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Modello di Ising unidimensionale in

ampo aleatorio e dimensioni frattali

Indi e
Introduzione

1 Magnetismo e denizione del modello

1.1

La magnetizzazione in materiali ferromagneti i

. . . . . . . . . .

1.2

Il modello di Ising: generalit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 Misure frattali e relative singolarit


2.1

Caratterizzazione delle misure frattali

2.2

Grandezze fondamentali in gio o.

Dq , f (), (q)
partizione naturale .

2.3

Grandezze alternative. La

2.4

Insiemi notevoli esattamente risolubili


2.4.1
2.4.2

7
. . . . . . . . . . . . . . .

Cantor set uniforme .


Cantor set a due s ale

. . . . . . . . .

7
8

. . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . .

10

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

11

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

12

3 1D-RFIM

15

3.1

Campo aleatorio e magnetizzazione lo ale

. . . . . . . . . . . . .

3.2

Dimensioni frattali generalizzate

15

. . . . . . . . . . . . . . . . . .

16

3.3

Simulazione numeri a del modello . . . . . . . . . . . . . . . . . .

17

Bibliograa

22

Introduzione
Il modello di Ising unidimensionale in ampo aleatorio (abbreviato onvenzionalmente on l'a ronimo 1D-RFIM) d una spiegazione si a estremamente sempli ata - e qualitativamente esatta - del omportamento della materia immersa
in ampo magneti o. Nella sua sempli it, questo modello ore spunti di riessione interessanti quando se ne analizza il supporto matemati o in termini di
dinami he non-lineari. Infatti, il modello si pu rappresentare analiti amente
servendosi di un mapping sto asti o dis reto per il ampo aleatorio eettivo
lo ale.
L'aspetto interessante he il supporto matemati o del mapping os ostruito

multifrattale, ossia appare ome una gura omposita he ontiene al suo


La misura multifrattale o dimensione
frattale generalizzata un parametro utile a aratterizzare quantitativamente le

di tipo

interno un numero variabile di frattali.

gure multifrattali os ottenute. Da uno studio di queste gure, appare evidente


la presenza di regioni nello spazio dei parametri si i del sistema (in parti olare
ampo magneti o esterno e temperatura) in ui la misura multifrattale ambia
drammati amente.

In parti olare, servendosi del formalismo delle dinami he

non-lineari si possono distinguere regioni dove la misura multifrattale al bordo


del supporto diverge o va a zero on pendenza rispettivamente innita o uguale
a zero. os possibile, on un appro io termodinami o-statisti o al problema,
al olare le dimensioni frattali generalizzate in funzione dei parametri si i.
In questo lavoro, si des rivono brevemente le propriet si o-matemati he del
modello di Ising unidimensionale in ampo aleatorio, sia mediante la aratterizzazione matemati a delle misure frattali e delle loro singolarit, mostrando il
al olo delle dimensioni frattali per i

Cantor set, sia mediante lo studio analiti o

e numeri o del modello, aratterizzando ogni gura multifrattale on le relative


misure invarianti.

Capitolo 1

Magnetismo nella materia e


denizione del modello
1.1

La magnetizzazione in materiali ferromagneti i: urva di isteresi e temperatura riti a

La

magnetizzazione

un fenomeno si o per ui una frazione nita degli

atomi di un materiale si polarizza spontaneamente nella stessa direzione, sotto


l'azione di un ampo magneti o ma ros opi o. Il vettore di magnetizzazione o
polarizzazione magneti a denito ome:

M lim

dove

PN
i=1

mi

= lim

N
hmi

(1.1)

il numero di dipoli

un volumetto della materia onsiderata,

presenti in

hmi

il valor medio dei momenti magneti i dei dipoli. In as-

senza di un ampo esterno, ovviamente, i momenti magneti i degli atomi sono


orientati in modo del tutto asuale, e quindi il valor medio di

su una por-

zione ma ros opi a del materiale nullo. Immergendo il sistema in un ampo


magneti o esterno, i momenti magneti i tendono ad allinearsi nella direzione
del ampo; questo fenomeno strettamente legato ai parametri si i he aratterizzano il sistema, in parti olar modo all'intensit del ampo ( he tende ad
ordinare i momenti) e alla temperatura ( he sortis e l'eetto opposto, sparpagliando i momenti in modo disordinato nello spazio). Pi pre isamente, un
materiale pu magnetizzarsi quando la temperatura del sistema minore di
una temperatura aratteristi a, detta

rie Tc .

temperatura riti a o temperatura di Cu-

Infatti, nell'appro io statisti o alla Maxwell-Boltzmann, la probabilit

he il dipolo magneti o elementare

d = 2 sin d

m0

si orienti entro l'angolo solido elementare

data da


m0 Bl cos
2 sin d
dP = A exp
kT


dove

un fattore legato alla normalizzazione e

Bl

il ampo magneti o lo ale.

