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QUANDO DIO
DICE BASTA ...

II. Edizinne

EDIZIONE PAOLINE
Nemesio

QUANDO DIO
DICE BASTA ...

II. Edizione

EDIZIO N E PAOLI N E
UNA PAROLA ... « INSULSA J>?
Visto, si stampi
Sac. A n ton io Sn ba rin o, Su p . ·
Pescara, 1 Ottobre 1954.

Per la Curia G eneralizia


dello Pia Soc.ietà Sa n Paolo
Nulla osta olla stampa
Sa c. Giacomo A 1beri one
· Roma, 3 1 Ag osto 1954.
Uno dei protagonisti de « L'angelo dc
.l'inferno » di Moldi dice queste parole : « Pe
Nulla osta alfa stampa cato? Se ancora una volta usi questa vecch
Sac. Anto nio D'ortensio, Revisore
Pescara, 22 Gennaio 1953 insulsa parola, ti dò uno schiaffo. A quan
pare, tu invecchi davvero, e se non ti ten!
d'occhio, oggi o domani diventerai anche 1
Imprimatur un bigotto rimbambito come gli altri.
Pescara , 23 G ennaio 1953
Sac. Antonio Iannucci, del Gen. Vesc. « Peccato? Peccato è perdere una guerr
peccato è preparare un piano di guerra sco1
clusionato, peccato è ritardare, peccato è ne
annientare il nemico finchè è possibile, pe
cato è la debolezza, l'indugio, la cattiva po]
tica! Peccato è l'insuccesso! »
Questo parlare sembra un caso che p1
trebbe _interessare la semantica (la scien,
che studia le successive trasformazioni d
significati dei vocaboli). _Ai tempi d'oggi
ne fanno tante di queste tra&formazioni!
Stampato nella Tip. della Pia Soc ietà San Paolo
Via Nazionale Adria tica, 160 • Pescara 5
!} UN A P A ROLA ... «INSULSA»?

Uno dei protagonisti de « L'angelo del-


.l'inferno » di Moldi dice queste parole : « Pec-
cato? Se ancora una volta usi questa vecchia
insulsa parola, ti dò uno schiaffo. A. quanto
pare, tu invecchi davvero, e se non ti tengo
d'occhio, oggi o domani diventerai anche tu
un bigotto rimbambito come gli altri.
« Peccato? Peccato è perdere una guerra,
peccato è preparare un piano di guerra scon-
clusionato, peccato è ritardare, peccato è non
annientare il nemico finchè è possibile, pec-
cato è la debolezza, l'indugio, la cattiva poli-
tica! Peccato è l'insuccesso! »
Questo parlare sembra un caso che po-
trebbe interessare la semantica (la scienza
che studia le successive trasformazioni dei
significati dei vocaboli). Ai tempi d'oggi se
ne fanno tante di queste trasformazioni!

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Per esempio, sotto la parola pace bisogna, Ma la verità non muta.
secondo certi politici, intendere guerra. De- Il peccato è il vero grande male dell'uo-
mocrazia popolare è uguale al suo opposto : mo e del mondo, la causa di tutti i mali.
dittatura. Libertà, nel linguaggio di molti si- Esso è la volontaria ribellione della crea-
gnifica, secondo i casi, licenza e diritto in- tura umana al suo Creatore, del suddito al
contrastabile del più forte. Per progresso si supremo Legislatore e Sovrano, del figlio al
deve sovente intendere il contrario : regresso. Padre, dell'indigente al vero e sommo Bene,
La civiltà, quella che oggi molti vogiiono in- dell'affamato di felicità a Colui che è la Fe-
staurare, è identica a barbarie. E così via. Si licità stessa e il Premio perfetto.
vede proprio che i nomi diventano dei « pu-: Per molti queste verità sono come stoppa
ri, purissimi accidenti », come diceva quel pe- tra i denti. E allora cerchiamo altre parole e
dante ridicolo filosofo di Don Ferrante. immagini.
Questione di moda, di uso? Può essere. 'Tu non sei solo un essere istintivo, come
Piuttosto è giusto dire che ci si caccia persi- il tuo cane; ma ragionevole. La tua ragione
I
no qui l'ambizione e l'interesse. (E chi non ti dice : fuggi il male e fa il bene. E sai che
sa che questo misterioso animale ragionevo- bene è obbedire al legislatore, rispettare e
le che è l'uomo è capace di negare che due amare il padre. E male è fare il contrario. Il
più due fanno quattro, se gli torna conto?). peccato è dunque contro ragione.
Il travisamento della parola «peccato» sem- A te piace la perso~1a virtuosa : umile,
bra provenire dallo « Spirito del male» e obbediente, pura, ·giusta, leale, caritatevole.
« padre della menzogna». L'odio che egli ha La virtù è una buona qualità, un bene, un
verso l'uomo lo spinge a fargli credere il pec- decoro dell'uomo. Il peccato è invece opposi-
cato vero il rov~scio di quello che è in realtà, zione e distruzione della virtù. Dunque è un
vale a dire una cosa buona, piacevole, ama- male.
bile, che si può fare tranquillamente senza Ascolta la tua esperienza. Non è vero
temere conseguenze. che quando hai commesso qualche disordi-
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li
Per esempio, sotto la parola pace bisogna, Ma la verità non muta.
secondo certi politici, intendere guerra. De- Il peccato è il vero grande male dell'uo-
mocrazia popolare è uguale al suo opposto : mo e del mondo, la causa di tutti i mali.
dittatura. Libertà, nel linguaggio di molti si- Esso è la volontaria ribellione della crea-
gnifica, secondo i casi, licenza e diritto in- tura umana al suo Creatore, del suddito al
contrastabile del più forte. Per progresso si supremo Legislatore e Sovrano, del figlio al
deve sovente intendere il contrario : regresso. Padre, dell'indigente al vero e sommo Bene,
La civiltà, quella che oggi molti vogiiono in- dell'affamato di felicità a Colui che è la Fe-
staurare, è identica a barbarie. E così via. Si licità stessa e il Premio perfetto.
vede proprio che i nomi diventano dei « pu-: Per molti queste verità sono come stoppa
ri, purissimi accidenti », come diceva quel pe- tra i denti. E allora cerchiamo altre parole e
dante ridicolo filosofo di Don Ferrante. immagini.
Questione di moda, di uso? Può essere. 'Tu non sei solo un essere istintivo, come
Piuttosto è giusto dire che ci si caccia persi- il tuo cane; ma ragionevole. La tua ragione
I
no qui l'ambizione e l'interesse. (E chi non ti dice : fuggi il male e fa il bene. E sai che
sa che questo misterioso animale ragionevo- bene è obbedire al legislatore, rispettare e
le che è l'uomo è capace di negare che due amare il padre. E male è fare il contrario. Il
più due fanno quattro, se gli torna conto?). peccato è dunque contro ragione.
Il travisamento della parola «peccato» sem- A te piace la perso~1a virtuosa : umile,
bra provenire dallo « Spirito del male» e obbediente, pura, ·giusta, leale, caritatevole.
« padre della menzogna». L'odio che egli ha La virtù è una buona qualità, un bene, un
verso l'uomo lo spinge a fargli credere il pec- decoro dell'uomo. Il peccato è invece opposi-
cato vero il rov~scio di quello che è in realtà, zione e distruzione della virtù. Dunque è un
vale a dire una cosa buona, piacevole, ama- male.
bile, che si può fare tranquillamente senza Ascolta la tua esperienza. Non è vero
temere conseguenze. che quando hai commesso qualche disordi-
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li
ne - un peccato quindi - male te ne_incol- Ribellarsi al sommo Bene, rifiutarLo, sot-
se? Un male interno prima: quel rodìo che si trarsi a Colui che è la Felicità, vuol dire an-
chiama rimorso (supposto che la tua coscien- dare verso il male, scegliersi il male, l'infeli-
za non fosse incallita come la pelle del gi- cità. E' logico che sia così. Se poi si pensa ai
nocchio del cammello) non ti ha dato pace mali di ordine soprannaturale : suicidio della
fin che non ti sei rimesso a posto. E poi il vita divina dell'anima, perdita dei meriti,
disgusto, la noia, la nausea, la tristezza e perdita del Paradiso, reato di pena eterna,
forse anche la disperazione. bisogna dire che « nè l'uomo, nè il demonio,
Tu puoi renderti conto come una serie nè Dio medesimo possono fare ad un uomo
interminabile di mali sono evidentemente gli tanto m1le, quanto se ne fa egli medesimo
effetti naturali del peccato : disonore, ma- allorchè pecca mortalmente ».
lattie, talune vergognose, abbrutimento, do- Se l'uomo sapesse veramente quale im-
lori, miserie d'ogni genere, lutti, sciagure menso male è il peccato, non lo commettereb-
collettive. « Se coloro che soffrono ricostruis- be mai. Un filosofo pagano, Seneca, scriveva :
sero esattamente e sinceramente la storia dei « Ancorchè sapessi che gli uomini ignorereb-
loro mali, ne troverebbero il più spesso le bero il mio peccato e che Dio me lo perdo-
sorgenti nei propri errori e nelle propie col- nerebbe, non lo commetterei propio per mo-
pe. Il motivo principale, e non di rado uni- tivo della sua bruttezza ». /
co, delle rovine su cui piangono amaramen- Per fare il peccato bisogna essere igno-
te, va cercato nella loro imprudenza, nella ranti, deboli, malvagi, spregiudicati.
loro intemperanza, nella loro ambizione, nel
loro orgoglio, nella loro debolezza » (Zacchi,
Il problema del dolore, p. 165, ed. 6.a).
La sapienza di Dio ha così ordinato le
cose, che l'uomo trova la sua pumz1one in
ciò che è stato il suo piacere.

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ne - un peccato quindi - male te ne_incol- Ribellarsi al sommo Bene, rifiutarLo, sot-
se? Un male interno prima: quel rodìo che si trarsi a Colui che è la Felicità, vuol dire an-
chiama rimorso (supposto che la tua coscien- dare verso il male, scegliersi il male, l'infeli-
za non fosse incallita come la pelle del gi- cità. E' logico che sia così. Se poi si pensa ai
nocchio del cammello) non ti ha dato pace mali di ordine soprannaturale : suicidio della
fin che non ti sei rimesso a posto. E poi il vita divina dell'anima, perdita dei meriti,
disgusto, la noia, la nausea, la tristezza e perdita del Paradiso, reato di pena eterna,
forse anche la disperazione. bisogna dire che « nè l'uomo, nè il demonio,
Tu puoi renderti conto come una serie nè Dio medesimo possono fare ad un uomo
interminabile di mali sono evidentemente gli tanto m1le, quanto se ne fa egli medesimo
effetti naturali del peccato : disonore, ma- allorchè pecca mortalmente ».
lattie, talune vergognose, abbrutimento, do- Se l'uomo sapesse veramente quale im-
lori, miserie d'ogni genere, lutti, sciagure menso male è il peccato, non lo commettereb-
collettive. « Se coloro che soffrono ricostruis- be mai. Un filosofo pagano, Seneca, scriveva :
sero esattamente e sinceramente la storia dei « Ancorchè sapessi che gli uomini ignorereb-
loro mali, ne troverebbero il più spesso le bero il mio peccato e che Dio me lo perdo-
sorgenti nei propri errori e nelle propie col- nerebbe, non lo commetterei propio per mo-
pe. Il motivo principale, e non di rado uni- tivo della sua bruttezza ». /
co, delle rovine su cui piangono amaramen- Per fare il peccato bisogna essere igno-
te, va cercato nella loro imprudenza, nella ranti, deboli, malvagi, spregiudicati.
loro intemperanza, nella loro ambizione, nel
loro orgoglio, nella loro debolezza » (Zacchi,
Il problema del dolore, p. 165, ed. 6.a).
La sapienza di Dio ha così ordinato le
cose, che l'uomo trova la sua pumz1one in
ciò che è stato il suo piacere.

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tl,1 TUTTO SI PAGA tacere i capricci del giovane, contrastare le sue
pretese irragionevoli, sciocche, dannose, usa-
re la maniera forte a costo di farlo soffrire,
ptmirlo perchè capisca ciò che è male e non
lo ripeta. Se invece accondiscende a tutte le
sue voglie e vizi, dimostra di non amarlo be-
ne, di amarlo male, ciò che, secondo la paro-
la di S. Agostino, è lo stesso che odiarlo.
Un giovane VIZioso, cattivo, che disub- Iddio è padre, il più perfetto e buono dei
bidisce e oltraggia il padre buono, saggio, padri. Egli ci avverte: « Figlio mio, non tra-
desideroso del suo bene, compie un atto cat- scurare la correzione del Signore e non per-
tivo, una colpa, e si condanna da sè a su- derti di animo quando ti corregge, perchè il
bire le conseguenze. Può darsi che il padre Signore corregge colui che Egli ama ed ado-
non lo castighi, pensando che quello sia ben pera la sferza con ogni figlio che riconosce
conscio d'aver fatto male : - L'ingrato se ne ·ome suo» (Prov. 3, II - 12).
pentirà, avrà rimorso, sarà scontento di sè, Ma non si dice che Iddio è infinitamente
forse soffrirà non poco. E tutto ciò è già ca- huono e misericordioso? E come è possibile
stigo, quel castigo che è nella natura stessa allora che castighi?
della colpa. '
E' vero. Egli è bontà e misericordia infi-
Può darsi però che quello scapestrato sia 11 ita. Perdona, aspetta, tollera con longanimi-
piuttosto insensibile, che stia per abituarsi o 11\, chiama con insistenza... e punisce proprio
sia già abituato al malfare. Il padre, che non per misericordia; per ritrarre dal male il pec-
cessa di amarlo, lo castiga. Nessuno potrà di- ctll ore e risparmiargli il peggiore e definivo
re che quell'uomo sia ingiusto o non voglia ·astigo : l'eterno. Anche il più gran peccato-
bene al figlio. Anzi proprio per questo dimo- re, fin che è in vita, può e deve sperare la
stra di amarlo. Egli si sente obbligato a far remissione delle colpe sue.
IO II
tl,1 TUTTO SI PAGA tacere i capricci del giovane, contrastare le sue
pretese irragionevoli, sciocche, dannose, usa-
re la maniera forte a costo di farlo soffrire,
ptmirlo perchè capisca ciò che è male e non
lo ripeta. Se invece accondiscende a tutte le
sue voglie e vizi, dimostra di non amarlo be-
ne, di amarlo male, ciò che, secondo la paro-
la di S. Agostino, è lo stesso che odiarlo.
Un giovane VIZioso, cattivo, che disub- Iddio è padre, il più perfetto e buono dei
bidisce e oltraggia il padre buono, saggio, padri. Egli ci avverte: « Figlio mio, non tra-
desideroso del suo bene, compie un atto cat- scurare la correzione del Signore e non per-
tivo, una colpa, e si condanna da sè a su- derti di animo quando ti corregge, perchè il
bire le conseguenze. Può darsi che il padre Signore corregge colui che Egli ama ed ado-
non lo castighi, pensando che quello sia ben pera la sferza con ogni figlio che riconosce
conscio d'aver fatto male : - L'ingrato se ne ·ome suo» (Prov. 3, II - 12).
pentirà, avrà rimorso, sarà scontento di sè, Ma non si dice che Iddio è infinitamente
forse soffrirà non poco. E tutto ciò è già ca- huono e misericordioso? E come è possibile
stigo, quel castigo che è nella natura stessa allora che castighi?
della colpa. '
E' vero. Egli è bontà e misericordia infi-
Può darsi però che quello scapestrato sia 11 ita. Perdona, aspetta, tollera con longanimi-
piuttosto insensibile, che stia per abituarsi o 11\, chiama con insistenza... e punisce proprio
sia già abituato al malfare. Il padre, che non per misericordia; per ritrarre dal male il pec-
cessa di amarlo, lo castiga. Nessuno potrà di- ctll ore e risparmiargli il peggiore e definivo
re che quell'uomo sia ingiusto o non voglia ·astigo : l'eterno. Anche il più gran peccato-
bene al figlio. Anzi proprio per questo dimo- re, fin che è in vita, può e deve sperare la
stra di amarlo. Egli si sente obbligato a far remissione delle colpe sue.
IO II
donare, ma è bene che il farabutto sia puni-
Ma Iddio è anche giustizia infinita. Il per-
dono lo concede solo a chi si pente, cioè a to secondo la legge. E' giustizia.
· chi compie la prima indispensabile peniten- Dio, Essere sommo, Creatore e Signore
za, che è il dolore dell'animo (primo castigo dell'universo, ha tutti i diritti sulle sue crea-
volontario) per il male che si è commesso. . ture umane. Non può rinunciarvi. Sarebbe
Chi non si pente, può venire colpito dalla un assurdo: cesserebbe d'esser giusto e così
giustizia vendicatrice, appunto per avere ri- cesserebbe d'esser Dio, appunto perchè Dio
fiutato la misericordia. è la Giustizia infinita. Egli vuole che tutti gli
uomini lo credino, lo obbediscano, lo rispet-
*** tino e lo amino. Per questo occorre che Egli
Allora, se io mi pento, Dio non deve più adoperi tutti i mezzi adatti per richiamare i
castigarmi. trasgressori all'osservanza dei loro doveri ver-
Il ragionamento non tiene. so di lui. Tocca alla giustizia questo compi-
Anche nel caso in cui il peccatore abbia to. Essa fa riconoscere per forza, a chi non
ottenuto il perdono, gli può rimanere - e ge- lo vuole riconoscere per amore, che Egli solo
neralmente rimane - un debito di pena da è il Signore di tutti. Le violazioni dei suoi
soddisfare. diritti commesse dagli individui, dalle fami-
Un ladro può benissimo essere pentito e glie, dalle nazioni, dall'umanità occorre che
ottenere il perdono della sua colpa; ma il de- vengano esemplarmente punite.
rubato, anche dopo che gli ha concesso il per- Il vero Dio è infinitamente buono, ma in-
dono, è in pieno diritto di esigere da lui la
sieme infinitamente giusto. I due attributi non
restituzione. E' giustizia. Un calunniatore
si oppongono fra di loro, non si escludono,
può ottenere remissione dell'oltraggio dalla
anzi armonizzano perfettamente. La bono-
sua vittima, ma questa ha diritto di esigere
mìa invece non è un attributo divino. Il vero
la ritrattazione dell'offesa e il risarcimento
Dio non è « lo sciocco dio della buona gen-
dei danni al suo buon nome. E' giustizia.
te» (Sertillanges), che ognuno possa trattare
Una persona che subisce violenza può per-

