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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
mercoled 28 settembre 2011
Unicuique suum
Anno CLI n. 223 (45.868)
.
Limpegno di un cristiano
di ULLA GUDMUNDSON* o scorso 18 settembre, la Svezia e il mondo hanno commemorato il cinquantesimo anniversario della morte di Dag Hammarskjld, Segretario generale delle Nazioni Unite dal 1953 al 1961, deceduto in un incidente aereo a Ndola, attualmente nello Zambia. Durante il suo mandato, Hammarskjld divenne noto come difensore coraggioso del diritto delle Nazioni piccole a non essere calpestate dalle grandi potenze. Hammarskjld interpret la Carta delle Nazioni Unite in maniera creativa per dare al Segretario generale la libert di agire e di elaborare nuove modalit per prevenire conflitti e ripristinare la pace. I caschi blu dellOnu, utilizzati per la prima volta in unoperazione di pace a Suez nel 1956, sono stati visti da allora in molte altre parti del mondo. Sono un esempio dellinterpretazione creativa di Hammarskjld della missione delle Nazioni Unite. La diplomazia silenziosa, oggi quasi un luogo comune nelle relazioni internazionali, unespressione coniata da Dag Hammarskjld in contrapposizione alla diplomazia delle riunioni del tempo. Credeva fermamente nellincontro confidenziale e personale al pi alto livello come modo per superare le situazioni di stallo. Celebre fu il suo viaggio a Pechino per incontrare il Premier cinese Chou-en Lai. Fu durante il viaggio per andare a sondare lanimo di Mose Tshombe, capo della Repubblica autonomista di Katanga, sulle possibilit di riconciliare un Congo lacerato dalla guerra civile, che Hammarskjld trov la morte, in un volo oscurato e silenzioso, nel 1961. Una volta, in unintervista, Hammarskjld descrisse le Nazioni Unite come una Chiesa secolare. Essenzialmente intendeva che lO rganizzazione mondiale era lespressione di unidea universale, dellidea delluguaglianza di esseri umani e di Nazioni e del desiderio di pace. Pare che abbia trascorso le sue prime tre settimane di mandato facendo visita e stringendo la mano a ognuno dei tremila uomini e
no all1,3 per cento per poter ritornare entro il 2015 ai livelli antecedenti la crisi. In termini reali, questo tasso di crescita permetterebbe di creare 21 milioni di nuovi posti di lavoro allanno, di recuperare i posti di lavoro persi dal 2008 a oggi e di assorbire lincremento della popolazione in et da lavoro. Di contro, lanalisi avverte che in assenza di politiche correttive loccupazione in realt potrebbe crescere a un tasso inferiore di appena lo 0,8 per cento fino alla fine del 2012, provocando nei Paesi del G20 la perdita di altri quaranta milioni di posti di lavoro lanno prossimo e un deficit ancora pi grave entro il 2015. Lo stesso Somavia, incontrando la stampa, ha insistito sulla necessit di agire subito. Secondo il direttore dellIlo, occorre assolutamente dare priorit al lavoro dignitoso e agli investimenti nelleconomia reale e c bisogno per questo di una cooperazione forte a livello mondiale e, soprattutto, della consapevolezza che occorre mettere loccupazione di qualit al centro della ripresa. Della gravit della situazione si detto cosciente il presidente francese, Nicolas Sarkozy, intervenuto ieri
alla riunione dei ministri del Lavoro del G20. Preso atto che le ineguaglianze si sono accresciute, Sarkozy ha esortato i partner del gruppo a istituire una regolazione sociale a livello mondiale che ha definito come una soglia minima di protezione in tutti i Paesi, destinata a tute-
lare i pi deboli. Sarkozy ha sostenuto che il G20 manterr la sua legittimit solo se riuscir a dimostrare la sua efficacia a favore della crescita e delloccupazione, aggiungendo che alla regolazione finanziaria, alla regolazione economica, bisogna aggiungere la regolazione sociale.
donne del Segretariato delle Nazioni Unite. Tuttavia, Dag Hammarskjld non avrebbe avuto successo come Segretario generale se fosse stato un idealista e un utopista. Piuttosto, il suo successo si bas su una valutazione realistica della situazione mondiale e del campo delle possibilit, per citare Antonio Gramsci. Era un visionario concreto. Sosteneva la supremazia del diritto internazionale sulla forza bruta, ma non voleva che il diritto di veto dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza fosse rimosso dalla Carta perch quel veto rispecchiava la divisione reale del potere nel mondo. Quando potremo rimuovere il veto, significher che non avr pi importanza, disse, citando il politico indiano Krishna Menon. Nel suo libro sulla dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti umani, A World Made New, Mary Ann Glendon, avvocato e gi Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, cita Hammarskjld per aver istruito il capo del dipartimento dei Diritti umani nel Segretariato a non dare allaereo pi gas di quanto necessario per volare (unosservazione dalla sfumatura stranamente profetica, date le circostanze della sua morte). Probabilmente Hammarskjld comprese il potenziale esplosivo della nozione di diritti umani universali, potenziale che, ventanni dopo, durante il periodo della distensione tra le superpotenze, sarebbe stato iscritto nellAccordo di Helsinki e avrebbe dato impulso a movimenti per la libert quali Solidarno in Polonia e Charta 77 in Cecoslovacchia. Tuttavia questo accadeva negli anni Cinquanta. Il mondo tratteneva il respiro di fronte alla minaccia della guerra nucleare. A sostenere le enormi pressioni del suo mandato e a conservarlo integro come persona furono la sua profonda spiritualit e la sua devozione a Dio. A un attento ascoltatore dei suoi discorsi ufficiali e delle interviste non sfugge questa dimensione spirituale. non certo una coincidenza che il testo di Hammarskjld che viene letto pi spesso sia Markings (Tracce di cammino), la sua autobiografia spirituale che consta di schizzi e aforismi la cui profondit parla direttamente allanima e rivela la lotta interiore di una persona che stata in costante negoziato con Dio. Ai suoi occhi la maturit spirituale era la qualit pi importante dei leader mondiali, dei funzionari civili e dei diplomatici. Per lui la libert non equivaleva a un limitato individualismo, ma al coraggio e allumilt di seguire una vocazione e di vivere secondo la propria coscienza. Si resta colpiti dalla somiglianza fra questa definizione di libert e quella espressa da Benedetto XVI, nel libro intervista con Peter Seewald. Ascoltare una conversazione fra loro sarebbe stato affascinante, anche se non necessariamente avrebbero concordato su tutto. Il cammino personale di Dag Hammarskjld verso Dio fu decisamente cristiano ed stato sottollineato che Ges presente in ogni pagina di Markings. Fu la forza mistica e unificatrice della ricerca onesta e infinita di Dio, intrapresa dalluomo lungo numerose vie, a essere centrale nella sua vita. *Ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede
MANILA, 27. Oltre centomila persone sono state fatte sgomberare dalle loro case nelle Filippine per il passaggio del tifone Nesat, che viaggia a una velocit di 170 chilometri orari e che ha gi causato due morti e quattro dispersi. Secondo lemittente britannica Bbc, nella capitale Manila sono rimasti chiusi uffici, scuole e universit e le autorit hanno invitato i cittadini a rimanere in casa. I
meteorologi prevedono onde di quattro metri lungo tutte le coste e si temono allagamenti e frane. Nesat dovrebbe flagellare le Filippine per ancora un paio di giorni prima di spostarsi verso il sud della Cina e di perdere presumibilmente intensit. I tifoni nelle Filippine sono molto frequenti. Due anni fa, il tifone Ketsana provoc nelle Filippine oltre quattrocento morti.