Per mezzi isotropi, si ha simmetria ilindri a intorno alla direzione di


quindi, supponendo he

Bl

sia parallelo all'asse


3

z,

(1.2)

Bl , e
m0

l'uni a omponente di

CAPITOLO 1.

non nulla

MAGNETISMO E DEFINIZIONE DEL MODELLO

m0z = m0 cos :
R
m0z =

Si denis ono ora



l cos
m0 cos exp m0 BkT
2 sin d
R
 m0 B cos 
l
exp
2
sin
d
kT
0
m0 B l
y
kT

cos x

e risolvendo l'integrale si trova he



1
m0z = L(y) m0 coth(y)
y
La

L(y)

detta

funzione di Langevin

al se ondo ordine, se

kT m0 Bl .

e viene sviluppata in genere al primo o


In questo modo, si ri avano le relazioni

fondamentali he legano la magnetizzazione

al ampo magneti o

B.

Per

materiali ferromagneti i, questa relazione non lineare n univo a; anzi una


urva omplessa detta

urva di isteresi, la ui forma dipende riti amente dalla

temperatura del sistema.

Per temperature al di sopra della

Tc ,

il materiale

non presenta pi isteresi, e si omporta ome paramagneti o: il sistema ha una

transizione di fase alla temperatura Tc.

Figura 1.1:

1.2

Ci lo di isteresi per un materiale ferromagneti o.

Il modello di Ising: generalit. Assenza della


magnetizzazione spontanea nel modello unidimensionale

Il modello di Ising, introdotto nel 1925, spiega il fenomeno del ferromagnetismo simulando un dominio in una sostanza ferromagneti a. Si supponga di
avere un erto materiale he o upa un erto volume nello spazio, e di dividere il materiale in parti uguali, ias una delle quali ontenga

un solo atomo del

materiale stesso. Si immerga ora il ampione in un ampo magneti o esterno;


nel aso unidimensionale (ad esempio una barra di lunghezza innita), il ampo
magneti o potr avere solo due possibili direzioni. Si denis e

spin il valore he

CAPITOLO 1.

MAGNETISMO E DEFINIZIONE DEL MODELLO

aratterizza il ampo magneti o lo ale, a se onda del suo orientamento (su o


gi). Se il ampo ostante in intensit, ai due possibili spin asso iato il
valore onvenzionale di

1.

Assegnare il ampo magneti o al materiale in esame, dunque, vuol dire attribuire uno spin ad ogni atomo; quest'assegnazione viene detta

{si }.
energia Ei ({si }); nel

Ad ogni ongurazione

e si indi a on

sia

lo ale,

modello di Ising, si suppone he l'interazione tra gli atomi

Jij .

L'energia

dal valore del ampo magneti o esterno

Ei ({si }) =

<ij>

dove on

ongurazione

asso iata la orrispondente

nel senso he ogni atomo interagis e solo on i suoi primi vi ini me-

diante una energia di interazione

Jij

{si }

< ij >

Ei

sar allora funzione di

"

Jij si sj H

N
X

si

i=1

(1.3)

si indi ano tutte le oppie di spin primi vi ini. Se si suppone

J , l'energia si s rive pi sempli emente


"

#
N
X
X
si
si sj H
Ei ({si }) = J

ostante, e lo si indi a on

In parti olare, per

J > 0

ome

(1.4)

i=1

<ij>

J <0

Jij

agente sull'i-esimo spin:

ferromagnetismo,
anti-ferromagnetismo.

si ha il fenomeno del

mentre per

si ha il fenomeno dell'

A questo punto, si possono agevolmente ri avare le grandezze statisti he e termodinami he rilevanti, legandole alle ongurazioni di spin e all'energia del
sistema:

Qi (H, T ) =

XX
s1

...

s2

eEi {si }

sN

Ai (H, T ) = kT ln Qi (H, T )


Ai
2
Ui (H, T ) = kT
T kT
Ui
T


N
X
Ai

si i
=h
Mi (H, T ) =
H kT
i=1
Ci (H, T ) =

dove

Qi

la funzione di partizione,

la apa it termi a e

ferromagneti o.

Mi

Ai

l'energia libera,

Ui

la magnetizzazione spontanea. Se

l'energia interna,

Mi 6= 0,

Ci

il sistema

La magnetizzazione spontanea rappresenta una rottura spontanea della simmetria, he avviene in assenza di ampo esterno e al di sotto
della temperatura riti a.
In generale, la simmetria di un sistema si o pu essere rotta spontaneamente quando lo stato fondamentale dell'Hamiltoniana del sistema non possiede le
stesse simmetrie dell'Hamiltoniana stessa. Per un ferromagnete, lo stato fondamentale non invariante per rotazione, per h la magnetizzazione diretta
lungo un ben denito asse nello spazio e quindi presente un orientamento
spaziale privilegiato. Infatti, una volta he il sistema si magnetizzato lungo
una erta direzione,

non pu ompiere una transizione per magnetizzarsi lungo

CAPITOLO 1.

