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Rosaria Beviglia La letteratura giapponese in Italia Parte I: 1871-1950 La letteratura giapponese non & ancora ben conosci © questo di- pende dal numero ancora limitato di traduzioni di opere giapponesi nella nostra lingua e dalla mancanza di una vera ¢ propria tradizione saggistica sulla produ- zione letteraria del Giappone. Qualcosa perd @ stato fatto ¢ specialmente negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative editoriali riguardo alla Jetteratura giapponese ed in particolare alcune opere di epoca contemporanea hanno avuta ‘un’accoglienza favorevole anche da parte del pubblico. Cid fa pensare che questo possa rappresentare Vinizio nel nostro paese di un‘attivita pitt intensa di diffusione € di studio della letteratura giapponese, che all'estero, sia in Europa che in America, conta ormai una tradizione molto cospicua, come si rileva anche da una recente bibliografia compilata dal Japan P.E.N, Club+, Ma proprio il fatto che questo repertorio bibliografico lasci parecchi vuoti circa il contributo italiano, ci ha indotto a compendiare in un quadro il pit: possibile completo le opere dei nostri studiosi e di quelli stranieri che sono apparse in lingua italiana®, Non ci limiteremo tuttavia ad una semplice lista di \ Japanese Literature in European Languages - A Bibliography, The Karui Press, LTD, 1. 1961. Per i tipi dello stesso editore & stato pubblicato nel 1964 un supplemento Uapa. nese Biterature in European Languages (Supplement), A Bibliography, compilato dal Japan PEN. Club in collaborazione con la Japanese National Commission for UNESCO, ?'Elenchi bibliograficl sono stati gia pubblicati anche in precedenti rassogne del. Yorientalismo italiano; ricordiamo: F. Predari, Origine e Progresso dello studio delle lingue orientali in Itatia, Milano, tipografia Lampato, 162; A. De Gubernatis, Mareriaux pour Thistoire des études orientales en Italie, FlorenceRome-Tarin, Loescher, 1876; G. Vacca, Gli studi sult Asia orientale in Talia (1851191), estretto dal volume: ‘Gli studi orientali in Italia negli ultimi cinquant’anni, pubblicato a cura della Scuola Orientale della R. Universita di Roma (Rivista degli Studé Orientati, volume V), Roma, Casa Edi- twice Maliana, 1915; G. Gabriel, Bibliografia. degli stud orienualistécé in Talia dal 1912 al 1936, Roma, Agenzia Generale Italiana del Libro, 1935; G. Vacca, « I] contribute italiano agli studi nel campe delle lingue e letterature dell’Estremo Oriente, negli ultimi cento 8 Rosaria Beviglia nomi e di opere, ma tenteremo di delineare, attraverso un esame pit: ampio, il modo in cui si sono venuti sviluppando gli studi sulla letteratura giapponese; quelle che sono state le opere pionicristiche; gli aspetti ed i caratteri che hanno inizialmente destato maggiore curiosita od attenzione; in breve, il processo attra- verso il quale @ stata presentata e studiata la letteratura giapponese in Italia. tee Le mire det commercianti ¢ le esigenze di proselitisme della religione cristiana avevano gid segnato, alla meta del secolo XVI, il primo avvicinamento dell'Occi- dente ad un mondo di cui, sin dai tempi di Marco Polo, si era conosciuto poco pitt che Vubicazione geografica. Fu indiscutibilmente merito dei missionari sc il Giappone comincid, dalla seconda meta del secolo XVI, a diventare familiare alla erudizione curopea. Le relarioni dei missionari, che si susseguirono regolarmente per tutto il periado della predicazione nell'arcipelago ¢ furono poi raccolte © pubblicate in volumi ¢ in edizioni in varie lingue, non registrarono soltanto notizic relative alla propagazione religiosa, ma anche certe caratteristiche della civilta giapponese, le grandi linee della sua storia, le virtii del suo popolo. E fu sotto certi aspetti, non tanto la cultura, quanto la somma delle virti individuate nel- Yuomo giapponese ad esereitare attrazione sugli europei: il fascino di un mondo gentile ¢ nello stesso tempo rude ¢ guerriero, pietoso ma intransigente fino alla crudelt& ¢ all’eroismo, che & servito poi di leva a tutta la divulgazione del Giappone in Occidente ¢ a formare una immagine letteraria del paese non di rado conven: tionale © stereotipata, Nel campo specificamente letterario Yattivita dei missionari fu ovviamente orientata ad introdurre in Giappone Ja nostra letteratura pitt che a dare all'Europa un saggio delia corrispettiva produzione giapponese. Le prime due opere curopee fatte conoscere ai lettori giapponesi furono le Favole di Esopo, 1593, e il Con: temptus Mundi (Dall'Tmitaztone dé Cristo di Kempis), 15%. Tuttavia un contributo molto cospicuo da cssi offerto, fu quello di iniziare Ia trascrizione in caratteri latini di opere giapponesi, 12 prima delle quali fu il Feique Monogatari (Nifon rio Cotoba to Historia uo narai xiran to Fossuru Fito no Tame ni Xeva ni Yavarag vetaru Feique no Monogatari, «la storia degli Heike facilitata in lingua parlata ‘a beneficio di quelli che vogliono apprendere Ia lingua e la storia del Giappone »), apparso nel 1592, curato da G.B. Pesce e che era un estratto dallo Heike Monogatari (Storia degli Heike), un‘opera classica, scritta verso la fine del secolo XII per narra: re le lotte fra i Taira ed i Minamoto. Questo loro merito rest alla base della succes- siva opera filologica intrapresa nel secolo XIX con Ja nascita delle scienze orienta. listiche © con Ia riapertura del Giappone al mondo esterno seguita alla Restaura- zione del Meiji (1868). In Europa I'Ttalia non fu purtroppo una delle prime nazioni a coltivare in maniera sistematica gli studi orientali, Osserva giustamente Giuseppe anni», strato dall'opera: Um secolo dé progresso scientifico italiano: 1839-1939, Roma, Societa Italiana per il Progresso delle Scienze, 1939; Istituto Nazionale per Ie Relazioni Culturali con Estero, Bibliografia del Ventennio: Letterature straniere, ‘Roma, LRCE., oH: M. Muccioli « Japanese Studies in Maly », Bast and West, 11/1, 1951, pp. S12; Come missione Nazionaie Italiana per Unesco. Contribute Tatiana alla Conoscenza dell’ MReneriorio bibliogratico dal 1985 al 1988, Firenas, Casa Editrice Le Monnier, 1962; Com- missione Italiana per Unesco, LOriente = Un'introducione al mondo orieneale, a cura di F. Melzi d'Eril ¢ A. Gallia, Firenze, Casa Editrice Le Monnier, 196. La letteratura giapponese in Tealia 3 Tucci al riguardo: «La passione politica det Risorgimento distolse gli studiosi..., problemi molto. pi vivi s‘agitavano intorno, necessit& pitt gravi incombevano sullorizzonte della nostra storia perché si avesse quella serenita ed anche quel- Yagio che ei vogliono per investigare civilts cost lontane. A mano a mano che Yunita d'Italia, divenendo un'esigenza sempre pidi chiara, convogliava a sé il fervore degli italiani, e nella rivoluzione e nei campi di battaglia per quell'idea si comineid a sacrificare Ia vita, sempre pitt rari si facevano i viaggiatori in cerca di fortuna ¢ d’avventure nei paesi d’Oriente, E se qualcuno ve ne fu, lo troviamo © nei principi del secolo, quando quella muova coscicnza politica non si cra ancora maturata, 0 verso Ia fine, quando, conseguita unita, non mancd chi non approvando a pieno i nuovi ordinamenti o nutrendo poca fiducia negli uomini che vi crano preposti, per sdegno © rancore cercd in Oriente rifugio ¢ lavoro. Pit. rari quelli che valicarono i mari per invito degli stessi Orientali*». Questi ultimi, sia studiosi che tecnici ed artisti, operarono per Tappunto in Giappone ¢ contribuirono sensibilmente ai programmi di ammodernamento del paese. Tut- tavia Ja loro opera fu intesa unicamente all‘introduzione della cultura italiana in Giappone e poco valse a promuovere in Italia un ineremento degli interessi cultu- rali per il Giappone, ad eccezione di qualche iniziativa, come ad esempio quella del Chiossone che fondd in Genova un museo. dell’arte giapponese‘, Nel campo della Jetteratura il primo contribute venne da studiosi che, come spesso accade, non ebbero la fortuna di muoversi dall'Italia e di soggiornare in Giappone. Il primo centro importante dell'attivita estremo-orientalistica in Italia fu, a cominciare dalla scconda meta del secolo scorso © per alcuni decenni, Firenze, che si valse dell’opcra di ricereatori che si erano per la maggior parte formati oltr’Alpe. Si trattava di uno sparuto ma validissimo gruppo di sino-yamatologi che diedero un buon incremento agli studi orientali, indipendentemente da interessi pratici, e cercarono di fare di questa disciplina non un campo di irrequieto dilet- tantismo ma di coscienziosa ricerca scientifica. Al De Gubernatis, che fu perd precipuamente un indologo, si deve, in entu- siastica collaborazione col nucleo Horenting, Yorganizzazione del celebre IV Con- gresso Internazionale degli Orientalisti in Firenze ne] 1878, Gli atti, in due volumi, pubblicati successivamente a Firenze, nel 188082, contengono numerose informazioni sull’erientalismo in Talla. Sempre per precipuo interessamento del De Gubernatis fu istituita nel 1887 a Firenze la Societa Asiatica Italiana che aveva come organo di informazione il Giornale, fondato nel 1888 © che rimase per molti anni il pe- Tiodico pla importante dellorientalismo italiano, Sotto il nome di Accademia, poi di Scuola, si form presso il Regio Istituto di Studi Superiori di Firenze una facolt’ di lingue orientali in seno alla quale si vennero occupande della cultura siapponese prima Antelmo Severini, poi Carlo Puini. Antelmo Severini (1827-1909), che era anche un valente sinologo, fa traduttore € storico elegante € preciso di cose giapponesi, ma la sua opera venne brusce- mente interrotta da una malattia mentale. Egli era nato ad Arcevia (Macerata) ed aveva seguito a Parigi i corsi di giapponese di Léon de Rosny. Nel 1863 fu nominato professore di lingue dellEstremo Oriente presso I'lstituto fiorentino. Qui ebbe fra i primi allievi Carlo Puini. La sua prima traduzione fu Un principe 3G, Tucci, Italia e Oriente, Milano, 169, p. 223. 