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NOSTRE INFORMAZIONI
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Adis amigo
ROBERTO GENOVESI
A PAGINA
GIANLUCA BICCINI
A PAGINA
Il Santo Padre ha nominato lEminentissimo Cardinale Walter Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani, Suo Inviato Speciale alla celebrazione del 950 anniversario della dedicazione della Cattedrale di Speyer (Germania), in programma il 2 ottobre 2011.
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LOSSERVATORE ROMANO
Intervento della Santa Sede alla Conferenza generale dellAiea a Vienna
WASHINGTON, 27. Non ha agito rapidamente come avrebbe dovuto. Il soggetto della frase lEuropa, ma a fare notizia chi lha pronunciata: Barack Obama. E il luogo la rende ancor pi interessante: il sito linkedin, una rete virtuale che collega in tutto il mondo professionisti e operatori dei pi vari settori economici in tutto il mondo. Sono parole dure quelle usate dal presidente americano, ieri, in California, durante un incontro per la raccolta di fondi in vista della campagna elettorale. Parole inattese, che suggeriscono malumori nelle relazioni tra le due sponde dellAtlantico. La crisi del debito sovrano che attanaglia il Vecchio Continente spaventa il mondo. Insomma, i passi intrapresi dai Paesi dellEurozona non sono stati allaltezza della situazione. Obama ha sottolineato che il Vecchio Continente non s mai pienamente ripreso dalla crisi del 2007. I Governi non hanno mai affrontato in maniera adeguata le sfide e le difficolt che il loro sistema bancario era chiamato a rispondere. Tutto ci ha aggiunto Obama stato aggravato da quello che sta accadendo in Grecia. Linquilino della Casa Bianca non ha usato mezzi termini, sostenendo che i problemi mal risolti nellUnione europea hanno superato i confini del continente, finendo per danneggiare anche leconomia americana. Obama ha attribuito allEuropa la responsabilit di molti dei problemi delleconomia americana, in particolare quello del lavoro, che mettono a rischio la sua rielezione nel 2012. Obama ha fatto queste dichiarazioni rispondendo a un lavoratore americano appena licenziato che si lamentava dellandamento delleconomia americana. Il riferimento alla crisi e al problema del debito che affligge lEuropa, da parte di Obama, segue le affermazioni del segretario al Tesoro americano Timothy Geithner che pochi giorni fa aveva chiesto ai governi di unirsi agli sforzi della Bce. Il monito di Obama ha riacceso il dibattito sulla necessit di potenziare la risposta europea alla crisi. Ed sempre pi probabile un taglio dei tassi Bce gi ad ottobre. I leader europei stanno discutendo su un possibile potenziamento del fondo di salvataggio, lo European Financial Stability Facility dotandolo di un meccanismo di leva finanziaria magari sulla falsariga dei programmi americani post-Lehman Brothers. Rimbalzano voci su un potenziamento del fondo fino a tremila miliardi di euro dagli attuali 440: irresponsabile e prematuro impegnarsi in un esercizio di cifre ora si affrettato a spiegare un portavoce del Commissario Ue agli Affari Economici, Olli Rehn. Il ministro dellEconomia spagnolo, Elena Salgado, ha dichiarato oggi che un piano da tremila miliardi di euro al momento non in discussione. Le voci di un possibile abbassamento dei tassi da parte della Bce ieri il governatore della Banca del
Lussemburgo, Yves Mersch, membro del Consiglio direttivo dellistituto di Francoforte, non ha esclus0 un taglio dei tassi dinteresse ha dato una boccata dossigeno alle Borse europee e a Wall Street. Il migliore stato il mercato azionario di Milano: gli assicurativi nel Vecchio Continente hanno usufruito meglio degli altri della corrente di acquisti. Bene anche lapertura di oggi: tutti i listini europei corrono. Il Giappone si detto pronto ad aumentare lacquisto di bond Ue.
Il Parlamento di Atene vota il disegno di legge per la nuova imposta sugli immobili
I timori sulla solidit della ripresa fanno perdere terreno ai metalli preziosi
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GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
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Dopo tre giorni di battaglia e con i bombardamenti della Nato
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Il ministro delle Finanze era stato larchitetto della stabilit economica della Russia
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Raccolti gli studi di Mario Sensi sulla religiosit femminile tra e secolo
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al XV secolo nellItalia centrale, secoli di grande vitalit religiosa fino ad allora poco o niente conosciuta. Si tratta di forme di vita religiosa spontanee, nate dal basso, dalliniziativa delle donne stesse; un tipo di vita spirituale a cui Sensi riconosce caratteristiche particolari, perch condotta nellasprezza della solitudine e nella penitenza, fuori dalle forme istituzionali di una vita regolare. Un fenomeno presente in tutto il mondo cristiano ma che nellItalia di quei secoli, e soprattutto nelle regioni centrali, ha assunto una consistenza e una profondit particolarmente interessanti,
come rivela del resto la presenza fra loro di molte sante, da Chiara dAssisi a Chiara da Montefalco e Angela da Foligno. Il filo rosso che lega studi apparentemente diversi per epoca o localizzazione il loro status di donne dedicate al Signore, un mondo variegato di persone consacrate ma senza voti solenni, una vita regolare senza regola, con legami piuttosto labili con listituzione. Una condizione che le rendeva particolarmente idonee ad adattarsi ai bisogni di societ in rapido cambiamento, e consentiva una libert di movimento e di decisione, e di modalit di rapporto con Dio, che diedero frutti copiosi e interessanti. Assistenza ai bisognosi ma anche vita mistica e preghiere per la comunit rendevano queste donne amate e apprezzate dalla comunit di appartenenza, di cui spesso sapevano ravvivare la fede. Ma una situazione cos indefinita, cos libera, presentava anche dei pericoli, colti dalla gerarchia che cerc di mettere ordine fra le tante e diverse iniziative con la bolla Periculoso, promulgata da Bonifacio VIII nel 1298. Lentamente, ma inesorabilmente, queste iniziative spon-
tanee si trasformarono quindi in comunit monastiche di tipo tradizionale, che rispettavano la clausura e che erano poste sotto il controllo diretto di autorit religiose maschili. Sensi ricostruisce questa storia con equilibrio e rara competenza, rendendo note pagine poco conosciute di vita femminile, tali da far scoprire limportanza delliniziativa delle donne nella vita religiosa del mondo medievale, e cos cambiandone in parte notevole limmagine tradizionale. Scrivere una storia locale che serve a ridiscutere e ridefinire quella generale, saper trasformare la ricerca in un rinnovamento spirituale del presente: ecco i grandi meriti di Mario Sensi, che i volumi fedelmente rappresentano. Non sono molti gli storici che possono vantare un simile risultato, insieme con una tale mole di lavoro svolto in modo davvero impeccabile.