MAGNETISMO E DEFINIZIONE DEL MODELLO

un'altra, an he se questo non omporta al un dispendio di energia. Ci ri hiederebbe infatti he tutti i momenti atomi i nel sistema ruotino simultaneamente
e spontaneamente di uno stesso identi o angolo, ma la probabilit he questo
avvenga prati amente nulla per un sistema ma ros opi o.
Se gli spin sono inizialmtente tutti allineati, l'energia al minimo assoluto, e

(a) Un reti olo di spin unidimensionale. (b) Una parete del dominio in
una dimensione.

Figura 1.2:

l'entropia nulla. Se si rea una parete del dominio, ossia s'invertono tutti gli
spin alla destra di un erto sito, l'energia res e di

k ln(N 1), poi h i sono N

2, ma

l'entropia aumenta di

possibili s elte per sistemare la parete nel reti olo;

l'energia libera asso iata alla reazione della parete allora

A = 2 kT ln (N 1)
e si vede he per

T >0

N ,

abbassa l'energia libera.

la reazione di una parete del dominio

Pertanto, verranno reate tante pareti n h gli spin

non avranno un'orientazione asuale. Se ne dedu e he nel modello di Ising


unidimensionale non si osserva magnetizzazione spontanea a T > 0.1

1 Le

transizioni di fase possono in realt osservarsi an he per i modelli unidimensionali allo

zero assoluto.

Capitolo 2

Misure frattali e relative


singolarit. Esempi notevoli
2.1

Caratterizzazione delle misure frattali

Dalle dinami he si he non-lineari provengono delle distribuzioni normalizzate,


dette

misure,

he gia iono su insiemi frattali o multifrattali.

Questi insie-

mi sono aratterizzati dalla presenza di singolarit e dalla distribuzione delle


singolarit stesse.

Lo spettro ompleto delle singolarit des ritto fornendo

informazioni sulla loro profondit

e sulla densit della loro distribuzione.

oggetto) e di quanto spesso viene visitata una determinata regione dell'attrattore


(evento). In generale, si pu des rivere ogni evento dividendo l'oggetto in regioni eti hettate on un indi e i. Sia allora li la dimensione dell'i-esima regione e
Mi la des rizione dell'evento he vi avviene. Nel modello di Ising, ad esempio,
Nella teoria dei sistemi dinami i interessante lo studio di un attrattore (

Mi

potrebbe essere la magnetizzazione lo ale sull'i-esimo spin del reti olo. In

questo aso, se la regione

ha una dimensione di ordine

l,

la magnetizzazione

deve avere un valore dell'ordine di

Mi liy
dove

(o

yq )

(2.1)

uno degli indi i riti i standard ( fr. Capitolo 3). Supponen-

do he le regioni o upino interamente lo spazio, la densit di ogni regione


naturalmente data da

(l)
dove

1
ld

(2.2)

la dimensione eu lidea dello spazio.

In eetti, in tutti i fenomeni riti i ome il modello di Ising si usa denire


q
un'intera sequenza di yq , di endo he i valori tipi i di (Mi ) variano on q e
hanno la forma

(Mi )q lyq ,
Tipi amente

Mi

q = 1, 2, 3, . . .

(2.3)

rappresenta una distribuzione di probabilit (pre isamente, la

probabilit he un qual he evento si veri hi nell'i-esima regione), e in tal aso


i valori di

hanno l'ovvio signi ato di

momenti della distribuzione.

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

La probabilit he l'i-esima regione venga visitata


da

pi = lim

Si pu denire inoltre un peso o

Ni

volte banalmente data

Ni
N

esponente di s ala , direttamente onnesso

on le singolarit di ui sopra, per legare le dimensioni di una regione on la sua


misura:

pqi liq

Con questa denizione,

(2.4)

(rozzamente equivalente ad yq /q

nella (2.3)) pu assu-

mere un range di valori pi o meno ampio, a se onda delle dimensioni delle varie
regioni della misura. In parti olare, se il sitema diviso in regioni di dimensione
l, il numero di volte he assume un valore ompreso tra e + d della
forma

d ( )lf ( )
dove

f ( )

(2.5)

una funzione ontinua, he rispe hia le diverse dimensioni degli


, ed ha pertanto il

intervalli sui quali possono gia ere le singolarit di forza


senso di

densit di distribuzione delle singolarit della misura.

Attribuendo alla (2.5) questo signi ato di densit, si pu ompararla on l'analoga (2.2): in quest'ultima si ha un'uni a dimensione
prima si ha una

per lo spazio, nella

dimensione frattale f () per lo spazio, he varia on .

Le gure frattali possono essere allora ompletamente modellizzate onsiderando una

mis ela di insiemi ias uno

on singolarit di ordine

aratterizzata dalla propria densit (o pi pre isamente,

2.2

ognuna

dimensione) f ().

