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7 marzo 2012
Francesco Valdiserri
A partire dal termine della Seconda Guerra Mondiale, Corea del Sud e Giappone hanno progressivamente rafforzato le relazioni diplomatiche, economiche e militari, seppur in un contesto caratterizzato dalla presenza di frizioni riconducibili in gran parte alla dominazione giapponese della penisola coreana dal 1910 al 1945. Ad oggi, i due Paesi intrattengono strette relazioni commerciali e sono i due principali alleati degli Stati Uniti nella regione. Tuttavia, una serie di contenziosi ancora aperti non ha ancora permesso a Tokyo e Seoul di normalizzare completamente le relazioni bilaterali e sulla strada del riavvicinamento tra Giappone e Corea del Sud giocano un ruolo decisivo sia la crescente influenza della Cina che la questione coreana.
principalmente nella penisola coreana, a prostituirsi e svolgere il ruolo di comfort women o Jugun-ianfu per i soldati giapponesi durante la guerra. Un ulteriore fattore di contrapposizione tra i due Paesi rappresentato dallo Yasukuni Shrine, un tempio shintoista a Tokyo e simbolo dellimperialismo militare giapponese. Lopera, fondata nel 1869, un sacrario ed un memoriale dedicato alle anime di circa 2,5 milioni di caduti giapponesi che servirono lImpero Giapponese durante i conflitti combattuti dal 1867 al 1951. Lo Yasukuni Shrine costituisce un nodo della discordia soprattutto con la Cina, le due Coree e Taiwan, poich celebra anche circa mille soldati giapponesi incarcerati al termine della Seconda Guerra Mondiale per aver commesso crimini di guerra, inclusi 14 criminali classe A (condannati per crimini contro la pace). In particolare, in Cina ancora vivo il ricordo di quanto commesso dai soldati nipponici durante le campagne militari tra il 1925 ed il 1945, ed anche negli ultimi anni si sono registrate manifestazioni antigiapponesi, a dimostrazione dellalto valore simbolico dello Yasukuni Shrine. Le ripetute visite di politici e dignitari nipponici al tempio, tra cui quelle effettuate dal 2001 al 2006 dallex Primo Ministro Junichiro Koizumi, sono state lette da Pechino, Seoul, Pyongyang e Taipei come provocazioni intollerabili, sebbene lattuale Primo Ministro Yoshihiko Noda abbia dichiarato, nel settembre 2011, di non avere lintenzione di visitare il santuario. La controversia ruota intorno al significato di tali visite da parte dei politici nipponici. Difatti, mentre per i giapponesi lo Yasukuni Shrine rappresenta anche un simbolo religioso (il santuario infatti unorganizzazione religiosa indipendente dal governo), per i cittadini coreani, cinesi e taiwanesi le visite al tempio vengono lette nella loro accezione storico-politica, provocando di conseguenza ampio risentimento. Le contrapposizioni si sono attenuate con lavvento al potere del Partito Democratico Giapponese, che ha privilegiato i rapporti con Seoul in materia di politica estera. In questo ambito, lex Primo Ministro Naoto Kan, in carica dal luglio 2010, nellagosto seguente ha espresso profondo rimorso e chiesto sincere scuse ai coreani per i 35 anni di dominio coloniale del Giappone, costituendo un significativo passo in avanti nel rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Giappone e Corea del Sud. Inoltre, nellottobre 2011, Noda, successore di Kan e in carica dallagosto scorso, volato a Seoul per restituire a Lee Myung-bak, Presidente sudcoreano, cinque volumi contenenti documenti reali della Corea del Sud, trafugati dal Giappone durante il periodo doccupazione. Quindi, il 6 dicembre, il governo giapponese ha inviato i 1.200 volumi rimanenti, collezione di documenti risalenti alla dinastia coreana Joseon (1392-1897). Copyright Equilibri 2012
Article 9: Aspiring sincerely to an international peace based on justice and order, the Japanese people forever renounce war as a sovereign right of the nation and the threat or use of force as means of settling international disputes. In order to accomplish the aim of the preceding paragraph, land, sea, and air forces, as well as other war potential, will never be maintained. The right of belligerency of the state will not be recognized. (Trad.: Aspirando sinceramente ad una pace internazionale fondata sulla giustizia e sullordine, il popolo giapponese rinunzia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano della Nazione, ed alla minaccia o all'uso della forza, quale mezzo per risolvere le controversie internazionali. Per conseguire lobiettivo proclamato nel comma precedente, non saranno mantenute forze di terra, del mare e dellaria, e nemmeno altri mezzi bellici. Il diritto di belligeranza dello Stato non sar riconosciuto.)