4 Si veda per questa parte, T. Muto, « Il contributo italiano alla cultura giapponese nell'epoca moderna », If Giappone, 3, 1961, pp. 1824. 10 Rosaria Beviglia giapponese ¢ ta sua corte nel secolo XVI, apparsa a Firenze nel 1871. Di quest’opera Yautore non da gli estremi dell’originale si limita solo a dire che si tratta di uno. dei tanti libretti scritti per lo pid in forma biografica sul tema delle grandi gesta di famosi personaggi del passato, allo scopo di cducare i giovani ¢ di fornire loro un alto insegiamento morale, Ad essa segui una traduzione dell Ukiyo-gata roku-mai bydbu (Set paraventi, modelli del mondo cffimera)*, un romanzo in sei libri pubblicato in Giappone nel 1821 da Ryéitei Tanchiko (1783-1842) il quale aveva avuto un grandissimo sucesso fra i suoi contemporanei come scrittore di un genere allora assai in voga, denominato kusa-zOshi*. Sugli Annali defla Societt Italiana degli Studi Orientali il Severini pubblicd tutta una serie di studi, recen- ‘sloni e traduzioni che testimoniano del suo serupolo e della sua alacrita di stu- digso. Vanno citati fra gli altri gli « Atti eroici di donne cinesi»*; una recensione all’Anthologie japonaise che era apparsa nel 1871 a cura di Léon de Rosny; uno studio comparativo sull'epigramma giapponese®; « Annotazioni » ad una traduzione in tedesco di A. Pfizmayer del racconto di Ryditei Tanchiko, Sasairo no chakie wa koyomide™; ¢ la recensione alla Via della pieta filiale, che era stata tradotta Vanno precedente da C. Valenziani™, Nel 1873 il Severini aveva partecipato all ‘Congresso Internazionale degli Orientalisti tenutosi a Parigi, © sugli atti della prima sessione fu pubblicata una sua comunicazione sui valori metrici ¢ prosodici della lingua letteraria in uso nella narrativa giapponese™. Nel 1876-77 sul primo volume del Bollettino Italiano degli Studi Orientati da tui fondato, il Severini curava ad approfondimento della sua precedente tradurione del 72 un csame critic delle traduzioni dell'Ukiyo-gata rokt-mai bydbu, Nel 1877 pubblico un A. Severin, Voi nier, 1872. ‘kusa-zoshi erano libri iltustrati in cui perd Je illustrazioni superavano seritto. Essi avevano nomi diversi a seconda del colore della copertina scelta i a diversita di contenuto. Erano in genere una sorta di romanzi d'appendice Ia cui trama ‘a sfondo drammatico pur svolgendosi. in un ben determinato ambiente storico, era ‘quasi sempre di fantasia. L’abbondanza delle illustrazioni ed il loro contenuto spesso scabroso assicurarono a questo genere letterario un larghissimo consenso popolare € ai suol culllori una vasta notorieth. RyOtei Tanehiko, in particolare, fece anche una sorta i imitazione, adattandolo a questo nuovo genere, del Genji Monogatari che perd venne censurato dalle autorita perché giudicato immorale. TA. Severini, « Atti eroici delle donne , Giornale delia Societa Asiatica Laliana, VIII, 1854, pp. 83.81 2 A. Severini, « Perle giapponesi », LOriente, 1, Roma, 1894, pp. 17:70. C. Puini, J sette gent della felicita, noticie Sopra una’ parte del culto dei giapponest, Traduzione dat giapponese, Fivenze, 1872. ‘= C. Puini, «The seven Gods of happiness - Essay on a Portion of the Religious Worship of the Japanese », Transactions of the Asiatic Society, VIII, 1880. BA. Castellani, Letterature ¢ Civilta dell'Estremo Oriente - Studi e Sagi, con prefa- tione di PB. Pavolini, Firenze, Le Monnier, 1933. Di argomento letterario, sul Giappone, 1 sequentl articoll; « Teatzo giapponese di marionette », pp. 2429; « Un eremita mondano =, pp. 303; «La Commedia in Giapponese, pp. 7681: «Dante e il Giappono™, pp. &288; « Autori cinesi € giapponesi in italiano », pp. 13544l; « Glorie femminili nella ‘letteratura giapponcee », pp. 164169; , Rendicanté della Reale Accademia dei Lincei, 1, 1892, pp. 560581. ¥ C. Valenziani, « Hon-teu Bu-yuu den (Raccolta ai ‘atti di valore eroico nel_nostro Inmpeyo), Trascrisone ¢ tradualone », Giornale della Socierd Astatiea Italiana, VI, 185, pp. 85-110. ® C. Valentiani, « Raccolta di intermeszi comici. Libri IIT, VI: II principe di Satsima ». Giornale della Societe Asiation Haliana, VIIL, 1894, pp, 65-76, La kevteravura giapponese ia Tealia B parvero altre due traduzioni di opere teatrali: «Qsome ¢ Hisamatsuz™ e «La spiaggia di Suma». Quest'ultima @ la traduzione del secondo atto delt’fcki no tani Futaba gunki, un dramma in cingue atti, scritto da Namiki Sosuke (1695- 1751) ¢ 1 suoi discepoli nel 1752. Il dramma @ ispirato al famoso episodio del duello fra Taira no Atsumori e Kumagai Naozani, narrato sia dallo Heike Mono- ‘gatari che dal Gempei Seisuiki, Nel 1897 apparve la traduzione dell’opera Kotowasa- gusa, raccolta commentata di proverbi giapponesi compilata in sette bri da Kai bara Yoshifuru (0 KOko) (16641700) ed apparsa nel 1716%, Nello stesso torno di tempo veniva pubblieato un esame del teatro orientale in bloeco con un’opera di Paglicei Brozzi Antonio®. Anche il fiorentino Ludovico Nocentini che era stato allievo del Severini e del Puini, fini col trasferire la sua opera di insegnante e di studioso prima a Napoli poi a Roma. Egli era nato a Firenze nel 1849. Fu interprete presso Ia lega- tione italiana in Cina nel 1883, Dal 1890 fu professore di lingua c letteratura ci- nese presso il Regio Istituto Orientale di Napoli, del quale fu direttore dal 1891 al 1895. Dal 1899 fu ordinario di lingue e letterature dell'Estremo Oriente presso la Regia Universita di Roma, dove mori ne] 1910. La sua attivita si svolse preva- lentemente in campo cinese. In campo specificamente giapponese le traduzioni La ribellione di Masacado e Sumitoma™, Leggende giapponesi del serpente™, Gli annali della dinastia giapponese *. Altri lavori da segnalare prima dello scadere del secolo XIX sono le tradue Zioni dello Hoffmann: « Kiku ro mon (L'insegna del erisantemo) »* e I raceonti dei dodici segni zodiacali*. Dello stesso autore @ il saggio I Tao nelle lettere, nelle credenze e nella politica dell’Estremo Oriente‘. Sono ancora da segnalare i contributi del Pitré nel campo delle tradizioni popolari. Proprio al limite ero- nologico del secolo scorso si ha il primo tentative di sguardo dinsieme sulla letteratura giapponese per opera di Guglielmo Passigli che pubblicd per Nuova 38 C, Valenziani, «Osome ¢ Hisamaisu, dramma popolare giapponese », E'Oriente, 1, 1894, pp. 201-238, % °C. Valenziani, « La spiaggia di Suma. Scene drammatiche tradotte dal giapponesc », Oriente, 11, 1854, pp. 6583. %C. Valenziant, Kotowa- « sa-» gusa. Proverbi giapponesi, raccolti ¢ commentati da fara Yosi-» furu, versione italiana, Roma, tip. dell’Acc. dei Lincei, 1897. A. Paglicci Brozzi, Teairi ¢ spettacoli dei popoli orienéali ebrei, arabi, pers diani, cinest, giapponesi e giavenesi, Milano, Dumolard, 1877. FL. Nocentini, La ribellione di Masacado © di Sumitomo: 10: testo giapponese ripro- otto in caraitericines; 2° brano di storia elapponese tradotto da L. Nocentini; Firenze, SL. Nocentini, Leggende giapponesi del serpente, Firenze, Rassegna Narionale, 1881 % L. Nocentini, « Gli annali della dinastia giapponese », Bollettino Italiano degli Studi Oriehitali, 1877-42, pp. 414423 “© G. Hoffmann, Kiku no Mon, L'insegna del crisantemo (dal giapponese), Ronsa, ti Balbi, 1698 (Estratio da «Nova Lu», 1898). {Gal Bapponsse) ° “1G, Hoffmann, Gir-ninno monogatari (Recconti dei dodici segnt zodiacali, dal giap- ponese). TOky0. 