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LADOMENICA

DIREPUBBLICA

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 NUMERO 356

Professor
Le mie lezioni di vita e di letteratura

CULT
Allinterno

Wallace
Dagli archivi delluniversit i programmi dei corsi tenuti dallo scrittore americano morto suicida tre anni fa

La copertina

Critica della ragione emotiva Perch le passioni non sono tutto


BROOKS E ESPOSITO

La recensione

Il respiro di Lilin nel suo romanzo di formazione


ANTONIO GNOLI

Lintervista

Janet Evanovich I miei bestseller hanno ridisegnato il genere rosa


MAURIZIO BONO

FOTO DI MARION ETTLINGER/CORBIS

La lirica

Lattualit

GABRIELE PANTUCCI

DAVID FOSTER WALLACE

Arbitro? No grazie I pulcini del calcio si autogestiscono


MAURIZIO CROSETTI

Spettacoli

Omaggio a Mlis, mago dimenticato del cinema


REN CLAIR E MARIO SERENELLINI

l primo saltato fuori dallarchivio Harry Ransom, Austin, Texas, era lungo cinque pagine e di solito i programmi di corsi universitari anglosassoni (syllabus) sono al massimo di una pagina. Ma a colpire i ricercatori pi che linusuale lunghezza del documento era il rapporto che il professore stava instaurando con i suoi allievi: facendosi beffe del linguaggio accademico, il docente descriveva schiettamente, a volte brutalmente, il tipo di lavoro che esigeva. Il corso era del 1994, e il professore David Foster Wallace, il cui archivio appunto allHarry Ransom Center. Gli studiosi che stanno mettendo ordine nelle sue carte ritengono di avere per le mani strumenti straordinari. Perch in quei fogli c il metodo che lo scrittore, morto suicida nel 2008 a quarantasei anni e da tutti considerato il pi grande autore americano di fine Novecento, si era dato per insegnare la cosa che pi amava, la letteratura. (segue nelle pagine successive)

a vostra prova scritta deve presentare una tesi. Una tesi unaffermazione che fate voi. La vostra prova consiste nel dichiarare, spiegare e sostenere adeguatamente la vostra tesi che, oltretutto, deve risultare interessante. Affermare per esempio che il tema centrale di Una vera bamboladi Homes che il sesso spesso una cosa veramente strappalacrime pu non essere sbagliato, ma talmente noioso che nessuno vorr leggere il vostro testo e tanto meno lasciarsene persuadere. Il trucco cercare un compromesso tra una tesi bizzarra e difficile da difendere (per esempio Un tema centrale di Una vera bambola che lAntartide una base di primaria importanza per le navicelle degli extraterrestri) e una tesi noiosa che non contiene nulla su cui discutere (Un tema centrale di Una vera bambola che il sesso pu presentare qualche aspetto conturbante). (segue nelle pagine successive)

Fidelio, un canto di libert da Beethoven al Risorgimento


ANGELO FOLETTO

Il libro

Una certa idea di mondo: Hadot, per capire cos la filosofia


ALESSANDRO BARICCO

Repubblica Nazionale

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011

LA DOMENICA
VOTI
A destra, una pagina dei corsi di studio di David Foster Wallace in cui lo scrittore spiega agli allievi il suo sistema di valutazione. La parte cerchiata in verde dello stesso Wallace: presentazione della tesi ed esercizi e quiz valgono il venti per cento della valutazione finale

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La copertina
Ex cathedra
Sono pronto ad accettare ogni domanda, ma non provate ad arrivare in ritardo. Severo, pignolo, esigente, ma ironico. lautoritratto inedito che emerge dai programmi dei corsi universitari con cui lo scrittore americano si presentava ai suoi studenti. Ecco per la prima volta
le sue lezioni di stile e di vita

Di giorno a scuola di notte Infinite Jest


GABRIELE PANTUCCI
(segue dalla copertina) l primo un corso di Analisi letteraria: prosa di romanzo. Prescrive la lettura di otto libri che spaziano da Jackie Collins a Stephen King. Il secondo programma aggiunge anche il Nobel J. M. Coetzee e due collezioni di poesie. Ma oltre alleclettismo nella scelta dei testi, quello che colpisce come questi, secondo le indicazioni di Wallace, vadano analizzati. Lo scrittore precisa che vero che si tratta di narrativa popolare o commerciale destinata a essere letta velocemente in aereo o su una spiaggia, ma sotto la superficie si possono scoprire tecniche e temi raffinati. E poi il suo ammonimento: non illudetevi che sia un corso leggero, i testi popolari sono pi difficili da leggere criticamente di quelli letterari. Wallace ebbe lincarico dinsegnamento di Letteratura inglese alla Illinois State University a trentanni, nel 1992. Lanno precedente aveva incominciato Infinite Jestche quando fu pubblicato nel 1996, con le sue 1.076 pagine, divenne uno dei romanzi pi lunghi della letteratura americana. Wallace non era ancora famoso ma neanche sconosciuto: il suo primo romanzo del 1987, La scopa del sistema, aveva attirato lattenzione del New York Times. Ma fu Infinite Jest ad aprirgli le porte di riviste letterarie e giornali per i quali incominci a scrivere racconti e reportage. Nel 2002 Wallace si trasfer al Pomona College della California State University, col titolo di professore di prosa creativa e professore dinglese. Lultima pagina del suo syllabus della primavera del 2005 precisa che luniversit gli ha conferito il titolo di professore anche se non ha conseguito il Ph.D. (dottorato di docenza) dopo la sua laurea in filosofia (che comprendeva la matematica) summa cum laudee che gli fece vincere prestigiosi premi. Daltra parte linsegnamento una dote di famiglia. Il padre James Donald tuttora professore emerito alla University of Illinois di Urbana-Champain e la madre Sally Foster (dalla quale David ha preso il cognome aggiungendolo a Wallace) nel 1996 ha vinto il premio nazionale come professore dellanno nel college della stessa citt. Che Wallace abbia mutuato il metodo dai genitori oppure no, evidente che fin da piccolo ebbe a che fare con linsegnamento. E nei corsi che tenne per gran parte della sua vita mise a punto un sistema allo stesso tempo severo ma aperto alla discussione con gli allievi. Come si legge negli estratti dei documenti pubblicati da Repubblica in queste pagine, lo scrittore detta un serie di regole come: ogni brano richiesto va letto almeno due volte prima di entrare in classe; sono apprezzate le correzioni a mano sui saggi perch indicano una rilettura. Nello stesso tempo Wallace trasparente nel comunicare i criteri di valutazione e le statistiche dei voti ottenuti nei suoi precedenti corsi. Ma la vera passione dellautore de Il re pallido traspare quando fa alcuni esempi di analisi del testo. Osservate queste due frasi scrive a un certo punto 1) Rhonda non lo ha fatto perch lo amava. 2) Rhonda non lha fatto, perch lo amava. La frase 1, che grammaticalmente parlando corretta, in realt dice che Rhonda non ha assassinato Bob, ma che la ragione per la quale non lha fatto non lamore. In altre parole, la ragione per la quale Rhonda ha assassinato Bob non lamore che provava per lui. La frase 2, invece, ci dice in realt che Rhonda non ha assassinato Bob, e la ragione per la quale non lha fatto che lo amava. Nel 99 per cento dei casi, ci che qualcuno intende dire quello che si legge nella frase 2. Pertanto, bench in teoria non sia corretta, la frase 2 pu essere semanticamente corretta, ovvero corretta nel contesto del significato. Finora si sapeva di avere a che fare con un grande scrittore. Questi syllaba provano che David Foster Wallace era anche un grande insegnante.

DISEGNO DI RICCARDO MANNELLI

David Foster
DAVID FOSTER WALLACE
(segue dalla copertina)

Wallace
Ma siete proprio sicuri

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sistono tre modi per sostenere una tesi e vi dovrete servire di tutti e tre. Il primo e pi importante consiste nel leggere varie parti della storia e nellinterpretarle in modo tale che suffraghino la vostra tesi, dimostrando che solida. Il secondo consiste nel dimostrare che il vostro modo di interpretare la vicenda d senso allintera vicenda. Il terzo quello di anticipare le ovvie obiezioni alla vostra tesi: per esempio se io voglio dichiarare che Una vera bambolariguarda il modo col quale gli uomini trattano le donne, dovr anticipare il fatto che il mio lettore potr chiedersi perch, allora, nella storia la voce narrante si scopa anche Ken e perch c tutta quella roba su un rapporto femminile sadico tra Jennifer e Barbie, e dovr quindi escogitare come spiegare tutto ci. Revisione e correzione delle prove: Fatela. Dato che il successo

della vostra prova scritta dipende da come persuaderete il lettore in merito alla vostra tesi, qualora lortografia, la punteggiatura e altri elementi di base della vostra prova dimostreranno che non ve ne fregato molto, allora il lettore non la trover molto persuasiva e la qualit (e il voto) della prova ne subir le conseguenze. Naturalmente potete farmi domande sulla grammatica e la punteggiatura durante le ore di ricevimento in ufficio o nei colloqui oppure rivolgervi al Learning Assistance Center al quarto piano di Stevenson. Il Lac non corregger le prove al posto vostro, ma risponder fino alla nausea alle vostre domande. INGLESE 102, autunno 1994 Analisi letteraria: fiction Finalit del corso:Fornire la preparazione adeguata ad affrontare la lettura critica, la conoscenza delle caratteristiche formali dei romanzi e dei racconti brevi, compreso il loro sviluppo come genere cos sostiene il Catalogo ISU (Illinois State University, ndr). Detto con parole meno narcotizzanti, il corso Inglese 102 finaliz-