difesa, vuole riacquisire tali funzioni per gestire al meglio possibili scenari di crisi regionale, valutando autonomamente le migliori strategie da adottare per far fronte alle minacce citate in precedenza. La cooperazione fra Giappone e Corea del Sud stata fortemente incoraggiata dagli Stati Uniti, che gi al termine degli anni 90, con la stipula del TCOG (Trilateral Coordination and Oversight Group), erano riusciti nellintento di porre i due Paesi allinterno di una sorta di alleanza triangolare in ottica di contenimento dellinfluenza cinese e di contrasto al nucleare nord coreano. Inoltre, sempre grazie alla volont statunitense, nel 2010, dopo uno scambio di colpi di artiglieria tra Pyongyang e Seoul nella isola sudcoreana di Yeonpyeong (dopo il rifiuto di Seoul di interrompere delle esercitazioni militari il Nord ha esploso 170 colpi sullisola uccidendo 4 persone, ai quali il sud ha risposto con 70 colpi), Corea del Sud, Giappone e USA hanno formato un fronte comune nei confronti del regime della Corea del Nord. Inoltre, a partire dallincidente di Yeonpyeong, sia Tokyo che Seoul hanno iniziato ad inviare propri osservatori per assistere alle esercitazioni militari tenute dalle rispettive truppe con quelle americane.
Linfluenza del contesto regionale sulle relazioni bilaterali tra Seoul e Tokyo
Il crescente ruolo della Cina e la minaccia rappresentata dal nucleare della Corea del Nord costituiscono un fattore che contribuisce ad avvicinare progressivamente Seoul e Tokyo, soprattutto alla luce della scomparsa del dittatore nordcoreano Kim Jong-il, evento che potrebbe incidere profondamente sugli equilibri regionali. Il 17 gennaio scorso, i delegati giapponesi, sudcoreani ed americani si sono incontrati per discutere il riavvio dei negoziati sul nucleare di Pyongyang denominati Six Party Talks (negoziati multilaterali avviati nel 2003 sul disarmo nucleare di Pyongyang, che coinvolgono le due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone, Russia), meeting che ha preceduto quello tra linviato USA Glyn Davies e diplomatici cinesi e nordcoreani tenutosi a Pechino nel febbraio. Questultimo incontro si rivelato un successo per la diplomazia americana, dal momento che soltanto pochi giorni dopo, esattamente il 29 febbraio, il neo leader nordcoreano Kim Jong-un ha dichiarato, daccordo con la comunit internazionale, USA in primis, di sospendere i test nucleari e missilistici e larricchimento delluranio. Tale decisione potrebbe spianare la strada alla riattivazione dei negoziati a sei, evento auspicato sia da Seoul che Tokyo. Inoltre, il 30 gennaio, si sono svolte nella capitale sudcoreana delle consultazioni in tema di difesa e sicurezza, a cui Copyright Equilibri 2012
hanno partecipato anche delegati americani e giapponesi, incentrate soprattutto sulle ambizioni nucleari di Pyongyang. Tuttavia, numerosi ostacoli si frappongono ancora al raggiungimento di una effettiva cooperazione militare tra Giappone e Corea del Sud, a causa del clima politico non ancora maturo in entrambi i Paesi per un superamento dei contenziosi sulle isole contese e sul periodo 1910-45, ed anche a causa dellincertezza circa la reazione della Cina allistituzionalizzazione di unalleanza triangolare che coinvolga anche gli USA. La stessa Corea del Nord, se da un lato, come abbiamo visto, rappresenta un fattore di ravvicinamento tra Seoul e Tokyo, dallaltro lato il Giappone pone come condizione per lavvio di un negoziato ulteriori chiarificazioni da parte nordcoreana per quanto concerne il rapimento di propri cittadini da parte di agenti di Pyongyang tra il 1977 ed il 1983. Un piccolo passo in avanti dal punto di vista di un miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Corea del Sud e Giappone stato compiuto nel febbraio 2012, quando stato annunciato che verr riattivato a breve il programma di scambio di junior diplomats tra i due Paesi, interrotto nel 2001 a causa della diatriba sulle isole contese. Tale programma, iniziato nel 1998, prevede uno scambio di personale diplomatico per condividere know-how e rafforzare la fiducia reciproca, con lobiettivo di contribuire allo sviluppo di relazioni amichevoli tra i due Paesi.