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donare, ma è bene che il farabutto sia puni-
Ma Iddio è anche giustizia infinita. Il per-
dono lo concede solo a chi si pente, cioè a to secondo la legge. E' giustizia.
· chi compie la prima indispensabile peniten- Dio, Essere sommo, Creatore e Signore
za, che è il dolore dell'animo (primo castigo dell'universo, ha tutti i diritti sulle sue crea-
volontario) per il male che si è commesso. . ture umane. Non può rinunciarvi. Sarebbe
Chi non si pente, può venire colpito dalla un assurdo: cesserebbe d'esser giusto e così
giustizia vendicatrice, appunto per avere ri- cesserebbe d'esser Dio, appunto perchè Dio
fiutato la misericordia. è la Giustizia infinita. Egli vuole che tutti gli
uomini lo credino, lo obbediscano, lo rispet-
*** tino e lo amino. Per questo occorre che Egli
Allora, se io mi pento, Dio non deve più adoperi tutti i mezzi adatti per richiamare i
castigarmi. trasgressori all'osservanza dei loro doveri ver-
Il ragionamento non tiene. so di lui. Tocca alla giustizia questo compi-
Anche nel caso in cui il peccatore abbia to. Essa fa riconoscere per forza, a chi non
ottenuto il perdono, gli può rimanere - e ge- lo vuole riconoscere per amore, che Egli solo
neralmente rimane - un debito di pena da è il Signore di tutti. Le violazioni dei suoi
soddisfare. diritti commesse dagli individui, dalle fami-
Un ladro può benissimo essere pentito e glie, dalle nazioni, dall'umanità occorre che
ottenere il perdono della sua colpa; ma il de- vengano esemplarmente punite.
rubato, anche dopo che gli ha concesso il per- Il vero Dio è infinitamente buono, ma in-
dono, è in pieno diritto di esigere da lui la
sieme infinitamente giusto. I due attributi non
restituzione. E' giustizia. Un calunniatore
si oppongono fra di loro, non si escludono,
può ottenere remissione dell'oltraggio dalla
anzi armonizzano perfettamente. La bono-
sua vittima, ma questa ha diritto di esigere
mìa invece non è un attributo divino. Il vero
la ritrattazione dell'offesa e il risarcimento
Dio non è « lo sciocco dio della buona gen-
dei danni al suo buon nome. E' giustizia.
te» (Sertillanges), che ognuno possa trattare
Una persona che subisce violenza può per-

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a suo capriccio. ~ LE SFIDE DEGLI ATE(
Può castigare, e castiga realmente.
"ii « Tutto si paga » : o presto o tardi - o
\ di qua o di là - o di qua e anche di là.
Delle pene dell'altra vita, la cui esistenza
i cristiani debbono credere per fede, io non
intendo qui trattare. Parlo solo dei castighi
che la giustizia divina infligge durante que-
sta vita, e non di quelli generali e normali, Malti secoli fa, uno dei più grandi poeti
bensì di episodi circonstanziati, tali da appa- di tutti i tempi, Davide, scriveva queste pa-
rire punizioni speciali di Dio. role : « Lo stolto ha detto in cuor suo : -
Che cosa antipatica! viene da pensare. Dio non c'è» (Salmo 13, I).
· « In cuor suo »·, nel segreto, forse pensan-
Lo concedo. Tante cose sono antipatiche
nella vita : la fame, la fatica, , la malattia, la do che la bestemmia era gravissima, inaudi-
morte. Eppure bisogna pensarci e ci si pensa ta. Oggi siamo progrediti. Una turba di gen-
per forza. Se hai fatto un debito di cento- te che si crede tutt'altro che stolta, va gri-
mila lire, non ti illuderai che a forza di non dando con petulanza: « Dio non c'è. La re-
pensarci, di disinteressartene semplicemente, ligione è una chimera, un'invenzione, l'oppio
il debito ti venga rimesso?! dei popoli ».
« Tutto si paga ». Anche con Dio, e spe-
E Dio prende in parola questi omiciattoli
fatti storici che riferisco e che renderanno in- farneticanti di superbia, facendo sentire che
•S llllmente con Lui. Lo dimostrano i molti Egli c'è.
teressante il poco simpatico argomento. ***
Siamo nel periodo dell'immediato dopo-
Dio non paga il sabato... ma paga. guerra (la seconda). Il giornale mantovano
Cittadella riferiva che in un paese della pro-

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a suo capriccio. ~ LE SFIDE DEGLI ATE(
Può castigare, e castiga realmente.
"ii « Tutto si paga » : o presto o tardi - o
\ di qua o di là - o di qua e anche di là.
Delle pene dell'altra vita, la cui esistenza
i cristiani debbono credere per fede, io non
intendo qui trattare. Parlo solo dei castighi
che la giustizia divina infligge durante que-
sta vita, e non di quelli generali e normali, Malti secoli fa, uno dei più grandi poeti
bensì di episodi circonstanziati, tali da appa- di tutti i tempi, Davide, scriveva queste pa-
rire punizioni speciali di Dio. role : « Lo stolto ha detto in cuor suo : -
Che cosa antipatica! viene da pensare. Dio non c'è» (Salmo 13, I).
· « In cuor suo »·, nel segreto, forse pensan-
Lo concedo. Tante cose sono antipatiche
nella vita : la fame, la fatica, , la malattia, la do che la bestemmia era gravissima, inaudi-
morte. Eppure bisogna pensarci e ci si pensa ta. Oggi siamo progrediti. Una turba di gen-
per forza. Se hai fatto un debito di cento- te che si crede tutt'altro che stolta, va gri-
mila lire, non ti illuderai che a forza di non dando con petulanza: « Dio non c'è. La re-
pensarci, di disinteressartene semplicemente, ligione è una chimera, un'invenzione, l'oppio
il debito ti venga rimesso?! dei popoli ».
« Tutto si paga ». Anche con Dio, e spe-
E Dio prende in parola questi omiciattoli
fatti storici che riferisco e che renderanno in- farneticanti di superbia, facendo sentire che
•S llllmente con Lui. Lo dimostrano i molti Egli c'è.
teressante il poco simpatico argomento. ***
Siamo nel periodo dell'immediato dopo-
Dio non paga il sabato... ma paga. guerra (la seconda). Il giornale mantovano
Cittadella riferiva che in un paese della pro-

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vincia ebbe luogo il funerale imponentissimo scibile e detestabile. In piazza dei Signori, a
e scarlattissimo del compagno X, anima di Vicenza, dopo l'eccidio di Brendola, egli ave-
tutto il movimento comunista del luogo. va sfidato l'ira di Dio per provarne l'esisten-
Quando stava - il terribile compagno - za: « Chi è questo Dio e dov'è? » egli chiese
per cogliere i sudati allori di una propagan- ad alta voce e con ironia. « Se c'è mi tolga
da svolta con fanatico furore, fu fermato al la parola, se può! E se non c'è che ci stanno
varco. Una malattia fulminante ne stroncò a fare i preti? Certa folla applaudì stupida-
la forte esistenza. mente. Il deputato Piccoli partì per Roma, e
In un comizio aveva gridato: « Epurati neil'aula di Montecitorio una sincope lo ri-
definitivamente gli uomini, epureremo anche duceva il giorno dopo, in fin di vita. Si salvò
Iddio! ». ancora; ma per poco. Il suo cuore aveva i pal-
Mentre i compagni compatti correvano , piti contati. -Viaggiando di notte sentì il biso-
alle urne, il campanone della torre civica dif- .gno di dar aria a questi palpiti. Aprì lo spor-
fondeva per l'aria i suoi mesti rintocchi. La tello, si sporse troppo, cadde lungo la via
\. falce disegnata dallo snodarsi del corteo fu- ferrata in paese sconosciuto, nelle tenebre
nerario nella grande piazza - vista dall'alto della notte.
- sembrava un inesorabile strumento nelle I socialisti credettero per un istante che
mani della giustizia divina. Più di qualcuno fosse caduto vittima dei fascisti, No, il de-
tra la folla andava sussurrando : « Che stra- litto fu escluso; e la mano misteriosa, che lo
na coincidenza! E poi ci si vorrebbe far cre- colpiva in quel modo, non poteva essere rag-
dere che sopra le nubi non c'è nessuno ... ». giunta dall'ira dei socialisti.
L'On. Piccoli è miseramente scomparso,
*** e i preti rimangono a spiegare al popolo il
Il fine aristocratico on. Piccoli, dal porta- rispetto, l'obbedienza e l'adorazione a Dio~
mento impeccabile, distintissimo, dai guanti che è padrone assoluto defla vita e della mor-
bianchi e dai capelli e baffi bianchissimi... a te dell'uomo » (La Verg. del Ros., apr.
contatto della folla.~. nei comizi, era irricono- magg., 1921 ).
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2. - Qu.ando Dio ...
vincia ebbe luogo il funerale imponentissimo scibile e detestabile. In piazza dei Signori, a
e scarlattissimo del compagno X, anima di Vicenza, dopo l'eccidio di Brendola, egli ave-
tutto il movimento comunista del luogo. va sfidato l'ira di Dio per provarne l'esisten-
Quando stava - il terribile compagno - za: « Chi è questo Dio e dov'è? » egli chiese
per cogliere i sudati allori di una propagan- ad alta voce e con ironia. « Se c'è mi tolga
da svolta con fanatico furore, fu fermato al la parola, se può! E se non c'è che ci stanno
varco. Una malattia fulminante ne stroncò a fare i preti? Certa folla applaudì stupida-
la forte esistenza. mente. Il deputato Piccoli partì per Roma, e
In un comizio aveva gridato: « Epurati neil'aula di Montecitorio una sincope lo ri-
definitivamente gli uomini, epureremo anche duceva il giorno dopo, in fin di vita. Si salvò
Iddio! ». ancora; ma per poco. Il suo cuore aveva i pal-
Mentre i compagni compatti correvano , piti contati. -Viaggiando di notte sentì il biso-
alle urne, il campanone della torre civica dif- .gno di dar aria a questi palpiti. Aprì lo spor-
fondeva per l'aria i suoi mesti rintocchi. La tello, si sporse troppo, cadde lungo la via
\. falce disegnata dallo snodarsi del corteo fu- ferrata in paese sconosciuto, nelle tenebre
nerario nella grande piazza - vista dall'alto della notte.
- sembrava un inesorabile strumento nelle I socialisti credettero per un istante che
mani della giustizia divina. Più di qualcuno fosse caduto vittima dei fascisti, No, il de-
tra la folla andava sussurrando : « Che stra- litto fu escluso; e la mano misteriosa, che lo
na coincidenza! E poi ci si vorrebbe far cre- colpiva in quel modo, non poteva essere rag-
dere che sopra le nubi non c'è nessuno ... ». giunta dall'ira dei socialisti.
L'On. Piccoli è miseramente scomparso,
*** e i preti rimangono a spiegare al popolo il
Il fine aristocratico on. Piccoli, dal porta- rispetto, l'obbedienza e l'adorazione a Dio~
mento impeccabile, distintissimo, dai guanti che è padrone assoluto defla vita e della mor-
bianchi e dai capelli e baffi bianchissimi... a te dell'uomo » (La Verg. del Ros., apr.
contatto della folla.~. nei comizi, era irricono- magg., 1921 ).
16 17
2. - Qu.ando Dio ...
*** pito da apoplessia fulminante (Sussidi, q. II,
Un negoziante di legname si trovava col 1949, p. 146).
suo carico sulla piazza di un piccolo centro ***
di Francia in un giorno di fiera. Siccome gli Ai primi di febbraio 1847 diversi lavora-
affari gli andavano male, ad un certo punto tori erano a tavola in un'osteria del comune
si voltò verso la chiesa che prospettava la di Goupilières-Renfougères. Uno di costoro,
piazza, e, levando in alto ii pugno e digri- più per abitudine che apposta, prese a stra-
gnando i denti, gridava : « O Dio, se esisti pazzare il nome di Dio. L'oste lo avvertì con
schiacciami». Detta l'orribile imprecazione, buone maniere; e il lavoratore, che in fondo
parti per il suo paese e, fermatosi colà pure non era un miscredente, gli diede retta. Ma
davanti alla chiesa, prese a scaricare il car- ecco che un altro di quelli, un tessitore, co-
ro di legname in giorno di domenica. Il le- mincia a dire che non c'è Dio, e poi vomita
gname ad un tratto precipitò e gli schiacciò bestemmie orrende contro Dio e contro la
il petto. Trasportato in casa, chiese di con- religione. Il buon oste procura di abbonire
fessarsi; ma quando giunse il confessore era quel frenetico con parole dolci e amorevoli,
già morto (Colletti, Il cristiano istruito). ma il tessitore gli risponde con beffa : « Oh,
sì! davvero; il tuo Dio eh? Guarda, voglio
*** andare a cena con lui stasera». E immanti-
nente cade a terra come se un fulmine l'a-
Presso Caen una domenica, un uomo s1 vesse colpito, e muore (G. Pasquali, La paro-
trova in un'osteria con un amico. Il suono la infernale, p. 59, Ed. Paoline, 1950).
delle campane lo fa andare in bestia e vomi- ***
tare bestemmie contro la religione e i preti. Lenin (Vladimiro Ilyic Ulyanov) fu l'or-
Quindi prende il bicchiere e alzandosi grida : ganizzatore del comunismo russo, negatore
« Se vi è Dio, m'impedisca di bere il mio di Dio, dell'anima e della religione, così co-
bicchiere». Non ha terminato di pronuncia- me Stalin ne fu l'esecutore nel piano speri-
re queste parole, che stramazza al suolo col- mentale.
18 19
*** pito da apoplessia fulminante (Sussidi, q. II,
Un negoziante di legname si trovava col 1949, p. 146).
suo carico sulla piazza di un piccolo centro ***
di Francia in un giorno di fiera. Siccome gli Ai primi di febbraio 1847 diversi lavora-
affari gli andavano male, ad un certo punto tori erano a tavola in un'osteria del comune
si voltò verso la chiesa che prospettava la di Goupilières-Renfougères. Uno di costoro,
piazza, e, levando in alto ii pugno e digri- più per abitudine che apposta, prese a stra-
gnando i denti, gridava : « O Dio, se esisti pazzare il nome di Dio. L'oste lo avvertì con
schiacciami». Detta l'orribile imprecazione, buone maniere; e il lavoratore, che in fondo
parti per il suo paese e, fermatosi colà pure non era un miscredente, gli diede retta. Ma
davanti alla chiesa, prese a scaricare il car- ecco che un altro di quelli, un tessitore, co-
ro di legname in giorno di domenica. Il le- mincia a dire che non c'è Dio, e poi vomita
gname ad un tratto precipitò e gli schiacciò bestemmie orrende contro Dio e contro la
il petto. Trasportato in casa, chiese di con- religione. Il buon oste procura di abbonire
fessarsi; ma quando giunse il confessore era quel frenetico con parole dolci e amorevoli,
già morto (Colletti, Il cristiano istruito). ma il tessitore gli risponde con beffa : « Oh,
sì! davvero; il tuo Dio eh? Guarda, voglio
*** andare a cena con lui stasera». E immanti-
nente cade a terra come se un fulmine l'a-
Presso Caen una domenica, un uomo s1 vesse colpito, e muore (G. Pasquali, La paro-
trova in un'osteria con un amico. Il suono la infernale, p. 59, Ed. Paoline, 1950).
delle campane lo fa andare in bestia e vomi- ***
tare bestemmie contro la religione e i preti. Lenin (Vladimiro Ilyic Ulyanov) fu l'or-
Quindi prende il bicchiere e alzandosi grida : ganizzatore del comunismo russo, negatore
« Se vi è Dio, m'impedisca di bere il mio di Dio, dell'anima e della religione, così co-
bicchiere». Non ha terminato di pronuncia- me Stalin ne fu l'esecutore nel piano speri-
re queste parole, che stramazza al suolo col- mentale.
18 19
La vita di Lenin è abbastanza conosciu-
Egli passava tutti i suoi giorni e le notti
ta. La sua morte lo è molto meno, perchè il
a letto, o in una poltrona a ruote, gemen-
governo sovietico fece tutto il possibile per
do e urlando senza tregua. I suoi gemiti,
nascondere la lamentevole fine di colui che
durante la notte, si trasformavano in urli la-
per sei anni aveva oppresso la sesta parte del
globo terrestre, e che aveva lanciato il fuoco ceranti che snervavano i cani di guardia: le
distruttore in quasi tutti gli Stati del mon- bestie univano allora i loro latrati a quelli di
do. Malgrado tutte le precauzioni, la verità Lenin! Il contagio prendeva istantaneamente
finì per venire a galla, ed oggi si possiede tutti i cani dei villaggi vicini, e l'eco di que-
una relazione completa e dettagliata della sua sto sinistro concerto arrivava fino alla vicina
morte. Mosca. Si uccisero i cani, il villaggio di
Gorki, in cui era relegato il dittatore mo-
Colpito da una malattia incurabile, il cui
rente, presentò l'aspetto di una fortezza as-
carattere speciale non era un segreto per nes-
suno, Lenin perdette la ragione 18 mesi pri- sediata. La « Ghepeù » con baionetta in can-
na montava giorno e notte la guardia al ca-
ma della sua morte : questa circostanza che stello, reso accessibile soltanto per le perso-
non costituiva una buona pubblicità per il ne munite di un ordine speciale, firmato dal
suo sistema, fu nascosta al popolo per lunghi Presidente del Consiglio e dal capo della
mesi. L'Agenzia « Ofinòr » ricorda che sol- « Ghepeù » che, allora, si chiamava « ceka ».
tanto dopo i consulti dei più alti luminari Ma i visitatori erano rari. Da quando i me-
della scienza medica tedesca, che stabilirono dici avevano dichiarato che il malato era con-
il carattere incurabile della malattia, il gover- dannato, la folla dei compagni si disperse ra-
no sovietico si decise di rendere pubblica la pidamente, e Lenin fu assistito soltanto dal-
situazione disperata del creatore del bolsce- la sua donna, la Krupskaia e da due infer-
vismo. Si fece ciò con tutte le precauzioni miere. D'altra parte l'ammalato non ricono-
possibili e si indicò il superlavoro come cau- sceva nessuno e non domandava cure. Il suo
sa della malattia. corpo cominciò a putrefarsi tre mesi prima
20
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La vita di Lenin è abbastanza conosciu-
Egli passava tutti i suoi giorni e le notti
ta. La sua morte lo è molto meno, perchè il
a letto, o in una poltrona a ruote, gemen-
governo sovietico fece tutto il possibile per
do e urlando senza tregua. I suoi gemiti,
nascondere la lamentevole fine di colui che
durante la notte, si trasformavano in urli la-
per sei anni aveva oppresso la sesta parte del
globo terrestre, e che aveva lanciato il fuoco ceranti che snervavano i cani di guardia: le
distruttore in quasi tutti gli Stati del mon- bestie univano allora i loro latrati a quelli di
do. Malgrado tutte le precauzioni, la verità Lenin! Il contagio prendeva istantaneamente
finì per venire a galla, ed oggi si possiede tutti i cani dei villaggi vicini, e l'eco di que-
una relazione completa e dettagliata della sua sto sinistro concerto arrivava fino alla vicina
morte. Mosca. Si uccisero i cani, il villaggio di
Gorki, in cui era relegato il dittatore mo-
Colpito da una malattia incurabile, il cui
rente, presentò l'aspetto di una fortezza as-
carattere speciale non era un segreto per nes-
suno, Lenin perdette la ragione 18 mesi pri- sediata. La « Ghepeù » con baionetta in can-
na montava giorno e notte la guardia al ca-
ma della sua morte : questa circostanza che stello, reso accessibile soltanto per le perso-
non costituiva una buona pubblicità per il ne munite di un ordine speciale, firmato dal
suo sistema, fu nascosta al popolo per lunghi Presidente del Consiglio e dal capo della
mesi. L'Agenzia « Ofinòr » ricorda che sol- « Ghepeù » che, allora, si chiamava « ceka ».
tanto dopo i consulti dei più alti luminari Ma i visitatori erano rari. Da quando i me-
della scienza medica tedesca, che stabilirono dici avevano dichiarato che il malato era con-
il carattere incurabile della malattia, il gover- dannato, la folla dei compagni si disperse ra-
no sovietico si decise di rendere pubblica la pidamente, e Lenin fu assistito soltanto dal-
situazione disperata del creatore del bolsce- la sua donna, la Krupskaia e da due infer-
vismo. Si fece ciò con tutte le precauzioni miere. D'altra parte l'ammalato non ricono-
possibili e si indicò il superlavoro come cau- sceva nessuno e non domandava cure. Il suo
sa della malattia. corpo cominciò a putrefarsi tre mesi prima
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della morte e si ridusse in tale stato nono- Quei contadini fecero male, commiser:o
stante i consulti dei più alti luminari della un delitto. Dio solo è padrone della vita. Ma
scienza. Fu necessario ricorrere alle cure di l'orrore e la giusta indignazione per il sacri-
alcune suore di un convento vicino a Mosca legio dell'ateo li ispirò di farsi gli esecutori
che non era stato soppresso. Il 21 gennaio del castigo provocato dalle parole di quel-
1924 tutto era finito, e le suore cedettero il 1'empio.
posto agli imbalsamatori tedeschi che dovet- « L'ateo è il primo nemico di se stesso e
tero adoperare tutte le loro arti per riparare del genere umano» (G. Giusti).
quelle carni rose fino alle ossa (La voce di « La radice prima di ogni male è l'ate,i-
Lourdes, Roma, maggio 1942, pp. 14-16) smo, pratico o teorico che -sia. Le carceri, le
.* * * case turpi, i campi di battaglia, i focolari
Quando Maurice Baring stava in Russia, spenti, .i dolori senza conforto, tu,tti i mali di
un ateo militante si presentò in un villaggio questo mondo, patiti con rabbia trovano la
per convertire i contadini all'ateismo. · loro spiegazione in questo ateismo pratico ...
Il peccato dei peccati è il peccato di ateismo »
Si tenne comizio e l'ateo parlò, e, a un ( G. De Libero, La Civiltà del peccato, p.
certo punto, per spiegarsi meglio, prese un'i- 280, S. A. S. Roma, 1945 ).
cone sacra tra le mani e disse : « Io sputerò « Il solo modo di sbarazzarsi dell'ateismo
su questa icone, e voi vedrete se verrà giù assoluto (che nega l'esistenza di Dio Creato-
dal cielo il fuoco per uccidermi». re, Signore e Padre) è di sbarazzarsi dell'a-
Ciò detto sputò (argomento principe del- teismo pratico (il sistema di vivere come se
l'ateismo militante) sull'icone e quindi, rivol- Dio non ci fosse) » Maritain).
to ai contadini assembrati, disse :
« Avete visto? Dio non mi ha ucciso».
« Lui no, risposero indignati i contadini,
ma noi sì >>. E lo linciarono su due piedi
(Osserv. Rom. Dom. 2-8-1942) .