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TESTI
A destra, lelenco dei testi che David Foster Wallace fa adottare ai suoi allievi nel corso del 1994 Tra questi spiccano i titoli di letteratura popolare: Mary Higgins Clark, Jackie Collins, Thomas Harris insieme a Stephen King, James Ellroy e C. S. Lewis Pi avanti Wallace consiglia anche dove acquistarli nuovi o usati

stra e a sinistra. Chi non seguir queste regole si vedr abbassare il voto di un punto per ogni errore. 5) Per correggere la vostra ortografia non vi affidate esclusivamente alla funzione di controllo del computer, giacch quella che una parola scritta in modo sbagliato nella vostra prova pu benissimo essere una parola scritta bene che non centra niente. E dato che la funzione di controllo del computer completamente ottusa non lo capir da sola. 6) Le correzioni apportate a mano a un testo dattiloscritto (cancellature, inserimenti, parole ritrascritte) sono non soltanto accettate, ma incoraggiate, in quanto di solito sono il segno di una scrupolosa rilettura e correzione. Una prova scritta quindi meglio giusta che pulita (purch sia leggibile, naturalmente). (...) Regole da tenere in classe: proibito pertanto astenersi dal formulare una domanda o esprimere un commento nel timore che sembri qualcosa di ovvio, di banale, di imperfetto o di stupido. Sono dannatamente serio quando dico che intendo creare in classe unatmosfera nella quale chiunque si senta libero di chiedere o di parlare di qualsiasi cosa desidera. Pertanto, chiunque dovesse fare smorfie, ghignare, imitare una mitragliatrice puntata o un gesto di onanismo, ridacchiare, alzare gli occhi al cielo o ridicolizzare in qualsiasi modo possibile uno studente per aver formulato una domanda o un commento sar ripreso una prima volta in privato e la seconda volta sar cacciato a pedate fuori dal corso, a prescindere dalla settimana nella quale ci avverr. Se poi il colpevole un maschio sono anche perfettamente in grado di trovarlo fuori dal campus e di menarlo. In classe siete caldamente esortati a dissentire da quello che dicono gli altri e io stesso, e io stesso potrei unirmi a voi purch si mantenga sempre un rispetto assoluto luno nei confronti degli altri, senza mai mostrare disprezzo, maleducazione o violenza. Statisticamente, ho assegnato i voti pi alti a quegli studenti le cui letture, interpretazioni e opinioni sulla letteratura erano diverse dalle mie, a patto che detti studenti riuscissero a discuterne in modo interessante e a sostenere in modo plausibile le loro tesi. In altre parole il corso Inglese 102 non un corso Scopriamo-checosa-ne-pensa-il-prof-e-ripetiamoglielo-pari-pari. Qui non si fa matematica e neppure fisica: non ci sono risposte giuste o sbagliate (anche se ci sono altre categorie per le risposte, quali interessante/sciocco, proficuo/sterile, plausibile/inammissibile). INGLESE 67- Sezione 02, primavera 2005 Pagina Caveat Emptor: Ecco alcune delle ragioni per le quali uno studente potrebbe plausibilmente decidere di non continuare a essere iscritto a questa sezione del corso di Inglese 67. Il vostro insegnante non uno studioso di letteratura di professione. Infatti, anche se il mio titolo qui al college mi qualifica come Professore di inglese non sono un professore, perch non ho un dottorato. Il vostro insegnante ha gi tenuto corsi di introduzione alla letteratura, ma non per molti anni e mai in college cos selettivi. Alcuni approcci potranno rivelarsi una perdita di tempo. E potranno esserci cambiamenti repentini nel piano di studi. Potr esserci un carico di lavoro supplementare. Ripeto: potr esserci un carico di lavoro supplementare. (...) Il vostro insegnante esige un alto livello per le prove scritte che dovrete presentare. So che molti professori allinizio dei corsi dicono queste stesse cose sulle difficolt che incontrerete, ma poi di fatto non applicano ci che dicono. Io invece s. Sentitevi liberi di controllare presso altri studenti che hanno frequentato altri corsi con me. Se volete migliorare il vostro modo di scrivere, io sono un bravo insegnante. Ma se siete abituati a buttar gi le vostre prove scritte alla vigilia della scadenza, a controllarle utilizzando la funzione di correzione automatica, a consegnarle piene di errori da liceo, e se siete abituati a vedere che i vostri professori le accettano perch comunque le idee sono buone, per favore sappiate che io non faccio nessuna distinzione tra la qualit delle idee di una persona e la qualit della scrittura tramite la quale esprimerete quelle stesse idee e non accetter di conseguenza prove sciatte o testi da liceali semianalfabeti. Ripeto: non sto scherzando. Se non potrete o non vorrete dedicare il tempo e lattenzione sufficienti alle vostre prove scritte, vi invito caldamente a lasciar perdere il corso I67-02 e a risparmiarci tutti quanti un sacco di sofferenze. Su 332 studenti che ha avuto dal 1991, il voto medio finale che il vostro insegnante ha assegnato stato di 8.43, che pi o meno a met strada tra un B e un B-. Non cos difficile ottenere da me un voto vicino al B. I voti vicini ad A sono riservati a chi svolge prove veramente eccezionali. Sappiate anche che i voti intorno al C non sono affatto impossibili con me. Traduzione Anna Bissanti The Estate of David Foster Wallace
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CORREZIONI
Il calendario del corso annotato ancora da Wallace Le correzioni a mano, dice lo scrittore ai suoi allievi, sono molto apprezzate perch sono la prova della rilettura del testo

di volermi come prof?


zato a mostrarvi alcuni modi di leggere la prosa con maggiore profondit, a trovare spunti pi interessanti su come funziona, ad avere motivazioni intelligenti e consapevoli in base alle quali amare o non amare unopera di fiction e a scrivere in modo chiaro, convincente, e soprattutto interessante di ci che avete letto. Utilizzeremo le categorie analitiche di base, quali la trama, il personaggio, lambientazione, il punto di vista, il tono, il tema, il simbolo e cos via, per fare a pezzi e analizzare i libri, pi che per fare critica letteraria in senso tradizionale. Pi che altro leggeremo quella che considerata fiction commerciale o popolare, e di vario genere, compresi gialli, horror, polizieschi, western, noir e fantasy. Se il corso funzioner come deve, arriveremo a essere in grado di individuare alcune tecniche e/o tematiche alquanto raffinate sotto la superficie di romanzi che a una rapida lettura in aereo o sotto lombrellone possono sembrare allapparenza nientaltro che puro intrattenimento. Avviso: Non lasciate che lapparente presumibile leggerezza delle qualit dei testi elencati vi induca a sottovalutarli e a pensare che questo sar un corso da prendere alla leggera. Questi libri popolari si riveleranno di gran lunga pi difficili da sezionare e leggere criticamente rispetto a opere letterarie pi tradizionali. Probabilmente, lavorerete molto pi in questa classe che in qualsiasi altra classe del corso 102. Regole del corso: 1) La frequenza obbligatoria. Lunica giustificazione accettabile per unassenza per motivi di salute e sar necessario presentare un certificato redatto da un medico autorizzato. Ogni due assenze non giustificate abbasser di un voto intero il voto finale. 2) Tutti i compiti devono intendersi con la formula del due per uno: prima di presentarli sar necessario leggerli due volte. 3) Presentarsi in classe con cinque minuti di ritardo nel giorno in cui prevista la consegna di un compito equivarr a consegnarlo con un giorno di ritardo. Per ogni giorno di ritardo il voto si abbasser di una cifra. 4) Tutti i compiti dovranno essere scritti a macchina con spaziatura doppia, lasciando margini di 2,55 cm. in alto, in basso, a de-

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LA DOMENICA
Indossano le stesse scarpette di Del Piero o di Ibra, ma a differenza dei loro campioni i Pulcini, calciatori tra gli otto e i dieci anni, ora i falli se li fischiano da s. Una scommessa della Figc
perch i bambini imparino ad autogestirsi

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Lattualit

Come quando si era alloratorio. Siamo andati a vedere la partita

Larbitro ragazzino
MAURIZIO CROSETTI

do, ma a quanto finita?. Due a uno. S, ma per chi?. Edo quello che marcano a uomo, anche se lui un uomo alto appena un metro e dieci. Uno strano uomo chiamato Pulcino, perch cos viene definita da sempre la categoria in cui giocano a pallone i bambini dagli otto ai dieci anni. Calciatori in tutto e per tutto. Hanno le stesse scarpette fosforescenti di Ibra e Del Piero. Hanno la fascia per tenere fermi i capelli. Hanno quelle mosse del corpo, e le grinze sul viso quando la palla scappa. Hanno le maglie appena un po pi grandi dei sogni, e infatti ci ballano dentro. Per non hanno pi larbitro. un esperimento della Federazione italiana giuoco calcio, vale per tutta Italia e lha pensato Gianni Rivera, che presidente del settore scolastico azzurro. I Pulcini sono circa 211mila, divisi in circa 7.200 scuole calcio.

