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Marco Russo Fa parte di DevLeap e si occupa di formazione e con- sulenza, in particolare nella programmazione di sistema con .NET e nelle soluzioni di Business Intelligence.
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OCUS
el 1997 ho affrontato il mio primo esame di certificazione Microsoft: sono passati quasi 10 anni ed un buon momento per fare qualche bilancio. Da allora ho superato 33 diversi esami, conseguendo una serie di certificazioni. L oggetto delle mie riflessioni per non riguarda il mio Transcript (il documento ufficiale che riassume il proprio curriculum), quanto leffettiva utilit, difficolt e validit di questo strumento di misura degli skill tecnici di una persona.
Serve a qualcosa?
La domanda pi frequente che si pone chi interessato a un percorso di certificazione : a cosa mi serve?
La risposta americana che grazie alle certificazioni sar pi facile trovare un nuovo lavoro o avere un aumento/promozione allinterno della realt in cui si lavora. Non so se poi le cose stiano realmente cos allestero, certamente in Italia questo automatismo non funziona molto bene, il valore delle certificazioni difficilmente ha un riconoscimento economico anche se talvolta costituisce un merito maggiore in una prima fase di selezione del personale. Chiaramente, un numero consistente di certificazioni (magari eterogenee e non focalizzate su una sola tecnologia) desta unattenzione ancora maggiore. Fatte queste premesse, io non mi trovo nella posizione di dire le certificazioni non servono a niente, ma anzi sono dellidea che un valore ce labbiano.
Marco Russo
marco@devleap.it
Fa parte di DevLeap e si occupa di formazione e consulenza, in particolare nella programmazione di sistema con .NET e nelle soluzioni di Business Intelligence.
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Certificazioni
nere un colloquio.
non rientra nelle necessit operative della quotidianit. Lo studio porta ad avere una visione pi completa di un prodotto, che potr tornare utile trovandosi davanti a nuove necessit che hanno una soluzione pi semplice e diretta grazie a qualcosa che si dovuto studiare per lesame e che sarebbe stato ignorato altrimenti.
Esami copiati
Un tasto dolente che gli esami cos strutturati (quiz a risposta singola o multipla) possono essere facilmente copiati. Esistono molti siti che tentano di offrire le risposte a tutte le domande possibili per un certo esame: la maggior parte lo fa a pagamento. Per il valore che le certificazioni hanno in Italia, per, secondo me non vale la pena copiare un esame. Si crea aspettativa in chi legge il curriculum, ma se poi dietro non c una solida conoscenza si rischia sempre la brutta figura. Ancora una volta, ribadisco che il risultato migliore della certificazione di creare gli stimoli per uno studio mirato ed efficace. Da questo punto di vista copiare un esame diventa una cosa assurda.
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OCUS
ticolare ruolo. Nel caso degli sviluppatori lesame che entra in gioco riguarda la modellazione di unapplicazione (compreso il modello a oggetti), la scelta delle tecnologie, il disegno di un database, ecc. Il terzo livello riguarda un titolo il cui nome la dice lunga: Microsoft Certified Architect. A differenza dei precedenti non prevede dei test con dei quiz ma un vero e proprio esame con tanto di commissione formata da altri Microsoft Certified Architect. L accesso a questa certificazione piuttosto limitato per vari motivi, tra cui anche uno economico: bisogna pagare 10.000$ per accedere al programma di certificazione e si paga anche se si viene bocciati. Come sempre, quanto pi una cosa distante e inaccessibile, tanto pi diventa desiderabile: non facile pensare di riuscire ad ammortizzare 10.000$ per una certificazione, almeno in Italia. vero che si tratta di un pagamento unico (la quota annuale poi di 200$) e forse non costa pi di un master, ma in questo caso non si paga per imparare, quanto per essere esaminati. Diventa inevitabile valutare se esista un ritorno economico reale su un investimento simile: per il momento mi sembra difficile raggiungere il punto di pareggio senza mettersi nellottica di lavorare anche allestero (superando anche eventuali barriere linguistiche).
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Certificazioni
giornamento continuo sulle nuove tecnologie? Si tratta di un traguardo difficile, altrimenti per la selezione del personale sarebbe sufficiente far rispondere a un questionario. Possedere delle certificazioni di per s non dimostra di avere queste caratteristiche, ma sicuramente un elemento positivo. Piuttosto, per chi realmente dispone di tutte queste qualit suona strano il fatto che non abbia certificazioni corrispondenti, vista la relativa facilit con cui dovrebbe riuscire a conseguire questi titoli.
Conclusioni
La certificazione deve essere prima di tutto un traguardo personale, cos come qualsiasi attivit di studio. Personalmente trovo impossibile riuscire a studiare qualcosa per cui non provo il minimo interesse. Il bagaglio di conoscenze che si acquisisce stu-
diando per un esame un patrimonio che resta per qualche anno (nellinformatica non esistono cose che possono durare per tutta la vita). Presa come meta da raggiungere e non come titolo con cui si potranno accampare diritti, la certificazione una cosa utile. Per questi motivi trovo inutile cercare di copiare pur di passare un esame. Ma quindi la certificazione (e la formazione) vanno intese sempre a carico del programmatore di turno? Direi di no: le aziende che contribuiscono direttamente alle certificazioni dei propri collaboratori, magari incentivandole, riescono a fidelizzare meglio i programmatori pi capaci, che spesso sono anche i pi importanti. Allo stesso tempo generano una sensibilit maggiore e diffusa rispetto alla necessit di formazione continua, che va fatta studiando anche sui libri, non solo andando a qualche corso ogni tanto (e a volte non si fa nemmeno quello).
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