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della morte e si ridusse in tale stato nono- Quei contadini fecero male, commiser:o
stante i consulti dei più alti luminari della un delitto. Dio solo è padrone della vita. Ma
scienza. Fu necessario ricorrere alle cure di l'orrore e la giusta indignazione per il sacri-
alcune suore di un convento vicino a Mosca legio dell'ateo li ispirò di farsi gli esecutori
che non era stato soppresso. Il 21 gennaio del castigo provocato dalle parole di quel-
1924 tutto era finito, e le suore cedettero il 1'empio.
posto agli imbalsamatori tedeschi che dovet- « L'ateo è il primo nemico di se stesso e
tero adoperare tutte le loro arti per riparare del genere umano» (G. Giusti).
quelle carni rose fino alle ossa (La voce di « La radice prima di ogni male è l'ate,i-
Lourdes, Roma, maggio 1942, pp. 14-16) smo, pratico o teorico che -sia. Le carceri, le
.* * * case turpi, i campi di battaglia, i focolari
Quando Maurice Baring stava in Russia, spenti, .i dolori senza conforto, tu,tti i mali di
un ateo militante si presentò in un villaggio questo mondo, patiti con rabbia trovano la
per convertire i contadini all'ateismo. · loro spiegazione in questo ateismo pratico ...
Il peccato dei peccati è il peccato di ateismo »
Si tenne comizio e l'ateo parlò, e, a un ( G. De Libero, La Civiltà del peccato, p.
certo punto, per spiegarsi meglio, prese un'i- 280, S. A. S. Roma, 1945 ).
cone sacra tra le mani e disse : « Io sputerò « Il solo modo di sbarazzarsi dell'ateismo
su questa icone, e voi vedrete se verrà giù assoluto (che nega l'esistenza di Dio Creato-
dal cielo il fuoco per uccidermi». re, Signore e Padre) è di sbarazzarsi dell'a-
Ciò detto sputò (argomento principe del- teismo pratico (il sistema di vivere come se
l'ateismo militante) sull'icone e quindi, rivol- Dio non ci fosse) » Maritain).
to ai contadini assembrati, disse :
« Avete visto? Dio non mi ha ucciso».
« Lui no, risposero indignati i contadini,
ma noi sì >>. E lo linciarono su due piedi
(Osserv. Rom. Dom. 2-8-1942) .

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« SEGNO DI CONTRADDIZIONE)> tro Dio, forse più che in qualunque altro luo-
go si sente che Dio è l'Onnipotente.
L'empio Lunaciarski, ministro della pub-
blica istruzione, dandosi posa di drammatur-
go, aveva scritto una commedia, Il puro Id-
dio. Quando però s'accinse a produrlo sulla
scena, non trovò nè 'impresari, nè compagnia
drammatica che volesse prestarsi a recitare
l'empia e blasfema parodia. Il Lunaciarski
Gesù Cristo, Figlio di Dio, venne al mon- però non era uomo da arrestarsi dinanzi al-
do per salvare tutti gli uomini. Quando la sua l'ostacolo. Valendosi del diritto del più forte,
vergine Madre lo presentò bambino al Tem-· diffidò la direzione del Teatro Nazionale, che,
pio di Gerusalemme, un venerando vecchio, se il suo lavoro non fosse mandato in scena,
Simeone, lo prese tra le braccia e pronunciò attori e attrici avrebbero sperimentato tutte
questa profezia : « Ecco, egli è posto a rovi- le conseguenze del boicottaggio. Che fare? Bi-
na e a resurrezione di molti in Israele e come sognò fare buon viso a cattivo gioco e ob-
segno di contraddizione (Luca, 2, 34). bedire.
Così fu per il popolo d'Israele, e cosi è Ed eccoci alla prova del dramma. L'atto-
stato per tutta l'umanità attraverso i secoli, re Leshoff, il quale doveva sostenere la par-
e sarà ancora. Per gli uomini di « buona vo- te di Gesù Cristo, fu abbattuto da un colpo
lontà » è, Salvatore e pacificatore con Dio. apoplettico. Un altro attore, chiamato a sosti-
Per quelli che lo rifiutano e lo disprezzano tuirlo, dovette scappare per non essere preso
è punitore spesso già prima che la sua se- dal fuoco sviluppatosi sul palcoscenico. Un
conda vehuta dal cielo lo riveli il Giudice terzo attore, Malintin (Erode), riportò ustio-
inesorabile.
ni mortali (Sussidi, genn. 1950, p. 42).
*** ***
Nella Russia bolscevica, organizzata con- Il 28 dicembre 1908 sulle coste calabro-
24 ~ ;/t/~lf!l/_/f4,;d,//t,a,lt/f"
« SEGNO DI CONTRADDIZIONE)> tro Dio, forse più che in qualunque altro luo-
go si sente che Dio è l'Onnipotente.
L'empio Lunaciarski, ministro della pub-
blica istruzione, dandosi posa di drammatur-
go, aveva scritto una commedia, Il puro Id-
dio. Quando però s'accinse a produrlo sulla
scena, non trovò nè 'impresari, nè compagnia
drammatica che volesse prestarsi a recitare
l'empia e blasfema parodia. Il Lunaciarski
Gesù Cristo, Figlio di Dio, venne al mon- però non era uomo da arrestarsi dinanzi al-
do per salvare tutti gli uomini. Quando la sua l'ostacolo. Valendosi del diritto del più forte,
vergine Madre lo presentò bambino al Tem-· diffidò la direzione del Teatro Nazionale, che,
pio di Gerusalemme, un venerando vecchio, se il suo lavoro non fosse mandato in scena,
Simeone, lo prese tra le braccia e pronunciò attori e attrici avrebbero sperimentato tutte
questa profezia : « Ecco, egli è posto a rovi- le conseguenze del boicottaggio. Che fare? Bi-
na e a resurrezione di molti in Israele e come sognò fare buon viso a cattivo gioco e ob-
segno di contraddizione (Luca, 2, 34). bedire.
Così fu per il popolo d'Israele, e cosi è Ed eccoci alla prova del dramma. L'atto-
stato per tutta l'umanità attraverso i secoli, re Leshoff, il quale doveva sostenere la par-
e sarà ancora. Per gli uomini di « buona vo- te di Gesù Cristo, fu abbattuto da un colpo
lontà » è, Salvatore e pacificatore con Dio. apoplettico. Un altro attore, chiamato a sosti-
Per quelli che lo rifiutano e lo disprezzano tuirlo, dovette scappare per non essere preso
è punitore spesso già prima che la sua se- dal fuoco sviluppatosi sul palcoscenico. Un
conda vehuta dal cielo lo riveli il Giudice terzo attore, Malintin (Erode), riportò ustio-
inesorabile.
ni mortali (Sussidi, genn. 1950, p. 42).
*** ***
Nella Russia bolscevica, organizzata con- Il 28 dicembre 1908 sulle coste calabro-
24 ~ ;/t/~lf!l/_/f4,;d,//t,a,lt/f"
sicule si abbattè uno dei più disastrosi ter- Quella blasfema invocazione ebbe la sua
remoti che la storia ricordi. Erano le 5,20 tremenda risposta.
del mattino, ora in cui tutti o quasi tutti
riposavano nel sonno, quando avvenne una
***
Nell'isola Martinica, nelle Piccole Antil-
doppia scossa, ondulatoria la prima e sus- le, 1'8 maggio 1902 la montagna vulcanica
sultoria la seconda, accompagnate da rom- « La Pelée » si spaccò improvvisamente e vo-
bo pauroso. In pochi istanti fu lo stermi- mitò sulla città di Sain-Pierre un'immensa
minio di dqe grandi città, .Messina e Reggio, nuvola di gas venefici. Quel nuvolone alto
e di una quindicina di paesi. Ci furono circa oltre quattro chilometri rotolò lungo il pen-
250 mila vittime. Fu una sciagura che com-
dio del monte con la velocità crescente supe-
mosse tutto il mondo, un gravissimo lutto riore a quella di un violento uragano, por-
per tutta la nazione italiana.
tando ovunque la distruzione e la morte pri-
Si ricordono alcuni tristi precedenti che ma di inabbissarsi in mare.
possono spiegare qualcosa. A Messina, la cit- La temperatura elevatissima bruciò tutti
tà più distrutta, pochi giorni prim?, precisa../2 gli alberi. Le case furono arse in un immane
mente la vigilia di Natale, il giornale « Il Te- vortice di fuoco. Tutti gli oggetti metallici
legrafo » aveva messo in ridicolo le pratiche per le vie e nelle abitazioni restarono fusi,
religiose e lanciato a Dio una sfida: Se non dal ferro al rame, dall'argento all'oro.
sei l{n IJ.i<1,. ignotg, _mandaci il terr~moto. La sorte della città di Saint-Pierre fu più
La sera di Natale un gruppo di miscre- catastrofica di quella di Ercolano e Pompei.
denti fece una oscena e sacrilega parodìa, in In quel rogo spaventoso, in meno di un mi-
un pubblico teatro, del mistero di Betlem- nuto, furono bruciati vivi tutti gli abitanti,
me. ,I l giorno appresso, 26 dicembre, un Cir- calcolati a 30 mila persone. Cinque villaggi
colo cittadino, in un'assemblea, lanciò altre vicini ebbero la sorte della città. Edificj di
sfide a Dio, e tra l'altro decretò la distruzio- tutte le dimensioni, case, navi, tutto fu lette-
ne della religione in Messina. ralmente polverizzato. L'isola intera fu scon-
~ - q ' t /~
26 27
sicule si abbattè uno dei più disastrosi ter- Quella blasfema invocazione ebbe la sua
remoti che la storia ricordi. Erano le 5,20 tremenda risposta.
del mattino, ora in cui tutti o quasi tutti
riposavano nel sonno, quando avvenne una
***
Nell'isola Martinica, nelle Piccole Antil-
doppia scossa, ondulatoria la prima e sus- le, 1'8 maggio 1902 la montagna vulcanica
sultoria la seconda, accompagnate da rom- « La Pelée » si spaccò improvvisamente e vo-
bo pauroso. In pochi istanti fu lo stermi- mitò sulla città di Sain-Pierre un'immensa
minio di dqe grandi città, .Messina e Reggio, nuvola di gas venefici. Quel nuvolone alto
e di una quindicina di paesi. Ci furono circa oltre quattro chilometri rotolò lungo il pen-
250 mila vittime. Fu una sciagura che com-
dio del monte con la velocità crescente supe-
mosse tutto il mondo, un gravissimo lutto riore a quella di un violento uragano, por-
per tutta la nazione italiana.
tando ovunque la distruzione e la morte pri-
Si ricordono alcuni tristi precedenti che ma di inabbissarsi in mare.
possono spiegare qualcosa. A Messina, la cit- La temperatura elevatissima bruciò tutti
tà più distrutta, pochi giorni prim?, precisa../2 gli alberi. Le case furono arse in un immane
mente la vigilia di Natale, il giornale « Il Te- vortice di fuoco. Tutti gli oggetti metallici
legrafo » aveva messo in ridicolo le pratiche per le vie e nelle abitazioni restarono fusi,
religiose e lanciato a Dio una sfida: Se non dal ferro al rame, dall'argento all'oro.
sei l{n IJ.i<1,. ignotg, _mandaci il terr~moto. La sorte della città di Saint-Pierre fu più
La sera di Natale un gruppo di miscre- catastrofica di quella di Ercolano e Pompei.
denti fece una oscena e sacrilega parodìa, in In quel rogo spaventoso, in meno di un mi-
un pubblico teatro, del mistero di Betlem- nuto, furono bruciati vivi tutti gli abitanti,
me. ,I l giorno appresso, 26 dicembre, un Cir- calcolati a 30 mila persone. Cinque villaggi
colo cittadino, in un'assemblea, lanciò altre vicini ebbero la sorte della città. Edificj di
sfide a Dio, e tra l'altro decretò la distruzio- tutte le dimensioni, case, navi, tutto fu lette-
ne della religione in Messina. ralmente polverizzato. L'isola intera fu scon-
~ - q ' t /~
26 27
•Jolta da continue scosse e coperta di cenere, mente contro un iceberg. Erano le 23,40.
Si temeva che da un momento all'altro spa- L'urto non risvegliò neppure i viaggiatori ad-
risse tra i gorghi del mare infuriato. dormentati. Ma la nave era colpita a morte.
Che cosa potè provocare quella spaven- In dieci secondi l'iceberg aprì una breccia di
tosa catastrofe? Ecco quanto si venne a sa- mo metri (un terzo della lunghezza totale al
pere. Il venerdì santo di quell'anno il popo- di sotto della linea di immersione). Si lancia-
laccio aveva messo in croce un animale im- rono S. O. S. e dei razzi mentre l'orchestra
mondo; e il giorno di Pasqua si era fatto gi- di bordo continuava a suonare musica da bal-
rare un altro maiale per le vie della città di- lo. L'acqua montava raggiugendo le caldaie·
cendolo risuscitato. Successivamente compar- e la stiva. Si decise di mettere in acqua i I 6
vero su muri della città dei manifesti che in- canotti di salvataggio e le 4 zattare.
'
viravano il popolo a inscenare una sacrilega All'una di notte la prua si inabissava. Po-
parodia della Madonna e del SS.mo Sacra- co dopo tutta la parte anteriore veniva som-
mento per la festa dell'Ascensione. mersa. Seicentosessanta persone presero po-
E l'inaudita catastrofe si verificò proprio sto nelle imbarcazioni di salvataggio. Scene
il giorno dell'Ascensione, 8 maggio 1902 (Fr. terribili di spavento e di follia si verificava-
Remo, Virtù in esempi. p. 805). a bordo. Si pensò di invocare l'Onnipotente.
I l *** no. Millecinquecento passeggeri rimanevano
/t~-1I,(;,~ JlIQ ~J2W.~ il grande e lussuoso tran- L'orchestra accompagnò il cantico, divenuto
satlantièo Titanic partiva da Southampton poi celebre in tutto il mondo: « Più vicino a
alla volta di New York. Aveva a bordo_,.;uQ Te, mio Dio!... Più vicino a Te». Altri pas-
passeggeri più l'equipaggio. Era il pr'hnò '"'t:! seggeri in ginocchio sul ponte inclinato pre-
ultimo viaggio. La domenica in Albis nella gavano con fervore. Poi fu l'oscurità comple-
notte_d~fl:4,-a!4:-,~ i k mentre si trovava a ta. La prima ciminiera si spezzava e rotolava
300 mig ii (555 Km) a sud est di Terranova in mare trascinando parecchi naufraghi. Do-
e a metà della traversata, urtò improvvisa- po due minuti (ore 2,20) l'enorme transatlan-