Digitalizzati da Google
Pubblicato linventario delle vesti e dei parati dei Papi del Seicento e del Settecento custoditi nella Sacrestia pontificia
in rete larchivio fotografico del Museo Yad Vashem di Gerusalemme) possibile ingrandire le immagini ad alta definizione e mettere in luce cos elementi che non sarebbero visibili a occhio nudo. Allinterno di ciascun rotolo anche possibile compiere ricerche per colonna, capitolo, o versetto. Viene inoltre fornita una traduzione in inglese. Si tratta secondo i responsabili del Museo Israel di uno sviluppo importante per i ricercatori di tutto il mondo. I rotoli furono scoperti nelle grotte di Qumran dove duemila anni fa si era insediata una setta di religiosi ebrei a partire dal 1947. Sono considerati un punto di riferimento fondamentale per lo studio dellebraismo antico e delle origini del cristianesimo.
A Castel SantAngelo
genza e forse il clima culturale del periodo gli fecero comprendere che la festa barocca, intesa in senso lato tanto da includere anche le cerimonie religiose e persino i funerali, per riuscire al meglio doveva abbracciare e segnare ogni particolare, quindi non disdegn di estendere la sua geniale progettazione anche a quelle arti decorative, che talvolta ancora oggi vengono a mio parere a torto definite minori. I parati liturgici indossati nelle funzioni dal pontefice e dai prelati concelebranti assumono un ruolo fondamentale nella concezione scenografica della celebrazione, nellet barocca ma anche dei periodi successivi. Per Papa Alessandro VII Bernini ide, forse con la collaborazione di Gio Paolo Schor per lesecuzione del disegno preparatorio, il decoro dei damaschi a fondo rosso destinati a parare i pilastri della basilica di San
LOSSERVATORE ROMANO
morto Sergio Bonelli
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Torna di moda il vinile e forse non solo nostalgia romantica per un oggetto capace di andare oltre il suono
Adis amigo
Per cinquantanni stato il fumetto italiano
di ROBERTO GENOVESI lmeno per un giorno Dylan Dog smetter di suonare il clarinetto e Groucho Marx ci risparmier una delle sue irresistibili battute. Perch da oggi niente sar pi come prima. Almeno per il mondo del fumetto. infatti morto allet di 79 anni, Sergio Bonelli, luomo che negli ultimi cinquantanni ha retto le sorti del fumetto italiano. La notizia della sua scomparsa, avvenuta nella prima mattinata di luned 26 dopo una breve malattia, ha colto di sorpresa tutto il mondo delleditoria, si diffusa in punta di piedi su Facebook e poi via internet sui principali siti specializzati quando ancora dalla casa editrice non arrivava alcuna informazione ufficiale. Un terremoto per luniverso dei comics ma anche per il mondo della cultura. Bonelli era nato il 2 dicembre del 1932 a Milano e per lui il fumetto era stato sempre una questione di famiglia. Dal 1946 infatti la madre Tea e il padre Gianluigi erano a capo della Cepim, che molti anni pi tardi Sergio avrebbe ereditato conferendogli come marchio il suo nopre stato Mister No. Questo ex soldato americano perennemente alle prese con i debiti e i fantasmi del passato apparve nelle edicole nel 1975 con il volto di Roberto Diso, il suo disegnatore principale, e si dovette conquistare lo spazio in vetrina facendo a gomitate con gli albi dei supereroi della Marvel e della Dc Comics che in quel tempo cominciavano a rappresentare il pi temibile nemico per la produzione italiana. Chi ha avuto la fortuna di visitare il quartier generale di Sergio Bonelli in via Buonarroti a Milano sa che il primo impatto era in grado di lasciare a bocca aperta. Il suo studio era infatti un vero e proprio museo antropologico dove leditore custodiva gran parte dei cimeli raccolti nei suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo. Mister No rappresentava uno strumento attraverso il quale poteva continuare nel mondo della fantasia le sue fantastiche avventure. Il protagonista della serie lo aveva conosciuto davvero dice Roberto Diso era un pilota di uno scalcinato Piper che trasportava materiali e turisti nella giungla dellAmazzonia. Le storie di Mister No erano una sorta di diario diviso in tavole e vignette in cui annotava volti e luoghi che aveva conosciuto nei suoi innumerevoli viaggi. E non un caso che le avvisaglie della malattia che poi lo ha portato alla morte, abbiano colto Sergio Bonelli nel bel mezzo del suo ennesimo viaggio, questa estate in Provenza. Oggi Mister No avrebbe reagito con una delle sue celebri e colorite imprecazioni dice ancora Diso perch quando perdiamo un amico il dolore si mescola alla rabbia: sappiamo che non ci sar verso di tornare indietro. E lui per me era davvero un grande amico. S, un amico. Tutti i suoi autori ieri, intervistati dalle agenzie e dai tg lo ricordavano cos. Non un semplice e anonimo editore senza volto ma un attento osservatore che interveniva quotidianamente sulle trame, sui dialoghi, sui disegni. Che nel solco di questo stile aveva plasmato una redazione di giovanissimi talenti, una pacifica macchina da guerra in grado di sopravvivergli sulle ali della professionalit e della competenza. Certo, nonostante questo, i timori a caldo non sono pochi. Il futuro in questo momento incerto conclude Diso perch con Sergio esce di scena un modo di concepire larte del fumetto. E Bepi Vigna, uno dei creatori di Nathan Never, aggiunge che con Bonelli scompare la parte pi importante del fumetto italiano perch il racconto popolare in Italia, dalla fine della seconda guerra mondiale, si identificato con la famiglia Bonelli. Sergio Bonelli era un perenne bambino alla ricerca dellennesima idea originale capace di alimentare una nuova serie, curioso osservatore di un mondo ormai molto diverso da quello in cui da ragazzino era entrato in punta di piedi e di cui difendeva lortodossia. A disagio tra gli stand delle mostre mercato che negli ultimi anni frequentava sempre di meno, guardava con perplessit alle abitudini delle nuove generazioni di lettori che sfogliano gli albi sullIpad e amano proseguire le avventure dei loro eroi preferiti su una consolle. Con lui esce di scena limmagine pi romantica del fumetto, quella fatta di baloon tagliati a mano e di effetti a matita, di carta profumata dinchiostro e di colori a tempera. Un nome che a molti di noi, ormai quasi cinquantenni, un po come la madeleine di Proust, fa tornare in mente la passeggiata del sabato ai giardini pubblici, il profumo delle ciambelle appena sfornate da comprare al bar dietro langolo e il fruscio di quella carta lucida tra le dita sfogliata troppo frettolosamente per lirresistibile desiderio di vedere, ancor prima di tornare a casa, se il nostro eroe avrebbe vinto anche stavolta.
