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Sommario
Strane incertezze del Pd sulla Repubblica Presidenziale di Diego Novelli...............................pag.1 Profumo e il merito a numero chiuso di Alessandro Ferretti.......................................................pag.2 L'oscurit di Giovanni Vantaggiato di Andrea Doi.......................................................................pag.3 Il Pdl vuole le primarie. Ma chi ha il coraggio di sfidare il Cavaliere di Giulia Zanotti.............pag.4 Il camerata Alemanno ci riprova: dopo Ordine Nuovo e i Nar, ora spazio alla X Mas di Lorenzo Garau............................................................................................................................................pag.5 Terremoto: liberatoria per tornare al lavoro? Una barbarie di Cesare Damiano......................... pag.5 Pd, ora basta con chi gufa dall'interno di Giorgio Merlo.............................................................pag.6 Punire i corvi e salvare chi fornisce l'esca di Vittorino Merinas..................................................pag.7
ha fatto invece con l'onorevole Fassina per le elezioni anticipate. 2) Violante da parte sua si limitato a dire che tale proposta, cio l'elezione diretta del presidente della Repubblica non possibile inserirla nel progetto di legge in discussione "semmai se ne potr parlare nella prossima legislatura". In queste ore si rifatto vivo l'onorevole Augusto Barbera, ai tempi del PCI, soprannominato "la fattucchiera delle riforme istituzionali", diventando uno dei protagonisti della famigerata Bicamerale, presieduta da Massimo D'Alema.
dismissione/privatizzazione: alla faccia dell'utilit pubblica e della ricerca di base. Profumo fa pendere di fronte al nostro naso la carota, ben sapendo che in questo modo si guidano gli asini. La speranza una sola: che studenti e docenti rispediscano la carota avvelenata al mittente salvando, come sempre dal basso, la scuola e l'universit italiana e con esse qualcosa di pi importante. E' ormai chiaro che nel mirino dei predicatori della meritocrazia c' un intero modo di vivere: la vita sociale, collaborativa, affettiva, empatica e solidale. In una parola: la vita umana.
l'altra, la sinistra, che schiaccia, dopo un attimo di esitazione, il telecomando che aziona il detonatore. Il boato, le urla e calcinaci che volano anche verso il punto in cui, pochi secondi prima, c'era l'attentatore. Tutto filmato. La prima strage italiana registrata attimo per attimo. Neppure questo bastato per gli amanti della dietrologia. Matrice politica, anarchici, mafia, ma anche sicari arrivati dall'estero. Le piste ogni giorno si moltiplicavano, mentre televisione e Rete continuavano a mostrare quei fotogrammi: un uomo solo. Il bastardo stato preso intitolava la versione online di un noto quotidiano. Ecco: il killer per tutti questo. Un bastardo, che ha ucciso vigliaccamente, nascondendosi dietro ad un detonatore. Anche tra gli assassini esistono dei codici d'onore, si dice. E chi piazza le bombe non certo ben visto dai "colleghi" criminali. Vantaggiato ha tenuto botta, usando il gergo, agli inquirenti. All'inizio delle nove ore di interrogatorio non ha collaborato minimamente. I magistrati che coordinano le indagini, Cataldo Motta e Milto De Nozza, e gli investigatori hanno messo sul tavolo i forti indizi in loro possesso. Il filmato, appunto, del chioschetto, ma anche un altro in cui si vede varie volte una Fiat Punto bianca, sua e un'altra utilitaria, forse di propriet della moglie del benzinaio. Intanto la perquisizione nell'abitazione dell'uomo andava avanti. Infine la confessione. l'una di notte quando il capo procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, Cataldo Motta, esce dalla questura e annuncia: L'abbiamo preso. Il resto delle sue parole sono coperte dall'applauso dei tanti che erano li davanti. Motta ha spiegato ai giornalisti che Vantaggiato ha confessato durante l'interrogatorio ma che la confessione non soddisfacente, per cui le indagini comunque continueranno per completare il quadro investigativo. La storia non finita. Ora si cercano possibili complici e ulteriori prove. Facendo cos luce dentro a quell'oscurit.