189899, 4G. lofimann, 10 Tao nelle tettere, nelle credence ¢ nella politica delfEstremo Orier- te. Napoli, 1992. © M, Pitré, «Il serpente dalle otto teste. Novella popolare giapponese =, Archivio per 1 Studio delle Tradétioni Popolari, XIV, pp. 38392; Idem, «Una leggenda di Ainu», Toidem, XU, 1882, 4 Rosaria Beviglia Anioiogia un saggio, il quale era perd essencialmente un riassunto dell'opera di WG. Aston, History of Japanese Literature (London 1899)*, Anche soltanto dai titoli e dalle annotazioni bibliografiche il lettore pud intuire come gli studiosi di materie orientali seguissero in questa fine di secolo un du- plice indivizzo: Yuno di tipo filologico, erudito e positivo che si spiega, oltre che con il massiccio influsso delle trionfanti teorie positivistiche, anche con Ia necessith pratica, per Ia nuova disciplina, di cominciare col foggiarsi i primi strumenti di lavoro con i quali affrontare un cosi immensa ed inesplorato campo di inda- gini; V'altro di tipo umanistico ¢ letterario, che fu quello seguito in genere dai traduttori, 1 quali tendevano a sacrificare Yoriginalita ¢ il fascino di un cost stupefacente materiale al ritmo ¢ alle raffinatezze stilistiche della traduzione ita- liana, operando cos! una contaminazione, che se fu anche ispiratrice di nuovi tentativi poetici fra di noi, ci lascis per insoddisfatti, o per lo meno perplessi, dal punto di vista scientifico, Queste considerazioni, tuttavia, per csscre troppo facili, come tutti i giudizi a posteriori, non sminuiscono in alcun modo Tutilita della coraggiosa opera degli studiosi fin qui citati. Gli studi orientali, perd, resta rono pit a lungo di quanto ci si potesse auspicare su queste posizioni spesso. negative. Mentre, infatti, in ogni. settore di attivita culturale si verificava, col pas- saggio dal positivismo all'idealismo, un mutamento fondamentale di concezioni ¢ metodi, questo tipo di studi non ne beneficd che com estrema lenteaza ¢ solo in parts. Le gencrazioni nate into al Novecento riuscirona perd a considerare Ie cose d'Oriente da un punto di vista critico che le inseriva in un contesto culturale iit globale, sottraendole alla sfera della curiosita erudita. Un lento ma inesorabile spostamento di angolazione che si rileva, per esempio, sfogliando i volumi del mag- gior organo scicntifico italiano in questo campo: Ia Rivista di Studi Orientali, Pubblicata a Roma dal 1907, Il nuovo secolo si inaugura con il primo contributo di uno studioso giapponese, Matsutaro Tanaka, che in lingua italiana present un breve saggio su Kenko Yoshi- da (1283-1350) ¢ la ‘traduzione del suo Tsurezure-gusa (Varieth di momenti d'ozio) Pochi anni dopo appariva un rapido panorama globale sulla letteratura del Giap- pone curato dall’Allodoli ®, che in maniera pit: ampla di quanto aveva gia fatto il Passigli, curd una riduzione dell'opera inglese dell'Aston, Segut une studio sulla poesia in generale ad opera di Giulio Gattinoni®, con i quale veniame a trovarci in ambiente napoletano, il pi fervido centro di ricerca ¢ di diffusione nel primo quarto del sccolo XX, Intanto a Bari J'editore Laterza metteva in edizione quasi tutte le opere di Lafcadio Hearn tradotte in italiano. Fra esse sono da citare per quanto riguarda la letteratura, Spigolature nei campi di Buddho“, attraverso il quale si pub avere untidea deii'influsso del buddhismo sulla lirica, e Kokoro che fu riedito. pit tardi, quando furono pubblicate le sue raccolte di racconti, intito- G. Passigli, « La ledteratura giapponese », Nuova Antotogia, te ottobre 1899, pp. 47% #8 Tanaka Matzutaro, « Un trecentista giapponese », Rivista d'Falia, VIII, 1900, pp. 320. E. Allodoli, Storia della Jeiteratura giapponese, Milano, Sonzogno, 1905. G, Gattinoni, Le possia siapponese, Napoli, 1907. 1. Hearn, Spigolaiure nei capi di Buddho: Studii d'Estremo Oriente, Traduzione di G. de Giorgio, Bari, Laterza, 1908 (riedite nel 1922). © Kokoro, Cenni ed echi dellintima vita giapponese di L. Hearn. Trad. di G. De Giorgi pref. di G. De Lorenzo, Bari, Laterza, 1907 (ricdita nel 1920). ‘La letteratura giapponese in Italia 1 late una K61t6 e Valtea Kwaidan, Anche da segnalare fra le traduzioni dall'in- glese i Racconti del vecchio Giappone di Efraim Boari®. Il Giappone si era nel frattempo imposto allfattenzione mondiale con la sua affermazione bellica sulla Russia, ¢ la scuola napoletana fu in Italia il nucleo propulsore di questo rinnovato interesse per la nazione estremo-rientale, La sua storia era cominciata nel 1732 quando Matteo Ripa aveva fondato in Napoli il Collegio dei Cinesi che fu poi tra- sformate nel Real Collegio Asiatico nel 1889 © nel Regio Istituto Orientale nel 1888, La sua denominazione fu poi quella di Istituto Superiore Orientale © quindi di Istituto Universitario Orientale. La lingua giapponese avrebbe dovuto essere inse- gnata presso questo istituto per decreto reale fin dal 1878, ma in realta i corsi non iniziarono che nel 1903. Tl primo docente fu appunto Giulio Gattinoni, cui segul fra il 1910 e il 1913 Pietro Silvio Rivetta, nato a Roma nel 1886 e che si occupd soprattutto di gramma- tica, storia e religione, ma che pubblicd un lavoro sulla cronologia giapponese di estrema utilita pratica anche per lo studioso di letteratura®. Pid tardi fu assiduo collaboratore della rivista Yamato con una serie di articoli e due traduzioni, una dal Kojiki® e Yaltra di una novella del narratore e drammaturgo Kaora Osanai (1881-1928), Inoltre per la Hoepli di Milano curd una traduzione di fiabe giap- ponesi®. Dopo di lui ebbe la cattedra per due anni Guido Amedeo Vitale (1872 1918) che tuttavia si occupd soprattutio di studi sulla Cina. La cattedra fu poi occupata dal 1916 al 1920 da Bartolomeo Balbi, Nel 1911 questo autore aveva pubblicato a Tokyd I precerti di pieta fitiate riprendendo il tema dell’omonima opera del Valenziani®, Successivamente pubblicd due tradu- zioni da Sakurai Chon (o Tadayoshi) (1879-1933), Nékudan (Proiettili umani) Jago (Dietro i fucitiy®, nonché la traduzione della storia dell'eroe giapponese ® L, Hear, Ko110, Racconti giappanest, tradotti dellinglese da Arrigo Levasti, Firenze, Valleechi Editore, 1919. 0 L. Hearn, Kwaidan (Raceonti strani). Traduzione di B. Balbi, Veneria, Casa Editrice LéEstremo Oriente, 1923. "= E Boari, Raceonti del vecchio Giappone. Milano, Sanzogno 1908, Traduzione dall'in- lese di A.B. Mitford, Tales of old Japat, London, Macmillan, 1871 '8'P.S. Rivetta, = Chronologia Japonica per la ‘traduzione delle date dei testi giappo- Giornale detia Societa Asiatica Italiana, XIX, 196. _ #Toddi (pscudonimo di P.S, Rivetta), « I cento- pocti ¢ le carte da gioco di poesia», Yamato, W/1, 192, pp. 1548: PS. Rivetta, « Le poesie di Meiji Tennd =, Yamato, 1/11, 1941, pp. 328329; Toddi, « L’arguta breve poesia di nove secoll fa>, Yamato, 11/2, 194, 'p. 41 5 PS. Rivetta, « Il Rapido Dio Impetuoso ¢ il Drago dalle otto teste {dal KoiiAi di Ono no Yasumaro) »; Yamato, 1/5, 1941, pp. 150151. jf,Saor Osanal, Lombretto (Komor-gnsa). Trad. di P.S, Rivetia, Yamato, 1/7, 1941, B. 216. 57 PS. Rivetta, Momotard, fiabe giapponest come sono narrate ai blmbl del Giappone. ‘Afoum con tavole a colori ¢ illustraziomi di, Vera ’Angora, Milano, Hoepli, 1940. 50 K4kd Orai-Precetti di pieta fille - Testo giapponese trascritto in caratteri kaisho per cura del capitano Bartolomeo Balbi. Toky6, RikiwOsha, 1911. ® Rispettivamente: 1) Nikudan (Proietti ureani). Episodi dat vero delWassedio di Porto Arturo nateati dal capitano di Fanteria Tadayoshi Sakurai dalla 10% edizione glap- Ponese, Unica traduzionc italiana autorizzata dal Capitano di Fanteria Bartolomeo Balbi, tledita per riproduzione fotografica della edizione originale italiana stampata dalla Tipo. grafia ItaloOrientale di Grottaferrata, 1913, Tdky6, Casa Editrice Sekai Kéron, 1939. Liope- ra riapparve nell'edizione: Tadayoshi Sakurai, Nikudan, I'Assedio di Port Arthur, Roma, De Carlo, 1942 (anch'essa nella versione del. Balbi); 2) B, Balbi, Jago (Dietro i fuciti) di Sakurai Chon (2 voll.), Napoli, Casa editrice ItaloCino-Giapponese, 1917. 16 Rosaria Beviglia ‘Nogi®, Nel contesto di questa letieratura ispirata alla recente epopea bellica, pre- sentd anche un testo sul bushid6 (la via del guerriero)", La sua opera fu molto intensa ¢ valse effettivamente a divulgare la letteratura giapponese sia classica che moderna con edizioni a carattere eminentemente popolare®. Pit tardi pub- bblicd un volume di racconti ¢ di tradizioni popolari*. Det Balbi ricordiamo anche, sia pure a solo titolo di curiosita, una serie di opere di ambiente giapponese che dovevano sembrare scritte in collaborazione con giapponesi, ¢ furono per la mage gior parte pubblicate dalle case editrici «L'Estremo Oriente » di Villafranca di ‘Verona e di Venezia®. Queste opere andavano sotto il nome di T. My e B. Balbi, mentre sotto il nome di Balbi e di Fukuko andarono canti di stile giapponese®. ‘Ma sia Mya che Fukuko erano pseudonimi di Prina Pozzi Attilia. Sempre a cura del Balbi furono pubblicati altri lavori di questo tipo, di autori come Elizabeth Cooper © Jchan DiIvray®. La stessa casa editrice L’Estremo Oriente pubblicd un‘opera a firma di Mila® ed un volume che si presentava come la riduzione dram- matica della storia di Gompachi e Komurasaki, curata da Umberto Visetti e inti- tolata Shinjin, leggenda d'amore giapponese (1926). Si tratia nel complesso di opere che si caratterizzano come leziose rievocazioni di un'atmasfera giapponese, ma che per un certo periodo passarono per autentiche opere giapponesi ¢ furano lette perfino con avida curiosita. ‘Si era intanto iniziato un periodo di grande entusiasmo in ambiente napoletano sotto linflusso della personalita del poeta giapponese Shimoi Harukichi che tenne la cattedra dopo il Balbi fino al 1925. Egli, grande ammiratore dell'talia come ultima erede della latinita, e di D’Annunzio come suo portavoce poetico, si stabili a Napoli, dove fondo nel 1920, la rivista Sakura (Il ciliegio) - Prima Rassegna moderna europea dellarte e della poesia dell'Estremo Oriente. Nonostante che que- sto periodico ebbe un solo anno di vita, esso @ tuttavia importante, perché é ricco di saggi ¢ traduzioni sulla letteratura giapponese soprattutto moderna, dovuti princi- palmente all'alacre attivita dello Shimel, al quale si deve nello stesso periodo Ia pubblicazione di vari volumetti di unas Collana di rami fioriti di Sakura». Lo © Wasburn Stanley, Nogi. Storia di un eroe giapponese. Trad. di B. Balbi, Napoli, Casa, Editrive Italo-CinoGiapponese, 1917. M inazd Nitobe, Bushidd (Lanima del Giappone), Traduzione dal testo inglese di ‘B. Balbi, Napoli, Casa Editrice Italo-Cino-Giapponese, 1917. © Ricordiamo tra le sue tradurioni: B, Balbi, Canti giapponest di autori vari, Venezia, Casa Editrice I'Estremo Oriente, 1921; Telkayo, Cento poeii per cento canti (di F Teika), Trad. di B. Balbi 23; Roda Tokutomi, Sehizzt, Tra- duzione dal giapponese di B, Balbi, Venezia, Casa Editrice YEstremo Oriente, 1923; Roda ‘Tokutomi, Cener! ardenti, Venezia, Casa Editrice VEstzemo Oriente, sd. B. Balbi, Storie def vecchio Giappone, Roma, De Carlo, 193. 