Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Domenico Mannelli
FATTORI DI RISCHIO CHIMICO POLVERI NEBBIE FIBRE FUMI GAS E VAPORI FORME MISTE
2006
2/68
POLV ERI
Particelle solide disperse in aria di diametro compreso tra 0,1e 100 micron che possono entrare nel tratto respiratorio (frazione inalabile) Possono essere organiche o inorganiche, inerti o tossiche Un parametro indispensabile per la classificazione rappresentato dal diametro aerodinamico (Dae), che definito come diametro di una particella sferica equivalente di densit 1 g/cm3 che ha la stessa velocit di caduta per gravit della particella in esame.
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 3/68
POLVERI
LAmerican Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) definisce: - Frazione Inalabile: particelle raccolte con un diametro aerodinamico compreso tra 0 e 100 m - Frazione Toracica: particelle raccolte con un diametro aerodinamico compreso tra 0 e 30 m - Frazione Respirabile: particelle raccolte con un diametro aerodinamico compreso tra 0 e 10 m
2006
4/68
POLVERI
Possono essere generate nelle seguenti lavorazioni: Movimentazione sabbia Taglio (marmo, legno) Sezionatura (taglio) Levigatura Lucidatura Molatura Vagliatura Carico e scarico inerti
2006
5/68
FIBRE
Particelle presenti in aria nelle quali il rapporto fra lunghezza e diametro medio superiore a 3:1. La lunghezza maggioire di 5 micron Possono essere naturali o artificiali, organiche e inorganiche
2006
6/68
le fibre pericolose
Rischi per la salute Solo dal 1993 la lana di vetro e la lana di minerale sono state classificate come cancerogene alla prova su animali e i prodotti derivati dalle fibre minerali artificiali devono essere contraddistinti come sostanze che, alla prova su animali, possono provocare il cancro e, coerentemente, devono portare lindicazione delle misure cautelative e prudenziali per il loro impiego. Lo IARC, Organismo dell'Organizzazione Mondiale della Sanit (O.M.S.) il 16 ottobre 2001 ha preso la decisione di declassare le MMVF (Man Made Vitreous Fibres), ovvero le lane di vetro, di roccia e di scoria nel gruppo 3. Questo significa che il rischio cancerogeno della lana di vetro pari a quello del t e pertanto, assolutamente inesistente. In ogni caso, prima di questa decisione la lana di vetro era classificata nel gruppo 2B e, in termini di rischio sanitario, era equiparata al caff e ai sottaceti. In Italia in mancanza di limiti ufficiali nazionali, si utilizzano quelli adottati dall'ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists (Associazione degli Igienisti Industriali Americani). Per le fibre di lana di vetro il valore limite di 1 fibra/cm3.TLV TWA
2006
8/68
le fibre pericolose
Misure di protezione In generale non si dovrebbe mai applicare la lana di vetro o la lana di scoria o la lana minerale senza maschera di protezione. E bene sapere che le concentrazioni di fibre sono molto differenti a seconda che si tratti di montaggio o di smontaggio: precisamente, nella fase di eliminazione di strutture a base di fibre, sono state misurate concentrazioni circa dieci volte superiori a quelle registrate nella loro messa in opera. Le fibre minerali devono essere segregate dagli ambienti interni, per cui i manufatti che le contengono, come ad esempio pannelli, devono assolutamente essere a tenuta di polvere: in caso contrario, esiste il fondato pericolo che le fibre si stacchino per azione meccanica, si mescolino con il pulviscolo ed infine, trasportate da correnti daria, vengano inalate. Come sostitutivi dei materiali in fibre minerali artificiali si raccomandano il lino, la lana di cocco, il sughero, la cellulosa, le stuoie di canne, segature, paglia, corteccia di alberi, lana di pecora, cotone o canapa.
