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Giornale bimestrale Numero 4 Gennaio - Febbraio 2012

ALL'INTERNO: - LA BANDA DI MARCETELLI - NUOVO SONDAGGIO - L'OROSCOPO IN DIALETTO ATTUALITA'


Non vogliono che sia un Capodanno sottotono ma un momento di speranza e crescita. L'Anno del Drago sar celebrato il 14 gennaio alle 14 in piazza del Popolo con uno...

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AMBIENTE
Il lago del Turano nasce intorno agli anni 30, nel corso dellintensa campagna che il fascismo avvi per condurre lItalia verso una certa autosufficienza energetica. Insieme al lago...

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" Per le vie del paese"

LA PASQUARELLA
A Marcetelli le tradizioni paesane non mancano di certo e, nonostante linverno inoltrato e la neve che talvolta ricopre con il suo manto il paese, le feste natalizie in questo... Cari lettori, eccoci di nuovo qui. Dopo le lunghe vacanze natalizie siamo giunti alla quarta uscita del nostro giornalino "Ausulame p". Il periodo appena trascorso ha visto i nostri paesi di montagna imbiancarsi o quasi.. paesaggi e panorami impossibile da dimenticare. Ma dopo una breve pausa invernale, aspettiamo con ansia la primavera, per godere dei nuovi colori che i nostri luoghi ci regalano. Ma ora concentriamoci sul nostro giornalino...

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Cari lettori, eccoci di nuovo qui. Dopo le lunghe vacanze natalizie siamo giunti alla quarta uscita del nostro giornalino "Ausulame p". Il periodo appena trascorso ha visto i nostri paesi di montagna imbiancarsi o quasi.. paesaggi e panorami impossibile da dimenticare. Ma dopo una breve pausa invernale, aspettiamo con ansia la primavera, per godere dei nuovi colori che i nostri luoghi ci regalano. Ma ora concentriamoci sul nostro giornalino! In questo numero c' una novit: abbiamo aggiunto una nuova rubrica "Spazio borghi del Lazio"al posto dello "Spazio storia". Ci siamo resi conto che pur abitando in questa bellissima regione, non conosciamo affatto i stupendi borghi che ospita. Inoltre conosceremo meglio il lago del Turano e la neonata Banda Musicale di Marcetelli, con relative foto del concerto bandistico tenuto lo scorso 26 dicembre. Abbiamo anche riproposto il divertentissimo oroscopo in dialetto...e...ora basta scoprire tutti "gli

alterini"!! Leggete le nostre rubriche e dopo aver letto, dateci dei consigli e diteci le vostre opinioni: preferite lo "Spazio storia", la nuova rubrica o preferite averle entrambe sul giornalino? Scrivetecelo sulla nostra pagina facebook o sul nostro blog : http://marcetelliausulamepo.blog spot.com. Aspettiamo i vostri messaggi!! Buona lettura! LA REDAZIONE

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C A RO S I N D A C O . . .
Questa volta parliamo di una questione molto seria e purtroppo dobbiamo essere pi diretti e pi critici del solito. Si sa che spesso progetti di ogni tipo rimangono solo tali senza prendere forma: non vengono iniziati, rimane solo lidea, o ancor peggio iniziano ma senza giungere al termine, e il pi delle volte non si capisce bene la giusta causa. E tutto questo accade ancor di pi nei paesi come il nostro, data la dimensione, i pochi abitanti e il poco sviluppo. Sono tante le idee da parte dellamministrazione comunale, e molte vengono realizzate, basta pensare allarea barbeque terminata da poco; ma purtroppo ce ne sono molte altre non (o non ancora) realizzate, in particolar modo mi vorrei soffermare sui lavori per la piscina comunale. Alcuni anni fa, la vecchia amministrazione comunale aveva ricevuto da parte della Regione Lazio alcuni fondi per realizzare un impianto sportivo ed stato scelto un progetto per erigere una piscina unoperazione abbastanza complicata penserete voi, vista la conformazione territoriale, il clima e la morfologia del suolo. L opera iniziata, ma noi ancora non abbiamo la piscina dopo tanti anni: i lavori sono sospesi, senza che nessuno (o quasi) sappia bene il motivo; la piscina abbandonata a s stessa e rischia di logorarsi a causa degli agenti atmosferici. Non si poteva almeno conservare e proteggere il lavoro fatto fino ad oggi? Cosi si rischia di aver perso molto tempo e molti soldi senza arrivare a qualcosa di buono. Cosa ne sar della piscina? Noi contiamo molto sulla nuova amministrazione, che si sta applicando molto per migliorare il nostro paese.

SP AZIO AM BIE N T E
Il lago del Turano

Il lago del Turano nasce intorno agli anni 30, nel corso dellintensa campagna che il fascismo avvi per condurre lItalia verso una certa autosufficienza energetica. Insieme al lago del Salto, forma uno spettacolo naturale veramente imperdibile che possibile ammirare dai paesini circostanti. La bellezza di questo luogo stata riconosciuta anche dalla Regione Lazio che ha premiato pi volte il lago in questione, dando luogo a molte iniziative che lhanno fatto conoscere un po in tutta lItalia. Inoltre, nei pressi del lago, sono stati girati numerosi film: il pi famoso, come forse ricorderete, proprio La ragazza al di l del Lago . Le sorgenti del fiume Turano si trovano in Abruzzo, per la precisione in Marsica, e la sua corsa termina con la confluenza nel Velino. Nel tratto iniziale, il Turano alimentato dalle acque dei numerosi torrentelli che scendono lungo le falde del Monte Autore e prima di giocare in casa, cio di scorrere nella valle che porta il suo nome, attraversa la piana di Carsoli e quella di Cavaliere. Numerose sorgenti carsiche contribuiscono a ingrossare la portata delle sue acque. Il Turano, un invaso con una capacit di circa 150 milioni di metri cubi dacqua e una superficie superiore ai 5 chilometri quadrati con un perimetro di 36 chilometri, oltre ad essere un lago artificiale, un enorme fonte di energia che ha permesso, soprattutto in passato, che questultima raggiungesse anche luoghi montani lontani.