7, Mya ¢ B, Balbi, O-Ai-Sen, Villatranca di Verona, VEsiremo Oriente, 1985; L’Amore di Namiko, Venezia, VEstremo Oriente, 1919: Come il fiore del ciliegio, ibid., 192%; O-Kin- ‘kumno-san, ibid, (1924); Yuki € Taro, Villafranca di Verona, I'Estrema Oriente, Jnoltre Le memorie di wea geisha, I! loto rosso, It piccolo Ronin ec, 86 Fukuko B. Balbi, I canti dell'amore, Napoli, Casa ed. Italo-CinoGiapponese, s.4: 4a dolce oli, Vilafanea al Verona, "Este Oriene, +; Come i prune dt ene, ‘6 B. Cooper, If cuore di O-Sono-San, Trad, di B. Balbi, Villatranca di Verona, 'Estre- mo Oriente, 1935. #5, D'lyra ic B. Baibi), Napoli, Casa Itslo-Cino-Giappones Mila, Yaradzakurabana (Fiori di ciliegie montane), Villafranca di Verona, VEstremo ‘Oriente, 1935, I canti dei La Jetteratura giappanese in Italia a ‘Shimoi ebbe a collaboratori anche Rodolfo Vingiani, Elpidio Jenco, Gherardo Ma- one, Attilio Colucci, ccc. Nella collana citata apparvero alcuni dei grassi nomi della letteratura giapponese contemporanea. Di Kikuchi Kan (1882-1948), scrittore largamente popolare che godette fama di non-intellettuale € che viene chiamato ‘oggi in Giappone il bundan no ogosko cioe « il principe del mondo del romanzo », fu pubblicata la traduzione di Onsha no Kanata ni (Pitt che la vendetta) ®, romanzo a sfondo storico pubblicato in Giappone poco prima dello scoppio del primo conflitto mondiale. Un altro volume conteneva una piccola raccolta di opere di ‘Kunikida. Doppo (1871-1908), scrittore romantico per ecccllenza anche per la sun vita ingtieta e senza ditezione durante la quale fece pure il corrispondente di guer- ra dalla Cina (1895), Fra queste c'era Musashino (La pianura di Musashi) che & una delle opere pits belle di Doppo ¢ che era gid apparsa nella traduzione di Attilio Colucci su uno dei numeri di Sakura", preceduta da un rapido profilo dell’auto- re a cura dello Shimoi®, Anch‘esse gid apparse im parte tradotte su Sakura" ¢ precedute da una nota critica sull’autrice™, furono poi raccolte in volume per questa collana una scelta di bellissime liriche di Yosano Akiko col titolo di Onde del mare azzurro®. Yosano Akiko (18781941) @ una delle pitt grandi poetesse mo- dere e non soltanto del Giappone. Ella pubblicd una ventina di raccolte di versi, er lo pit ranka di una fattura squisita e di una non comune risonanza soprattutto quando canta dell'amore e della maternita, Formarono un altro volume le tradu- zioni di quindici kyOgen™, di cui tre erano gid apparsi sulla rivista insieme ad ‘uno studio su questo genete teatrale. Fu anche ripubblicato a parte, dopo essere apparso sulle pagine di Sakura” il poemetto Sulle orme dellippogrifo™ di Tsuchi Bansui, al quale in Sakuira lo Shimoi aveva git dedicato un profilo critico™, Tsuchi Bansui (1871-1952) fu rispetto alle varic correnti letterarie da cui cra travagliata Ja sua epoca quasi un indipendente, classico nella forma ¢ ridondante. Grande am- ® Kikuchi Hiroshi (Kan), Pie che la vendetia (Onsha no kanata ni) (romanzo}, con introduzione di H. Shimoi, Napoli, Collezione dei rami fioriti di sakura, 1920. ™ Kunikida Doppo, Opere. 1) La pienura di Musashi - 2) La voce delle onde - 3) Sul flume Sorachi - 4) Taccuino di Okamoto. Con introduzione di H. Shimoi, Collana dei rami fioriti di sakura, Napoli, 1920. % Attilio Colucci, « La pianura di Musasht di Kunikida Doppos, Satera, 4, 1920, pp. 4445, 5545 7 Shimoi H., « Kunikida Dopo», Sakura, 1, 1920, pp. 57-58, Yosano Akiko, «Onde del mare’azzurro », Trad. di E. Jenco, Sakura, 1, 1920, pp. 46. % E, Jenco, « Yosano Akiko», Sakura, 1, 1920, p. 3. % Yosano Akiko, Onde del mare azzurre (Sel-gai-ka), con un saggi Jeneo - traduzione di H. Shimd ed E. Jenco, Napoli, Collana dei rami fior ™ R. Vingiani c H. Shimoi, Kyégen, XV anticke farse giapponesi. Tra. dal giapponese i H. Shima, Napoli, Collana’dei rami floriti di sakura, 1920. T ky6gen’ sono farse popolaresche che costituiscono rapidi bozzetti della vita del tempo. Ebbero origine nelfepoca delle guerre civili (1339573) come intermerzi durante all spettacali Nd. Ce ne sono rimasti 20 completi in + raccolte i$ volumi_ciascuna, 7 R. Vingiani, H. Shimoi, « Kyogen (farse antiche). Traduzioni », Sakura, 1920, ppp. 52- 5%; SSH; 7173, oi, « Kydgen (Studi) », Sakura, 2, 1920, pp. 68-70, ™ Tsuchii Bansul, «Su le orme dellIppogrifo (Temba no Michi ni) », Sakura, 2, 1990, pp. 3136, ‘1 Feuchii Bansui (Rinkichi), Suc le orme delf'Ippogzifo (Temba no Michi ni), con una prefazione di Harukichi Shimoi, Napoli, Collerione dei rami fioriti di sakura,’ 1920. ‘HL. Shimoi, « Tsuchii Bansul », Sakura, 2, 1920, p. 37. 18 miratore del nostro D'Annunzio di cui ha la stessa opulenza di stile, gli dedicd questa poesia lunga (shinfaishi), densa di immagini retoriche ¢ scritta dopo un lunge periods di inoperosith alla notizia del progettato volo Roma-Téky6. Alcuni altri esponenti della cultura giapponese apparvero tradotti, sia pure molto parzial- mente, sulle pagine di Sakura. Vi si trovano due brevi brani estratti dai capitoli V ¢ VII del romanzo di Ichiyd Higuchi, NigoriE (Palude mortiferay* seguiti da un breve profilo della grande romanziera™. Ichiyd Higuchi (1872-1896) ebbe vita bre« vissima e travagliata dalla miseria fin dall’infantia, cosa che certamente contribui ad affinare in lei quella sensibilita e capacita di far rivivere intensamente nei suoi libri personaggi di un mondo umile attraverso un linguaggio semplice e puro. Un altro autore del quale venne presentata la vita e Vopera # Mori Ogai (1862-1922) ®, romanziere ¢ commediografo, esponente di una corrente naturalista moderata & profondo cunoseitore ¢ traduttore di letteratura germanica. Di lui, come esempio della capacita di osservarione di cui sono dotati gli studiosi giapponesi nei con- fronti delle letterature straniere fu tradotia una sorta di critica in forma letteraria ¢ poetica intitolata Kage (ombre)™. Si tratta di un dialogo fra l'ombra di Ippolita Sanzio ¢ Vombra di Giorgio Aurispa; i due personaggi de 11 trionfo della Morte di D’Annunzio per uno studio delle loro psicologie. Di Futabatei Shimet (1864-1909), iniziatore del romanzo realistic ¢ caposcuola dei traduttori di romanzi russi, fu presentato un brano di La storia di tat cagnolino ®, Essa costituisce la. prima parte di Heibon (Uno qualunque), il capolavoro di Shimei che @ una potente trilogia autobiografica, di cui La storia di un cagnolino narra V'infansia, L'amore per ta signorina Yukie Vadolescenza e La passione per O-lto ta maturita. Di Shijo apparve tuna traduzione dal Suswharai® che fu pubblicato nel 1779 e che letteralmente in- dica ultima pulizia generale che si fa tradizionalmente in Giappone alla fine del- Yano. Anche Horikawa ebbe posto su queste pagine tradotto da Shimoi®. Hori- kawa @ il titolo del IV atto del dramma in tre parti e sel atti Chikagoro Kawara no Tateniki (Recente litigio sul lett. del fiume), scritto in collaborazione fra Tamegawa Sésuke, Tsutsui Hariji ¢ Nagawa Shimesuke ed 3 lunico degli atti che ancora si canta come musica di jéruri e si recita nei kabuki come Intermezzo. Inoltre sparsi in vari numeri della rivista apparvero tradotti alcuni aneddoti € proverbi giapponesi . Quanto a studi e saggi critici } da segnalare un lavoro dello " IchiyO Higuchi, « Nigori-E (Palude mertifera) », dai cap. V ¢ VII, Trad. di Shimoi, Sakura, 5 e 6, 19%, ‘pp. 128126. © H. Shimoi, « Ichiyd, la meteora (profilo) », Sakura, 5 e 6, 1920, pp. 119122. "= HL Shimol, « Mori Ogai », Sakura, 1, 1920, p. 21. Mori Ogai, «Il trionfo della Morte (Kage: ombre) Shimoi ¢ Attilio Colucci, Sakura, 1, 1920, pp. 2224. © Futabatel Shimel (Hasegawa), « Storia di un eagnoline », trad, di Shimoi, Sakura, 2, 1920, pp. 