cretato agli inizi degli anni Ottanta la fine dei long-playing il vecchio disco in vinile, scomodo, fragile e bellissimo, a oltre sessantanni dal suo avvento si sta prendendo uninattesa ma meritata rivincita. Gi, perch stiamo assistendo a un rifiorire di interesse verso questo datato supporto sonoro sia da parte degli artisti che dei consumatori. E i discografici provano cautamente ad adeguarsi. Ma devono fare i conti con la ridotta capacit produttiva delle poche fabbriche ancora in funzione, intente a soddisfare solo le esigenze di un pubblico di nicchia. Del resto, come sottolineato dal sito Digital Music News, nessuno, almeno per il momento, ha intenzione di rischiare reinvestendo in un settore che, nonostante i dati incoraggianti, resta al momento ir-
rilevante. Ovvero poco pi delluno per cento del mercato musicale negli Stati Uniti, ma con una domanda in costante e consistente crescita. I discografici temono che possa trattarsi solo di una moda passeggera, un temporaneo amore per il vintage musicale. Eppure non si tratta solo di un rigurgito damore da parte di appassionati un po avanti con let, nostalgici dei bei tempi del rock. Perch se pur vero che ancora oggi il trentatr giri ristampato pi venduto negli States resta proprio Abbey Road, non mancano giovani artisti e band che scelgono di pubblicare i propri lavori anche in vinile. Infatti dopo i Beatles lo scorso anno i pi venduti sono stati gli album degli Arcade Fire, mentre i Cake stanno per uscire con una edizione limitata di singoli. Lo
Archeologia rock
di GIUSEPPE FIORENTINO Trenta sterline: fu questo il compenso pagato dai Pink Floyd a Clare Torry, la cantante di The Great Gig in the Sky, uno dei brani pi noti e anche pi belli di The Dark Side of the Moon. Allepoca la vocalist deve aver accettato con entusiasmo il compenso. In fondo non doveva avere nemmeno tanta voglia di apparire sullalbum, se vero che allinizio aveva declinato linvito per assistere a un concerto londinese di Chuck Berry. Poi, nel 2004, Clare Torry intent una causa milionaria contro il gruppo e contro la casa discografica Emi. Dopo 31 anni The Dark Side of the Moon venne pubblicato il 17 marzo 1973 quelle trenta sterline sembravano veramente troppo poche. Perch lalbum si rivelato una delle opere pi riuscite e di maggiore successo della breve ed effimera storia del rock. Clare Torry vinse la causa, anche se i termini dellaccordo extragiudiziale raggiunto in seguito non sono mai stati specificati. Ma qualunque risarcimento deve essere sembrato pi che accettabile se si tiene conto della valanga di soldi incassata dai Pink Floyd per il loro disco, che nel giugno passato quindi a 38 anni dalla pubblicazione ha fatto registrare il record di mille settimane, anche se non consecutive, di presenza nelle classifiche statunitensi di vendita. Mille settimane, settemila giorni, oltre diciannove anni: unenormit per i tempi della musica leggera, abituata a bruciare artisti o presunti tali nel brevissimo volgere di una stagione. La verit che il disco allepoca osteggiato dai soliti soloni del rock che vi intravvedevano un cedimento rispetto ai primi (noiosissimi) tentativi sperimentali del gruppo ancora terribilmente attuale. Suona come se fosse stato registrato ieri. Ma la sua forza non risiede nelle atmosfere oniriche o nelle soluzioni sonore che allepoca parevano davvero rivoluzionarie. Aprire un pezzo intitolato Time con il ticchettio di un orologio seguito dal clangore di mille sveglie e campane certamente unidea originale, ma questa trovata, come molte altre nel disco, non sufficiente a spiegarne il pluridecennale successo. Pi semplicemente, la qualit di The Dark Side of the Moon registrato a Londra in quegli stessi Abbey Road Studios
che diedero il titolo a un acclama- stato raccolto tutto, ma proprio tissimo album dei Beatles risie- tutto, il materiale relativo alla nade nellabilit dei musicisti. In scita del disco. I Pink Floyd cofondo si tratta di canzoni per nul- me non li avete mai sentiti, recila ostiche: pochi accordi, assoli tano le pubblicit dissimulate da ben congegnati, ottime voci. Il articoli di approfondimento musitutto condito con la ricercatezza cale che in questi giorni affollano sonora a cui si accennava sopra quotidiani e periodici. La realt (merito di Alan Parsons, allora che lindustria discografica, alle tecnico del suono ad Abbey Road prese con una grave crisi artistica e poi a sua volta musicista di suc- oltre che economica, sta ormai racesso) e con qualche stranezza schiando il fondo del barile alla introdotta proprio per suscitare ricerca di reperti, giudicati inacuriosit. Ecco allora, oltre agli orologi, le monete che cadono sonoramente in una cassa, le risate ricorrenti, le frasi enigmatiche sussurrate a mezza bocca, il battito di un cuore che, riproposto a pi riprese, costituisce un po il leitmotiv del disco. Tutti espedienti per solleticare gli ascoltatori, affamati, ieri come oggi, di novit e in fondo pronti I Pink Floyd a Pompei (1972) a divorare tutto. Senza poi considerare che le rarefatte atmosfere del scoltabili fino a qualche anno fa, disco hanno contribuito ad ali- ma ora ritenuti capaci di rimpinmentare una certa nefasta mitolo- guare le esangui casse delle magia sul gruppo o complesso, co- jors. me si diceva allepoca che seEra successo gi con i Beatles e condo alcune voci sarebbe stato leffetto era stato tuttaltro che dedito a sperimentazioni di esaltante. Ora tocca ai Pink ogni