Due squadre, sette contro sette, tre tempi di quindici minuti luno, il campo ridotto (si gioca nel senso della larghezza e si mettono le porte sulle linee laterali) e pi nessuno che fischi i falli, le rimesse, i rigori (il fuorigioco no, perch tra i Pulcini non esiste). Quando lazione dubbia, sono i bambini a decidere chi ha ragione: come quando giocano al campetto, o in cortile, o alloratorio, anche se in Italia sono quasi spariti campetti, cortili e oratori. Quando eravamo piccoli funzionava cos ed era pi difficile perch le porte non avevano pali n traverse, solo borse o maglioni o sassi per terra. Eppure, tutti sapevamo se fosse gol o no. E nessuno provava a fregare. Un sabato pomeriggio in via Occimiano, dove Torino scolora verso nord, e fa quasi freddo, ed gi quasi buio. I bianchi del Barcanovasalus sfidano i grigi del Gassino: sono nati tutti nel 2001, pi o meno laltro ieri. Sulla tribunetta, mamme e pap e nonni guardano la partita e scrutano il futuro, cercando auspici e la vita che non ebbero. Il campo sintetico, di un bel verde pennarello. Ai confini di sva-

riati orizzonti, la fabbrica delle ruspe, una gru immobile contro il cielo di peltro, qualche albero rosso, i fanali delle auto sullo stradone, laggi. E un insolito, affascinante silenzio. Perch le partite di calcio ospitano molti rumori, il tonfo sordo della palla, il fruscio dellerba quantunque plastificata, le voci dei giocatori e degli allenatori, e di solito per contenerli tutti c il trillo di un fischietto. Qui invece no, ed un silenzio dal quale cominciare. Allinizio ero scettico, temevo le reazioni dei genitori, la confusione. Per mi sono ricreduto: mamme e pap stanno zitti. Ora che hanno perduto larbitro, mica possono insultare i bambini. Giorgio Lovato ha 68 anni, ancora insegna matematica al liceo e dopo trentanni passati in panchina fa il presidente del Barcanovasalus, diciotto squadre in tutto, pi di trecento ragazzini dai cinque anni (cinque!) in su. Una gloriosa societ della periferia torinese, dove un tempo cerano i campi delle lavandaie e oggi uno snodo di strade e un accumulo di case, con lerba ogni tanto. Per gestire le dinamiche complesse dellagonismo infantile, complesse soprattutto per gli adulti, il

Barcanovasalus ha chiesto aiuto nientemeno che allo psicologo. Il dottor Mario Salvetti organizza corsi di formazione per allenatori e dirigenti e riunioni con le famiglie. Per prima cosa, si legge ai genitori lultima statistica sulleventuale approdo in serie A: ci riesce un bambino su 31mila, e chi vuol capire capisca. Credo molto in questo lavoro che favorisce le relazioni con i bimbi e gli adulti. Lo sport dovrebbe essere unesperienza di crescita, non uno sfogo di frustrazioni n un accumulo di aspettative. E la cancellazione dellarbitro, del giudice supremo, sta funzionando? I bambini acquisiscono la consapevolezza delle regole e la difficolt nel decidere, per io credo che la figura dellarbitro rimanga fondamentale. Perch lui, di quelle regole il garante. Nellet della crescita non si pu fare tutto da soli, serve qualcuno che spieghi il perch. Una specie di arbitro muto, in realt, resiste. il cosiddetto dirigente di campo. Nel nuovo esperimento voluto da Rivera se ne sta da parte, fischiando solo linizio e la fine del gioco. Interviene in casi rarissimi: per esempio, se i bambini litigano. Ma oggi,

211.697
il numero dei Pulcini tesserati alla Figc

2.913
le colleghe bambine

8-10 anni
la fascia di et dei Pulcini

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LIN IZIO
IL R ISCA LDA MEN TO

O RUPP O DI G T LA FO

bianchi contro grigi, non ce n bisogno. Il gioco scorre bene, fluido e corretto. Il problema arrivare sul pallone, non sulle caviglie dellavversario. Edo e Denis, Samu e Andrea, Roby e Manu si gridano consigli (vai sul setteeeee!), il portiere urla miaaaaa! e poi abbranca la palla come se veramente fosse una sua propriet indivisibile. Poi, certo, luomo quel meccanismo complesso che non si semplifica solo in virt di misure ridotte. Cos il numero 11 dei bianchi tocca il pallone con la mano, lo vedono tutti ma lui nega: sale un bisbiglio dalle tribune, con nitida prevalenza femminile. Perch ormai le mamme portano i figli allallenamento, sono le loro autiste e segretarie, e alcune si sentono pure esperte di tecnica e tattica, racconta il presidente. Lui, essendo insegnante, gode di un doppio osservatorio: Noi adulti nel tempo siamo peggiorati, non loro, i piccoli. Invece di fidarci di professori, mae-

ITA RT A AP L
allora? Io grido fallooooo!, per non serve a niente. Solo gli altri fanno cos? Eh no, pure noi cerchiamo di restituire il colpo nellazione dopo, mica siamo scemi!. Ogni tanto dalle tribune si alza qualche timida voce, se il cucciolo rotola a terra difficile frenarsi con la bella scusa del fair-play, e questo conferma la vecchia teoria: la migliore squadra da allenare sarebbe una squadra di orfani e forse vale anche a scuola. Solo ragazzi e allievi, ecco il prossimo esperimento da tentare. I genitori sono essenziali, nello sport, per organizzare le attivit e collaborare, per bisogna mettere dei paletti. Giuseppe Cotroneo il dirigente responsabile dellat-

stri e allenatori, contestiamo le decisioni di chi ne sa di pi e diamo sempre ragione a nostro figlio. Cos alleviamo generazioni di bambini iperprotetti che diventeranno adulti fragili. Fragile anche la capacit di fermarsi quando fallo decidendo che s, ha ragione lavversario. I bambini, in proposito, hanno idee chiarissime. Io preferivo larbitro!. Laltra squadra, se fallo non si ferma mai, va a tutta birra e non giusto. E tu cosa fai,

tivit di base al Barcanovasalus. Proviamo a togliere dalla testa degli adulti aspettative impossibili. Bisogna dire che lo psicologo viene ascoltato, anche se poi non mai facile. Io stesso ho mio figlio che gioca a pallone, nello sport lemotivit di un genitore pu far danni. Certo curiosa questa democrazia in miniatura, lautogestione del pallone senza pi ladulto col fischietto. Come una classe senza maestra: chi mantiene lordine, alla fine? Eppure, invece del caos cos probabile, il lungo pomeriggio dei bianchi contro i grigi scivola via tranquillo. Si svirgola e si tira al volo, si cade e ci si rialza, perch poi questo linvito pi frequente degli allenatori (Di, continua che buona, non fermarti!) e i piccoli ascoltano. Tutti dietro alla palla, naturalmente. Lallenatore dei bianchi, che si chiama Eugenio Acquaviva (Rinunciare allarbitro una buona idea, ma forse non siamo ancora pronti), a un certo punto dice una cosa bella, quando invita uno dei suoi a chiedere scusa allavversario dopo un calcione. E quelluomo alto un metro e dieci lo fa.
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BARCANOVASALUS
Nella foto grande, i ragazzini della squadra torinese del Barcanovasalus durante un allenamento fanno le prove generali per arbitrarsi Nelle altre foto, durante la partita contro il Gassino

7.200
le scuole di calcio in Italia

1 su 31mila 35mila
i Pulcini in Lombardia, record italiano i bambini che arrivano in serie A

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LA DOMENICA
Il 14 dicembre 1911 Roald Amundsen piantava la bandiera norvegese in Antartide, battendo

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Lanniversario
Estremi

di trentacinque giorni limpresa dellinglese Robert Falcon Scott cui segu quella ancora pi temeraria di Ernest Henry Shackleton Con lui lepoca delle esplorazioni tra i ghiacci si interruppe Cominciava la guerra. Quella vera

LA GRANDE CORSA

STEFANO MALATESTA

obert Falcon Scott e i suoi compagni di spedizione scomparvero durante il viaggio di ritorno dal Polo Sud tra il febbraio e il marzo del 1912. I loro resti furono ritrovati nel ghiaccio solo otto mesi pi tardi. Sistemati in modeste bare, vennero traslati in Inghilterra e esposti allinterno della Saint Pauls Cathedral a Londra. Ad accogliere quello che tutta lInghilterra piangeva come lultimo eroe dellImpero cerano Giorgio V, larcivescovo di Canterbury, laristocrazia in pompa magna e i generali sfavillanti di medaglie e di alamari. La cattedrale era il luogo di sepoltura di Nelson e del duca di Wellington e sembrava assolutamente appropriato che lesploratore fosse ricordato allombra dei due pi grandi militari inglesi. Scott non aveva vinto la gara per la conquista del Polo, laveva persa. Arrivato faticosamente in quello che si riteneva il punto pi a sud della Terra,

aveva trovato le bandiere norvegesi piantate trentacinque giorni prima da Roald Amundsen sul terreno ghiacciato. Il ritorno di Scott, che scarseggiava di viveri ed era affranto moralmente e fisicamente, anche se continuava a incoraggiare i compagni, era stato qualcosa a met tra la vicenda del conte Ugolino e un noir shakespeariano. Ma con il passare del tempo e con la pubblicazione del diario ritrovato accanto a Scott, che aveva continuato a tenere fino alla fine, la lugubre vicenda aveva assunto i toni di unepopea. Tutti i membri della spedizione si erano comportati nella sventura con una fortezza danimo degna degli antichi romani e la situazione tragica in cui si trovavano non aveva diminuito il loro spirito inglese, fatto dironia e di understatement. Uno dei pi brillanti compagni di Scott, il capitano Oates, che riusciva a malapena a camminare e non voleva pi essere dingombro, si era allontanato per perdersi nel freddo glaciale dellAntartide dicendo agli altri: Vado a fare una passeggiata, non torner tanto presto. Su tutti sinnal-