2006
9/68
NEBBIE
Particelle liquide disperse in aria
2006
10/68
FUMI
Particelle solide disperse in una miscela gassosa
2006
11/68
GAS
Aeriformi che alla temperatura ambiente di 25C non possono mai essere in presenza della propria fase liquida o solida
2006
12/68
VAPORI
Aeriformi che alla temperatura ambiente di 25C possono essere in presenza della propria fase liquida o solida
2006
13/68
la nuova normativa
Il Dlgs 25/2002 costituisce recepimento della Direttiva 98/24/CE che una ulteriore emanazione della Direttiva 89/391 CE o Direttiva Quadro Il Dlgs 25/2002 viene aggiunto per intero al Dlgs 626/94 con linserimento del Titolo VII bis e degli articoli da 72 bis a 72 ter decies e di 4 nuovi allegati (VIII ter VIII sexties)
2006
14/68
e le MODIFICHE INTRODOTTE...
NORME GENERALI PER L'IGIENE DEL LAVORO
ABROGAZIONE voci da 1 a 44 e 47 della Tabella delle lavorazioni per le quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche (Allegato allarticolo 33 del Decreto)
D.P.R. 303/56
D.Lgs. 277/91
ABROGAZIONE Capo II e Allegati II, III, IV (Piombo) nonch Allegato VIII (modalit di campionatura e misurazione degli agenti chimici)
INTRODUZIONE del Titolo VII-bis: PROTEZIONE nei cantieri e nelle attivitCHIMICI rischi chimici DA AGENTI estrattive
15/68
campo di applicazione
D.Lgs. 2 Febbraio 2002, n. 25: Attuazione della Direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro. Sono determinati i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza, derivanti dagli effetti degli AGENTI CHIMICI presenti durante il lavoro a qualunque titolo (impiego, deposito, trasporto, etc.) o che a qualunque titolo derivino da unattivit lavorativa, quale risultato di un processo, sia desiderato sia no. rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 16/68 2006
AGENTI CHIMICI sono tutti gli elementi ed i loro composti chimici, sia da soli che in miscela, sia provenienti direttamente da risorse naturali che da sintesi chimica, sia nella forma che deriva dal loro impiego specifico che nella forma in cui vengono smaltiti, anche come rifiuti, e comunque in qualunque modalit per cui ci si trovi in loro presenza. I requisiti indicati al Titolo VII bis si applicano in presenza di AGENTI CHIMICI PERICOLOSI che sono le sostanze della cosiddetta Normativa di prodotto vigente in materia di immissione sul mercato comunitario dei prodotti chimici pericolosi: D.Lgs. 52/97, D.M. 28/04/97, D.Lgs. 285/98, D.M. 11/04/2001 recepimento Direttiva 2000/33/CE - XXVII adeguamento in materia di classificazione, imballaggio ed rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 17/68 2006 etichettatura delle sostanze pericolose.
DEFINIZIONI
definizioni
Sono considerati AGENTI CHIMICI PERICOLOSI anche gli agenti chimici, che pur non essendo classificabili come tali, possono comportare un rischio per la salute e la sicurezza a causa:
delle propriet chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche delle modalit con cui sono utilizzati e
(ad es. fumi generati durante lattivit di saldatura, nei processi di combustione, nelle sintesi chimiche, nello stampaggio a caldo di materie plastiche, nellimpiego di motori per rischi diesel, nelle attivit 18/68 2006 autotrazione a benzina ochimici nei cantieri eetc.).estrattive
STEL
limite per breve tempo di esposizione: indica la concentrazione a cui si ritiene che la maggior parte dei lavoratori, esposta per un breve periodo di 15 minuti, non sviluppi effetti negativi sulla salute (sempre nell'ipotesi in cui non venga superato il TWA). E' utile per le sostanze che presentano, accanto agli effetti cronici, effetti considerevoli sulla salute di tipo acuto valore limite di soglia ponderato su un tempo di riferimento; espresso in ppm o in mg/m3; equivalente nel significato ai valori limite di esposizione professionale riportati negli allegati VIII bis e VIII ter D.L.gs 626/94 media ponderata sul tempo totale di lavoro: indica la concentrazione media ponderata su una giornata lavorativa convenzionale di 8 ore e su una settimana lavorativa di 40 ore, a cui si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa essere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza effetti negativi sulla salute indica la soglia di concentrazione che non deve mai essere superata in qualsiasi momento della giornata lavorativa
TLV
TWA
C
2006
ceiling
19/68
Pericolosit sostanze
