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Solinas Alessandro 0000262768

IL VERNACOLIERE

INDICE

1.Introduzione 2.Cos' il Vernacoliere 3.Le Origini 4.Mario Cardinali 5.L'irriverenza livornese secondo Mario Cardinali 6.Categorie Kantiane nel vernacoliere 7.lettere al vernacoliere 8.Premi e riconoscimenti 9.Altre riviste satiriche

Introduzione
Da che mondo mondo l'informazione ha sempre svolto un ruolo cruciale nella vita di ogni individuo. Il giornalismo, infatti, il filo diretto tra chi ha fatto determinate cose e chi, invece, dovrebbe esserne a conoscenza. Facilmente soggetta a manipolazione, l'informazione pu diventare strumento ottimale per la demagogia di bassa lega, se mal sfruttata. Sviare lattenzione verso una notizia che non impegni lopinione pubblica, nascondere o limare ci che invece dovrebbe essere evidenziato sono solo alcuni dei metodi comunemente usati per rendere linformazione non oggettiva. Ecco perch sono sorti e continuano a sorgere, nell'era dei blog ancora di pi, testate, finestre e spazi di controinformazione che sempre pi spesso va ad accompagnarsi alla satira, politica e non. Certi contenitori offrono unaltra interpretazione delle dinamiche che generalmente ci circondano, pur non costituendosi come fonte unica e ultima di notizie valide e comprovate. Strumenti come Il Vernacoliere, ad esempio, oltre a divertire, concretizzano uno sguardo in pi su certe situazioni o eventi farraginosi. Certo , che sarebbe sbagliato fossilizzarsi su ununica fonte, come si dice comunemente sarebbe necessario leggere tutti i quotidiani presenti in edicola, dal Manifesto alla Padania. Com comprensibile, un atteggiamento del genere altamente improbabile e quasi impossibile da realizzare, ma un piccolo sforzo possibile. E testate come, appunto, Il Vernacoliere o comera Il Male, seppur in modo pi incisivo, consentono una riflessione, dietro un sorriso a volte un po tirato.

Cos' il vernacoliere
Il vernacoliere, nome completo: Livornocronaca il vernacoliere, un mensile di satira fondato dal livornese Mario Cardinali nel 1982. Scritto in Italiano e vernacolo livornese, tratta di argomenti che spaziano dalla satira politica alla satira anticlericale, passando da problemi che i normali cittadini si trovano ad affrontare nel quotidiano, quali: lavoro, tasse, salute, famiglia, ambiente, vecchiaia e qualunque altra cosa sia di contemporanea attualit ed interesse. La tiratura di questo mensile attualmente di 42.000 copie , le quali vengono distribuite attraverso abbonamenti Italiani ed esteri e mediante la vendita in edicola in regioni quali: Toscana, Lazio, Umbria, Liguria, Emilia Romagna e Lazio. Per decisione dell'editore-fondatore Mario Cardinali, la vendita delle copie l'unica fonte di reddito del mensile che completamente sprovvisto di inserzioni pubblicitaria. Il linguaggio usato nel vernacoliere quello tipico del dialetto livornese, enfatizzato dall'uso frequente di termini volgari e di ambito sessuale che mediante la propria dissacratoria ironia riprendono pienamente lo spirito popolare. La distinzione tra il dialetto e il vernacolo sottile, si potrebbe dire che il vernacolo il dialetto parlato dal popolino, dalle persone meno colte della popolazione di una citt ed alle quali si perdona una libert di linguaggio e di espressioni inammissibili tra persone colte; tuttavia a queste non si dovrebbe fare appunto alcuno se parlano il proprio dialetto con persone dello stesso ambiente. E solo dopo lUnit dItalia che le persone colte di tutte le regioni hanno dovuto parlare i dialetti (fiorentino e senese) che i pi grandi poeti e scrittori hanno scelto come lingua comune, nazionale, lItaliano. Il vernacolo livornese ha subito le influenze delle popolazioni con le quali i livornesi vennero a contatto: Inglesi, Greci, Ebrei, Francesi, Fiamminghi, Armeni e perfino Arabi e Turchi con i quali vissero fianco a fianco per secoli, tesi a fare Diversis Gentibus ossia Una sola cittadinanza da genti diverse.Il Vernacoliere inoltre l'unico esempio italiano di giornalismo satirico dialettale,dove per satira si intende un discorso che pi o meno esplicitamente intende mettere in ridicolo ambienti concezioni e persone ( vocabolario della lingua italiana,Zanichelli, nuovo grande Zingarelli) , il quale trae la propria notoriet attraverso la pubblicazione di notizie paradossali, ma sempre con una base reale, create dal fondatore Mario Cardinali. Notizie che non escludono nessun argomento, dalla politica allo sport, il tutto circondato da quella volgare ironia popolana che ha reso questo mensile cos popolare, anche grazie alle numerosissime illustrazioni e vignette. Il Vernacoliere, ad ogni modo, sotto la patina del divertimento e del gusto per la presa in giro, svolge unindubbia azione di critica politica e sociale della realt. Dato il linguaggio particolare impiegato dagli autori del vernacoliere, nel gennaio 1984 Mario Cardinali venne denunciato per offesa al pudore, a seguito di un'irriverente locandina che, satireggiando sulla S.o.c.o.f (Sovrimposta Comunale sui Fabbricati, che poi sarebbe diventata l'Imposta Comunale sugli Immobili o ICI), annunciava la prossima istituzione di una surreale Sovrimposta Governativa sulla Topa (S.o.g.o.t). Il tribunale mand assolto Cardinali "perch il fatto non costituisce reato". Trionfante, il giornale satirico titol nel febbraio 1984 La topa

