuito al rilancio di aree cittadine per lungo tempo abbandonate a loro stesse. Limpianto, notevole anche dal punto di vista progettuale (si estende su 4 piani), oggi accoglie oltre 1.200 persone al giorno. Il successo delliniziativa, passata nel tempo attraverso la costruzione di una nuova vasca per bimbi e una estiva, oltre che di un centro fitness, ha portato allaffidamento di altre 5 strutture da parte di comuni del territorio. In particolare piscine estive, centri polisportivi e un palazzetto. Tre anni fa arrivata Seisport. Alla gestione di un primo centro sportivo, frequentato da oltre 400 bambini e 4.500 giovani e adulti, si aggiunta successivamente la conduzione di un secondo centro fitness e una piscina estiva. I numeri sono importanti per descrivere la portata di questo sodalizio che, complessivamente, grazie a circa 200 collaboratori tra dipendenti, istruttori e volontari, accoglie oltre 3.500 giovani per attivit educativo-sportiva, direttamente gestita, e pi di 20.000 adulti per le attivit sportive, motorie, di fitness e aquagym. Numeri ai quali vanno aggiunte le attivit affidate alle decine di societ e associazioni sportive che utilizzano circa 15 impianti polisportivi, anche al di l dei confini provinciali. Oltre alla passione, necessaria per raggiungere obiettivi difficili come far funzionare in maniera economicamente sostenibile un impianto sportivo, gli asset principali afferma Andrea Biondi, presi-
PER APPROFONDIRE:
Le interviste complete sono consultabili su: www.sportindustry.com canale: sport & fitness sezione: news titolo: Impianti sportivi comunali: come cambia la gestione in tempo di crisi
dente di ASD Crocera Stadium sono, da un lato, un corretto mix tra le attivit a reddito e quelle non, e dallaltro la preparazione dei collaboratori. Un terzo tratto distintivo la nostra capacit di entrare in relazione con il territorio e con le famiglie, attraverso un primo avviamento di attivit sportive giovanili direttamente gestite e successivamente unapertura alle societ sportive del territorio alle quali affidiamo gli spazi disponibili. Il rapporto con le amministrazioni dei comuni dove sono ubicati gli impianti gestiti regolato con modalit diverse, in relazione alla specificit del territorio, al bacino dutenza, allo stato della struttura sportiva, alle esigenze e alle possibilit dellamministrazione, nonch alla capacit di spesa delle famiglie. Certamente, come per qualsiasi altra attivit aggiunge Biondi la definizione di un affidamento lungo e un diretto coinvolgimento delle realt locali sono elementi che favoriscono la sostenibilit di progetti che devono essere concreti. Anche per questo abbiamo accettato, per primi, bandi nei quali si richiede al gestore di rinunciare al contributo e anzi pagare in percetuale sul fatturato. una prassi oggi molto diffusa. Al ridimensionamento o addirittura alleliminazione del contributo pubblico, un tempo sempre previsto nel caso di impianto con piscina, si aggiunge un altro elemento di criticit del sistema: in carico al gestore, secondo una tendenza che sembra attraversare lItalia, viene posta la manutenzione sia ordinaria sia straordinaria dellimpianto. Oramai gli impianti pubblici vengono assegnati sulla base del valore del canone che il gestore disposto a versare alla pubblica amministrazione e al valore dellinvestimento che disposto ad effettuare il commento di Verardo Questo sistema nel tempo comporter una gestione che, per ottenere il pareggio di bilancio, dovr necessariamente taglia-
re costi e servizi verso le fasce pi deboli, quindi servizi rivolti sempre e comunque verso coloro che avranno la possibilit di pagare prezzi di mercato. A queste condizioni, dunque, il meccanismo che vede nei privati efficienti gestori di un servizio pubblico rischia di incepparsi. E anche la politica, dichiara il manager, talvolta d il suo (peggiore) contributo, quando interferisce nellassegnazione delle strutture pubbliche. Il problema centrale resta tuttavia quello dellaumento dei costi di gestione di cui anche le amministrazioni comunali devono prendere coscienza. La questione suggerisce Biondi dovrebbe essere regolamentata nei bandi. Ci sono poi alcuni interventi che potrebbero agevolare lequilibrio nella gestione di un impianto pubblico. Se da una parte il ruolo sociale che ci viene chiesto comporta, infatti, laccesso gratuito allimpianto per le fasce deboli, listini calmierati e tutta una serie di vincoli sugli orari, dallaltra sarebbe utile avere agevolazioni come una riduzione dei costi energetici e dellacqua (per esempio, per lacqua detassamento/ eliminazione tassa di depurazione/fognatura). Consolidare e migliorare il controllo di gestione uno degli obiettivi a breve termine per il magico trio PaladonBosco, Crocera e Seisport. Per il prossimo futuro, non si escludono nuove aperture, sebbene, al momento, lattenzione sia tutta rivolta allesito di alcune assegnazioni che potrebbero modificare i progetti attuali. Alla domanda se sono previsti investimenti, S. Sempre! risponde lamministratore del C.S. Paladonbosco Vogliamo continuamente investire sulla formazione del personale e anche nel risparmio energetico, che come detto uno dei tasti dolenti. Sar poi importante intervenire sulle componenti strutturali degli impianti, spesso orientate a sport ormai poco praticati, al fine di adattare gli spazi ad attivit pi attrattive.
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Le foto che arredano questo articolo ritraggono la piscina comunale di Follonica, restaurata di recente su progetto dellarchitetto Paolo Pettene
Inutile nasconderlo. La situazione degli impianti sportivi, nel nostro Paese, quanto mai critica. La maggior parte delle strutture sono infatti sorte in un periodo di espansione economica, tra gli anni 60 e 70, in cui non si prestava particolare attenzione a fattori come il risparmio energetico, la gestione ordinaria dellimpianto, la sicurezza, laccessibilit ai disabili, il bacino di utenza che la struttura stessa doveva andare a coprire. Il risultato che,
a distanza di 30/40 anni, la maggior parte di queste strutture avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione e riqualificazione mirati. Due termini ristrutturazione e riqualificazione sui quali vale la pena di soffermarsi qualche secondo, per capire la portata che essi possono assumere in questo contesto. Ristrutturare significa, dizionario alla mano, dare una nuova struttura, eseguire opere di restauro e ripristino di edifici intervenen-
do sulle strutture e gli impianti esistenti. Riqualificare significa, invece, qualificare di nuovo, ovvero dare un nuovo e migliore valore a un oggetto, a un concetto, a un simbolo a un edificio. Questi due termini, messi insieme e applicati al mondo degli impianti sportivi, hanno un significato importantissimo: dare valore alle strutture sportive eseguendo opere di ripristino degli edifici. In pratica: operare sullesistente ridando agli impianti sporti-
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La ristrutturazione di questa piscina ha visto il recupero di tutte le strutture originarie, nel pieno rispetto della composizione architettonica, con copertura a padiglione.
vi il valore che essi meritano. Limpianto sportivo non rappresenta infatti solo un luogo dove svolgere unattivit atletica, sia essa a livello amatoriale o agonistica, ma il luogo per eccellenza della socialit, dellincontro tra culture, della sana competizione che permette allessere umano di superare i propri limiti; un luogo di crescita fisica, morale ed etica. Perch le generazioni future possano continuare a crescere allombra di questi valori, leticit dello sport non pu rimanere un concetto astratto, ma deve passare da una concreta e tempestiva ristrutturazione e riqualificazione delle strutture esistenti, cos che esse possano continuare a veicolare questi valori.
Ma se la ristrutturazione cos importante, perch non viene fatta capillarmente su tutto il territorio nazionale? La risposta unanime che non ci sono soldi. Gi, la crisi economica, i tagli ai finanziamenti, lausterity imposta dal governo Monti, il Patto di Stabilit, ho dimenticato qualcosa? Il dato di fatto per, che si inizia a comprendere proprio in questo particolare periodo, che una struttura vetusta, a limite del logorio, ha comunque un costo, soprattutto quando si parla di piscine, che sono universalmente le strutture sportive pi energivore e pi complesse da gestire. Si pu dunque quantificare quanto viene sprecato a causa di impianti che necessitano di riqualificazione/ristrutturazione? Lo abbiamo chiesto, limitatamente alle strutture sportive con piscina, a Paolo Smania, tecnico ASL con ruolo di vigilanza e ispezione negli impianti natatori. La sua domanda molto interessante ci risponde Smania poich
pone in evidenza un elemento di forte criticit dellattuale patrimonio edilizio, che concerne non solo il mondo delle piscine. Moltissimi impianti sono stati realizzati in un periodo di floridit e di espansione economica, nel quale non vi era alcuna filosofia connessa al risparmio energetico e allottimizzazione delle risorse impiegate. Oggi queste strutture vivono momenti di passione in virt del maggior costo delle risorse energetiche, che comporta difficolt nel raggiungimento dellequilibrio di bilancio. Premesso questo, e seppur complicato formulare una stima precisa degli sprechi, poich questi devono essere riferiti a moltissimi elementi (quali ad esempio il riscaldamento dellambiente e dellacqua in vasca, ai sistemi per la disinfezione, agli impianti di condizionamento dellaria e cos via), ritengo che una piscina con impianti vetusti, priva di una adeguata manutenzione, possa sprecare circa il 30 % delle risorse rispetto a un impianto mantenuto a regola dellarte. Come si presenta dunque il panorama degli impianti natatori in Italia? Svolgendo il ruolo di vigilanza e ispezione sugli impianti natatori, e confrontandomi con i colleghi di altre Regioni, ci ritroviamo di fronte a situazioni fortemente critiche. Ad esempio, locali del tutto privi di areazione naturale, con un sistema di condizionamento daria e di areazione meccanica privo di manutenzione. Vedere degli impianti di areazione anneriti significa una cosa sola: che non sono mai stati puliti, ed un indicatore forte della scarsa attenzione da parte di chi gestisce limpianto a questo profilo di tutela. In altri casi, ci siamo trovati di fronte a piscine prive di vasca di compenso, che quella parte dellimpianto che permette il recu-
pero dellacqua e non lo smaltimento diretto in fognatura. Oppure, tubazioni obsolete, che hanno delle perdite e quindi finiscono per contribuire in maniera determinante a un maggior dispendio idrico ed energetico. O ancora situazioni in cui le strutture hanno persino parti murarie con lintonaco che si sgretola, e nessuno fa niente. Senza contare le piscine che, non avendo un ricircolo dellaria corretto, hanno problemi di umidit e muffa, incidendo in modo determinante sul microclima interno. Il problema principale che, in un gioco di equilibrio di bilancio dove si tende a effettuare qualsiasi forma di risparmio, si tende a tagliare sui costi della manutenzione. interessante vedere quanti gestori affidino ad agenzie serie questo tipo di incarico, quanti invece lo facciano in proprio o addirittura non lo eseguano per niente. Esistono rischi concreti per i gestori/proprietari di incorrere in sanzioni, multe o peggio ancora nella chiusura dellimpianto a causa di strutture che necessitano di interventi di ristrutturazione? Una struttura priva di adeguata manutenzione, oppure peggio, non conforme alle vigenti norme in materia di sicurezza e di igiene, potrebbe certamente essere oggetto di un provvedimento di chiusura temporanea, nonch di ordinanza per il relativo ripristino, con evidenti danni economici e di immagine per il gestore. Quanto tempo ha il gestore, normalmente, per mettersi in regola? Prima di tutto ci tengo a precisare che la normativa non prevede deroghe. Per quanto concerne il discorso attivit ispettiva, lASL tenuta a fare dei controlli qualit e darne comunicazione al sindaco,
VISTO DA VICINO
Paolo Pettene Negli ultimi anni lo Studio di Architettura SdiA dellarchitetto Pettene stato impegnato nella progettazione e direzione lavori di molteplici interventi di ristrutturazione e riqualificazione di impianti natatori preesistenti: tra gli altri nellultimo quinquennio limpianto natatorio Trecate a Torino (pubblicato sulla rivista tecnica Piscine Oggi), gli impianti natatori pubblici di Aosta, Citt di Castello, Follonica, Lanzo Torinese, Ciri e Borgaro Torinese, Collegno, Trezzo sullAdda. Attualmente in corso, impianti nelle citt di Grugliasco, Norcia e Udine, e la piscina comprensoriale di Moie, di Maiolati Spontini, Ancona.
