Sei sulla pagina 1di 2

Sergei Bonret

Sergei Bonret

La morte col cappello di lana

Quando tutto sembrava perduto privo di senso, quando il mondo aveva cessato di Essere. Il buio venne e ripul il giorno dal passato, dal terriccio marcio che aveva inquinato la vita. Allora i sogni penetrarono nellanimo umano e agitarono le acque calme tramutando lorrore in pensieri simbolici. Il risveglio forse vicino ma ora dobbiamo prima dormire.1 1
Rumore di affanno. Qualcuno sta scappando nella notte. tutto cos silenzioso, magico. C un uomo che sta scappando da se stesso. Lombra che lo segue, le luci che impazzano nella sua mente. Laffanno che gli scalfisce i polmoni. Urla, bestemmia, impreca. una notte particolare, una notte dove tutto quello che il mondo conosce improvvisamente assume un significato sconosciuto, misterioso. La paura che pulsa, che fa esplodere il cuore di quel povero uomo che corre allimpazzata cercando di scappare dalla propria ombra, dalla propria figura. Poi tutto si ferma. Il MONDO smette di ruotare. Laffanno cala, la paura sparisce. Un fiume di calma invade il corpo di quelluomo che ora sta vedendo la sua ombra, le sta parlando. Forse dovrei smetterla, forse dovrei smetterla riesce a dire con ancora laffanno che gli smorza le parole, che colpisce le sue corde vocali, i suoi pensieri. Lombra lo guarda, non si fida di quelluomo. Lo conosce, lui, proprio lui, eppure ha qualcosa che sconvolge tutto, che cambia ogni regola, ogni funzione conosciuta. Perch? si chiede lombra. Una chiazza di luce bagna quelle figure nel deserto della vita, nel cuore della notte mentre i sogni entrano nella vita delle persone e sconvolgono il quotidiano. C questo lampione con sopra un gufo. Questo gufo osserva la scena. muto, silenzioso, pensieroso. Poi un lampo squarcia il silenzio, zittisce ogni ragione. Il gufo scappa via, intimorito, impaurito per quanto sta per succedere. Il fuoco impazza per la strada, lombra si rifugia nellanima delluomo oppresso da qualcosa che nasce e muore in un attimo, giusto il tempo di farlo tremare di paura. Il corpo che si scuote, la mente che si svuota da ogni pensiero, da ogni logica. solo pura emozione. Le gambe tremano, il sangue impazza nelle vene, le arterie esplodono di gioia. Un altro fulmine. Un altro tuono. La morte. Un uomo si sveglia in un bar. Ha la testa sul bancone. Il barista sta parlando di qualcosa. Parla della vita, lo conforta, gli dice che normale provare tutto quello. Poi fuori il cielo si accende, un altro lampo penetra nel sogno. Luomo si riprende, ancora una volta scosso da qualcosa. irto, arzillo, vivo. Chiede da bere perch cos non ce la fa. Tutta quella vitalit inespressa nel suo corpo lo sta uccidendo. Il barista esegue lordine. Si gira, prende una bottiglia, un bicchiere e gli versa da bere. Dice che prima passata una donna particolare. Che vuol dire particolare? chiede luomo mentre ingolla tutto quello che c nel bicchiere. Vuol dire... s, te ne verso subito un altro. Dicevo, vuol dire che quella donna era una donna ma non lo era. Capisci? No e beve dal bicchiere con pi calma ora. Il MONDO sparisce sotto i colpi di lampi che dilatano il tempo in una metafora senza nome, priva di ogni significato. Una boccata daria penetra nei polmoni delluomo che con il suo whiskey ora si sente pi calmo, pi sereno e inizia a mettere insieme tutti i pezzi di una storia che non mai esistita e che qualcuno si ostina a raccontare. Vedi fa il barista. Poi fa una pausa. Il barista si gira, guarda i liquori, prende una bottiglia e la mette sul bancone. Guardala, vuota. Gi fa luomo e tira un sorso al bicchiere. Preparamene un altro. Il barista esegue ancora una volta. Luomo nel frattempo fissa la bottiglia vuota e si accorge che il suo bicchiere pieno. La bottiglia vuota e il bicchiere vuoto. Un telefono squilla in lontananza. Stanno chiamando dice mentre fissa ancora la bottiglia. Qui non abbiamo telefoni replica il barista fissando un punto astratto nel locale. Capisco. Allora niente, bevo. Il tizio beve e il telefono suona. Il MONDO precipita in un sistema contorto dove gli occhi vedono quello che la realt nega con tutte le forze. Entra una bambina nel locale. Ciao, bambina dice il barista con un sorriso che va da un orecchio allaltro. Luomo li guarda e non capisce. Allora beve. Beve e non capisce. Allora beve e improvvisamente tutto cos lontano. La stanza, il bar, il locale, la vita. Tutto distante, lontano chilometri, pianeti, galassie. Luomo solo al centro delluniverso che impreca contro se stesso. C un uomo che solo in mezzo al buio. Il buio che tutto cela, che tutto pu creare. C dellacqua, c un mare. C qualcosa che sta nuotando. Una donna con un costume rosso esce dallacqua. Ha in mano qualcosa. una conchiglia, una conchiglia gigante. Dice che quello il suo bambino, che lui nato e che gli vuole un MONDO di bene, niente potr mai portarglielo via. La donna si incammina lungo la spiaggia svanendo nel paesaggio. E poi tutto scompare. Lemozioni tornano al loro posto, nessuno prova pi niente. La bambina che nel locale si arrampica sullo sgabello a fatica. Entrambi gli uomini guardano senza muovere un dito. Allora la bambina che ora irta sullo sgabello con fare signorile dice alluomo che sta bevendo che tutto quellalcol serve a poco o niente. Quello che le serve ce lha lei.