4351. Snijd, « Dal Suswharat », trad. di H. Shimol, Sakura, 5 ¢ 6, 1920, p. 154. H. Shimoi, «Horikawa (Dai drammi cclebri antichi ¢ maderni del Giappone) », Sakura, 4, 1920, pp. 94.100. In veste di volumetto Vopera rispparve nello. stesso anno nella collezione « Daile opere celebti per il teatro antico e moderno del Giappone »: Horikawa, Traduzione, Studi ¢ note di Harukich! Shimoi, Napoli, Collana dei Rami fioriti di Sakura, 1920). “R. Vingiani, H. Shimoi, «Anrakuan Sakuden, Sesuishd. Aneddoti tradotti dal gliapponese », Sakura, 1920; 1, p. 28 2, p. 55; 4, pp. 115, 117; H. Shimoi, « Kotowaza, pro- verbi», Sakura, 1920, pp. 73, 110, 122, 132, 155. Traduzione di Harukichi La letteratura giapponese in Talia rt Shimoi sulla metrica giapponese™ © alcuni studi sul Manydshii (Raccolta delle diecimila foglie)®, Un altro saggio con annesse traduzioni fu dedicato a Karai Senryii, un esperto di maekuccke, un gioco peetico popolare diffusissimo in Giappone, Searyd (17181790) con i mumerusi. versi che gli crano stati inviati dal pubblico, dopo averne compiuta una scelta, inizié una raccolta cui diede il titolo Yanagidaru (Barile dé salice), e che fu in seguito continuata dalla sua scuola. Sulle pagine di Sakura si pud trovare la spiegarione di giochi molto popolari in Giap- pone, a sfondo poetico, come le «Carte da gioco di poesia» e le «Carte dei fiori »*, il racconto di piccole leggende anch'esse a sfoado poetico™ ¢ una novele Tina di tipo giapponese™, Inoltre vi furono pubblicati due brani musicali di Vin~ cenzo Davico su testo di due tanka di Yosano Akiko, Pid tardi per la collabora- zione fra Shimoi e Gherardo Marone furono pubblicate una raccolta di lirici™ e Ja traduzione di un romanzo di Murakami Makoto o Namiroku (186514), Mika wiki (Luna nuova) *. Nel 1924 lo Shimoi tornd in Giappone ed il suo posto fu trasferite al vecchio discepolo Rodolfo Vingiani che lo tenne fino al 1936, Questi pubblicd la traduzione dal giapponese dell'opera di Kamo no Chimei (11531216), VHdjoki (ricordi della, capanna di dieci hd)", che cra gid stata affrontata duc anni prima da Marcello. Muccioli ™, il quale gli succedette dal 1938 sulla cattedra napoletana. Marcello Muccioli ¢ nata a Roma nel 1898 cd é Vautore di quasi tutte Ie voci sulla cultura ¢ Ia civilta giapponese della Enciclopedia Italiana Treccani e delle ‘yori nei fascicoli di commento dell'Atlante Internazionale del Touring Club Italiano. EF stato inoltre il direttore della sezione cino-giapponese del Dizionario delle opere e dei personaggi della Bompiani (Milano 1947-50), al cui volume ottava egli con- tribui ‘con molti articoli sulla letteratura giapponese e cinese. Fra Je sue tradu- zioni cade ancora entro il limite cronologico che ci siamo posti per questa prima parte La centuria poetica di Fujiwara Teika (11621241); il resto, ed Ia parte pix cospicua, cade oltre il 1950. Frattanto aleuni studiosi non specialisti di cose giapponcsi ¢ con propositi % HL. Shimol, « Versificazione glapponese», Sakura, 1, 1920, pp. #084. oH. Shimot, « Manyé-sha », Saiera, 1, 1920, pp. 136-142. % H. Shimoi, « Senryit: studi e tradurioni », Sakura, 4, 1920, pp. 103-106. % Hi. Shimoi, « Uta-garuta: carte di poesia», Sakura, 1, 1920, pp. 8687. 8H, Shimoi, « Hanaawase: carte dei ficris, Sakura, 4, 1920, pp. 116i17. %H, Shimol, « Duello i poesia », Sakura, 1, 192, pp. 2627; id., « Tristi sono i fiori i yamabuki », Sakura, 4, 1929, pp. 11i-112 % H. Shimoi, « Prugno rosso, Sakura, 3, 1920, pp. 8586. V. Davico, «Un tanka di Yosano Abiko musicato da V. Davico », Sakura, 1920, 2, pp. 6651: 5, Dp. 148. © Lirict giapponesi, seelti e tradotti da Harukichi Shimoi ¢ Gherardo Marone, Lan- iano, Carabba, 1927. % Nakoto Murakami (nscud, Namiroku), Falce di luna (romanzo giapponese) di Na- miroku. (Trad. di H. Shimoi e G. Marone), Lanciano, Carabba, 1930, * R Vingianl, Lo HOjOki di Kamo no Chémei, Trad. dal giapponese con introdu- ions © note, Annali del Regio Istituto Orientale di Napoli, ¥, 1952, pp. 198-231. WOM, Muccioli, H8jeki di Kamo no Chémei, Lanciano, Carabba, 190, tm Fujiwara Teika (11621241), La centuria poetica (Hyakwnin Is-shu), Traduzione dal Biapponese, introduzione e commento di Marcello Muceioli, Firenze, G.C. Sansoni, 1950. Del Muccioli ricordiamo anche wn volume di carattere generale dal titolo Limpero siapponese, Roma, Cremonese, 1942, 2» Rosaria Beviglia essenzialmente divulgativi curavano opere che si ponevano ad un ottimo livello per serieta di trattazione, gusto ¢ sensibilita. Un posto di primo piano occupa in questo senso l'opera poctica di Mario Chini che, con Ie sue Note di Samisen - Va- riazioni su motivi giapponesi, comincid ad assicurare una certa risonanza di pub- blico alla lirica giapponese sin dai primi anni del secolo™, Nell'introduzione alledizione del 1919, rimasta definitiva di questa sua opera™, egli stesso non csitava a dichiarare: «Le mie variarioni piacevano, Le stampavano ¢ ristampe: vano riviste come la Settimana di Matilde Serao, Poesia di F.T. Marinetti e 'Eroica di G. Cozzani. Ne sceglievano le piit caratteristiche molteplici antologie scolastiche, ‘come quella del Mazzoni e del Pavotini, del Petraglione ¢ del Tocci, de! Battelli del Moro, del Pellizzari, del Rabizzani »™, Negli stessi anni era apparsa Ia Lette- ratura. e Crestomazia giapponese dell'Arcangeli® che con un agile criterio espo- sitive ed antologico compendiava le cognizioni sulla letteratura ¢ sulla cultura giapponese che si erano frattanto acquisite in Occidente con Topera dei maggiori yamatologi europel (I'Aston, ill Chamberlain, il Satow, il Florenz, il De Rosny, il Revon, ecc,), Sulla base delle prime traduzioni dei testi ", Tra il 1941 e il 1943 egli fu inoltre assiduo collaboratore della rivista Yamato, sulle ‘cui pagine trovarono posto vari studi che egli veniva affrontando su diversi aspetti della cultura giapponese '. Come professori di scambio, sempre nell'ambito delle iniziative dell'lsM.E.O., furono inviati in Giappone anche Francesco Severi ¢ Carlo Formichi, il quale ul- timo pubblicd un volume sul Giappone ed una raccolta di novelle orientali ™'. A Carlo Formichi si deve anche la prefazione di un'opera, dedicata nel 1942 alla amicizia italo-giapponese, che includewa, fra gli altri, due contributi del Mat sul tema dei rapporti tra il futurismo ed il mondo letterario giapponesc nel 1940, nel quadro dei rapporti sempre pitt intimi instaurati tra l'Italia ¢ il ppone, una casa editrice di TokyO aveva varato la stampa di un volume in italiano sulla cultura giapponese, a cura di wari autori™™. Lo. stesso veniva fatto a sua volta in Italia, dove la rivista Sapere dedicava un « numero unico» al Giap- pone nel quale figuravano alcuni saggi sulla letteratura a cura del Pizzagalli, dello Shimoi e del Tucci ™, ¥2 G. Tucci, I Giappone: traditione storica ¢ traditione artistica, Milano, Bocca, 1934. 43 G, Tucci, «Cina ¢ Giappone secondo un critico cinese », Bollettine deltIstituta Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, 1, 1935, pp. 15. 44 G. Tucci, « Poesia giapponese +, Asiatica, III, 1937, pp. 32833. 44 G, Tucci, Forme dello spirito asiatico, Milano-Messina, Casa Editrice Giuseppe Principato, 1940, 6G, Tucci, IL Bushidd; Ul: Consigli ai militari sui fronté di battaglia. Traduzione del colonnello Moriakira Simizu addetto militare ed aeronautico @Esercito del Nippon. Firenze, Le Monnier, 1932. Un‘altra opera sul bushidd, altre quella tradotta dal Balbi nel 117 veda, nota 6), fur quella di C. Monchieri, Bushidé: Lanima del Gisppone, Cuneo, stab. Tip. Edit Id. « "Classic laind in Glappone nel see, AVI», Yamato, 13, 191, p, 76: : Yamato, 1/7, 1841, pp. 207-208; Id., « Il loto della 1, pp. 307.308. C, Formichi, Nippon, Roma, Istituto per I'Enciclopedia De Carlo, 1912; Id., Novelle corteriali, Roma, De Carlo, 154, Liopera in eui essi apparvero si intitola: Giapponte, Volume dedicato all amicieia italo-giapponese. Prefazione di Carlo Formichi, Roma, C. Maryotti Editore, 1942. Tl vow lume raccoglie I seguenti arsicoll dl argomento Tetterario: Leo Magning, « Tl romanticismo giapponese », p. 258; Takeo Nolsiki, + Il teatro », pp. 261-263; F-T. Marinetti, « Ii futurismo € le avanguardie letterarie © artistiche in Giappone», -. 264; « Manifesto di Marinetti © degli acreopoeti seropitiori Hialiani ai futuristi giapponesi », p. 245; Nyozckan Hasegawa = Juzuro Simomura, «I fondamenti della cultura giapponese », pp. 272-215; Riniti Sasaki, <1 giornalismo in Giappone », pp. 293254. 1 Nippon - It Giappone d’ogei ¢ la sua cultura, Toky®, Nippon Dempo Tsushinsha, 1940. Di argomento letterario i seguenti articoti: Scighetosci Cavatache, « Arte drammatics iapponese », pp. 104113; « Agknouye (dramma del Noh) (la principessa Malvarosa) », pp. 12157; Macoto Sughiiama, « La dama in Glappone », pp. 114124, uit (Numero unico di) SAPERE, 143, Milano, U. Hoepli, 1940. Contiene di argomento letterario: A.M. Pizzagalli, « Poesia giapponese », pp. 354355; Harukiti Simoi, «La pid famosa e antica raccolta di poesie », p. 355; G. Tucci, « Lo Zen », p. 33334. 