non reato. Tra i collaboratori del vernacoliere che ha contribuito a formarne la fama troviamo Max Greggio, che dal 1973 crea un folto stuolo di personaggi ( nonch le copertine) : Zatche Caz, Gano l'Attiassino, Budilik, 'R Troiantropo, L'appuntato Fosforo, L'agente Zerozerobeppe, Sgainator, La Nonna Bionica, Pipaluce, Arvaro 'l Laido, oltre a centinaia di tavole a tema, storie e vignette. inoltre uno degli autori storici di famosi programmi televisivi, di cui ricordiamo la tuttora seguitissima Striscia la Notizia, altro caposaldo dell'informazione satirica.

Le origini
Il vernacoliere il successore di un settimanale livornese di controinformazione libertaria del 1961 chiamato Livorno-cronaca. Era composto da quattro pagine, che potevano talora arrivare a sette se vi veniva allegato un inserto. Il fondatore il ventiquattrenne Mauro Cardinali,assieme all'aiuto dell'avvocato Arrigo Melani, che laureatosi in scienze politiche decise di fondare questo settimanale come organo di controinformazione. Livorno-cronaca si pose sulla linea di un altro giornale dell'epoca: Italia Libera (poi chiuso nel 1962). voleva fornire all'opinione pubblica quello che altri giornali non facevano, fornire una voce libera e chiara laddove la grande stampa nazionale si poneva al servizio di interessi di parte ambendo a contribuire alla formazione del costume e all'educazione del popolo. Inizialmente vi era uno spazio prestabilito dove veniva usato il vernacolo, e comunque i temi trattai in quel piccolo spazio erano subordinati ai grandi temi principali esposti in un italiano attento e un po' aulico. La tiratura del settimanale era di circa 2000 copie, situazione che dur fino al 1969 quando Livorno cronaca inizi ad uscire ogni 15 giorni in un formato pi piccolo del precedente, dove si inizia a vedere una preferenza per l'utilizzo della scrittura in vernacolo. Nel 1972 diventa mensile e nel 75 viene introdotto il fumetto vernacolare. L'utilizzo della lingua vernacolare e del fumetto si rivela vincente tanto che nel 1982, il mensile viene chiamato Il Vernacoliere . Il 1975 era anche il momento in cui, all'immobilismo della cultura dominante, corrispondeva un identico immobilismo di quella che era pur stata una ricca tradizione teatrale vernacola, la quale era per da tempo sclerotizzata su situazioni e maschere fisse, convinta forse che ogni spettacolo in vernacolo non potesse essere altro che un affettuosa rimpatriata in una Livorno del tempo andato. Ma il successo del vernacoliere dimostr al contrario come quella forma linguistica fosse viva, ricettiva e disponibile ad assimilare e tradurre contenuti nuovi.

Mario Cardinali
Mario Cardinali nato a Livorno nel 1937,a 10 anni scrive il suo primo libro

che venne pubblicato a puntate sulle pagine del periodico dove lavorava il padre. Si laureato in Scienze Politiche nel '62, giornalista pubblicista dal '66, ha avuto esperienze giovanili di teatro e sempre in giovane et ha fatto, da studente-lavoratore, il produttore di pubblicit. Nel 1961 fonda Livornocronaca-Il vernacoliere, del quale sempre stato anche editore e direttore, oltre che proprietario, e per una trentina d'anni ha fatto anche il correttore di bozze, il caporedattore, l'impaginatore, il grafico e l'amministratore.