tipo. Floyd, anchessi coinvolti in queA quanto dato sapere, invece, sta prematura archeologia rock di durante la registrazione dellal- cui davvero non si sente il bisobum il chitarrista, David Gilmour, gno. Per apprezzare la grandezza invece di cedere a deprecabili vizi, di dischi come The Dark Side of abbandonava il resto della band the Moon basta ascoltare loriginaper recarsi alle partite dellArse- le. Meglio ancora se in vinile. nal, la sua squadra del cuore, mentre i suoi colleghi erano soliti assistere ai telefilm tuttaltro che noir dei Monty Python. Un disco ben riuscito, quindi, ma soprattutto unintelligentissima operazione commerciale stuUn italiano ha sbancato a Hong Kong, vincendo il cosiddetto diata in ogni dettaglio, a cominpremio Nobel asiatico per lastronomia. Si tratta di Enrico Costa, ciare proprio dalla scelta di dipindirigente di ricerca dellIstituto di astrofisica spaziale e fisica gere i musicisti come artisti malecosmica (Iasf) dellIstituto nazionale di astrofisica (Inaf), che ha detti. Calcolata in ogni particolare ottenuto il prestigiosissimo riconoscimento della Fondazione sembra essere unaltra e certamenShaw. Enrico Costa si infatti distinto per le missioni spaziali che te meno creativa iniziativa discohanno permesso di dimostrare lorigine cosmologica dei Gamma grafica che in questi giorni vede Ray Burst, considerati le sorgenti pi brillanti nelluniverso, grazie ancora una volta protagonisti i al satellite italo-olandese BeppoSax. La premiazione si svolger Pink Floyd. il 28 settembre presso il Convention and Exhibition Centre Del gruppo inglese viene infatti di Hong Kong. Il riconoscimento per il lavoro di Enrico Costa ripubblicata lopera omnia rima(premiato ex-aequo con lamericano Gerald J. Fishman sterizzata e arricchita, si fa per didel Marshall Space Flight Center della Nasa) un segno re, di inediti di ogni tipo. Al solo di incoraggiamento importante per la ricerca scientifica italiana, The Dark Side of the Moon vengoricca di menti, eppure perennemente bistrattata. no dedicati ben sei cd in cui
stesso accade nel Regno Unito, dove llp pi acquistato questanno The King of Limbs dei Radiohead. Mentre i Coldplay, anchessi affascinati dal vinile, hanno annunciato che il nuovo lavoro Mylo Xyloto uscir a ottobre anche in trentatr giri. Ma cosa c dietro questo revival of the vinyl, come lo ha definito nei giorni scorsi The Economist? solo nostalgia o c dellaltro? Qualcuno azzarda che il pubblico, dopo aver gi scaricato la musica dalla rete, compri il disco per la bellezza della grafica della copertina, per avere qualcosa da conservare. Altri pensano che avvenga il contrario, visto che ora ci sono giradischi in grado di trasformare il segnale analogico in digitale. Altri, la maggior parte, puntano invece decisamente sulle differenze tecniche. Senza scomodare i fanatici dellalta fedelt quelli che, potendoselo permettere, spendono fior di quattrini per lettori e amplificatori sofisticatissimi e ipertecnologici destinati a catturare impercettibili sfumature, nellillusione di non perdersi proprio nulla, anche quello che non riusciranno mai a sentire noi ci affidiamo a pi umane sensazioni. Visive, rimpiangendo davvero quelle enormi, scomode, fantastiche copertine di cartone patinato, e soprattutto sonore. E ci schieriamo con quanti ritengono il suono del vinile pi pieno, corposo e realistico rispetto a quello pi pulito ma freddo prodotto dal digitale. In fondo cd ed mp3 custodiscono campionature, ripetitive sequenze di numeri, mentre in quei microscopici solchi veniva catturata non solo la musica nella sua fisicit, ma anche latmosfera in cui veniva generata. Sembrava quasi di esserci in sala di registrazione. Non sappiamo se questo ritorno di fiamma segner una rinascita del vinile o se anche questi ultimi prodotti saranno presto destinati a nostalgici collezionisti. Realisticamente non sar il vinile a salvare lindustria discografica da un futuro che si preannuncia tutto in rete, e non rivedremo certo i giovani uscire soddisfatti, con ingombranti lp sotto il braccio, da quei templi per audiofili che erano i negozi di dischi, ora rarissimi e destinati a una specie in via di estinzione (che da quattro anni celebra persino un Record Store Day, un giorno della memoria in attesa di una improbabile definitiva rinascita). Ma, come recitava una pubblicit, ci sono piaceri che non hanno prezzo. E allora, se non vi siete disfatti dei vostri vecchi lp se lo avete fatto, prima o poi ve ne pentirete e conservate ancora in casa un piatto che funziona, sfilate dalla custodia consunta il vecchio trentatr giri preferito, poggiatelo con cura, fate scendere lentamente la puntina sui solchi e mettetevi comodi: regalatevi quellindefinibile ma piacevole di pi che rende cos speciale lascolto di un album in vinile. E, se avete tempo, sfogliate qualche pagina di Alta fedelt di Nick Hornby (Milano, Guanda), o de Il 33 giro di Graham Jones (Roma, Arcana), o, ancora, Lultimo disco dei mohicani di Maurizio Blatto (Milano, Castelvecchi). Scoprirete singolari storie legate a questo mondo, con gustosi aneddoti su musicisti stravaganti e negozianti alle prese con le bizzarrie dei clienti (Ce lavete quello dei Led Zeppelin con la supposta in copertina?). Quelli con i capelli radi e magari pure ingrigiti forse sentiranno un po di nostalgia, i pi giovani scopriranno un mondo affascinante e lontano che nessun download, per quanto gratuito, potr loro regalare.