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Gli impianti natatori (e chi li gestisce) devono rilanciare offrendo un servizio adeguato a tutte le fasce det e nel rispetto dei parametri igienici e di sicurezza.
perch il sindaco lautorit sanitaria locale e quindi dispone lui gli interventi da fare. A seconda dei casi, potrebbe essere il soggetto sindaco a emanare unordinanza nei confronti del titolare dellimpianto, prevedendo una tempistica entro la quale il gestore o il titolare debba mettere a norma limpianto. Per evitare di arrivare a questo punto, come conviene muoversi? In sintesi, bisogna agire sulla cultura della prevenzione per tutti, per i controllori e per i controllati, quindi lintero sistema deve essere conscio dei rischi associati, in questo caso, allimpianto natatorio. Quali sono i tipi di rischi? Da
tatori in Italia. Nel momento in cui si decide di mettere mano a impianti natatori esistenti, spesso obsoleti e non pi in grado di garantire le condizioni igienico-sanitarie richieste dalla normativa (ad esempio perch la sanificazione dellacqua affidata a tecnologie ormai superate), oppure con unofferta di spazi dacqua inadeguata al bacino dutenza ci racconta larchitetto risulta necessario individuare gli interventi da effettuare, fermi restando quelli indispensabili per il rispetto dei parametri igienico-sanitari di legge, volti a garantire la sicurezza degli utenti. In primis, la messa a norma degli impianti tecnologici (trattamento acqua, termoventilazione, elettrico, termofluidici, con
polifunzionali multi-servizio, considerati ormai indispensabili, in risposta alle differenti esigenze di unutenza eterogenea che li frequenta. Gli sport acquatici contano circa 3.200.000 presenze annuali (fonte ISTAT), a cui si devono aggiungere circa 1.000.000 di praticanti per le attivit di fitness e benessere in piscina (fonte FIN). Sport acquatici e fitness in acqua rappresentano quindi la terza attivit sportiva pi praticata e infatti, nonostante la crisi, le famiglie non hanno rinunciato a tale servizio. Gli impianti natatori (e chi li gestisce) devono per rilanciare offrendo un servizio adeguato a tutte le fasce det e nel rispetto dei parametri igienici e di sicurezza. Il rilancio del settore piscina potr quindi essere veicolato da unazione di programmazione e di riqualificazione del servizio natatorio, che passi attraverso la ristrutturazione del patrimonio esistente, parallelamente (si auspica) alla realizzazione di nuovi impianti di moderna concezione.
VISTO DA VICINO
Paolo Smania Dottore in Tecniche della Prevenzione nellAmbiente e nei Luoghi di Lavoro, funzionario dellASL TO3 di Collegno, Torino - Servizio Igiene e Sanit Pubblica, dove svolge, tra le altre, attivit di vigilanza e ispezione sugli impianti natatori. segretario nazionale dellassociazione UNPISI (Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario dItalia) e tutor professionale presso il corso di laurea in tecniche della Prevenzione nellambiente e nei luoghi di lavoro presso lUniversit degli studi di Torino.
un lato, quelli legati alla salute, di contrarre malattie infettive, che coinvolgono la qualit dellacqua condotta in vasca e la qualit degli impianti di areazione e idrici, dai quali si pu contrarre unaltra malattia, che la Legionella, anche se lincidenza dei casi in piscina relativamente bassa. Dal punto di vista dellinfortunistica, va valutato tutto linsieme dellimpianto natatorio, quindi dallingresso, spogliatoi, vasca e gli elementi costruttivi. Ad esempio, abbiamo trovato delle piscine che avevano un corridoio di accesso dallo spogliatoio alla vasca con una pendenza superiore alla norma e con materiali che, peraltro, favorivano lo scivolamento. In una situazione simile, con ciabatte bagnate su pavimento umido, un attimo scivolare. E queste sono tutte creature di culture datate, di fine anni 70, dove cera un altro tipo di attenzione, dove si badava meno a questo tipo di precauzioni.
Altro aspetto fondamentale, quando si parla della ristrutturazione di impianti sportivi, si rivela dunque la valutazione tecnico architettonica dellintera struttura, impianti tecnici compresi. Per approfondire questo specifico aspetto, abbiamo coinvolto larchitetto Paolo Pettene, titolare dello SdiA - Studio di Architettura, che ha allattivo molteplici esempi di ristrutturazione di impianti na-
attenzione al rischio latente di legionella); il contenimento dei consumi energetici (serramenti a taglio termico, cappotto di coibentazione, caldaie e scambiatori di nuova generazione, solare termico per lacqua sanitaria, sistemi di recupero di tutti i cosiddetti cascami energetici, con scambi termici e pompe di calore ecc); laumento degli spazi acqua, con vasche che diano risposta ai bisogni latenti dellutenza, quali per esempio quelle per lo svolgimento del fitness in acqua, quelle a bassa profondit per i bambini, quelle per il relax-benessere. Parallelamente allelenco di interventi auspicabili per la riqualificazione dellimpianto, andr inoltre condotta unanalisi costi-benefici, meglio se in collaborazione con il gestore, che dispone dei dati concreti di utilizzazione dei diversi spazi e della relativa resa gestionale. In tal modo, in un momento di forte contrazione delle risorse disponibili, si potr utilizzare al meglio i fondi pubblici, senza incappare in errori di sovradimensionamento o sottodimensionamento rispetto al reale utilizzo, individuando il cronoprogramma attuativo ottimale. Ristrutturare un impianto natatorio significa, in definitiva, metterlo al passo con i tempi? Certo. Occorre evidenziare che gli impianti natatori pubblici si sono conquistati, negli ultimi anni, lo status di centri
Dai pareri fin qui espressi, si evince dunque una necessit sempre pi impellente di aggiornamento complessivo delle strutture natatorie italiane, volto a limitare i consumi energetici e a garantire la sicurezza dei bagnanti come di chi vi lavora. Alcune piscine, di dimensioni non pi adeguate conclude Paolo Smania non riescono a svolgere tutte le attivit che vorrebbero a bordo vasca. Il risultato che finiscono, a volte, per togliere gli strumenti atti al salvamento, come i salvagente che invece sono previsti da normativa, per posizionare ad esempio le cyclette a bordo vasca. Stesso discorso vale per il locale infermeria, anchesso obbligatorio. Per legge dovrebbe essere capiente e accessibile, dotato di tutti gli strumenti del primo soccorso, ma non sempre c lo spazio sufficiente, e quindi si tende a glissare. E tutto questo va a discapito non solo degli utenti, ma anche dei lavoratori. Si prenda il caso recente del calciatore che morto sul campo, sono casi che capitano talmente di rado che quindi si finisce per trascurare le basi stesse della prevenzione e della tutela. Per garantire tutto questo, il primo passo, come conclude Paolo Pettene condurre unanalisi di soglia per stabilire la convenienza economica e funzionale, laddove possibile, per la ristrutturazione e messa a norma degli impianti esistenti, realizzando un progetto preliminare che deve contenere una analitica e preliminare valutazione di tutti i rischi connessi. Sarebbe inoltre da valutare una maggiore flessibilit normativa, pensando a eventuali deroghe per gli impianti preesistenti, che spesso presentano situazioni strutturali critiche per la messa a norma.
La ristrutturazione di un impianto natatorio richiede dunque competenze specifiche e variegate, che coinvolgono gli adempimenti normativi a cui attenersi, valutazioni di carattere economico e finanziario, problemi gestionali da tenere in conside-
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Bisogna agire sulla cultura della prevenzione per tutti, per i controllori e per i controllati: lintero sistema deve essere conscio dei rischi associati agli impianti natatori Paolo Smania
PER APPROFONDIRE:
Le interviste complete sono consultabili su: www.sportindustry.com canale: sport & fitness sezione: news titolo: Piscine: ristrutturazione tra architettura e gestione
razione e molto altro. Di seguito riportiamo un esempio di ristrutturazione eccellente, selezionato tra i molteplici progetti curati dallarchitetto Paolo Pettene negli ultimi cinque anni. Si tratta di un intervento globale di riqualificazione, ristrutturazione e ampliamento di un complesso natatorio di propriet comunale a Follonica, in Provincia di Grosseto (visibile nelle immagini che arredano questo articolo). Limpianto risultava in stato di completo abbandono e inagibile ormai da molti anni; una situazione che aveva determinato unaccelerazione del processo di invecchiamento dellimpianto, con conseguente degrado sia dal punto di vista tecnologico sia funzionale anche se, dal punto di vista statico, la struttura non presentava particolari problematiche. I lavori di ristrutturazione sono durati circa due anni, portando alla risoluzione di tutte le problematiche preesistenti correlate alle condizioni di forte obsolescenza fisico funzionale, pur recuperando tutte le strutture originarie, nel pieno rispetto della composizione architettonica e morfologica originaria, contraddistinta da una copertura a padiglione. La struttura principale dellimpianto era infatti costituita da una volta in laterizio armato, impostata su due arcate poggianti su quattro grossi pilastri angolari. Visto il pregio e le peculiarit del manufatto, stato programmato un intervento di recupero, senza dunque provvedere alla demolizione. Per quanto riguarda la piscina, stata riqualificata la vasca in cemento armato (25 m con 6 corsie), con rettifica delle altezze del fondo e rifacimento totale del sistema di mandate idrauliche e degli immissori di fondo vasca, e inserimento di un nuovo sistema di tracimazione perimetrale a sfioro longitudinale. Il rivestimento stato completamente sostituito con piastrellatura in ceramica, antisdrucciolo nelle zone di camminamento e nellentrata a spiaggia. Sono stati infine ristrutturati gli accessi alla piscina, con passaggio in vaschetta disinfettante e nuova unit docce saponate. Oltre a questi interventi, necessari a garantire lutilizzo e il funzionamento in sicurezza dellimpianto, sono state previste anche operazioni di completamento della struttura, per adeguarla al bacino attuale di utenza. Premettendo che le condizioni di benessere di una piscina dipendono principalmente dallimpiantistica, che deve garantire dei requisiti come la temperatura, lumidit relativa, i tempi di ricircolo dellacqua, la velocit dellaria nellambiente, lilluminazione naturale ed artificiale, lacustica, si proceduto a una valutazione globale sullutilizzo potenziale della piscina, e quindi sulla necessit o meno di inserire ulteriori spazi accessori. Da queste valutazioni, emerso il bisogno di ampliare lo spogliatoio, tramite una rimodulazione degli spazi e linseri-
La ristrutturazione di un impianto natatorio richiede competenze specifiche: dagli adempimenti normativi a valutazioni di carattere economico, finanziario e gestionale
mento di cabine a rotazione con tramezzature modulari in laminato su gambette in acciaio inox, che ne facilitano la pulizia, e pavimentazione in gres porcellanato antisdrucciolo. Interventi mirati di potenziamento hanno inoltre riguardato il rifacimento dellimpianto di termoventilazione con nuove canalizzazioni in PVC, nuova unit esterna per lambiente vasca e nuovo sistema di estrazione per gli spogliatoi-servizi; il tutto volto a garantire ladeguato comfort micro-ambientale per gli utenti. Altro aspetto: la sicurezza dei frequentatori. In questo caso, stato inserito un nuovo locale infermeria, comunicante con lambiente vasca e lesterno, come prescritto dalla normativa. Per il trattamento dacqua stato realizzato un nuovo locale tecnico interrato con muri in cemento armato, nuove vasche di compenso con capienza 1/10 del volume dacqua, relativi impianti di disinfezione e nuova centrale termica. Il gestore dellimpianto (Societ Amatori Nuoto Follonica), individuato a seguito di bando di gara ad evidenza pubblica, ha infine richiesto (come oneri concessori contrattuali) la realizzazione ex novo di un corner bar-caffetteria nella hall di ingresso, una nuova vasca stagionale di 25 m, con copertura telescopica e spiaggia-solarium, lallestimento nei locali sottotribuna di un centro benessere con vasca idromassaggio-sauna, una vasca bimbi a bassa profondit e una piccola sala fitness.
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in copertina:
gennaio-marzo 2012
QUARTINO DI PO
le novit in mostra a Forum Piscine
in rassegna
primo piano
UN CLASSICO DELLACQUA
Ogni numero unico e prezioso, abbonandoti ora sarai sicuro di ricevere, comodamente a casa tua, tutti i numeri della rivista ed i tre numeri speciali annuali La Piscina Privata, Piscina Facile e Progetto Wellness. Piscine Oggi la rivista che, da 40 anni, propone ai suoi lettori le migliori realizzazioni di piscine private e pubbliche, parchi acquatici, centri termali, Spa, ed ogni altra struttura architettonica che abbia nellacqua il suo elemento caratterizzante. In ogni numero sono presentati gli impianti pi innovativi sia nel design che nella tecnologia, gli accessori, i sistemi per il trattamento dellacqua, le normative di riferimento, i prezzi e le ricerche di mercato.
