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Universit degli Studi di Roma la Sapienza

CdL Infermieristica

A.A. 2010/11







Appunti di BIOMECCANICA



Docente: Perfetti Ing. Roberto











Universit La Sapienza Sede di Colleferro (RM) CdL Infermieristica A.A. 2010/11
Dispense di FISICA MEDICA, STATISTICA ED INFORMATICA Docente: Ing. Perfetti Roberto Pagina 2 di 18
1. I Muscoli e le Leve
I muscoli scheletrici (che rappresentano l'elemento attivo del movimento), inserendosi sulle ossa (che rappresentano l'elemento passivo del
movimento), per mezzo della contrazione muscolare determinano il movimento. Questo possibile grazie anche alle articolazioni (che
rappresentano lelemento di congiunzione e perno delle ossa).
Tutto l'apparato locomotore basato su un sistema di leve. Questa situazione determina che, tutte le volte che c' movimento, si produce
una leva che pu essere di primo, di secondo o di terzo tipo. Il fulcro della leva dato dall'asse di rotazione (di solito l'articolazione, ma pu anche
essere un punto di appoggio o di presa); la forza motrice F
M
applicata dal muscolo interessato al movimento (il cui punto di applicazione di
solito l'origine o l'inserzione muscolare, non il ventre muscolare); la forza resistente F
R
data dal peso da sollevare, dal peso del corpo o di una
sua parte.
La forza muscolare quella capacit motoria che permette di vincere una resistenza o di opporvisi tramite lo sviluppo di tensione da parte
della muscolatura.


1.1. Fattori che condizionano la forza muscolare
- maturazione del sistema nervoso centrale;
- tipo di fibre muscolari (bianche rosse);
- numero di unit motorie che si riesce ad attivare;
- sincronismo di azione dei muscoli sinergici (muscoli che coadiuvano l'azione di quelli principali);
- sezione trasversa del muscolo (numero di fibre contrattili);
- corretta tecnica esecutiva del movimento.


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1.2. Tipi di contrazione con cui viene espressa la forza muscolare

ISOMETRICA o STATICA: contrazione con aumento della tensione del muscolo, ma senza accorciamento e spostamento delle fibre. Durante la
contrazione muscolare la distanza tra i due capi articolari rimane invariata (il carico non viene n vinto, n si cede ad esso;

ISOTONICA o DINAMICA: Il muscolo si accorcia sviluppando una tensione variabile, nel vincere un carico costante. I due capi articolari si avvicinano
durante la contrazione. Le contrazioni isotoniche, si differenziano in:

a. Concentriche: fase durante la quale il muscolo si accorcia le inserzioni tendinee estreme del muscolo si avvicinano ed il carico viene spostato o
sollevato (positiva).
b. Eccentriche: fase durante la quale il muscolo si allunga le inserzioni tendinee estreme del muscolo si allontanano durante la contrazione, il muscolo
cerca di opporsi al carico e gli cede lentamente. (negativa).

CONTRAZIONE PLIOMETRICA: che si ottiene con una rapida inversione da una contrazione eccentrica (prestiramento) ad una concentrica (es. salto da
un gradone, calcio ad un pallone, etc.) sfruttando l'energia elastica del muscolo accumulata nel primo tipo di contrazione (salto in basso e rimbalzo).

CONTRAZIONE AUXOTONICA: combinazione di contrazione isometrica ed isotonica in cui la resistenza da vincere aumenta progressivamente (es.:
partenza dai blocchi dei 100 metri).


2. Problema statico

La risoluzione analitica delle forze in gioco generalmente molto complicata poich devono essere note:

le direzioni di azione delle forze muscolari coinvolte
i punti di applicazione dei gruppi muscolari coinvolti
il peso delle parti di corpo interessate
la posizione del baricentro delle parti di corpo interessate
gli assi di rotazione delle articolazioni

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2.1. Ipotesi e limitazioni
Si scelgono muscoli principali responsabili del controllo sullarticolazione
si suppongono noti i punti di applicazione dei muscoli
si suppongono note le direzioni di applicazione delle forze muscolari
si suppongono noti gli assi di rotazione delle articolazioni
si suppongono noti i pesi e i baricentri delle parti di corpo in studio
si trascura lattrito nelle articolazioni
si trascura laspetto dinamico del problema
si considerano problemi bidimensionali

2.2. Applicazione della statica:
Modello meccanico del sistema biologico in considerazione
Applicazione delle equazioni cardinali della statica:

Equilibrio dei Momenti (equilibrio alla rotazione)
0 =

M

Equilibrio delle Forze (equilibrio alla traslazione)
0 =

F


N.B. le precedenti due equazioni sono vettoriali !!
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Si ricorda che si definisce Momento M di una forza F rispetto ad un punto O (detto polo) il prodotto vettoriale
M = r X F;

lintensit (o valore scalare) del momento pari al prodotto della (intensit della) Forza F per il suo braccio b (pari
alla distanza del polo O dalla direzione della forza F):

M [Nm]= F[N] b[m].