Tra il 1936 e il 1940 furono eretti due sbarramenti sui fiumi Salto e Turano, fra loro collegati con una galleria di 9 chilometri. La diga, costruita in una gola nei pressi della localit di Posticciola, ricorrendo a qualcosa come 286 milioni di metri cubi di calcestruzzo, presenta una lunghezza di 256 metri e unaltezza di 79 metri. L acqua cos convogliata alimenta la centrale di Cotilia, raggiunge il lago di Piediluco, per essere sfruttata nelle centrali di Galleto e di monte Argento e quindi conosce un ulteriore utilizzo nella centrale di Narni. Al momento della progettazione e costruzione di tutto il sistema, principale beneficiaria dellopera era la Terni, una delle pi importanti acciaierie nazionali.

Il lago del Turano si trova a 536 metri sul livello del mare. E caratterizzato dalla presenza, sulle sue rive, di antichi paesi e castelli che danno un tocco di fascino magico a questi luoghi. Nelle sue vicinanze si estende la riserva naturale del monte Navegna e del Cervia pi vicine al territorio marcetellano. Le sue acque, inoltre, sono ricche di pesci come languilla, il carassio, il luccio, il persico reale, il persico sole, la trota, la carpa e la tinca. L ambiente circostante molto simile a quello del lago del Salto. Inoltre qui sorgono borghi dai caratteri medievali come Colle di Tora e Castel di Tora, che rappresenta il centro abitato pi importante del lago. In origine il suo nome era Castelvecchio e nel 1864 assunse il nome attuale. Tale nome deriverebbe da un paese antico della Sabina, chiamata Thiora, ma tuttoggi incerta la sua collocazione.

"Il lago del Turano"

Durante i secoli pass sotto il dominio di molte famiglie nobili: allinizio fu sotto il controllo dell Abazia di Farfa. Nel XIII secolo pass ai Brancaleoni per diventare, in seguito, dei Barberini. Ma due eventi storici segnarono le sorti, non solo di Castel di Tora, ma di tutti i paesi che si affacciano sul lago: lepidemia di tifo alla met del XIX secolo e la costruzione della diga che caus la formazione del Lago e anche lesproprio dei terreni vicini allinvaso attuale. Davanti al paese sorge, su un cucuzzolo proteso verso il lago e collegato ad un istmo, il borgo abbandonato di Antuni. Numerose furono le vicende storiche che lo videro protagonista anche se nessuna di particolare interesse. Il suo abbandono fu dovuto ad un errore di un pilota che invece di abbattere il ponte sul lago lanci una bomba sul piccolo centro abitato distruggendolo in buona parte. Le opere di ristrutturazione avvenute negli ultimi anni hanno ridato un certo interesse storico al luogo e vale comunque la pena una visita che regaler scorci davvero suggestivi per chi sincamminer tra le rovine volgendo lo sguardo verso il lago e il panorama circostante. Come sul lago del Salto anche sul Turano possibile svolgere varie attivit, soprattutto sportive, come la canoa, il windsurf, lo sci nautico e la pesca. E possibile, comunque, per chi lo desiderasse, abbinare una gita al lago del Turano ad una visita al lago del Salto o viceversa. Indubbiamente si tratta di una delle zone lacustri pi importanti e affascinanti del Lazio che merita una visita accurata per le sue ricchezze ambientali, storiche e culturali.

"Il lago del Turano"