28 29
•Jolta da continue scosse e coperta di cenere, mente contro un iceberg. Erano le 23,40.
Si temeva che da un momento all'altro spa- L'urto non risvegliò neppure i viaggiatori ad-
risse tra i gorghi del mare infuriato. dormentati. Ma la nave era colpita a morte.
Che cosa potè provocare quella spaven- In dieci secondi l'iceberg aprì una breccia di
tosa catastrofe? Ecco quanto si venne a sa- mo metri (un terzo della lunghezza totale al
pere. Il venerdì santo di quell'anno il popo- di sotto della linea di immersione). Si lancia-
laccio aveva messo in croce un animale im- rono S. O. S. e dei razzi mentre l'orchestra
mondo; e il giorno di Pasqua si era fatto gi- di bordo continuava a suonare musica da bal-
rare un altro maiale per le vie della città di- lo. L'acqua montava raggiugendo le caldaie·
cendolo risuscitato. Successivamente compar- e la stiva. Si decise di mettere in acqua i I 6
vero su muri della città dei manifesti che in- canotti di salvataggio e le 4 zattare.
'
viravano il popolo a inscenare una sacrilega All'una di notte la prua si inabissava. Po-
parodia della Madonna e del SS.mo Sacra- co dopo tutta la parte anteriore veniva som-
mento per la festa dell'Ascensione. mersa. Seicentosessanta persone presero po-
E l'inaudita catastrofe si verificò proprio sto nelle imbarcazioni di salvataggio. Scene
il giorno dell'Ascensione, 8 maggio 1902 (Fr. terribili di spavento e di follia si verificava-
Remo, Virtù in esempi. p. 805). a bordo. Si pensò di invocare l'Onnipotente.
I l *** no. Millecinquecento passeggeri rimanevano
/t~-1I,(;,~ JlIQ ~J2W.~ il grande e lussuoso tran- L'orchestra accompagnò il cantico, divenuto
satlantièo Titanic partiva da Southampton poi celebre in tutto il mondo: « Più vicino a
alla volta di New York. Aveva a bordo_,.;uQ Te, mio Dio!... Più vicino a Te». Altri pas-
passeggeri più l'equipaggio. Era il pr'hnò '"'t:! seggeri in ginocchio sul ponte inclinato pre-
ultimo viaggio. La domenica in Albis nella gavano con fervore. Poi fu l'oscurità comple-
notte_d~fl:4,-a!4:-,~ i k mentre si trovava a ta. La prima ciminiera si spezzava e rotolava
300 mig ii (555 Km) a sud est di Terranova in mare trascinando parecchi naufraghi. Do-
e a metà della traversata, urtò improvvisa- po due minuti (ore 2,20) l'enorme transatlan-

28 29
tico, orgoglio della marina mercantile britan- attaccò la linèa di immersione dove erano sta-
~ica, col~~a a picco. Le vittime fur,,9no 1~ ; te -scritte. Queste medesime affermazioni bla-
1 superstiti 71 I. ' sfeme furono poi ripetute dal comandante
Ed ecco alcuni precedenti venuti in luce della nave Smith durante l'ultimo pranzo.
quando si fece l'inchiesta. Poco dopo egli stesso pagava con la vita la
sua empia temerità.
Tra le centinaia di operai che lavoravono
alla costruzione di quel colosso, alcuni, per (Cfr. Sintesi dal Cath. D., giugno 1952,
dispetto ai loro compagni cattolici, avevono p. 32 ss).
scritto sulla carcassa della nave bestemmie e « Se si accetta Cristo, il nostro cuore è in
scherni sacrileghi: « Nemmeno Cristo potrà pace; se Cristo si bandisce non crediate che
farla colare a picco ». Al di sopra della linea insista per rimanere; ... ma la sua assenza re-
di immersione in lettere enormi si leggeva : sta; Egli, per così dire, è ancora presente nel
« No God, no pope» (Nè Dio, nè papa); e castigo che der.iva da quella assenza ... Disfar-
dall'altra parte: « Nè la terra nè il cielo pos- si dunque di Cristo, cancellarlo totalmente
sono inghiottirci». dalla memoria e dall'anima, vivere e morire
Benchè fossero state coperte dalla verni- fuori della sua giurisdizione, pretendere d'o-
ce : parecchie di queste iscrizioni non tarda- perare tranquillamente come se lui, che è la
rono a riapparire, anzi un impiegato cattoli- stessa Vita, non esistesse: è il tentativo più
co del Titanic, che le aveva viste, scrisse idiota di quanti ne possa immaginare la no-
ai suoi parenti a Dublino in una lettera, che ~tra diabolica imbecillità » (Domenico Giu-
essi conservarono come reliquia : « Sono p€r-
suaso che la nave non arriverà in America, a ~ ~ - Lu ,__,..,,,(,uf'p.;_, ~
causa delle scritte blasfeme che ricoprono i r/4.P~ I ~~À/Vh.vÉt~~ ~
suoi fianchi ». . ~ ~ ~ , J / 4 g.~_.,,_, .
Le parole « No God, no pope » furono ~- ✓~~~-
letteralmente tagliate a metà dall'iceberg che

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tico, orgoglio della marina mercantile britan- attaccò la linèa di immersione dove erano sta-
~ica, col~~a a picco. Le vittime fur,,9no 1~ ; te -scritte. Queste medesime affermazioni bla-
1 superstiti 71 I. ' sfeme furono poi ripetute dal comandante
Ed ecco alcuni precedenti venuti in luce della nave Smith durante l'ultimo pranzo.
quando si fece l'inchiesta. Poco dopo egli stesso pagava con la vita la
sua empia temerità.
Tra le centinaia di operai che lavoravono
alla costruzione di quel colosso, alcuni, per (Cfr. Sintesi dal Cath. D., giugno 1952,
dispetto ai loro compagni cattolici, avevono p. 32 ss).
scritto sulla carcassa della nave bestemmie e « Se si accetta Cristo, il nostro cuore è in
scherni sacrileghi: « Nemmeno Cristo potrà pace; se Cristo si bandisce non crediate che
farla colare a picco ». Al di sopra della linea insista per rimanere; ... ma la sua assenza re-
di immersione in lettere enormi si leggeva : sta; Egli, per così dire, è ancora presente nel
« No God, no pope» (Nè Dio, nè papa); e castigo che der.iva da quella assenza ... Disfar-
dall'altra parte: « Nè la terra nè il cielo pos- si dunque di Cristo, cancellarlo totalmente
sono inghiottirci». dalla memoria e dall'anima, vivere e morire
Benchè fossero state coperte dalla verni- fuori della sua giurisdizione, pretendere d'o-
ce : parecchie di queste iscrizioni non tarda- perare tranquillamente come se lui, che è la
rono a riapparire, anzi un impiegato cattoli- stessa Vita, non esistesse: è il tentativo più
co del Titanic, che le aveva viste, scrisse idiota di quanti ne possa immaginare la no-
ai suoi parenti a Dublino in una lettera, che ~tra diabolica imbecillità » (Domenico Giu-
essi conservarono come reliquia : « Sono p€r-
suaso che la nave non arriverà in America, a ~ ~ - Lu ,__,..,,,(,uf'p.;_, ~
causa delle scritte blasfeme che ricoprono i r/4.P~ I ~~À/Vh.vÉt~~ ~
suoi fianchi ». . ~ ~ ~ , J / 4 g.~_.,,_, .
Le parole « No God, no pope » furono ~- ✓~~~-
letteralmente tagliate a metà dall'iceberg che

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. S) IL SANTlSSIMO PROFANATO offende la persona raffigurata, e chi sputan-
do sulla bandiera nazionale offende la patria.
Sacrilegio gravissimo è la profanazione
dell'Eucarestia.
***
Al di là della cortina di ferro, in una vec-
chia chiesa « espropriata per ragioni di pub-
blica utilità » si celebrò l'avvenimento con
L'uomo « è per natura un essere religio- una riunione atea e antireligiosa. Al collo del-
so, benchè a volte, per lo meno durante lun- la miracolosa statua di S. Nicola attaccarono
ghi periodi della sua vita, egli non lo senta » un cartello con la scritta « ha finito di far mi-
( Sertillanges). racoli», a una statua della Ve:rgine furono
Religione è tributare il debito culto a Dio strappate le vesti azzurre di seta e damasco,
quale Essere supremo. La religione si pratica e una danzatrice se ne fece un mantello, e
con atti di culto interni ed esterni. Il culto improvvisò sui gradini dell'altare maggiore
esterno (doveroso anche questo perchè tutte una danza profana, qualcosa come la danza
le creature provengono da Dio) impone ono- dei sette veli, resa celebre da Erodiade, Oscar
re devozione rispetto alle raffig1::1razioni di Wilde e Strauss e da tutte le ballerinette di
Dio, di Gesù Cristo, della Madre divina e quarta categoria che rallegrano sulla terrafer-
dei santi; alle cose sante (sacramenti, luoghi ma le ciurme esaltate dalla solitudine degli
sacri, oggetti sacri); alle persone sacre (sacer- oceani. I calici e i cibori, riempiti di vino ros-
doti e religiosi). so della Transilvania, passarono di mano in
Chi oltraggia e profana queste cose com- mano, di labbra in labbra, e, rovesciati sulla
mette un peccato che si chiama sacrilegio, e testa dei neofiti della setta pagana e nella
offende Iddio stesso, come chi straçciando o scollatura delle moderni baccanti, conferma-
deturpando il ritratto del capo dello stato no l'assemblea nella convizione che « Dio

32 33
3. - Quando Dio ...
. S) IL SANTlSSIMO PROFANATO offende la persona raffigurata, e chi sputan-
do sulla bandiera nazionale offende la patria.
Sacrilegio gravissimo è la profanazione
dell'Eucarestia.
***
Al di là della cortina di ferro, in una vec-
chia chiesa « espropriata per ragioni di pub-
blica utilità » si celebrò l'avvenimento con
L'uomo « è per natura un essere religio- una riunione atea e antireligiosa. Al collo del-
so, benchè a volte, per lo meno durante lun- la miracolosa statua di S. Nicola attaccarono
ghi periodi della sua vita, egli non lo senta » un cartello con la scritta « ha finito di far mi-
( Sertillanges). racoli», a una statua della Ve:rgine furono
Religione è tributare il debito culto a Dio strappate le vesti azzurre di seta e damasco,
quale Essere supremo. La religione si pratica e una danzatrice se ne fece un mantello, e
con atti di culto interni ed esterni. Il culto improvvisò sui gradini dell'altare maggiore
esterno (doveroso anche questo perchè tutte una danza profana, qualcosa come la danza
le creature provengono da Dio) impone ono- dei sette veli, resa celebre da Erodiade, Oscar
re devozione rispetto alle raffig1::1razioni di Wilde e Strauss e da tutte le ballerinette di
Dio, di Gesù Cristo, della Madre divina e quarta categoria che rallegrano sulla terrafer-
dei santi; alle cose sante (sacramenti, luoghi ma le ciurme esaltate dalla solitudine degli
sacri, oggetti sacri); alle persone sacre (sacer- oceani. I calici e i cibori, riempiti di vino ros-
doti e religiosi). so della Transilvania, passarono di mano in
Chi oltraggia e profana queste cose com- mano, di labbra in labbra, e, rovesciati sulla
mette un peccato che si chiama sacrilegio, e testa dei neofiti della setta pagana e nella
offende Iddio stesso, come chi straçciando o scollatura delle moderni baccanti, conferma-
deturpando il ritratto del capo dello stato no l'assemblea nella convizione che « Dio