2 Rosaria Beviglia Dopo aver conseguito una borsa di studio dell'IsMLE.O. risiedette per lungo tempo in Giappone Giuliana Stramigioli, autrice di un’opera di carattere generale intitolata 11 Gieppone (Milano, Garzanti, 1940), di un profilo della vita del Giap- pone antico come si desume dai diari delle dame di corte #, nonché di un saggio su Shétoku Taishi ™, Fra le altre iniziative dell'lsME, & da segnalare la pubblicazione di un Bollettino sul quale apparve, tra gli altri lavori, un contributo di Giancarlo. Ca- stagna sul giornalismo giapponese™, La rivista Asiatica tuttavia, pubblicata dal 19%, fu Vorgano pi importante dell'ls.M.E.O, ¢ ad essa collaborarono vari autori. Citiamo fra gli altri: Salvatore Mergé con articoli sul teatro™ ¢ la poesia, & il Clarotti per la traduzione di un brano del romanzo Tsuchi to Heitai (Terra € soldati) di Hino Ashihei**. Lo stesso Merg¢ pubblico pitt tardi a Toky6 Ia tradu- zione del dramma No Chirei™. ‘Anche altri studiosi si occuparono del teatro giapponese sia con saggi che con traduzioni. Corrado Pavolini pubblicd un lavoro antologico sul teatro giappo- nese classico™; Enrico Fulchignoni pubblicd Ja traduzione di sette NO™; Toyo: chiré Nogami un breve lavoro sullo stesso genere™; Soichi Nogami un saggio sul teatro contemporaneo*® © a cura della Kokusai Bunka ShinkOkai apparve la presentazione del Né Aoi no Ue"™, Una breve rassegna antologica sul teatro era inclusa anche nel volume di P. Bellezza, Prose e poesie giapponesi, edito a Milano per i tipi della casa editrice Vallardi nella collana delle « Pagine Straniere », Ma chi coniribul a questi studi con un largo numero di traduzioni fu il padre sale- siano Mario Marega, il quale pubblicd anche, con un vasto apparato di note la tradurione italiana del Kojiki™ nonché varie traduzioni di opere tcatrali , fra 2G, Stramigioli, « La vita dell'antico Giappone nei diari di alcune dame di corte », Asiatioa, 1, 1937, pp. 137146. ¥2'G. Stramigioli, « Sciotoku, educatore delW'anima giapponese », Nuova Antologia, 16 novernbre 1937, pp. 180187. 3 GC. Castagna, « Il giornalismo in Giappone r, Boliettina dell'Istituta Italiano per il Medio ed Estrema Oriente, 1, 1935, pp. 241-253. Sullo stesso tema, V'articolo di R. Sasaki, ‘ fu soppressa dopo la guerra. Tuttavia Yattivita dei singoli studiosi continud ad essere abbastanza cospicua. Citiamo qui, fra gli altri, Guglielmo Scalise, Oreste Vaccari e Leo Magnino che si dedicarono soprattutto 2 studi linguistici e grammaticali, ma fra i quali il Magnino pubblicd anche due lavori a carattere letterario: una seelta di liriehe giapponesi™” e un saggio sul romanticismo nella poesia giapponese ®, Si occuparono anche di poesia Lionello Fiumi, che in collaborazione col giap- ponese Kuni Matsuo, pubblicd una piccola antologia di poeti giapponesi™t, che serve perd a dare un panorama abbastanza esauriente al leltore che si accosti per Ja prima volta all'argomento; AM. Pizzagalli con il suo saggio sulla poesia giap- ponese*; Giuseppe Rigacc! con una raccolta di poesie di BashO™, il pi grande ed amato poeta giapponese vissuto fra il 1644 © il 1694. Un settore della letteratura giapponese molto interessante, quello della fiaba, cui saranno dedicati studi e traduzione specialmente in seguito, e gia preso in esame dal Rivetta, @ stato riproposto da Annamaria Crind con una raccolta di racconti "4, # Murasaki Shikibu, «Gelsomino notturno » a cura di Giacinto Auriti, Nuova Anton fogia, 1° dicembre 1939, Roma. 34 Murasaki Shikibu, La Signora delfa Barca, a cura di Piero Jahier (titolo originale Ghengi Monogatari), Milano, Bompiani 1944; Murasaki Shikibu, It ponte dei sogni, a cura 4i Piero Jahier. (Titolo originale: Ghengi Monogatari). Trad. di Piero Jahier, Milano, Bom- iani,, 1947. 385 Murasaki Shikiba, I romanzo di Genji, (Dalla versione di Kiku Yamata condotta sulla traduzione inglese ‘i A. Valey © sul testo originale antico). Con prefazione di Ivo Domenichini. Firenze, Casa ed, Nerbini, 12 36 Questiultima pubblicd i Diari di Dame di Corte nellantico Giappone, Torino, Binau- ai, 196. 31's Ono no Komachi », Yamato, 1, 2, 191, pp. 4549. 3 G. Prosperi, «Due opere giapponesi al’ teatro delle Arti a Roma, I) Nel quartiere det niacert di Dkamatu; M1) La scuola di campagna, un atto di Takeda Izumo», Yamato, I, 4, 1983, pp, 9091 L. Magnino, Liriche giapponesi, Versione prefazione @ note di L. Magnino - « Stelle cars scrlltori stranieri a cura i Luigi Salvini e Bino Sanminiatelll. Milano, Gar- og’ L Mtenine, If romantisismo neta poesia giapponese. Roma, Rassegna Talia, iL, Fiumi, M. Kuni, Poet! giapponesi dloggi. Lanciano, Carabba, 1935. 3 A.M. Pizzagalli, « Poesia glapponese », Asiatica, 15 die. 1940, pp. 384355. (Per lo stesso si veda n. 111), 1H Bash, Poesie, Traduzione © nota di Giuseppe Rigacci, Firenze, Sansoni, 1944, MS AM. Crind, Uraskima ed altri racconti stayponest, Firenze, Fussi, 197, La letteravara gispponese in Italia B Infine dal “#0 in poi cominciarono a diventare sempre pit) numerose Ie tradu- zioni di opere complete di autori contemporanei, tra cui molto apprezzati anche dal pubblico, Futabatel Shimei di cui @ stato tradotto il remanzo Mediocrita (Heibon) ™* © Hino Ashibei, di cui sono stati tradotti i due romanzi appartenenti alla letteratura di guerra: Fanti nel Fango (Tsuchi to Heitai) e Orzo e soldati (Mugi to Heitai)**, Nel 1942 apparve il Seid6 no Kirisuto di Yoshiré Nagayo (a. 1888)"; nel 1946 i Taiyé nto nai machi dello scrittore proletario Sunao Tokw- maga (1899-1958) * Passando ora ad uno sguardo d’insieme sulla produzione italiana nel campo della Jetteratura giapponese, almeno fino alla data del 1950, possiamo osservare come abbia avuto una prevalenza assoluta, nell'interesse degli studiosi, la narrae ‘iva. In parte cid fu senz‘altro dovuto alla maggiore divulgabilita del genere e alle aspettative degli studiosi di riscuotere pit agevokmente Y'attenzione dei lettori ‘ottenendo cos) con migliori probabilita di riuscita di introdurre presso il pubblico italiano una cultura tanto remota ¢ non solo in senso spaziale, Ma non @ arri- Schiato ostervare come spesso, per aver troppo indugiato su queste posizioni, si sia avuto uno scadimento della scelia del materiale a favore di un maggiore cocf- ita che permettesse di far leva sul pubblico dal punto di vista ficiente di csoti della curiosité. Questo fino @ giungere al fenomeno dell'imitazione di cose giap- ponesi, che pare aver sortito ill suo effetto su un pubblico che aveva completa- mente frainteso il mondo orientale. Il fenomeno perd non doveva esscre né pro fondo né di lunga durata se, a conti fatti, le opere di rilievo della letteratura giap- ponese, affrontate con serieta di intenti da studiosi e traduttori, sono le pid: nume- rose ¢ quelle che hanno destato un‘attenzione pitt costante. Tuttavia é da notare che il pitx & stato fatto solo recentemente, dal momento, che anche considerandola da un punto di vista strettamente quantitativo, la produzione che abbraccia gli ‘anni dal 1935 al ‘30 equipara quasi quella che abbraccia il ben pitt vasto periodo che corre dal 1871 al 1935, Numerosi studi e traduzioni si sono volentieri concen- trati su varie opere classiche, soprattutto del periodo medioevale ¢ in particolare sulle raccolte ufficiali del veechio Giappone e sui monogatari, ma certamente 'ope- ra classica che ha avuto maggior risonanza in tutto il mondo occidentale ed anche in Italia & stato ill Genji Monogatari, scritto da colei che & considerata una delle pitt grandi scrittrici di tutti i tempi ¢ di tutto il mondo: Murasaki Shikibu. Molto impegno @ stato dedicato anche alla letteratura moderna che col passar degli anni verrA sempre pitt tradotta al pari delle altre letterature straniere. E pur essendo le opere complete di gran lunga inferiori numericamente alla traduzione di brani WS Futabateie Shimel, Mediocrita (romanzo}, Torino, Einaudi, 1941 Milano, Garzanti, ni, 1942, 18 Yoshird Nagayo, I! Cristo di Bronzo, Romance giapponese, a cura di Aldo Alberti, Milano, Casa Editrice A. Corticelli, 1942. "ON, (sie) Tolamnga, Quariiere senza sole (radusione dt Pierre Rancoz, Torino, Li breria Editrice Eclettica, 1942; Idem, Orzo € soldati, Trad. di Luciano Fabbri, 6 Rosaria Beviglia antologici, tuttavia 2 oggi, non diciamo soddisfacente, ma almeno bene avviata la eonoscenza di molti autori giapponesi fra il pubblico italiano. Lo stesso dicasi per Ia poesia e i poeti nipponiei che da noi hanno suscitato un‘ondata di entusiasmo che & arrivato anche in questo campo fino all'imitazione, sia dal punto di vista contenutistico, sia dal punto di vista metrico, per il suc: cesso che ebbe il breve componimento detto tanka, Pure di notevole rilievo la produzione teatrale. Avendo, infatti, sempre susci- tato grande interesse in Italia il settore teatrale, ma non avendo spesso Ia produ: zione nostrana sufficiente forza di rinnovamento né carica di originalita, si sperava forse di apportare un soffio di novita attraverso Ia conoscenza e lo studio di una espressione teatrale per molti