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Carissimo sindacalista, in questo documento voglio spiegarti quali sono i miei diritti, e perch la legge ti impone di tutelarmi pienamente. Ricordati che lassunzione di ruoli di rappresentanza sindacale, ti espone a obblighi e responsabilit che se violati possono portare a conseguenze anche legali.
SOMMARIO:
1. CHI SONO I DOCENTI PRECARI DI III FASCIA DISTITUTO 2. IL CASO DEI DIPLOMATI DI ISTITUTO E SCUOLA MAGISTRALE 3. RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE ABILITANTI ESTERE FACCIAMO IL PUNTO 4. VIOLAZIONI DURANTE IL REGIME DELLE SSIS 5. Schema di decreto sulla formazione iniziale docenti violazioni e paradossi 6. Sindacati: obblighi e doveri 7. Le nostre richieste
Quando si parla di docenti di III fascia d'Istituto la prima cosa che viene in mente a chi del mestiere sono i precari non abilitati. Questa l'etichetta che da sempre ha contraddistinto i precari inseriti in queste graduatorie di merito. Eppure la loro presunta mancata abilitazione, non gli ha impedito di essere assunti a pieno titolo come insegnanti presso scuole statali e paritarie, di bocciare e promuovere alunni, firmare registri e documenti ufficiali, svolgere funzioni di commissario desame e in alcuni casi di diventare coordinatore di classe o accedere alle cariche di vicedirigente o di dirigente scolastico. D'altronde ai possessori dei suddetti titoli lo Stato italiano riconosce, in fase di stipula di leciti contratti di lavoro subordinato, la formale qualifica di insegnante ritenuto idoneo allo svolgimento della professione ed in possesso di titolo valido allesercizio della stessa, esplicitando, inoltre, in conformit al CCNL di categoria, che il mancato possesso di idoneo titolo o dellidoneit professionale causa di risoluzione dei contratti stessi. E infatti fin qui opportuno precisare che sono gli stessi decreti, con cui le graduatorie dIstituto sono state istituite e periodicamente aggiornate, a definire tali lavoratori possessori di titoli validi allinsegnamento, nonch idonei allinsegnamento1.
1. Ai sensi dei DDMM 62/11, 56/09, 53/07, 64/04, 201/2000, 131/2007 prescritto per laccesso alla III fascia delle Graduatorie dIstituto il possesso di valido titolo allinsegnamento, mentre tale personale deve ritenersi ai sensi della CM 20/2007 Prot. 1438 idoneo allinsegnamento. Sono inoltre numerosi i certificati di idoneit rilasciati dai dirigenti ai dipendenti assunti dalla III fascia delle Graduatorie di Circolo e dIstituto nei quali riportato che "[il soggetto] ritenuto idoneo allo svolgimento della professione docente e quindi all'assunzione come insegnante [...], in quanto in possesso di titoli e diplomi conseguiti dopo un iter di studi tramite esame finale che ne certificano tale idoneit e formazione".
Idonei ma non abilitati, questa la scusa con cui il Ministero discrimina, sottopaga e sfrutta questi insegnanti impedendone sempre e comunque la stabilizzazione. Accertato quindi che, questo personale pu a tutti gli effetti definirsi per lo meno idoneo, va per poi precisato che in realt non solo la definizione di non abilitato contrasta con la precedente, ma opportuno poi precisare che a stabilire che non pu essere cos la stessa Costituzione che prescrive il possesso di valida abilitazione ai fini dellaccesso allesercizio di una professione regolamentata, quale quella di insegnante nel nostro Paese. Di talch, se ne desume che chi in possesso di valido titolo allinsegnamento DEVE per forza di cose ritenersi anche Abilitato. Il MIUR ha ulteriormente confermato questa ipotesi non solo dichiarando abilitati allinsegnamento i docenti comunitari che laureatisi presso universit italiane, e quindi in possesso di lauree e diplomi che davano accesso alla III fascia delle Graduatorie dIstituto, avevano chiesto e ottenuto la piena equiparazione, ma permettendo agli stessi precari di III fascia di insegnare nei corsi di specializzazione allinsegnamento previsti dalla L. 341/1990 meglio noti come SSIS. Sono infatti numerosissimi i dottori e assegnisti di ricerca che pur non potendo accedere a tali corsi come studenti, in quanto la loro attivit universitaria era incompatibile con la loro frequenza, in realt essi vi accedevano comunque in qualit di insegnanti e commissari desame!