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3. - Quando Dio ...
non esiste », o che, se esiste, non può far aperto, l'ostensorio portato in mezzo alla
nulla contro la volontà degli uomini nuovi che pista; le donne, denudate senza esagerata op-
sfidano Dio. La navata della chiesa fu sgom- posizione, intrecciarono intorno al Santissi-
brata dai banchi e mutata in pista per le fan- mo una sarabanda infernale, alla luce delle
tasie del boogie-voogie e dello swing e un jazz lunghe candele decorate di angeli e di santi;
improvvisato con gli oggetti del culto suonò di comete d'argento e di stelle.
a ritmo sincopato di danza moderna un cora- Ma ad un certo momento una di quelle
le di Bach e il « largo » di Haendel. Un vec- candele si rovesciò, appiccò il fuoco alle vec-
chio pope che osò entrare nella chiesa chie- chie stoffe, ai vecchi legni; fu una corsa ver-
dendo a quegli indemoniati il permesso di so la porta, che dopo l'uscita del pope qual-
mettere in salvo il Signore non riuscì a por- cuno aveva sbarrato solidamente. Incendio to-
tare un po' di luce nella foro follia: gli strap- tale della chiesa. Non uno si salvò. Si salvò il
parono di mano la chiave del tabernacolo "do- Santissimo, che fu trovato intatto tra i cada-
rato. veri carbonizzati e le rovine (Pitigrilli, Sin-
- Con quale diritto fate questo? - do- tesi, ottobre 1952).
mandò il pope.
E un giovane professore gli rispose con le
***
Un certo Samuele Tommaso.Yenkintown,
parole .di Giovanni da Leyra dirette al giudi- il 4 gennaio 1885 dava, in uno dei sobborghi
ce Wlderck che gli aveva domandato con di Filadelfia, negli Stati Uniti d'America, un
quale diritto si era stabilito sovrano di Miin- banchetto ai suoi amici. Durante il pranzo,
ster: uno dei ·convitati esclama :
- Col diritto che possiede ogni uomo che
- Vedi combinazione! Siamo in tredici,
sa elevarsi al di sopra degli altri e rendersene propio come nell'ultima cena di Cristo!
padrone.
Risa e applausi accolsero il motteggio.
Il pope uscì; ma non era ancor giunto al Ma Tommaso, andando oltre nella sacrilega
sagrato della chiesa, che il tabernacolo fu allusione, uscì a dire :

34 35

'
non esiste », o che, se esiste, non può far aperto, l'ostensorio portato in mezzo alla
nulla contro la volontà degli uomini nuovi che pista; le donne, denudate senza esagerata op-
sfidano Dio. La navata della chiesa fu sgom- posizione, intrecciarono intorno al Santissi-
brata dai banchi e mutata in pista per le fan- mo una sarabanda infernale, alla luce delle
tasie del boogie-voogie e dello swing e un jazz lunghe candele decorate di angeli e di santi;
improvvisato con gli oggetti del culto suonò di comete d'argento e di stelle.
a ritmo sincopato di danza moderna un cora- Ma ad un certo momento una di quelle
le di Bach e il « largo » di Haendel. Un vec- candele si rovesciò, appiccò il fuoco alle vec-
chio pope che osò entrare nella chiesa chie- chie stoffe, ai vecchi legni; fu una corsa ver-
dendo a quegli indemoniati il permesso di so la porta, che dopo l'uscita del pope qual-
mettere in salvo il Signore non riuscì a por- cuno aveva sbarrato solidamente. Incendio to-
tare un po' di luce nella foro follia: gli strap- tale della chiesa. Non uno si salvò. Si salvò il
parono di mano la chiave del tabernacolo "do- Santissimo, che fu trovato intatto tra i cada-
rato. veri carbonizzati e le rovine (Pitigrilli, Sin-
- Con quale diritto fate questo? - do- tesi, ottobre 1952).
mandò il pope.
E un giovane professore gli rispose con le
***
Un certo Samuele Tommaso.Yenkintown,
parole .di Giovanni da Leyra dirette al giudi- il 4 gennaio 1885 dava, in uno dei sobborghi
ce Wlderck che gli aveva domandato con di Filadelfia, negli Stati Uniti d'America, un
quale diritto si era stabilito sovrano di Miin- banchetto ai suoi amici. Durante il pranzo,
ster: uno dei ·convitati esclama :
- Col diritto che possiede ogni uomo che
- Vedi combinazione! Siamo in tredici,
sa elevarsi al di sopra degli altri e rendersene propio come nell'ultima cena di Cristo!
padrone.
Risa e applausi accolsero il motteggio.
Il pope uscì; ma non era ancor giunto al Ma Tommaso, andando oltre nella sacrilega
sagrato della chiesa, che il tabernacolo fu allusione, uscì a dire :

34 35

'
- Io sono il Cristo e questi è Giuda Isca- (Zaccaria, Tesori di racconti).
riota. (E additò uno dei commensali). « Il Corpo di Gesù Cristo nell'Eucarestia
Indi preso un pane, lo spezzò e lo divise essendo glorioso è anche impassibile, incor-
fra gli amici, facendo sacrilega parodia del- ruttibile e non può andare soggetto ad offesa
l'augustissimo Sacramento e accompagnando alcuna. Per.ciò quei sacrileghi . che nell'inten-
l'atto con sì orribili bestemmie, che gli stessi to di tormentare il Corpo di Cristo prendo-
convitati ne rimasero nauseati e quasi inorri- no a stilettate o a rivoltellate la Santa Ostia,
diti. somigliano a quei pazzi che, per tormentare
Quand'ecco, tutto ad un tratto, Tommaso il sole pestano coi piedi i suo.i raggi » (Muz-
fu visto impallidire, alzare la mano alla fron- zatti, Fior da fiore).
te e accusare un fortissimo dolore di capo. Ai colpevoli di così insana malignità per-
- Ho ricevuto una fortissima percossa doni l'Amore infinito di Colui che volle far-
alla testa - disse. - Credo che questa sarà $i presente nell'Eucarestia pur prevedendo
l'ultima mia cena. grandi sacrilegi.
E mentre dagli astanti, esterrefatti, si an-
dava invano cercando una qualche causa del
male improvviso (Yenkintown aveva cinquan-
t'anni ed era forte e robustissimo), egli si ri-
tirò dalla sala e, licenziati amici e domestici,
si pose a letto, accusando dolori atroci alla
parte posteriore del capo.
La mattina seguente fu trovato freddo ca-
davere, col volto orribilmente contratto quasi
ad un riso satanico, e gli occhi aperti e fissi
con una espressione di orrore verso un og-
getto, che però non era dagli altri veduto

36 37
- Io sono il Cristo e questi è Giuda Isca- (Zaccaria, Tesori di racconti).
riota. (E additò uno dei commensali). « Il Corpo di Gesù Cristo nell'Eucarestia
Indi preso un pane, lo spezzò e lo divise essendo glorioso è anche impassibile, incor-
fra gli amici, facendo sacrilega parodia del- ruttibile e non può andare soggetto ad offesa
l'augustissimo Sacramento e accompagnando alcuna. Per.ciò quei sacrileghi . che nell'inten-
l'atto con sì orribili bestemmie, che gli stessi to di tormentare il Corpo di Cristo prendo-
convitati ne rimasero nauseati e quasi inorri- no a stilettate o a rivoltellate la Santa Ostia,
diti. somigliano a quei pazzi che, per tormentare
Quand'ecco, tutto ad un tratto, Tommaso il sole pestano coi piedi i suo.i raggi » (Muz-
fu visto impallidire, alzare la mano alla fron- zatti, Fior da fiore).
te e accusare un fortissimo dolore di capo. Ai colpevoli di così insana malignità per-
- Ho ricevuto una fortissima percossa doni l'Amore infinito di Colui che volle far-
alla testa - disse. - Credo che questa sarà $i presente nell'Eucarestia pur prevedendo
l'ultima mia cena. grandi sacrilegi.
E mentre dagli astanti, esterrefatti, si an-
dava invano cercando una qualche causa del
male improvviso (Yenkintown aveva cinquan-
t'anni ed era forte e robustissimo), egli si ri-
tirò dalla sala e, licenziati amici e domestici,
si pose a letto, accusando dolori atroci alla
parte posteriore del capo.
La mattina seguente fu trovato freddo ca-
davere, col volto orribilmente contratto quasi
ad un riso satanico, e gli occhi aperti e fissi
con una espressione di orrore verso un og-
getto, che però non era dagli altri veduto

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6/ LE OFFESE ALLA MADRE Madre di Dio. E di ricambio da ogni parte
della terra si innalzano a Lei lodi incessanti,
ringraziamenti, invocazioni fiduciose.
L'hanno esaltata poeti, letterati, artisti,
anche quelli che di Gesù non vollero saper-
ne. La profezia che . di sè pronunciò la Ver-
gine : « Tutte le generazioni mi chiameran-
no beata» (Luca 1, 48) si è adempiuta esat-
La Chiesa Cattolica onora la Madre di tamente.
Dio con una devozione così sentita che gli Per i credenti e per i non credenti il ri-
eretici ne sono scandalizzati parlando di ma- spetto alla Madre di Dio, la più perfetta, la
riolatria. No. Nessun motivo di scandalo. più bella, la più buona fra tutte le creature
Nessuna esagerazione nel culto dei cattolici umane, è dovere elementare. Al contrario,
per la Madre di Dio. Essi per quanto onori- l'offesa a Lei è qualcosa di inconcepibile, di
no Maria non lo faranno mai tanto quanto estremamente malvagio, di diabolico. Dio ri-
Ella si merita, e quanto l'ha onorata Dio e · mane grandemente offeso, e provocato, più
Gesù Cristo. E per quanto l'amino non l'a- forse che da altri peccati, ad infliggere puni-
meranno mai quanto ella ama coloro che le zioni. Io posso sopportare un'atroce ingiuria
sono figli spirituali. che mi vien fatta; ma non posso sopportare
Disegno provvidenziale : a Gesù Cristo si mai che l'ingiuria sia recata a mia madre.
arriva attraverso Maria Santissima. Questo è Noi siamo così. E così, alle volte, sembra che
il significato della devozione dei cattolici per faccia Iddio.
Lei. Dio ha voluto così. E ha pure voluto La Madonna, proprio per la sua materna
che ogni grazia ci venga dalla sua mediazio- intercessione di misericordia, ottiene che sia-
ne. Tutta la storia della Chiesa è piena dei no preservati dai castighi molti dei suoi of-
miracoli, prodigi, favori di ogni genere della fensori. Sia pure. Ma intanto Gesù Cristo è

38 39
6/ LE OFFESE ALLA MADRE Madre di Dio. E di ricambio da ogni parte
della terra si innalzano a Lei lodi incessanti,
ringraziamenti, invocazioni fiduciose.
L'hanno esaltata poeti, letterati, artisti,
anche quelli che di Gesù non vollero saper-
ne. La profezia che . di sè pronunciò la Ver-
gine : « Tutte le generazioni mi chiameran-
no beata» (Luca 1, 48) si è adempiuta esat-
La Chiesa Cattolica onora la Madre di tamente.
Dio con una devozione così sentita che gli Per i credenti e per i non credenti il ri-
eretici ne sono scandalizzati parlando di ma- spetto alla Madre di Dio, la più perfetta, la
riolatria. No. Nessun motivo di scandalo. più bella, la più buona fra tutte le creature
Nessuna esagerazione nel culto dei cattolici umane, è dovere elementare. Al contrario,
per la Madre di Dio. Essi per quanto onori- l'offesa a Lei è qualcosa di inconcepibile, di
no Maria non lo faranno mai tanto quanto estremamente malvagio, di diabolico. Dio ri-
Ella si merita, e quanto l'ha onorata Dio e · mane grandemente offeso, e provocato, più
Gesù Cristo. E per quanto l'amino non l'a- forse che da altri peccati, ad infliggere puni-
meranno mai quanto ella ama coloro che le zioni. Io posso sopportare un'atroce ingiuria
sono figli spirituali. che mi vien fatta; ma non posso sopportare
Disegno provvidenziale : a Gesù Cristo si mai che l'ingiuria sia recata a mia madre.
arriva attraverso Maria Santissima. Questo è Noi siamo così. E così, alle volte, sembra che
il significato della devozione dei cattolici per faccia Iddio.
Lei. Dio ha voluto così. E ha pure voluto La Madonna, proprio per la sua materna
che ogni grazia ci venga dalla sua mediazio- intercessione di misericordia, ottiene che sia-
ne. Tutta la storia della Chiesa è piena dei no preservati dai castighi molti dei suoi of-
miracoli, prodigi, favori di ogni genere della fensori. Sia pure. Ma intanto Gesù Cristo è

38 39
.gelosissimo di sua Madre e ne difende l'ono- donna. Don Vincenzo Pallotti sperò che giun-
re spesso con castighi severi. to vicino ad essi, avrebbero smesso almeno
di bestemmiare. Li sfiorò. Altre bestemmie
*** furono vomitate. Fece qualche passo. Si fer-
Si predicava una missione in una parroc- mò. Tornò indietro. Li pregò che avessero
chia poco lontana da Mons (Belgio). Il mis- riguardo alla Madonna ch'era sul loro capo.
sionario aveva raccomandato la devozionè al- Una volgare maledizione fece eco alle sue pa-
la SS.ma Vergine, e fissato un giorno per im- role. Don Vincenzo fremette. Si raccolse.
porre lo Scapolare a quelli che lo avrebbero Guardò lo sciagurato. Scandì: · « Preparati;
desiderato. Un albergatore trovò gusto a bur- fra qualche momento sarai dinanzi al Tribu-
larsi delle cerimonie e della stessa S. Vergi- nale di Dio! » Il giovane cadde morto a ter-
ne. Il popolo fu tanto scandalizzato da quelle ra (F. Amoroso, Il Beato Vincenzo Pallotti,
bestemmie, che temeva qualche g-ran castigo p. 179, Roma 1950).
di Dio. Infatti pochi giorni dopo si seppe che
l'empio albergatore, caduto in una cava di ***
carbon fossile, vi aveva trovato una morte A Berchtesgaden nel Tirolo, un giovane,
non meno pronta che terribile. « Ecco, dice- trovandosi in un caffè a una partita di pia-
va allora la gente : quando si bestemmia il cere con amici, faceva dèll'Immacolata Con-
buon Dio, si ha ancora la S. Vergine per me- cezione di Maria l'oggetto delle più indegne
diatrice; ma quando si oltraggia 1~ S. Vergi- facezie, con grande scandalo di parecchie per-
ne, non si ha più nessuno per intercedere» sone che si trovavano lì presenti.
(Schouppe, Istr. rel. per esempi, Torino, La giustizia di Dio non doveva tardare
1891, p. 387). a vendicare l'offesa di Maria Immacolata.
Quando si fu abbastanza divertito il triste
*** giovane, ridendo ancora delle sue sacrileghe
· Un gruppo di giovinastri giocavano e be- smargiassate, lasciò i compagni e montò a
stemmiavano sotto un'immagine della Ma- cavallo per recarsi a casa sua.

40 41
.gelosissimo di sua Madre e ne difende l'ono- donna. Don Vincenzo Pallotti sperò che giun-
re spesso con castighi severi. to vicino ad essi, avrebbero smesso almeno
di bestemmiare. Li sfiorò. Altre bestemmie
*** furono vomitate. Fece qualche passo. Si fer-
Si predicava una missione in una parroc- mò. Tornò indietro. Li pregò che avessero
chia poco lontana da Mons (Belgio). Il mis- riguardo alla Madonna ch'era sul loro capo.
sionario aveva raccomandato la devozionè al- Una volgare maledizione fece eco alle sue pa-
la SS.ma Vergine, e fissato un giorno per im- role. Don Vincenzo fremette. Si raccolse.
porre lo Scapolare a quelli che lo avrebbero Guardò lo sciagurato. Scandì: · « Preparati;
desiderato. Un albergatore trovò gusto a bur- fra qualche momento sarai dinanzi al Tribu-
larsi delle cerimonie e della stessa S. Vergi- nale di Dio! » Il giovane cadde morto a ter-
ne. Il popolo fu tanto scandalizzato da quelle ra (F. Amoroso, Il Beato Vincenzo Pallotti,
bestemmie, che temeva qualche g-ran castigo p. 179, Roma 1950).
di Dio. Infatti pochi giorni dopo si seppe che
l'empio albergatore, caduto in una cava di ***
carbon fossile, vi aveva trovato una morte A Berchtesgaden nel Tirolo, un giovane,
non meno pronta che terribile. « Ecco, dice- trovandosi in un caffè a una partita di pia-
va allora la gente : quando si bestemmia il cere con amici, faceva dèll'Immacolata Con-
buon Dio, si ha ancora la S. Vergine per me- cezione di Maria l'oggetto delle più indegne
diatrice; ma quando si oltraggia 1~ S. Vergi- facezie, con grande scandalo di parecchie per-
ne, non si ha più nessuno per intercedere» sone che si trovavano lì presenti.
(Schouppe, Istr. rel. per esempi, Torino, La giustizia di Dio non doveva tardare
1891, p. 387). a vendicare l'offesa di Maria Immacolata.
Quando si fu abbastanza divertito il triste
*** giovane, ridendo ancora delle sue sacrileghe
· Un gruppo di giovinastri giocavano e be- smargiassate, lasciò i compagni e montò a
stemmiavano sotto un'immagine della Ma- cavallo per recarsi a casa sua.