Dagli esquimesi aveva imparato tutti i piccoli trucchi che facevano la differenza tra la vita e la morte
Indossava vestiti di pelliccia di lupo artico, il miglior modo per difendersi dal gelo

zava la figura di Scott che personificava lideale di dovere fino al sacrificio su cui era fondato lImpero britannico. Quando la salma usc dalla cattedrale di Saint Paul la banda delle Coldstream Guards, con le giubbe rosse e il colbacco, aveva attaccato linno nazionale e una folla immensa che attendeva da ore fuori della chiesa inton un possente e commuovente God Save the King. La beatificazione di Scott imped di raccontare tutta la verit sulla vicenda. Nella corsa al Polo si erano confrontati due personaggi molto diversi e la differenza che passava tra loro era quella che poteva esistere tra un professionista delle distese gelate e un dilettante che preparava le sue spedizioni, dirette non esattamente in luoghi facili, con spirito amatoriale. Amundsen era un tipo tostissimo, che aveva trascorso la prima parte della sua vita cercando il passaggio a Nord ovest e laveva trovato. Dagli esquimesi aveva imparato come sopravvivere in casi estremi e tutti quei piccoli trucchi che, a quelle latitudini, facevano la differenza tra la vita e

la morte. I vestiti di pelliccia di lupo artico che indossava non erano un tocco di colore per farsi riprendere sulla banchina in atteggiamento da esploratore polare. Era il miglior modo per difendersi dal gelo. Curava personalmente la preparazione delle sue spedizioni con attenzione quasi maniacale per i dettagli. Era convinto che senza laiuto dei cani non ce lavrebbe mai fatta, ma non esit a ucciderli per mangiarli quando le razioni si erano fatte insufficienti. Non era un sentimentale e si poteva comportare, alloccasione, come un gran figlio di puttana. Mentre Scott aveva annunciato a tutto il mondo che stava per andare al Polo Sud, Amundsen sembrava ancora interessato al Polo Nord. Ma alla notizia che un americano lo aveva conquistato, non esit un attimo a girare la prua della Fram, la nave rompighiaccio prestatagli da Nansen, il decano degli esploratori norvegesi, e a dirigersi verso lAntartide, senza che nessuno sapesse nulla delle sue intenzioni. Lui non sarebbe arrivato secondo al Polo Nord, sarebbe arrivato primo al Polo Sud.

LA TRAGEDIA
Ecco la squadra di Scott. In piedi da sinistra: Thomas Griffith Taylor (geologo), Apsley Cherry-Garrard (zoologo), Bernard Day (motorista), Edward Nelson (biologo), Edward Evans (tenente di vascello), Lawrence Oates (ufficiale di cavalleria), Edward Atkinson (medico), Robert F. Scott (capo della spedizione), Charles Wright (fisico), Patrick Keohane (marinaio), Tryggve Gran (esperto sciatore), William Lashly (marinaio, veterano antartico), Frederick Hooper (steward), Robert Forde (marinaio), Anton Omelchenko (stalliere), Dimitri Geroff (addetto ai cani da slitta) Seduti: Henry Bowers (ufficiale di marina), Cecil Meares (musher), Frank Debenham (geologo), Edward Adrian Wilson (capo dello staff scientifico), George Simpson (meteorologo), Edgar Evans (marinaio, veterano antartico), Tom Crean (marinaio)

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IL LIBRO
Scott in Antartide. La spedizione Terra Nova (1910-1913) nelle fotografie di Herbert Ponting a cura di Filippo Tuena (Nutrimenti, 288 pagine, 28 euro) in libreria. Per la prima volta in Italia, raccoglie gli scatti del fotografo che segu la spedizione di Robert Scott: dal libro sono tratte le immagini che illustrano queste pagine

AL POLO SUD

Il 19 ottobre del 1911 il norvegese e quattro uomini, tutti muniti di sci, partivano con slitte tirate da cinquantadue cani. Attraversando un territorio completamente sconosciuto ed estremamente pericoloso, ma riuscendo a mantenere una velocit ritenuta impensabile, avevano raggiunto il Polo Sud. Era il 14 dicembre del 1911. Scott seppe con ritardo dello sbarco di Amundsen in Antartide, ma non affrett molto i preparativi della sua spedizione. Si atteggiava a grande dilettante secondo una nobile ma abbastanza fasulla tradizione inglese. Nel passato aveva tenuto un comportamento irresponsabile e aveva rischiato la vita dei suoi uomini rifiutandosi di riconoscere i sintomi dello scorbuto. Diceva che era indegno adoperare i cani, gli uomini dovevano farcela con i loro mezzi, e trascin con s dei pony della steppa che finirono nei crepacci o scomparirono sotto la neve. A differenza dei cani i pony non mangiavano i loro compagni morti e non erano capaci di prepararsi da soli un riparo dove dormire, come facevano i cani. Ave-

va portato con s anche delle slitte cingolate a motore che andarono subito in mille pezzi perch erano state provate su terreni molto diversi da quelli dellAntartide. Quello che successe poi non era dovuto alla cattiva sorte, ma era prevedibile fin dalla partenza. Sul diario aveva scritto: Non rimpiango di aver fatto questo viaggio che ha dimostrato che gli inglesi possono sopportare le difficolt, aiutarsi luno con laltro e affrontare la morte con la stessa forza danimo da sempre dimostrata. La retorica non laveva abbandonato nemmeno in quelloccasione. La conquista del Polo non segn la fine dei viaggi in Antartide, questi continuarono alla ricerca dellimpossibile e paradossalmente lo trovarono: ma non in un viaggio per terra, in un viaggio per mare. Allinizio del 1914 Ernest Henry Shackleton, uno dei primi ad avvicinarsi al Polo Sud con un certo successo, voleva ritornare nel continente australe per attraversarlo da costa a costa. Unimpresa che al confronto avrebbe relegato il viaggio di Amundsen al livello di una passeggiata mattutina. Molti

La terza spedizione fin in una catastrofe Ma per un paradossale destino


si trasform nella pi celebrata e audace traversata di mare mai compiuta da esseri umani

non erano soddisfatti della linea tenuta dal governo che si traduceva in meglio un secondo buono che un primo cattivo, e avrebbero voluto rispondere come si doveva ai norvegesi. In alto loco la nuova spedizione trov subito dei sostenitori. Shackleton part pochi giorni dopo lo scoppio della guerra: dallalto arriv la notizia secondo cui la guerra sarebbe finita a Natale senza uscire dallambito europeo, mentre limpresa in Antartide avrebbe avuto uneco in tutto il mondo. La spedizione fin in una catastrofe con la nave stritolata dai ghiacci e tutti i membri dellequipaggio rifugiati a Elephant Island. Per un paradossale destino questo altro fallimento inglese si trasform nella pi celebrata e audace traversata di mare mai compiuta da esseri umani. Il 24 aprile del 1916 cinque uomini guidati da Shackleton presero posto sul James Caird, un canotto di legno pontato ora entrato nella leggenda, come il Kon-Tiki, costruito pochi anni prima con quercia inglese, olmo americano e pino baltico. Erano diretti alla South Georgia, lisola pi vici-

na da cui poter chiedere aiuto, frequentata solo da baleniere. Per raggiungerla bisognava attraversare lo stretto di Drake, dove lAtlantico e il Pacifico si incontrano, il tratto di mare pi tempestoso del mondo. Il viaggio dur diciassette giorni e non c descrizione che possa rendere la difficolt del viaggio. Arrivati in vista dellisola la corrente li port dallaltra parte rispetto al porto. Per raggiungerlo dovettero scalare una montagna di quasi duemila metri completamente ghiacciata. Ad accogliere Shackleton al suo ritorno a Londra, nel 1917, non si present nessuno. LInghilterra stava combattendo una guerra che non era finita nel Natale del 14 e che assomigliava a una gigantesca ecatombe. Nessuno aveva voglia di sentire i racconti di naufragi in posti remoti quando nella Somme erano morti in un sol giorno trentacinquemila giovani. Un poeta che diventer poi famoso aveva scritto che i tempi degli eroi erano finiti e che il motto Dolce e bello morire per la patria non funzionava pi. Era solo una vecchia bugia.
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LO SBARCO
In alto, una foto pubblicitaria delletichetta discografica His Masters Voice. Al centro, i preparativi delle squadre dei depositi Sopra, esercitazioni di marcia con gli sci Qui accanto, da sinistra, Herbert Ponting fotografo ufficiale della spedizione Terra Nova; Edgar Evans e Thomas Crean; una foto pubblicitaria dei fagioli Heinz. Nella pagina accanto in alto, le operazioni di sbarco della spedizione Terra Nova. Sotto, il monte Erebus e Cecil Meares con il cane Osman

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2011

LA DOMENICA
Quelli buoni postano su Facebook, twittano, cercano in Rete. Quelli cattivi spammano, alterano i sondaggi, spiano. Sono invisibili, un gruppo di cifre
programmato per fare al posto nostro attivit ripetitive online su larga scala.Come se fossero umani. E riconoscerli sempre pi difficile

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Next

Replicanti

INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Espressione coniata nel 1956 dal matematico americano John McCarthy Secondo Marvin Minsky, uno dei pionieri del settore, il suo scopo sarebbe stato quello di far fare alle macchine delle cose che richiederebbero lintelligenza se fossero fatte dagli uomini

TEST DI TURING
Concepito dal matematico Alan Turing nel 1950, un criterio per determinare se una macchina sia capace di pensare. Se un osservatore umano che interagisce via tastiera con un essere umano e con un computer non trova differenze, il test superato Finora non mai successo

CAPTCHA
Acronimo di Test di Turing pubblico e completamente automatico per distinguere computer e umani Un test Captcha tipico richiede allutente di scrivere lettere o numeri presenti in una sequenza volutamente distorta o offuscati sullo schermo Un essere umano sa riconoscerli

