Sei sulla pagina 1di 12

Capitolo 5 - Proprietà e potere: tra scambio e conflitto

5.1 – istituzioni e potere


Le regole scritte e non scritte che regolano le interazioni tra gli individui di una collettività
determinando obblighi, divieti e incentivi e regolando la ripartizione dei relativi risultati, vengono
definite istituzioni → regole da seguire per partecipare all’interazione, che definiscono cosa si può e
non si può fare influenzando il potere degli agenti. Il potere è invece la capacità di un individuo di
ottenere, spesso attraverso l’imposizione o la minaccia di sanzioni, ciò che desidera quando questo
contrasta con le intenzioni degli altri. Questo si esercita in due modi:
- Fissando i termini dello scambio (es: fisso il salario offerto al lavoratore)
- Imponendo costi alla controparte se questa non compie le azioni richieste (es: sciopero)
Il potere negoziale è invece il vantaggio di cui gode una parte rispetto alle altre, che le consente di
assicurarsi una porzione maggiore delle rendite economiche generate da un’interazione (ad esempio
una contrattazione) → capacità di ottenere una quota del guadagno (surplus) derivante
dall’interazione.
Istituzioni e potere condizionano l’esito economico di un’interazione sociale, in particolare dello
scambio.

5.2 – valutare istituzioni ed esiti: il criterio di Pareto


L’esito di un’interazione economica è definito allocazione, ossia una ripartizione delle risorse di un
sistema economico (non solo i beni materiali, anche il tempo, l’impegno, ecc.) tra i diversi usi e i
diversi individui. Immaginiamo un’economia in cui vengono prodotti due beni ed esistono due agenti.
Un’allocazione è la specificazione di quanto viene prodotto dei due beni, quanto ogni agente riceve
di ciascun bene, e quanto ogni agente lavora.
Per valutare le allocazioni ci rifacciamo al criterio di Pareto: l’allocazione A domina l’allocazione
B se il passaggio da B ad A comporta un miglioramento della condizione di almeno uno degli agenti
coinvolti, senza che la condizione di nessun altro peggiori. In questo caso, si dice che A domina B in
senso paretiano. Affermando che un’allocazione “migliora la condizione” di un individuo, si intende
dire che tale allocazione è da questi preferita e non che essa corrisponda necessariamente a un
maggiore guadagno in denaro.
Consideriamo 4 allocazioni alternative
relative a due agenti. Sui due assi misuriamo
l’utilità dei due agenti.
L’allocazione B pareto-domina D. Entrambi
gli agenti hanno un livello di utilità più alto in
B. Le tre allocazioni A, B e C non sono
dominate da nessun’altra allocazione. Sono
dette Pareto-efficienti: a partire da esse non
sono possibili miglioramenti paretiani (lo è
un’allocazione se nessun’altra allocazione
possibile può migliorare la condizione di un
individuo senza peggiorare quella di un altro,
cioè se nessun’altra allocazione possibile la
domina). Questioni:
• Le tre allocazioni tra di loro non sono confrontabili. Non possiamo dire quale è preferita sulla
base del criterio di dominanza paretiana;
• Non è detto che un’allocazione pareto-efficiente domini un’allocazione che non è pareto-
efficiente. C è pareto-efficiente, D no. Ma C non pareto-domina D;
• Possono esserci allocazioni pareto-efficienti che appaiono del tutto inique. Ad esempio, quelle
che conducono a coppie di utilità come (0,5) o (5,0).
5.3 – valutare istituzioni ed esiti: l’equità
Abbiamo detto che un’allocazione può essere efficiente nel senso di Pareto ma non equa. Dietro la
valutazione di equità necessariamente c’è un giudizio di valore. L’allocazione (5,0) è senz’altro
diseguale, ma è iniqua? Probabilmente risponderemmo in modo diverso se, ad esempio, fosse il
risultato del fatto che:
• 1 ha sottratto con la forza l’intero valore dell’interazione da 2
• 1 ha svolto tutto il lavoro mentre 2 dormiva
Per questo preferiremo parlare di disuguaglianza. Abbiamo dui tipi di equità:
- equità sostanziale: Criterio di valutazione della bontà di un esito sulla base delle sue
caratteristiche, a prescindere da come è stato raggiunto;
- equità procedurale: Criterio di valutazione della bontà di un esito sulla base del processo
attraverso il quale esso è stato raggiunto.
5.4 – un modello di scelta e conflitto
Prima di introdurre un secondo agente nel modello di produzione del capitolo 3, ricordiamo che:
- Si può stabilire in modo oggettivo se una certa allocazione sia o no Pareto-efficiente;
- Il giudizio sull’equità di un’allocazione dipende dalla nostra particolare analisi e dal ricorso
all’equità procedurale o sostanziale.
Inoltre, ricordiamo che il saggio marginale di trasformazione (SMT) è la quantità di un certo bene a
cui dobbiamo rinunciare per acquisire un’unità addizionale di un altro bene. Corrisponde
all’inclinazione della frontiera possibile in ogni punto, mentre il saggio marginale di sostituzione
(SMS) è il tasso al quale una persona è disposta a scambiare due beni. Corrisponde all’inclinazione
della curva d’indifferenza in quel punto.
Il punto di partenza è il
problema di scelta
individuale di quanto
lavorare per produrre grano.
Il risultato è che Angela
lavora 8 ore, produce 9 staia
di grano che consuma
interamente.
Il grafico mostra la frontiera
delle possibilità produttive di
Angela, determinata dalla
sua funzione di produzione.
Il meglio che Angela può
fare, dati i limiti imposti dalla frontiera delle possibilità produttive, è lavorare 8 ore, prendersi 16 ore
di tempo libero e produrre 9 staia di grano. Il saggio marginale di sostituzione (SMS) è la pendenza
della curva di indifferenza, e indica quanto Angela è disposta a scambiare tra loro grano e tempo
libero. Il saggio marginale di trasformazione (SMT) è la pendenza della frontiera delle possibilità
produttive e indica quanto Angela possa ottenere di un bene rinunciando a produrre l’altro. Nel punto
C i due saggi marginali si uguagliano.

