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Universit degli studi del Molise

Sede di Campobasso

Facolt: Scienze Umane e Sociali Corso di Laurea: Scienze della Formazione Primaria

Laboratorio di Metodologia del Gioco e dellAnimazione

Prof. : Bruni Filippo Studentessa : Esposito Lidia Matr. :135924

Anno Scolastico 2011/2012

IL GIOCO Durante il laboratorio di metodologia del gioco e dell animazione abbiamo affrontato e analizzato la tematica del gioco partendo dal presupposto di come sia difficile definirlo e relegarlo ad una fase particolare della vita dell uomo. In particolar modo abbiamo evidenziato l aspetto educativo che l attivit ludica pu assumere, premettendo sempre e ricordandoci soprattutto che il gioco deve restare tale e non essere imbrigliato dall educazione/istruzione affinch questi non perda le sue caratteristiche originali di spontaneit, libert e divertimento. Per iniziare a parlare di gioco durante la prima lezione abbiamo usato la tecnica del Brainstorming, in altre parole abbiamo raccolto le nostre idee, in forma anonima, sul gioco accompagnate a piacere anche da un immagine. Questa tecnica, ideata A.F. Osborn, utile per esprimere il proprio pensiero e promuovere la creativit e ci servita per evidenziare come il termine gioco comprenda tante emozioni e evochi immagini sempre diverse. I termini pi frequenti di accostamento sono stati gioco come divertimento, libert, espressione di s, svago ed altre. Ma il gioco non solo questo infatti un mezzo importantissimo per conoscere il mondo, per iniziare a sperimentare il valore delle regole, necessarie anche a stare con gli altri, centrale per imparare a gestire le proprie emozioni, a scoprire l autonomia e a sperimentare le nostre idee. Da questo possiamo ricavare il carattere educante insito nel gioco stesso che serve al bambino per crescere e che insieme al bambino stesso si evolve e cambia sempre. In passato spesso il gioco era considerato come un semplice passatempo e legato solo all et dell infanzia mentre oggi la concezione , come abbiamo accennato sopra, un po diversa. Innanzitutto il gioco ha perso il suo carattere esclusivamente frivolo e poco serio a favore di un riconoscimento formativo ed inoltre si legato anche a fasce d et superiori in maniera sempre diversa.

La valenza formativa del gioco Possiamo quindi riconoscere l importanza del gioco che cammina insieme al bambino nel suo percorso di crescita e sviluppo intellettivo e psicologico, proseguendo anche nelle altre fasi della vita. E molto importante evidenziare la relazione che il gioco istaura tra il bambino e il mondo esterno, strutturando l intera personalit del bambino, a partire dalla sfera socio-affettiva e cognitiva. Il gioco aiuta anche il bambino a liberarsi delle influenze esterne a favore della libera espressione delle emozioni e istinti. Man mano che cresce il bambino sperimenta giochi sempre diversi ma soprattutto aumenta la sua creativit nel modo di condurli e affrontarli. Impara a porsi in maniera critica e mutevole nei confronti di ci che affronta e questo gli permette di conoscere meglio anche se stesso, fondamentale passo per la socializzazione. Infatti il gioco rappresenta un contesto dove osservare i diversi stili individuali che si confrontano. Riconoscere questa valenza al gioco fondamentale se si vuole lavorare serenamente con i bambini ed anche utile per la strutturazione di attivit ludiche efficaci e d impatto.

Molti studiosi hanno dato il loro contributo al tema del gioco come il filosofo olandese J.Huizinga nella sua opera Homo Ludens . La sua attenzione si concentra sul gioco come complesso sistema culturale e lo definisce come centro propulsore di tutte le attivit umane, da cui si sviluppa tutta la cultura nelle sue diverse forme .