versi impensabile per noi e che, in effetti, affrontata con eriterio, aveva altrove prodotto i suoi fruiti anche in campo cinematografico, come ben lasciano vedere i film del russo Eisenstein. Era inoltre auspicabile che, parte almeno di questo materiale, venisse rappresentato sulle nostre scene: ma a prescindere dall'arduita dell'impresa, anche dove cid fu tentato, non & riuscito che ‘a suscitare una breve eco di curiosita in pochi, ¢ non certo il sufficiente interesse reale dei pis, Infine anche altre manifestazioni di questa remota cultura come le fiabe, le leggende, i praverbi, i motti, gli aneddoti non sono stati accolti dal gran pubblico che in misura minima. Per cui, in conclusione, il da fare in questo settore, soprat- tutto dal punto di vista di una intelligente divuigazione, rimaneva di gran lunga superiore al gia fatto, Rosaria Beviglia La letteratura giapponese in Italia Parte II: 1950-1967 Nel periodo che prende in esame questa seconda parte della documentazione sulla Jetteratura giapponese in Italia, continua a manifestare un‘importanza rile vante come centro di studi e di attivits varie nel settore estremo-orientale in genere, ed in quello giapponese in particolare, Ja citta di Roma. Qui, infatti, operano quali centri di ricerche e di scambi culturali organismi come Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (IsME..}, Istituto Giapponese di Cultura e I'Istituto Orientale della Facolti di Lettere dell'Universita di Roma. LISME.O,, di cui si @ detto nella prima parte di questo lavoro, ha visto nel- Tultimo quindicennio consolidare ¢ sviluppare ogni scttore della sua attivita. Dagli scambi culturalf alle missioni scientifiche, dagli scavi archeologici ai corsi di lingue € culture orientali, dall'assegnazione di borse di studio alle manifestazioni artisti- che e cultural, dalla biblioteca al museo fino alla intensificazione dei contatti con ali Istituti e gli studios! orientalistici, tutte le inizlative dell'IsME,O, hanno suse: tato un notevole interesse non sole in campo nazionale ma anche internazionale. LiIstituto ha inolire costitutite per una pid efficace articolazione della sua attivita varie sezioni regionali, Quella lombarda fu costituita a Milano nel 1951 sotto la presidenza del Rettore della locale Universita Prof. Giuseppe Menotti De Francesco, Nel 1956 fu costituita un'altra sede a Venezia presicduta dal Prof, A. Spanio; nel 1958 un‘altra ancora a Torino con la presidenza del Prof. M. Vallauri, nel 1961 ad Ancona Ia sezione marchigiana alla cui presidenza venne posto il Prof. Carlo Bo, Rettore dell’Universita. di Urbino, c, infine, nel 1962 fu ta volta della sezione messi- nese sotto Ia presidenza dell’Assessore Comunale alla Pubblica Istruzione Prof. Calogero Bottaro. Dalle varie sezioni sono stati promossi anche corsi di lingua e cultura giappo- 10 150 Rosaria Beviglia ese, ¢ ad uso degli studenti sono stati pubblicati Iavori di un certo interesse, Citiamo quelli di Guglielmo Scalise e di Takuya Okuno *. ‘Sempre in seno all'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente fu costi- tuito gid nel 1950 il Centro di Studi di Cultura giapponese, che nel 1959 ha preso il nome di Centro Culturale Italo-Giapponese ¢ pol di Centre di Cultura Ttalo-Giappo- nese. Sotto certi aspetti esso fu una continuazione della vecchia « Societs degli Amici del Giappone r, esistente anteriormente al seconde conflitte mondiale; tut tavia le mutate condizioni politiche e sociali favorirono un indirizzo nuovo a carat- tere prettamente culturale. Sotto Ia presidenza dell’Ambasciatore Giacinto Auriti, il Centro venne sin dai primi anni esplicando la propria attivith con mostre d’arte, conferenze, proiezioni di film e documentari. Nel 1956 il Centro inizid la pubbli- cazione di una rivista bimestrale, « Cipangu », a carattere specificamente divulga- tivo che giunse fino al VIL numero, apparso mel maggio dell’anno seguente, sotto lia direrione di Mario Teti. Sulle pagine di questa rivista apparvero tradotti pa- rrecchi brani di alcuni autori giapponesi moderni e contemporanei, come Akutagawa ‘Ryiinosuke, Tanizaki Junichiro, Ihara Saikaku, Hirosuke Hamada’, alcune clabo- razioni ¢ traduzioni di N64, traduzioni dit haiku?, estratti da un volume pubblicato due anni prima a cura di Vanni Scheiwiller*, qualche profilo di poeti giapponesi moderni, curati da V.H. Viglielmo, Giuseppe Morichini e Takuya Okuno? ¢ saggi di Mario Teti sul teatro e sulla letteratura* e di Kenneth Yasuda sulla poesia haiku ‘A partite dal giugno 1957 Ia pubblicazione fu sospesa e sostituita da una rivista, trimestrale, intitolata «Giappone », giunta al suo terzo anno di vita sotto la dire- zione di Giuseppe Morichini. In questa nuova redazione trovarono posto traduzioni di brani i vario interesse, Di Tateno Nobuyuki, scrittore proletario che aveva subito le misure repressive contre la letteratura socialista ¢ antimilitarista ¢ che ancora nel dopoguerra aveva prodotto lavori di critica contre Ia politica che aveva condotio appunte alla guerra e poi alla sconfitta, apparve la traduzione del brano Sacca d'aria» di Giuseppe Morichini al quale si devono anche la traduzione di un passe del Kichigat Buraku Shiydé diké di Minoru Kida, buon traduttore dal 1G, Scalise, Appunti di storia della Jetteratura glapponese, Milano, IsMEO., Sez Lombarda, 1953" (in edizione ciclostiiata). 2 Ghiemon Takuya Okuno, J! romano nella letteratira giapponese contemporanea. Dispense del corso di lingua ¢ letteratura giapponese tenutto rielPanno accademico 1956- 1957, presso 15M.EO. © (Universita dé Roma, Roma, 1957 (edie. ciclostiata). 3°A cura di Mario Teti le seguenti traduzioni: Akutagwa Rytinosuke, «1 pidocchi », Cipareu, 2, 1956, pp. 1215; Idem, « Il verme del vino », Cipangu, 3, 1956, pp. 1217; Tanizaki Junichiré, ‘«I vermi preferiscone le alghe », Cipangu, 4, 1956, pp. 12-15; Ihara Saikaku, ‘Ltuomo dalla vita assoluta », (Koshokw ichidai otoko, cap. I), Cipangu, 5, 1982, pp. 1011; a cura di Takuya Okuno: Hirosuke Hamada, «I disoccupati», Cipanigu, 7, 1957, pp. 2223. 4, Pavolini, « Elaborazione di: Il Tamburo di Panno di Scami Motokivo », Cinanzu, 3, 1956, p. 9: G. Renondean, « Yoroboshi (N6) +, Cipaigs, 3, 1956, p. 10; P. Claudel, « L'aceelio nerg del sol levante (No) », Cipangu, 3, 1956, p. H 5 Chiba Toshira, G. Prampotini, «Tre Urishe» (Estratto da + Aniche liiche glappone si»), Cipangu, 5, Net Milane,Alliaegna dei Pesce d'Oro, 138 Crstampate @ Roma dalla casa editrice La Sfinge nel 1963). 7V.H. Viglielmo, « Profili: Natsume Soscki», Cipangu, Dicembre 1955, p. 5; G. Moris chini, < Pocti giapponesi moderni: Ishikawa Takuboku >,” Cipangu, 6, 1957, pp. 69, 22; Takuya Okuno, « L’essenza del romanzo @ Futabatel Shimeis, Cipamigu, 6, 1987, pp. 45. °M. Teti, « 11 teatro NO», Cipangu, 3, 1956, pp. 57; Idem, «La letteratura borghese », Cipangu, 5, 1957, pp. 9-10, 9 Fasuda Kenneth, « Poesia giapponese haiku », Cipangu, dicembre 1955, pp. 23. La ketteratura giapponese in Italia BL francese, i cui romanzi appartengono pitt propriamente al genere zuihirsu (note sparse), ¢ tin saggio su Fujawara Tei", Ancora di Akutagawa Ryunosuke si pud trovare su queste pagine la traduzione del racconto «I filo di ragno >, Da un romanz0 di Ooka Shohei, che si riallaccia al filone della narrativa di guerra e che hha avuto molto sucesso di pubblico fra di noi, come dimostrano le svatiate riedi zioni (alludiame a «La guerra del soldato Tamura»), fu anche pubblicato un bran col title «I proictiori»4, Di Arishima Ikuma, fu pubblicate il brano «IL voto a Sanio Jizd#*4; di Yamamoto Shagurd, prima note giornalista poi autore di numerosi racconti di carattere popolare per lo pil a soggetto medivevale, una breve novella", Vanno anche segnalati due contributi di Marcello Muccioli: un saggio su Tojin O-Kichi © una commemorazione di Harukichi Shimoi* della cui alacre attivita in [talia si @ ampiamente parlato nella prima parte; un saggio di Migliorini su Ki no Kaion; e un profilo della poctessa Yosano Akiko dovuto ad. Anna Maria Rossi Salvagnini™, ‘Nel 1959 la rivista Giappone fu sospesa a causa della scomparsa del dott. Giu- seppe Morichini, il quale fu colto dalla morte mentre curava la stampa del volume I Giappone. Profili della vita doggi®. A partire dal 1961 il Centro di Cultura Italo-Giapponese riprese la pubblicazione di una nuova rivista Jf Giappone, che, sotto la redazione di Adolfo Tamburello, apparve dal 1963 in poi in volumi annuali, Su queste pagine si possono-trovare un buon numero di traduzioni di opere sia classiche che moderne. Di Akutagawa RyGnosuke sono stati tradotti due racconti «Rashémon» ¢ «Ogin=®; di Mishima Yukio «Il racconto di Uikos, tratto dal 2 Rispettivamente: Tateno Nobuyuki, «Sacca d’aria (Aira poketto) », (Trad. di Gis seppe Morichini), Giappone, 1957, 1/1-2, pp. 2330; Minoru Kida, «Il maestro del tempio, acquistata Ia fama di spia, trovasi negli impicei~, (Trad. inedita di Giuseppe Morichini i un brano da: Kichiga Buraku Shaya KikO (Viaggio intomo al bargo strambo), Giap- pone, 1958, I/l-2, pp. 4147; G. Morichini, «Pagine di vita vissuta>: «Le stelle cadenti vivono » di «‘Tei Fujiwara, Giappone, 2, 1958, pp. 41-54. 