Il MIUR dice che i miei titoli sono abilitanti ma solo se acquisiti da stranieri!
Anche se sono gi abilitato, il MIUR vorrebbe sottopormi ad un percorso di Formazione Iniziale ri-abilitante!!
tra i soggetti che compongono il bizzarro universo dei docenti precari di III fascia, merita senzaltro menzione la questione dei diplomati magistrali. Tale diploma, purch conseguito entro lanno scolastico 2001/2002 o a seguito della frequenza di corsi iniziati entro la.s. 1997/1998 conserva pieno valore di abilitazione allinsegnamento.
3. Dir 2005736/CE Art. 2, c1. La presente direttiva si applica a tutti i cittadini di uno Stato membro che vogliano esercitare, come lavoratori subordinati o autonomi, compresi i liberi professionisti, una professione regolamentata in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno acquisito le loro qualifiche professionali.
Equiparazione grazie al servizio: E opportuno inoltre precisare che ai sensi dellart. 3, c. 2 della citata direttiva assimilato a un titolo di formazione ogni titolo di formazione rilasciato in un paese terzo se il suo possessore ha, nella professione in questione, un'esperienza professionale di tre anni. Per dirla in breve, lItalia ha lobbligo di equiparare e concedere il riconoscimento dellabilitazione anche a quei soggetti che, seppur sprovvisti di qualsiasi titolo valido allesercizio di una professione regolamentata, sono comunque in grado di dimostrare unanzianit professionale di almeno tre anni nello svolgimento della stessa.
Anche se sono sprovvisto di qualsiasi titolo valido allinsegnamento devo ritenermi comunque abilitato, in quanto la direttiva 2005/36/CE equipara tre anni di esperienza professionale a titolo formativo! Anche se, in quanto ritenuto idoneo e abilitato, insegno ormai da oltre 10 anni, il MIUR vorrebbe che mi sottoponessi ad un triplo test selettivo per accedere ad un percorso universitario a pagamento e con obbligo di frequenza volto allacquisizione di una formazione iniziale e dellabilitazione!
Sono in possesso di una laurea o diploma in tutto e per tutto simile come durata e numero di esami a quelle in possesso dei docenti precari italiani inseriti nella III Fascia delle Graduatorie di Circolo e dIstituto, ossia quelle graduatorie comunemente ritenute dei non abilitati. Sono diversi infatti gli Stati Europei dove laccesso allinsegnamento non prevede lacquisizione di ulteriori titoli/qualifiche oltre il diploma/laurea;
Anche in Italia laccesso alla III fascia NON prevede lacquisizione di ulteriori qualifiche/titoli, tuttavia si continua a ritenere questo personale che in alcuni casi esercita a pieno titolo la professione di docente anche da decenni, NON ABILITATO, pur se definito dalla normativa idoneo e abilitato;
Sono in possesso di lauree o diplomi acquisiti in Italia e ritenuti validi allaccesso alle Graduatorie di III Fascia dIstituto, in questo caso, lequiparazione cos ottenuta, d titolo al docente comunitario di accedere a quelle che comunemente vengono intese come le graduatorie degli abilitati, dalle quali essi godono di precedenza assoluta nellaccesso alle supplenze rispetto i colleghi con possibilit di accedere ai ruoli;
Dalla lettura di alcuni decreti di equiparazione, appare evidente che il MIUR considera i titoli che danno accesso alla III fascia dIstituto abilitanti, ma SOLO se acquisiti da docenti comunitari non italiani. Se acquisiti invece da connazionali, tali titoli cessano di essere abilitanti!