5.5 – allocazioni tecnicamente possibili


Aggiungiamo il secondo agente, Bruno. Non è un lavoratore ma, in modi diversi determinati dalle
istituzioni vigenti, rivendica una parte della produzione di Angela. Introduciamo la frontiera delle
possibilità dei due agenti. Solo Angela lavora, ma la produzione viene divisa tra lei e Bruno.
La frontiera delle
possibilità produttive
mostra la quantità
massima di grano
disponibile per Angela e
Bruno, dato il numero di
ore di tempo libero di
Angela. Se Angela
riducesse il suo tempo
libero a 12 ore e nelle
restanti 12 ore lavorasse,
produrrebbe 10,5 staia di
grano. Il punto E è un
possibile risultato dell’interazione tra Angela e Bruno. Nel punto E Angela lavora 12 ore e produce
10,5 staia di grano. Il grano prodotto è così distribuito: 5,25 staia vanno a Bruno e le restanti 5,25
staia ad Angela per il suo consumo. Il punto F corrisponde a un’allocazione in cui Angela lavora più
che nel punto E ma riceve meno grano, mentre G rappresenta il caso in cui lavora di più e riceve più
grano. Il punto H, nel quale Angela lavora 12 ore al giorno, Bruno consuma l’intero raccolto e Angela
non ne consuma niente, non sarebbe biologicamente possibile, perché Angela morirebbe di fame.
Ora restringiamo l’insieme individuando l’insieme delle combinazioni di ore di lavoro tecnicamente
possibili⁠; ovvero le allocazioni che soddisfano i limiti tecnologici (la funzione di produzione) e quelli
biologici (Angela deve avere abbastanza nutrimento per lavorare e sopravvivere).
L’ammontare di grano necessario al
sostentamento di Angela è una funzione
crescente di quanto lavora. Se non lavora è
2,5 staia al giorno e da lì aumenta fino ad
assorbire l’intera produzione per orari di
lavoro estremamente elevati. La pendenza
di questa curva (vincolo biologico mostra
la quantità di cibo necessaria al suo
sostentamento per livello di sforzo
lavorativo impiegato → + energia (ossia +
lavoro) implica + bisogno di cibo) è il SMS
tra tempo libero e raccolto che permette il
sostentamento di Angela (a quanto raccolto
posso rinunciare se Angela lavora un’ora in
meno, mantenendo la sua sussistenza).
Se Angela non lavora, ha bisogno di 2,5 staia di grano per sopravvivere (punto Z). Se rinuncia a un
po’ di tempo libero e dedica più energia al lavoro avrà anche bisogno di più cibo, perciò la curva è
più alta quando ha meno tempo libero. Questo è il vincolo biologico di sopravvivenza. I punti al di
sotto del vincolo biologico di sopravvivenza sono biologicamente impossibili, mentre i punti al di
sopra della frontiera delle possibilità produttive sono tecnicamente impossibili. Data la frontiera delle
possibilità produttive, c’è una quantità massima di lavoro superata la quale Angela non potrebbe
sopravvivere, anche se consumasse tutto il suo raccolto. Le allocazioni tecnicamente possibili sono
dunque i punti nell’area a forma di lente, delimitata dalla frontiera delle possibilità produttive e dal
vincolo biologico di sopravvivenza (compresi i punti sulla frontiera). Dati questi vincoli, quanto verrà
prodotto e la sua distribuzione dipenderà dalle istituzioni in essere.