SP A ZIO A T T U A L IT A ' L OC A L E
Marcetelli e la sua Banda
Andrea, Angelo, Antonella, Armando, Chiara, Delfina, Eleonora, Fabiana, Francesco, Gianluca V., Gianluca T., Giovanni, Giulia, Jessica, Ludovica e Simone. Questi non sono di certo dei nomi a caso... Se frugate con cura nella memoria delle vostre ultime vacanze di Natale marcetellane, non potete di certo non capire che tutti questi nomi non sono altro che quelli dei componenti della Banda Musicale di Marcetelli. Il 26 Dicembre, dopo due anni di sacrifici, tra lezioni di solfeggio, lezioni individuali, lezioni collettive, c stata infatti la prima uscita ufficiale. Tanta lemozione dei componenti del gruppo, alla pari forse con quella dei tanti genitori, parenti e dei tanti marcetellani, che attendevano da tempo questo momento. Tanta lemozione della maestra, Cristina, inizialmente commossa e allo stesso tempo entusiasta, alla fine dellesibizione, per aver finalmente raccolto i frutti del duro lavoro. Erano anni che la chiesa parrocchiale di San Venanzio non era stata cos gremita. Appena sotto laltare si sono sistemati, a forma di semicerchio, i bandisti: tra il nero delle loro divise spiccavano i cappelli di Natale luminosi, le cravatte dei ragazzi e ovviamente il luccichio degli strumenti: ai clarinetti Antonella, Chiara ed Eleonora; al sax soprano Ludovica; ai flauti traversi Francesco, Giovanni e Giulia; ai sax contralti Delfina, Fabiana, Jessica e Simone; alle trombe Andrea e Gianluca T.; al baritono Armando; alla cassa e ai piatti, rispettivamente Gianluca V. e Angelo. Il concerto iniziato dopo il breve discorso introduttivo della maestra. Nel presentare i cinque brani in scaletta, si sono alternate Beatrice e Rosita, che ci auguriamo di vedere presto insieme ai loro colleghi. Tra una composizione di Schumann e limmancabile Tu scendi dalle stelle, tra Dolce sentire , Adeste fideles e il Symbolum, non sono mancati gli applausi, numerosi e certamente meritati. Chi lo avrebbe detto, anche solo tre anni fa, di vedere suonare questi ragazzi e di vedere la Banda di Marcetelli esibirsi nel proprio paese? Siamo convinti che inizialmente, coloro che si mostravano scettici a riguardo, o che magari non credevano che il progetto potesse andare in porto, debbano ricredersi. Un plauso va in primis a Cristina, che ha creduto in tutti loro, e ai nostri bandisti che non si sono mai persi danimo, anche quando magari le cose sembravano andare male. I tanti sacrifici e concedetecelo, il tanto fiato impiegato, sono sicuramente valsi a qualcosa, visto il risultato. Ci auguriamo che questo concerto sia solo il punto di partenza di una lunga serie di uscite, che Marcetelli aspetta con ansia!! In bocca al lupo, ragazzi e continuate cos!

I ragazzi della banda di Marcetelli

SP A ZIO SON D A G G I
Quale specialit culinaria marcitellana si associa meglio al vostro gusto? Ecco i risultati:

Vince il "Pizzullu rentortu", tipica pasta arrotolata condita con pepe, con 17 voti. Al secondo posto troviamo i pizzicotti (11 voti), seguiti dalle tagliatelle ai funghi porcini (7 voti). Alcune ricette di queste pietanze potete trovarle nei numeri precedenti del nostro giornalino! Qualche idea per il prossimo sondaggio? Fateci sapere, e per il momento...BUON APPETITO!

L A F E ST A D E L M E SE
"LA PASQUARELLA"
IL SANTO NATALE E LA PASQUARELLA A Marcetelli le tradizioni paesane non mancano di certo e, nonostante linverno inoltrato e la neve che talvolta ricopre con il suo manto il paese, le feste natalizie in questo periodo riaffiorano e tante persone si ritrovano per festeggiarle insieme. La pi bella tradizione paesana la festa del Santo Natale, che un tempo era preceduto da un periodo di funzioni religiose vespertine dette Novene. Questa pratica iniziava nove giorni prima della nativit: ogni sera, nella Chiesa Parrocchiale di San Venanzio Martire e San Martino, le persone si riunivano pregando, preparandosi cos alle festivit natalizie. La sera di Natale ha sempre richiamato i familiari lontani intorno alla pietra del focolare, simbolo della pace domestica, alimentato dal ceppo o cioccu, accantonato per tempo nella legnaia. Ogni famiglia marcitellana, nei mesi estivi, quando al bosco si preparava la legna per affrontare linverno, cercava di mettere da parte u cioccu migliore. Tutto ci era fonte di gioia e allegria per i ragazzi, i quali la notte di Natale si preoccupavano di farlo andare bene, allo scopo di riscaldare il bambinello Ges che stava per nascere. U cioccu si appoggiava al focolare, gi bene avviato dal fuoco, prima del tradizionale cenone, allo scopo di rafforzare il calore familiare, gi effuso dalla circostanza solenne del giorno natalizio. Dopo la cena, i ragazzi che avevano ricostruito col Presepio la scena della Nativit e delladorazione dei Re Magi, leggevano la Letterina di Natale, preparata a scuola, sotto la guida del Maestro, che faceva commuovere i genitori, i nonni e tutti i famigliari, i quali corrispondevano con offerte generose. In seguito la famiglia tornava a riunirsi presso la gioconda fiamma alimentata dalla legna che si appoggiava allu cioccu, mentre i ragazzi utilizzavano le mance ricevute accantonandole, in parte nel salvadanaio o cuccumellu di terracotta per giocare a tombola. Nellattesa della Santa Messa di mezzanotte le ore trascorrevano veloci in lieta compagnia, si conversava con i parenti, gli amici, e ogni tanto si assaporava un buon bicchiere di vino. Al primo richiamo argentino delle campane festose, le donne si preparavano per andare in Chiesa, indossando il costume che pi soddisfava la loro ambizione femminile. Lungo le strade buie,

In quel tempo, presso molte famiglie di Marcetelli, i giovani e i ragazzi, dopo la cena, si riunivano intorno al tavolo della cucina per divertirsi a giocare a tombola, mentre gli uomini anziani giocavano a carte, e ogni tanto gustavano qualche bicchiere di vino novello, oppure bevande calde a base di liquore fortemente alcolico. Tutto questo avveniva dopo aver mangiato abbondantemente, dato il numero delle portate che venivano servite nel corso della cena. Secondo la tradizione si doveva mangiare di magro, per cui si ricorreva ai maccheroni fatti in casa col sugo di tonno o alici. Seguivano le pietanze con baccal preparati in diversi modi: pesce vario, capitone, fritti, insalata ecc dolci paesani (terzetti, tisichelle, ciammellitti), panettone, torrone, fichi secchi, noci, uva, mele, pere, ecc... caff, punch, liquori vari e vino a volont completavano il cenone del Santo Natale.

