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Lallarme sociale della carne avvelenata.

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Lallarme sociale della carne avvelenata. Parliamone


GIOVED 22 SETTEMBRE 2011 22:16 STAFF

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Ci sono Macellai (ma non solo loro) senza scrupoli che tengono in vita la carne con nitrati e solfiti (assolutamente proibiti dalla legge): i primi abbattono la flora batterica, i secondi mantengono il colore. Cos carne tritata, hamburger e salsicce, bombe sul nostro sistema gastrointestinale e circolatorio, possono resistere per giorni, senza dare nell'occhio, sul banco della vendita. Immaginiamo con il caldo, in un mercato all'aperto, per mascherare la putrefazione del macinato di carne con tutta la sua superficie esposta all'aria, quanti solfiti devono aggiungere le mani di macellai senza scrupoli .I solfiti nelle carni non sono dannosi soltanto alle persone ma anche agli animali . E' significativa la vicenda di un'intossicazione alimentare da solfiti in un canile privato della provincia di Palermo."Tre soggetti, su un totale di 27, sono deceduti dopo aver espresso un corredo sintomatologico di tipo gastroenterico e nervoso. Dall'esame chimico del trito di macelleria, somministrato come unica razione alimentare agli animali, emersa una concentrazione di ione solfito pari a 2308 mg/Kg.." (Dalla rivista "Il progresso veterinario FNOVI di Torino"). Si tratta di vere e proprie sofisticazioni che spesso non sono scoperte e dolcemente punite. Ad esempio nel corso dell'anno 2008 in Italia, nel dossier sulle sentenze penali passate in giudicato, a carico di ditte condannati per frodi e sofisticazioni alimentari, si contano 81 sentenze con multe che variano fra i 500 e i 3000 euro. 81! in tutta Italia..?! "La legge esclude categoricamente la somministrazione di solfiti nelle carni fresche e nelle preparazioni di carne. Tuttavia, queste ultime, e in particolare le carni macinate, sono tuttora oggetto di frodi compiute attraverso l'aggiunta di solfiti allo scopo di migliorarne alcune caratteristiche organolettiche. risaputo, infatti, che i solfiti aggiunti sono in grado di mantenere il colore rosso intenso delle carni fresche, inibendo il processo di ossidazione della mioglobina a metamioglobina, ovvero di ripristinarlo rapidamente nelle carni diventate scure in seguito all'esposizione all'aria. La sintomatologia clinica da esposizione alimentare ai solfiti quanto mai varia e correlata, in larga misura, alla dose assunta con gli alimenti. Le manifestazioni meno gravi comprendono rinite, eritemi cutanei, congiuntivite, nausea e sintomi da irritazione gastrointestinale, mentre nei casi pi gravi si possono manifestare orticaria generalizzata, broncospasmo, edema della glottide, ipotensione e talora shock anafilattico che pu insorgere a breve distanza dall'ingestione del pasto." 1. Palermo. Recentemente cinquanta macellai palermitani tratterebbero la carne con solfiti che possono risultare pericolosissimi per la salute dei consumatori. Talmente pericolosi che si pu anche rimanere paralizzati (se si soffre di qualche allergia, come ha sottolineato un docente universitario al Giornale di Sicilia). La notizia, dunque, importante, anche perch i Nas dei Carabinieri sono convinti che la carne avvelenata sia stata gi consumata da molti palermitani. Purtroppo, c anche la storia di una ventisettenne catanese in coma vegetativo per aver ingerito queste sostanze. C da aver paura e molti si sono chiesti: il mio macellaio tra i denunciati? La cotoletta che ho mangiato ieri era avvelenata? La lista dei denunciati resta segreta, i Carabinieri non lhanno divulgata. E io come faccio a sapere da quale pericolo devo difendermi? Verrebbe da dire che vorrei subito i nomi e gli indirizzi di chi fuorilegge. Vorrei sapere in quale macelleria non devo mettere piede.