Ovviamente ancora in uso la vecchia unit di misura [kgf m].
1






Le equazioni vettoriali di cui
sopra si traducono ciascuna in tre
equazioni scalari sui tre assi
coordinati x, y e z (ovvero le
proiezioni dei vettori F ed M sui
tre assi); pertanto lanalisi statica
nello spazio comporta la
risoluzione di un sistema 6 X 6 (6
variabili in 6 equazioni).



Riducendo il problema dallo spazio al piano (xy) il sistema si
riduce a 3 X 3, in cui le incognite sono F
x
, F
y
ed M
z
:

0
x
F E = (equilibrio alla traslazione lungo lasse x)
0
y
F E = (equilibrio alla traslazione lungo lasse y)
0
z
M E = (equilibrio alla rotazione inorno allasse z)


1
Si ricorda che il kgf (si legge chilogrammo-forza) lunit di misura della forza (quindi anche del peso) nel Sistema Tecnico-Pratico, oggi ancora in uso; lunit di misura
dettata dalla norma vigente (Sistema Internazionale) il newton (simbolo N); tra esse vale la relazione: 1 kgf = 9,8 N 10 N 1 daN
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2.3. Applicazioni: le leve



Per lequilibrio alla rotazione devessere M
0
=0, cio:
F x b = F' x b' ,
oppure esprimendo la relazione in altri termini si pu affermare:
F: F' =b':b



Pertanto il rapporto tra le forze dev'essere uguale al rapporto inverso tra i bracci (ovvero lintensit delle forze sono
inversamente proporzionali ai rispettivi bracci: al braccio maggiore corrisponde la forza minore viceversa).
Se b 10 volte maggiore di b' (b=10b') affinch il sistema rimanga in equilibrio F dovr essere 10 volte minore
(F=1/10F').


Esistono tre tipi di leve:

- LEVA DI PRIMO TIPO
una leva di primo tipo o di prima specie se il fulcro si trova tra la forza motrice e la forza resistente. A sua volta la leva di primo tipo pu essere
vantaggiosa se la forza motrice minore della forza resistente (ovvero se il braccio della forza motrice maggiore del braccio della forza resistente) oppure,
nel caso contrario, svantaggiosa.

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Sono leve di primo tipo il piede di porco, le forbici, le tenaglie ecc.


- LEVA DI SECONDO TIPO:
una leva si dice di secondo tipo o di seconda specie se la forza resistente si trova tra la forza motrice ed il fulcro. Si deduce quindi che le leve di secondo
tipo sono sempre vantaggiose.


Sono leve di secondo tipo la carriola, lo
schiaccianoci e l'apribottiglie.

Sono leve di terzo tipo le pinze.


- LEVA DI TERZO TIPO:
una leva di terzo tipo o di terza specie se la forza motrice si trova tra il fulcro e la forza resistente. Si deduce quindi che le leve di terzo tipo sono sempre
svantaggiose.


In fisica si parla inoltre di vantaggio statico e di vantaggio dinamico. Si ha un vantaggio statico, quando impiegando una minore forza motrice si pu
vincere una maggiore forza resistente (leva vantaggiosa). In questo caso per la velocit e l'ampiezza del movimento sono piccole, si ha quindi uno svantaggio
dinamico. Automaticamente uno svantaggio statico (leva svantaggiosa) permette una maggiore velocit e ampiezza di movimento, cio un vantaggio dinamico.

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3. Anatomia del gomito
Larticolazione del gomito composta dalle tre articolazioni:
omero-ulnare: cerniera fra la troclea (3) dellepifisi distale dellomero (1) e la superficie semilunare dellulna
(5). Permette solo rotazioni attorno ad un solo asse: solo flessione ed estensione dellavambraccio attorno
al gomito
omero-radiale: cerniera fra il capitello radiale prossimale e il condilo dellepifisi distale dellomero (2)
radio-ulnare: perno formato dalla testa del radio e dallincisura radiale dellulna; permette la rotazione
relativa fra radio e ulna attorno allasse longitudinale di uno dei due ossi (pronazione e supinazione)


I muscoli che controllano il movimento del gomito sono:

il muscolo bicipite (1);
il muscolo brachioradiale (2);
il muscolo brachiale (3);
il muscolo pronatore rotondo (4);
il muscolo tricipe brachiale (5);
il muscolo anconeo (6);
il muscolo supinatore (7).
Il piu potente flessore il muscolo bicipite brachiale. Il principale muscolo estensore il muscolo
tricipite brachiale.