Secondo lart 72 ter comma 1 lettera b punto 3 del Dlgs 626/94 la definizione di agente chimico pericoloso comprenderebbe qualunque agente chimico per cui si pervenuti allindividuazione di un valore limite di esposizione professionale (TLV) indipendentemente dalla classificazione gi imposta dalle Direttive di prodotto (tossico,nocivo,infiammabile,irritante,ec
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 20/68
21/68
Classificazione
2006
22/68
2 Esplosivi
Sostanze e preparati solidi, liquidi, che , anche senza l'azione dell'ossigeno, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni, detonano, deflagrano, o esplodono a seguito di riscaldamento in condizione di parziale contenimento frasi di rischio obbligatorie : R2 rischio di esplosione per urto ,sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione R3 elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti di ingnizione
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 23/68
3 Estremamente Infiammabili (F+) Sostanze e preparati liquidi con punti di infiammabilit estremamente bassi e punto di ebollizione basso che a temperatura e pressione ambiente sono infiammabili a contatto con l'aria R 12 altamente infiammabile - punto di infiammabilit inferiore a 0 e punto di ebollizione inferiore o uguale a 35C
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 24/68
R 11 facilmente infiammabile - sostanze e preparati solidi che possono facilmente infiammarsi in seguito ad un breve contatto con una sorgente di ignizione e che continuano a bruciare anche dopo l'allontanamento da tale sorgente Sostanze e preparati liquidi con p. di infiamm. < 21C R 15 a contatto con H2O libera gas facilmente infiam R 17 spontanenamente infiammabile all'aria
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 25/68
5 Infiammabili (F)
R 10 infiammabile : sostanze e preparati il cui punto di infiammabilit uguale o superiore a 21C e minore o uguale a 55C
2006
26/68
6 Comburenti Sostanze e preparati che a contatto con altre sostanze , soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica
R 7 pu provocare un incendio R 8 pu provocare l'accensione di materiale combustibile R 9 esplosivo in miscela con materiale combustibile
2006
27/68
7 Molto tossici
Sostanze e preparati che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo ,in piccolissime quantit possono essere letali o provocare lesioni acute o croniche R 28 molto tossico x ingestione = DL50 os ratto < 25 mg/ kg R 27 molto tossico a cont. con pelle = DL50 cute ratto < 50 mg/Kg R 26 molto tossico x inalazione CL50 per inalazione , ratto x aerosol < 0,25 mg/litro/4 h oppure <0,5 mg/litro/4 h (gas) R 39 pericolo di effetti irreversibili molto gravi = unica esposizione pu provocare danni irreversibili
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 28/68
8 Tossici
Sostanze e preparati che in caso di inalaz. ingestione o assorbimento cutaneo in lievi quantit possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche
R 25 tossico per ingestione = DL50 os ratto 25/200 mg/Kg R 24 tossico a contatto con pelle = DL50 cute ratto o coniglio, 50 - 400 mg/Kg R 23 tossico per inalazione =CL50 ratto ,aerosol 0,25-1 mg/litro/4 ore oppure 0,5 - 2 mg/litro/4 h (gas) R 39 pericolo di effetti irreversibili molto gravi (unica esposizione provoca danni irreversibili) R 48 pericolo di danno alla salute x espos. prolungata (gravi danni x esposizioni ripetute o prolungate)
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 29/68
Nocivi
Sostanze e preparati che in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono essere letali o provocare lesioni acute o croniche
Frasi di rischio
R 22 nocivo per ingestione DL50 os ratto 200-2000 mg/Kg R 21 nocivo a contatto con la pelle DL50 ratto o coniglio via dermica 400 - 2000 mg/Kg R 23 nocivo per inalazione = CL50 per inalazione ratto 1 - 5 mg/litro /4 ore aerosol e 2 - 20 per gas o vqpori R 65 nocivo pu provocare danni ai polmoni in caso di ingestione per aspirazione se contengono idrocarburi alifatici, aliciclici ed aromatici >10% (ridotta viscosit) R 68 possibilit di effetti irreversibili R 48 pericoli di gravi danni in caso di esposizione prolungata
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 30/68
10 Irritanti
Sostanze e preparati NON corrosivi ,il cui contatto diretto prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose pu provocare una reazione infiammatoria
Frasi di rischio
R 38 irritante per la pelle R 36 irritante per gli occhi R 41 rischio di gravi lesioni oculari R 37 irritante per le vie respiratorie
2006
31/68
11
Corrosivi
Sostanze e preparati che, a contatto con tessuti vivi, possono esercitare su di essi una azione distruttiva.