spesso ricoperte di neve, passavano a frotte i giovani recando lentorse accese, issate sui bastoni, e illuminavano il passaggio dei fedeli che si recavano in Chiesa. Nellaltare maggiore della Chiesa Parrocchiale, che con numerosi candelieri sfavillava di luci, il Parroco sistemava ogni anno, sopra lartistico ciborio, la culla del bambino Ges, coperta con un velo bianco ricamato a mano. Appena il Sacerdote iniziava il canto corale del Gloria Excelsi Deo, veniva tolto il velo che ricopriva il Bambino di Betlemme, e tutti i fedeli intonavano il canto: Tu scendi dalle stelle! Nella notte di Natale questo il coro che va in alto allinfinito. E un coro preghiera che tocca il cuore e ogni animo commuove, rivive solenne nellanimo delle persone anziane, che partecipano al canto con lo stesso spirito degli anni giovanili. Alcune tradizioni restano, mentre altre vengono sostituite. Oggi solo alcune di quelle che abbiamo citato sono ancora vive ma le raccontiamo con la speranza che un giorno possano essere di nuovo portate alla luce. Un'altra tradizione Marcitellana del periodo delle festivit natalizie sicuramente quella della Pasquarella: alcuni parlano di una notte, quella prima dellEpifania, molto suggestiva e ricca di canti. Ogni Marcitellano apre le porte della propria casa per accogliere la benedizione che i compaesani portano con canti di gioia. In passato, prima dellEpifania, una tradizione paesana, mantenuta sempre viva dalla presenza del Parroco, era la cerimonia religiosa che si svolgeva l'ultimo giorno dell'

anno. Infatti, la sera del 31 Dicembre la maggior parte dei fedeli, al primo invito delle campane, accorreva in Chiesa per ascoltare la Santa Messa e ringraziare il Signore cantando in coro linno liturgico del Te Deum, per i benefici ricevuti durante lanno. Nellomelia il Sacerdote leggeva al popolo la sua relazione riguardante landamento dellanno trascorso, avvalorata dai dati statistici demografici sulle nascite, la mortalit e il numero dei matrimoni celebrati. Ai giorni nostri si pu dire che questa tradizione a carattere religioso e informativo, ormai spenta. La nascita a Betlemme di Ges, nel tempo in cui Erode era Re della Giudea, collegata alla tradizionale della festa della Befana. L Epifania, giorno commemorativo della visita dei Tre Magi al Bambinello Ges, tutte le feste scaccia via, quindi lultima festivit natalizia e la prima Pasqua dellanno nuovo: da questa deriva il nome della Pasquarella, scelto non a caso! Questa festa popolare caratterizzata da regali che ricevono i bambini buoni nella notte precedente al sei gennaio, quando la vecchia Befana benefica premurosa scende, con gli omaggi, nella cappa del camino di ogni casa. Tutto questo avviene in armonia con i doni offerti dai Magi, allorch preceduti dal sorgere della stella, annunziatrice della nascita del Re dei Giudei, giunsero da Oriente a Gerusalemme, per adorarlo. La tradizione popolare di Marcetelli ha sempre dipinto la Befana sotto laspetto di una donna vecchia, con la gonna lunga, ampia, i capelli sciolti sulle spalle,

munita di una gerla piena di regali che reca con impegno intenso dietro la schiena a cavallo della sua scopa. Nessuno sa da dove viene e da dove ritorna, dopo aver lasciato durante la notte in ogni camino e di buonora il 6 Gennaio, tutti i numerosi e svariati doni di cui era carica. Dunque svanisce, non vista, nelle vie misteriose della volta celeste, e ogni bambino, ascoltando imbambolato il racconto fantasioso della Mamma intorno alla Befana, vorrebbe vederla. Per questo, la sera del 5 Gennaio, ai tempi di una volta, i bambini accorrevano ad appendere, sotto la cappa del camino del proprio focolare domestico, ed in quelle dei parenti, le lunghe calze di cotone o di lana, e poi pieni di speranza se ne tornano contenti alle loro case per andare subito a dormire. Insieme alla mamma pregavano, con lanimo rattristato dal pensiero per i fanciulli poveri, senza regali, ed erano ansiosi di sognarla durante il sonno, per poi destarsi di buon mattino ed essere allietati dalla gioia di trovare le calze piene di doni. In occasione della prima Pasqua dellanno, il 5 Gennaio, vigilia dellEpifania, un gruppo formato di uomini, quindi, in particolare, vanno di casa in casa per fare gli auguri. Nelle prime ore della sera, dopo cena, rendono omaggio ad ogni famiglia, e come nota augurale di gioia e cordialit paesana, intonano a pi voci ed in sintonia perfetta, il canto tradizionale della Pasquarella, accompagnati dal suono dellorganetto.