40 41
Doveva passare vicino ad una statua della zo di stoccafisso contro la immagine di Santa
Santa Vergine, posta sul margine c,ieUa stra- Maria Apparente, urlando: Nun ti tiengo pé
da, come se ne veggono molte in quel paese Madonna, se nun mi faje seccà o braccio!
pieno di fede e di pietà. Al momento stesso Non aveva ancora, si può dire, finito di
in cui giungeva presso l'immagine di Maria, pronunziare queste parole, che stramazzò a
il cavallo dà un balzo e con tanta forza lo terra come fulminato, in uno svenimento che
lancia contro il piedistallo della statua, che durò circa mezz'ora: Quando si riebbe, si ac-
fu trovato nel medesimo luogo senza cogni- corse che il braccio destro (quello appunto
zione, col pètto fracassato. Due giorni dopo col quale aveva commesso l'oltraggio) era
morì senza aver potuto ricuperare l'uso delle immobile e, orribile a dirsi, cominciava a
sue facoltà (Il Catech. in esempi). marcire!
Il Barone, adagiato su di un letto, fu as-
*** salito da gravi sofferenze, che andarono sem-
Negli ultimi giorni di febbraio 1889 i pre aumentando.
giornali di Napoli, anche quelli per niente Il disgraziato cessò di vivere, con il brac-
ligi alla religione, pubblicarono il seguente cio completamente roso dalla cancrena».
fatto accaduto nel comtme di Liveri in Pro-
vincia di Caserta. Ecco come lo riferì il Cor- ***
riere di Napoli. Durante la rivoluzione spagnola, a Sivi-
« Viveva colà certo Filippo Barone, uomo glia, nella chiesa dei Carmelitani, alcuni fe-
quant'altri mai impetuoso, che bestemmiava deli pregavano dinanzi all'altare della Vergi-
sovente, accompagnando le turpi parole con ne, quando irruppero degli armati gridando :
atti che offendevano· il sentimento religioso ·,
Viva la rivoluzione! Tra le urla e le bestem-
della famiglia e di tutti coloro che erano tal- mie uno di quelli con aria spavalpa buttò a
volta spettatori delle sue follie. Pochi giorni terra la statua della Vergine e la frantumò,
fa, costui, dopo aver altercato con la moglie, poi balzato sull'altare levò alta la testa della
scagliò, in un accesso d'ira bestiale, un pez- Vergine spiccata dal busto. Fu un attimo:

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Doveva passare vicino ad una statua della zo di stoccafisso contro la immagine di Santa
Santa Vergine, posta sul margine c,ieUa stra- Maria Apparente, urlando: Nun ti tiengo pé
da, come se ne veggono molte in quel paese Madonna, se nun mi faje seccà o braccio!
pieno di fede e di pietà. Al momento stesso Non aveva ancora, si può dire, finito di
in cui giungeva presso l'immagine di Maria, pronunziare queste parole, che stramazzò a
il cavallo dà un balzo e con tanta forza lo terra come fulminato, in uno svenimento che
lancia contro il piedistallo della statua, che durò circa mezz'ora: Quando si riebbe, si ac-
fu trovato nel medesimo luogo senza cogni- corse che il braccio destro (quello appunto
zione, col pètto fracassato. Due giorni dopo col quale aveva commesso l'oltraggio) era
morì senza aver potuto ricuperare l'uso delle immobile e, orribile a dirsi, cominciava a
sue facoltà (Il Catech. in esempi). marcire!
Il Barone, adagiato su di un letto, fu as-
*** salito da gravi sofferenze, che andarono sem-
Negli ultimi giorni di febbraio 1889 i pre aumentando.
giornali di Napoli, anche quelli per niente Il disgraziato cessò di vivere, con il brac-
ligi alla religione, pubblicarono il seguente cio completamente roso dalla cancrena».
fatto accaduto nel comtme di Liveri in Pro-
vincia di Caserta. Ecco come lo riferì il Cor- ***
riere di Napoli. Durante la rivoluzione spagnola, a Sivi-
« Viveva colà certo Filippo Barone, uomo glia, nella chiesa dei Carmelitani, alcuni fe-
quant'altri mai impetuoso, che bestemmiava deli pregavano dinanzi all'altare della Vergi-
sovente, accompagnando le turpi parole con ne, quando irruppero degli armati gridando :
atti che offendevano· il sentimento religioso ·,
Viva la rivoluzione! Tra le urla e le bestem-
della famiglia e di tutti coloro che erano tal- mie uno di quelli con aria spavalpa buttò a
volta spettatori delle sue follie. Pochi giorni terra la statua della Vergine e la frantumò,
fa, costui, dopo aver altercato con la moglie, poi balzato sull'altare levò alta la testa della
scagliò, in un accesso d'ira bestiale, un pez- Vergine spiccata dal busto. Fu un attimo:

42 43
· quel sacrilego; con un grido d'angoscia, si ***
abbattè di schianto dall'altare fra i compa- « La Madonna Pellegrina ha v1s1tato da
gni terrorizzati. Era morto (Sussidi, q. I,
1949, p. 72). poco il paese di.. che conta circa tre mila
anime. L'accoglienza fatta alla Divina Visita-
*** trice ha dato nel naso ai « compagni » del
A Luzzara nelle elezioni amministrative luogo, che si sentono fortissimi del loro mi-
del 31 marzo 1946 trionfò la lista comunista. mero e della posizione alle leve di comando.
Dopo le elezioni, tripudio e feste dei vincito- (Fra parentesi, mi vien anche detto che la
ri; e fin qui nulla di male. « rossa Emilia » potrebbe impallidire di fron-
Il male fu che l'indomani in una frazione te a quella zona). La cellula locale organizza
i comunisti (che dicono di rispettare la Re- una serata. Tra i diversi numeri in program-
ligione) inscenarono una specie di funerale ma si celebra la parodia della Madonna Pel-
civile della... democrazia cristiana, rimasta legrina. Si sceglie la ragazza più bella del
sconfitta. Fu messo insieme un corteo, a ca- paese, si infiora, si colloca su di una portan-
po del quale figurava una donna, che dove- tina, ci si inchina davanti e ci si vanta. Ecco
va rappresentare ... la morta. Lazzi, scherni e la nostra Madonna! Ecco colei che noi « ado-
grida incomposte accompagnavano la donna riamo!».
che, vestita da suora, andava snocciolando un Non sono trascorse ventiquattr'ore e la
grande rosario e ad ogni grano invece di Ave ragazza è già freddo cadavere : una peritoni-
Maria lanciava una bestemmia. te acuta, senza possibilità d'intervento, l'ha
Quando la gazarra ebbe termine, quella portata alla tomba! Non è trascorsa una set-
sciagurata ritornò a casa e vi trqvò il suo timana e l'intera famiglia è scomparsa: . i gor-
bimbo morto : mentre il corteo sfilava per il ghi dell'alluvione hanno inghiottite le cinque
paese e lei bestemmiava, un autocarro glielo persone, con la casa ed il bestiame! Aggiun-
aveva orrendamente schiacciato. (La Crocia- gasi, in fine, che, quando si potranno tirar
ta, Vicenza, aprile 1946). le somme, forse nessun altro paese dell'inte-

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· quel sacrilego; con un grido d'angoscia, si ***
abbattè di schianto dall'altare fra i compa- « La Madonna Pellegrina ha v1s1tato da
gni terrorizzati. Era morto (Sussidi, q. I,
1949, p. 72). poco il paese di.. che conta circa tre mila
anime. L'accoglienza fatta alla Divina Visita-
*** trice ha dato nel naso ai « compagni » del
A Luzzara nelle elezioni amministrative luogo, che si sentono fortissimi del loro mi-
del 31 marzo 1946 trionfò la lista comunista. mero e della posizione alle leve di comando.
Dopo le elezioni, tripudio e feste dei vincito- (Fra parentesi, mi vien anche detto che la
ri; e fin qui nulla di male. « rossa Emilia » potrebbe impallidire di fron-
Il male fu che l'indomani in una frazione te a quella zona). La cellula locale organizza
i comunisti (che dicono di rispettare la Re- una serata. Tra i diversi numeri in program-
ligione) inscenarono una specie di funerale ma si celebra la parodia della Madonna Pel-
civile della... democrazia cristiana, rimasta legrina. Si sceglie la ragazza più bella del
sconfitta. Fu messo insieme un corteo, a ca- paese, si infiora, si colloca su di una portan-
po del quale figurava una donna, che dove- tina, ci si inchina davanti e ci si vanta. Ecco
va rappresentare ... la morta. Lazzi, scherni e la nostra Madonna! Ecco colei che noi « ado-
grida incomposte accompagnavano la donna riamo!».
che, vestita da suora, andava snocciolando un Non sono trascorse ventiquattr'ore e la
grande rosario e ad ogni grano invece di Ave ragazza è già freddo cadavere : una peritoni-
Maria lanciava una bestemmia. te acuta, senza possibilità d'intervento, l'ha
Quando la gazarra ebbe termine, quella portata alla tomba! Non è trascorsa una set-
sciagurata ritornò a casa e vi trqvò il suo timana e l'intera famiglia è scomparsa: . i gor-
bimbo morto : mentre il corteo sfilava per il ghi dell'alluvione hanno inghiottite le cinque
paese e lei bestemmiava, un autocarro glielo persone, con la casa ed il bestiame! Aggiun-
aveva orrendamente schiacciato. (La Crocia- gasi, in fine, che, quando si potranno tirar
ta, Vicenza, aprile 1946). le somme, forse nessun altro paese dell'inte-

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. ro Polesine avrà subito danni e distruzioni digiosi che avrebbero accompagnato il con-
maggiori di... anche limitandoci ai soli calcoli corso di quei fedeli.
odierni! (P. Nassetti in « Ancilla Domini» Un mese fa, un tale che se ne faceva bef-
I - I - 1952). fe e che sprezzantemente aveva gettato a ter-
ra un'Immagine della SS.ma Vergine, è rima-
* *' * sto cieco sull'atto. Più tardi ha ricuperato la
A Fondi, nel 1948, un tale detto « Cap- vista dopo aver implorato perdono pel suo
pello di lepre», per fare una bravata sputò peccato.
contro l'immagine della Vergine , di Civita, « Così prelati degni di fede» (Carroccio,
che veniva portata in processione. Ma ... si ac- 8 agosto 1954).
casciava di colpo a terra come fulminato, con Maria Santissima è invocata dalla Chiesa
la faccia e le mani protese in avanti. Non po- come il Rifugio dei peccator.i, ma dei pecca-
teva più muoversi e rimase nella positura in tori che si vogliono convertire. Da una San-
cui la Madonna è raffigurata nella Immagi- ta fu detta pure la Speranza dei disperati, ma
ne ... Trasportato all'ospedale di Fondi gli ri- per quei disperati che sebbene abbiano of-
scontrarono gli arti paralizzati. Non poteva feso direttamente il suo Cuore, non respin-
fare alcun movimento, e le suore dovevano gono l'ultima spe~anza che è Lei.
imboccarlo. Lo sciagurato, pentito della bra-
vata, passa le sue giornate a pregare. (Dal li-
bro « Apostolato della verità», p. 75, Roma
1953).

***
In una lettera del Cardinal Schuster si
legge : « A Salerno, qualche eminente pre-
sule ci ha riferito sul pianto della Madonna
nella vicina Angri, e circa i vari segni pro-

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. ro Polesine avrà subito danni e distruzioni digiosi che avrebbero accompagnato il con-
maggiori di... anche limitandoci ai soli calcoli corso di quei fedeli.
odierni! (P. Nassetti in « Ancilla Domini» Un mese fa, un tale che se ne faceva bef-
I - I - 1952). fe e che sprezzantemente aveva gettato a ter-
ra un'Immagine della SS.ma Vergine, è rima-
* *' * sto cieco sull'atto. Più tardi ha ricuperato la
A Fondi, nel 1948, un tale detto « Cap- vista dopo aver implorato perdono pel suo
pello di lepre», per fare una bravata sputò peccato.
contro l'immagine della Vergine , di Civita, « Così prelati degni di fede» (Carroccio,
che veniva portata in processione. Ma ... si ac- 8 agosto 1954).
casciava di colpo a terra come fulminato, con Maria Santissima è invocata dalla Chiesa
la faccia e le mani protese in avanti. Non po- come il Rifugio dei peccator.i, ma dei pecca-
teva più muoversi e rimase nella positura in tori che si vogliono convertire. Da una San-
cui la Madonna è raffigurata nella Immagi- ta fu detta pure la Speranza dei disperati, ma
ne ... Trasportato all'ospedale di Fondi gli ri- per quei disperati che sebbene abbiano of-
scontrarono gli arti paralizzati. Non poteva feso direttamente il suo Cuore, non respin-
fare alcun movimento, e le suore dovevano gono l'ultima spe~anza che è Lei.
imboccarlo. Lo sciagurato, pentito della bra-
vata, passa le sue giornate a pregare. (Dal li-
bro « Apostolato della verità», p. 75, Roma
1953).

***
In una lettera del Cardinal Schuster si
legge : « A Salerno, qualche eminente pre-
sule ci ha riferito sul pianto della Madonna
nella vicina Angri, e circa i vari segni pro-

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RIFIUTANO IL S UO RITRATTO parole, tirò fuori un Crocifisso e lo mostrò al
popolo dicendo con . voce commossa: «Ecco
un ritratto. Osservatelo bene. Eravamo con-
dannati tutti alla morte eterna. Gesù ci coprì
con la sua persona, e ricevette nel cuore il
colpo destinato a noi. E a voi non piace il suo
ritratto? »
Molti purtroppo risponderebbero: «.Non
Un uomo camminando per la strada, s'im- ci piace. Non lo vogliamo ». E non lo soppor-
battè in un assassino che lo gettò a terra e tano. Perfino lo odiano. Infelici! Essi non
sanno che il loro atto non è solo antireligio-
stava per pugnalarlo, quando (µn ~gnore.),si
lancia sul delinque9te, coprendo l'aggredito so, ma antiumano, che dovrebbero avere ri-
con la sua persona. L'assassino, per nulla im- brezzo di se stessi. Non sanno di essere, for-
se - e molto spesso senza forse - suggestio-
pietosito, vibra una pugnalata al cuore di cy.el
generoso, uccidendolo ... Un pittore, che ave- nati dall'invisibile nemico di Dio e dell'uo-
va seguito la terribile ma fulminea scena, mo.
rientrato a casa, dipinse al vivo la tragedia; Quell'Oggetto sacro che ricorda .il più
poi corse dall'uomo salvato, dicendogli: «Vi grande atto di amore di un Dio per la salvez-
ho portato in regalo un quadro che vi farà za degli uomini, di ciascun uomo, reclama
piacere». E glielo mostra. Quegli, appena una gratitudine e un amore senza limiti - se
scorte le sembianze del suo salvatore, bacia possibile fosse - verso Gesù Cristo. Oblio,
e ribacia il quadro, gridando : «Ecco il signo- indifferenza, disprezzo, odio verso il Crocifis-
re che mi ha salvato la vita. E' lui! E' lui! » so sono una mostruosità, un segno di riprova-
Così narrava un giorno al suo uditorio, zione, una invocazione di condanna. Non si
misto di cattolici e protestanti, un valente o- disprezza impunemente un Dio che ci ha a-
ratore, il Cardinale Cheverus. Dopo queste mato fino alla morte.