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Visuale interna del Palasport di Alzano Lombardo, realizzato grazie a differenti sistemi strutturali prefabbricati
il primo palazzetto dello sport in Italia realizzato secondo i principi di massima integrazione di diversi materiali e di diversi sistemi strutturali, tra i quali la prefabbricazione evoluta in calcestruzzo. Si tratta del nuovo Palasport di Alzano Lombardo in Provincia di Bergamo, un complesso polifunzionale che ospita al suo interno aree dedicate allo sport e allattivit fisica, cos come spazi commerciali come un ipermercato e alcuni negozi. Il progetto (curato nella sua interezza dallArch. Cantergiani) ha tenuto conto delle funzioni e delle esigenze richieste dal committente (la Tironi S.p.A.), rispettando la vocazione di ogni singolo spazio. Il risultato un edificio costruito su pi piani, ognuno dei quali ospita specifiche aree distinte le une dalle altre e, allo stesso tempo, integrate tra loro sotto il medesimo tetto. Un tetto di dimensioni notevoli che, tra coperture e solai, copre una superficie di oltre 15mila mq. Per approfondire le caratteristiche di questo edificio, sia dal punto di vista della multifunzionalit sia delle tecnologie impiegate nella costruzione, abbiamo intervistato lIng. Alessandro Spadavecchia, progettista strutturale delle parti prefabbricate. Un edificio polifunzionale composto da spazi per lo sport, per il fitness, aree commerciali, con negozi e ipermercato; come avete integrato questi spazi a differente vocazione in ununica struttura?
Ledificio si compone sostanzialmente di due corpi: uno pubblico e uno privato. Larea pubblica ospita, a livello interrato, un parcheggio e, a piano terra, un grande ipermercato e una galleria con alcuni negozi. Limpianto sportivo, polivalente, dislocato al primo piano ed dotato di una superficie di gioco di quasi 1.200 mq tutta in parquet, separabile in due aree: da una parte, la palestra di riscaldamento di oltre 300 mq e dallaltra la palestra di roccia, composta da 10 vie e di altezza totale di 9,8 m. Limpianto omologato per basket, volley e calcetto e ha tribune, interamente prefabbricate, per un totale di 600 posti a sedere. Il corpo privato, invece, adibito ad albergo e a palestra privata, con scenografico giardino pensile nella parte centrale. Un intervento complesso, dunque, dove sono stati impiegati diversi sistemi costruttivi, pu entrare nel dettaglio delle differenti tecnologie utilizzate? La necessit di utilizzare tipologie diverse di costruzione deriva principalmente dal fatto che ogni singola area ha una vocazione diversa e quindi esigenze strutturali e architettoniche differenti. Entrando nel dettaglio, la struttura principale stata realizzata utilizzando il sistema modulare precompresso (SMP) di CSP Prefabbricati. Il solaio del primo piano, per rispondere a una precisa esigenza degli spazi commerciali di avere un
intradosso piano, stato realizzato con tegoli a intradosso piano TP mentre, per il solaio del secondo piano dello spazio privato adibito a hotel e palestra privata, sono stati utilizzati tegoli TT. Importanti pilastri pluripiano alti pi di 20 metri, con dimensioni 80 x 60 cm, scandiscono il perimetro dellarea del campo da gioco vero e proprio, con travi a sbalzo che costituiscono la parte strutturale del portico posto sulla facciata principale. Nella zona dellhotel e della palestra privata, il progetto prevedeva al piano terra un portico largo 3,30 m su due lati. Si rivelato dunque necessario limpiego di elementi strutturali che avessero intradosso piano e dimensioni contenute. La scelta caduta sullinserimento di pilastri quadrati con camicia portante in acciaio 30 x 30 cm e solai a lastre tralicciate autoportanti appartenenti al sistema misto di qualit (SMQ), sempre di CSP Prefabbricati, fondati su travi prefabbricate precompresse. Per quanto riguarda la palestra pubblica, stata creata una copertura con una struttura in acciaio con maglia strutturale 9,60 x 38 m, travi reticolari a doppia falda in carpenteria metallica di 38 m di luce, arcarecci in profilo metallico e pannelli coibentati. La soluzione ha risposto in modo eccellente alle esigenze estetiche e di leggerezza. Allo stesso fine, stata realizzata una facciata sospesa di 16 m, in gas beton con lamiera stria-
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Posa in opera dei pilastri di sostegno di altezza 22 m, innestati e puntellati
ta, per il fronte delledificio prospiciente la palestra pubblica, che andava necessariamente chiuso con una parete molto leggera poich insistente sullo sbalzo sottostante. Tutte le strutture di distribuzione verticale, quindi le scale poste nel diaframma centrale tra i due corpi e tutte le vie di fuga, sono in carpenteria metallica. Tutte le tribune sono prefabbricate, interamente realizzate utilizzando un apposito elemento chiamato gradone. Utilizzare questi sistemi prefabbricati quali vantaggi, dal punto di vista costruttivo, ha permesso di ottenere? Il vantaggio principale sicuramente la velocit di realizzazione. Lintera opera stata infatti montata in meno di 4 mesi. Per intenderci: se fosse stata realizzata in opera, avrebbe richiesto almeno 15/16 mesi. Si pu dunque contare su tempi sotto controllo; ogni singola sezione ha tempi specifici di costruzione e costi, di conseguenza, definiti. Oltre alle tempistiche, i sistemi di prefabbricazione permettono di creare strutture in grado di portare grandi carichi e al contempo assicurare un ampio apporto di luce. Un esempio? La copertura del palazzetto, realizzato in carpenteria metallica, sarebbe stato impossibile da creare in opera. Infine, un vantaggio da non sottovalutare il fatto che i manufatti strutturali prefabbricati in c.a. siano marcati CE. Questo implica che abbiano caratteristiche definite e garantite in fase di progettazione, produzione, trasporto e montaggio. Quale tipo di investimento stato necessario per la realizzazione del Palasport? Come accennato, la prefabbricazione ha permesso di ridurre al minimo i costi dovuti al cantiere. Sembra scontato dirlo, ma quando un cantiere rimane aperto per un lasso temporale molto breve assicura grandi vantaggi economici. La realizzazione in opera avrebbe comportato sicuramente dei costi maggiori: basta pensare al costo giornaliero di un cantiere aperto e moltiplicarlo per i giorni rispondenti e si ottiene gi un fortissimo risparmio, cui vanno aggiunti i risparmi in termini di attrezzature specifiche del cantiere tradizionale a fronte di un cantiere organizzato per il puro assemblaggio di manufatti prodotti in stabilimento.
Particolare dei setti in c.a. costruiti sopra le travi TS, realizzate a sostegno delle tribune prefabbricate
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Il mondo degli impianti sportivi sta attualmente vivendo un periodo di grande fermento, almeno per quanto concerne il censimento delle strutture ad uso sportivo in Italia. Non solo campi da gioco, quindi, ma anche palestre, centri fitness, piscine, in sintesi tutti quegli spazi, al coperto come allesterno, destinati a una qualsiasi attivit sportiva, che sia a livello amatoriale o agonistico. Come abbiamo gi sottolineato nel numero 7 di Sport Industry Magazine, un censimento aggiornato e complessivo, che comprenda tutti gli impianti sportivi a livello nazionale non esiste, o almeno non esiste al momento attuale. Esistono, e aumentano di giorno in giorno, i censimenti a livello Regionale e Comunale; ogni singola realt si infatti autonomamente dedicata allanalisi puntuale del tessuto sportivo locale, non solo quindi la presentazione del numero degli impianti, ma anche la destinazione duso, la localizzazione sul territorio, se posizionato allin-
terno o allesterno, quali strutture vengono ospitate al loro interno e quali attivit sportive si possono svolgere. In alcuni casi, presentato anche lo stato dellimpianto, informazione molto utile in vista di una (sempre pi impellente) necessit di riqualificazione e ristrutturazione delle strutture sportive in Italia. Certo, non tutti i censimenti sono uguali, non tutti contengono lo stesso numero di informazioni, per permettono di aprire una finestra sempre pi grande sulle strutture sportive in Italia, non solo sui numeri, ma anche sulla localizzazione e sullo stato delle stesse, spianando la strada verso potenziali interventi mirati su tutto il territorio. Continuiamo dunque il nostro viaggio, iniziato con lanalisi del censimento degli impianti sportivi nelle Marche, pubblicato su Sport Industry Magazine n7, prendendo in esame i censimenti effettuati in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia. Nella prossima puntata? In programma: Sardegna e Lombardia.
Uno dei censimenti pi accurati, almeno dal punto di vista dellanalisi di ogni singolo impianto sportivo, quello realizzato dalla Regione Emilia Romagna. Sul numero 6 di Sport Industry Magazine, avevamo gi esposto la situazione attuale dellattivit motoria in Emilia Romagna, una delle regioni a maggior tasso di praticanti attivi in Italia. Una Regione che si mossa su pi fronti, presentando (per prima in Italia) il Libro Bianco per lo Sport (Bologna, 17 luglio 2011), realizzato sulla falsa riga del pi celebre White Paper europeo. Ma lEmilia Romagna non si fermata qui. La Regione si infatti dotata di un vero e proprio Osservatorio del sistema sportivo regionale, che contiene statistiche puntuali sulla dotazione, sul numero e sulla condizione degli impianti sportivi collocati sul territorio. Da unanalisi dei dati pubblicati (accessibili
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a tutti dal sito della Regione), la situazione impiantistica appare davvero incoraggiante, con un totale di circa 23000 complessi, impianti e spazi sportivi presenti nelle province dellEmilia-Romagna, dei quali 5.431 complessi sportivi, 6.278 impianti e 11.293 spazi. Sul podio, la citt di Bologna, con una dotazione complessiva di 4088 tra complessi, impianti e spazi, su una popolazione residente di 991.998 unit. Per quanto riguarda i complessi sportivi, la maggioranza sono a s stanti (3.557), mentre la restante parte divisa tra contesti scolastici (879), alberghieri (60) e 657 in altri non meglio specificati. Al primo posto in classifica ancora la citt di Bologna, con 925 complessi. Alcuni dati sulla propriet degli impianti Analizzando invece gli impianti sportivi, in Emilia Romagna ne sono stati attualmente rilevati 6.278, con di nuovo in testa Bologna: 1170. Gli impianti sportivi pi numerosi, a livello Regionale, sono quelli dedicati al calcio (1.431) e allattivit fisica, ovvero le palestre (1.882). Ottimo il numero anche degli spazi esterni attrezzati, che ammonta complessivamente a 1.020 spazi, dei quali 812 impianti allaperto o coperti. Per quanto riguarda le piscine, sul territorio regionale se ne contano 254. Molto interessante, sempre per quanto riguarda gli impianti sportivi, la distinzione operata per tipologia di propriet (si veda la tabella relativa), che vede 4.093 impianti di propriet pubblica, 2.021 privata e 154 mista. In percentuale? Il 65,2 % degli impianti di propriet pubblica. Altrettanto interessanti (oltre che incoraggianti) si rivelano i dati relativi allo stato degli impianti sportivi. Se pensi che risulta regolarmente attivo ben il 95,5 % degli impianti, ovvero un 5.996 contro soli 74 dismessi. Alcuni dati sulla ristrutturazione Veniamo infine alla disamina degli spazi sportivi in Emilia Romagna, che rappresenta anche lanalisi pi dettagliata, comprendente una distinzione per tipologia di spazio, per anno di costruzione, per anno di ultima ristrutturazione, per tipo di gestione, per presenza di aree per il pubblico, per accessibilit atleti/pubblico disabile, per tipologia di attivit praticabile e per omologazione di una disciplina federale, tutto in valori assoluti e in percentuale. Non potremmo ovviamente analizzare ogni singolo elemento, per interessante vedere come la maggior parte degli spazi sportivi debba la sua costruzione in un periodo compreso tra il 1980 e il 1989 (un 21,7 %), mentre il 18,9 % risulta costruito tra il 1970 e il 1979, anche se la percentuale pi alta (il 23,9 %) rientra in un imprecisato non indicato. Di numero inferiore risultano gli spazi realizzati prima del 1960 (5,7 %), tra il 1960 e 1969 (7,9 %) e dopo gli anni 2000 (8,1). Bassissimi (e dato forse anche pi interessante dei precedenti) i dati relativi allanno dellultima ristrutturazione: dal 1990 ad oggi solo il 18,2 % degli spazi risulta ristrutturato, il restante 81,8 % risulta nuovamente non indicato, dato che pu voler dire molte cose, ad esempio una mancanza di informazioni o di collaborazione in que-
Impianti sportivi suddivisi per tipo di propriet nelle province dellEmilia Romagna
Province Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forl - Cesena Rimini Emilia-Romagna Pubblica 261 404 504 648 925 361 396 369 225 4093 Privata 118 289 332 260 225 161 250 255 131 2021 Mista 3 8 19 85 20 13 1 2 3 154 Non disponibile 1 3 6 10 Totale 382 702 858 999 1170 535 647 626 359 6278
Dettaglio del numero degli impianti presenti in Friuli Venezia Giulia, divisi per specialit (abbiamo scelto un campione puramente informativo ) e per provincia.