me. Ma allinizio tutto questo Bonelli non poteva saperlo e si dava da fare davvero come un umile ragazzino di bottega. Prima fattorino, poi magazziniere, poi ancora redattore addetto alla posta dei lettori. Una trafila, una gavetta che lo portarono a conoscere e ad apprezzare tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti di unazienda dedicata alla pubblicazione di tavole disegnate ma anche e soprattutto a rispettare quei creativi che di tale impresa sono la linfa vitale insostituibile. Bonelli raccolse leredit della Cepim nel 1957 e ad aspettarlo fuori dalla porta dellufficio che recava la targa direttore trov un ranger dalla casacca gialla e i pantaloni azzurri a cui il padre Gianluigi nel 1948 aveva dato il nome di Tex Willer. Da quel momento Sergio Bonelli e questo eroe daltri tempi che difendeva i deboli ed era amico degli indiani cammineranno spalla a spalla per cinquantanni disegnando insieme le coordinate del racconto popolare italiano. La passione per Tex stata in grado di abbattere barriere politiche e sociali. Gli albi di questo giustiziere dal cuore caldo e dalla pistola letale come il morso di un cobra sono stati e sono ancora oggi sui comodini e sulle scrivanie di uomini politici, sindacalisti, filosofi e, strano ma vero in un Paese dove si cerca di attribuire una tessera perfino alla pizza, mai nessuno di loro ha osato tirarlo per la giacchetta. Abbiamo visto anche di recente politici di tutti gli schieramenti ricordare la magia di quelle tavole disegnate dove, a differenza di quanto accade nella realt di ogni giorno, le regole sono date, la giustizia vale per tutti e i buoni la spuntano sempre sui cattivi. Tex Willer stato il primogenito di una lunga schiera di eroi. Sicuramente i pi conosciuti sono Dylan Dog, lindagatore dellincubo, Nathan Never, lagente dellAgenzia Alfa ma anche Zagor e Martin Mystre per non parlare degli ultimissimi Brandon e Julia solo per citarne alcuni. Eppure il personaggio a cui Bonelli era pi legato sem-
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LOSSERVATORE ROMANO
Omelia per l11 settembre del cardinale prefetto della Congregazione per i Vescovi
nel cuore delluomo e vede che nessun uomo calcola pienamente la portata delle sue offese. Siamo chiamati a rivolgere ai nostri fratelli questo sguardo di misericordia che Dio rivolge a loro e a noi. Senza di ci non esistono pi possibili relazioni umane, la guerra, il ciclo infernale della vendetta. Il perdono sradica ed elimina lodio. Ogni peccato merita il perdono; ma il rifiuto del perdono rende impossibile di beneficiarne noi stessi. La parabola di oggi lo mostra chiaramente e il Padre nostro ci ricorda ogni giorno quale debba essere la nostra vigilanza in materia di perdono. Cari fratelli, viviamo il momento fra i pi significativi del nostro pellegrinaggio alla tomba di san Pietro, in quanto vescovi eletti e ordinati da poco, per far parte del collegio dei successori degli apostoli. La Parola che noi abbiamo ascoltato, il luogo in cui ci troviamo riuniti in assemblea, il ricordo della suprema testimonianza del primo degli apostoli, tutto ci aiuta a plasmare la nostra identit di servitori del Signore nel ministero episcopale. La parola di san Paolo ai Romani, che lui stesso a suggellato con il proprio martirio, si applica in modo tutto particolare alla nostra vocazioni di ministri del Signore: Fratelli, nessuno di voi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perch se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. A noi, oggi, interessa guardare il nostro ministero episcopale mettendoci nella giusta prospettiva del
perdono, di cui parlano i testi sacri. Infatti, il ministero che noi dobbiamo compiere nel nostro mondo ferito un ministero di pace e di riconciliazione. Al seguito di san Pietro e di san Paolo che hanno annunciato Cristo con il prezzo della loro vita, la nostra carit pastorale deve sgorgare quotidianamente dalla nostra comunione con il corpo e il sangue del Salvatore. Offriamoci sinceramente a Lui in questa Eucaristia solenne con il popolo che ci stato affidato, affinch, in noi, risplenda il Suo sacerdozio e che la nostra fedelt lasci trasparire il volto misericordioso del Salvatore. Prendiamo, anche, coscienza che il nostro ministero un ministero di unit che affonda le radici nellunit del collegio apostolico. Infatti, lamore e il perdono, di cui noi siamo dei testimoni privilegiati, dovrebbero cominciare tra noi vescovi, ed estendersi ai nostri presbiteri e risplendere sulle nostre comunit diocesane. Dio ha voluto che noi fossimo benedetti dal ministero di unit di Sua Santit Benedetto XVI, la cui sapienza e saggezza risplendono al di l delle frontiere della Chiesa, sullesempio del beato predecessore Giovanni Paolo II. Rimaniamo in profonda comunione con lui, attraverso laffetto filiale e lobbedienza, non solo perch dotato di un carisma eccezionale circa linsegnamento che edifica anche gli stessi non credenti, ma soprattutto e semplicemente perch egli il Papa, il successore di Pietro, colui al quale il Cristo ha affidato la sua Chiesa. Amen.
LOSSERVATORE ROMANO
Lettera apostolica in forma di motu proprio Quaerit semper
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Uninnovazione storica
di ANTONI STANKIEWICZ* Con la pubblicazione del motu proprio Quaerit semper si realizza uninnovazione normativa di portata storica nellambito della Curia Romana, vale a dire il passaggio della competenza relativa alla trattazione delle cause di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e di dichiarazione di nullit della sacra ordinazione dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in via esclusiva, al Tribunale della Rota Romana. Occorre comunque annotare che tale trasferimento poggia su precedenti di ordine storico-giuridico i quali attestano che le materie ora devolute alla Rota non sono certo aliene al contesto del Tribunale papale. In particolare, il decano della Rota Romana titolare, nelle cause di nullit matrimoniale trattate davanti alla Rota, della facolt di aggiungere subordinatamente la questione de matrimonio rato et non consummato e di proporre al Sommo Pontefice la concessione della dispensa. Tale facolt fu concessa con lettera del segretario di Stato cardinale Tardini, dell11 ottobre 1952 (Prot. n. 7657/52) e successivamente rinnovata (cfr. i Rescripta ex Audientia SS.mi del 5 luglio 1963, del 26 luglio 1981 e, da ultimo, del 30 settembre 1995). In precedenza la facolt veniva concessa di volta in volta dal Sommo Pontefice, tanto che si formata una consistente giurisprudenza rotale in materia dinconsumazione, a cui la stessa Congregazione competente ha usualmente attinto. Che la Rota fin dallepoca della sua restaurazione sotto Pio X sia stata considerata titolare della competenza a trattare le materie in questione, si desume anche dalle vigenti Norme rotali (1994), in cui, sulla scorta delle analoghe disposizioni presenti nelle precedenti edizioni delle Norme (cfr. can. 4 1 Lex propria 1908; art. 4 1, 34 1, 