L'irriverenza livornese secondo Mario Cardinali


Qui di seguito la teoria di Mario cardinali sull'irriverenza livornese: La mentalit tipica dei labronici di essere sempre contro, affonda le sue radici nella Storia. Il livornese a-toscano perch non ha puppato (poppare, succhiare) il latte di guelfi e ghibellini, ma il risultato di una mescolanza di etnie venute a Livorno per costruire la citt, secondo la volont dei medici. Si tratta dei disperati provenienti da mezza Europa, ma comunque gente di cervello oltre che di coltello. A Livorno vennero ebrei e protestanti perseguitati dai cattolici, cattolici a loro volta perseguitati, insomma di tutto. Questo diversit dunque non solo ha portato i livornesi a sentirsi estranei ai toscani, ma anche caratterialmente diversi. Se il toscano la formica, il livornese la cicala. E questo non solo per quanto riguarda i beni materiali, ma anche per la mentalit essendo quella livornese notoriamente pi menefreghista. Un altro elemento che caratterizza i livornesi dato dalla grandissima insicurezza che ha attraversato tutta la loro storia: popolo di fuggiaschi affacciati sul mare, in prima linea ad ogni attacco marittimo, vessati da continue morie, epidemie e maremoti. Tutta questa insicurezza ha dato la caratteristica al livornese del vivere alla giornata. La famosa trilogia gastro-ano-genitale della filosofia livornese: mangiare, cacare e trombare, che risuona sempre in tutti i nostri proverbi. una filosofia essenziale, funzionale alla vita, senza ideologie e senza sentimentalismi.

Categorie Kantiane nel Vernacoliere.


In ogni sua uscita il vernacoliere conserva alcuni topoi fissi quali: i Pisani e i riferimenti a parti anatomico-sessuali. I pisani sono infatti considerati come il sinonimo della stupidit e della dabbenaggine tipica dei contadini ottusi, concetto che rimanda ad un'antica faida dove le citt di Pisa (campagna) e Livorno ( mare) erano avversarie. Questa rissa verbale, continua cos sul vernacoliere riproponendo quel confronto campanilistico delle citt toscane che non mai stato dimenticato. Si pu considerare, quella tra Pisa e Livorno, come una perenne sfida calcistica dove le varie tifoserie non smettono mai di inveirsi contro. la topa cessa di essere lelemento fisiologico sessuale e diventa il simbolo cosmogonico della filosofia livornese, ci a cui aspirano un po tutti, dalla persona pi umile fino alle pi alte cariche.

Lettere al vernacoliere
Questa rissa in vernacolo non coinvolge soltanto Pisa e Livorno, infatti se si osservano le numerose lettere che arrivano e vengono pubblicate sul mensile, vi un ampia partecipazione attiva da parte di tutte le altre citt toscane e non, che ripropongono (sempre in vernacolo) racconti, sfide, ecc ecc che coinvolgono la propria citt con la citt a loro avversa, talvolta vengono fatte citazioni storiche e culturali difficili da capire se non si fa parte di quella comunit presa in considerazione. Ne un esempio la lettera mandata da un Livornese in cui ricostruisce l'assedio in cui la sua citt usc vittoriosa nel 1496 meritandosi dai Fiornetini onori e riconoscimenti.( Giorgio Fontanelli, letteratura popolare da Cangillo ai giorni nostri, 1994). , vi quindi una demonizzazione dell'avversario visto come il simbolo di ci che non vorremo mai essere. Sono invece rare le allusioni i campanilistiche rivolte ai tempi moderni, probabilmente perch nessuno ci si riconosce ancora, anche se un esempio dato da una lettera in cui dei ragazzi di Pistoia riprendono il comunismo viscerale tipico dei livornesi accusandoli di predicare bene e razzolare male essendosi andati a n'trufol con l'ameriani e co'missili ( con gli americani e con i missili), allusione alla base militare di Camp Derby il vernacoliere ha in definitiva creato un ambiente familiare, dove i lettori si riconoscono e partecipano attivamente sentendosi parte di una Comunit forse un po' elitaria, e dove ci si pu esprimere in maniera alternativa e libertaria denunciando avvenimenti prendendo e prendendosi in giro.