Friuli Venezia Giulia Campo di calcio Campo di tennis Palestra Palestra scolastica Polisportivo comunale Polisportivo parrocchiale Polisportivo privato Polisportivo scolastico 568 280 290 314 309 39 37 86 Prov. di Gorizia 67 30 56 22 42 8 5 12 Prov. di Pordenone 165 80 62 90 91 25 9 32 Prov. di Trieste 45 28 61 62 28 4 13 12 Prov. di Udine 291 142 111 140 148 2 10 30
sto senso. Vero che, in Italia, informazioni in materia risultano spesso assenti o parziali, per cui diventa complesso trarre conclusioni, soprattutto alla luce del fatto che il 97,4 % degli spazi sportivi, in Emilia Romagna, risulta regolarmente in attivit.
Il censimento degli impianti sportivi esistenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia nasce dalla volont dellAmministrazione regionale di incentivare la pratica sportiva attraverso specifici interventi mirati. Lobbiettivo era infatti quello di evidenziare le carenze dal punto di vista del numero, della localizzazione e della tipologia di impianti, cos da poter contare su spazi dedicati ad ogni singola disciplina su tutto il territorio. Inoltre, cercare di sostenere a vari livelli le societ sportive, anche potenziando lorganizzazione di manifestazioni a carattere sportivo. La messa in evidenza degli impianti porter inoltre evidenti effetti benefici al turismo, non solo di tipo sportivo, grazie allindividuazione dei differenti complessi sciistici presenti sullarco alpino e ai centri balneari a Lignano Sabbiadoro e Grado. Per raggiungere questi obiettivi, la Giunta Regionale, su proposta dellAssessore allo Sport, ha scelto di partire proprio da un censimento degli impianti presenti sul territorio, avvalendosi della collaborazione del CONI regionale e dei tecnici degli Enti locali. A differenza del censimento emilianoromagnalo, il censimento online non distingue tra impianti, spazi e complessi, ma presenta solo gli impianti singoli. A livello regionale sono stati dunque censiti 2.449 strutture singole, che possono essere cercati per tipologia di impianti, per
attivit svolta, per singolo Comune, per gestori e per accessibilit o meno a persone affette da disabilit fisica. La Regione appare molto attenta a questo tema, tanto da offrire unanalisi dettagliata che comprende la possibilit di accedere alle strutture e di poter contare o meno su servizi per disabili, sia per quanto riguarda gli atleti che il pubblico. Dislocazione e numero di impianti Venendo al dettaglio degli impianti. I pi numerosi appaiono quelli destinati al calcio, con 568 campi da calcio complessivi, di cui 291 in Provincia di Udine. Al secondo posto, si assestano gli impianti sportivi polivalenti: 471 sono quelli presenti in tutta la Regione, su un numero di abitanti pari a 1.187.870 unit. Ancora una volta, Udine la pi popolata dal punto di vista polisportivo (190). Un dato interessante soprattutto se messo in relazione alla popolazione. La Provincia di Udine, infatti, risulta avere il rapporto abitanti/impianti pi adeguato rispetto alle altre province, che si assesta su 2739 abitanti per impianto. In Provincia di Trieste, invece, il numero di abitanti per impianto quasi il doppio: 4323. Altro dato interessante riguarda invece i centri Polisportivi, soprattutto alla luce della tipologia di propriet. La maggior parte sono comunali: 309 in tutta la Regione, di cui 148 nella Provincia di Udine. Il resto delle Polisportive sono distinte in scolastiche (86), parrocchiali (39) e private (37).
PER APPROFONDIRE:
http://sasweb.regione.emilia-romagna.it/ OsservatorioSport http://www.fvgsport.it/web/guest/impianti-sportivi
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Il futuro adesso
Scarpe da corsa intelligenti, negozi e match interattivi Tecnologie oggi in ascesa come la Realt Aumentata e lInternet of Things promettono di rivoluzionare il mondo dello sport. A patto di offrire a tutti gli appassionati un concreto valore aggiunto.
di Andrea Muzzarelli
Le applicazioni della Realt Aumentata allo sport dalla preparazione alla gestione dellallenamento, dalla fruizione dellevento sportivo allanalisi e comunicazione dellevento stesso, dagli arbitraggi alla gestione dei punti vendita sono potenzialmente infinite.
Il futuro adesso. Concetti come Realt Aumentata e Internet of Things potranno anche non esservi familiari, ma solo questione di tempo. La rivoluzione tecnologica procede a grandi passi, coinvolgendo tutti i settori e offrendo nuove, straordinarie opportunit anche al mondo sportivo. Se per produttori, architetti e progettisti tutto questo si tradurr in una ridefinizione del loro business e dei loro spazi di intervento, per tutti gli appassionati si apre uno scenario nel quale lesperienza sportiva vissuta da spettatore o da praticante potr essere potenziata e arricchita pi di quanto si possa oggi immaginare.
hanno cominciato a diffondersi numerose applicazioni per telefonini, in particolare Android e iPhone. Oggi cos possibile reperire informazioni sul luogo in cui ci si trova (per individuare ad esempio alberghi, bar, ristoranti, stazioni della metro), visualizzare foto dai social network, consultare voci Wikipedia sovrapposte alla realt o, pi semplicemente, ritrovare la macchina parcheggiata.
Sport aumentato
Le applicazioni della Realt Aumentata allo sport dalla preparazione alla gestione dellallenamento, dalla fruizione dellevento sportivo allanalisi e comunicazione dellevento stesso, dagli arbitraggi alla gestione dei punti vendita sono potenzialmente infinite. Oggi i loghi degli sponsor possono apparire sui campi da gioco attraverso la Realt Aumentata, cos come loghi giganti possono essere inseriti sopra limmagine dei campi nelle trasmissioni televisive. Nei negozi di abbigliamento sportivo si possono impiegare proiettori e schermi per inserire oggetti che si relazionano allambiente circostante e sono spesso interattivi. Un altro esempio rappresentato dalla linea gialla first down delle trasmissioni televisive delle partite di football americano, o dai sentieri colorati che mostrano la localizzazione e la direzione del disco nelle trasmissioni TV delle partite di hockey. Una neonata azienda come Eyeply propone soluzioni basate sulla Realt Aumentata che rivoluzionano le modalit di fruizione degli eventi sportivi. Nel caso di una partita di golf, ad esempio,
possibile disporre di un apparecchio (smartphone, occhiali o altro) che, puntato nella direzione della buca alla quale si interessati, fornisce tutte le informazioni desiderate sui giocatori e su ci che sta accadendo in prossimit di quella parte del campo. Soluzioni simili saranno disponibili anche per il baseball, il football e, potenzialmente, per qualsiasi altra disciplina sportiva. Per un appassionato, poter cliccare su un giocatore e acquisire istantaneamente tutte i dati utili relativi nel corso di un match (passaggi compiuti, punteggi, record eccetera) sarebbe ovviamente straordinario. Anche nel campo delle applicazioni lofferta si sta enormemente ampliando. Per gli appassionati di trekking e di montagna, ad esempio, in offerta sul mercato di Android una app battezzata Mountain Live Explorer che permette, puntando la videocamera del telefonino su un monte, di ottenere in tempo reale informazioni sulla montagna (nome, altitudine, distanza dallosservatore). inoltre possibile variare la distanza del campo visuale fino a 50 km, visualizzare su una mappa la propria posizione e, nei casi di emergenza, inviare un messaggio di SOS luminoso in codice Morse.
Le potenzialit della Realt Aumentata sono state esaminate nel corso di un convegno organizzato lo scorso dicembre a Coverciano (FI) dal Communication Strategies Lab (CSL) dellUniversit degli studi di Firenze e dal Comitato Regionale Toscano FIR. Levento, intitolato Comunicazione, augmented reality e
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il futuro dello sport, ha rappresentato la prima iniziativa a livello nazionale dedicata al tema e ha visto la partecipazione di numerosi esperti di comunicazione e nuove tecnologie. un valore aggiunto la Realt Aumentata?, si domandato Gianluca Torrini, docente del CSL. Fino a quando questa tecnologia si traduce soltanto nel poter indossare in modo virtuale un capo dabbigliamento sportivo davanti al computer, fino a quando, in altri termini, si resta solo sul piano dei sem-
dere a informazioni aggregate da parte di altri. Il web 3.0 rende quindi gli oggetti intelligenti e pi funzionali allutilizzo da parte delluomo. Le applicazioni sono pressoch infinite: le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocit e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dallaltra parte del globo, i medicinali avvisano il paziente che si dimenticato di prendere il farmaco Grazie allIoT, anche la domotica e lar-
PER APPROFONDIRE:
http://augmentedworld.it www.theinternetofthings.eu
siamo gi a uno stadio in cui le scarpe da corsa degli atleti olimpionici possono essere dotate di sensori che ne rilevano le prestazioni, inviando le relative informazioni ai centri di addestramento in tempo reale. Grazie alle nanotecnologie, poi, quei sensori potranno presto essere alimentati attraverso lenergia generata dai movimenti degli stessi atleti. Per comprendere in quale misura lInternet of Things e, pi in generale, le nuove tecnologie permeano ormai il mondo sportivo sufficiente considerare un evento come le prossime Olimpiadi di Londra che, come qualche commentatore ha gi sottolineato, saranno le pi connesse della storia. Ci non solo in termini di copertura mediatica digitale, ma anche per lincredibile numero di apparecchi e dispositivi dietro le quinte che saranno collegati alla rete, dai termostati online alle videocamere per la sorveglianza, fino agli strumenti logistici impiegati per spostare gli atleti da un luogo allaltro della citt.
Nuove opportunit per lo sport provengono anche dal web 3.0, ovvero dallInternet of Things, dalle scarpe da corsa intelligenti alle molteplici soluzioni che verranno impiegate per le Olimpiadi di Londra, gi definite come le pi connesse della storia
Sfide e opportunit
plici effetti speciali, la risposta no. Un importante contributo che la AR pu piuttosto offrire (allindustria sportiva come a tanti altri settori) quello di ridefinire il concetto di spazio vendita attraverso un crescente coinvolgimento dei clienti. Un caso interessante ha sottolineato Torrini rappresentato da una sperimentazione che IBM sta conducendo in vari punti vendita. Qui la realt aumentata non qualcosa di mobile, che il cliente pu portare con s, ma rappresentata da due grandi schermi che forniscono informazioni aggiuntive sulla dislocazione e le caratteristiche (quali prezzo e disponibilit) dei prodotti presenti nel negozio. Ci che si perde in mobilit, quindi, lo si guadagna in utilit per il consumatore. Per il futuro, ci che mi aspetto dalle nuove strategie di Realt Aumentata hardware e software ha concluso Torrini che esse riescano ad offrire un concreto valore aggiunto agli acquirenti attraverso la moltiplicazione esponenziale delle possibilit comunicative e, quindi, delle possibilit di scambiare opinioni e informazioni con altri consumatori e con le aziende.
chitettura potranno fare passi da gigante, perch lintelligenza degli oggetti pu contribuire a monitorare e ridurre i consumi, segnalare anomalie, migliorare gli standard di sicurezza. La progettazione di oggetti collegati a internet sta ormai interessando tutti i settori e, secondo le pi recenti stime, entro i prossimi dieci anni saranno oltre 100 miliardi i dispositivi connessi alla rete. Quanto allItalia, i dati raccolti dallOsservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano mostrano che nel 2011 i soli oggetti interconnessi tramite la rete cellulare hanno raggiunto i 3,9 milioni, con un incremento del 13% rispetto al 2010. Come ha dichiarato il direttore tecnico di Cisco UK, Ian Foddering, il web 3.0 rappresenta un concept che vedremo esplodere nei prossimi anni.