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4. - Q,iando Dio ...
RIFIUTANO IL S UO RITRATTO parole, tirò fuori un Crocifisso e lo mostrò al
popolo dicendo con . voce commossa: «Ecco
un ritratto. Osservatelo bene. Eravamo con-
dannati tutti alla morte eterna. Gesù ci coprì
con la sua persona, e ricevette nel cuore il
colpo destinato a noi. E a voi non piace il suo
ritratto? »
Molti purtroppo risponderebbero: «.Non
Un uomo camminando per la strada, s'im- ci piace. Non lo vogliamo ». E non lo soppor-
battè in un assassino che lo gettò a terra e tano. Perfino lo odiano. Infelici! Essi non
sanno che il loro atto non è solo antireligio-
stava per pugnalarlo, quando (µn ~gnore.),si
lancia sul delinque9te, coprendo l'aggredito so, ma antiumano, che dovrebbero avere ri-
con la sua persona. L'assassino, per nulla im- brezzo di se stessi. Non sanno di essere, for-
se - e molto spesso senza forse - suggestio-
pietosito, vibra una pugnalata al cuore di cy.el
generoso, uccidendolo ... Un pittore, che ave- nati dall'invisibile nemico di Dio e dell'uo-
va seguito la terribile ma fulminea scena, mo.
rientrato a casa, dipinse al vivo la tragedia; Quell'Oggetto sacro che ricorda .il più
poi corse dall'uomo salvato, dicendogli: «Vi grande atto di amore di un Dio per la salvez-
ho portato in regalo un quadro che vi farà za degli uomini, di ciascun uomo, reclama
piacere». E glielo mostra. Quegli, appena una gratitudine e un amore senza limiti - se
scorte le sembianze del suo salvatore, bacia possibile fosse - verso Gesù Cristo. Oblio,
e ribacia il quadro, gridando : «Ecco il signo- indifferenza, disprezzo, odio verso il Crocifis-
re che mi ha salvato la vita. E' lui! E' lui! » so sono una mostruosità, un segno di riprova-
Così narrava un giorno al suo uditorio, zione, una invocazione di condanna. Non si
misto di cattolici e protestanti, un valente o- disprezza impunemente un Dio che ci ha a-
ratore, il Cardinale Cheverus. Dopo queste mato fino alla morte.

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4. - Q,iando Dio ...
** * disse a sua madre di condurlo alla finestra
Durante la rivoluzione comunista spa- perchè non vedeva. Lì giunto domandò con
gnola fu compiuto un sacrilego attentato con- angoscia : « E dove è il sole che non lo ve-
tro il celebre Crociffisso di Mecca a Malaga. do?»
Quattro rivoluzionari lo tolsero dal luogo do- Convinto ormai della sua disgrazia, cad-
v'era e lo trascinarono nella via. Uno di essi de fra le braccia della madre esclamando :
spezzò il volto; ma dopo nuovi colpi, rivol- « Mamma, sono cieco!... »
gendosi ai suoi compagni disse loro: « Rivol-
tatelo e mettetelo con la faccia a terra, perchè ***
pare che mi guardi in una maniera ... » - Dalla zona di guerra, in data 20 marzo
Terminata l'orribile impresa si diressero 1916 un soldato scriveva al suo arciprete:
all'osteria. Sopraggiunta la notte se ne torna- « ... Ho veduto coi miei occhi, poco fa, la
rono a casa. Colui che aveva distrutto il Cro- · fine spaventosa di un bestemmiatore. La mia
cifisso, trovatosi sulla via disse : « Che notte compagnia si trovava accantonata in una ca-
oscura, non si vede un bel nulla! » Uno dei sa colonica, nei muri della quale si vedevano
compagni rispose : « Valà, questa notte è perdere parecchie immagini sacre.
chiarissima ». Uno dei nostri soldati si ostinava a dire
Lungo il tragitto non si parlò più. Il mat- che le cose per lui andavano male, molto ma-
tino dopo, colui che aveva distrutto il simula- le; e per tale motivo, preso in mano un cro-
cro tardando ad alzarsi, la madre corse a chia- cifisso, lo trattava con dei titoli i più empi e
marlo e aprendo la finestra gli disse : « Alza- innominabili. Infine con un calcio lo gettò
ti che è tardi. Guarda che bella giornata! » Il fuori della stanza, e il crocifisso, cadendo a
figlio si mise a sedere. Guardò, ma non vede- terra, andava in pezzi.
va la luce del giorno. Si stropicciò con forza Dio mio! Non l'avesse mai fatto.
gli occhi e disse: « Non so che cosa abbia Verso sera, noi, come di consueto, uscim-
negli occhi ». Si alzò in preda all'agitazione e mo da quella casa per riprendere il nostro la-

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** * disse a sua madre di condurlo alla finestra
Durante la rivoluzione comunista spa- perchè non vedeva. Lì giunto domandò con
gnola fu compiuto un sacrilego attentato con- angoscia : « E dove è il sole che non lo ve-
tro il celebre Crociffisso di Mecca a Malaga. do?»
Quattro rivoluzionari lo tolsero dal luogo do- Convinto ormai della sua disgrazia, cad-
v'era e lo trascinarono nella via. Uno di essi de fra le braccia della madre esclamando :
spezzò il volto; ma dopo nuovi colpi, rivol- « Mamma, sono cieco!... »
gendosi ai suoi compagni disse loro: « Rivol-
tatelo e mettetelo con la faccia a terra, perchè ***
pare che mi guardi in una maniera ... » - Dalla zona di guerra, in data 20 marzo
Terminata l'orribile impresa si diressero 1916 un soldato scriveva al suo arciprete:
all'osteria. Sopraggiunta la notte se ne torna- « ... Ho veduto coi miei occhi, poco fa, la
rono a casa. Colui che aveva distrutto il Cro- · fine spaventosa di un bestemmiatore. La mia
cifisso, trovatosi sulla via disse : « Che notte compagnia si trovava accantonata in una ca-
oscura, non si vede un bel nulla! » Uno dei sa colonica, nei muri della quale si vedevano
compagni rispose : « Valà, questa notte è perdere parecchie immagini sacre.
chiarissima ». Uno dei nostri soldati si ostinava a dire
Lungo il tragitto non si parlò più. Il mat- che le cose per lui andavano male, molto ma-
tino dopo, colui che aveva distrutto il simula- le; e per tale motivo, preso in mano un cro-
cro tardando ad alzarsi, la madre corse a chia- cifisso, lo trattava con dei titoli i più empi e
marlo e aprendo la finestra gli disse : « Alza- innominabili. Infine con un calcio lo gettò
ti che è tardi. Guarda che bella giornata! » Il fuori della stanza, e il crocifisso, cadendo a
figlio si mise a sedere. Guardò, ma non vede- terra, andava in pezzi.
va la luce del giorno. Si stropicciò con forza Dio mio! Non l'avesse mai fatto.
gli occhi e disse: « Non so che cosa abbia Verso sera, noi, come di consueto, uscim-
negli occhi ». Si alzò in preda all'agitazione e mo da quella casa per riprendere il nostro la-

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trovò una camera di una buona massaia; ma
voro; e quel disgraziato rimase dentro, dicen- dichiarò che non vi avrebbe dormito se prima
do di non sentirsi bene. non fosse stato tolto il Crocifisso dalla parete.
Poco dopo essendosi la compagnia allon- La donna rifiutò, ed egli non insistette e
tanata abbastanza, su quella casa cadeva una finse di rassegnarsi.
granata che, perforando il tetto, colpiva in- La mattina seguente la massaia tentò in-
pieno petto quel bestemmiatore e ne manda- vano di svegliare il suo inquilino. Inquieta,
va le membra in frantumi! Erano così smi- andò ad avvertire gli agenti di pubblica sicu-
nuzzati e sparsi i suoi miseri avanzi, che non rezza, che aprirono a forza la porta.
si potè nemmeno pensare a dagli una sepol- Entrati, trovarono l'operaio seduto su una
tura. sedia che stringeva tra le mani il Crocifisso
Si trovavano in quella casa pochi altri sol- nello sforzo apparente di volerlo fare a pezzi.
dati, ma questi non ebbero che delle leggere Il disgraziato era rimasto fulminato nel-
ferite. l'atto di compiere il sacrilegio ».
Sono qui dal principio della guerra e mol- ***
ti miei compagni ho visto cadere; quello che Al tempo della seconda guerra mondiale,
posso accertare si è che la morte più orribile a Soest presso Miinster (Germania), il sindaco
l'hanno fatta sempre i bestemmiatori. anticlericale aveva ordinato di togliere i Cro-
Potrei narrare altri cento e mille di simili cifissi dalle scuole. Dopo averli fatti accumu-
fatti ... Previtali Albino » (Iacobelli, Per le vie lare sopra un autocarro, ordinò che fossero
del cuore, p. 521 ). gettati nel lago artificiale della centrale elet-
trica locale. La vigilia del giorno stabilito, il
*** sindaco filava con la sua auto sulla strada che
La « Gazzetta di Liegi » verso la fine del costeggiava lo sbarramento delle acque. Vi fu
1940 pubblicava: « Alcuni operai sono arri- uno sbaglio di manovra e l'auto scomparve
vati di sera in un villaggio sulla frontiera te- nelle acque con l'empio guidatore (F. Remo,
desco-belga. Cercarono alloggio. Uno di loro
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trovò una camera di una buona massaia; ma
voro; e quel disgraziato rimase dentro, dicen- dichiarò che non vi avrebbe dormito se prima
do di non sentirsi bene. non fosse stato tolto il Crocifisso dalla parete.
Poco dopo essendosi la compagnia allon- La donna rifiutò, ed egli non insistette e
tanata abbastanza, su quella casa cadeva una finse di rassegnarsi.
granata che, perforando il tetto, colpiva in- La mattina seguente la massaia tentò in-
pieno petto quel bestemmiatore e ne manda- vano di svegliare il suo inquilino. Inquieta,
va le membra in frantumi! Erano così smi- andò ad avvertire gli agenti di pubblica sicu-
nuzzati e sparsi i suoi miseri avanzi, che non rezza, che aprirono a forza la porta.
si potè nemmeno pensare a dagli una sepol- Entrati, trovarono l'operaio seduto su una
tura. sedia che stringeva tra le mani il Crocifisso
Si trovavano in quella casa pochi altri sol- nello sforzo apparente di volerlo fare a pezzi.
dati, ma questi non ebbero che delle leggere Il disgraziato era rimasto fulminato nel-
ferite. l'atto di compiere il sacrilegio ».
Sono qui dal principio della guerra e mol- ***
ti miei compagni ho visto cadere; quello che Al tempo della seconda guerra mondiale,
posso accertare si è che la morte più orribile a Soest presso Miinster (Germania), il sindaco
l'hanno fatta sempre i bestemmiatori. anticlericale aveva ordinato di togliere i Cro-
Potrei narrare altri cento e mille di simili cifissi dalle scuole. Dopo averli fatti accumu-
fatti ... Previtali Albino » (Iacobelli, Per le vie lare sopra un autocarro, ordinò che fossero
del cuore, p. 521 ). gettati nel lago artificiale della centrale elet-
trica locale. La vigilia del giorno stabilito, il
*** sindaco filava con la sua auto sulla strada che
La « Gazzetta di Liegi » verso la fine del costeggiava lo sbarramento delle acque. Vi fu
1940 pubblicava: « Alcuni operai sono arri- uno sbaglio di manovra e l'auto scomparve
vati di sera in un villaggio sulla frontiera te- nelle acque con l'empio guidatore (F. Remo,
desco-belga. Cercarono alloggio. Uno di loro
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Virtù in esempi, p. 287). LA SUA CASA VA RISPETTATA

***
Una partigiana jugoslava venne ricovera-
ta nella sezione maternità dell'ospedale di
Santo Spirito di Fiume. Appena vide un cro-
cifisso pendente dal suo letto, domandò subi-
to agli inservienti l'immediato allontanamen-
to di quell'oggetto. Sulle prime non le diede-
ro retta. Quando nacque il bambino, ripetè Una sola volta si legge nel Vangelo che
quella richiesta al medico come se niente più Gesù abbia usato violenza di modi. Fu quan-
le premesse : do cacciò dal tempio coloro che vendevano
« Togliete quell'oggetto, perc1:iè voglio colombe e tortore per i sacrifici a Dio, e i
che mio figlio non lo veda mai! » campiavalute;. gente forse in buona fede che
Il medico le rispose : « Sei stata esaudita, contribuiva al culto alla Divinità. Ma era una
e non da me -certo. Tuo figlio non lo vedrà profanazione. Il Tempio era la « Casa di
mai. Egli è cieco! » (L'Eusebiano, Vercelli, Dio », la « Casa dell'orazione », non il merca-
1948). to. La casa altrui va rispettata come la perso-
Gesù Cristo ha perdonato ai suoi crocifis-. na che la possiede e la occupa.
sori e insultatori mentre pendeva morente Molto più sacri del Tempio ebraico sono
dalla croce. Può e vuole ancora perdonare ai i templi cristiani, le chiese, dove è presente
nuovi crocifissori e insultatori, purchè pen- non in figura ma nella realtà eucaristica Cri-
titi. sto Gesù, e dove si rinnova il suo sacrificio
che salvò il mondo e ancora lo salva placan-
do la giustizia di Dio. I profanatori delle no-
stre chiese sono quindi peggiori di quei mer-
canti ebrei sferzati da Gesù. I sacrileghi de-

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Virtù in esempi, p. 287). LA SUA CASA VA RISPETTATA

***
Una partigiana jugoslava venne ricovera-
ta nella sezione maternità dell'ospedale di
Santo Spirito di Fiume. Appena vide un cro-
cifisso pendente dal suo letto, domandò subi-
to agli inservienti l'immediato allontanamen-
to di quell'oggetto. Sulle prime non le diede-
ro retta. Quando nacque il bambino, ripetè Una sola volta si legge nel Vangelo che
quella richiesta al medico come se niente più Gesù abbia usato violenza di modi. Fu quan-
le premesse : do cacciò dal tempio coloro che vendevano
« Togliete quell'oggetto, perc1:iè voglio colombe e tortore per i sacrifici a Dio, e i
che mio figlio non lo veda mai! » campiavalute;. gente forse in buona fede che
Il medico le rispose : « Sei stata esaudita, contribuiva al culto alla Divinità. Ma era una
e non da me -certo. Tuo figlio non lo vedrà profanazione. Il Tempio era la « Casa di
mai. Egli è cieco! » (L'Eusebiano, Vercelli, Dio », la « Casa dell'orazione », non il merca-
1948). to. La casa altrui va rispettata come la perso-
Gesù Cristo ha perdonato ai suoi crocifis-. na che la possiede e la occupa.
sori e insultatori mentre pendeva morente Molto più sacri del Tempio ebraico sono
dalla croce. Può e vuole ancora perdonare ai i templi cristiani, le chiese, dove è presente
nuovi crocifissori e insultatori, purchè pen- non in figura ma nella realtà eucaristica Cri-
titi. sto Gesù, e dove si rinnova il suo sacrificio
che salvò il mondo e ancora lo salva placan-
do la giustizia di Dio. I profanatori delle no-
stre chiese sono quindi peggiori di quei mer-
canti ebrei sferzati da Gesù. I sacrileghi de-

54 55
· turpatori, violatori, distruttori della q.imora questa rimbalzò così violentemente sul petto
di Dio in terra finiscono col pagare caro le del disgraziato, da far esplodere all'istante
loro audacie e spesso in maniera tragica. l'ordigno. I fedeli uscirono illesi, ma fra le
*** macerie del portico si ritrovarono i resti del-
In Cina i rossi avevano occupato una chie- l'attentatore unica vittima dell'infame tenta-
sa. Il primo giorno dell'occupazione un colpo tivo (Fr. Remo, Vir~ù in esempi. p. 287).
di fucile feriva due soldati, che morivano do- ***
po qualche giorno. V n altro giorno, men- A Samsun i Turchi s'impossessarono di
tre i comunisti dormivano sulle panche della una chiesa cristiana; e quando una domenica
chiesa, si staccava un lampadario che andava si accingevano a demolirla, un operaio, per
a ferire alla testa uno di loro che in seguito cominciare, salì in cima al tetto e abbattè la
moriva di infezione. Un caporione comunista Croce. Questa fu atterrata, ma assieme ad es-
trovò comodo sdraiarsi sulla mensa dell'alta- sa cadde morto anche l'operaio, di modo che
re; senonchè fu assalito da forti dolori e poco al suolo si vide la croce accanto al cadavere.
dopo decedeva pure lui. Anche il comandan- A questo fatto tuti dicevano : « Ecco co-
te si ammalò e la sua moglie morì. Insomma me il Dio dei cristiani punisce quelli che
il capoccia pensò di dare un contrordine e di s'in1possessano delle chiese, e le demolisco-
· evacuare la chiesa per non vedere i suoi sol- no, e lavorano la domenica ... »
dati, uno dopo l'altro, partire per l'altro mon- In un'altra città turca, e precisamente a
do (Carroccio, 19 febb. 1950). Trebisonda, accadde un fatto simile, cioè che
*** demolendo una chiesa cristiana, un operaio
L'anarchico Pauwell si avviò di buon mat- cadde morto (Da « Gioventù m1ss10naria »
tino a una chiesa di Parigi, con una bomba I.o maggio 1954).
nascosta sotto la tuta, per far saltar con essa ***
il tempio e i fedeli. Ma Iddio non permise Nelle chiese cattoliche, nelle cappelle, nel-
tanto scempio. Aprendo la porta automatica, le edicole sacre si espongono alla venerazio-