5.6 – allocazioni imposte con la forza


Con la forza Bruno può imporre ad Angela l’orario di lavoro che preferisce ed appropriarsi dell’intera
produzione al netto del sostentamento di Angela: il suo obiettivo è massimizzare la propria rendita
economica (la ottiene un individuo che riceve un pagamento, o un altro tipo di remunerazione,
superiore a quanto avrebbe ricevuto nella migliore alternativa alla situazione corrente). In questo caso
la differenza tra quanto riceve da Angela (produzione meno sussistenza di Angela) e il valore
dell’opzione di riserva (che è nulla).
Bruno può scegliere
un’allocazione tra quelle
tecnicamente possibili.
Prende in considerazione
l’idea di lasciare che
Angela lavori 8 ore al
giorno, producendo 9
staia. Bruno può prendere
per sé 5,5 staia senza
compromettere la
possibilità che Angela
continui a lavorare per lui
in futuro. Questa quantità
è rappresentata dalla
distanza verticale tra la
frontiera delle possibilità
produttive e il vincolo di
sopravvivenza biologica.
La distanza verticale tra
la frontiera delle
possibilità produttive e il
vincolo di sopravvivenza
biologica è massima
quando Angela lavora 11
ore (le rimangono 13 ore di tempo libero). Dunque, Bruno ordina ad Angela di lavorare per 11 ore:
Angela produce 10 staia e gliene bastano 4 per sopravvivere. Bruno può tenere per sé 6 staia (la
distanza AB). Se Bruno costringe Angela a lavorare più di 11 ore, il prodotto di cui può appropriarsi
diminuisce man mano che aumentano le ore lavorate (la curva di sopravvivenza diventa più ripida).
Bruno ottiene la quantità massima di grano scegliendo l’allocazione B, in corrispondenza della quale
le pendenze della frontiera delle possibilità produttive e del vincolo biologico di sopravvivenza sono
uguali: SMT = SMS. Congiungendo i punti vediamo che la quantità che va a Bruno in funzione delle
ore di lavoro di Angela ha la forma di una U rovesciata, con il punto di massimo a 11 ore di lavoro
(13 ore di tempo libero). Può Bruno fare meglio? Sì. Se facesse aumentare il lavoro di Angela,
otterrebbe un aumento di produzione maggiore dell’incremento del suo fabbisogno. SMT > SMS del
vincolo biologico. La rendita di Bruno aumenta fino a quando Angela lavora 11 ore, dove SMT =SMS.
Qui la produzione è 10 staia, il sostentamento di Angela 4 staia e la rendita di Bruno 6 staia. La
rendita economica di Bruno è massima nel punto in cui le due frontiere hanno la stessa pendenza:
SMT di ore di lavoro in grano prodotto = SMS di ore di lavoro in grano necessario alla
sopravvivenza.
Formalmente. Se dobbiamo trovare il massimo di f(x) = h(x) – g(x), la condizione del primo ordine
per un massimo è f’(x) = h’(x) – g’(x) = 0. Da cui h’(x) = g’(x).
L’interazione economica descritta in questo paragrafo è possibile in un mondo in cui Bruno può
rendere Angela schiava. In uno scenario più realistico e vicino a noi vige la proprietà privata.
Quando gli individui volontariamente prendono parte a un’interazione economica, lo fanno perché si
aspettano un risultato migliore della loro opzione di riserva, ossia perché cercano di ottenere una
rendita economica⁠⁠. Il surplus totale è invece la somma di tutti i guadagni dallo scambio che i
partecipanti possono ottenere da un’interazione.
Ora Bruno è il proprietario della terra. Può impedire ad Angela di lavorare, ma non può obbligarla a
farlo. La distribuzione della produzione dipende dal potere negoziale dei due.
Regole del gioco. Bruno fa un’offerta su quanto grano Angela deve a Bruno in cambio del diritto di
lavorare la terra e Angela deve decidere se accettare. Angela accetterà se dal lavoro consegue una
rendita economica positiva. Deve ricevere più della sua opzione di riserva.
Ipotesi. Se Angela non lavora, riceve un sussidio pari alla sua sussistenza. 2,5 staia quando non c’è
sforzo lavorativo. Opzione di riserva: sussistenza biologica + 24 ore di tempo libero. Attenzione.
Angela non ama lavorare. Per rinunciare al tempo libero dovrà essere compensata al di sopra della
pura sussistenza fisica → la curva di indifferenza di riserva si trova al di sopra del vincolo biologico.
Le due si incontrano solo nel punto in cui Angela non lavora.
Il punto Z, l’allocazione in cui
Angela non lavora e ottiene solo
la sussistenza dal governo, si
chiama opzione di riserva (la
migliore alternativa all’opzione
disponibile nell’ambito di una
transazione): quello che le
rimarrebbe nel caso rifiutasse
l’offerta di Bruno. La curva che
mostra tutte le allocazioni cui
Angela dà lo stesso valore
dell’opzione di riserva si
chiama curva di indifferenza
di riserva (la curva che unisce
tutte le allocazioni (o
combinazioni) che
costituiscono le opzioni di riserva di un individuo). I punti nell’area delimitata dalla curva di
indifferenza di riserva e dalla frontiera delle possibilità produttive (compresi i punti sulla frontiera)
definiscono l’insieme delle allocazioni economicamente possibili.
L’insieme economicamente fattibile (che genera rendite positive per entrambi) si è ristretto. Ma esiste
la possibilità di un accordo volontario. L’accordo genera un guadagno aggregato che chiamiamo
surplus. Ogni punto nell’insieme è un miglioramento paretiano rispetto alla situazione di assenza di
produzione. L’insieme delle allocazioni
economicamente possibili nella figura
mostra tutte le possibili allocazioni che
rappresentano un guadagno per entrambi.
Ognuna di queste allocazioni Pareto-
domina quella che si otterrebbe senza un
accordo. In altre parole, Bruno ed Angela
possono raggiungere un miglioramento
paretiano (un cambiamento dal quale
almeno un individuo trae beneficio senza
che peggiori la condizione degli altri
individui⁠).
Usando la forza, Bruno sceglie
l’allocazione B. Costringe Angela a lavorare 11 ore e riceve una quantità di grano pari ad AB. Il SMT
nel punto A è uguale al SMS nel punto B sul vincolo biologico di sopravvivenza di Angela. Se lo
scambio è volontario, l’allocazione B non è più disponibile. Il meglio che Bruno può ottenere è
l’allocazione D, in cui Angela lavora 8 ore e gli paga una quantità di grano pari a CD. Quando Angela
lavora 8 ore, il SMT è uguale al SMS sulla curva di indifferenza di Angela, come mostrato dalle
pendenze delle curve. Quale punto viene selezionato? Due elementi: livello di produzione e sua
distribuzione:
- Sulla distribuzione sappiamo che Bruno ha un potere legato all’offerta del contratto. Farà
un’offerta tale da spingere Angela appena sopra la curva di indifferenza con l’opzione di
riserva. Così si garantisce che Angela accetterà. Seppure di poco la sua (di Angela) situazione
dominerà l’opzione di riserva → rendita positiva
- A questo punto Bruno vorrà massimizzare la distanza tra frontiera e curva d’indifferenza di
Angela: SMT = SMS. In qualsiasi altro punto potrebbe incrementare la produzione più di
quanto dovrebbe dare ad Angela per mantenere inalterata la sua utilità.
Il massimo per Bruno si ottiene quando offre ad Angela il diritto di lavorare la terra in cambio di 4,5
(-ε) staia. Angela sceglie di lavorare 8 ore, produce 9 staia (punto C) di cui le rimangono 4,5 (+ε). 4,5
(-ε) vanno a Bruno. Nota che Angela sceglie di lavorare 9 ore. Dovendo pagare 4,5 (-ε) staia, qualsiasi
altro ammontare di lavoro la porterebbe al di sotto dell’opzione di riserva. Questo perché 4,5 è la
distanza massima tra frontiera e curva di indifferenza. Allocazione Pareto efficiente con surplus
interamente (tranne ε) a favore di Bruno. Nel passaggio dallo schiavismo alla proprietà privata
produciamo di meno, Bruno riceve di meno e Angela di più (lavorando di meno) nonostante Bruno
estragga tutto il surplus anche in questo caso. Il potere di non lavorare (non essere in condizioni di
schiavitù) ha migliorato la posizione di Angela.
In questo capitolo l’ipotesi circa le preferenze di Angela sono quasi-lineari, ovvero che il SMS non
cambia al variare della quantità di grano consumata: un maggior livello di produzione e di consumo
non modifica il saggio al quale Angela è disposta a scambiare il raccolto con il tempo libero. Ciò
comporta che, spostandosi verticalmente sul grafico, le curve di indifferenza mantengano la stessa
pendenza.
Per le preferenze quasi-lineari:
u(x,y) = v(x) + y
u′ 𝑥(𝑥,𝑦) v′ (𝑥)
𝑆𝑀𝑆 = u′ 𝑦(𝑥,𝑦) = SMS è costante per ogni dato livello di x
1

Dato 𝑥 la pendenza delle curve d’indifferenza è costante per ogni livello di y

5.8 – la curva dei punti Pareto-efficienti e la distribuzione del surplus


Ipotesi. Preferenze di Angela quasi-lineari: SMS costante per ogni livello di tempo libero e quantità
di grano variabile. Quest’ipotesi fa sì che Angela scelga di lavorare 8 ore sia che tenga per sé tutto il
grano sia che paghi la rendita e Bruno estragga (quasi) tutto il surplus. Angela massimizza la sua
utilità quando SMT = SMS. Il suo SMS non cambia con la quantità di grano che consuma, quindi non
sarà influenzato dal fatto che in un caso debba pagare una rendita.
Come agricoltrice
indipendente, Angela
ha scelto il punto C,
dove SMS = SMT e
dove consuma 9 staia
di grano. In D, 4,5 staia
sarebbero state
sufficienti per
collocarsi sulla sua
curva di indifferenza di
riserva, ma ella
otteneva in più tutto il
surplus CD, cioè altre
4,5 staia. Da
proprietario della terra, Bruno ha fatto un’offerta prendere-o-lasciare, proponendo un contratto che
gli garantiva la rendita CD (4,5 staia) facendo lavorare Angela per 8 ore. L’allocazione era D, e anche
in quel caso SMT = SMS. Il surplus, pari a CD, andava interamente a Bruno. Abbiamo assunto (ipotesi
di preferenze quasi-lineari) che il SMS di Angela non cambiasse all’aumentare del suo consumo di
grano. Dunque, in ogni punto lungo CD, come G, c’è una curva di indifferenza con la stessa pendenza,
e in tutti questi punti SMS = SMT. Il punto G è un’allocazione in cui SMS = SMT. Angela lavora 8
ore e produce 9 staia di grano, a Bruno va la quantità CG e ad Angela il resto. L’allocazione G è
Pareto-efficiente. Tutti i punti del segmento CD sono allocazioni Pareto-efficienti, in cui SMS = SMT.
Ciò che cambia lungo il segmento è la suddivisione del surplus di 4,5 staia tra Angela e Bruno.
Le due allocazioni C: (9;0) e D: (4,5; 4,5) sono pareto-efficienti. Non è possibile migliorare
simultaneamente la condizione di entrambi:
• Data la produzione totale di 9, aumentare il consumo di uno riduce quello dell’altra;
• Cambiare la produzione (ore lavoro di Angela) non sarebbe efficiente dato che 9 viene
prodotto con SMS=SMT.
Esiste un continuo di punti Pareto-efficienti costituito dal segmento C-D. Quello che cambia è la
distribuzione del surplus generato dall’interazione (4,5 staia di grano).
La figura mostra che, oltre alle due allocazioni Pareto-efficienti che abbiamo osservato (C e D), ogni
punto tra C e D è un’allocazione Pareto-efficiente. Chiameremo dunque il segmento CD, che unisce
tutti i punti nell’insieme delle possibilità produttive per i quali SMS = SMT, curva dei punti Pareto-
efficienti⁠, ossia l’insieme di tutte le allocazioni Pareto-efficienti. In ogni allocazione sulla curva dei
punti Pareto-efficienti, Angela lavora 8 ore e c’è un surplus di 4,5 staia, ma la distribuzione del surplus
è differente e varia tra il punto D, in cui Angela non riceve niente, al punto C in cui lei riceve tutto.
Nell’ipotetica allocazione G, entrambi ricevono una rendita: la rendita di Angela è GD e quella di
Bruno GC. La somma delle due rendite è uguale al surplus.

5.9 – la divisione del surplus e la politica


Può Angela migliorare la propria condizione rispetto all’allocazione D (dove ottiene utilità
dell’opzione di riserva)? Organizzandosi insieme ad altri agricoltori può minacciare l’astensione dal
lavoro (in ogni caso avrebbe la stessa utilità nella posizione di riserva) per richiedere legislazione che
tuteli il lavoro agricolo. Es: ottiene la retribuzione fissa a 4,5 staia e il limite dell’orario di lavoro a 4
ore. La nuova allocazione genera una produzione di 6,5 staia di grano (prodotti con 4 ore di lavoro)
di cui Angela ne riceve 4,5. La soddisfazione di Angela aumenta. Il suo consumo è invariato, ma
aumenta il tempo libero. La rendita di Bruno invece si riduce a 2 (distanza verticale F-E).
Bruno poteva ottenere CD proponendo
l’allocazione D con un’offerta prendere-o-
lasciare. In corrispondenza di tale
allocazione SMS = SMT. Nel punto D,
Angela lavorava 8 ore e riceveva 4,5 staia
di grano ed era indifferente tra questa
situazione e la sua opzione di riserva. Con
la legge che riduce la giornata lavorativa a
4 ore e fissa la retribuzione minima a 4,5,
Angela si trova su una curva di indifferenza
più alta, in corrispondenza di F. La quota di
Bruno si riduce da CD a EF (2 staia).
Quando Angela lavora 4 ore, il SMT è maggiore del SMS sulla nuova curva di indifferenza. Si passa
da D a F, da IC1 a IC2. Finalmente anche Angela ha una rendita economica positiva, grazie
all’introduzione della legislazione sul lavoro. Si appropria di una parte del surplus. La rendita è
misurata dalla distanza tra la sua curva di indifferenza di riserva e la curva di indifferenza in F (IC1 –
IC2). Nota che non si è ridotto solo il surplus di Bruno. Si è ridotto il surplus totale. In F SMT > SMS
di Angela. Abbiamo ridotto la disuguaglianza nella distribuzione del surplus, ma compromesso
l’efficienza dell’allocazione, proprio perché questa non è sulla curva dei punti Pareto-efficienti. Lo
spostamento da D (in cui Bruno aveva tutto il potere negoziale e otteneva tutti i benefici dallo
scambio) ad H, in cui Angela riesce a migliorare la propria condizione, avviene attraverso due
passaggi successivi.
1. Da D a F, il risultato imposto dalla nuova legge. Questo non si può dire che sia un
cambiamento vantaggioso per entrambi: Bruno perde parte della sua rendita, più piccola in F
rispetto al massimo possibile che otterrebbe in D. Invece Angela sta meglio di prima.
2. Partendo dall’allocazione imposta dalla legge si aprono per entrambi nuove possibilità
vantaggiose, mostrate dal segmento GH nella curva dei punti Pareto-efficienti. Delle
alternative a F che portano un beneficio per entrambi esistono per definizione, perché F non
è un’allocazione Pareto-efficiente.
A partire dall’allocazione F, è possibile migliorare la posizione di entrambi (miglioramento
paretiano)? Sì, F non si trova sulla curva dei punti Pareto-efficienti.
Immaginiamo che all’opzione 4 ore di lavoro in cambio di 4,5 staia (che rimane disponibile), la
legislazione aggiunga la possibilità di lavorare più di 4 ore se entrambe le parti concordano. Il primo
obiettivo è tornare sulla curva dei punti Pareto-efficienti dove il surplus è massimizzato. Questo
avviene quando Angela lavora 8 ore. Il secondo è ottenerne una distribuzione che migliora la
condizione di entrambi.
Il surplus da dividere tra Angela e Bruno è
massimo quando SMT = SMS, cioè
quando Angela lavora per 8 ore. Quando
Angela lavora 4 ore, il surplus aggregato è
minore e la quota maggiore va a Bruno. Se
Angela aumentasse il surplus aggregato,
potrebbe garantire a Bruno la stessa
quantità, tenendo per sé una quota
maggiore di surplus. Rispetto a D, in F
Angela ha la stessa quantità di grano, ma
più tempo libero. Per Angela tutte le
allocazioni sulla curva dei punti Pareto-
efficienti tra C e G sono preferibili a F.
Spostandosi da F ad H, Bruno otterrebbe la stessa quantità di grano (CH = EF), mentre Angela sarebbe
in una situazione migliore: lavorerebbe di più, ma riceverebbe grano a sufficienza per compensare la
perdita di tempo libero. F non è Pareto-efficiente perché SMT > SMS. Spostandosi in un punto sulla
curva dei punti Pareto-efficienti tra G e H, sia Angela che Bruno starebbero meglio. Perciò in G
Angela ha la stessa utilità che in F. In H Bruno riceve 2 staia di grano, le stesse che in F. Per cui i
punti interni al segmento GH migliorano entrambi.
Come ci arriviamo? Ad esempio, Bruno può offrire ad Angela il diritto di lavorare la terra un numero
di ore a piacimento in cambio di 0,5 staia in più. La sua (di Bruno) rendita aumenta a 2,5. A quel
punto Angela lavora il numero di ore efficiente (8) che massimizza il surplus e la pone all’interno del
segmento GH. Questo è solo un esempio. Ogni punto su GH è possibile e l’esito dipende dal potere
negoziale.
5.11 – la morale della storia
Quando si incontrano persone che hanno bisogni diversi, diverse capacità e possiedono cose diverse,
si crea un’opportunità di guadagno per tutti.
• La tecnologia e la
biologia determinano l’esistenza
di scambi vantaggiosi per
entrambi e l’insieme di
allocazioni tecnicamente
possibili.
• Perché le allocazioni siano
economicamente possibili,
devono rappresentare
miglioramenti paretiani
rispetto alle opzioni di riserva
delle controparti. Queste possono anche dipendere dalle istituzioni, come nel caso delle
razioni di sussistenza date ad Angela dal governo o della legislazione sulla giornata lavorativa.
• Gli esiti di un’interazione dipendono dalle preferenze delle persone (ciò che esse desiderano),
dalle istituzioni che determinano il loro potere negoziale (la capacità di ottenerlo), e quindi
dal modo in cui il surplus è distribuito.
Inoltre, sappiamo che:
• Quando una persona, o un gruppo, ha il potere di fissare l’allocazione con il solo vincolo di
non rendere le condizioni della controparte peggiori che nell’opzione di riserva, essa si
impadronirà dell’intero surplus. Una volta arrivati a questo risultato non c’è modo di far stare
meglio una delle parti senza far stare peggio l’altra (punto D in figura): abbiamo dunque
raggiunto un’allocazione Pareto-efficiente.
• L’introduzione di regolamentazione nello scambio può generare allocazioni più eque (nel
senso di minor disuguaglianza nella distribuzione del surplus). Esito potenzialmente non
Pareto-efficiente (punto F).
• Se le istituzioni rafforzando la posizione contrattuale della parte debole permettono agli
individui di raggiungere una soluzione di comune accordo e di scegliere tra diverse
allocazioni, allora è possibile evitare di scegliere tra efficienza ed equità — come hanno fatto
Angela e Bruno. I punti H-G sono l’esito della combinazione di regolamentazione e
contrattazione privata.