frasi di rischio
R 35 provoca gravi ustioni : distrugge l'intero spessore del tessuto cutaneo dopo esposizione di non oltre 3' R 34 provoca ustioni : distrugge l'intero spessore del tessuto cutaneo dopo una esposizione di non oltre 4 ore
2006
32/68
Sostanze e preparati che per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono provocare o rendere pi frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni a carico della funzioni o della capacit riproduttiva Cat.1 danneggiano la fertilit negli umani
Frasi di rischio
2006
33/68
Frasi di rischio
Frasi di rischio
2006
34/68
15 Sensibilizzanti
Sostanze e preparati che per inalazione o assorbimento cutaneo possono dar luogo ad una reazione di iper sensibilizzazione per cui ad una successiva esposizione si producono caratteristiche reazioni avverse
frasi di rischio
R 42 puo' provocare sensibilizzazione per inalazione R 43 pu comportare una sensibilizzazione per contatto con la pelle R 29 , R 31 , R 32, R 33,R 64 , R 66 R 68
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 35/68
Attivit che rientrano nel decreto Produzione Manipolazione Immagazzinamento Trasporto Eliminazione o trattamento di rifiuti
2006
36/68
CONSIGLI DI PRUDENZA
2006
37/68
Elementi identificativi della sostanza o del preparato e della societ/impresa 2. Composizione/informazione sugli ingredienti 3. Indicazione dei pericoli 4. Misure di pronto soccorso 5. Misure antincendio 6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale 7. Manipolazione e stoccaggio 8. Controllo dell'esposizione/protezione individuare 9. Proprieta' fisiche e chimiche 10. Stabilita' e reattivita 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Considerazione sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla regolamentazione 16. Altre informazioni Elenco frasi di rischio (FRASI R) Elenco dei consigli di prudenza (FRASI S)
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 38/68
Di ulteriore interesse
Produttori e fornitori sono obbligati a fornire ai DDL acquirenti tutte le ulteriori informazioni necessarie per la completa valutazione del rischio (72 quater c.4)
2006
39/68
Sono sanzionati in caso di inadempienza datori di lavoro, dirigenti o preposti secondo le responsabilit specifiche
2006
40/68
Il DL deve effettuare la valutazione dei rischi tenendo conto delle modalit di uso degli agenti chimici (es. il lavoratore viene a contatto diretto con lagente chimico compiendo una determinata operazione oppure la lavorazione automatica), del tipo di esposizione dei lavoratori e della sua durata (es. il lavoratore viene a contatto con una grande quantit dellagente chimico e/o per pi intervalli durante il turno di lavoro);
2006
41/68
AZIENDE PER LE QUALI SI RENDE NON NECESSARIA UNA ULTERIORE VALUTAZIONE MAGGIORMENTE DETTAGLIATA DEI RISCHI (art.72 quater c.5) AZIENDE A RISCHIO MODERATO (art.72 quinquies c.2) AZIENDE A RISCHIO NON MODERATO ( si applicano art 72 sexies , septies, decies ed undecies)
2006
42/68
Rischio moderato
Nel primo caso si predispone comunque il documento di valutazione dei rischi ( RLS deve essere consultato), si effettuano la informazione e la formazione dei lavoratori . Se non possibile definire il rischio moderato, il datore di lavoro deve eliminare o ridurre il rischio attraverso misure specifiche di prevenzione descritte nella legge.
