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PULICI E "CAPELLO" LUCIANI TRASCINANO GLI AGOSTINIANI ALLA VITTORIA Selecao Capranica, travolta 3-0 dopo una partita

noiosa, eliminata dalla Clericus Cup

http://www.clericuscup.it/Index.aspx?idnews=131&idsottosito=59
Gli Agostiniani travolgono ed eliminano la Selecao Capranica, nella seconda giornata del Girone C. Il 3-0 finale, per, esagerato: stata una partita da zero a zero o, al massimo, da vittoria di misura. Per raccontare Agostiniani-Capranica (e c' davvero poco da segnalare) bisogna partire dalla partita nella partita giocata sulla panchina agostiniana. Continui i siparietti tra Felice Pulici, l'allenatore Leopoldo "Capello" Luciani e i giocatori. Il divertimento stato qui: gli undici in campo non hanno dato spettacolo, anzi. Partiamo dall'inizio: i riflettori sono puntati su Pulici. La bandiera laziale finalmente debutta nella Clericus Cup: "Questo torneo importante per lo sport. Vuole riproporre il vecchio modello dell'oratorio, dove non si insegnava solo il calcio ma anche i valori della vita. Una volta l'oratorio era l'unico punto di riferimento, oggi i punti di riferimento bisogna costruirli". L'ex portiere della Lazio specifica: "Io sono dirigente, l'allenatore il mio genero". Ed ecco il suo genero: Leopoldo Luciani. Anche se Pulici, a bordo campo, si comporta da allenatore in seconda. I due sono complementari: pacato Pulici, sanguigno Luciani. Ogni tanto si punzecchiano. Prima che l'arbitro fischi l'inizio, Luciani sta gi urlando a uno dei suoi giocatori: "Vai pi avanti! Avanti! Avanti!". Pulici lo calma: "Dai non puoi fare cos". E l'altro, irritato: "Io so' fatto cos!". Poi un piccolo battibecco sulla sostituzione del nigeriano Abubakar, in gol al debutto, costretto a uscire per una botta alla caviglia. Per tutto il match Luciani un vulcano: "Dove sta l'omo? E tu devi stare sull'omo!", "Vai avanti!", "Ma che state a dorm!?". Pulici si spazientisce di meno, e quando deve riprendere il suo giocatore, prima chiede al genero: "Come si chiama quello?". Per tutta l'ora della gara, che procede sonnacchiosa, la musica questa. Si tratta di due squadre mediocri, che faticano a costruire un'azione. Infatti le occasioni si contano sulle dita delle mani. La sensazione che agli Agostiniani manchino i fondamentali, e infatti nell'intervallo Luciani cerca di spiegarglieli. Non meglio il Capranica, che paga l'assenza di Salvatori in difesa, del cervello Gabriele Trotta e di Alberto Malaffo in avanti. La Selecao la testimonianza che tanti buoni piedi non fanno una squadra. Chiedere conferme al rumeno Chelariu. La partita procede lentamente, tra le urla (sempre pi rauche) di Luciani e gli accorgimenti tattici di Pulici. I rigori sembrano inevitabili. E invece a sei minuti dalla fine arriva la conversione agostiniana con il guizzo dell'inglese "from Manchester" Tony Mc Grath che, lanciato da un compagno, supera in dribbling il portiere croato Milan Dancuo e insacca. 1-0 e festa sulla panchina, quasi incredula, agostiniana. E all'improvviso, una partita in cui le reti sembravano non doversi mai gonfiare, si accende. Nei due minuti di recupero gli Agostiniani chiudono la partita, con due gol nel segno del Congo. Prima Makouma, che approfitta di un'indecisione della difesa del Capranica, poi Mizingi. Euforia in panchina. Esultano gli Agostiniani, in primis il duo Pulici-Luciani. Vivendo la partita accanto a Luciani, vengono in mente allenatori vulcanici come Serse Cosmi e Carletto Mazzone. Lui, per, dice di ispirarsi a Fabio Capello. In effetti quando richiama il peruviano Raul Estrada ("Raul!") ricorda don Fabio alle prese con l'ex centravanti del Real Madrid (e

l'imitazione che ne stata fatta). Capello Luciani quasi senza voce: "Ho dovuto urlare perch sono ragazzi stranieri e altrimenti non ci capiamo. E poi perch la squadra nuova, agli allenamenti non vengono sempre gli stessi ed difficile conoscersi".

AGOSTINIANI-SELECAO CAPRANICA 3-0

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