Oltre che dalla Realt Aumentata, nuove opportunit per lo sport provengono anche dal web 3.0, ovvero dallInternet of Things (IoT). Dopo il grande salto rappresentato dai social network, linternet delle cose che in molti considerano la nuova, grande rivoluzione della rete consente di collegare fra loro gli oggetti, che possono comunicare dati su se stessi e acce-
Il termine Internet of Things fu coniato per la prima volta nel 1999 da Kevin Ashton, un pioniere nel campo delle nuove tecnologie. Gi allora, Ashton prevedeva un futuro nel quale internet e mondo fisico sarebbero diventati indissolubilmente legati luno allaltro. La sua profezia ha cominciato a diventare realt fra il 2008 e il 2009, quando il numero di dispositivi connessi alla rete ha superato quello delle persone che la utilizzano. Oggi sono in molti a ritenere che lIoT finir per cambiare ogni cosa. E ci vale, naturalmente, anche per il mondo dello sport. Come ha dichiarato Zhong Lin Wang, scienziato e ricercatore presso il Georgia Institute of Technology (USA),
Con lintroduzione dei sistemi di Realt Aumentata sul mercato di massa e lo sviluppo di applicazioni media avanzate, per lindustria sportiva si aprono senza dubbio enormi opportunit. Star alle imprese del settore avere la capacit di coglierle e valorizzarle, evitando di perdersi negli effetti speciali fini a se stessi e ricordando che sempre necessario offrire al cliente un reale valore aggiunto. Un discorso che vale certamente anche per lInternet of Things, rispetto al quale il quadro forse un po pi complesso perch le sfide e i fattori in gioco sono tanti. Innanzitutto, la necessit di alimentare un cos grande numero di dispositivi online render necessarie profonde innovazioni nel campo delle fonti energetiche alternative. E secondo una ricerca condotta dal Global Information Industry Center (GIIC) di San Diego (Universit della California), sembra che lampiezza di banda necessaria a supportare lIoT non sia ancora disponibile: il che renderebbe consigliabile incrementare gli investimenti nelle reti in fibra ottica. Il Politecnico di Milano ha infine richiamato lattenzione sul fatto che, in assenza di una pianificazione comune, c il rischio di assistere allo sviluppo di progetti singoli e scollegati fra loro. Un importante passo nella giusta direzione stato comunque fatto lo scorso gennaio, quando stato siglato un accordo tra diverse realt internazionali, tra cui il Cattid dellUniversit di Roma La Sapienza e lUbiquitous Networking Laboratory dellUniversit di Tokyo. Grazie a questa intesa il primo passo concreto della European Internet of Things Alliance (EioTA) sar presto disponibile in Europa una nuova generazione di tecnologie destinate ad abilitare lIoT. Il futuro dello sport oggi pi che mai aperto a nuove, straordinarie possibilit.
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VISTO DA VICINO
Guido Martinelli, avvocato e docente a contratto presso lUniversit di Bologna e Ferrara. Consulente di diverse Federazioni affiliate al Coni, autore di numerose pubblicazioni. Socio fondatore dello Studio Martinelli e Rogolino.
Fino ad oggi, in palestra, la materia dei certificati medici era argomento di grande discussione tra i gestori. Ovviamente sul presupposto della obbligatoriet o meno del loro deposito preventivo da parte degli utenti. La problematica ben nota. Trattasi della disciplina sulla tutela sanitaria delle attivit sportiva, risalente agli anni 80, che distingue tra attivit agonistica, per la quale richiede visite e accertamenti diagnostici specialistici suddivisi per specialit sportiva praticata, e attivit non agonistica per praticare la quale era ed sufficiente lidoneit generica rilasciata dal medico di base. Sono le Federazioni sportive i soggetti competenti a valutare, nellambito della attivit indetta e organizzata, cosa rientri nelluna o nellaltra fattispecie. Linsufficienza della normativa appare ovvia in tutti quei casi di attivit ludico - motoria che, come tale, non rientra in nessuna delle categorie di attivit sportiva agonistica o non agonistica stabilite dalle autorit sportive a livello nazionale. In questi casi, alcune Regioni hanno deliberato sulla non necessit della certificazione, neanche di quella non agonistica, altre hanno taciuto. Spesso mi viene chiesto cosa ne penso. La mia sintesi piuttosto banale. In oltre trentanni di professione, non ho mai visto sanzionare un centro sportivo per avere omesso di richiedere la certificazione in assenza di evento lesivo o trau-
matico occorso a un soggetto, anche se ne sussistesse lobbligo. In tutti quei casi, invece, in cui era presente un evento lesivo o traumatico, la circostanza che si fosse richiesto il certificato, anche se, forse, a rigore non sarebbe stato indispensabile richiederlo preventivamente, ha sicuramente e di molto facilitato la difesa da responsabilit dei gestori. Quindi, meglio chiederlo, anche nei casi in cui non fosse strettamente obbligatorio.
sa...; che lazienda il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro, pubblico o privato. Chiaramente si tratta di una norma scritta senza pensare allo sport, ma che si applica anche allo sport. Larticolato complesso e di non facile interpretazione, soprattutto per le sue conseguenze nel mondo dello sport. Voglio, allora, fare solo un esempio, uno tra i molti che si potrebbero fare. Lart. 167 e successivi si applica alle attivit lavorative di movimentazione manuale dei carichi che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso - lombari. Tali rischi, ai sensi di quanto prevede lallegato 23 della norma in esame, si hanno ogni qualvolta il carico sia eccessivo e possa essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco, in specie se questi sono frequenti o prolungati. Non vi sembra di leggere quello che accade tutti i giorni in qualsiasi sala di muscolazione di palestra italiana in cui operi un istruttore di pesi? Ma, in tal caso, a rischio di sanzioni penali, il titolare di palestra dovrebbe: - adottare le misure organizzative necessarie e ricorrere ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessit di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori; - organizzare i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute; - sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria; - evitare o ridurre i rischi, in particolare di patologie dorso - lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dellambiente di lavoro e delle esigenze che tale attivit comporta. Bene, ricordiamo che gli istruttori, anche se volontari o con contratto di lavoro autonomo hanno facolt di beneficiare della sorveglianza sanitaria prevista dallart. 41 del provvedimento. Norma che prevede visita medica preventiva e periodica , previa nomina, da parte del medico competente (almeno una volta allanno). In quante palestre viene fatto?
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Quando si parla di attrezzature per il fitness e di attrezzature per lo sport si intendono, ovviamente, due prodotti diversi. Al primo insieme appartengono gli attrezzi progettati per lesercizio fisico finalizzato, in generale, a stimolare la forza e la resistenza, quindi: attrezzature cardio e isotoniche, tapis roulant, cyclette, macchine per il sollevamento pesi ecc. Nel novero delle attrezzature sportive rientrano invece tutti quei prodotti e quelle soluzioni atti a consentire lo svolgimento di una pratica sportiva (pallavolo, pallacanestro, calcio, tennis ecc); e quindi: canestri, porte, barre, protezioni, reti e recinzioni, macchine lanciapalle, panchine a bordo campo ecc. Questo ovviamente non implica che un centro dedicato, ad esempio, alla pallavolo non possa avere anche unarea fitness, anzi. Secondo le ultime tendenze, sono sempre pi numerosi i centri sportivi polifunzionali, che ospitano al loro interno aree a diversa vocazione, come una palestra per il fitness, una zona benessere e magari una piscina. Una polivalenza nata come risultato di una precisa volont: richiamare unetenza sempre pi vasta ed eterogenea allinterno dei propri centri. Senza contare che del tutto normale che uno sportivo, sia esso un calciatore o un tennista, alleni la resistenza e la forza fisica facendo pesi o correndo su un tapis roulant. Due settori dunque diversi sono allapparenza, in realt intimamente collegati, sia per
vocazione (la salute attraverso una vita attiva), sia per limpegno a continuare a investire in tecnologia e innovazione, per offrire prodotti sempre nuovi e allavanguardia, in grado di venire incontro a ogni specifica esigenza.
Negli ultimi anni il settore del fitness in Italia ha conosciuto uninteressante evoluzione, in risposta a una crescente richiesta di diversificazione e ampliamento dellofferta delle cosiddette palestre, in modo da poter abbracciare un bacino di utenza sempre pi ampio e variegato. Oggi, la maggior parte dei club italiani propone attivit in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi tipologia di frequentatori, a prescindere da et e condizioni fisiche. Tra le nuove proposte, nellultimo torno danni si fatto strada il medical fitness, ovvero lesercizio fisico finalizzato alla prevenzione e alla cura, proposto in modo sinergico con lattivit medico-sanitaria. Sono sempre pi numerosi i medical fitness club, le medical spa & hotel, i medical fitness studio e pi in generale le strutture che propongono trattamenti e attivit finalizzate alla salute, dove il fitness gioca un ruolo sempre pi importante. Negli Stati Uniti si contavano circa 200 medical fitness center agli inizi del 2000, mentre oggi sono circa 1.300; le medical SPA invece rappresentano gi l11 % del mercato statunitense delle SPA
& Wellness Hotel. Accanto a questo, va imponendosi il functional training, che sta vivendo un vero e proprio periodo di espansione. Si tratta di un allenamento che prevede la combinazione di diversi esercizi svolti sia a corpo libero sia con lausilio di diversi attrezzi come, ad esempio, quelli che consentono di lavorare in sospensione, le fitball e le stazioni isotoniche a cavi. Pu essere svolto a circuito in gruppo, cos come individualmente, possibilmente con lassistenza di un personal trainer. E a questo proposito, lo stesso personal training si sta evolvendo. Da un po di tempo a questa parte si sta affermando anche come attivit rivolta a piccoli gruppi che soddisfa due esigenze fondamentali: lassistenza ravvicinata, indispensabile per svolgere un lavoro mirato e pi efficace, e il prezzo accessibile se non a tutti, ai pi. Lallenamento di gruppo, svolto a circuito in sala cardio/isotonica, guidato da un trainer, senza dubbio un fenomeno sempre pi diffuso anche nei club italiani. Nellambito de fenomeno functional training si ritagliato un ruolo importante anche il pavimento che da superficie passiva si va trasformando in un vero e proprio attrezzo aggiuntivo, impiegabile per svolgere diversi esercizi funzionali, anche in questo caso ideali per il personal training individuale e collettivo. Si tratta di pavimentazioni caratterizzate da disegni, schemi e colori,
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elementi grafici che possono essere personalizzati per soddisfare specifiche esigenze e rendono lambiente della palestra pi interattivo e polivalente. E, infine, il TRX suspensions training, un attrezzo per allenamento di gruppo che permette di passare da un esercizio allaltro in meno di cinque secondi semplicemente sfruttando il proprio peso. Lallenamento viene svolto utilizzando una semplice cinghia assicurata con un gancio al soffitto e dotata di due maniglie. Questo semplice attrezzo consente di svolgere esercizi adatti a ogni target, risultando ideale anche per lallenamento a circuito, per la riabilitazione e il personal training. Accanto alle attrezzature, nei club italiani si sono guadagnati un posto di tutto rispetto le attivit di gruppo pre-coreografate, che non richiedono alcun ausilio di macchinari e attrezzi. Alcuni esempi? Zumba Fitness e Les Mills, sempre pi in auge che consentono agli operatori di attrarre molte persone che non avevano mai messo piede in una palestra. Si tratta infatti di attivit che possono essere svolte con profitto e divertimento anche da chi non gi in forma e a un buon livello tecnico. In questo quadro si inserisce infine il Boot Camp, lallenamento di gruppo derivante dalladdestramento militare nato diversi anni fa negli Stati Uniti, ora in auge anche in Italia. Viene svolto prevalentemente allaria aperta, nei parchi, ma nulla vieta di proporlo allinterno del club. Prevede limpiego di alcuni attrezzi non convenzionali come pneumatici di auto, ostacoli di varie altezze, coni segnaletici, corde, tronchi, amache e scale, ma lutilizzo del proprio peso corporeo resta lelemento fondamentale.
di 800 milioni rispetto al 2010. Una cifra di tutto rispetto alla quale va aggiunto il fatturato di un indotto che comprende abbigliamento, accessori e integratori alimentari il cui valore stato stimato intorno ai 2,5 miliardi di euro. In quanto a ricavi, il mercato del fitness italiano il quarto in Europa, alle spalle di Regno Unito, Spagna e Germania, e il primo per numero di centri fitness (circa 8.000, con 5,5 milioni di iscritti. Entrando pi nello specifico del settore fitness, Virgin Active Italia ha reso noto di aver chiuso lo scorso anno con un fatturato di 90 milioni di euro, registrando una crescita del 14 per cento rispetto al 2010, con lobiettivo di superare i 100 milioni e raggiungere i 140mila iscritti entro la fine del 2012. La multinazionale britannica guidata da Richard Branson ha grandi ambizioni per lItalia: entro il 2016 vorrebbe raggiungere i 200 milioni di fatturato e investirne 100, con un portafoglio di 50 club, 26 dei quali nuovi di zecca, effettuare 910 assunzioni dirette a tempo indeterminato e circa 1.600 indirette create dallindotto. Intende inoltre consolidare la presenza del proprio marchio a Roma e conquistare il Sud aprendo club a Napoli, Catania, Palermo e Bari.
pi originali, materiali nuovi per le panchine a bordo campo, con sedute comode e accoglienti per le riserve e gli allenatori. O ancora, protezioni da posizionare a bordo campo dai colori sgargianti, in modo da garantire un gioco pi sicuro in uno spazio personalizzato. Soluzioni sempre nuove, dunque, che permettono di mantenere vivo e attivo il mercato delle attrezzature. Per avere unidea pi precisa delle soluzioni proposte dal mercato, dedichiamo le pagine successive a due rassegne tematiche: una dedicata alle attrezzature fitness e una a quelle sportive.