stati compiuti anche decisivi passi in avanti per quanto concerne le relazioni bilaterali tra Cina e Giappone, in stallo dal 2010 dopo lincidente diplomatico avvenuto nel settembre dello stesso anno di fronte alle isole Senkaku/Diaoyu, contese da Pechino e Tokyo. Lutilit del summit trilaterale potrebbe riflettersi nella ripresa delle negoziazioni tra Giappone e Corea del Sud, in stallo dal 2004, per il raggiungimento di un Free Trade Agreement bilaterale. Tuttavia, su questo punto, rimangono ancora degli ostacoli da superare, soprattutto a causa delle preoccupazioni del mondo economico sudcoreano. Difatti, sebbene i due Paesi figurano reciprocamente come terzo partner commerciale, il Giappone detiene un surplus in tema di scambio commerciale bilaterale, soprattutto grazie alla massiccia presenza di imprese ed investitori nipponici nel crescente mercato sudcoreano. Per questa ragione, Seoul teme che un accordo di libero scambio aumenti tale gap a favore di Tokyo. Osservando le dinamiche dellinterscambio commerciale bilaterale tra Giappone e Corea del Sud degli ultimi venti anni, emerge una progressiva normalizzazione della situazione e se nel 1965 linterscambio si attestava sui 220 milioni di dollari, nel 2010 il volume totale degli scambi ha superato i 92 miliardi di dollari. Tale trend conferma un concreto sviluppo della partnership economica, dinamica confermata da un importante accordo dellottobre scorso teso a rafforzare le rispettive valute per far fronte alla crisi economica europea. Inoltre, Tokyo ha avviato i colloqui con Washington per lingresso nel TPP (Trans-Pacific Partnership), mossa che conferma la volont nipponica di raggiungere unautonomia economica e che tuttavia ha sollevato i malumori della Corea del Sud, la quale non fa parte del TPP. Fredda reazione anche in Giappone per lapprovazione, da parte del Parlamento americano nellottobre scorso e di quello sudcoreano nel novembre, del KORUS FTA (Korea-US Free Trade Agreement), patto firmato dai due Paesi nel 2007, ma effettivo soltanto a partire dal 15 marzo prossimo. Nel complesso intreccio di interessi nella regione, vediamo come Corea del Sud e Giappone premano in direzione di un rafforzamento dei legami politici, economici e militari con gli Stati Uniti, principalmente in ottica di contenimento di Cina e Corea del Nord. Inoltre, vediamo come stia lentamente prendendo forma una collaborazione sempre pi stretta, soprattutto in ambito militare, tra Tokyo e Seoul. Tale cooperazione rischia tuttavia di causare unescalation delle tensioni sia con Pechino che con Pyongyang, che, naturalmente, non vedono di buon occhio il rafforzamento di un fronte comune che vada inoltre a vantaggio degli interessi strategici degli USA. Occorre ricordare come la Cina sia il pi importante partner commerciale sia di Seoul sia di Tokyo Copyright Equilibri 2012
e soprattutto lalleato pi importante del regime nordcoreano, fattori, entrambi, che potrebbero spingere a maggiore cautela i governi giapponese e sudcoreano.
Conclusioni
Le relazioni bilaterali tra Giappone e Corea del Sud, soprattutto negli ultimi anni, hanno indubbiamente effettuato dei decisivi passi in avanti sulla strada di una sempre pi completa pacificazione. Entrambi gli Stati sono impegnati nella creazione di unarchitettura regionale che permetta di rispondere in modo efficace ed effettivo allinfluenza della Cina e alle incertezze che regnano intorno al regime nordcoreano. Tuttavia, se da una parte gli Stati Uniti si propongono come regia che muove i fili di tale collaborazione, dallaltra parte il cammino verso una completa normalizzazione dei rapporti tra Tokyo e Seoul costellata di una serie di ostacoli, principalmente di natura storica. indubbio che la Cina non veda di buon occhio la creazione di unalleanza sostenuta dagli USA, motivo per il quale Pechino cerca di contrastare il ruolo americano nella regione cercando di stringere accordi di natura commerciale con Giappone e Corea del Sud. Come visto in precedenza, le contrapposizioni tra i due Paesi sono essenzialmente legate al passato e ad oggi costituiscono una materia su cui entrambe le parti non riescono a dialogare, ma su cui anzi viene privilegiato lo scontro diplomatico. Tuttavia, pur vero che, soprattutto negli ultimi anni, Seoul e Tokyo hanno effettuato decisivi passi in avanti in materia di normalizzazione a livello politico, economico e militare. Per tale motivazione, appare certamente credibile e fattibile un superamento di tali contrapposizioni, nellottica di creare una solida partnership che vada a beneficio della stabilit regionale e globale.
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