Sono sprovvisti di qualsiasi titolo valido allesercizio allinsegnamento, ma hanno comunque potuto esercitare la professione di insegnate presso enti statali o privati per almeno tre anni. In questo caso, nei decreti di riconoscimento riportato che lequiparazione a titolo abilitante avvenuta in quanto lesperienza integra e completa la formazione.
I docenti italiani aventi titolo allinserimento nella III fascia delle Graduatorie dIstituto, qualora vogliano vedersi riconosciuti abilitati, dovranno sottoporsi ad un triplo test selettivo a numero chiuso, per accedere ad un percorso di FORMAZIONE INIZIALE, anche qualora siano stati selezionati da valida graduatoria concorsuale, ed esercitino a pieno titolo la professione di insegnante anche da dieci o pi anni.
Altri fattori discriminanti: E bene precisare che le modalit con cui i corsi previsti dalla L. 341/1990, hanno portato decine di migliaia di docenti di III fascia a vedersi ulteriormente penalizzati e lesi da fattori altamente discriminanti nellaccesso a quei corsi, tra cui ricordiamolo: - appartenere ad una delle oltre 60 classi di concorso per cui non stato bandito alcun corso abilitante; - essere residente in una regione/provincia in cui non sono mai stati attivati percorsi abilitanti nella propria classe di concorso e, per motivi personali e familiari, non potersi permettersi i grandi e numerosi spostamenti richiesti dalla frequenza dei corsi; - essere esclusi per legge dalla frequenza di tali corsi. quanto accaduto, ad esempio ai dottorandi, i quali non hanno potuto abilitarsi in quanto la loro attivit universitaria era incompatibile con la frequenza delle SSIS, anche se, paradossalmente, non con lattivit di formazione: Molti Dottori di ricerca e dottorandi hanno infatti avuto ruoli attivi nelle SSIS ma, pur possedendo tale esperienza ed alti titoli accademici e scientifici sono tuttora in III fascia. Conclusioni: Ai sensi dellart.51, c. 1 della Cost. che sancisce laccesso ai pubblici uffici in condizioni di uguaglianza, non accettabile che un titolo NON acquisito in condizioni di uguaglianza, e dal cui possesso i docenti precari di III fascia avrebbero dovuto esserne esonerati, sia utilizzato come spartiacque/divisore per laccesso a differenti graduatorie e per lottenimento di differenti privilegi.
E evidente oltre ogni ragionevole dubbio che i docenti precari di III fascia DEVONO godere degli stessi diritti e dei medesimi benefici di cui godono i docenti che hanno avuto accesso a tali corsi, nonch dellaccesso alle medesime graduatorie!
Con lemanazione del DM 249/2010 sono state dettate dal MIUR le disposizioni inerenti le modalit e le linee guida con cui debbano essere allestiti dalle universit e dagli enti di alta formazione artistica e musicale i percorsi di FORMAZIONE INIZIALE DEI DOCENTI volti allacquisizione dellabilitazione allinsegnamento. Tali corsi sono caratterizzati dai seguenti elementi: 1. Obbligo di frequenza (nessuna agevolazione concessa agli studenti lavoratori, che ai sensi della vigente normativa ne avrebbero invece pieno diritto); 2. Spese interamente a carico degli studenti1 (ci in contraddizione con quanto previsto dal DPR 306/1997 secondo cui la contribuzione studentesca non pu eccedere il 20 per cento dellimporto del finanziamento ordinario annuale dello Stato).
E meno male che il TAR ha ribadito, in una sentenza del 2002, che le spese per lallestimento di corsi abilitanti rivolti alla formazione del personale docente DEVONO ESSERE A CARICO DELLAMMINISTRAZIONE!
1. E lo stesso decreto 249/2010 a sancire in pi punti che i corsi previsti dal regolamento in questione devono essere organizzati senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Lart. 15 del suddetto decreto prevede che i soggetti in possesso di valido titolo allaccesso alle graduatorie di III fascia dIstituto, ivi compresi i possessori di diploma magistrale, debbano anchessi sottoporsi ad un triplo test selettivo, al fine di accedere a percorsi di FORMAZIONE INIZIALE, a pagamento e con obbligo di frequenza volti allacquisizione dellabilitazione allinsegnamento!