Ma quanto vale il mercato del fitness in Italia? Stando ai dati recentemente diffusi da Il Sole 24 ore, la situazione decisamente pi incoraggiante di quanto si possa pensare. Lo scorso anno il giro daffari prodotto dai centri fitness del nostro paese avrebbe infatti tagliato il traguardo dei 3 miliardi di euro, con una crescita
Un discorso a parte merita il mondo delle attrezzature per lo sport che, in questo particolare momento storico, risente del periodo di difficolt che gli impianti sportivi stessi stanno attraversando. Un periodo di tagli ai finanziamenti, dove restano (purtroppo) pochi fondi da investire in nuove attrezzature; basta dare uno sguardo alle palestre comunali e allo stato rattoppato delle reti da gioco e dei canestri da basket per averne la riprova. Allo stesso tempo, le aziende non smettono di investire in innovazione, proponendo prodotti sempre nuovi, sperimentando ad esempio sui materiali, sostituendo il classico PVC con leghe pi nuove, come il Policarbonato. Oppure, cercando nuove soluzioni di design, come macchine lanciapalle dalle forme e dalle colorazioni
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Proporre soluzioni tecnologiche allavanguardia, in grado di accontentare le esigenze di centri sportivi e palestre: questo lobiettivo delle aziende specializzate nella produzione e commercializzazione di attrezzature professionali per lallenamento fitness, capaci di proporre soluzioni sempre nuove. In questa rassegna, proponiamo le ultime novit in materia di attrezzi professionali, cardio e isotonici, stazioni multifunzione, circuiti di allenamento, attrezzi per il Pilates e molto altro. La medesima rassegna inoltre pubblicata nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com, con molteplici approfondimenti. Per informazioni tecniche pi specifiche potete inoltre utilizzare la barra di ricerca di www.sportindustry.com, inserendo il nome dellazienda o del prodotto identificato dalla nostra ormai insostituibile lente.
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Allenamento... in discesa
Precor presenta TRM 885 , uno dei pochi tapis roulant sul mercato che consente di correre e camminare anche in discesa, dotato di sistema di ammortizzazione realizzato inserendo un elastomero sotto il deck. Questo versatile attrezzo, caratterizzato da robustezza strutturale e affidabilit funzionale, si avvale della tecnologia IFT e del sistema di controllo degli impatti Ground Effects (GFX), che assicurano allutilizzatore una sensazione di fluidit e naturalezza durante lo svolgimento dellesercizio. Il nastro scorrevole pu raggiungere una velocit massima pari a circa 26 Km/h, mentre la console P80, di nuova concezione, offre numerosi programmi dallenamento e permette di visualizzare numerosi parametri quali, ad esempio, distanza rimanente, totale calorie bruciate, frequenza cardiaca media, velocit media e sintesi dellallenamento. canale Sport & Fitness
Stazioni di allenamento
La linea Kinesis, sviluppata da Technogym per lo svolgimento di un allenamento finalizzato allo sviluppo della forza, dellequilibrio e della flessibilit, si amplia con lintroduzione delle nuove Kinesis Stations , i nuovi attrezzi che consentono di compiere movimenti naturali, senza limiti nelle tre dimensioni, attraverso un sistema di cavi liberi. Queste nuove stazioni rappresentando la soluzione ideale per gli utenti che desiderano avvicinarsi allallenamento con i cavi, ma che necessitano di maggiore stabilit e supporto: possono ora svolgerlo nel club in modo facile, comodo e intuitivo. La posizione dei cavi, differente per ciascuna stazione, permette infatti di coinvolgere ogni parte del corpo, in maniera progressiva e a circuito, dando cos vita a un total body workout.
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A TUTTO SPORT!
Attrezzare un impianto sportivo chiama in causa unanalisi preventiva delle esigenze della struttura stessa: a quale pubblico destinata? Quali attivit vi si svolgeranno? Verranno posizionate allinterno o allesterno? In questa rassegna, proponiamo alcune idee per attrezzare un impianto sportivo, tra le quali: macchine lanciapalle per campi da tennis, recinzioni per delimitare ogni tipo di campo da gioco, panchine a bordo campo per allenatori e riserve, paletti e ostacoli per un allenamento professionale, protezioni antitrauma, porte da calcio, soluzioni per la danza, attrezzi pensati per lallenamento outdoor. Come di consueto, la medesima rassegna pubblicata anche su www.sportindustry.com, nel canale identificato dalla nostra lente, con ulteriori foto e dettagli tecnici.
Tutti in panchina!
Panchine calcio per allenatori e riserve, recentemente installate per lA.S. ROMA a Trigoria e al centro di allenamento FIGC di Coverciano. Le panchine hanno una struttura in acciaio zincata 40x40x1,5 mm e traversini di rinforzo da 30x30x1,5 mm, copertura in policarbonato antiurto compatto UV di spessore 3 mm. Nella parte superiore e sui fianchi, viene applicato uno speciale profilo a U di 50x50 mm, per dare una continuit estetica alla parte frontale. Altezza 200 cm, profondit 178 cm, sedute in polipropilene modello Mondoseat 6. Prodotte nella sede di Saragozza sin dal 1988, le attrezzature a marchio Mondo sono realizzate con processi di produzione monitorati, per offrire unampia gamma di attrezzature e accessori adatte a tutti gli sport.
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Giocare in sicurezza
Lazienda Sportissimo presenta le protezione in LPE: la nuova soluzione per proteggere i muri e gli spigoli a bordo campo, allinterno di centri sportivi e spazi gioco. Prodotta con una tecnologia rotazionale, formata da un guscio morbido in polietilene (lunghezza modulo standard di m 1,50) con un cuore in resina espansa. Essendo gi preformata ad angolo e predisposta con i fori per il fissaggio, la protezione in LPE facilissima da istallare; ideale per lesterno, impermeabile e resistente a raggi UV, con un robusto rivestimento che la preserva da abrasioni, tagli e urti. La protezione in LPE nasce da una lunga ricerca che ha portato ad equilibrare nella giusta miscelazione i componenti plastici, ottenendo un prodotto finito di altissima qualit, resistente e allo stesso tempo morbido e sicuro.
Diritti in porta!
Vivi Sport presenta la nuova coppia di porte da calcio regolamentare 7,32x2,44 metri, realizzate con profilo in alluminio a sezione ovale (100x120 mm) con nervature interne, ideale per sopportare qualsiasi condizione atmosferica. Per rendere la porta ancora pi stabile e robusta, i gomiti sono saldati e le giunzioni sono realizzare con profilo di alto spessore, sempre in alluminio, con lega speciale 6005. Una volta montata la porta, la traversa rimane parallela al campo grazie alla tecnologia no gravity. La porta fornita completa di bussole in alluminio, reggirete a pali distanziati in acciaio zincato a caldo e ganci in materiale plastico per il fissaggio della rete.
Attrezzare lesterno
Attrezzi per lallenamento fisico concepiti per lutilizzo allaperto, specificamente ideati da PGOPlay al fine di combinare lallenamento con il recupero funzionale, lintrattenimento, la salute e la cura del corpo; il tutto a contatto con la natura. Realizzati secondo il principio scientifico della meccanica nana e cinetica, consentono infatti di lavorare con il peso e la forza del proprio corpo e sono realizzati secondo procedure rigorose, che coinvolgono la scelta dei materiali, la lavorazione, lo stampaggio, la verniciatura e limballaggio. Queste caratteristiche li rendono ideali per attrezzare parchi pubblici e stabilimenti balneari, ma anche aree esterne di centri sportivi, fitness e benessere, alberghi e villaggi turistici. Nellimmagine: un attrezzo della linea Power Pusch.
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Le aziende che operano nel mercato dello sport, del fitness, della piscina e del benessere sono in grado di offrire soluzioni, prodotti, tecnologie sempre nuovi e innovativi, pensati e realizzati per accontentare ogni specifica esigenza espressa dagli operatori di questi tre settori, ogni giorno pi interconnessi tra loro. In queste pagine, segnaliamo i prodotti pi innovativi e pi nuovi tra quelli proposti di recente dalle aziende, specificando che, come di consueto, ogni singolo prodotto pu essere approfondito su www.sportindustry.com, cercando negli Scelti per Voi e nelle Novit prodotti del canale di riferimento, segnalato dalla nostra lente, oppure inserendo il nome dellazienda e/o del prodotto nella barra di ricerca del nostro sito, sempre identificato dalla nostra insostituibile lente.
OBIETTIVO SICUREZZA
Grigliati Baldassar presenta la recinzione modulare per impianti sportivi Olimpia Safe, una rete di sicurezza in grigliato elettrosaldato, composta da barre portanti orizzontali a sezione rettangolare e barre trasversali di collegamento a sezione tonda. La bordatura laterale, unita mediante saldatura a filo, garantisce unelevata resistenza e una qualit duratura nel tempo. La superficie esterna inoltre rivestita con una zincatura a caldo, eseguita dopo la lavorazione. Direttamente sulla zincatura viene infine applicata la verniciatura a polvere, con resine poliestere specifiche per esterno. Le piantane per la recinzione sono realizzate in profilo IPE100 e sono fornite complete di offendicolo inclinato a 45, sia nelle varianti da annegare sia da tassellare. Olimpia Safe progettata in conformit con molteplici leggi vigenti in materia di impianti sportivi, sicurezza e strutture in acciaio.
Per approfondire: canale Complementi
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IL SEGRETO IL LEGNO
Una copertura dalloriginale forma a boomerang, che garantisce massima luminosit e attenzione al risparmio energetico. Questa la recente soluzione proposta da Holzbau per coprire limpianto sportivo polivalente Olgiata Sporting Club di Roma. Una copertura in legno lamellare in grado di conferire, in virt della sua particolare forma, slancio e sinuosit alla struttura. Il legno lamellare costituisce anche la trama su cui sono state inserite le ampie vetrate, conferendo agli edifici la giusta luminosit. E non solo: il legno lamellare un perfetto isolante termico, acustico, elettrico, totalmente riciclabile e plasmabile in ogni forma; risulta quindi perfettamente idoneo per la realizzazione di una struttura cos originale e al tempo stesso funzionale. Il risultato finale, su progetto di LAD (Laboratorio di architettura e design), un centro sportivo multifunzionale destinato a servire le aree circostanti, strutturato per operare in stretta relazione con diversi edifici scolastici presenti nella zona. Numerose le attivit sportive indoor previste: nuoto, calcio a cinque, calcio a otto, beach volley, fitness, a cui si aggiunge la possibilit di praticare attivit terapeutico riabilitative.
Per approfondire: canale Complementi
GRAMAGLIA
GRAMAGLIA srl Via Ancona, 67 - Osimo (An) Tel. 071.7108700 info@gramaglia.it www.bluepoolpiscine.it www.gramaglia.it
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focus dallindustria
La caratteristica principale che distingue Energy dalle altre soluzioni sul mercato la presenza di una doppia membrana coibente, in assenza di ponti termici
Una copertura progettata e realizzata per garantire risparmi energetici senza precedenti, con vantaggi notevoli, e dimostrabili, soprattutto per quanto riguarda lutilizzo degli impianti sportivi nella stagione invernale. Si chiama Energy ed linnovativa pressostruttura a doppia membrana tessile ideata da Europlast, dal 1972 specializzata nella realizzazione di soluzioni tecniche per la copertura di tutte le tipologie di impianti. Coperture coibentate, in legno lamellare e in acciaio zincato, geostrutture, tensostrutture, pressostrutture, realizzazioni a progetto; tutto creato su misura a seconda delle esigenze del cliente. Il tratto che accomuna le coperture prodotte dallazienda la lavorazione della membrana tessile, che non solo costituisce un involucro di protezione contro le condizioni ambientali, persino le pi rigide e avverse, ma permette anche di trasmettere i carichi esterni, come vento e neve, agli elementi strutturali di supporto, garantendo una resistenza ottimale. Energy rappresenta quindi un punto di arrivo di decenni di sperimentazioni nel campo delle coperture, ma si pone anche come punto di partenza per lelaborazione di nuovi progetti. Lobiettivo? Garantire effettivi risparmi in campo energetico. Per approfondire le caratteristiche di questa innovativa membrana, le sue applicazioni in ambito sportivo e i vantaggi da essa garantiti, abbiamo intervistato
Alessandro Boari, responsabile dellazienda Europlast. Quali sono le principali caratteristiche tecniche di Energy? La caratteristica principale, che la distingue dalle soluzioni sul mercato, la presenza di una doppia membrana coibente, senza ponti termici. Le due membrane, invece di essere staccate luna dallaltra e congiunte solo in alcuni punti, viaggiano parallele, allontanate da unintercapedine calibrata con stacco di 30/45/50 cm (dipende dalla tipologia di costruzione) su tutta la superficie. Il collegamento tra le due membrane avviene, sempre su tutta la superficie, tramite appositi collegamenti interni tessili, che mantengono la distanza costante tra le due membrane e impediscono la creazione di ponti termici. Allinterno di queste due membrane viene soffiata aria proveniente da un generatore di aria calda di ultima generazione, a condensazione, dotato di un bruciatore modulare con termoregolazione elettronica. Il contatto tra le due membrane avviene solo a terra, riducendo dunque al minimo la dispersione termica ed eliminando tutti i ponti termici normalmente presenti nelle doppie membrane tradizionali. I vantaggi forniti dallapplicazione di questa tipologia di doppia membrana alle coperture per impianti sportivi?