Come tipico esempio di questo genere artistico di canzone popolare, trascriviamo le strofe che lo accompagnano:

1-Felice notte amici, felice Epifania! La pace e lallegria Veniamo ad augurar. 2-La stella ci conduce coi raggi suoi celesti, ai casolari onesti ripieni di bont.. 3-Noi pur cantiamo invasi Da spirito divino, ed il Divin Bambino lieti vi possa far. 4-Apriteci le porte che un pezzo che cantiamo, e tutti insiem beviamo al la vostra carit. 5-Se paste o confetture or dar non ci potete almeno ci farete le labbra rinfrescar. 6-Se ce date lo vinu bonu, canteremo con gran decoro. Se vien da la cannella viva viva la Pasquarella!! 7-Benedetta quella mano Che ci ha fatto la cortesia, benedetta sempre sia, viva Pasqua Epifania!
Quando il gruppo corale incomincia a cantare la quarta strofa, si aprono le porte della casa e lallegria della comitiva coinvolge tutti. Anche se per pochi minuti, terminato il canto augurale, i famigliari offrono dolci e vino in quantit. Anticamente le

famiglie erano pi propense a lasciare cibo come salsicce, prosciutto, formaggio ecc poich i dolci erano pi difficili da eseguire e inoltre alcuni, come per esempio il panettone, non esistevano affatto! Ognuno comunque ricompensava come poteva il gesto di buon augurio e alla fine della serata i partecipanti o si dividevano i doni o si rincontrava lindomani per gustarli tutti insieme! Tradizioni antiche che lasciano il segno in una civilt ultramoderna che continua a volersi arricchire culturalmente riproponendo talvolta parole, gesti, canti che rimangono impresse nel cuore di tutti i compaesani e di chi viene da fuori per assistere allo svolgimento di questultime.

S P A Z I O B O R G HI D E L L A Z I O
Rocca Canterano nelle sue bellezze e tradizioni.
Cari lettori, nella nostra quarta edizione si concretizza lidea di mettere su carta bianca una rubrica tutta nuova che mette in luce, oltre a Marcetelli, altre piccole bellezze che si trovano nella nostra Regione. Oggi parleremo di un paesino della provincia di Roma: Rocca Canterano. Rocca Canterano un comune di 218 abitanti. Il paese situato a 750 metri d'altitudine sulla propaggine dei monti Ruffi che raggiungono i 1253 m con la cima del Costasole, estremo confine del territorio. Fin dal 1581 si contavano in Rocca Canterano 950 abitanti che poi il censimento ordinato nel 1708 dalla Congregazione Economica, fece ascendere al numero di 1134, mentre oggi sono 1800. L'aumento di popolazione cos forte e sproporzionata alle risorse territoriali, ne costringe ora una buona met a emigrare nell'Agro romano. Oggi il paese fa parte del sistema comunale di Subiaco. Situata a sei miglia da questultima Rocca Canterano ha una forma oblunga. Dalla parte di mezzogiorno si presenta ora tutto il fabbricato che va gradatamente succedendosi con piacevole effetto alla vista; non cos dalla parte di levante, dove per l'altezza della roccia tagliata a picco, si trovano solamente le estreme abitazioni rettamente allineate. Due vie parallele con altri vicoli adiacenti si aprono in mezzo al paese, quasi tutto in declivio a causa della pendenza dei massi di pietra calcarea, su cui poggiano i fabbricati abbastanza solidi, belli e regolari. Il paese circondato intorno da una catena di monti che, a lunghi intervalli, aprono il seno a sbocchi e a valli pi o meno larghe e profonde. Non minore lo spettacolo che giunge agli occhi se ci volgiamo verso la tramontana; ai verdi poggi segue un' immensa pianura, solcata in un lato dalla strada Valeria Sublacense e nell'altro dal fiume Aniene. Fanno corona in alto i Monasteri di S. Scolastica e del Sagro Speco, Subiaco con la sua maestosa rocca abbaziale, e i castelli di Jenne, Cervara, Agosta, Marano, Roviano, Arsoli e Oricola. Il panorama di questi luoghi deliziosi ed insieme solitari ed alpestri solleva nobilmente lo spirito e lo eccita ad esclamazioni di meraviglia e di stupore. La forza del sole di estate temperata dalla freschezza del salubre clima, un po' rigido nell' inverno: non esistono monti e acque stagnanti che gli rechino ombre ed umidit. Ma Rocca Canterano molto famosa per una bizzarra quanto divertente celebrazione: la festa dei cornuti che si svolge l11 Novembre proprio allinterno del borgo, e ha come suo simbolo San Martino. In realt la festa di S. Martino, vescovo di Tours, nasce in Francia, quando questa era ancora sotto linflusso pagano dei Celti, che celebravano linizio del nuovo anno a novembre. San Martino poi finita per diventare la festa dei mariti traditi, forse perch nel giorno dedicato al Santo si svolgevano, in pi localit, fiere di bestiame, per lo pi munito di corna. Secondo unaltra ipotesi, anticamente, si celebravano, proprio a novembre, 12 giorni di sfrenata festa pagana, di tipo

"I Cornuti"

carnevalesco, durante i quali avvenivano spesso gli adulteri. I mariti traditi venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna. In questo caso, quello del cervo, per richiamare il cantautore Branduardi, per gli interessati, non era da considerarsi propriamente un dono. A Rocca Canterano questa singolare manifestazione a carattere prevalentemente goliardico e pagano, insieme alla degustazione di sofisticati prodotti locali, offre al visitatore la possibilit di ironizzare e sdrammatizzare un evento cos... spiacevole! Il momento principale della festa , oltre alla corsa con relativo trofeo e la corsa in costume, il Corteo Burlesco formato dal "cornuto dell'anno" portato in trono per il paese da portatori in camice bianco con copricapi muniti di corna e il poeta-cantore, che a cavallo di una somarella ormai avvezza al frastuono declama stornelli e rime rivolti ai personaggi del paese che pi hanno meritato la sua attenzione. Intanto i giovani passano per le abitazioni dei pi "chiacchierati" adornandone le entrate con nastri colorati e corna di diversa fattezza. Durante i giorni della manifestazione, inoltre, vengono aperte le cantine allinterno del centro storico e sono esposti utensili antichi o piccoli riquadri fotografici, dove si spiega come avviene la lavorazione del formaggio o dell'olio e di altri prodotti tipici

