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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA E VALUTAZIONE

Didattica Generale

Prova di autovalutazione

1 - Indicate, in non più di dieci righe, quali sono i probabili fattori-causa che
prendereste in considerazione se, nonostante la verifica iniziale dei prerequisiti
cognitivi e affettivo-motivazionali e il relativo intervento didattico, rilevaste la
permanenza di talune carenze nei vostri allievi:

Non procedo con il programma, ma tramite un test strutturato in modo tale da verificare le
reali carenze cognitive, valuto gli argomenti che sono da chiarire e sviluppare con maggior
cura. Se ciò non fosse sufficiente utilizzerei colloqui verbali o tramite forum per individuare
più specificatamente i temi su cui intervenire. L’intervento procederà con un attento
ripasso dei nodi essenziali per la comprensione dell’argomento da trattare, con la cura che
ogni alunno che abbia delle carenze possa autonomamente elaborare, con gli strumenti
da me offerti, ogni piccolo passaggio, per la comprensione dell’argomento stesso e ciò
sempre sotto la mia viva presenza.

2 - Pur se è ormai ampiamente diffusa la consapevolezza nei docenti della presenza


di diversi stili cognitivi nei propri allievi, non lo è altrettanto la prassi didattica che li
consideri tra gli elementi cardine da tenere presenti per l’efficacia dell’intervento
educativo. In tale contesto:
2a) indicate il significato di stile cognitivo

2b) descrivete sinteticamente, nelle righe sottostanti, che tipo di procedure e/o strumenti
utilizzate, nella vostra attività di insegnante di scuola, per consentire a ciascun allievo di
apprendere secondo il proprio stile cognitivo.

2a) Ogni allievo, essendo un individuo diverso dagli altri, partecipa e apprende in modo
autonomo e manifesta tramite l’elaborazione i contenuti cognitivi che sono rappresentati
attraverso uno stile personale.
2b) Essendo la didattica flessibile la più consona per rispondere ai bisogni formativi degli
allievi, gli strumenti per ottenere una maggiore qualità nella elaborazione dei moduli
programmati sono strutturati in itinere secondo le caratteristiche del bacino d’utenza, ma
sono soprattutto operativi.

3 - Per tenere in reale considerazione l’accentuata diversità degli allievi e allo stesso
tempo valorizzare le differenze individuali emergenti su una base conoscitiva
comune a tutti, è importante poter contare su una flessibilità didattico-organizzativa
come quella che caratterizza la didattica modulare. In riferimento a ciò:
3a) si definisca, nelle righe sottostanti, il significato di modulo

3b) provate ad indicare, nelle righe sottostanti, sulla base della vostra esperienza
professionale nella scuola, una o più competenze finali di un ipotetico modulo a vostra
scelta (linguistico, matematico, espressivo, ecc.) e le relative prove strutturate e
semistrutturate che possano rilevarla/e.

3a) Il modulo rappresenta un complesso di argomenti correlati tra di loro da un’unica


matrice Tali argomenti sono suddivisi in tante unità didattiche che tutte insieme formano il
modulo. Il modulo è una strategia formativa altamente strutturata, esso prevede l’impiego
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flessibile di segmenti di itinerari di insegnamento – apprendimento – Essi hanno struttura,
funzione e ampiezza variabili, ma fortemente e unitariamente definite ogni modulo si
compone di
1. una sezione d’ingresso
2. di un corpo centrale
3. di una sezione d’uscita

3b) Le competenze finali che l’allievo deve possedere alla fine del modulo, per esempio
nell’ambito di un ipotetico modulo di matematica, dovranno riguardare la sua capacità di
usare un non solo il programma applicativo appropriato, ma anche l’uso di sistemi più
specifici come “Derive”, come “Farematematica” e altri. Dato il problema per verificare che
l’allievo abbia operato nel modo corretto userò le classiche prove strutturate a risposta
multipla che a mio parere non sono sempre sufficienti per una completa valutazione,
insieme a quelle semi-strutturate che le completano maggiormente.

4 - Le difficoltà incontrate dagli allievi nei primi giorni di scuola sono spesso cruciali
nella determinazione degli atteggiamenti verso il compito richiesto dalla scuola e
conseguentemente del successo o insuccesso dell’intero percorso formativo; a tale
riguardo:

4a) indicate le caratteristiche che contraddistinguono una procedura d’accoglienza

4b) considerato che adattare i compiti scolastici al grado di abilità di ciascuno studente
rappresenta il principio più importante ai fini della motivazione all’apprendimento, indicate
sinteticamente, in base allo studio del materiale on-line e alla vostra esperienza didattica
nella scuola, quali situazioni possono accentuare la motivazione intrinseca dei vostri
allievi.

4a) Una procedura d’accoglienza deve avere come obbiettivo quello di indicare le
caratteristiche affettivo-cognitive di ogni singolo allievo. A tale scopo dovranno essere
somministrati dei test, secondo il livello scolastico, da cui si possono estrapolare le
caratteristiche le caratteristiche del soggetto in esame. A seguito di ciò il docente dovra
adattare la propria didattica e il proprio stile per intervenire sull’allievo in modo personale.
4b) La motivazione accolta coralmente dagli allievi, secondo la mia esperienza, dipende
sicuramente dallo svolgimento dell’argomento non solo in un ambiente sereno, ma,
quando si può, come attività ludica.

5 - Individualizzazione e personalizzazione sono termini spesso usati come


sinonimi, ma che, in realtà, hanno significati diversi nell’azione didattica (1). Il
traguardo del successo formativo riguarda ogni allievo e le differenze individuali
non possono rappresentarne un ostacolo. L’insegnamento, infatti, non si propone di
annullare le diversità, ma anzi intende valorizzarle; il suo scopo è quello di far sì che
differenti situazioni di partenza, non determinino differenti punti d’arrivo. In base
alle vostre conoscenze ed esperienze professionali, indicate gli elementi a vostro
avviso necessari per l’efficace progettazione di un percorso di insegnamento-
apprendimento individualizzato tendente alla personalizzazione.

L’individuo rappresenta un soggetto generico, la personalità invece è il modo con cui


l’individuo si rappresenta agli altri. Dato ciò per definizione, si può comprendere come ogni
allievo sia diverso dagli altri e per capacità emotivo-affettiva, e per capacità

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d’apprendimento e per quella elaborativa, e ciò porta ad un sistema didattico-flessibile e
quindi adattabile in modo singolare ad ogni allievo, che consideri l’opportunità di attuare
una didattica eterocomprensibile, laddove si tengano costantemente presente tutte le
diversità, e i diversi livelli di apprendimento che bisogna opportunamente valutare per
indirizzare e mirare con cura le procedure in modo che rimangono sempre in risalto le
differenze individuali, ma ottenendo il fine di un apprendimento comune, ovvero ai comuni
saperi minimi.

(1) Come già sapete da quanto appreso dai materiali d’apprendimento, con il termine individualizzazione si
intende un insieme di strategie didattiche capaci di garantire a tutti gli allievi il raggiungimento degli stessi
obiettivi del percorso formativo con differenti tempi, ritmi e modalità didattiche; con personalizzazione invece
si indica un insieme di strategie didattiche mediante le quali ciascun allievo possa raggiungere una propria
eccellenza cognitiva secondo le personali capacità e potenzialità, e con la sua diretta partecipazione alla
costruzione del proprio percorso formativo, in cui gli obiettivi possono essere diversi da quelli di altri.

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