Anche se insegno da anni, in quanto ritenuto idoneo, possessore di titoli validi allinsegnamento e quindi abilitato, il MIUR vorrebbe che mi sottoponessi ad un triplo test selettivo per accedere ad un percorso di FORMAZIONE INIZIALE con obbligo di frequenza e a pagamento per acquisire labilitazione allinsegnamento!
Domanda Ma se davvero sono privo di formazione iniziale, saranno validi i diplomi e le licenze che ho rilasciato?
Va inoltre precisato che ai sensi del Contratto Collettivo del Comparto Scuola e della normativa nazionale e comunitaria, stabilito che la formazione un diritto per tutto il personale in servizio, che esso ha diritto di accedervi gratuitamente, che le ore ad essa dedicate debbano essere retribuite come orario di servizio, nonch il rimborso di eventuali spese di viaggio sostenute per la frequenza di corsi formativi.
1. Sono considerate donazioni anche le quote associative versate per entrare a far parte di tali enti.
Statuti sindacali
Statuto CGIL (si consiglia inoltre la lettura del Piano Programmatico del sindacato): 1. 2. 3. La CGIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione. La CGIL afferma il valore della solidariet in una societ senza privilegi e discriminazioni, in cui sia riconosciuto il diritto al lavoro, alla salute, alla tutela sociale. Le iscritte e gli iscritti alla CGIL e alle strutture ad essa aderenti hanno pari diritti. Essi hanno diritto ad essere riconosciuti, rispettati e valorizzati come persone. Le iscritte e gli iscritti hanno diritto alla piena tutela, sia individuale che collettiva, dei propri diritti e interessi economici, sociali, professionali e morali usufruendo, a tal fine, anche dei vari servizi organizzati dalle strutture della CGIL. Le iscritte e gli iscritti [...] si attengono alle norme del presente Statuto... La CGIL ispira il suo comportamento [...] all'obiettivo primario di realizzare la massima solidariet fra gli interessi e i diritti delle donne e degli uomini che lavorano.
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Statuto CISL:
La nuova Organizzazione unificata afferma la sua decisa volont di tutelare la dignit ed il rispetto della persona umana come condizione primaria di vera giustizia sociale e proclama i seguenti fondamentali diritti dei lavoratori, che prende solenne impegno di difendere e propugnare: 1. diritto al lavoro 2. diritto alla giustizia sociale 3. diritto alla garanzia ed alla stabilit delloccupazione Sulla base di questi fondamentali diritti dei lavoratori liberi, la nuova Organizzazione si propone i seguenti obiettivi: 1. elevare, nel quadro e nello spirito della pi ampia solidariet, il tenore di vita dei lavoratori 2. realizzare concretamente il principio del pieno impiego
Statuto UIL: La UIL Scuola si prefigge: di intervenire attivamente su tutti i problemi che, direttamente o indirettamente, in ogni sede, pongano in discussione il ruolo ed i comuni interessi dei lavoratori. di tutelare e difendere gli interessi morali, giuridici ed economici, individuali e col- lettivi, dei propri aderenti; Statuto SNALS: Lo S.N.A.L.S. democratico: esso si ispira ai principi costituzionali nati dalla lotta di Liberazione Lo S.N.A.L.S. [...], ha per obiettivo di tutelare e sviluppare organicamente, attraverso la contrattazione, la pressione sui pubblici poteri e l'esercizio dello sciopero, le condizioni morali, professionali, giuridiche ed economiche del lavoro scolastico. [...] Lo S.N.A.L.S. persegue le seguenti ulteriori finalit: a) la difesa dei diritti sindacali dei lavoratori della scuola nonch l'aggiornamento della loro professionalit; e) la tutela della dignit del lavoro scolastico e della libert dell'insegnamento e della ricerca. Statuto GILDA: L'Associazione si prefigge di rappresentare e tutelare sul piano professionale e culturale gli insegnanti della scuola pubblica italiana di ogni ordine e grado. L'Associazione potr anche svolgere senza fini di lucro ogni attivit a favore dei propri iscritti.