I vantaggi riguardano soprattutto il risparmio energetico. Con questo tipo di membrana infatti possibile abbattere i costi dellimpianto di riscaldamento del 45/50%, che in strutture energivore come gli impianti sportivi non poco, soprattutto quando si parla di piscine. A questo proposito, abbiamo installato questo tipo di copertura anche in alcuni impianti natatori, con risultati davvero eccezionali, arrivando ad ottimizzare la presenza di umidit allinterno e creando un ambiente estremamente confortevole e salubre. Il sistema permette infatti di mantenere, senza costi eccessivi, la temperatura dellacqua uguale a quella dellaria (con un salto termico di 1C), in modo da limitare al minimo levaporazione dellacqua, contenendo fenomeni di condensa e di evaporazione. Questo si traduce nella creazione di un microclima estremamente confortevole allinterno dellambiente, essenziale soprattutto quando si parla, appunto, di piscine. Senza contare che, abbattendo i costi del riscaldamento, si ottengono numeri interessanti, con risparmi garantiti di notevole entit. Qualche altro esempio di applicazione negli impianti sportivi? La prima applicazione del sistema risale al 2009 e, gi in condizioni meteoriche normali, ci eravamo accorti che il sistema stava dando eccellenti risultati. Ma sta-
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to con lirrigidirsi delle temperature che il sistema riuscito a superare anche le pi ottimistiche aspettative. Si pensi che siamo riusciti a ottenere, con un generatore a condensazione di potenza dimezzata rispetto al solito, un salto termico di 34/35C, da -13 esterni ai +19 interni. Di contro, abbiamo ottenuto un risultato inaspettato nellestate del 2011, con le coperture che avevamo installato per coprire due campi da tennis della Virtus Bologna. La copertura installata era stata inizialmente pensata per essere utilizzata solo durante linverno, e smontata a marzo, al sopraggiungere della stagione estiva. In questo caso, il cliente ha preferito non rimuoverla e tenere coperti i campi da tennis. Il risultato? Energy riuscita a mantenere la temperatura esterna uguale a quella interna, vale a dire +35 a +35C, con il vantaggio di poter giocare allombra della copertura, quindi in assenza di irraggiamento solare, e di poter contare su unumidit inferiore a quella esterna Alla fine, nelle ore pi calde della giornata, le persone preferivano giocare allinterno piuttosto che nei campi scoperti. A sostegno di questi risultati, abbiamo svolto anche specifiche indagini termografiche, per testare le caratteristiche di dispersione delle membrane. In pratica, abbiamo posizionato delle sonde allinterno e allesterno, che ci hanno permesso di misurare il coefficiente di dispersione termica, visualizzandolo graficamente. I risultati hanno evidenziato un abbattimento della dispersione termica proprio quando le temperature esterne diventano particolarmente rigide. Questo perch, essendo un pacchetto
che sfrutta le due membrane pi la ventilazione, quando il clima si fa pi rigido e lumidit viene a mancare, la condizione diventa ottimale, perch lassenza di umidit permette una minore trasmissione del calore. Questo dimostra perch, con - 13C e zero umidit, siamo riusciti a ottenere i risultati migliori. Abbiamo svolto anche verifiche comparative, mettendo a confronto le misurazioni effettuate su una pressostruttura con una membrana standard rispetto a una con la doppia membrana classica e una con la doppia membrana Energy e abbiamo potuto verificare, dati alla mano, che la nostra soluzione, sotto questi aspetti, un gradino pi avanti. Un gradino bello alto, tra le altre cose. Voi lavorate da tanti anni nel mercato delle coperture, operando principalmente in Italia; pu offrirci un commento in merito a questo specifico settore? Basandomi sulla mia esperienza, personale e professionale, penso che il mercato italiano delle coperture sia sostanzialmente un mercato povero, dove si investe sempre meno. Noto anche una crescente approssimazione della progettazione e nellutilizzo di materiali; non sono rari i casi in cui vengono utilizzati materiali scadenti o tecnologie inadeguate per la creazione di coperture e tutto perch si predilige il risparmio invece della qualit. Il risultato una concorrenza agguerrita e non sempre leale, soprattutto sui prezzi, tanto da arrivare a perdere il giusto rapporto qualit/prezzo. Senza contare che un mercato che ruota in prevalenza attorno allente pubblico, e i problemi degli ente pubblici,
PER APPROFONDIRE:
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tra Patto di Stabilit, tagli e pagamenti ritardati, li conosciamo tutti fin troppo bene. Il mercato, in questo periodo, portato avanti grazie alle convenzioni stipulate tra gestore dellimpianto sportivo e comune, per cui limpianto sportivo stesso che genera la spinta a fare interventi specifici, tra cui ad esempio coprire il proprio campo da gioco. Al momento, stiamo raccogliendo i frutti di una semina fatta in passato; certo si continua a seminare, ma non che ci sia un mercato particolarmente florido. Quindi, arrivati a questo punto, quali sono i progetti per il futuro? Dove state rivolgendo la vostra attenzione? Per il futuro, dal punto di vista commerciale, stiamo lavorando per aumentare la nostra presenza sul territorio nazionale. Lavoriamo molto soprattutto nel Sud Italia, ma vorremmo espanderci anche in altre aree. Per questo, stiamo investendo nel potenziamento della nostra rete di vendita. Dal punto di vista dei prodotti, invece, stiamo lavorando in sinergia con Canobbio per introdurre sul mercato italiano una membrana tessile prodotta allestero in grado di far passare il 25% in pi della luce solare riducendo al contempo lirraggiamento. Utilizzata in abbinamento alla membrana Energy potrebbe migliorarne notevolmente le qualit.
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La piscina espressione di architettura e design, risultato di un complesso intreccio di tecnologie e competenze. Nei volumi Italian Pool Design e Italian Pool Design2 sono raccolte le pi belle realizzazioni che identificano leccellenza progettuale e costruttiva italiana, raccontate attraverso splendide immagini, schizzi progettuali e descrizioni tecniche. Un omaggio alla bellezza di una struttura, la piscina, che pu caratterizzare qualsiasi spazio architettonico, naturale, paesaggistico o abitativo. Italian Pool Design2 raccoglie le pi belle piscine candidate al premio Italian Pool Award.
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Alcuni di voi forse si saranno chiesti, sfogliando le pagine del nostro Magazine e curiosando tra le notizie e i prodotti pubblicati su www.sportindustry. com, per quale motivo la nostra redazione parli cos spesso di ForumClub e di ForumPiscine. La motivazione principale che ForumClub/ForumPiscine rappresenta un unicum in Italia: due eventi in uno che dichiarano la loro unicit sin dal nome, forum, che sin dallantica Roma identificava un importante luogo di incontro e di interscambio di saperi e di cultura. Perch ForumClub/ForumPiscine non una fiera come tante altre, esso nasce con il preciso intento di fare cultura di settore, e fornire a chi opera a vari livelli nel mercato della piscina e del fitness, ma anche in quelli trasversali del wellness, dello sport come dellintrattenimento, servizi, tecnologie e prodotti spendibili in ogni ambito lavorativo; dal marketing alle risorse umane, dalla fidelizzazione del cliente fino alle nuove tecnologie, dalla progettazione alla realizzazione fino alla gestione. Un evento BtoB
Cosa trovo?
Forse non tutti sanno che larea espositiva di ForumClub/ForumPiscine, dislocata su una superficie di 16000 mq, comprende una variet di merceologie che possono essere di grande interesse per tutto il mondo dellimpiantistica sportiva, dai centri sportivi tout court ai parchi acquatici alle moderne strutture polivalenti fino alle strutture ricettive e di divertimento. Solo per porre alcuni esempi. In questo tipo di centri ci sono gli spogliatoi, ebbene, lunica fiera in Italia dove possibile trovare tutti, ma proprio tutti i complementi per spogliatoi, dagli armadietti alle panche agli appendiabiti fino alle cassette di sicurezza, alle docce e persino le serrature e i lucchetti, proprio ForumClub/ForumPiscine. Alle proposte merceologiche di sicuro interesse, si possono inoltre aggiungere anche tutte le soluzioni per la pavimentazione di aree umide: materiali antiscivolo in ceramica, cotto, pietra, resina o
nuovi materiali plastici dalle colorazioni sgargianti. Certo, potreste ribattere, di fiere sui materiali edilizi e sui rivestimenti ne esistono tante in Italia, e di sicuro non possiamo smentirvi. Per ForumClub/ ForumPiscine vi garantisce di trovare solo materiali progettati e realizzati per venire incontro, da una parte, alle esigenze delle aree umide, presenti a bordo piscina, nelle docce, negli spogliatoi, nelle aree benessere, nei parchi acquatici, e dallaltra pensate per lo svolgimento di qualsiasi attivit fisica, come pavimentazioni che, grazie a speciali segni, guidano lutente nello svolgimento degli esercizi. Senza contare che raro trovare un centro sportivo o ricreativo che non comprenda anche una piscina o unarea fitness, o un centro benessere. Questa polifunzionalit richiede competenze, prodotti e tecnologie specifici, che non si possono dare per scontati, soprattutto perch in gioco c la sicurezza e la salute dei frequentatori del vostro centro. Ad esempio: lo sapevate che esistono modelli di pulitori per piscine pubbliche in grado di pulire
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tutto il fondo, le pareti e la linea battente dellacqua in poche ore risparmiando energia? Modelli che funzionano senza cavo o con un cavo che non si attorciglia mai su se stesso; modelli che possono essere direzionati con un telecomando e che evitano gli ostacoli; modelli che si auto programmano in maniera autonoma sulla base allesperienza. Pulire la piscina sar pi semplice che cambiare canale! Un altro esempio? Lo sapevate che lutilizzo costante di una copertura permette un risparmio ingente sulle spese di manutenzione della piscina? Essa blocca levaporazione dellacqua e dei componenti chimici presenti, limitando dispersioni termiche e la formazione di umidit, condense e muffe; oltre ad essere un validissimo aiuto per la sicurezza degli utenti. Ancora una volta ForumClub/ ForumPiscine rappresenta lunico luogo in Italia dove venire in contatto con tutti i prodotti, le tecnologie e le soluzioni per la manutenzione delle piscine e delle spa, ai quali si devono aggiungere tutti quelli per il trattamento, la filtrazione, il controllo e la regolazione di un fluido, lacqua, fautore certo di benessere ma, se non trattato a dovere, potenziale portatore di malattie e infezioni. Non ancora sufficiente? Allora, considerate che questa fiera, che ricordiamo non solo una fiera, ma anche un Congresso, anche il luogo in cui potete entrare in contatto con le ultime tendenze in materia di attrezzature e attivit fitness. Ledizione 2012, conclusa a febbraio, ha visto la partecipazione di Les Mills e di Zumba Fitness, due opportunit uniche per portare nei vostri centri unutenza che altrimenti non vi avrebbe mai messo piede. Entrambi propongono programmi di allenamento con coreografie molto coinvolgenti ed energetiche. Senza contare che proprio questanno Zumba Fitness ha lanciato Aqua Zumba, un nuovo programma di danza-fitness da svolgere in acqua, per coinvolgere e attirare nuove tipologie di frequentatori. E se tutto questo non bastasse
Cosa imparo?