SINGOLARIT
Nel campo della futurologia, una singolarit tecnologica il momento in cui nella nostra civilt le macchine potrebbero diventare pi intelligenti di noi. Sono in molti gli esperti a pensare che quel momento sia molto vicino

GLOSSARIO

LINVASIONE DEGLI
RICCARDO STAGLIAN
arlare nel sonno, magari complice una cena pantagruelica, capitato a tutti. Scrivere invece no. Per questo sono fiero di annunciare il mio exploit preternaturale della notte scorsa. Tre messaggi su Facebook e due su Twitter. Il tutto mentre ero sprofondato nella fase Rem. Grazie allindefessa attivit del mio alter ego elettronico. Il mio simile, mio fratello citando Rimbaud. Il mio bot, come direbbe qualsiasi nativo digitale, gentilmente offerto da rep.licants.org. Bot. Il termine unabbreviazione di robot e indica quei software specializzati nella gestione automatica di compiti semplici e ripetitivi su Internet. Si va dai servizievoli chatbot, le hostess virtuali che rispondono alle domande dei clienti, ai molesti spambot, incaricati di inondare con pubblicit non richieste le caselle di posta elettronica. Dai discutibili votebot, pronti a rispondere ai sondaggi online senza neppure lincentivo di una fetta di salame, ai neutri botnet che setacciano la Rete in cerca delle informazioni pi diverse. Conviene quindi cominciare a conoscerli. Perch linvasione degli ultrabot iniziata. E lunico motivo per cui non ve ne siete ancora accorti che, in quanto righe di codice, sono invisibili.

Il mio doppio digitale, per dire, appartiene alla sottospecie dei socialbot, specializzati nellinterazione sui social network, in nome e per conto nostro. Per prima cosa quindi va istruito, con una serie di parole chiave che descrivono i nostri interessi, che lui seguir online. Una volta battezzato ha postato su Facebook la segnalazione di una nuova biografia di Kurt Vonnegut, un video su come fingere di essere un vero newyorchese e un aggiornamento sulle rivendicazioni di Occupy Wall Street. Ben fatto, vecchia talpa! Su Twitter invece si preso un po troppe libert. Ha ringraziato, sempre spacciandosi per me, una tale sofiarhzsafari (grazie per il retweet! Ti auguro una splendida giornata!) fraintendendo un suo messaggio in cui citava qualcuno con un nickname simile al mio. Salutato un tale con chiari interessi porno, che prima si risentito e poi ha cominciato a seguirmi. E linkato un video dei White Lies che mai figurerebbe nella mia discoteca. Matthieu Cherubini, lo svizzero che li ha programmati come sua tesi di dottorato, ammette che si pu fare molto meglio quanto a emulazione degli umani, ma che oltre 3.300 persone hanno usato i suoi bot da giugno a oggi. I progressi, in questa materia, fanno anche salti. Il Wisconsin sembra procedere saldamente verso la vittoria, essendo avanti 51 a 10 nel terzo tempo. Il vantaggio cresciuto in maniera decisi-

va quando Russell Wilson ha trovato libero Jacob Pedersen per un touchdown sulle otto iarde. Gianni Mura unaltra cosa, ovvio, ma se considerate che alla tastiera cera un algoritmo dellamericana Narrative Science che si abbevera dai risultati, riconosce i giocatori e pesca da un frasario tecnico che assembla e ricombina, fa una certa impressione. Il tutto per la modica cifra di dieci dollari per un articolo di sessanta righe, ch gli infaticabili scriba elettronici non hanno laffitto da pagare. Tra cinque anni azzarda sul New York Times il cofondatore Kris Hammond, potr vincere anche il Pulitzer. E questa, a occhio, sembra la parte pi fantascientifica dellarticolo. Per aspirare alla qualifica di agenti intelligenti, come Nicholas Negroponte li chiamava in Essere digitali (1995), in cui suggeriva la metafora di maggiordomi virtuali, i bot devono mostrare un discreto livello di autonomia. La prova da superare vecchia di sessantanni. Da quando il matematico Alan Turing ha concepito il test omonimo per cui una persona, interagendo a distanza per cinque minuti con un essere umano e una macchina, dovrebbe non accorgersi della differenza. Nessun computer sin qui c riuscito. Non Deep Blue che ha battuto a scacchi Kasparov. N Watson dellIbm che ha sbaragliato un paio di campioni di Jeopardy!, il lascia o raddoppia statuni-

COSA SONO
Gli agenti intelligenti o bot (abbreviazione di robot) sono applicazioni informatiche specializzate nel compiere, pi rapidamente ed economicamente di un essere umano, unampia serie di funzioni semplici e ripetitive su Internet. Ne esistono ormai di moltissimi tipi, a seconda della specializzazione. Ce ne sono di buoni e di cattivi, usati per fini discutibili o decisamente criminali

BOTNET
Scandagliano la Rete in cerca di informazioni Ma possono anche essere scatenati per attaccare certi siti

SOCIALBOT
Un tipo particolare di botnet che fruga nei social network rastrellando informazioni sugli utenti

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IF THIS THAN THAT


ESEMPI
Attraverso i suoi bot, consente di automatizzare una serie di operazioni online: ripubblicare i post di Facebook su Twitter, ricevere una notifica meteo...

STATS MONKEY
un software che, sulla base dei dati fondamentali di una partita di football, in grado di scrivere senza lintervento umano una semplice cronaca

FREERICE
Un gioco filantropico: pi persone giocano, pi riso viene donato ai bisognosi Alcuni programmatori hanno creato dei ricebot che giocano in continuazione

GOOGLE NEWS
La selezione degli articoli viene effettuata attraverso algoritmi che calcolano il numero di siti che danno quella notizia e la quantit di lettori che la consultano

ELBOT.COM
Ha vinto la Loebner Prize Competition. il bot che andato pi vicino a superare il test di Turing per la prima volta nella storia dellinformatica

SOCIALBOT
Progettato dalla Incansoft, per 29 dollari segnala in automatico, su tutti i social network, tutte le pagine del sito che si vuole promuovere

CLEVERBOT ESEMPI
in grado di rispondere a una conversazione di una certa complessit prendendo a prestito le frasi dagli utenti che visitano il suo sito (cleverbot.com)

INFILTRATORI
Si spacciavano per umani, chiedevano lamicizia su Facebook e poi hanno rubato 250 Gb di dati personali. Fortunatamente era solo un esperimento

SIMULATORI
Prendono di mira utenti Twitter interessati a un certo argomento, socializzano e poi vengono seguiti da altri che li scambiano per esseri umani

PROPAGANDA
Gli hacker di Anonymous hanno scoperto che lesercito Usa nel 2010 ha usato dei bot da infiltrare nei social network per far circolare propaganda

REPLICANTI
Su rep.licants.org si pu installare un bot su FB o Twitter che studia le nostre attivit e poi le simula. Affina la capacit interagendo con gli altri

tense. Quello che c andato pi vicino di tutti Elbot, vincitore nel 2008 dellannuale premio Loebner sullintelligenza artificiale. Daltronde con laumento della potenza di calcolo, le macchine possono immagazzinare sempre pi frasi da applicare a un numero crescente di situazioni. Viene in mente il Frasario essenziale per passare inosservati in societ di Flaiano. Le macchine non puntano alloriginalit, tipica degli umani, ma a un parlato standard, indistinguibile dai locutori di sangue caldo. Nellattesa di avvicinarsi ulteriormente alle nostre performance, i bot seguono alla lettera i nostri ordini. dei giorni scorsi la notizia di una guarnigione di 102 socialbot che, dopo aver chiesto lamicizia a cinquemila persone su Facebook, averla ottenuta nel 19 per cento dei casi alla prima ondata e nel 55 dagli amici degli amici, hanno poi razziato i loro dati personali. Duecentocinquanta gigabyte di refurtiva, tra testi, foto e video, che non faranno una brutta fine solo perch si trattava di un esperimento sociologico. Ricercatori delluniversit di Vancouver volevano dimostrare come i social network sono vulnerabili alle infiltrazioni. Qualche mese fa, su Twitter, si aggirava invece un certo @JamesMTitus. Presunto ventiquattrenne neozelandese, faceva domande tipo: Se poteste far rivivere un personaggio dal vostro libro pre-

ferito, quale sarebbe?. Innescando conversazioni. Anche quando circolato il sospetto che si trattasse di un bot, si comunque conquistato altri 109 follower. Era un codice sguinzagliato dal Web Ecology Project per illustrare come anche i cinguettii possono essere dirottati. A riprova, gli hacker di Anonymous hanno scoperto nei server dellaviazione militare americana un bando per applicazioni in grado di creare identit fittizie con le quali colonizzare i social network, conquistare amici e far circolare propaganda. la quinta rivoluzione tecnologica, lera ibrida come la chiama Ayesha Khanna, direttrice dellHybrid Reality Institute di San Francisco, ovvero quella in cui sempre pi spesso avremo a che fare con le macchine per funzioni prima svolte dagli uomini. A proposito, che ne del mio doppio? Ha prodotto un commento da mitomane su una musicista fenomenale (Fiona Apple non sa pi suonare nessuna delle mie canzoni). Segnalato un convegno sul futuro del giornalismo. Dato notizia di una massacrante traversata a remi dellAtlantico. Pi o meno ci siamo. Tranne lultima: la parola chiave era the atlantic, inteso come il mensile. Il fratello bot lha scambiato per loceano. Il software, con tutta la sua geometrica computazione, a volte si perde in un bicchier dacqua.
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SPAMBOT

La migliore metafora che possa concepire per uninterfaccia uomo-computer quella di un maggiordomo inglese bene addestrato

Nicholas Negroponte Tratto da Essere digitali (1995)

