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AGATHA CHRISTIE ,LA MORTE NEL VILLAGGIO

LA SOLUZIONE DEL DELITTO

[…]«Ecco dunque come spiego i fatti: giovedì nel pomeriggio il delitto era già stato
studiato in tutti i minimi particolari. Il signor Redding andò prima in casa del vicario,
sapendo che questi era fuori, e nascose la rivoltella che aveva portato con sé nel
vaso che sta nel portafiori vicino alla finestra. Quando il vicario tornò a casa,
Redding finse di essere andato da lui per comunicargli che aveva deciso di partire.
Alle cinque e mezzo telefonò dalla portineria nord del Palazzotto, facendo la voce da
donna (lei si ricorderà che buon attore è sempre stato!). «La signora Protheroe era
già uscita col marito per scendere al villaggio. E, cosa curiosa, ma alla quale nessuno
aveva fatto caso, non aveva preso con sé la borsetta, il che è davvero molto strano
per una donna. Poco prima delle sei e venti passa davanti a casa mia e si ferma a
scambiare due parole con me, in modo da farmi vedere benissimo che non ha
nessun'arma nascosta sulla persona e che è del suo solito umore. Questo perché
sanno bene tutti e due che io sono molto osservatrice. Poi sparisce dietro l'angolo
della casa per avvicinarsi alla portafinestra della biblioteca. Il povero colonnello è
seduto alla scrivania per scrivere una lettera. È sordo come tutti sanno. Lei prende la
rivoltella dal vaso dove è stata nascosta, gli si avvicina da dietro, gli spara un colpo
alla testa ed esce come un lampo per andare nello studio, in fondo al giardino.
Chiunque avrebbe giurato che quella donna non poteva avere avuto il tempo
materiale di uccidere il marito!» «Ma il colpo?» obiettò il colonnello. «Lei non ha
sentito il colpo.» «Credo che esista un'invenzione chiamata silenziatore Maxim; così
almeno ho letto nei romanzi polizieschi. Mi domando se lo starnuto udito da Clara
non fosse in realtà il colpo di rivoltella. Ma questo poco importa. La signora incontrò
Redding sulla porta dello studio e dopo entrarono insieme, ma... dato che la natura
è quella che è, devono essersi resi conto che io non mi sarei allontana dal giardino
finché non li avessi visti uscire.» Miss Marple non mi era mai tanto piaciuta quanto
in quel momento in cui dimostrava una così umoristica percezione della propria
debolezza. «Quando escono hanno un contegno dei più naturali. Qui però
commettono in realtà il loro primo errore, perché se veramente si fossero salutati
per l'ultima volta, come hanno affermato dopo, non sarebbero stati così tranquilli e
allegri. Ma il loro punto debole era proprio questo. Non osarono apparire sconvolti
per qualsiasi ragione e per i dieci minuti che seguirono si diedero da fare per
procurarsi un alibi, come credo che si dica. Finalmente il signor Redding torna in
canonica, tardando a uscirne fino a quando non ne può fare proprio a meno.
Probabilmente l'ha vista arrivare da lontano e così ha potuto prendere tutte le sue
misure. Riprendere la rivoltella e il silenziatore, lasciare la lettera che aveva già
preparato, con l'ora scritta con un altro inchiostro e apparentemente anche da
un'altra mano; così quando l'inganno sarà scoperto sembrerà che si sia voluto
tentare, poco abilmente, di gettare la colpa su Anne Protheroe. «Ma quando lascia
la lettera trova quella scritta realmente dal colonnello Protheroe: qualcosa di
assolutamente inaspettato; essendo un giovane molto intelligente, capisce subito
che questa lettera potrà essergli utile più tardi, perciò la porta via. Mette poi le
lancette all'ora indicata dalla lettera, sapendo che l'orologio è tenuto sempre un
quarto d'ora avanti. Anche questo per la stessa ragione: perché si pensi a un
tentativo di rigettare i sospetti sulla signora Protheroe. Poi se ne va e incontrandosi
con lei al cancello rappresenta la parte dell'individuo sconvolto fino alla pazzia.
Come le ho già detto il signor Redding è un giovane proprio molto intelligente. Che
cosa farebbe un individuo che avesse davvero commesso un assassinio?
Cercherebbe di apparire calmo, naturalmente. Perciò il signor Redding la proprio
tutto il contrario. Butta via il silenziatore, ma corre alla polizia con la rivoltella e si
accusa in un modo tanto drammatico e ridicolo da riuscire a ingannare tutti.» Quel
riassunto degli avvenimenti fatto così da Miss Marple aveva davvero qualcosa di
affascinante. La donna parlava con tanta sicurezza da far pensare a noi due che
l'ascoltavamo che le cose non potessero essere andate diversamente. «E lo sparo
che proveniva dal bosco?» le domandai. «Era questa la coincidenza a cui alludeva
parlando con me?» «Oh no, vediamo!» Miss Marple scosse vivacemente la testa.
«Quella non fu una coincidenza, al contrario, anzi. Era assolutamente necessario che
qualcuno udisse lo sparo... altrimenti i sospetti avrebbero potuto continuare a
cadere sulla signora Protheroe. Come facesse il signor Redding a far sentire la
detonazione non lo so, ma ho sentito dire che l'acido picrico esplode se sopra vi si
lascia cadere un peso e lei si ricorderà, caro vicario, di avere incontrato il signor
Redding che trasportava un grosso sasso, proprio in quella parte del bosco dove lei
più tardi ha trovato un cristallo di acido picrico. Gli uomini sono molto bravi per
certe cose: un sasso sospeso sul cristallo e poi un peso a orologeria... o dovrei dire
una miccia? Qualcosa che bruciasse in una ventina di minuti, in modo che
l'esplosione avvenisse verso le sei e mezzo, quando la signora Protheroe e lui
sarebbero usciti alla vista di tutti. È stata un'idea molto ingegnosa, perché che cosa
avrebbero potuto trovare più tardi? Soltanto un grosso sasso! Pure egli cercava di
portar via anche quello, quando lei lo sorprese.» «Credo che abbia ragione» dissi
ricordandomi che Redding era trasalito quel giorno, quando mi aveva visto. Sul
momento non me n'ero meravigliato, ma ora... Miss Marple mi lesse probabilmente
nel pensiero, perché tentennò la testa. «Sì, deve essere stata una brutta sorpresa
per Redding imbattersi in lei in quel momento» mi disse. «Ma riuscì a girar le cose
molto bene, fingendo di portare il sasso a me per il mio giardino giapponese.
Soltanto» e Miss Marple pronunziò con molta enfasi queste parole «il sasso che mi
portò non era certamente adatto allo scopo. E fu questo che mi mise sulla buona
via!» In tutto questo tempo il colonnello Melchett era rimasto immobile, come
colpito da un sonno ipnotico, ma ora dette segno di tornare in sé. Grugnì due o tre
volte, si soffiò rumorosamente il naso e finalmente disse: «Sorprendente!
Addirittura sorprendente!» Ma non volle sbilanciarsi di più. Credo che anche lui,
come me, fosse rimasto impressionato dalla logica certezza della conclusione a cui
era giunta Miss Marple, ma per il momento non era disposto ad ammetterlo.

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