http://sergei.splinder.com

http://assurdouniverso.blogspot.com

Sergei Bonret

Sergei Bonret

F La ulm T m in La erro pi i ur re or Pa ad n i u ico na nu ov ae ra

Vi qu agg ve isto io n m ngo mo ella asc c n m he attu di im ent rat r m e. i a da to da agi Con na m o r str icor ri e di i

E cosa sarebbe? chiede il barista intromettendosi in qualcosa che dovrebbe gi sapere. La bambina guarda il bartender e poi luomo ormai ubriaco. Vedete e tira fuori dalla tasca qualcosa. un piccolo cubo blu. Questo permette di capire, di conoscere. Qui dentro conservato tutto ci che ignoriamo durante il giorno. E a cosa cazzo mi servirebbe un fottuto cubo di merda? esclama luomo con ormai la bava alla bocca. Il barista capisce la situazione e prende la bottiglia vuota che sul bancone e la spacca dritta sulla testa di quel povero bastardo ubriaco facendolo finire a terra come un sacco pieno di merda. La bambina ride, divertita. Scende dallo sgabello e, con in mano il cubo blu, comincia a saltellare e cantare intorno alluomo privo di sensi. Che il male allontani con i dadi tirati. Che il MONDO ti sorrida una volta che la chiave avrai trovato. Dritto nel cubo presto finirai. Il barista allora scoppia anche lui in una grossa risata. Presto il bar in preda al riso e al povero uomo non resta altro che sognare.

http://sergei.splinder.com

-evsir im odnauq ongos nu are ottut ehc iipaC -rops inam el noc eugnas id azzop anu ni iailg erorroL .ossemmoc oveva ehc ottiled led ehc -ecaig ehc oproc leuq e em id ortned avalru ehc ehc otrom onitsed li ,itnarfni ingos I .arret a av .inilef ihcco noc avedirros im 2 http://assurdouniverso.blogspot.com

Potrebbero piacerti anche