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3.1. Meccanica del gomito
+ Analisi delle Forze in gioco:
W
0
= Peso oggetto (variabile)
W = Peso braccio 20 [N] (applicato nel suo baricentro)
F
M
= Azioni del muscolo bicipite (incognito)
F
J
= Reazione vincolare (incognita)
+ Geometria del problema: a = 4 [cm], b = 15 [cm], c = 35 [cm];

Equilibrio dei Momenti: M
0
=0 0 = +
a F b W c W M o

Equilibrio delle Forze: F
y
=0 0 = + +
F F W W J M o


Da cui si ricava facilmente:
75 9
4
15 20 35
0
+ =
+
=
+
=
W
W
a
b W c W
F
o
o
M

55 8
0
+ =
W FJ


+ Risultati:
F
M
circa 10 volte maggiore peso oggetto !!

F
j
(la risultante delle pressioni nel liquido sinoviale) pari a 8 volte il peso da sollevare !!


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3.2. approfondimenti

a) larticolazione in estensione quasi completa; il braccio della forza muscolare risulta
piccolo (1,7 cm) ed il muscolo lavora in condizioni meccaniche sfavorevoli; la maggior
parte della forza muscolare provocher una compressione dellarticolazione piuttosto che
una rotazione relativa.

b) il braccio di leva aumentato considerevolmente (4,3 cm); la forza muscolare trasdotta
quasi interamente in rotazione



N.B. il braccio fisico che entra nella definizione del momento M :

b = r sen()

cio la distanza della retta di applicazione della Forza dal punto di rotazione (fulcro).

Nel caso b) molto maggiore che nel caso a) pertanto lo sforzo muscolare richiesto nel caso
a) maggiore perch gli sforzi sono inversamente proporzionali ai rispettivi bracci.


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4. Meccanica dellArticolazione di appoggio del capo Atlanto Occipitale



Il caso dell'articolazione di appoggio della testa un esempio di leva del primo tipo.
Per bilanciare il peso del capo, applicato nel suo baricentro, ed evitare che la testa ciondoli in avanti, viene
esercitata una forza Fm da parte dei muscoli nucali, che si trovano dall'altro lato rispetto al fulcro.
L'intensit della forza realizzata dal muscolo sar tale da produrre un momento esattamente uguale a quello
prodotto dalla forza resistente Fr.
Si noti anche che l'insieme delle due forze tenderebbe a causare un abbassamento del sistema: il fulcro realizza
anche una reazione vincolare (non disegnata nellimmagine) che si oppone alla traslazione (per questo dopo un
certo tempo l'articolazione affaticata !!)


Equilibrio dei Momenti M
0
=0 F
m
b
m
= F
r
b
r


Equilibrio delle Forze: F
y
=0 F
m
+ F
r
= R


Essendo allincirca b
m
= 2 cm, b
r
= 8 cm, F
r
= 8 kgf, si ha:

F
m
= F
r
b
r
/ b
m
= 32 kgf ~ 320 N ~ 32 daN

pertanto una leva svantaggiosa !!

inoltre si ha:

R = F
m
+ F
r
= 32 kgf + 8 kgf = 40 kgf ; questa lintensit della forza che preme sullatlante e sullepistrofeo !!






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5. Meccanica dellArticolazione del Piede



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6. Equilibrio nelle flessioni


7. Equilibrio Legamento Patellare


Tuttavia il corpo umano utilizza
alcuni elementi in grado di facilitare
l'azione dei muscoli.
E' il caso, per esempio, della rotula
che spostando anteriormente la forza
di trazione del quadricipite ne
accresce l'efficacia.


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8. Articolazione mandibolare

9. Biomeccanica della colonna vertebrale
9.1. Equilibrio in posizione eretta

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9.2. Equilibrio in posizione inclinata










F
M
= forza esercitata dai muscoli erettori della spina dorsale

F
v
= forza applicata allultima vertebra ( e trasmessa allosso sacro alla base della
colonna vertebrale attraverso il flessibile disco invertebrale)


Assunti i seguenti dati medi:

Peso corporeo W= 90 [daN] ~ 90 [kgf]
Peso della testa W1 = 0,07 W = 6,3 [kgf]
Peso delle braccia W2 = 0,12 W = 10,8 [kgf]
Peso del tronco W3 = 0,46 W = 41,4 [kgf]

Peso sollevato dalle mani (eventuale) W= 20 [daN]


Si ricava facilmente dallequilibrio delle forze:

W
FV
- = 5 , 2 !!

W
FM
- = 2 , 2 !!




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10. Articolazione dellanca





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Queste forze si esercitano
ogni volta che il peso del
corpo viene appoggiato su
una sola gamba:

quindi sempre durante la
deambulazione!!
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