sondaggi che vedono ora il Popolo delle Libert a quota 36 per cento. A quanto pare all'interno del programma troverebbero spazio anche le riforme istituzionali come il presidenzialismo, da sempre nelle mire dell'ex premier. Progetti ambiziosi, dunque. E mentre ci si interroga su chi all'interno del partito avr il coraggio di sfidare Berlusconi ci pensa Ignazio La Russa a spazzare via i dubbi: Alle primarie per la premiership il nostro candidato il segretario del partito Angelino Alfano. La nostra volont far scegliere agli elettori i deputati. Noi vogliamo ripartire dalla gente ha detto il coordinatore del Pdl che in ogni modo non chiude le porte a possibili alleanze. Insomma, nessuna strada sar lasciata intentata pur di riportare il Pdl ai fasti di un tempo.
Il camerata Alemanno ci riprova: dopo Ordine Nuovo e i Nar, ora spazio alla X Mas
di Lorenzo Garau Il sindaco di Roma Gianni Alemanno non perde il vizietto. Dopo aver concesso una sala comunale all'ex terrorista nero di Ordine Nuovo Franco Freda, per la presentazione di un libro, e aver premiato con il microfono d'oro l'ex militante del gruppo di eversione neofascista Gruppi Armati Rivoluzionari, i Nar, Mario Corsi il primo cittadino che non ha mai dimenticato le sue simpatie di estrema destra ha deciso di ospitare nella sala Pietro da Cortona dei Musei capitolini, il 19 giugno, la terza edizione di un premio che celebra la X Flottiglia Mas. Per chi ha poca memoria storica bene ricordare cosa fosse la Decima: dopo l'armistizio dell'otto di settembre del 1943 il comandante Julio Valerio Borghese combatt a difesa di Benito Mussolini e della Repubblica di Sal. Nel nord Italia ancora in molti oggi ricordano le torture e le fucilazioni che videro come protagonisti le camicie nere di Borghese. Non solo. Non un mistero che dalla strage di Portella delle Ginestre avvenuta il primo maggio 1947, alle bombe sui treni, nelle piazze e a un tentativo di colpo di stato dietro le quinte ci fossero uomini che in qualche modo avessero avuto a che fare con questo reparto speciale della regia marina. Il premio, come detto giunto alla terza edizione, intitolato al comandante Bartolo Gallitto e l'ausiliaria scelta Raffaella Duelli. L'anno scorso venne organizzato dall' "Associazione combattenti X Flottiglia Mas", "Armata silenti" e "Campo della memoria" e sempre ospitata dal Comune in piazza Campidoglio. A differenza della presentazione del libro di Freda, che dopo le polemiche venne annullata, per il momento Alemanno non fa passi indietro nonostante l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia abbia chiesto ufficialmente che la premiazione non venga effettuata. Insomma, come detto il sindaco di Roma coerente al suo passato e alla celtica d'oro che porta al collo. E grazie a lui anche la X Mas si riesce a ritagliare il suo bel spazio istituzionale.
eventuali conseguenze che potrebbero derivare, durante l'attivit lavorativa, in seguito a nuove scosse sismiche. Si tratta di una scelta grave e inaccettabile, una vera barbarie del lavoro che va respinta con decisione. Il punto da cui partire dovrebbe essere, invece, quello della messa in sicurezza dei capannoni industriali dopo la catena di morti sul lavoro che si verificata nelle scorse settimane.