2006
43/68
2006
44/68
Dietiletetere Acetone 1210 mg/mc Cloroformio Benzene Tricloroetano Cloruro di vinile Etilamina Dicloroetano Fosgene Clorodifluorometano Butanone Acido propionico Xilene Diclorobenzene
2006
500 ppm
45/68
secondo niosh
ma quali indicatori seguire per definire il rischio moderato o non moderato ? 1. 2 il valore stabilito dalle norme nazionali se esistente il valore limite fissato dalla normativa europea - lista della Direttiva 2000/39/CE del giugno 2000 e le liste della Scientific Commitee on Occupational Exposure Limits-SCOEL i valori fissati dallACGIH (Conferenza degli igienisti industriali americani) aggiornati annualmente I valori OSHA EPA NIOSH ove esistenti
3 4
2006
47/68
RISCHIO MODERATO
Rif. UNI EN 689 (Allegato VIII-sexies) fornisce una procedura formale per la valutazione dellesposizione: si pu evitare la misurazione periodica dellagente e terminare il processo di miglioramento, quando: su 1 turno di lavoro il valore dellesposizione risulta inferiore a 1/10 del valore limite su 3 diversi turni di lavoro il valore dellesposizione risulta inferiore a 1/4 del valore limite
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 48/68
SE E STATO SUPERATO UN VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE STABILITO DALLA NORMATIVA VIGENTE
Il datore di lavoro identifica le cause dell'evento, le rimuove, adotta immediatamente le misure appropriate di prevenzione e protezione.
2006
49/68
Sorveglianza sanitaria Periodica misurazione agenti con metodiche standard Risultati resi noti a RLS Adeguata manipolazione ed isolamento sostanze incompatibili Limitazione sostanze infiammabili Misure di protezione individuali (DPI)
2006
51/68
stime qualitative i valori limite professionali e/o biologici dellagente, se esistenti gli effetti delle misure preventive e protettive adottate le conclusioni, se disponibili, delle azioni di Sorveglianza rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 2006 Sanitaria
dellesposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategie di misurazione)
53/68
Nella valutazione dei rischi, effettuata attraverso i parametri indicati, possibile includere la giustificazione che la natura e lentit dei rischi rendono non necessaria una ulteriore valutazione maggiormente dettagliata dei rischi .
La GIUSTIFICAZIONE consente al Datore di Lavoro di terminare il processo di valutazione dei rischi senza ulteriori approfondimenti (ad es. misurazioni ambientali) ma NON LO ESONERA dalla predisposizione di opportuni provvedimenti di prevenzione e protezione e altres gli consente di classificarsi al di sotto della soglia del rischio moderato.
Nel D.Lgs. 25/02 viene quindi introdotto il concetto di RISCHIO MODERATO e quando il processo valutativo indica il non superamento di tale soglia di rischio, il Datore di Lavoro pu non applicare le specifiche norme di prevenzione contenute nel Decreto: sorveglianza sanitaria, cartelle sanitarie e di rischio, misure specifiche di protezione e prevenzione, disposizioni in caso di incidenti o di emergenza.
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 54/68
Viceversa pu essere necessario sviluppare una dettagliata valutazione del rischio attraverso: misurazioni ambientali (esposizione cutanea e/o inalatoria) algoritmi o modelli per stime di rischio
N.B. larticolo 72-terdecies prevede lemanazione di un Decreto Ministeriale per lindividuazione del rischio moderato e che, nelle more di questo, la valutazione del rischio moderato comunque effettuata dal DATORE di LAVORO.