del luogo. Rocca Canterano famosa anche per altre celebrazioni come la fiaccolata dellamore e della pace dell 11 settembre, o come quelle che si svolgono nel periodo estivo tra il 7 e il 16 agosto in cui si celebrano eventi religiosi ma anche sportivi e culturali. Interessante la celebrazione dell8 settembre: la festivit preceduta all'alba dalla Diana, un tamburino gira nel paese rompendo il silenzio con un saltellante motivo del tamburo alternato con battute sul cerchio di legno, con effetto armonico caratteristico. La Processione diurna caratterizzata dai colori delle Confraternite religiose: azzurro per quella della Madonna, rosso per quella del Sacramento, giallo quella di San Michele e un tempo quella verde di San Gaetano, oggi scomparsa. Il 9 settembre si ricorda la giornata dei caduti in guerra per salvare la patria.

S P A Z I O RI C E T T E
"I TOZZETTI"

Ed ecco un'altra ricetta tipica per voi. Questa volta parliamo di dolci: i tozzetti, biscotti secchi con noci nocchie, e volendo anche mandorle, buoni se accompagnati anche da un bel bicchiere di vino. Ingredienti: 6 ettogrammi di zucchero 6 uova 2 bustine 3 ettogrammi di burro 1 vanillina 6 ettogrammi di noci, nocchie e mandorle 1 limone grattuggiato farina (quanta ne raccoglie) 1 tuorlo Procedimento: Impastare il tutto in una ciotola abbastanzza grande, una volta essersi amalgamato bene, dare una forma all'impasto simila ad un polpettone. Spennellare con il tuorlo dell'uovo, sbattuto precedentemente, e infornare per 20 minuti.Passati i 20 minuti, togliere dal forno e tagliare nel senso pi corto dell'impasto e infornare di nuovo a 180.

"I tozzetti"

SP AZIO M U SIC A
FRANCESCO GUCCINI "E' meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuova realt sempre identica"
Nato il 14 giugno 1940 a Modena, citt con cui non ha mai legato fino in fondo, il vate dei cantautori italiani ha trascorso i primi anni di vita a Pavana, sull'Appennino pistoiese. La madre, Ester Prandi, costretta a rifugiarsi nella casa dei nonni paterni causa l'inizio del secondo conflitto mondiale e la conseguente partenza, come soldato, del padre Ferruccio. Dopo la guerra Francesco Guccini torna a Modena insieme alla famiglia e finite le scuole lavora come giornalista per la Gazzetta di Modena. Nel 1961 si trasferisce a Bologna e si iscrive all'universit, dove nasce il mito dell'eterno studente: completa gli esami, ma non si laurea (nella canzone "Addio" Guccini canta, parafrasando Socrate, "io, Francesco Guccini, eterno studente / perch la materia di studio sarebbe infinita / e soprattutto perch so di non sapere niente"). La carriera musicale di Guccini comincia alla fine degli anni '50, quando entra a far parte di gruppi rock. Nel 1961 scrive la sua prima canzone ("L'antisociale") e l'anno dopo scopre Bob Dylan. Negli anni '60 si fa conoscere soprattutto come autore ("Auschwitz" per l'Equipe 84 e "Dio morto" per i Nomadi, di Augusto Daolio) ed vittima di una censura all'italiana: "Dio morto", canzone di profonda spiritualit - trasmessa persino da Radio Vaticana - viene censurata dalla RAI, perch

"L'uomo, non tutti per carit, guarda pochi metri accanto a s. E si scorda presto. La storia maestra di pochi. Insegna poco davvero, a noi italiani. Siamo partiti con le pezze al culo, e adesso ci dimentichiamo che chi viene qui ha la stessa faccia di noi cento anni fa. "

"Guccini"
considerata blasfema. Nel 1967 pubblica il suo primo disco, "Folk Beat n. 1", con brani oggi considerati grandi classici come "Noi non ci saremo", "Statale 17" e "In morte di S.F. (Canzone per un'amica)". Come Fabrizio De Andr, anche Francesco Guccini non si mai lasciato imporre i ritmi dall'industria discografica ma ha sempre inciso se ne aveva voglia e quando sentiva di avere realmente qualcosa da dire. Tappe fondamentali della sua musica possono essere considerati "Radici" del 1972 (con quello che un po' il suo inno: "La locomotiva", ballata anarchica ispirata a una storia vera del 1893), "Via Paolo Fabbri 43" del 1976 (il cui titolo altro non che l'indirizzo bolognese di Guccini e con "Piccola storia ignobile", un brano dedicato alle polemiche sull'aborto), "Fra la Via Emilia e