demagogiche e populiste che serpeggiano nella societ. Come se, per apparire pi moderni e pi nuovi degli altri, ci sia l'eterno bisogno di contestare e di "processare" tutto ci che appartiene al passato. Anche se recente. Dimenticando il detto del vecchio Nenni che "c' sempre un puro pi puro che ti epura". E, oltretutto, che un partito di governo che si piega supinamente al vento della demagogia e della irresponsabilit destinato, prima o poi, a manifestare la sua radicale inadeguatezza a svolgere proprio quel ruolo di governo del paese che pubblicamente rivendica. In ultimo luogo, bene ricordare che la "pluralit" del Partito democratico non pu trasformarsi in quello che comunemente viene definito come un "casino". La "pluralit" era e resta una specificit di questo progetto politico e va conservata come una ricchezza culturale che ha contribuito a dar vita ad un partito superando vecchi steccati e ormai vecchie ed antiquate contrapposizioni. Ma se questa si trasforma in una permanente e costante radicalizzazione di posizioni, oltre ad offrire una immagine confusa e perdente si consolida la convinzione che quel partito, cio il Pd, di fatto incapace a reggere l'urto del governo e della sintesi progettuale. Ecco perch in questi mesi, proprio in questi mesi, si gioca la capacit di questo grande partito popolare, democratico e interclassista di confermarsi anche come un autentico partito di governo. Non in balia degli eventi ma capace, semmai, di leggere gli eventi e di saperli governare. Senza demagogia e senza avventurismi.
al tempo dell'uomo di polso Wojtyla, per tacere sul passato pi remoto. 2- E' risaputo che i centri di potere sono luogo di manovrieri e corrotti. La Santa Sede, per, dovrebbe essere il cuore pulsante del servizio ecclesiale, non del potere sacerdotale. Si misura sul vangelo non imita le corti. 3- Se porporati e monsignori, per danneggiare e diffamare l'avversario, non avessero trafugato e diffuso documenti secretati, l'avvilimento e lo sfasciume del centro del cattolicesimo non sarebbero mai venuti alla luce, in barba a tutte le recenti promesse di trasparenza. L'opacit tradizionale nella chiesa e mezzo per schermare una santit pi dichiarata che reale. Fortunatamente essa riluce senza proclami nell'agire d'un gran numero di credenti, preti e laici, pi figli del vangelo che dell'istituzione. 4- Si cerca il corvo e si minimizza, non potendola negare, la realt. Peccato e crimine la diffusione dei documenti, non i fatti documentati. Si pizzicato un povero cristo e si mette un velo su manovratori ed ispiratori. Pesci piccoli al ludibrio, pesci grossi protetti. "Gli avvenimenti di questi giorni hanno recato tristezza nel mio cuore", dice il papa e tosto aggiunge: "Desidero rinnovare la mia fiducia ai miei pi stretti collaboratori." E' questa la trasparenza ratzingeriana? La casta non si tocca! 5- Il clericalismo un male non solo fuori, ma anche dentro la chiesa. Nei secoli il clero si fatto potere unico e incontrollato di'una chiesa istituzionalizzatasi. Nulla a che vedere con la comunit descritta negli Atti degli apostoli. Progressivamente si modellata sulla struttura di potere terreno, per giunta guarnendolo di sacralit. Il potere pi pernicioso che esista! Quando la chiesa rifiorir come affare dei credenti e non solo dei preti? 6- S' detto che questa crisi ecclesiastica s'accompagna a quella civile. In verit vi strettamente intrecciata. Arrivismi, potere, denaro, corruzione. Molti protagonisti sono presenti nell'uno e nell'altro campo del malaffare. 7- "La chiesa non una realt che decolla dal mondo verso cieli mitici e mistici. E' impiantata nel terremo. Qualche volta il terreno anche fango e impolvera le vesti", dice il cardinale Ravasi. Non solo qualche volta n semplice polvere! Un tempo il cardinal Consalvi disse che "in tanti secoli non ci sono riusciti nemmeno i preti" a distruggerla. Dire preti ingeneroso. Il pericolo sta al vertice. Nella chiesa non si arriva in alto solo per la fede e quando vi si arriva spesso la fede rimasta per strada.
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