35, 36 Normae 1934; 7 1, 35 1, 36, 37 Normae 1982), si prescrive lintervento del difensore del Vincolo, stabilmente costituito pro tuendis sacra ordinatione et matrimonio (art. 7 1) nelle cause in quibus agitur de nullitate sacrae ordinationis [...] vel de dispensatione super rato (art. 29 1). Di fatto la Rota ha anche trattato alcune cause di nullit della sacra ordinazione e/o dellassunzione dei relativi oneri, in sede di appello (cfr. coram Exc.mo Prior, sent. del 9 agosto 1922, RRDec., vol. XIV, pp. 263-272; coram Florczak, sent. del 16 aprile 1928, ibid., pp. 127-137) ovvero, per commissione pontificia, fin dalla prima istanza (coram Jullien, sent. del 13 gennaio 1928, ibid., vol. XX, pp. 1-13; coram Parrillo, sent. del 1 agosto 1928, ibid., pp. 347-355). Peraltro, fra le pi antiche e venerande fonti della giurisprudenza in materia di nullit dellordinazione si recensiscono proprio due sentenze rotali coram Cesare De Grassis, del 15 gennaio 1574 e del 22 marzo dello stesso anno. Il motu proprio Quaerit semper nel suo primo articolo dispone labrogazione degli articoli 67 e 68 della costituzione apostolica Pastor bonus, che attribuivano le competenze in materia di dispensa super rato e di nullit della sacra ordinazione alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il contenuto di questi due articoli viene trasfuso, con gli adattamenti del caso, nei due nuovi paragrafi ( 2-3) aggiunti, in forza dellarticolo 2 del motu proprio, al testo dellarticolo 126 di Pastor bonus, relativo alle competenze della Rota Romana. Pi precisamente, i detti paragrafi assegnano la competenza a trattare, rispettivamente, i procedimenti per la dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullit della sacra ordinazione ad un ufficio appositamente costituito presso il Tribunale della Rota Romana. Tale ufficio, come specifica lart. 3 del motu proprio, presieduto dal decano della Rota, coadiuvato da officiali, commissari deputati e consultori. Si tratta, come evidente fin dal nome, di un ufficio avente natura e competenze amministrative, il che peraltro non altera sostanzialmente la fisionomia del Tribunale, tenuto conto che nellesperienza concreta della Curia Romana anche presso altri dicasteri (leggi: la Segnatura Apostolica) coesistono senza difficolt funzioni giudiziali (sia contenziose ordinarie che contenzioso-amministrative) e amministrative (vigilanza sullamministrazione della giustizia). Nel caso della Rota, una certa separatezza del nuovo ufficio costituito per mezzo del motu proprio garantisce ulteriormente la preservazione dellindividualit storico-giuridica del collegio dei prelati uditori, di cui propriamente consiste il Tribunale apostolico. Le norme appena varate prevedono che le competenze trasferite in materia di procedimenti di dispensa super rato vengano espletate secondo la speciale procedura, che quella prevista nel Codice di Diritto Canonico latino, nei canoni 16971706 (cfr. canone 1384 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali), nei quali la generica dizione Sede Apostolica identificher concretamente, dora in poi, la Rota Romana e non pi la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Anche nella normativa speciale vigente attualmente contenuta nelle Litterae circulares emanate dalla Congregazione il 20 dicembre 1986 (Communicationes 20 [1988], pp. 78-84) com ovvio, i riferimenti alla Congregazione dovranno intendersi effettuati alla Rota Romana (e precisamente al nuovo ufficio costituito ad hoc). Per quanto attiene alle cause di nullit della sacra ordinazione, opportunamente il motu proprio specifica che il nuovo ufficio operer a norma del diritto universale e proprio, congrua congruis referendo. Questultimo inciso necessario, giacch il Codice latino, che disciplina la materia nei canoni 17081712, nei canoni 1709 e 1710 fa espresso riferimento alla Congregazione competente (mentre il Codice orientale cita pi genericamente il Dicastero della Curia Romana competente, canone 1386, 1-2). Pertanto, fino a quando non si proceda ad aggiornare il testo codiciale, le citate norme andranno comunque riferite alla Rota Romana. Nellapplicare, poi, le Regulae servandae edite il 16 ottobre 2001 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per la trattazione delle cause di nullit dellordinazione (AAS 94 [2002], pp. 292-300), tutti i riferimenti alla Congregazione medesima andranno intesi come fatti alla Rota Romana, mentre il richiamo al prefetto o al segretario si intender riferito al decano. Larticolo 4 del motu proprio, infine, dispone che allentrata in vigore dello stesso i procedimenti pendenti sia in materia di dispensa dal matrimonio non consumato, sia di nullit dellordinazione siano trasferiti al nuovo ufficio costituito presso il Tribunale della Rota Romana per essere ivi definiti. La Rota Romana accoglie le competenze assegnatele dal Papa con filiale gratitudine per la fiducia manifestata verso il suo Tribunale e col conforto di una plurisecolare esperienza giuridica, a cui attingere nella trattazione di materie cos rilevanti per la vita dei singoli e dellintera comunit cristiana. *Decano della Rota Romana
Art. 3.
Officio de processibus dispensationis super matrimonio rato et non consummato ac causis nullitatis sacrae Ordinationis praeest Rotae Romanae Decanus, quem adiuvant Officiales, Commissarii deputati et Consultores.
BENEDICTUS
PP. XVI
Quaerit semper Apostolica Sedes sua moderaminis instituta pastoralibus necessitatibus accommodare, quae annorum decursu in Ecclesiae vita identidem exstiterunt, structuram ideo immutans et competentias Dicasteriorum Curiae Romanae. Ceterum Concilium Oecumenicum Vaticanum II hanc agendi rationem confirmat, dum pariter edicit Dicasteria esse aptanda necessitatibus temporum, regionum ac Rituum, praesertim quod spectat ad eorundem numerum, nomen, competentiam propriamque procedendi rationem, atque inter se laborum coordinationem (cfr. Decr. Christus Dominus, 9). Haec principia persequens, Decessor Noster, beatus Ioannes Paulus II, operam dedit ut Curia Romana in universum denuo per Constitutionem apostolicam Pastor bonus disponeretur, quae die XXVIII mensis Iunii anno MCMLXXXVIII edita est (AAS 80 [1988] 841-930), Dicasteriorum competentiam ita definiens, prae oculis Codice Iuris Canonici habito, qui quinque ante annis evulgatus erat, necnon normis respectis quae iam tunc adumbrabantur pro Ecclesiis Orientalibus. Deinceps aliis praescriptis tum idem beatus Decessor Noster, tum Nos Ipsi effecimus ut structura et competentiae nonnullorum Dicasteriorum immutarentur, quo expeditius commutatis necessitatibus subveniretur. His rerum in adiunctis congruum visum est Congregationem de Cultu
Art. 4.
Die quo hae Litterae vim obligandi sortientur, processus dispensationis super matrimonio rato et non consummato ac causae nullitatis sacrae Ordinationis, quae apud Congregationem de Cultu Divino et Di-
Art. 1.
Abrogantur articuli 67 et 68 Constitutionis apostolicae Pastor bonus, quam supra memoravimus.
Art. 2.