il West" del 1984 (registrazione del concerto del 21 Giugno 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, la miglior antologia possibile dei primi vent'anni musicali di Guccini), "Signora Bovary" del 1987 (con canzoni dedicate al padre "Van Loon" - e alla figlia Teresa "Culodritto" - forse l'album di Guccini in cui c' pi attenzione per la musica, per una volta non solo sfondo per i testi) e l'amaro e malinconico "Quello che non..." del 1990 (con una splendida canzone d'amore "Canzone delle domande consuete" - e la bellissima e triste "Cencio", dedicata a un amico della Bocciofila di Modena). Guccini ama considerarsi un appartenente alla famiglia dei cantastorie dai quali ha ereditato una tecnica raffinata nella costruzione dei versi delle sue canzoni, unica nel suo genere. Politico il suo modo di raccontare le cose e di poetare, strettamente legato ad una forma dubitativa espressa attraverso una velata ironia, che una delle sue caratteristiche pi interessanti. Non un caso che Guccini venga studiato nelle scuole come esempio di "poeta" contemporaneo e che gli sia stato conferito nel 1992 il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la sezione "Versi in Musica". Francesco Guccini anche scrittore: ha esordito nel 1989 con "Croniche Epafaniche", racconto dell'infanzia pavanese, seguito nel 1993 da "Vacca d'un cane", sull'adolescenza a Modena e gli inizi musicali. Nel 1997 poi,

insieme a Loriano Macchiavelli, si cimentato nel giallo, con il romanzo "Macaron", seguito nel 1998 da un altro giallo scritto ancora con Macchiavelli: "Un disco dei Platters". In mezzo a tutto questo, si trovano anche un curioso dizionario ItalianoPavanese e la biografia "Un altro giorno andato". Del 2003 il libro "Cittanva blues". Guccini ha inoltre recitato nel film "Radio Freccia", di Luciano Ligabue (1998, con Stefano Accorsi). Il suo ultimo album "Ritratti", uscito nel 2004.

Avevo venticinque anni e stavo studiando alluniversit di Bologna, i primi sit-in e il Sessantotto erano alle porte, era mia intenzione scrivere qualcosa di generazionale. Il dio di cui parlavo era un dio con la minuscola, un dio laico simbolo dellautenticit Francesco guccini su dio morto.

"Guccini"

SP AZIO AT T U AL IT A'
Il Capodanno cinese dedicato a Zhou e Joy
"Sar un momento di speranza e crescita". Non vogliono che sia un Capodanno sottotono ma un momento di speranza e crescita. L'Anno del Drago sar celebrato il 14 gennaio alle 14 in piazza del Popolo con uno spettacolo di acrobati, danzatori, giocolieri, maghi, cantanti e atleti. La festa cinese conclude l'anno della cultura in Italia con l'evento pi importante della sua tradizione: il Capodanno Lunare, conosciuto come "la festa della primavera", "Chun Jie" nella loro lingua. L'ambasciata cinese ci tiene a sottolineare anche in questo momento drammatico, come il brutale omicidio di un pap e una bimba, e infatti la cerimonia sar dedicata a Zhou Zeng e alla figlia Joy, uccisi a Torpignattara, che il giorno dell'arrivo dell'Anno del Drago un momento importante per tutta la comunit cinese a Roma, una comunit impegnata e che lavora da tre generazioni per integrarsi. La manifestazione, patrocinata dall'assessorato alle politiche culturali del Comune si aprir lungo via del Corso con una coloratissima parata di draghi volanti, leoni, panda, maestri di arti marziali, danzatori e rappresentanze della comunit cinese con indosso i costumi delle diverse minoranze etniche del paese. Su due megaschermi si potranno vedere gli spettacoli che si terranno sul palco di piazza del Popolo. La manifestazione sar presenziata dall'ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese Ding Wei insieme o al sindaco Gianni Alemanno, che daranno il via allo spettacolo con il rituale della pittura dell'occhio del drago, che, secondo la tradizione cinese, si trova in tutti gli animali presenti alla festa. Principali protagonisti degli spettacoli in piazza quattro compagnie in arrivo dalla Cina: la Compagnia popolare di acrobazia del Zhejiang; la Compagnia di danza tradizionale Yangge di Jiaozhou, in rappresentanza delle danze contadine del nord della Cina; la Compagnia dei giovani amici di Shanghai e, infine, il gruppo di studenti universitari che provengono dalle pi importanti accademie artistiche cinesi (moda, danza e arti marziali). La festa per il Capodanno Lunare si concluder alle 18,30 quando dalla terrazza del Pincio, si terr un grande spettacolo di fuochi d'artificio. 'astrologia cinese divisa in 12 segni zodiacali che riportano il nome di un animale. A differenza dell'oroscopo adottato in occidente, che deriva dalla storia greca, ad ogni segno zodiacale viene attribuito un anno. La legenda racconta che il Buddha, sentendo la morte avvicinarsi, chiam a raccolta tutti gli animali della terra, ma solo 12 di loro andarono a salutarlo. Come premio per la loro fedelt decise di chiamare con i loro nomi le fasi lunari e renderli cos immortali. Il primo ad arrivare fu il topo, veloce e furbo, il secondo fu il diligente bue, seguito dall'intrepida tigre e il pacifico coniglio. Il drago fu il quinto, seguito da suo fratello minore, il serpente. Il settimo fu l'atletico cavallo, seguito dall'elegante pecora. Subito dopo arriv l'astuta scimmia, seguita dal colorato gallo, il fedele cane e infine il fortunato maiale, che fece appena in tempo a salutare il Buddha. Nel prossimo numero vi scriveremo tutti i segni zodiacali di questo affascinante popolo! Fateci sapere poi a quale segno appartenete.