CHATTERBOT
Intrattengono semplici conversazioni sostituendo un essere umano. Sono usati soprattutto nellassistenza ai clienti

GAMEBOT
Nei giochi di ruolo online frequentati da milioni di utenti compiono diverse attivit per avvantaggiare il giocatore

VOTEBOT
Vengono scatenati nei sondaggi o nei siti che richiedono votazioni. Possono alterare in maniera decisiva il risultato

Sono quei software che spediscono in automatico quantit enormi di posta spazzatura a fini pubblicitari nelle caselle email

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LA DOMENICA
Ha inventato gli effetti speciali trasferendo sulla celluloide i trucchi del suo primo mestiere di illusionista, ha girato pi di cinquecento film, ha anticipato la realt e la fantascienza, morto in miseria
Ma oggi, a centocinquantanni dalla nascita, Hollywood, Parigi e lItalia lo celebrano

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Spettacoli
Visionari

MARIO SERENELLINI

PARIGI laltra met del cinema delle origini, il primo ad aver intuito e sfruttato le possibilit fantastiche del grande schermo: distante anni luce, ma simultaneo alla pratica documentaria avviata nel 1895 dai suoi inventori, i fratelli Lumire. Accanto al proto-reality di treni che entrano in stazione e di operai che escono dalla fabbrica, il circo delle meraviglie di Georges Mlis, gran giocoliere della celluloide, tra il 1896 e il 1912 catapulta sullo schermo 520 film di effetti speciali, ottenuti artigianalmente con acrobatici repertori circensi, inganni ottici, dissolvenze incrociate, sovrimpressioni, domestici montaggi taglia e cuci: ogni film uninvenzione ludica, unavventura fantasy, un labirinto visionario. Ma, soprattutto, il suo cinema, inesauribile avventura di Jules Verne in pellicola, un annuncio di futuro. Viaggio nella Luna nel 1902 (67 anni prima dello sbarco americano) , gi in parodia, la prima Odissea nello spazio. Tunnel sotto la Manica, dallironico sottotitolo Lincubo anglo-francese, anticipa nel 1907 di quasi un secolo il traforo sottomarino. Anche lattualit rivista e ricreata, come, nel 1899, Laffaire Dreyfus o, nel 1902, Lincoronazione di Edoardo VII, girata in studio due mesi prima della cerimonia a Londra e proiettato due ore dopo levento come se fosse stato appena filmato: idea formidabile di cinegiornale in diretta, primo esempio, agli albori dei media, di un falso pi vero del vero, degno precursore di F for Fake di Orson Welles. Tanto che linconsapevole protagonista, davanti alla cine-cronaca precotta rester folgorato: Il cinema davvero un miracolo della tecnica: ha persino immortalato le fasi della cerimonia cui avevo rinunciato perch il giorno dellincoronazione non stavo bene!. Non solo prestigiatore del set, sapiente bricoleur di trucchi desunti da circo e ribalta il Thtre-Houdin, da lui venerato e acquisito con tutti i suoi automi, e il primo teatro di posa in Francia costruito nel 1897 a Montreuil-sous-Bois, dove girer nel 1911 Alla conquista del Polo, con un gigante delle nevi la cui sola testa alta due metri Mlis, attore, mimo, regista, caricaturista, scenografo, illusionista, insaziabile di s anche sullo schermo. Si moltiplica in sette ne Luomo-orchestra del 1900 o si gonfia la testa fino a scoppiare ne Luomo dalla testa di gomma del 1902. Solitaria macchina-cinema a ciclo completo, dal soggetto alla vendita delle pellicole, Mlis, cui la Cinmathque Franaise ha dedicato una giornata di studi l8 dicembre, ricorrenza dei 150 anni dalla nascita, celebrato a Parigi con lanteprima di film a colori, solo ora ritrovati e restaurati, tra cui il Robinson Crusoe del 1902. Sonoro e colore erano infatti tecniche, sia pure ancora casalinghe, gi praticate alle origini. Il technicolor in culla era fornito dal tocco gentile di squadroni di giovani miniaturiste (anche ottanta per volta), amanuensi del nitrato radunate a dipingere i singoli fotogrammi: al ritmo di 6-7 colori ognuno una ragazza per ogni colore il lavoro poteva durare fino a quattro mesi. Purtroppo, questa festosa

SULLA LUNA
A destra, tavola disegnata da Mlis per Viaggio nella Luna nel 37 per la neonata Cinmathque Franaise; sopra, fotogrammi a colori di Robinson Crusoe

Il

Mlis, il terzo fratello Lumire


archeologia del grande schermo, ora ambito terreno di caccia di collezionisti e cineteche (che hanno finora ritrovato solo 210 titoli), andata in gran parte distrutta o dispersa, gi quando Mlis era in vita. Proprio lui ne stato il maggior responsabile, perch, come ricorda la pronipote Marie-Hlne, spiritosa imbonitrice dal vivo in proiezioni filologiche, il bisnonno, in difficolt economiche, era solito vendere le pellicole: A un franco e 80 al metro quelle in bianco e nero, a due franchi e 80 quelle a colori. Se lacquirente era un po tirato, lui faceva dipingere solo qualche particolare. Cos dun film potevano esistere tre versioni: in bianco e nero, a colori, met e met. Il primo Signore del fantasy in pellicola (morto in miseria nel 1938) si rivela fantasioso uomo-orchestra anche nelle vendite al dettaglio. Se il suo cinema un laboratorio di idee, da cui ha attinto a pi riprese lo schermo virtuale doggi, da Lucas a Spielberg, da Burton a Coppola, il suo personaggio non ha smesso di ispirare gli innamorati del cinema dei pionieri, come il Martin Scorsese di Hugo Cabret, tratto dalla graphic novel di Brian Selznick del 2007. Girato nella Parigi sotterranea del metr e della Gare du Nord, ha per interprete Ben Kingsley nel ruolo di Mlis, occhi aguzzi di malizia, testa calva e barbetta mefistofelica da Buffalo Bill, altro campione della manipolazione inizio Novecento: il Wild West trasformato in show sotto un tendone. Vuoi rappresentare la storia? Filmane la leggenda. Precursore del John Ford de Luomo che uccise Liberty Valance, Mlis, di fronte alla scoperta del cinema, stato il primo a riconoscervi una realt truccata, preferendo fare del trucco lunica, onesta realt.
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mago cinema
DIABOLICO

Dallalto, disegno preparatorio per la scena principale (sotto) de Luomo dalla testa di gomma ( Adgp, Paris, 2008); a destra, acquerello di Mlis: Mefistofele in Le manoir du diable e Le diable au couvent

del

PITTORE
In alto, autoritratto di Mlis da giovane; a destra, foto di scena di Viaggio nella Luna e Jeahanne DAlcy in La source enchante

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LE INIZIATIVE
Georges Mlis (1861-1938) festeggiato dalla Cinmathque di Parigi con proiezioni, giornate di studio e il volume la conqute du cinmatographe (Studio Canal), accompagnato da tre dvd, con contenuti inediti e dietro le quinte, mentre La Tour Verte aggiorna e riedita la biografia scritta nel 1973 dalla nipote Madeleine Malthte, Georges Mlis: lenchanteur, con prefazione di Ren Clair (che pubblichiamo in parte in queste pagine) In Italia, una Maratona Mlis, con titoli da noi inediti, chiude il 13 dicembre la seconda edizione di AniMav, festival del cinema danimazione al Museo archelogico virtuale di Ercolano

Accomodatevi, signore e signori Inizia il pi grande spettacolo del mondo


REN CLAIR
ccomodatevi, signore e signori! Seguendo Mlis, lillusionista, vedrete passare sotto i vostri stessi occhi i principali quadri delle epoche che egli ha attraversato piacevole e leggero quanto i viaggiatori del suo cielo immaginario. Assisterete alla nascita pittoresca, imprevedibile, prodigiosa e senza uguali di unarte, unattivit industriale, un linguaggio, qualcosa che nessun appellativo sar sufficiente a definire, alla messa in moto di un piccolo sistema meccanico che nel volgere di pochi anni estender il proprio dominio su tutto il mondo. Labbiamo detto: il cinema. stato Mlis linventore del cinema? Niente affatto. I fratelli Lumire, Edison e altri inventori di genio se ne sono fatti carico. Egli migliore, o differente. linventore dello spettacolo cinematografico. Nel nuovo procedimento in un primo tempo egli ha visto un trucco per allargare il dominio della fantasmagoria alla quale ha votato tutto se stesso. Quando ho incontrato Georges Mlis, parlava assai di rado di cinema. I suoi insuccessi non gli avevano tolto n lumorismo n la verbosit, ma sembrava che verso la fine della sua vita preferisse tornare con piacere a ricordare i suoi esordi, la sua prima vocazione. La sua ope-

ra di cineasta non parve interessarlo pi della prestidigitazione. Amava descrivere gli exploit dei giocolieri e dei cavalieri della bacchetta magica. Uno di loro faceva uno o due numeri di prestigio i cui trucchi neppure gli stessi professionisti del settore erano riusciti a comprendere. E Mlis si divertiva a evocare il ricordo di quelloriginale che spingeva a tal punto il gusto della segretezza da aver dato disposizioni nel suo testamento di distruggere tutte le sue carte. Come era lontano il Maestro di Montreuil da questo poco socievole egocentrismo, da questa vanit dallal-di-l! I suoi segreti li aveva detti ai quattro venti con quella generosit che port alla sua rovina. Ma nessuno fu in grado di utilizzarli con altrettanta preparazione e preziosa freschezza. Lo testimonia ci che resta della sua opera: nella storia del cinema nessuno gli pari, nessuno pu accompagnarlo nello spazio nel quale prosegue la sua corsa verso il regno delle fate, tra tenere stelle e soli sorridenti. Traduzione di Anna Bissanti (Tratto da Georges Mlis: lenchanteur di Madeleine Malthte, La Tour Verte)
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LA DOMENICA
Non c carne che possa resistergli, n formaggi o salumi. Contende a Barolo e Brunello il primato dei vini italiani: corposo
Marion 2006
Super premiato dalle guide specializzate, vanta colore rosso rubino che vira al viola e sentori corrispondenti: amarena, frutti di bosco, prugna Euro 50

