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Esercizio di scrittura descrittiva

La pipa
Esso esercizio di scrittura descrittiva abbisogna di due cose
fondamentali, una cosa da descrivere e qualcuno che proceda
senza timore alla sua descrizione. Di importanza fondamentale
anche il fatto che tale descrizione non interesserà a nessuno,
giocoforza trattandosi di un mero esercizio di scrittura di nulla
rilevanza narrativa. Altrove sono le narrazioni, e di ben più alte e
aeree cose trattano che non di una pipa. Essendo questo l’ oggetto
che abbiano deciso di descrivere, una pipa. Facilmente reperibile,
tutti in casa hanno qualche pipa appartenuta a un avo che si è
involato in Sud America con parte della corposa eredità familiare, o
a Zurigo ad aprire un centro benessere, questo non è importante, la
cosa importante è che in entrambi i casi, il Sud America o Zurigo,
ma ancor di più Zurigo, il sullodato avo non avrebbe avuto il tempo
di portarsi dietro la pipa, che infatti è qui, davanti a noi, in tutta la
sua pipità. E’ di colore marrone, lungamente usata, se ne vedono di
pipe usate ma questo lo è stata in modo estremo, si immaginano
ancora le lunghe volute di fumo che produceva, si vede il fornello
annerito dal tempo e dal fuoco che conteneva a fatica: sembra una
caverna preistorica portatile e fumabile, all’interno ci sono
sicuramente dei graffiti anche se non riusciamo a vederli. Può
anche essere che i graffiti si siano bruciati ma magari qualcosa si
scorge ancora. Leggera. Sta comodamente tra le mani.
Calorigenica naturale, la pipa scotta tra le mani del suo utilizzatore,
e se nei mesi invernali è una piacevola compagna, è nei mesi estivi
che si apre un rito ordalico, una sfida tra il tabacco che stride e la
mano intumescente di un calore insopportabile. Questo spiega, in
parte, perché l’ avo che ha aperto un centro estetico a Zurigo non l’
ha portata con sé. Mica apri un centro estetico con le mani
ustionate.

L’acquario
Esso acquario è un posto dove ci sono dei pesci che sembrano
morti anche se sono vivi ma hanno capito che se stanno fermi
fanno meno fatica quindi hanno deciso di stare fermi. In questo
acquario non ci sono solo dei pesci che sembrano morti ma sono
vivi e hanno deciso di non muoversi ma anche tante piccole anfore,
della sabbia e i resti di un castello. Molti dei pesci presenti hanno
espresso un forte disappunto sulla presenza di questi oggetti,
passino le anfore ma i resti di un castello sono sembrati a tutti un
po’ esagerati, e anche per questo motivo hanno deciso di stare
fermi. Per protesta. Si muovono solo quando viene lanciato loro da
mangiare ma con pochi, impercettibili movimenti, evitando
accuratamente le anfore. Ci sono alcuni pesci rossi e alcuni pesci
gialli, i rapporti tra di loro sono buoni ma non del tutto privi di
qualche occasionale frizione di pinna. Tutta roba risolvibile da un
giudice di pace, comunque.

La donna che torna dalle vacanze


Essa donna che torna dalle vacanze deve occupare tutto il tempo
che la separa dalla prossima vacanza nel fare sapere a tutti che è
stata in vacanza, indicando con finta svagatezza il numero di giorni
trascorsi in vacanza, facendo filtrare tra un avverbio e l’altro il costo
proibitivo delle stesse, lucidandosi il corpo color carbone con creme
di composizione incerta. Esse creme di composizione incerta hanno
la caratteristica principale di attirare mosche zanzare e pappataci in
misura massiva, quindi essa donna che è tornata dalle vacanze
viene facilmente identificata dal nugolo di insetti che le si posano
addosso.vSolitamente secerne anche un disgustoso odore di
bergamotto, ma non sempre. Essa donna che torna dalle vacanze è
solita lamentare con vigore il ritorno alla sua vita normale, che è di
solito caratterizzata dal non fare niente tutto il giorno. Essa donna
che torna dalle vacanze è spesso di statura media ma può anche
essere bassa o alta. Bionda o mora o bruna o verde. L’ importante
è che sia tornata dalle vacanze.

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