Articulus 126 eiusdem Constitutionis apostolicae Pastor bonus ad subsequentem textum mutatur: Art. 126 1. Hoc Tribunal instantiae superioris partes apud Apostolicam Sedem pro more in gradu appellationis agit ad iura in Ecclesia tutanda, unitati iurisprudentiae consulit et, per proprias sententias, tribunalibus inferioribus auxilio est. 2. Apud hoc Tribunal Officium est constitutum, cuius est cognoscere de facto inconsummationis matrimonii et de exsistentia iustae causae ad dispensationem concedendam. Ideoque acta omnia cum voto Episcopi et Defensoris Vinculi animadversionibus accipit et, iuxta peculiarem procedendi modum, perpendit atque, si casus ferat, Summo Pontifici
XIV)
Art. 1.
Sono aboliti gli articoli 67 e 68 della menzionata Costituzione apostolica Pastor bonus.
Art. 2.
Larticolo 126 della Costituzione apostolica Pastor bonus viene modificato secondo il testo seguente: Art. 126 1. Questo Tribunale funge ordinariamente da istanza superiore nel grado di appello presso la Sede Apostolica per tutelare i diritti nella Chiesa, provvede allunit della giurisprudenza e, attraverso le proprie sentenze, di aiuto ai Tribunali di grado inferiore.
2. Presso questo Tribunale costituito un Ufficio al quale compete giudicare circa il fatto della non consumazione del matrimonio e circa lesistenza di una giusta causa per concedere la dispensa. Perci esso riceve tutti gli atti insieme col voto del Vescovo e con le osservazioni del Difensore del Vincolo, pondera attentamente, secondo la speciale procedura, la supplica volta ad ottenere la dispensa e, se del caso, la sottopone al Sommo Pontefice. 3. Tale Ufficio anche competente a trattare le cause di nullit della sacra Ordinazione, a norma del diritto universale e proprio, congrua congruis referendo.
Art. 4.
Il giorno dellentrata in vigore delle presenti norme, i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullit della sacra Ordinazione pendenti presso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, saranno trasmessi al nuovo Ufficio presso il Tribunale della Rota Romana e da esso saranno definiti. Tutto ci che ho deliberato con questa Lettera apostolica in forma di Motu Proprio, ordino che sia osservato in tutte le sue parti, nonostante qualsiasi cosa contraria, anche se degna di particolare menzione, e stabilisco che venga promulgato mediante la pubblicazione sul quotidiano LOsservatore Romano, entrando in vigore il giorno 1 ottobre 2011. Dato a Castel Gandolfo, il giorno 30 agosto dellanno 2011, settimo del Nostro Pontificato. BENEDETTO
XVI
LOsservatore Romano in tutte le sue componenti direzione generale, direzione, redazione, anticamera, edizioni periodiche, segreteria, archivi, ufficio correttori, ufficio grafici, ufficio diffusione, ufficio abbonamenti, servizio fotografico, tipografia, amministrazione partecipa al profondo dolore della collega Silvia Costola per la morte della mamma
Art. 3.
LUfficio per i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullit della sacra Ordinazione moderato dal Decano della Rota Romana, assistito da Officiali, Commissari deputati e Consultori.
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LOSSERVATORE ROMANO
Il cardinale Koch sullincontro del Pontefice con le comunit ortodosse in Germania
In uno scorcio di Lamezia Terme il rione San Teodoro con il castello normanno-svevo
I rappresentanti delle Chiese ortodosse e ortodosse orientali partecipano alla messa presieduta da Benedetto XVI nella mattina di domenica 25 settembre a Friburgo
Pontefice durante la visita di quattro giorni a Berlino, Erfurt e Friburgo, caratterizzata da una forte impronta ecumenica. E se i media hanno giustamente dato grande risalto allincontro con gli evangelici nei luoghi di Lutero, non va sottovalutato quello con i rappresentanti delle Chiese ortodosse e ortodosse orientali. I fedeli di queste Chiese sono oltre un milione e seicentomila in Germania. Ce ne pu delineare il profilo? Per quanto riguarda le Chiese ortodosse, si tratta soprattutto di immigrati giunti attraverso diversi flussi migratori. Il primo arriv dopo la
rivati in Germania soprattutto in seguito alle persecuzioni subite nei Paesi dorigine. Persecuzioni che perdurano tuttoggi nel Medio O riente. Cosa avvicina maggiormente gli ortodossi ai cattolici? Il dialogo nella carit molto apprezzato da entrambe le parti. Lo abbiamo visto durante lincontro svoltosi sabato pomeriggio nel seminario di Friburgo in unatmosfera di fraternit e amicizia. Benedetto XVI molto impegnato in questo dialogo nella carit con le Chiese ortodosse e ortodosse orientali, e nel suo discorso ha sottolineato come esse
Noi sappiamo che quella sul primato petrino la questione pi importante nel dialogo tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica romana. Ma Benedetto XVI ha esplicitamente fatto riferimento allenciclica di Giovanni Paolo II Ut unum sint, nella quale si chiarisce la differenza tra lessenza di questo primato e la forma dellesercizio dello stesso. Questa differenza pu aprire molte strade per una discussione pi approfondita in futuro. E per il dialogo con le Chiese ortodosse orientali? In questo senso importante trattare tutte le questioni cristologiche,
Questa terza visita di Benedetto nella sua terra natale era molto importante perch cerano molte discussioni alla vigilia. Poi andato tutto molto bene, con una grande partecipazione dei credenti e penso che sui discorsi da lui pronunciati la Chiesa cattolica in Germania dovr riflettere molto. Soprattutto sul discorso al Parlamento di Berlino, per i fondamenti dello Stato liberale di diritto, e su quello finale al Konzerthaus di Friburgo, dove ha detto che per la Chiesa molto pi importante la fede di quanto non lo siano le istituzioni. Ritengo che questa sia una grande sfida per i cattolici tedeschi e per tutta la Chiesa in futuro.
D OMENICA PER
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D OMENICA PER
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Piazza San Pietro, ore 10, Cappella papale, Canonizzazione dei Beati: Guido Maria Conforti, Luigi Guanella, Bonifacia Rodrguez De Castro 26 MERCOLED Piazza San Pietro, ore 10.30, preghiera in preparazione allIncontro di Assisi
Novembre
2 MERCOLED COMMEMORAZIONE DI TUTTI I
FEDELI DEFUNTI
Grotte Vaticane, ore 18, momento di preghiera per i Sommi Pontefici defunti 3 GIOVED Basilica Vaticana, Altare della Cattedra, ore 11.30, Cappella papale, Santa Messa in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dellanno 4 VENERD Basilica Vaticana, ore 17.30, vespri per linizio dellAnno Accademico delle Universit Pontificie 18 VENERD - 20 D OMENICA Viaggio Apostolico nel Benin (Africa) Citt del Vaticano, 21 settembre 2011 Mons. Guido Marini Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie