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TEMA

Persone e attività legate al mondo della scuola. Ricordi che non si


cancelleranno mai nella mia memoria.

Ricordo ancora quella mattina del 15 settembre 2019, quando mi svegliai sopraffatto
da uno strano senso che non avevo mai provato prima: ero ansioso, turbato,
preoccupato, ma allo stesso tempo ero felice ed eccitato per il nuovo percorso che
stavo per cominciare e che mi avrebbe segnato e aiutato a maturare.
Ero dominato anche dall’irrefrenabile curiosità di vedere l’interno della nuova
struttura scolastica che, dall’esterno, mi sembrava tanto severa e seria, al contrario
della vecchia scuola elementare.
Fuori la scuola era pieno di ragazzini accompagnati dai loro genitori nei cui occhi si
poteva cogliere l’orgoglio di vedere i loro figli che stavano crescendo, ma allo stesso
tempo il timore di lasciarli andare in un ambiente molto meno familiare, dove
sarebbero passati dalla fase di scolaro a quella di studenti.
Ci fecero entrare e, dopo l’accoglienza, ci portarono in classe… una classe spoglia,
con le pareti di colore bianco, senza i disegnini sulle finestre o attaccati al muro, con
la grande cattedra disposta in ordine proprio di fronte ai tantissimi banchi in fila uno
accanto all’altro.
In una situazione di crescente tensione, ecco che arrivò lei, la nostra professoressa
di italiano, che con un sorriso smorzò la “paura” tra noi ragazzi.
Era dolce e lo si capiva dal modo in cui ci guardava tutti, con gli occhi di una madre
che guarda i propri figli.
Sono ormai in terza media e con mia grande gioia la prima impressione sulla mia
insegnante di lettere si è rivelata realtà, anzi ho scoperto altri lati della sua
personalità che mi hanno notevolmente colpito.
In questi anni si è comportata come una madre nei nostri confronti, ci ha aiutato nei
momenti del bisogno e confortati quando stavamo male. Mi ha fatto amare la sua
materia perché, quando spiegava, riuscivo a percepire una certa preparazione, ma
soprattutto una grande passione dell’argomento trattato. Non dimenticherò mai
tutti i minimi particolari e pettegolezzi, che lei chiamava “inciuci”, che non
riportavano i libri di storia, ma che mi facevano sempre tanto divertire.
Io ringrazio la professoressa perché, oltre ad avermi insegnato la lingua e la cultura
italiana, è stata per me anche un’insegnante di vita, facendomi comprendere che
l’ignoranza è una brutta bestia che ha rovinato, sta rovinando e rovinerà l’uomo se
non fermata in tempo.
Mi sono servite anche tutte le attività che abbiamo fatto per comprendere meglio
l’argomento trattato, come la creazione di un giornalino riguardante l’Odissea e la
visione di film con il relativo commento dopo la visione.
Un’altra persona importante nel corso di questo triennio è stata ed è tutt’ora
Vittoria, una mia compagna di classe.
Io e lei ci conoscevamo dalla prima elementare, ma, dato che eravamo capitati in
due sezioni diverse, non ci siamo mai conosciuti più a fondo e non abbiamo mai
avuto una tale confidenza da iniziare una conversazione che non si fosse limitata
solo a: “Come stai?”, oppure “Com’è andata la verifica?”, ma che avrebbe trattato
argomenti più seri.
La nostra amicizia nacque quando io, per avere più informazioni sulla verifica di
religione, la chiamai e, parola dopo parola, cominciammo a dialogare; scoprimmo di
avere tante cose in comune e iniziammo, così, un’amicizia che, mese dopo mese, si
rafforzò sempre di più, nonostante un allontanamento dovuto al Covid-19, che ci ha
costretto a restare a casa e a iniziare a fare lezione in DaD.
Ora ho quasi finito la terza media e da un lato sono felice perché sono giunto al
termine di un percorso che per me è stato molto importante e costruttivo, ma
dall’altro sono triste dato che sono consapevole che molti dei miei compagni di
classe, con alcuni dei quali ho trascorso anche le scuole elementari, non saranno più
nella mia classe alle superiori.
Farò tesoro di tutti gli insegnamenti che mi sono stati impartiti, specialmente dalla
mia docente di lettere, che sono sicuro mi ritorneranno utili in futuro.

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