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TRE SOLUZIONI (DRASTICHE) PER USCIRE DAL GIOGO DEL DEBITO PUBBLICO del 12 Settembre 2011 la notizia che,

, in un disperato tentativo di racimolare pi soldi possibili da ridare ai padroni/creditori del debito pubblico ellenico, la Grecia ha varato una nuova maxi tassa che questa volta andr a colpire, neanche a dirlo, la casa dei cittadini greci. Anche la prima, sintende. Una tassa una tantum (per adesso) fino a dieci euro per ogni metro quadro di casa posseduta. Cifra che aumenta fino a trenta euro se, putacaso, con i risparmi di una vita di duro lavoro, labbiente cittadino greco avesse avuto la malsana idea di comprarsi una casetta al mare, giusto quaranta metri quadri per rifuggire il logorio alienante della vita lavorativa. Una tassa che gi si aggiunge agli enormi sforzi che la cittadinanza greca dovr sostenere per compiacere le banche ed i fondi dinvestimento stranieri (francesi e tedeschi su tutti) e ripagarli del legittimo lavoro di speculazione che in tutti questi anni hanno perpetrato nei loro confronti. Lavoro di speculazione che ha portato i tassi dinteresse sui titoli greci con scadenza biennale al 50% (!). In pratica se la Grecia volesse finanziarsi sul mercato con titoli di stato da ripagare tra due anni dovrebbe rendere, oltre al prezzo del titolo, la met ed oltre! Questo sistema ha un nome solo e si chiama: usura. E com che sono saliti cos tanto i tassi dinteresse greci? Semplice. Lha deciso il mercato. Lhanno deciso lincontro tra domanda e offerta di titoli di stato. Se un Paese ritenuto debole, attaccabile, insicuro sul da farsi, timoroso, spaccato al suo interno, allora la domanda stenter a decollare, ed il paese dovr promettere pi alti tassi dinteresse per assicurarsi un finanziamento. Ed ancora: chi che d le informazioni sullo stato di salute di un paese al mercato? Le agenzie di rating. Agenzie private finanziate dagli speculatori (Fitch dagli speculatori francesi, Moodys da Warren Buffett, Standards & Poors da altri magnati della finanzia internazionale) che dallalto della loro purezza morale si mettono a decidere le sorti sul mercato dei vari paesi strozzati dallusura del debito. Italia compresa. Perch coloro che tramano contro la Grecia sono gli stessi che si sono assicurati col sistema Italia. Se fallisce la Grecia, cominceranno a spillare soldi da noi, dalla Spagna, dallIrlanda e dal Portogallo. Gi lo stanno facendo, questo ovvio, ed in quantit enormi. Infatti non solo con titoli di stato sindebitano i paesi, ma anche con ogni sorta di credito che le banche, francescanamente, offrono allo Stato Italiano. Prendiamo per esempio quella assurdit che sono i contratti derivati: roba che capisce nel dettaglio solo chi ha studiato economia finanziaria per anni e si specializzato sullargomento. Contratti-scommesse assicurative dove, certo, puoi guadagnare, ma molto pi probabile che tu perda. E parecchio. Ecco: finch il rischio se lassume il privato con i soldi che ha guadagnato, niente da eccepire. Ma quando il rischio se lo assume un ente pubblico? O meglio: quando lente pubblico costretto col ricatto del credito e aggirato dallastuzia dei cervelloni al soldo delle banche? Che succede se una fetta importante dei comuni, province e regioni italiane saranno costrette per i prossimi venti anni a pagare un tanto (ma tanto!) al mese alle banche per ripagare gli inconvenienti del contratto derivato? Anche se trovassimo tanti soldi per ripagare il debito pubblico tutto in una volta, il sistema dellusura internazionale ci ha comunque vincolati per anni ed anni, rendendoci schiavi della finanza. Ed ovvio che anche da noi ci siano gli entusiasti sostenitori del sistema dellusura che propongono per lItalia misure drastiche, privatizzazioni, svendite del patrimonio, come fa oggi (per la verit come fa tutti i giorni da vari anni a questa parte) IlSole24Ore. Che gioielli ha lItalia da vendere per ripagare la povera banca troppo esposta con titoli di stato italiani? ENI, Finmeccanica, ENEL... Bene! Che le venda! Che si privi di quel poco di sovranit energetica e di conseguenza di quel poco di peso in politica estera che le rimasto, per ripagare Unicredit, UBS, Monte dei Paschi, BNP, Ubi, SG, Deutschebank! Cos vuole il mercato!

Siamo seri: qual la ricetta per uscire da questa situazione? Tre soluzioni, semplici ed efficaci. Una sul piano interno, per quanto concerne lItalia, una sul piano internazionale, una sul piano interno europeo. Tanto semplici quanto efficaci. Numero uno: varare una legge durgenza che reciti testualmente: Disposizioni urgenti in materia economica: visto larticolo 1 comma 2 della Costituzione, ritenuto atto di lesa sovranit il giogo imposto dagli intermediari finanziari italiani e stranieri agli enti pubblici italiani, sono ritenuti nulli sin dal momento di entrata in vigore di questa legge, tutti i tipi di contratti derivati stipulati dalle banche italiane o straniere nei confronti di qualsiasi tipo di ente che tragga anche una minima parte del suo finanziamento dai soldi pubblici. Quanto risparmieremmo con questa legge? Di per certo trenta miliardi di euro, cio la cifra che gli enti italiani devono dare alle due principali banche dinvestimento francesi. Quasi sicuramente molto di pi, considerando tutte le altre banche. Numero due: la Grecia deve dichiarare il default. Non rendere pi niente alle banche ed ai fondi dinvestimento che lhanno portata in questo stato e adesso la stanno spremendo fino allosso prima di uscire completamente e lasciarla cadere. Ripartire da zero abolendo tasse, balzelli e imposte speciali che gravano in maniera spropositata sui cittadini greci. Come mai non stata percorsa questa strada? Anche qua la risposta semplice. Nonostante la Grecia sia virtualmente fallita da tempo ormai, Germania e Francia si stanno opponendo ad ogni ipotesi di credit event (cio di fallimento manifesto) perch temono ripercussioni sulle proprie banche dinvestimento. BNP Paribas, Deutche Bank, Socit Genrale Sostanzialmente stanno cercano le parole giuste da usare con i banchieri del proprio paese, parole corroborate magari da svariati miliardi di euro (che non sar mai tanto quanto avrebbero voluto) cacciati dai cittadini greci e dati alle banche come liquidazione anticipata per il proprio encomiabile lavoro di attacco perenne allo Stato greco. E lItalia? Toccher anche a noi fallire per effetto contagio? Non detto, ma anche se fosse? Fallire non morire, lo dicono perfino gli americani. Si riparte da zero senza la spada di Damocle del debito. Siamo o non siamo uno Stato Sovrano? Numero tre: svincolare lEuropa dalleterna sottomissione alle agenzie di rating istituendone una europea finanziata con i soldi pubblici e capace di influenzare il mercato tramite proprie pagelle sui propri stati. Lha fatto la Cina, con la sua piccola agenzia di rating Dagong che pian piano sta prendendo terreno e si sta legittimando. Perch non pu farlo lEuropa? Queste sono tre misure sicuramente drastiche, sicuramente non sufficienti, ma un buon punto di partenza per ristabilire il giusto equilibrio tra decisione politica e forza della speculazione. Altre sarebbero ancor pi necessarie. Per esempio la nazionalizzazione delle banche, che consentirebbe di strappare loro il potere di speculazione che possiedono. Per il momento ci accontenteremmo (e dici poco!) di questo. Tommaso

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