Premi e riconoscimenti
Nel 1995 al Vernacoliere stato assegnato, nella persona del suo direttore, il "Premio internazionale di Satira politica di Forte dei Marmi". Del Vernacoliere hanno parlato e parlano un sacco di quotidiani e periodici nazionali e locali, televisioni e radio. Sugli articoli satirici e sulle locandine di Mario Cardinali (ovvero del Vernacoliere) sono stati pubblicati quattro volumi di ampio successo: due da Ponte alle Grazie ( Ambrogio ha trombato la contessa nel 1995 e Politicanti, politiconi e altrettante rotture di coglioni nel 1996) e due dalle "Edizioni Piemme" ("L'Italia del Vernacoliere. E' tutta un'altra storia" nel 2005 e "I comandamenti del Vernacoliere. Trombare meno, trombare tutti" nel 2006). Diffuso fra lettori di tutti i ceti e di tutte le et, il Vernacoliere riscuote particolare considerazione anche in campo universitario, che gli ha fra l'altro dedicato alcune tesi di laurea. Inoltre all'interno del vernacoliere sono stati elargiti molti premi agli allegati mensili di fumetti quali: il prete esorcista Don Zauker, basato su una satira anticattolica esplicita e spesso idealmente legata a fatti di attualit. La serie ha vinto nel 2007 il premio Micheluzzi nelle categorie di :Migliore disegno per una serie

umoristica, Migliore sceneggiatura per una serie umoristica, Migliore serie umoristica.

Altre riviste satiriche


un altro importante settimanale satirico italiano stato Il Male.Nato nel settembre 1977, il settimanale venne pubblicato fino al marzo 1982 venne fondata da Pino Zac (nome d'arte di Giuseppe Zaccaria), e diretta, dal quarto numero in poi, da Vincino. Tra i partecipanti della prima ora furono da annoverarsi i disegnatori Angese, Enzo Sferra, Jacopo Fo, Vauro Senesi, Cinzia Leone, il grafico Francesco Cascioli e lo scrittore Angelo Pasquini. Dapprima nominato I quaderni del sale venne subito cambiato con Il male per un accordo con il distributore Parrini. Il male ebbe come fonte satirica d'ispirazione il giornale satirico parigino Le Canard enchan, da cui Pino Zac proveniva. Un ruolo importante nella fondazione del giornale e nella sua direzione fu svolto da Vincenzo Sparagna, che collabor con la testata fino 1980, quando and a fondare, con altri, Frigidaire,una rivista culturale italiana di fumetti, inchieste, musica e altro ancora Nelle pagine de Il male i lettori trovavano vignette e articoli giornalistici. Una delle pi brillanti invenzioni del settimanale fu l'imitazione a pi riprese delle prime pagine dei quotidiani, con titoli assolutamente demenziali ma verosimili; molti caddero nell'inganno, ed il giornale pass alla storia del costume. Assieme a racconti, poesie farneticanti ed interviste - vere e fasulle - il settimanale fu contraddistinto dalla ferocia dei suoi fumetti e delle sue vignette, alcune delle quali pubblicate persino sotto pseudonimo, per evitare denunce. Ebbe moltissimi sequestri e pi di cento processi per "offese a capo di stato estero" (il Papa), "vilipendio", "diffusione di materiale osceno ecc ecc. Tango stato un inserto umoristico de l'Unit ideato dal vignettista Sergio Staino, pubblicato dal 1986 al 1988 a cadenza settimanale, per un totale di 127 numeri. stato uno dei primi esperimenti di satira "dall'interno", in quanto avente come principale soggetto il Partito Comunista Italiano, Tango ha annoverato fra gli altri alcuni tra i maggiori vignettisti dell'epoca e odierni, molti dei quali provenienti dal giornale satirico Il Male, come Altan, Ellekappa e Andrea Pazienza, la cui ultima testimonianza vignettistica prima della morte (una serie di vignette che ritraevano l'allora segretario PCI Achille Occhetto) fu pubblicata proprio in tale inserto. Oltre alle vignette, Tango ha ospitato anche commenti, satirici e non, di autori come David Riondino, Michele Serra, Daniele Luttazzi, Francesco Guccini e Gino e Michele. Da Tango derivano numerosi periodici di satira odierni, a partire dal conosciuto Cuore, nato l'otto Gennaio del 1989 sempre come inserto dell'Unit.

Bibliografia Il Tirreno, il mio bimbo di carta,di Maria Antonietta Schiavina ,30 novembre 2007. letteratura popolare da Cangillo ai giorni nostri, Da livornocronaca al Vernacoliere, Giorgio Fontanelli, 1994. Linkografia http://www.vernacoliere.com/vernacoliere/index.php http://www.vernacoliere.com/autori/index.php http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Greggio http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Vernacoliere http://it.wikipedia.org/wiki/Daniele_Caluri http://it.wikipedia.org/wiki/Il_male http://it.wikipedia.org/wiki/Tango_(rivista)

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