Il gioco viene definito in base alle seguenti caratteristiche : attivit libera; una realt diversa da quella di tutti i giorni; un attivit disinteressata; libero da limitazioni temporali o spaziali; segue una serie di regole prefissate che il soggetto decide di seguire. Per Huizinga lo spirito ludico parte fondamentale dell uomo ed infatti egli conia appunto il termine Homo Ludens per cui l uomo un animale giocoso e tutto il mondo che lo circonda gioco. Ancora il gioco secondo il filosofo un atto libero, utile allo sviluppo e alla crescita, e nel momento in cui questo venga comandato perde di sostanza e smette di essere tale. Un altro studioso importante che affronta il tema gioco dal punto di vista sociologico Roger Caillois il quale definisce il gioco come attivit attraverso alcune caratteristiche :
     

Libera:a cui il giocatore non pu essere obbligato a partecipare; Separata: definita entro limiti di spazio e di tempo; Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere determinati in anticipo; Improduttiva: non crea n beni, n ricchezze; Regolata: con regole che sospendono le leggi ordinarie; Fittizia: consapevole della sua irrealt.

Inoltre Caillois propone una distinzione dei giochi stessi in : y Paidia: esuberanza irrequieta, divertimento libero, movimento, disordine, fantasia; y Ludus: ordine e regola, gioco disciplinato, convenzioni e finalit Lo studioso fa infine una classificazione dei giochi in:  Agon: competizione, il gioco come forma pura del merito personale;  Alea: l esito del gioco dipende dalla sorte/fortuna (azzardo);  Mimicry: credere o far credere di essere temporaneamente un altro (simulacro);  Ilinx: ricerca della vertigine, perdita momentanea della propria stabilit fisica.
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Un altro importante studioso Friedrich Frobel il quale definisce il gioco come vita stessa del bambino, una spontanea attivit creatrice e pratica fondamentale per lo sviluppo e non uno sterile divertimento. Il gioco sviluppa linguaggio, disegno, attivit logica, creativit ed espressione ed inoltre fondamentale per stabilire rapporti con s, con gli altri e con la realt esterna. In Italia importante contributo della pedagogista Maria Montessori il cui approccio al gioco differente da tutti gli altri in quanto parte dal considerare il gioco una deviazione . Attenzione per perch la Montessori non lo reprime ma intende il gioco come un vero e proprio impegno cui dedicarsi e non puro divertimento. Tutto questo va letto alla luce del suo innovativo approccio all infanzia come costante impegno spontaneo. Altri personaggi che si occuparono del gioco rientrano nel campo psicologico e sono Sigmund Freud, Jean Piaget, Lev Vygotskij i quali ritengono il gioco un aiuto per superare le proprie paure, un contributo per la costruzione della personalit, della sfera cognitiva e affettiva. Oltre a queste definizioni tecniche che abbiamo elencato fin ora, portate avanti da studiosi, bisogna ricordare anche quante tipologie diverse di giochi esistono per nominarne qualcuno: j j j j j j j Gioco di ruolo Gioco di carte Gioco da tavolo Videogioco Gioco motorio Gioco d azzardo Ecc

PROGETTO DIDATTICO
Unit di apprendimento Anno scolastico :2011/2012 Classe : sezione Titolo : Giocando con l Autunno Destinatari : bambini dai 3 ai 5 anni Tempi : 5 lezioni Campi d esperienza : La conoscenza del mondo Traguardi per lo sviluppo delle competenze : osserva i fenomeni e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicit. Pre-requisiti : i bambini hanno affrontato tutte le tematiche inerenti l Autunno ovvero i colori, gli animali, il meteo, i frutti e alcuni eventi religiosi. Obiettivo d apprendimento : conoscere e riconoscere gli elementi costitutivi dell Autunno. Attivit: Disegno libero con pittura su cartelloni Gioco dell oca dell Autunno Metodologia : Ludica Laboratoriale Prove di verifica : Materiale prodotto Valutazione e criteri : osservazione, domande stimolo, partecipazione e coinvolgimento.