Grandezze fondamentali in gio o.

Dq , f (),

(q)
Per determinare la funzione

f ()

per una misura data, bisogna naturalmente

legarla a propriet osservabili della misura stessa. Una quantit he risulter


molto importante per la aratterizzazione del modello di Ising unidimensionale
in ampo aleatorio la

Dq ,

denita da

Dq = lim

1 ln ((q))
q 1 ln (l)

dove

(q) =

(2.6)

pqi

(2.7)

Dq

la

dimensione frattale del supporto della misura.

(2.7), diventano dominanti

Al variare di

nella

tutti i diversi sottoinsiemi asso iati ai diversi indi i

di s ala presenti nell'insieme di partenza. In questo senso, allora, fa endo variare


l'indi e

si rendono via via dominanti tutti i ontributi delle varie regioni del-

D0 detta Hausdor dimension, D1 information


dimension, D2 orrelation dimension e os via, proprio ome i momenti
l'insieme. In parti olare,

su essivi di una qualsiasi distribuzione di probabilit.


Inserendo la (2.4) e la (2.5) nella (2.7) si ottiene ora

(q) =

d ( )lf ( ) lq

(2.8)

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

Restringendo la dimensione delle misure,

diventa sempre pi pi olo, e quindi


he minimizza q f ( ), pur0. Si sostituis e allora on una (q), denita dalle

l'integrale (2.8) sar dominato dal valore di


h ovviamente

() 6=

ondizioni estremali


[q

f
(
)]
=0

d
(q)


d2


[q

f
(
)]
>0

d( )2
(q)

osi h

f ((q)) = q

(2.9)

f ((q)) < 0

(2.10)

Dalla (2.6) segue allora he

Dq =
In questo modo,
alla

Dq ;

1
[q(q) f ((q))]
q1

(2.11)

onos endo f () e lo spettro dei valori possibili da , si risale

e vi eversa, data la

Dq ,

si pu ri avare

(q) =
e, inne, onos endo

(q),

dal momento he

d
[(q 1)Dq ]
dq

si pu ottenere

In generale, la determinazione di

(q)

(2.12)

f (q).

per una misura ore molte pi infor-

mazioni della sola onos enza delle dimensioni frattali

Dq .

Le funzioni n qui

dis usse hanno immediata onnessione on le propriet metri he delle misure


oinvolte.

2.3

Grandezze alternative. La partizione naturale

Si vuole ora fornire una denizione pi generale delle dimensioni frattali


onsideri allora un insieme
raggio

l)

Dq .

Si

in una regione nita (ad esempio un intorno di

d-dimensionale, e si partizioni l'insieme in N


S1 , S2 , . . . , Si , . . . , SN , in ui ad ogni Si sia assegnata la
su un intorno di raggio li . Si denis e allora la funzione di

di uno spazio eu lideo

sottoinsiemi disgiunti
misura

pi

e gia ia

partizione naturale

(q, , {Si }, l) =

N
X
pq
i

i=1

Per grandi valori di

N,

li

(2.13)

la partizione naturale dell'ordine dell'unit solo se

soddisfatta la ondizione

= (q 1)Dq

(2.14)

Si onsiderino ora infatti le due regioni


regione

A:

q 1, 0

(2.15)

regione

B:

q 1, 0

(2.16)

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

10

{Si } in modo tale da massimizzare ;


B , analogamente, si s eglie la {Si } he rende minima . Si denis e

Nella regione A, si s eglie la partizione


nella regione
allora

Il

sup nella

(q, , l) = sup (q, , {Si }, l)

regione

(2.17)

(q, , l) = inf (q, , {Si }, l)

regione

(2.18)

regione

esiste se esistono due ostanti

ogni possibile sottoinsieme

Si

di

S,

a>0

0 > 0 tali

he, per

si abbia

pi < a(li )0
Quindi,

(q, , l)

(2.19)

esiste ed nito quando

0 (q 1) >

(2.20)

(q, ) = lim [(q, , l)]

(2.21)

Deniamo inoltre

l0

Si noti he

(q, ) una funzione monotona non-de res ente di e una funzione


q . Si pu arguire allora he esiste una sola funzione

monotona non- res ente di

(q)

tale he

(q, ) =
Dalla (2.22) si pu denire

Dq

per
per

> (q)
< (q)

(2.22)

ome

(q 1)Dq = (q)
Una volta onos iuta

f (q).

Dq ,

(2.23)

la (2.11) e la (2.12) permettono di al olare

Si noti he la denizione (2.23) pre isamente quella he rende

Hausdor dimension.
2.4

(q) e
D0 la

Insiemi notevoli esattamente risolubili

Si d ora un esempio di al olo delle grandezze n qui introdotte, riferendosi


ai

Cantor set,

la ui ostruzione dis ussa nei seguenti paragra. Per questi

insiemi, possibile risolvere analiti amente il problema della partizione e della


misura frattale. Infatti, se un insieme possiede una struttura ri orsiva esatta, si
pu agevolmente al olare la relativa

Dq .