1 Akutagawa Rytinosuke, «Il filo di ragno (Kimo no ito) +, (Trad. ai Giovanni Cirillo), Giappone, 1957, 1/12, pp. 1922. W'shéel Ooka, La guerra del soldato Tamura (titolo originale: Nobi, « Fuochi nei campi»), trad. di Giuseppe Morichini, Torino, Einaudi, [ ed, gennaio 1957, TI ed. aprile 1957, III ed. novembre 1951 (riedito successivamente de Mondador! nel 196). is Shohei Ooka, «I proietiori » (Da: La guerra del soldato Tamura), (Trad. di Giuseppe Morichini), Giappone, 1958, II/1-2, pp. 4853. 1 Arichima Huma, « I voto a Santo Jiz6. (Trad. di Salvatore Mergé), Glappone, 1989, 11/12, p. 30. 48 Yamamoto Shigurd, «Il cappello di paglia di frumento» (Titolo originale: Mug warabéshi, trad. di Giuseppe Morichini), Giappone, 1959, III/1.2, pp. 41-49, 4M. Muccioli, « Tojin0-Kichi », Giappone, 1951, pp._ 510; Idem, «Un grande amico stil: Harish Shim, Glappone, 1957 L1/2, op 34, 2G, Migliorini, «KI-no ‘Kain, un emulo di ‘Chikamatsu», Giappone, 1958, 11/12, vp. "A.M. Rossi Sslvagnini, «Una grande poetessa del Glappone: Yosano Akiko (1878 1942) », Giappone, II, 1958, pp. 2540. 8 Roma, Centro di Cultura ttaloGiapponese, 1959, I volume, con prefarione i Giu- seppe Tucci, contiene, fra gli aliri, i seguenti contributi: G. Auriti, «Onna Daigaku (La scuola superiore delle doane) », pp. 23.7; M, Muctioli, « La letteratura giapponese durante € dopo la seconda guerra mondiale », pp. 28-41; Tsuneshige Kuwabara, « L'attivita dello shingeki (nuovo teatro) 2, pp. 504; Shinnosuke Abe, « Il giornalismo », pp. 7176, % Akutagawa Rytinosuke, « Rashomon », (Trad. di Romano Vulpitia), fi Giappone, 1, 1961, pp. 4346; Akutagawa Rydnosuke, « Ogin», (Trad. di Maria Colombina Russo), 1! Giap: pone, 4, 1961, pp. 446. we Rosaria Beviglia j, edito in seguito integralmente jn italiano™ e che & servito anche da soggeite al film Enjé (L'incendio), presentato al Festival d’Arte Cinema- tografica di Venezia nel 1959; di Bashd il diario Okw no Hosomichi; una tradw- zione dello Heichd Monogatari e di un dramma Né®; di Masao Kume il brano «La tigre»; di Ki no Tsurayuki il Fosa Nikki®; di Mori Ogai il Sakai-jiken ®, Inoltre vi sono stati pubblicati numerosi saggi sulla letteratura® € sul teatro™ siapponesc. Un’altra rivista che ha variamente contribuito allo sviluppo di questo settore di ricerca sempre nell'ambito dell'IsM.E.O. € che fu fondata nel 1950 @ East and West. Sulle sue pagine, in relazione agli studi giapponesi si possono trovare lavori di Giacinto Auriti, Giuseppe Morichini, Marcello Muecioli, Mario Teti e Giuseppe Tueci*. Degna di rilievo @ inoltre Ia vasta serie di recensioni ¢ segnalazioni di libri, fra cui molti di Tetteratura giapponese specialmente classica, curate in parti- colare da Giuseppe Morichini, Adolfo Tamburello ¢ Romano Vulpitta. 2 Mishima Yukio, « Il ragsonto di Uiko », (Trad. di Romano Vulpitta), 12 Giappone, 3, 1961, pp. 4246, In edizione integrale Italiana il romanzo & apparso col tit6lo Hl padigtione oro, trad. di Mario Teti, Milano, Feltrinelti, 1962). 2 L. Paglino, A.M. Rossi Salvagning, «Dal diario di Matsuo Bash Oku no Hosomicht (Piccole sirade det Nord) s, It Giappone, 2, 1942, pp. 24-3, R. Vulpitta, «Lo Heicha Monogatari », (Introd. trad. e note), [! Giappone, 1964, pp. 241; Re Valpitia, «Un dramma Né: Yura, (ntrod, trad. ¢ mote)! Giappone, 188, Pp. 87-108. iar Kume, «La tigres, (Trad. ¢ comm. di Franco Corsi), I Gieppone, 5, 1965, pp. 107-11 no‘Tsurayuki, « Tosa Nikki (Diario di Tosa)» (ntrodurione, tradusione, note € anpentice cle possi de Tosu NiisG> dt Mario: Scalise), M1 Glappone, 1306, 9p. 117. % Mori Opal, « Sakai,jiken (Lineidemte di Sakal)» (introduzione, traduzione © note di Franco Corsi), I! Gieppone, 1966, pp. 177-203. Mishima Yukio, «Letteratura contemporanea giapponese», Jt Giappone, 1, 1961, pp. 3942, A.M. Borghini, «L'influenza occidentale sulla vita cuiturale ed artistica del Toreno Glappone, 11 Glappone, 2, 1961, pp. 2532; AM. Rossi Salvagnini, «Ill zomanzo ‘iapponese nel'era’ Meiji, 11 Giappone, 5, 1961, pp. 2633, Idem, «1 romanzo giappo ‘nese_nel novecento», If Giappone, 4, 1961, pp. "3642; A, Boscaro, « Una grande figura del Giappone antigo: Kob6 Dalshi” (F438) », It Gtappore, 3, 1963, pp. 1218; Kure Shi ‘eeichi, «Dante in Giappone », I! Giaypone, 195, pp. 17; A.M, Rossi Salvagnini, « Uno ittore giapponese contemporanco: Kinichird Tanizaki *, fH! Giappone, 185, pp. ‘115122; 1 apeili'F Guppone a naratva chess Giapoone is, mp. LBs, Dox , « Nuove interpretazioni della mitologia del Kojiki», it Giappone, 1965, He Walplita,« Carstter! della Ieteratura epics glapponese >, I? Gisppane, 1956, 3 AM. Rossi Salvagnini, «Il Kabuki», 11 Giappone, 1, 1962, pp. 2130; P. Beonio Broc- chiert,« II teatro giapponese’¢ la cultura italiana; il Gieppone, 1943, pp. Wl-l45; B, Orto- Jani, §.J,,« Impression! e prospettive del teatro glapponese », 11 Giappane, 1964, pp. 81-6; R. Vulpitta, « Introduzione al NO», Ii Giappone, 1965, pp. 73-86; P. Cagnoni, «Note sulle origini © sulla funzione della maschera nel dramma gianponese antice , Il Glappone, 196, pp. 95-110; Ké26 Komiya, «L’arte drammatica del Genrokn Kabuki: Tojird Sakata ed ‘Ayame Yoshizawa », {1 Giappone, 1986, pp. IFIU8, # G, Auriti, «Aestheticism in Ancient Japan», East and West, TII/1, 1952, pp. 1320; M, Teti, «The NB Plays are a Perfect Expression of Japanese Art», East and West, V/ 1955, pp. 297299: G. Morichini, « Prewar and Postwar Japanese Fiction, East and West, Vi, 198556, pp. [3¥i42; Idem, , East avd West, a. XII/1, 1961, pp. 1924 La Jetteratura giapponese in Ttalia 153 Frattanto anche Istituto Giapponese di Cultura iniziava, nel 1963, Ia publi: cazione di un Annuario, principalmente dedicato alla presentazione di lavori di autori ginpponesi su studi occidentali, Alcuni articoli di carattere eminentemente comparativo presentano, perd, un certo interesse anche nella nostra sede. La rivista publica, inoltre, a cura di autori giapponesi e italiani, una serie di recen- sioni e segnalazioni di libri, molti dei quali di argomento letterario. LUniversita di Roma ha continuato regolarmente la pubblicazione della Rivisea i Studi Orientali, sulla quale & apparsa una traduzione commentata della Hégen Monogatari, a cura di Giuliana Stramigioli, che detiene in detta Universita Vinse- ghamento di Lingua ¢ letteratura giapponese™. Altra citth che tiene vivo in Italia 'interesse per tutto ei che conceme le culture estremo orlentali ¢ Napoli dave § molto attivo Mstituto Universitario Orientale, Anche questo Istituto ha il suo organo di divulgazione negli Annali la cui parte giapponese & stata diretta ed & tuttora coordinata dal docente di lingua ¢ letteratura giapponese Marcello Muccioli, del quale si @ gid fatto cenno nella prima parte di questa esposizione ¢ che ha incrementato questi studi oltre che ‘con vari lavori su numerose riviste del settore, con una notevole serie di studi traduzioni di cui si dird pit ampiamente in seguito. Anche a questa rivista ill Muccioli ha callaborato con recensioni, studi sul teatro NO © un necrologio per Harukichi Shimoi®. Del giapponese Suekuni Akira si trovano qui due saggi, uno sull"haiku ¢ V/altro «sulla donna e I'amore nella poesia € nella societ’ giapponese »*. Per quanto riguarda I'insegnamento della lingua e della letteratura giapponese, oltre ai corsi gia segnalati, se ne tengono presso la facolt di Lingue ¢ letterature straniere dell'Universita di Venezia, dove insegna Paolo Beonio Brocchieri, uno studioso specializzatosi nel campo della letteratura filosofiea giapponese e che ha tradotto di Ishida Baigan il Seirimondo™, Alcuni corsi (tra cui uno biennale di perferionaimento) sono tenuti a Roma presso MIstituto Giapponese di Cultura. A Milano, inoltre, esiste un Centro di Studi Economic! ItaloGiapponese, presieduto da Paolo Beonio. Brocchicri, il quale publica un notiziario mensile intitolato ‘Giappone, che ha presentato numerose recensioni di libri di letteratura giapponese in traduzione italiana ¢ alcuni profili di scrittori come Kawabata Yasunari ¢ Mi- shima Yukio", ® Si veda: Sukehiro Hirakawa, « Letteratura comparata - Un esame di coscienza di ‘un comparatista giapponese », Annuario, Il, 198465, pp. 6173 Michio Fujisawa, « Dante nella letteratura moderna del Giappone », Armuario, II. 196465. pp. 7589; Ké26" Komiya, «Deutsche Dramen aut der Japanischen Bithne », Annudria, IV, 1966-67, pp. 197-207 3 G. Stramigioli, « Hogen Monogatari », Rivista di Studi Orientali, Universita di Roma, XLIJIIT, 1966, pp. 207271; XLII, 1967, pp. 121-183; XLII/IV, 1967, pp, 807453, M, Muccioli, «1 ‘Né" di Tomoe, dnnali dellTstituio Grientale di Napolf, ns TV, 1953, pp. 158497: Idem, « Il ‘Not ai Shunkwan », Awnali dell Istituto Orientate di Napoli, n3., 1953, pp. 189-252; Idem, « Harukich! Shimoi '(Necrologio) », Anmati deliIstituto Orien- tale di Napoli, ns. V1, 195486, pp. SUM: 3 Suekuni Akita,

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