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I sapori

Da meditazione

e avvolgente, ideale per scaldare le fredde sere dinverno

Trabucchi dIllasi 2006


La scelta di privilegiare luva Corvinone come compagna della Corvina garantisce una struttura vellutata Sapore di frutta candita e ciliegia Euro 55

Campo Leon 2006 Latium


Impenetrabile alla luce: i produttori descrivono cos il rosso caldo, intenso (16 gradi), dal gusto avvolgente di liquirizia e frutta sotto spirito Euro 27

LICIA GRANELLO

ppassire bello. In queste settimane, Corvina e Rondinella, uve principesse della Valpolicella, languono pigramente sui graticci di legno, lasciando che tempo e natura le trasformino nei chicchi-tesoro pronti da vinificare a fine gennaio. Un percorso lungo, lento e complesso per arrivare a contendere a Barolo e Brunello il gradino pi alto nella classifica dei grandi vini italiani. Dicono che lAmarone si chiami cos per opposizione e non per scelta. Perch il gusto dolce esercita unattrazione millenaria e irresistibile sui palati umani. E da sempre, le colline del veronese si

Il gentiluomo di Verona
arrotolano nella dolcezza del Recioto. La variante amara trova dignit di nome solo nel 1936, durante un assaggio collegiale del vino di una vecchia botte, rimasta accantonata in un angolo della Cantina sociale Valpolicella. Quellambrosia vellutata e potente non merita la semplice definizione di Recioto Amaro e il battesimo viene sancito dalla lettera di accompagnamento di una spedizione di vino veronese nel 1942: Trasporto di fiaschetti di Amarone 1938. Dolce e amaro si alternano da sempre nella storia dellenologia veronese, dai calici amarioresdi Catullo ai vini dol-

ci e maturi raccontati a met Cinquecento dallo storico veronese Torello Sarayana, su su fino allo strappo enologico di un gruppo di esperti parigini nel 1845 dopo la degustazione di un rosso austero Costa Calda invecchiato, Supremo vino dItalia... preferibile a diversi Bordeaux ed Hermitage. Un riconoscimento straordinario, ma non sufficiente a far spiccare il volo alla produzione: bisogner aspettare oltre un secolo e mezzo per arrivare a un disciplinare pienamente rispettoso di vincoli e caratteristiche del super rosso veronese. Il guaio che negli ultimi ventanni un lampo, nella storia del vino si passati dal poco al troppo, dal non avere bottiglie sufficienti a coprire le richieste di appassionati e curiosi alla lotta per mantenere alti gli standard qualitativi, dai moti di rabbia degli amaronisti duri e puri, guidati da Giuseppe Quintarelli e Romano Dal Forno, alle vinificazioni facili per conquistare le fasce pi basse del mercato. Due anni fa, una dozzina di vignaioli selezionati si sono riuniti in un marchio, Le grandi famiglie dellAmarone, con tanto di manifesto programmatico in difesa dellAmarone verace contro le produzioni low cost e ologrammi antitruffa applicati sulle bottiglie. Del resto, basta assaggiare un bicchiere di Amarone con la A maiuscola per capire come le scorciatoie enologiche non abbiano spazio nel mondo della viticoltura dautore. Vigoroso ma morbido, strutturato ma nitido, avvolgente come una cappa di velluto ma senza nemmeno un guizzo smodato: non c carne che possa resistergli, n formaggi vaccini invecchiati, salumi stagionati, selvaggina. Ma se siete amanti di pesce e crudit, pollo in gelatina e caprini freschi, non preoccupatevi: il bianco labbinamento ideale. LAmarone tenetevelo per il dopo cena, accoccolati sulla poltrona pi comoda, ringraziando chi ha inventato i vini da meditazione.
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Classico 2004 Bertani


Una delle etichette culto dellAmarone Con i due ulteriori anni di affinamento, gli spigoli dei tannini si attenuano, accendendo i profumi pi seducenti Euro 62

Classico 2006 Guerrieri Rizzardi


Quasi quattro secoli di storia per lazienda che produce rossi dai sentori di eucalipto e liquirizia Invecchiamento oltre i dieci anni Euro 37

I Filari del Pigno 2006

Amarone
Repubblica Nazionale

Profumo di uva passa e sottobosco, nel rosso che la tenuta Brigaldara produce per la catena Iper, associando alta qualit e prezzo accessibile Euro 24

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Gli indirizzi
DOVE DORMIRE RESIDENZA AL TEATRO
Corticella S. Faustino 7 Verona Tel. 045-9690400 Doppia da 80 euro con colazione

DOVE MANGIARE IL DESCO


Via dietro San Sebastiano 7 Verona Tel. 045-595358 Chiuso domenica e luned, men da 65 euro

DOVE COMPRARE AZIENDA VITIVINICOLA ALLEGRINI


Via Giare 9/11 Fumane di Valpolicella Tel. 045-6832011

CASTRUM RELAIS DI BORGHETTI (con cucina)


Via Castello 21 San Pietro in Cariano Tel. 045-6850126 Camera doppia da 65 euro, colazione inclusa LA FORESTERIA SEREGO ALIGHIERI Via Giare 277 Gargagnago di Valpolicella Tel. 045-7703622 Appartamento per due da 150 euro, colazione inclusa

QUAR 12 (con camere)


Via Quar 12 Localit Pedemonte Tel. 045-6800681 Sempre aperto, men da 55 euro

ENOTECA SEGRETA (con cucina)


Vicolo Samaritana 10 Verona Tel. 045-8015824

CANTINA ZENATO
Via San Benedetto 8 Peschiera del Garda Tel. 045-550300

BORGO ANTICO (con camere)


Via Ospedaletto 57 Ospedaletto di Pescantina Tel. 045-6767300 Sempre aperto, men da 40 euro

NON SOLO VINO & CO Via Gorizia 6 San Bonifacio Tel. 045-2221307

CONCETTO VECCHIO

ede, dice Sandro Boscaini, Mister Amarone, per citare il titolo della biografia della wine writer dellHerald Tribune Kate Singleton, lAmarone rappresenta bene il carattere di noi veronesi: serio ma non austero, maestoso ma non arrogante, miscela illusioni di dolcezza con severit. Era il vino preferito di Hemingway. La Valpolicella pu essere un posto bello dove andare a vivere, Milo Manara ci ha piantato le tende. Terra di vini, marmi e ciliegie (specie nella parte alta), ma anche di pievi romaniche misconosciute, come quella di San Giorgio, e ville, come la Santa Sofia del Palladio a Pedemonte. Dante Alighieri, durante il suo esilio, soggiorn pare a VilILLUSTRAZIONE DI CARLO STANGA

Sulla strada

La dolce valle che consol Dante


la Serego a Gargagnago: i suoi discendenti lhan trasformata in uno dei centri di cultura del vino e del cibo pi esclusivi delle Venezie. un buon punto di partenza per un minitour sulle orme dellAmarone. Prendiamo SantAnna Alfaedo, il paese del calciatore gentiluomo Damiano Tommasi: c il pi grande ponte naturale del mondo, Ponte di Veja, e a piedi si raggiunge il Bosco Allegro, dove Allegro sta per il nome di un brigante della Lessinia e che il titolare Corrado Benedetti ha trasformato in unarea picnic dove assaggiare formaggi e salumi. Non lontana Alla Ruota a Mazzano di Negrar: si mangia su una terrazza con vista sui vigneti, la lista dei vini annovera lo storico Mazzano di Masi. Se cercate pasta fatta in casa, brasati e polenta, ecco la trattoria Dalla Rosa Alda, a San Giorgio di Valpolicella: latmosfera da vecchia locanda, forse, tra i tanti meritevoli, il posto pi tipico. Da Bepi, a Marano, particolarmente rinomato il risotto. Ai Carpini a Torbe han mantenuto con gusto stilemi da vecchia osteria. Lelegante Verona vicina. Una visita la merita la Bottega del Vino, in via Scudo di Francia 3, una traversa della centrale via Mazzini.
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LA RICETTA
Frolla salata con gelatina di Amarone e astici
Ingredienti per 4 persone
Per la frolla: 150 gr. di burro 200 gr. di farina 50 gr. di parmigiano sale, cannella qb Per la gelatina : 250 gr. di Amarone 10 gr. di zucchero 6 gr. di colla di pesce 1 buccia darancia Per gli astici: 2 astici 50 gr. di burro odori qb

Repubblica Nazionale

Giancarlo Perbellini gestisce con la moglie Paola a Isola Rizza, in provincia di Verona, uno dei migliori ristoranti di pesce in Italia. Tra i suoi piatti, questa ricetta ideata per i lettori di Repubblica Laltra passione di famiglia la pasticceria, prodotta nel laboratorio di Bovolone (Verona)