Pensate a tutte le nuove tecnologie per il risparmio energetico, ai pannelli fotovoltaici e solari termici, alle pompe di calore, alle unit per il trattamento e il recupero dellaria. Pensate a tutti i cambiamenti in corso dal punto di vista normativo e a tutte le opportunit che si
aprono a chi gestisce strutture nate negli anni 60/70, con impianti che consumano quantit incredibili di energia e bruciano risorse. ForumClub/ForumPiscine rappresenta lunica occasione per entrare in contatto non solo con questo settore merceologico, ma anche e soprattutto con gestori di centri fitness e piscine che si sono convertiti alle rinnovabili, pronti a condividere la loro esperienza portando sul piatto i dati, numeri alla mano, del risparmio che hanno ottenuto. Senza contare che le normative, non solo nel campo delle energie rinnovabili, possono essere una giungla per chi opera in qualsiasi settore; tra tutti i cambiamenti in atto, gli adeguamenti normativi, le leggi in fase di revisione, chi non si mantiene aggiornato rischia multe notevoli, quando non la chiusura temporanea dellimpianto. Il senso uno solo: laggiornamento per chi opera in questi settori non importante, fondamentale. Per questo motivo, ogni anno ForumClub/ForumPiscine riesce a richiamare un numero sempre crescente di aziende e di operatori (lanno scorso sono stati 160 gli espositori presenti, con un numero di presenze dallestero in crescita esponenziale, e oltre 6000 i visitatori), proponendo, a latere dellarea espositiva, un Congresso che comprende workshop tecnici, sulle novit di prodotto e le ultime tendenze del mercato, e sessioni di approfondimento incentrate soprattutto sulla gestione di centri fitness e impianti natatori. Perch partecipare al Congresso? Perch le problematiche che i centri fitness e natatori si trovano ad affrontare sono molto simili a quelle che un centro sportivo, ricreativo o benessere vive ogni giorno: far fronte al calo delle iscrizioni, fidelizzare il cliente, sfruttare al meglio i social media per trovare validi collaboratori o per sponsorizzare le proprie attivit, aprirsi nuove strade di mercato, abbracciare le ultime tendenze in
materia di centri acquatici, comprendere il funzionamento delle convenzioni per la gestione degli impianti sportivi; temi affidati ai migliori esperti a livello internazionale. Non crediamo possibile che siano temi che possano lasciare indifferente chi opera nel settore dellimpiantistica sportiva. Quando poter entrare in contatto con tutto questo? Dal 21 al 23 febbraio 2013, in Fiera a Bologna.
VISTO DA VICINO
PROGETTO WELLNESS
Larea wellness dalla A alla Z: Il progetto, i materiali, le attrezzature, gli accessori, la manutenzione per spazi ad uso pubblico e privato
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La diffusione dello spettacolo sportivo in televisione ha contribuito a far evolvere la qualit dellilluminamento negli impianti sin dai primi passi pionieristici di Roma 1960.
Tra i criteri che si pongono alla base della progettazione degli impianti sportivi, il benessere visivo riveste particolare importanza, in considerazione della natura e delle caratteristiche proprie insite nelle attivit praticate e, quindi, nelle diverse discipline sportive. Torna utile premettere che una delle caratteristiche dellocchio umano la capacit di leggere la realt sulla base dei soli contrasti di luminosit, per cui sia il coefficiente di contrasto, sia lacuit visiva e la velocit di percezione si pongono in relazione, appunto, con la luminosit della realt che si osserva. Se questo vale in generale per ogni attivit delluomo,
non difficile intuire quanto determinante possa diventare per lo sport, in considerazione del fatto che si pone, alla sua base, il movimento come elemento costituente fondamentale. Lo sport, nella realt, si articola in numerose discipline e specialit, con richieste di prestazione estremamente diverse tra loro proprio dal punto di vista del benessere visivo. Numerosi sono gli sport in cui entra in gioco un elemento come la palla o altro simile: badminton, baseball, bocce, calcio, golf, handball, hockey, via via fino allo squash e al tennistavolo. Altri si basano sulla capacit di cogliere un bersaglio: tiro a volo, tiro con larco, tiro
a segno. Altri ancora sul confronto diretto tra atleti: pugilistica, scherma. Altri ancora presuppongono la capacit di svolgere il gesto sportivo nellambiente naturale: canoa, canottaggio, sci, fino alla vela e al surfing; altri infine sulla tendenza alla perfezione del gesto: ginnastica artistica, tuffi, salto. Non ho certo la pretesa di esaurire la complessit dellargomento con questa nota introduttiva: mi preme solo evidenziare quanto diverse siano tra loro le diverse discipline sportive e quanto determinante possa essere, per tutte pur se in modo diverso, il criterio del benessere visivo.
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VISTO DA VICINO
PER APPROFONDIRE
Questa breve riflessione fa parte del numero 21 della rivista Spaziosport, il trimestrale di CONI Servizi dedicato allArchitettura per lo Sport. Ogni numero della rivista analizza nel dettaglio un singolo tema, in questo caso Luce per lo sport, guidando i diversi operatori dellintervento edilizio a un buon operare. Per ricevere in abbonamento la rivista e per maggiori informazioni: www.impiantisportivi.coni.it.
chiuso o inseriti in un ambiente naturale. Tali condizioni devono essere realizzate facendo ricorso sia alla luce artificiale sia a quella naturale, in fase diurna come
notturna, evitando fenomeni negativi quali labbagliamento o i riflessi indesiderati. Ulteriore elemento da considerare quello relativo ai livelli di sostenibilit, con particolare attenzione al possibile inquinamento illuminotecnico derivante in particolare dai grandi impianti allaperto, quali gli stadi, specie se collocati allinterno del tessuto urbanistico del territorio. Ultimo punto, infine, da prendere in esame con sempre maggiore attenzione riguarda i costi, di costruzione come di gestione, cos come la necessit di prevedere un piano di manutenzione programmata che consenta di ottimizzare la resa, ma anche la durabilit, degli impianti tecnici realizzati.
Enrico Carbone Architetto, membro della Commissione Impianti Sportivi del CONI e Coordinatore della rivista tecnica Spaziosport di CONI Servizi.
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DUE MESI DI PISCINE
Due eventi di carattere internazionale in grado di condurre, nelle rispettive fiere di riferimento, numeri importanti sia dal punto di vista degli espositori, sia da quello dei visitatori. Due eventi che rinnovano la loro presenza anche per il 2012, potendo contare sulla fiducia del settore al quale si rivolgono: quello della piscina e del benessere. Ci riferiamo a interbad 2012, la 23a fiera congresso internazionale per le piscine, le saune e le spa che si terr dal 9 al 12 ottobre 2012 alla fiera di Stoccarda, e Piscine 2012, il Salone internazionale per le piscine e le spa in fiera Lione, dal 13 al 16 novembre 2012. Due eventi che puntano su internazionalit e formazione, proponendo, a latere dellarea espositiva, programmi collaterali dedicati alla formazione specialistica. Due eventi in grado, come si diceva, di fare grandi numeri. Erano gi 270, a met marzo, in sede di conferenza stampa, le aziende che avevano confermato la loro presenta a interbad 2012. La fedelt degli espositori e il numero crescente di coloro che partecipano per la prima volta evidenzia ha affermato Ulrich Kromer, direttore generale di Messe Stuttgart, organizzatrice dellevento insieme alla Societ tedesca per le acque balneabili - la capacit di interbad di offrire unoccasione di dialogo unica per gli operatori del settore. Numeri importanti anche quelli dichiarati da Piscine 2012, che si descrive come un evento internazionale con 40 paesi rappresentanti, oltre 1.000 marchi e una previsione di un centinaio di nuovi prodotti presentati in anteprima. Dal punto di vista del Congresso, la fiera di Lione vedr la presenza di circa 40 esperti, che si confronteranno sui temi di maggiore attualit, offrendo anche preziosi servizi di consulenza. Stoccarda sar invece luogo ideale di formazione per coloro che operano nei settori della fisioterapia, per i gestori di fitness/wellness center e per progettisti, architetti e consulenti, che troveranno conferenze e workshop dedicati a piscine, saune e fisioterapia. In definitiva, due eventi completi, dove incrementare il proprio business, entrare in contatto con le ultime tendenze e promuovere innovazioni e soluzioni.
Per approfondire: sezione Appuntamenti
LO SPORT? AD AMSTERDAM
Sei aree espositive e sei congressi integralmente dedicati al mondo dello sport, tutto in ununica location e nelle medesime date. Amsterdam 2012 event, che si svolger dal 12 al 13 dicembre 2012 presso lAmsterdam RAI. Le sei macroaree - stadi, impianti sportivi, calcio, erba sintetica, aree da gioco e tecnologie dello sport sono accolte allinterno di ununica ampissima area espositiva, volta a migliorare le sinergie e le opportunit di business tra le differenti aree di interesse. Amsterdam 2012 sar loccasione per professionisti, architetti, progettisti ed esperti in costruzione di impianti sportivi, organi di governo, amministratori, esponenti di federazioni sportive internazionali, gestori e proprietari di strutture sportive, di entrare in contatto, dal punto di vista espositivo, con le ultime soluzioni in ambito impiantistico (superfici, coperture, sedute, attrezzature per ogni tipologia di sport) e, dal punto di vista congressuale, con le normative pi attuali, le tecnologie e le soluzioni per una gestione intelligente in materia di impianti sportivi. Un luogo di formazione e di aggiornamento tutto da scoprire.
Potrai ricevere, gratuitamente e in abbonamento, Sport Industry Magazine, il trimestrale dellindustria dello sport, del fitness, delle piscine e del benessere.
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maggio
18-20
Fit Expo - Fitness & Sport Park
La manifestazione dedicata allo sport, al fitness, alla salute e al benessere info@mtp.pl www.fitness.mtp.pl/en Poznan International Fair (PL)
16-19
Golf Europe
Salone internazionale del golf visitor@golf-europe.com www.golf-europe.com Augsburg Trade Show Center (DE)
20-25
SportAccord
Convegno internazionale su sport e fitness sportaccord@sportaccord.com www.sportaccordconvention.com Quebec City, Convention Center (CA)
18-20
LIW - Leisure Industry Week
Fiera internazionale dedicata al settore del tempo libero jonny.sullens@ubm.com www.liw.co.uk NEC Birmingham (UK)
giugno
19-20
Spa&Resort Expo & Conference
Conferenza ed esposizione su piscine e spa jvanderbeek@reedexpo.com www.spaandresortexpo.com Jacob Javits Convention Center, New York (US)
19-21
Pool and Spa Exhibition Asia
Fiera dedicata allindustria delle Spa nel Sud Est Asiatico pauline.soh@iirx.com.sg www.poolspaasia.com IMPACT Convention Center, Bankok (TH)
20-22
Klimaenergy
fiera specializzzata delle energie rinnovabili info@fierabolzano.it www.fierabolzano.it/klimaenergy/ Fiera di Bolzano (IT)
luglio
25-26
Splash!
Esposizione per piscine e spa in Australia melanie@intermedia.com.au www.splashexpo.com.au Conrad Jupiters, Gold Cost (AU)
23-25
Middle East Pool & Spa Exhibition
Salone delle piscine, spa e attrezzature daniela.fent@reedexpo.it www.mepool.com Dubai International Convention and Exhibition Centre (AE)
agosto
31-01
IHRSA Latin American
Conferenza ed esposizione sul fitness in Brasile IHRSAmeetings@ihrsa.org www.ihrsa.org/fitness-brasil Transamerica Expo Center, San Paolo (BR)
26-28
QPS 2012
Esposizione Internazionale per le piscine e le spa ps@htsxpo.com www.htsxpo.com Doha Exhibition Centre, Quatar
ottobre
Interbad
Fiera Internazionale su piscine, sauna, fisionterapia e benessere info@messe-stuttgart.de www.interbad.de New Stuttgart Trade Fair Centre (DE)
settembre
04-07
Aqua-Therm Almaty
Esibizione internazionale per riscaldamento, condizionamento e piscine in Kazakhstan info@fin-mark.com www.aquatherm-almaty.com Atakent Exhibition Centre, Almaty (KZ)
09-12
10-12
06-08
Waves International Expo
Fiera internazionale per i professionisti del mercato del wellness
BETTER
Vi presentiamo il NUOVO Matrix Climbmill
Non una semplice evoluzione, ma una vera rivoluzione nella tecnologia della simulazione della salita delle scale. Il Climbmill Matrix lesempio pratico di cosa pu accadere quando si va oltre il semplice approccio delle cose possibili. Non semplicemente una miglioria di ci che gi esiste. E un cambiamento radicale della mentalit, degli standard e delle aspettative.
BELIEVE IN
In Matrix, noi crediamo nel miglioramento. Crediamo nella soluzione dei problemi reali del mercato: ovvero i vostri. Crediamo nellinnovazione e in un design approcciabile. Questo lo spirito che ci spinge a risolvere problemi che altri ignorano. Il nostro obiettivo offrirvi la migliore esperienza fitness possibile. Abbiamo ascoltato voi e i vostri tecnici. Abbiamo osservato gli allenamenti dei vostri clienti. Con particolare cura dei dettagli, abbiamo realizzato delle macchine che, semplicemente, eclissano tutto il resto.
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