S P A Z I O O RO S C O P O
ARIETE:
Vissi s mesi pini e fortuna, occasiuni bone e incontri interessanti: dovete esse curiusi e non spreca tempu, soc da pij ogni sorta e iniziativa. Attenti a parl b, che va a feni che ponon ve capisciu. E stelle raccommannanu de non appesantivve troppu.. gliete alla fonte a pigli lacqua arminu!! Pe lu lavuru dovete av pazienza..presto e cse glierrau mejo!

TORO:

Ssi mesi non ve innervosite,se que ota litighete co lu o la consorte!!Tutto retorner a postu seo! Non ve affatichete troppi e non facete troppi sforzi, che ve potterreste senti troppu stracchi po! Dedicheteve a qu bagnu callu e facete un po e ginnastica. Se cerchete lavuru, potterreste trova quaccosa nellu settore turistico..provetece..a costa,non costa niente!! Arminu vesso gratisse!! Stete attenti..magara un lontano parente ve avesse lassato ncre sordi!!

GEMELLI:

Se non sete ancora accoppiati, vissi potterrianu esse li mesi giusti pe trov quallecunu che ve sse ncolla! Se sete accoppiati, evitete i battibecchi!! A Gennaru stete nforma come nu leone.. a Febbraru che dovete sta attenti..ve potterrianu cal le energie!! Chiss po come ce gliete allortu! Pe lu lavuru non ve sbilancete troppi..meglio revede e finanze,specialmente de sti tempi! Se tenete que casalitto,vennetevellu..e stelle so bone!!

CANCRO:

L amore non bellu se non litigarellu..Basta che non ve passanu pe lu capu strane fantasie! Stete sicuri che chi ve ssa ncollatu ve ama sempre co tanta passi!Non stete sempre a fa polemica! Anzi glieteve a fa na corsetta su pe lAringu..cos nzemmora a un corpo sano se spera pure che ve se reschiarisciu le idee.Pure quanno lavorete,evitete e fa que casinu co que parola fori posto e non gliete sperperendo li sordi..stemo in tempu e crisi!!

LEONE:

Se sete riusciti a trova u modo giusto pe parla co villo o vella che ce facete lamore, cerchete de non rerovina tuttu! Stete attento a come ce parlete..i sforzi sarau premiati!! Pe evita problemi e circolazione, gliete a cammina su pe la Crapareccia e ,pure se avete ammazzatu u porcu,jetece pianu a tavolino!! Per fortuna ellu lavuru non ve potete lamenta!

VERGINE:

Lassete perde tuttu e glieteve a fa na bella vacanza romantica; approfittetene pe esse pi affettuosi e accontent chi ve sete sposati!! Smettela e pensa sempre alli capilli,alli massaggi e alle cremette..se scappete e casa na ota scerruati, mica ve se ncollanu!! Anzi facete pure meno ri! Lavuru e sordi non ve mancano rengraziete Dio

BILANCIA:

Ma que ve gliete commattenno a fa li fanatici e a metteve a fa i Dongiovanni..Stete attenti che non remanite soli piuttosto!! Per fortuna a salute non ve fa preoccup; certo se ve facesseste qu picchiere e vinu in meno,sarria meglio!! Siate coscenziusi nellu lavuru, che non se po mai sape a vello che iete ncuntru. Attenti che non ve se roppe quaccosa a casa e ve lo tocca recompr!!

SCORPIONE:

U proverbio ice In amore vince chi fugge, ma possibile che tutti vu li gliete retrovenno villi che fuggio?? Pe na ota facete li preziusi,no?? P capit che non ve nne va core e gli a gioca a pall allu campitto..per na ota steteve a casa e repuseteve! Se tenete programmi pe lu lavuru, vissi so li mesi boni pe metteli in atto!! St periodo gliete sperperenno un po e sordi..se per sta cosa ve fa sta b, facete pure!!

SAGITTARIO:

Sete avventurosi e sempre alla ricerca e nove emozioni..ste cose non fau atru che b alle coppie e pure a chi va cerchenno quallecunu. Ve lavea ittu u medicu e non ncollave troppe lena..repuseteve ncri senn ssu mal de schina,non ve sse passa pi! Vissi so li mesi giusti pe mette in pratica vello che ve sete mparati..magara trovete que posto e lavuru bonu!! Resparmiete e pensete bene a vello che dovete compr!

CAPRICORNO: Pe ssi du mesi,potete rengrazia Venere; lamore va a gonfie vele.

Troveteve ncre e passatempi.. cucinete, passeggete... Nellu lavuru sapete bene cosa volete..e latri sau chi commanna e ve portanu rispetto! Sete diventati bravi a mette da parte i sordi..concedeteve pure nu sfizio! Quanno ce v, ce v!

ACQUARIO:

Potete ben ringrazi li pianeti o chi pe issi, prech allocchi e tutti sete belli, bravi e interessanti. Stete sereni..che chi ve sta vicino v a stessa cosa. Non ve abbuffete troppu..le feste so passate da pocu.. arrivatu u momentu e remetteve in forma e pensa pure allu fisicu!! Non ve spazientite quanno lavorete..mica so tutti precisi come vu!!

PESCI:

Evitete e sta sempre a fa polemiche co lu consorte!! Mica ve pensete che la pazienza ella gente nfenita!! Piuttosto pensete a tenevve un po pi in forma... che non guasta mai!! Stete calmi se vve se presenta que malinteso colli committenti ellu lavuru!! Evidentemente pretendu troppu issi. I sordi non ve dau preoccupazioni.

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