Per il ristretto: 4 arance 4 mandarini 1 limone

Impastare gli ingredienti della frolla e far riposare in frigorifero Stendere nella teglia a mezzo centimetro facendo delle incisioni verticali e cuocere in forno venti minuti a 180 gradi. Bollire per cinque minuti vino, zucchero e buccia darancia. Aggiungere la gelatina ammollata, versare in uno stampo allaltezza di due centimetri e raffreddare Spremere gli agrumi e ridurre su fuoco dolce fino a consistenza sciropposa Sbollentare per tre minuti gli astici in court bouillon di sedano, carota e cipolla. Togliere il carapace, spadellare con un filo di extravergine e rifinire con una noce di burro. Servire componendo piccoli sandwich di frolla e gelatina dAmarone da disporre sul piatto spennellato con la riduzione di agrumi. Adagiare lastice tagliato in cubi, condire con un filo dolio e rifinire con prezzemolo fritto

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011

LA DOMENICA

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Lincontro
Viaggiatori

Francesco Clemente

Tutto cominci col latino e la poesia nella Napoli immobile degli anni Cinquanta. Poi, nella Roma di Boetti, la scoperta della pittura Quindi lAfghanistan, la New York di Warhol e di Basquiat, la consacrazione nei pi celebri musei del mondo. Infine il ritorno allIndia Un continuo procedere, perch
dobbiamo uscire dal cerchio se vogliamo vederlo

CLOE PICCOLI

arla darte e di bellezza, della capacit dascoltare, vedere, intuire, del talento che occorre per riconoscere gli indizi. Per lui la pittura unattivit contemplativa e visionaria, con propriet di guarigione, individuale e collettiva. Esprime unidea assoluta dellarte Francesco Clemente mentre si racconta in un pomeriggio romano, a Trastevere, nei pressi della Galleria Lorcan ONeil, seduto allombra di un ciliegio, in un giardino trascurato decadente che ricorda un oratorio daltri tempi. Clemente fra i pi riconosciuti artisti del Neoespressionismo internazionale. La pittura il suo punto di partenza, il suo punto darrivo e insieme il percorso che unisce un punto allaltro. Non la considera un normale mezzo despressione ma un luogo dellesperienza. Insostituibile. Come la bellezza, una cosa fragile, spiega. Di fronte a una realt dagli spigoli netti e definiti, la pittura, soprattutto la mia, ha sempre dei margini che potremmo definire virtuali. Le mie linee sono fluide, rimandano ad altre immagini e suggestioni, non c nulla di rigido, definitivo, categorico. Nato a Napoli allinizio degli anni Cinquanta, oggi vive fra New York e lIndia. Da ragazzo avevo pomeriggi e pomeriggi liberi, era un tempo lun-

ROMA

Repubblica Nazionale

FOTO GETTY

ghissimo, in cui ho imparato ad aspettare. Lattesa importante: crea quella concentrazione e quella lucidit che ti permette di cogliere gli indizi, di ascoltare e di accettare. E cos la pittura non nasce tanto dalla decisione quanto dallaccettazione. Ho imparato a osservare come le idee e la materia sviluppassero la loro narrativit. La narrazione, appunto, una delle sue chiavi di lettura pi affascinanti: immagini potenti, ricche e stratificate, si raccontano in opere come The Fourteen Stations, ora in esposizione a Palazzo Reale di Milano per la mostra La Transavanguardia, curata da Achille Bonito Oliva. Celebrato dai pi importanti musei, come il Guggenheim, il Moma di New York e la Royal Academy di Londra, Clemente parla con lentezza, usando un tono di voce morbido, accogliente. Ha un fascino speciale, uno sguardo profondo sottolineato da unarcata sopracciliare marcata, che sembra disegnata, come quella di un antico greco meglio, come quella delle figure dei suoi disegni e dei suoi dipinti. Continua: Dipingere unattivit contemplativa. E contemplazione significa semplicemente ascoltare le cose, e ascoltare il significato che le cose assumono di momento in momento. Anche questa unattivit fluida, non c un arrivo: un percorso. Del resto io credo molto nel valore del viaggio e della geografia, lo stesso mio lavoro possiamo dire che organizzato intorno alla geografia della mia vita. I viaggi in India, ora New York, il mio essere italiano, sono tutti passi articolati attorno a unidea: che bisogna uscire dal cerchio se vogliamo vederlo, non possiamo rimanerci dentro. Lui dal cerchio uscito a poco pi di ventanni, quando da Napoli si trasferisce a Roma alla facolt darchitettura. Capisce subito che le sue strade sono altre: inizia a viaggiare, e a dipingere. Prima lAfghanistan, e poi lIndia, e poi New York. Ora sui suoi viaggi uscito per i tipi di Charta il volume Clemente made in India. Che lui riassume cos: Allinizio di tutto c il grande sonno di una citt meridionale degli anni Cinquanta e Sessanta, un po una situazione come quella che stiamo vivendo in questo giardino: immobilit, attesa, nostalgia. Una nostalgia, per, senza oggetto. A Napoli inizia a scrivere poesie, ha una cultura classica, sa il latino. Nello stesso periodo, alla Galleria di Lucio Amelio, conosce Cy

Twombly e poi Joseph Beuys, e gli artisti dellArte Povera. Poi gli anni Settanta, Roma: A Roma ho fatto degli incontri fondamentali. Ho incontrato mia moglie Alba, e poi Alighiero Boetti, che lamico che con Sperone mi ha aperto la porta del mondo dellarte. Alighiero lho conosciuto insieme a Luigi Ontani, eravamo gli outsider. LItalia, come sappiamo, campanilista, quindi cera una scena di artisti romani molto chiusa e noi tre eravamo i nuovi venuti. Con Boetti avevamo in comune la passione per lOriente e cos siamo andati in Afghanistan. Da Boetti ho imparato molto, la sua visione sullordine e il disordine, sullOccidente e lOriente, sono tutti temi che poi sono rientrati nel mio lavoro. Fa una lunga pausa mentre ricordi, pensieri, immagini affiorano alla mente.

La bellezza una cosa fragile,

ascoltare le cose nel loro divenire Ecco perch anche nei miei quadri non c nulla di rigido o definitivo

Il primo viaggio importante stato proprio lAfghanistan, anche se non ho mai avuto con quel paese pur affascinante la stessa affinit che aveva Alighiero: lui era molto pi severo e serio di me, gli piaceva laspetto monoteista dellAfghanistan. Io sono pi politeista ride mi piacciono molti dei, molte verit, molte risposte. DellAfghanistan conservo il ricordo di un tempo speciale, di aver vissuto come in un sogno: era come trovarsi nellItalia del 1300, sembrava di stare in un quadro di Giotto. Sono stato l nel momento di passaggio in cui il re era gi in esilio, poco prima che entrassero i sovietici. Ho giocato molte partite a scacchi con i russi che iniziavano a costruire le strade. Dopo lAfghanistan iniziano i viaggi in India, e il lavoro in diverse citt, con comunit di miniaturisti e di pittori. Una volta scoperta, lIndia diventata parte della mia vita, vi ho trascorso lunghi periodi e tuttora lavoro l diversi mesi ogni anno. Allinizio ho subito percepito una grande armonia con il mio modo di vedere, perch l la cultura vive dimmagini. Di quel paese amo la capacit di accettare e integrare qualsiasi esperienza umana, anche la pi estrema, assurda e grottesca, niente viene negato. Tutto riesce a inserirsi in un equilibrio. Parla spesso di riconciliazione degli opposti. Ho sempre creduto che nellarte ci sia un valore di guarigione e riconciliazione, con te stesso e con gli altri. Cerco sempre di incontrare polarit inconciliabili, ma non ci riesco mai. Ride di nuovo, discreto. In India in quegli anni passa da minuscoli dipinti realizzati a Jaipur e Orissa alle gigantesche pitture create negli studi cinematografici di Madras. incredibile pensare che l tutto lapparato pubblicitario era fatto a mano, metri e metri di dipinti. Poi, negli anni Ottanta, Clemente si trasferisce a New York con la moglie Alba. Nascono quattro figli. Quando sono arrivato a New York pensavo di fermarmi per poco. Invece mi ha conquistato. Prende studio a Soho, frequenta gli artisti che in quegli anni, in quella zona, vivono una stagione unica. Dipinge con Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Quadri a sei mani. stata unesperienza unica. Anche perch eravamo distanti in tutto. Tre generazioni diverse, ma anche con origini culturali diverse: Basquiat portava la tradizione caraibica, io avevo il mio bagaglio europeo, e

Warhol era Warhol. Eppure ci siamo incontrati e trovati, siamo riusciti a comunicare. I quadri circolavano da uno studio allaltro, il mio e quello di Basquiat erano vicinissimi, a un isolato di distanza, Warhol stava un po pi a nord, a Union Square. Ciascuno di noi iniziava a lavorare a un gruppo di quadri, poi gli altri intervenivano, coprendo, manomettendo, aggiungendo. In totale libert. Parlavamo molto, in continuazione, ma allora il mondo dellarte era pi piccolo, ci si vedeva sempre, eravamo amici. Cera unatmosfera particolare che ci univa, e Manhattan sotto la Quattordicesima strada era una specie di immensa rovina abitata da persone decisamente carismatiche. Pareva uscita da una guerra. Difficile da immaginare oggi. Negli ultimi anni Clemente lavora molto a Varanasi, la citt sacra degli induisti: L il rito tutto, scandisce lesistenza, crea uno stato di concentrazione che un modo straordinario di ancorarsi al presente. In questo senso, rito e pittura sono attivit molto simili, un essere qui e ora, un cogliere lattimo, un uscire dal tempo. In genere la nostra esperienza orizzontale, meccanica, passiamo velocemente da una cosa allaltra. Lesperienza del rito, invece, e quindi dellarte, verticale, libera. E nel momento in cui si riesce a entrare in questa verticalit c un attimo di riposo e anche di guarigione. Ma solo un attimo, e non destinato a durare.
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