Si supponga quindi he la misura sia generata nel modo seguente:

si inizia

1 e dimensione 1; si divida ora la regione in


sottoinsiemi Si , on i = 1, 2, . . . , N , ias uno di misura pi e dimensione li . Si
supponga inoltre he il massimo li sia l . Al primo step si pu ostruire allora la
on una regione he ha misura

funzione di partizione naturale

(q, , l) =

X pq
i

(2.24)

li

Allo step su essivo, ogni sottoinsieme viene ulteriormente partizionato in


regioni, ognuna delle quali ha misura ridotta di un fattore

pj

e dimensione

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

ridotta di un fattore

qj .

11

A questo livello, la partizione naturale sar allora data

da

(q, , l2 ) = [(q, , l)]

(2.25)

Si vede allora he, per una misura di questo tipo, la funzione di partizione
originaria

(l)

genera tutte le su essive, e he la (q) denita da


(q, (q), l) = 1

Se una partizione naturale on

generatri e.

2.4.1

(2.26)

nito rispetta la ondizione (2.25), si di e

Cantor set uniforme

Nel Cantor set uniforme, si sostituis e inizialmente l'intervallo unitario on due

l = 1/3. Ad ognuno di questi due sottointervalli


p = 1/2. Allo step su essivo della ostruzione di questa

intervalli, ias uno di lunghezza


viene asso iata la misura

misura, lo stesso pro esso viene ripetuto su ognuno di questi due sottointervalli.
Quindi, la ondizione da imporre per la partizione relativa al Cantor set

Figura 2.1: Costruzione del Cantor set uniforme o monos ala. Ad ogni passo
della ostruzione, si rimuove
il terzo
 dall'insieme
 n entrale di ogni segmento. Ogni
n
segmento ha misura p0 = 12 e s ala l0 = 31 , dove n il numero di iterazioni.

uniforme

(q, (q), l) = 2
he porta a

"


1 q
2

1
3

=1

(2.27)

= (q 1)[ln(2)/ ln(3)]

(2.28)

Dq = [ln(2)/ ln(3)]

(2.29)

ovvero

Se

l0

la lunghezza ad un parti olare livello della partizione, e

p0

la relativa

misura, si ha

[ln(2)/ ln(3)]

p0 = l0

(2.30)

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

Chiamando allora

12

l'indi e delle singolarit (il he, ome si visto in pre ep0 = l0 ) si ha he

denza, porta a dire he

= [ln(2)/ ln(3)]
Se inoltre si vuole onos ere la

(2.31)

densit di tali singolarit, si trova sempli emente

he essa orrisponde alla densit dell'insieme:

(l0 ) =

(2.32)

[ln(2)/ ln(3)]
l0

Inne, servendosi della (2.5), si trova he

f () = ost = [ln(2)/ ln(3)]


ovvero, in questo aso,

= f,

(2.33)

e inoltre

(q) = q f
2.4.2

(2.34)

Cantor set a due s ale

Un altro esempio quello relativo al Cantor set non uniforme. In questo aso
vengono usati due diversi fattori di s ala l1 ed l2 e due misure

p1 e p2

e si pro ede

a suddividere allo stesso modo l'insieme unitario di partenza.


An he a questa misura deve essere evidentemente asso iata una partizione

Costruzione del Cantor set on due diversi fattori di s ala, sia per la
dimensione he per la misura. La ostruzione del set auto-somigliante.

Figura 2.2:

generatri e, e pertanto deve essere rispettata la ondizione

(q, , l2n )

pq
pq
= 1 + 2
l1
l2


n

=1

(2.35)

In questo aso, indipendente da n ma dipende da q . Imponendo, al solito,


Dq = (q)/(q 1) e risolvendo numeri amente la (2.35) si pu trovare e gra are
D in funzione di q .
Sviluppando ora la (2.35) ome binomio di Newton si ha

(q, , l2n )

X  n  mq (nm)q h (nm) i
=1
l1m l2
p1 p2
=
m
m

(2.36)

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

Figura 2.3:

Ci si aspetta he per

13

Dq in funzione di q per il Cantor set a due s ale.


n

sia dominante il termine pi grande nella somma-

toria. Per trovare il termine massimo, si impone

ln((l2n ))
=0
m

(2.37)

e usando l'approssimazione di Stirling si trova

ln(n/m 1) + q ln(p1 /p2 )


ln(l1 /l2 )

(2.38)

Si approssima quindi la somma on il termine massimo appena trovato:

"
#
 
1
n mq (nm)q
p p
=1
(nm)
m 1 2
lm l

(2.39)

1 2

Con al une manipolazioni algebri he, si trova allora he

ln(n/m) ln(l1 /l2 ) ln(n/m 1) ln(l1 ) = q[ln(p1 ) ln(l2 ) ln(p2 ) ln(l1 )]


Si vede allora he, ssato

q,

esiste un valore di

n/m

(2.40)

he rispetta la ondizione

(2.35). Si possono dunque al olare tutte le grandezze notevoli n qui introdotte:

 h
if
n
(nm)
=1
l1m l2
m
e

(nm)

pm
1 p2

f=

(n/m 1) ln(n/m 1) (n/m) ln(n/m)


ln(l1 ) + (n/m 1) ln(l2 )
(2.41)

i
h
(nm)
= l1m l2

ln(p1 ) + (n/m 1) ln(p2 )


ln(l1 ) + (n/m 1) ln(l2 )

Pertanto, nel Cantor set a due s ale, ssato

q,

la misura s ala se ondo la

su un insieme di segmenti he onvergono ad un insieme di dimensioni


Variando

q,

(2.42)

(q),
f (q).

inve e, si pu determinare la dimensione frattale dalla relazione

= (q 1)Dq = q(q) f (q)


e sono os determinate tutte le quantit interessanti.

(2.43)
Si noti he possibile

omprendere, in modo pi immediato, il senso di queste grandezze, legandole


direttamente agli step della ostruzione del Cantor set.

Infatti, la misura e

la dimensione di ogni segmento sono univo amente determinati dall'indirizzo

CAPITOLO 2.

MISURE FRATTALI E RELATIVE SINGOLARIT

14

del segmento stesso, he pu essere individuato ad esempio dalla sequenza di


simboli

DoS

per indi are he alla suddivisione pre edente si s elto il segmento

di destra o di sinistra rispettivamente. In questo modo, ad esempio, al primo


step si avranno quattro segmenti, ovvero
la dimensione di un segmento data da

SS , SD, DS , DD. Si visto he


(nm)
l1m l2
; ebbene, gli indi i l e m

S e D nella sequenza relativa al segmento


SSS . . . SSS . . . e DDD . . . DDD . . . sono
asso iate alle singolarit he gia iono sui due bordi dello spettro della (q);
sequenze miste di S e D sono asso iate a valori di tra i due estremi.
orrispondono proprio al numero di

in esame. In parti olare, le sequenze

Capitolo 3

Modello di Ising
unidimensionale in ampo
magneti o aleatorio
3.1

Campo aleatorio e magnetizzazione lo ale

Si supponga di avere un reti olo di Ising unidimensionale e di a endere un


ampo magneti o aleatorio

hn

per il tempo ne essario a ambiare l'orientazione

degli spin. La funzione di partizione del sistema si s rive allora ome

exp

= (kT )

Jsn sn+1 +

N
X

h n sn

n=1

n=1

{sn }
on

N
1
X

(3.1)

l'energia di interazione spin-spin, he si suppone ostante

per ogni oppia di primi vi ini.


Sommando sull'ultimo spin a sinistra della atena, si pu ridurre il problema in
esame (N spin in un ampo magneti o smorzato
in un

ampo lo ale aleatorio eettivo N .


ZN =

exp

sN

Il ampo lo ale eettivo

"

hn ) al problema di un

solo spin

La (3.1) si pu s rivere allora ome

N sN +

N
1
X

!#

B(n )

n=1

(3.2)

he agis e sull'n-esimo spin della atena regolato

dal mapping sto asti o dis reto

n = hn + A(n1 ) f (hn , n1 ),

0 = 0;

n = 1, . . . , N

Inserendo la (3.3) nella (3.2) e uguagliando on la (3.1) si ottiene he

A(x) = (2)1 log [cosh (x + J)/ cosh (x J)]


B(x) = (2)1 log [4 cosh (x + J) cosh (x J)]

15

(3.3)

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

16

hn

Si onsidera ora una ampo aleatorio

h = h0 h

on la stessa probabilit

he pu assumere soltanto due valori

1/2;

inoltre, il ampo indipenden-

te ed identi amente distribuito su ias un sito del reti olo.

A questo map-

ping asso iata una densit di probabilit per l'n-simo step dell'iterazione data
dall'equazione di Frobenius-Perron

pn (x) =

dx pn1 (x )

1 X
(x f (h,x ))
2 =

(3.4)

Le propriet interessanti del mapping sto asti o dis reto dipendono riti amente dalla forma del pro esso
modello,

A(x)

multifrattale,

hn

e dalla natura della funzione

A(x).

In questo

nonlineare: per questo motivo, la misura del mapping eseguito


e varia a se onda del valore dei parametri si i del sistema (in

parti olare, un multifrattale si di e

fat se il suo supporto ontinuo e thin se il

suo supporto an h'esso un frattale). Il supporto di questo modello ha la stessa


topologia del Cantor set, pur non essendo auto-somigliante, e etto per pi oli
valori del ampo magneti o o per alte temperature, quando si pu approssimare
bene la

A(x)

porto sarebbe

on una funzione lineare. Se il pro esso

sempre il ontinuo.

fosse ontinuo, il sup-

Queste propriet multifrattali del ampo eettivo si riettono ovviamente su


tutte le grandezze si he he aratterizzano il sistema, ome ad esempio la

magnetizzazione lo ale, denita da

dove




mn = tanh n + A(n+1
)

(3.5)

orrisponde alla somma degli spin dall'estremit destra della atena

all'n-simo sito.
I ambiamenti drammati i nella forma della misura invariante hanno inoltre
onseguenze nel al olo della dimensione frattale

Dq ;

inoltre, si possono indi-

viduare delle relazioni pre ise tra il arattere multifrattale del supporto e le
uttuazioni dell'energia libera in altri modelli a atena nita.
In sostanza, si vede he lo spazio dei parametri diviso in regioni in ui la misura
invariante ha forme

qualitativamente

diverse, e si possono al olare numeri a-

mente le dimensioni frattali generalizzate in funzione dei parametri si i.

3.2

Dimensioni frattali generalizzate

Si visto nei apitoli pre edenti he la misura multifrattale viene aratterizzata


dalla

dimensione frattale generalizzata


Dq =

dove

P (l) q
ln( N
pi )
1
i
lim
q 1 l
ln(l)

l la dimensione degli N (l) bin e pi

il

(3.6)

peso totale della misura relativa all'i-

esimo bin, ovvero, in sostanza, quante volte il ampo ade nell'i-esimo bin (tutte
le misure s'intendono ovviamente normalizzate). Si assume inoltre di restringere la somma ai soli bin non vuoti. Il parametro

q,

di sui si gi ampiamente

parlato, pu assumere valori ontinui; fa endolo variare, si evidenziano, in un


erto senso, le varie regioni della misura, ossia le zone in ui l'istogramma pi
o meno denso. In parti olare,

D0

la

dimensione di Hausdor, D1 e D2

sono

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

rispettivamente la

17

dimensione d'informazione

e la

dimensione di orrelazione;

D e D aratterizzano la parte pi rarefatta (ma omunque non vuota) della


misura e fornis ono la larghezza dello spettro multifrattale, direttamente onnessa alle uttuazioni dell'energia libera nel modello di Ising unidimensionale.
La funzione

Dq

monotona de res ente al res ere di

q;

nell'approssimazione

uniforme (ovverosia on una sola s ala, ome ad esempio il Cantor set uniforme), tutte le

Dq

q)

sono uguali ( io indipendenti da

e si possono al olare

analiti amente. Questo tipo di approssimazione legittima se si in regime di


basso ampo o alta temperatura.
Per al olare analiti amente, ad esempio on la teoria delle perturbazioni, la
dimensione frattale relativa alla misura, si pu onsiderare il

problema repulsivo

asso iato al modello, s rivendo un'equazione di Frobenius-Perron generalizzata,


per poi renderla stazionaria usando il metodo variazionale per determinare orrettamente la dimensione frattale. Questo metodo, abbastanza omplesso ma
del tutto e a e, ha il vantaggio di essere perfettamente risolubile analiti amente e di poter essere esteso per al olare l'intero spettro della

Dq .

In generale, il

metodo di rendere stazionaria l'equazione di Frobenius-Perron viene usato nella


maggior parte dei problemi on ampo aleatorio.
Si pu inoltre denire la

partizione naturale

( fr.

Capitolo 2). In tal aso,

inve e di suddividere il supporto (nello spe i o, l'istogramma relativo all'intensit del ampo sui siti della atena di spin) in bin identi i di dimensione
giungendo quindi all'equazione (3.6), si opera una partizione

{li }

l,

direttamente

ollegata alla natura del mapping in questione:

({li }, q) =

X pq
i

{li }

(3.7)

li

dove la risoluzione della partizione ovviamente varia da zero a innito a se onda


della densit della misura.
Dalla relazione

= (q 1)Dq

si pu ri avare inne la dimensione frattale. Le

equazioni (3.6) e (3.7) sono naturalmente equivalenti.

3.3

Simulazione numeri a del modello

Per simulare numeri amente il modello, si ha bisogno di un algoritmo he generi


il ampo aleatorio e lo iteri ri orsivamente se ondo la relazione (3.3). Su essivamente, i dati relativi al ampo vengono valutati da un se ondo software he li
normalizza e genera un istogramma (la distribuzione di probabilit per il ampo sui diversi siti della atena). Inne, un ultimo algoritmo al ola, a partire
dagli istogrammi di ui sopra, la

Dq

relativa ad ogni misura. I dati sono stati

a quisiti er ando le ongurazioni di parametri si i (in parti olare

h)

J , , h0 ,

he evidenziano maggiormente il ambio drasti o nella forma della misura

invariante.
Nelle gure 3.1-3.5 sono mostrati appunto gli istogrammi relativi a inque ongurazioni notevoli. Si vede he, per pi oli valori di

kT ,

le singolarit della

misura s ompaiono progressivamente e il supporto tende ad una urva gaussiana. Aumentando l'intensit del ampo esterno e la temperatura, appaiono le
singolarit negli istogrammi: si notano delle zone in ui la misura pi rarefatta, he tendono poi a diventare dei veri e propri bu hi. Si notino an he le

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

18

diverse s ale usate in as issa e ordinata per i vari istogrammi.


Un dis orso pi approfondito merita il al olo numeri o della dimensione

0.0012

0.001

0.0008

0.0006

0.0004

0.0002

0
-0.08

-0.06

-0.04

-0.02

0
h

0.02

0.04

0.06

0.08

Figura 3.1: Istogramma di intensit del ampo sui siti della atena. Sono state
eettuate 107 iterazioni, la dimensione di ogni bin 103 . La ongurazione :
J = 1, kT = 1, h0 = 0, h = 0.02.

0.001

0.0008

0.0006

0.0004

0.0002

0
-0.8

-0.6

-0.4

-0.2

0
h

0.2

0.4

0.6

0.8

Istogramma di intensit del ampo sui siti della atena. Sono state
eettuate 107 iterazioni, la dimensione di ogni bin 104 . La ongurazione :
J = 1, kT = 1, h0 = 0, h = 0.25.
Figura 3.2:

frattale vera e propria.

Si studiata la dipendenza della dimensione frattale

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

19

0.0025

0.002

0.0015

0.001

0.0005

0
-1

-0.5

0
h

0.5

Istogramma di intensit del ampo sui siti della atena. Sono state
eettuate 107 iterazioni, la dimensione di ogni bin 104 . La ongurazione :
J = 1, kT = 1, h0 = 0, h = 0.6.
Figura 3.3:

0.02

0.015

0.01

0.005

0
-2

-1.5

-1

-0.5

0
h

0.5

1.5

Istogramma di intensit del ampo sui siti della atena. Sono state
eettuate 107 iterazioni, la dimensione di ogni bin 104 . La ongurazione :
J = 1, kT = 1, h0 = 0, h = 1.2.
Figura 3.4:

dai parametri

h, h0

kT ,

tenendo

ome parametro ssato. Questo tipo di

elaborazione risultata soggetta a uttuazioni statisti he, dovute soprattutto


al limite di larghezza nita dei bin degli istogrammi (a rigore, bisognerebbe far
tendere a zero l , si veda la (3.3)). In gure 3.6-3.9 si riportano le urve di

Dq (h)

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

20

0.2

0.15

0.1

0.05

0
-1.5

-1

-0.5

0.5

1.5

Istogramma di intensit del ampo sui siti della atena. Sono state
eettuate 107 iterazioni, la dimensione di ogni bin 104 . La ongurazione :
J = 0.9375, kT = 0.15, h0 = 0.25, h = 1.
Figura 3.5:

Dq (kT );

si noti an ora una volta he per ampi pi oli o alte temperature,

la dimensione frattale tende a diventare indipendente da


propriata l'approssimazione mono-s ala.
questo aso ai valori di

h o di kT

e quindi risulta ap-

parametri riti i

orrispondono in

in orrispondenza dei quali la misura, al bordo

del supporto, ambia da innito a zero.


1.4
q=-1
q=0
q=1
q=2

1.2

Dq

0.8

0.6

0.4

0.2

0
0

Figura 3.6:

0.2

0.4

0.6
h

0.8

1.2

Dimensione frattale generalizzata della misura invariante per q =

1, 0, 1, 2 in funzione di h. La ongurazione : J = 1, kT = 1, h0 = 0.

CAPITOLO 3.

1D-RFIM

21

q=-1
q=0
q=1
q=2

1.2

Dq

0.8

0.6

0.4

0.2

0
0.6

0.8

1.2

1.4

1.6

Dimensione frattale generalizzata della misura invariante per q =

Figura 3.7:

1, 0, 1, 2 in funzione di h. La ongurazione : J = 1, kT = 1, h0 = 0.8.

q=-1
q=0
q=1
q=2

1.2

Dq

0.8

0.6

0.4

0.2

0
0.5

1.5

kT

Figura 3.8:

Dimensione frattale generalizzata della misura invariante per q =

1, 0, 1, 2 in funzione di kT . La ongurazione : J = 1, h0 = 0.4, h = 0.35.

Bibliograa
Fra tal measures
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Review A, vol. 33, n. 2, pp. 1141 e seg.

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Phase Transitions to Chaos, Topi s in Modern Statisti al Physi s, World
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[2 Behn, Lange,

[3 Huang,

Me ani a Statisti a, Zani helli, 1997, pp. 349 e seg.

[4 Men u ini, Silvestrini,

1998, pp. 299 e seg.

Fisi a II - Elettromagnetismo e Otti a, Liguori,

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