Svolgimento attivit Disegno libero con pittura: Ogni bambino ha a disposizione un cartellone su cui riportare ci che lo ha colpito di pi dell autunno. Per stimolare di pi il bambino potremmo far usare la pittura con le mani (naturalmente quella apposita) in modo da stimolare la percezione tattile. Gioco dell oca dell Autunno: Nel corso di tre lezioni i bambini lavorano insieme alla maestra al cartellone su cui riportare un gioco dell oca con domande sull Autunno. I bambini dapprima produrranno, con l aiuto della maestra, i dadi per giocare e poi coloreranno il cartellone realizzato dalla maestra. Il gioco si svolge dividendo la sezione in pi gruppi da 3 o 4 bambini, ognuno con un nome scelto da loro. A turno i bambini lanceranno il dado e, a seconda della risposta positiva o meno, avanzeranno o torneranno indietro. Vince chi conosce meglio l Autunno e le sue caratteristiche. Il gioco prevede prove come: y y y y Trova l intruso in apposite schede preparate Domande dirette Pesca un frutto di stagione nella cesta Trova la tana per il letargo degli animali

Lupo Mangia Frutta dell Autunno: il gioco quello classico del bambino-lupo che deve rincorrere il bambino-frutta con la sola eccezioni che i frutti devono essere solo autunnali e il bambino che sbaglia resta fermo un turno.

ANALISI DEL VIDEOGIOCO Il videogioco da me analizzato PAC MAN versione classica. Obiettivo: Il giocatore deve guidare una creatura sferica di colore giallo, chiamata Pac-Man, facendole mangiare i numerosi puntini disseminati all'interno del labirinto e deve evitare di farsi toccare da quattro "fantasmi", pena la perdita immediata di una delle vite. Per facilitare il compito sono presenti quattro "pillole" speciali che rendono vulnerabili i fantasmi, che diventano blu ed possibile mangiarli. Una volta fagocitati, per, questi tornano alla base per rigenerarsi ed attaccare di nuovo. Un labirinto si completa mangiando tutti i puntini cos Pac-Man passa a quello successivo, identico nella struttura.

Scheda 1: Prova a ricostruire ci che avvenuto nella tua mente mentre giocavi. Ci sono differenze tra le prime partite e le successive? Quali? Durante le prime partite di gioco ho sperimentato diverse soluzioni per superare il livello ma sbagliavo sempre qualcosa, tuttavia pi andavo avanti e pi mi sveltivo e accanivo con risultati non sempre positivi. Scheda 2 Pensi di: y Non aver seguito una procedura precisa? y Aver utilizzato una strategia che gi utilizzato per altre attivit? y Esserti fatto trasportare dal tuo istinto?
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y Aver analizzato ogni situazione? E aver scelto di volta in volta l azione migliore? y Di aver cercato una regola generale? y Altro? Credo di aver seguito la procedura giusta, cercando di volta in volta la strategia corretta per finire indenne lo schema. L istinto di sicuro prende dopo qualche partita e non sempre infatti sceglievo azione per azione. Scheda 3 y Che cosa ti piaciuto del gioco e che cosa invece non ha colpito il tuo interesse? y Mentre giocavi hai incontrato dei punti o momenti di difficolt/incertezze/dubbio? Se s, quali/quando/perch? y Ti sei posto delle domande mentre giocavi? Se s quali? y Che cosa avresti potuto fare diversamente/meglio? Del gioco mi piaciuta molto la velocit con cui si svolge e mi ha colpito tutto. Naturalmente ho incontrato alcune difficolt nella risoluzione dello schema di turno. Non avrei dovuto distrarmi spesso ed evitare di essere mangiata. Scheda 4 Secondo te quali funzioni mentali hai soprattutto impiegato nell attivit? y y y y y y Attenzione Memoria Fantasia Ragionamento Decisione Altro

Sicuramente attenzione e rapidit di decisione. Scheda 5 y Ti sembra di poter individuare delle regole generali o dei principi utili per svolgere questo tipo di gioco?

y Quale delle capacit che sono utili per questo gioco pensi servano anche per altre attivit scolastiche che svolgi abitualmente? Perch? La regola muoversi velocemente e tenere sempre sotto controllo il resto dello schermo per non rischiare la cattura. Questo pu servire anche per la coordinazione visiva in generale (esempio nella lettura o in attivit ludiche come caccia all intruso ecc )

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