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23.09.2011 17:20

Lallarme sociale della carne avvelenata. Parliamone

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Dobbiamo anche ricordare che pubblicare i nomi degli esercenti la cui colpevolezza deve ancora essere dimostrata sarebbe come pronunciare una condanna anticipata, significherebbe rovinarli, azzerare i loro affari. E in assenza di una iscrizione nel registro degli indagati, di un arresto, di un provvedimento giudiziario di qualsiasi tipo, sarebbe un eccesso. Essere denunciati non significa essere colpevoli. Ecco il caso, dunque, in cui lallarme sociale, le esigenze di legge, il buonsenso e la voglia di scoop dei giornali non riescono a trovare un punto dincontro. La domanda secca e semplice: cosa fare? Forse lunica cosa possibile era evitare lallarmismo. Si poteva ancora lavorare sottotraccia, per scongiurare la situazione che si creata: il cittadino preoccupato ma va incontro allincendio senza avere n acqua n estintore. livesicilia Alessandro Amato 2.Solfiti ed anidride solforosa L'anidride solforosa (E220) ed i solfiti (E221 - E228) trovano impiego nell'industria alimentare come conservanti antimicrobici, antienzimatici ed antiossidanti. Come tali, vengono utilizzati per inattivare muffe, lieviti e batteri, nonch per preservare il colore dei cibi e proteggerli dall'imbrunimento. A seconda della concentrazione, l'anidride solforosa ed i solfiti possono esibire propriet batteriostatiche (impediscono la crescita dei microrganismi) o battericide (ne provocano la morte). L'anidride solforosa un gas e pu essere utilizzata come tale o in forma liquida, mentre i solfiti si presentano come polveri stabili, fortemente reattive in ambiente acquoso. Nel linguaggio comune, all'interno del termine solfiti vengono raggruppati l'anidride solforosa ed alcuni suoi sali inorganici (solfiti, bisolfiti e metabisolfiti) impiegati come additivi per la preparazione e la conservazione degli alimenti: E220 (Anidride solforosa); E221 (Solfito di sodio); E222 (Bisolfito di sodio); E223 (Metabisolfito di sodio); E224 (Metabisolfito di potassio); E225 (Solfito di potassio); E226 (Solfito di calcio); E227 (Bisolfito di calcio); E228 (Potassio solfito acido). ALIMENTI RICCHI DI SOLFITI Vino (normalmente ne contiene pi il bianco rispetto al rosso e il dolce rispetto al secco); Aceto di vino; Sidro; Birra; Succhi di frutta; Gelatine; Frutta disidratata; Frutta secca (specie quella pelata); Frutta candita; Frutta glassata; Frutti di mare; Gamberi ed altri crostacei; Baccal; Verdura conservata (liofilizzata, essiccata, surgelata, sott'olio, sott'aceto, ecc.); Funghi secchi; Uvetta; Prodotti a base di carne come hot dog ed hamburger. Per legge, l'impiego di solfiti negli alimenti carnei fortemente limitato in quanto riducono notevolmente la biodisponibilit della tiamina (vitamina B1). NOTA: L'ADI (dose giornaliera di assunzione accettabile) dell'anidride solforosa stata fissata in 0,7 mg/kg/die. In generale nei paesi sviluppati l'intake giornaliero non supera i 20 mg. Anidride solforosa e solfiti vengono ampiamente utilizzati per mantenere intatto il colore della frutta e della verdura, anche se la principale e pi antica applicazione risiede nel processo di vinificazione. I solfiti - che una volta immersi in soluzione acida liberano anidride solforosa - hanno infatti la capacit di inibire l'azione fermentativa dei lieviti presenti sulla buccia degli acini, che conferirebbe aromi indesiderati al vino. Dopo aver inattivato questi microrganismi "selvaggi", al mosto vengono aggiunti ceppi di lieviti selezionati, insensibili all'azione dei solfiti ed in grado di conferire al vino l'aroma ricercato. Alcuni di essi hanno addirittura la capacit di generarli (motivo per cui la presenza di solfiti nel vino e nella birra comunque, a priori, un fatto naturale). Prima dell'imbottigliamento, il vino pu essere nuovamente trattato con solfiti per arrestare i processi fermentativi e migliorarne la conservazione. Sensibilit ai solfiti Negli individui sani, alle dosi comunemente impiegate nell'industria alimentare, l'anidride solforosa considerata un additivo sicuro; si tratta infatti di un composto naturale, prodotto anche dal nostro organismo durante il metabolismo di alcuni amminoacidi e facilmente inattivato dai sistemi di detossificazione endogeni (grazie agli enzimi solfito-ossidasi che la trasformano nell'innocuo solfato). Nonostante questa sicurezza d'uso, l'anidride solforosa ed i solfiti possono arrecare qualche problema, talvolta grave, alle persone per cos dire "sensibili". Il biossido di zolfo, o anidride solforosa, un gas dall'odore acre e pungente che si sviluppa quando si brucia lo zolfo. I solfiti, dal canto loro, reagiscono con gli acidi sviluppando biossido di zolfo, che ha appunto propriet sbiancanti, battericide, ma anche fortemente irritanti. Va comunque detto che - una volta aggiunti al prodotto alimentare - i solfiti tendono a combinarsi irreversibilmente con alcuni suoi componenti, divenendo in gran parte inattivi, quindi non soggetti ad evaporazione. Il contatto dei solfiti alimentari con l'acidit gastrica genera una certa quantit di anidride solforosa, che rappresenta uno dei gas pi efficaci nell'indurre attacchi di broncospasmo nei soggetti asmatici. Sono particolarmente esposti al rischio di subire questo genere di reazioni anche le persone allergiche all'aspirina. In generale, si stima che i solfiti causino problemi a circa lo 0,05-1% della popolazione (a seconda delle fonti e dei dosaggi), con un rischio sensibilmente maggiore per gli individui asmatici (nei quali la prevalenza pu raggiungere il 5%). In questo contesto viene usato il termine sensibilit poich non si pu parlare di vera e propria allergia, ma di un'intolleranza che scatena sintomi pseudoallergici, tra cui il caratteristico "cerchio alla testa" (a cui contribuisce ovviamente anche l'alcol). Oltre alle emicranie benigne bisogna aggiungere il gi ricordato rischio di crisi asmatiche (broncospasmo), ma anche di orticaria, nausea, vomito, sudorazione intensa, vampate di calore e ipotensione. I sintomi si manifestano generalmente entro 15-30 minuti dall'ingestione. Proprio per la potenziale attivit similallergenica dei solfiti e dell'anidride solforosa, i produttori alimentari sono ormai da qualche anno obbligati a dichiarare in etichetta la presenza di queste sostanze; in particolare, tale obbligo vige qualora la concentrazione di anidride solforosa nell'alimento superi i 10 mg/L o i 10 mg/kg. Da http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/solfiti.html

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