5.12 – misurare la diseguaglianza economica


Per poter misurare la diseguaglianza in gruppi più grandi utilizziamo la curva di Lorenz:
Rappresentazione grafica della disuguaglianza nella distribuzione di una grandezza come la ricchezza
o il reddito. La curva indica la quota del totale della variabile posseduta da una certa quota degli
individui, avendo disposto questi ultimi in ordine crescente in base alla quantità posseduta della
variabile stessa. In caso di distribuzione perfettamente egualitaria, la curva è una retta con pendenza
45°; più la curva di Lorenz sta al di sotto di questa linea di perfetta uguaglianza, maggiore è la
diseguaglianza nella distribuzione.
• Ascisse: popolazione ordinata per ricchezza crescente (dal più povero al più ricco)
• Ordinate: quota cumulata della ricchezza totale posseduta dalla corrispondente frazione della
popolazione
Es. 10 latifondisti sono proprietari di tutta la terra in
parti uguali. 90 agricoltori non hanno nulla. Linea blu
è la curva di Lorenz. La bisettrice è la linea della
perfetta eguaglianza.

Se mettiamo in fila la popolazione in base alla quantità di terra posseduta, il primo 90% non possiede
nulla, quindi la curva è piatta. Per il rimanente 10%, composto dai proprietari terrieri che possiedono
10 ettari ciascuno, la curva cresce come una linea retta fino a raggiungere il punto in cui 100% della
popolazione possiede 100% della terra.
Uguaglianza totale = curva allineata alla bisettrice
maggior disuguaglianza, maggior allontanamento dalla bisettrice.
L’indice di Gini utilizza la curva di Lorenz per dare
una misura quantitativa della disuguaglianza.
Misura della diseguaglianza nella distribuzione di
grandezze come il reddito e la ricchezza, assume
valori compresi tra zero (assenza di diseguaglianza)
e uno (massima diseguaglianza, un individuo
possiede tutto). Indice di Gini= A/(A+B) →
rapporto tra l’area compresa tra la curva di Lorenz e
la bisettrice e l’area dell’intero triangolo sotto la
bisettrice del primo quadrante.
Per poter misurare la disuguaglianza del reddito di
mercato e disponibile possiamo far ricorso all’indice di Gini:
𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑒
= 𝑟𝑒𝑑𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜 (𝑑𝑎 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜 𝑜 𝑑𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎𝑙𝑒) − 𝑡𝑎𝑠𝑠𝑒 + 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑒𝑟𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖
È importante distinguere perché la tassazione svolge un ruolo perequativo
Paesi bassi 2010. Il quinto più povero della popolazione riceve circa il 10% del reddito disponibile
con un reddito di mercato vicino allo 0%.
La figura mette a confronto i coefficienti di Gini per i redditi disponibili e di mercato tra un grande
numero di paesi, ordinati da sinistra a destra, dal più al meno equo in termini di distribuzione del
reddito disponibile. La spiegazione principale delle differenze tra paesi in termini di distribuzione del
reddito disponibile sta nelle diverse politiche che i governi attuano per tassare i più ricchi e
redistribuire ai più poveri. La disuguaglianza di reddito disponibile (la sommità dei rettangoli più in
basso) tra paesi è maggiore che in termini di reddito di mercato (la sommità dei rettangoli più in alto).
Nel gruppo delle economie ricche, gli Stati Uniti e il Regno Unito sono tra quelle con maggiore
diseguaglianza nel reddito disponibile. I paesi a medio o basso reddito sono ancora più diseguali degli
Stati Uniti, ruolo minimo dello Stato.

Ricordiamo:

Potrebbero piacerti anche