2006
55/68
Quindi, successivamente, per utilizzare le misurazioni per la valutazione dellesposizione occorre disporre di un sistema di valori limite che allo stato attuale, nellAllegato VII-ter del Decreto, contiene solo quello relativo al Piombo inorganico e suoi composti. In attesa dellestensione dellallegato VII-ter possibile riferirsi a: lista dei valori limite indicativa contenuta nella Direttiva 2000/39/CE dell8 giugno 2000 [contenente 63 agenti chimici con relativo limite] lista dei valori limite di soglia pubblicata dalla ACGIH (American Conference of Governmental Industrial rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 57/68 2006 Hygienist).
sorveglianza sanitaria
Nel D.Lgs. 25 la Sorveglianza Sanitaria negli esposti ad agenti chimici considerata come misura di tutela specifica dei lavoratori. Il Medico Competente pertanto, con il Decreto 25, assume un ruolo ancora pi attivo nellattuazione delle misure di prevenzione ed in particolare della valutazione dei rischi. Se si rimane al di sotto della soglia del rischio moderato per la salute non obbligatoria la sorveglianza sanitaria, tranne i casi che il D.Lgs. 25/02 non ha abrogato (voci n. 50, 51, 52, 53 Allegato art. 33 DPR 303/56). Al di sopra della soglia del rischio moderato per la salute, la sorveglianza sanitaria. viceversa OBBLIGATORIA per gli agenti chimici pericolosi
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 58/68
sorveglianza sanitaria: periodicit e contenuti. Il Decreto 25 prevede che la Sorveglianza Sanitaria venga effettuata di norma con periodicit annuale o con una periodicit diversa stabilita dal Medico Competente con adeguata motivazione che dovr essere riportata nel Documento di Valutazione dei Rischi e resa nota agli RLS. Per le aziende con numero di lavoratori inferiori a 10, per le quali non vige lobbligo di redazione del documento ex art. 4 D.Lgs. 626/94, la motivazione di tale scelta del Medico Competente dovr essere comunque formalizzata con apposito documento da allegare alla autocertificazione.
2006
59/68
Monitoraggio ambientale
Art 72 sexties comma 2 = misurazioni per periodi rappresentativi della esposizione in termini spazio temporali (tempi ampi e significativi in tutte le fasi espositive verificando esposizione negli spostamenti) Norma di riferimento UNI EN 689 che comprende: Metodo per valutazione in pi fasi con indicazione esposizione potenziale determinazione dei fattori relativi al posto di lavoro valutazione dell'esposizione (non necessariamente misurazione agente) Strategia di misurazione con : selezione addetti da campionare , misurazioni in condizioni rappresentative e misurazioni in condizioni peggiori
2006
61/68
Monitoraggio ambientale
La procedura di misurazione deve essere tesa a fornire risultati rappresentativi dell'esposizione Le procedure devono prevedere i confronti con valori limite (formale, con basso numero di campioni o statistica , con almeno 6 - 10 campioni) I livelli di esposizione dovrebbero essere controllati sulla base di mappe di rischio che avrebbero dovuto in precedenza indicare punti, momenti , sostanze e priorit
2006
62/68
Monitoraggio ambientale
campionamento ambientale ; piu adatto a verificare fasi critiche di alcuni processi lavorativi e l'adeguatezza delle misure tecniche adottate. Il campionamento deve essere effettuato secondo procedure standardizzate (rilevatori posti all'altezza delle prime vie aree degli operatori , in prossimita ed a distanza adeguata dalla fonte,ecc..)
2006 rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive 63/68
Limiti del Monitoraggio ambientale Non valuta la quantit realmente assorbita dal singolo individuo a meno che non vi sia un campionamento personale Non fornisce indicazioni sull'esistenza o meno di un rischio pregresso Occorrono cautele nel tradurre il dato in termini direttamente indicativi per un singolo soggetto mentre pu essere importante valutare la situazione di un gruppo omogeneo
2006
65/68
Possibili soluzioni
2006
Il campionamento personale si effettua prelevando l' aria attraverso un campionatore attivo o passivo indossato dall'operatore mentre svolge le mansioni . Misura l'esposizione media del lavoratore alle diverse sostanze e permette di valutare il reale rischio ma non aiuta a reperire soluzioni Il campionamento personale deve integrare quello ambientale (non sostituirlo sempre) per consentire un adeguato controllo ed analisi dei rischi
rischi chimici nei cantieri e nelle attivit estrattive
66/68
2006
67/68
2006
68/68