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· turpatori, violatori, distruttori della q.imora questa rimbalzò così violentemente sul petto
di Dio in terra finiscono col pagare caro le del disgraziato, da far esplodere all'istante
loro audacie e spesso in maniera tragica. l'ordigno. I fedeli uscirono illesi, ma fra le
*** macerie del portico si ritrovarono i resti del-
In Cina i rossi avevano occupato una chie- l'attentatore unica vittima dell'infame tenta-
sa. Il primo giorno dell'occupazione un colpo tivo (Fr. Remo, Vir~ù in esempi. p. 287).
di fucile feriva due soldati, che morivano do- ***
po qualche giorno. V n altro giorno, men- A Samsun i Turchi s'impossessarono di
tre i comunisti dormivano sulle panche della una chiesa cristiana; e quando una domenica
chiesa, si staccava un lampadario che andava si accingevano a demolirla, un operaio, per
a ferire alla testa uno di loro che in seguito cominciare, salì in cima al tetto e abbattè la
moriva di infezione. Un caporione comunista Croce. Questa fu atterrata, ma assieme ad es-
trovò comodo sdraiarsi sulla mensa dell'alta- sa cadde morto anche l'operaio, di modo che
re; senonchè fu assalito da forti dolori e poco al suolo si vide la croce accanto al cadavere.
dopo decedeva pure lui. Anche il comandan- A questo fatto tuti dicevano : « Ecco co-
te si ammalò e la sua moglie morì. Insomma me il Dio dei cristiani punisce quelli che
il capoccia pensò di dare un contrordine e di s'in1possessano delle chiese, e le demolisco-
· evacuare la chiesa per non vedere i suoi sol- no, e lavorano la domenica ... »
dati, uno dopo l'altro, partire per l'altro mon- In un'altra città turca, e precisamente a
do (Carroccio, 19 febb. 1950). Trebisonda, accadde un fatto simile, cioè che
*** demolendo una chiesa cristiana, un operaio
L'anarchico Pauwell si avviò di buon mat- cadde morto (Da « Gioventù m1ss10naria »
tino a una chiesa di Parigi, con una bomba I.o maggio 1954).
nascosta sotto la tuta, per far saltar con essa ***
il tempio e i fedeli. Ma Iddio non permise Nelle chiese cattoliche, nelle cappelle, nel-
tanto scempio. Aprendo la porta automatica, le edicole sacre si espongono alla venerazio-

56 57
1;1e dei fedeli diverse raffigurazioni del Di- di culto. Corse voce che essa fosse deposita-
vino Salvatore; e reliquie e statue e quadri ria di questi oggetti e la sua casa venne per-
di santi. quisita. Avvertita in tempo potè trafugare
Nelle abitazioni dei cristiani ferventi non tutto in uno sfondo di muro chiuso da un
mancano mai il Crocifisso, immagini sacre, mobile, e non furono scoperti. Tuttavia con-
oggetti di devozione personale, emblemi sa- servava in un modo molto visibile un'imma-
cri. Il cristiano istruito dà a questi oggetti un gine riguardante l'eternità . Uno dei perqui-
culto relativo. Niente superstizione. Non si sitori, vedendo quest'immagine, domandò :
tratta di talismani o di amuleti che l'ignoran- « Cittadina, che significa questo . quadro? »
za religiosa, il senso di un cieco fatalismo e « Guardate voi stesso e leggete», rispose
il paganesimo di ogni tempo tengono in uso Giulia. Lo sciagurato, avvicinandosi escla-
a rassicurare gli animi deboli. Il vero catto- ma: « Eternità del diavolo! » e sfoderata la
lico, nella pratica del culto esterno è sempre spada taglia il quadretto in due parti. « In-
illuminato dalle grandi verità della Fede; e felice, dice tra sè la Santa, infelice per il qua-
dagli oggetti sacri trae un alimento alla sua le fra 24 ore può cominciare l'eternità! » Es-
Fede. sa raccoglie i pezzi, senza dir nulla. Dopo 24
Nel culto religioso le arti della scultura ore quello sciagurato moriva vittima di una
pittura e musica hanno trovato l'ispirazione disputa avuta con un suo compagno.
per capolavori. La pratica della Religione ha ***
ricevuto impulso e giovamento. E' per que- A T oIosa nel I 890, un libero pensatore
sto che i nemici di Dio fremono e attentano aveva messo per disprezzo un Rosario intor-
profanazioni e distruzioni. no al collo del proprio cane. Ma, dopo qual-
che ora, il collo dell'empio si gonfia spaven-
*** tosamente, non può mangiare ne respirare
Durante la rivoluzione francese Giulia e muore letteralmente strangolato dopo tre
Poste! nascose in casa sua, per sottrarli ai ri- giorni di terribili torture. (Da: «L'unione»,
voluzionari, vasi sacri e altri oggetti preziosi . dicembre 1952).
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1;1e dei fedeli diverse raffigurazioni del Di- di culto. Corse voce che essa fosse deposita-
vino Salvatore; e reliquie e statue e quadri ria di questi oggetti e la sua casa venne per-
di santi. quisita. Avvertita in tempo potè trafugare
Nelle abitazioni dei cristiani ferventi non tutto in uno sfondo di muro chiuso da un
mancano mai il Crocifisso, immagini sacre, mobile, e non furono scoperti. Tuttavia con-
oggetti di devozione personale, emblemi sa- servava in un modo molto visibile un'imma-
cri. Il cristiano istruito dà a questi oggetti un gine riguardante l'eternità . Uno dei perqui-
culto relativo. Niente superstizione. Non si sitori, vedendo quest'immagine, domandò :
tratta di talismani o di amuleti che l'ignoran- « Cittadina, che significa questo . quadro? »
za religiosa, il senso di un cieco fatalismo e « Guardate voi stesso e leggete», rispose
il paganesimo di ogni tempo tengono in uso Giulia. Lo sciagurato, avvicinandosi escla-
a rassicurare gli animi deboli. Il vero catto- ma: « Eternità del diavolo! » e sfoderata la
lico, nella pratica del culto esterno è sempre spada taglia il quadretto in due parti. « In-
illuminato dalle grandi verità della Fede; e felice, dice tra sè la Santa, infelice per il qua-
dagli oggetti sacri trae un alimento alla sua le fra 24 ore può cominciare l'eternità! » Es-
Fede. sa raccoglie i pezzi, senza dir nulla. Dopo 24
Nel culto religioso le arti della scultura ore quello sciagurato moriva vittima di una
pittura e musica hanno trovato l'ispirazione disputa avuta con un suo compagno.
per capolavori. La pratica della Religione ha ***
ricevuto impulso e giovamento. E' per que- A T oIosa nel I 890, un libero pensatore
sto che i nemici di Dio fremono e attentano aveva messo per disprezzo un Rosario intor-
profanazioni e distruzioni. no al collo del proprio cane. Ma, dopo qual-
che ora, il collo dell'empio si gonfia spaven-
*** tosamente, non può mangiare ne respirare
Durante la rivoluzione francese Giulia e muore letteralmente strangolato dopo tre
Poste! nascose in casa sua, per sottrarli ai ri- giorni di terribili torture. (Da: «L'unione»,
voluzionari, vasi sacri e altri oggetti preziosi . dicembre 1952).
58 59
*** fulminato. Accorsero tosto i familiari, non si
Il 15 giugno 1914, domenica fra l'ottava trascurò alcun mezzo per farlo rinvenìre, inu-
della festa di S. Antonio, si faceva nella cit- tilmente ... L'empio bestemmiatore di Dio e
tà di Ferrara la processione del grande Tau- dei suo~ santi, che pure aveva soltanto 41 an-
maturgo. La statua del Santo dal tempio di no e che era alto di statura e di fibra robu-
S. Francesco veniva portata solennemente per sta, tre giorni dopo moriva senza dar segni
alcune vie principali, oggetto alla pubblica di pentimento, lasciando nel dolore la moglie
venerazione. Nel far ritorno al tempio la pro- con tre teneri bambini (L'angelo della fami-
cessione doveva passare per via Terranuova, glia) . .
in un punto della quale si apriva una bettola
ch'era tenuta da un tale F., empio bestem- ***
miatore. Ecco a qual grado di perversità è arriva-
Saputo che passava la processione, che to il diciannovenne Ivo Daolio, bandito del-
fece il disgraz}ato? Impose alla moglie di ti- l'Emilia. Il fatto è narrato dalla sua stessa fi-
rare le tendine delle finestre e della porta a danzata. Nel cortile della casa paterna a Boc-
vetri. canello Gonzaga, armato della sua rivoltella,
« Perchè? » chiese la donna contrariata. prese un'immagine del Sacro Cuore, e appe-
sala sulla porta del fienile, mentre aveva at-
« Perchè - rispose lui - non voglio ve-
torno i bambini del vicinato disse indicando
der passare quel fantoccio incappucciato! »
la sacra immagine: « Ecco il tnio bersaglio;
E all'oltraggio aggiungeva un seguito di / state attenti come tiro bene voglio colpirla
bestemmie così orrende da far meraviglia e/.lf alla bocca», e sparò. La figura del Sacro
schifo ad alcuni facchini che stavano beven- Cuore rimase colpita alla spalla sinistra e al-
do nella taverna. · l'occhio destro.
I
Poco dopo passata la processione, l'oste Il giornale .comunista Il Progresso com-
salì in camera per riporre del denaro. Ma mentò così l'episodio: « Strana fatalità, il
giunto che fu presso il letto, cadde al suolo gi9rno dopo nel combattimento coi carabi-
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*** fulminato. Accorsero tosto i familiari, non si
Il 15 giugno 1914, domenica fra l'ottava trascurò alcun mezzo per farlo rinvenìre, inu-
della festa di S. Antonio, si faceva nella cit- tilmente ... L'empio bestemmiatore di Dio e
tà di Ferrara la processione del grande Tau- dei suo~ santi, che pure aveva soltanto 41 an-
maturgo. La statua del Santo dal tempio di no e che era alto di statura e di fibra robu-
S. Francesco veniva portata solennemente per sta, tre giorni dopo moriva senza dar segni
alcune vie principali, oggetto alla pubblica di pentimento, lasciando nel dolore la moglie
venerazione. Nel far ritorno al tempio la pro- con tre teneri bambini (L'angelo della fami-
cessione doveva passare per via Terranuova, glia) . .
in un punto della quale si apriva una bettola
ch'era tenuta da un tale F., empio bestem- ***
miatore. Ecco a qual grado di perversità è arriva-
Saputo che passava la processione, che to il diciannovenne Ivo Daolio, bandito del-
fece il disgraz}ato? Impose alla moglie di ti- l'Emilia. Il fatto è narrato dalla sua stessa fi-
rare le tendine delle finestre e della porta a danzata. Nel cortile della casa paterna a Boc-
vetri. canello Gonzaga, armato della sua rivoltella,
« Perchè? » chiese la donna contrariata. prese un'immagine del Sacro Cuore, e appe-
sala sulla porta del fienile, mentre aveva at-
« Perchè - rispose lui - non voglio ve-
torno i bambini del vicinato disse indicando
der passare quel fantoccio incappucciato! »
la sacra immagine: « Ecco il tnio bersaglio;
E all'oltraggio aggiungeva un seguito di / state attenti come tiro bene voglio colpirla
bestemmie così orrende da far meraviglia e/.lf alla bocca», e sparò. La figura del Sacro
schifo ad alcuni facchini che stavano beven- Cuore rimase colpita alla spalla sinistra e al-
do nella taverna. · l'occhio destro.
I
Poco dopo passata la processione, l'oste Il giornale .comunista Il Progresso com-
salì in camera per riporre del denaro. Ma mentò così l'episodio: « Strana fatalità, il
giunto che fu presso il letto, cadde al suolo gi9rno dopo nel combattimento coi carabi-
60 61
•nieri che finì con la sua cattura, il Daolio ve- ***
niva colpito proprio alla spalla sinistra e di Raimondo, il silvicola civilizzato, aderì al
striscio all'occhio destro ». protestantesimo, e, da buon cattolico quale
era, divenne un forsennato iconoclasta.
*** Un giorno, afferra tutte le sacre immagi-
Il sacerdote Don Angelo Calmanti, Par- ni, le lacera; e tutte le statuette dei santi, le
roco di Sefro (diocesi di Nocera Umbra) più frantuma e tutto getta nel fiume. Alla sta-
di una volta aveva richiamato il comandante tuetta di Santo Antonio da Padova le staccò
delle truppe tedesche (seconda guerra mon- la testa; la legò alla funicella di pesca, e ser-
diale) affinchè vigilasse sui suoi subalter.ni a vendone come di amo, fu a pescare. La pe-
non commettere sfregi alle statue della chie- sca fu felice. Se ne ritornò contento a casa;
sa dove si erano insediate le truppe. e mandò a preparare il desinare. Tutta ad un
A nulla valsero le raccomandazioni del tratto, una spina di pesce gli si attraversò nel-
parroco, perchè ora si ponevano il berretto la gola e si sentì soffocare! Tutti gli sforzi
militare e la mitra a un santo e ora ad un furono vani per liberarsi dalla spina. Furono
. altro. chiamati i « rezadores », cioè, coloro che pre-
Un giorno, le statue furono portate sul- tendono, mediante orazioni e invocazioni, li-
l'atrio della chiesa e fatte bersaglio. Una sola berare la gola da corpi estranei. Tutto riuscì
di esse fu colpita e deturpata orrendamente invano. All'infelice Raimondo, dapprima si
in fronte . gonfiò la gola; poi la faccia e la testa! Diven-
Dopo breve tempo, scesi i partigiani e tò un mostro da far paura; e tra gli spasimi
venuti a colluttazione coi Tedeschi, uno di morì. Agli astanti, a nessuno venne in mente
questi cadde a tèrra con la fronte sfracellata. di chiamare il missionario. Il poveretto nep-
- Chi era? Lo stesso che prese di mira la pure dette segnali di pentimento. (Da « Il
statua del Santo (La Crociata, Vicenza, otto- Massaia » marzo 1952, p. 43).
bre 1946). Iddio disse a Israele: « Accostatevi con

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•nieri che finì con la sua cattura, il Daolio ve- ***
niva colpito proprio alla spalla sinistra e di Raimondo, il silvicola civilizzato, aderì al
striscio all'occhio destro ». protestantesimo, e, da buon cattolico quale
era, divenne un forsennato iconoclasta.
*** Un giorno, afferra tutte le sacre immagi-
Il sacerdote Don Angelo Calmanti, Par- ni, le lacera; e tutte le statuette dei santi, le
roco di Sefro (diocesi di Nocera Umbra) più frantuma e tutto getta nel fiume. Alla sta-
di una volta aveva richiamato il comandante tuetta di Santo Antonio da Padova le staccò
delle truppe tedesche (seconda guerra mon- la testa; la legò alla funicella di pesca, e ser-
diale) affinchè vigilasse sui suoi subalter.ni a vendone come di amo, fu a pescare. La pe-
non commettere sfregi alle statue della chie- sca fu felice. Se ne ritornò contento a casa;
sa dove si erano insediate le truppe. e mandò a preparare il desinare. Tutta ad un
A nulla valsero le raccomandazioni del tratto, una spina di pesce gli si attraversò nel-
parroco, perchè ora si ponevano il berretto la gola e si sentì soffocare! Tutti gli sforzi
militare e la mitra a un santo e ora ad un furono vani per liberarsi dalla spina. Furono
. altro. chiamati i « rezadores », cioè, coloro che pre-
Un giorno, le statue furono portate sul- tendono, mediante orazioni e invocazioni, li-
l'atrio della chiesa e fatte bersaglio. Una sola berare la gola da corpi estranei. Tutto riuscì
di esse fu colpita e deturpata orrendamente invano. All'infelice Raimondo, dapprima si
in fronte . gonfiò la gola; poi la faccia e la testa! Diven-
Dopo breve tempo, scesi i partigiani e tò un mostro da far paura; e tra gli spasimi
venuti a colluttazione coi Tedeschi, uno di morì. Agli astanti, a nessuno venne in mente
questi cadde a tèrra con la fronte sfracellata. di chiamare il missionario. Il poveretto nep-
- Chi era? Lo stesso che prese di mira la pure dette segnali di pentimento. (Da « Il
statua del Santo (La Crociata, Vicenza, otto- Massaia » marzo 1952, p. 43).
bre 1946). Iddio disse a Israele: « Accostatevi con

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timore al mio santuario » (Lev., 26, 2) . CHI MANGI A IL PRETE MUORE
Il poeta dei Salmi cantava: « Entrerò nel-
la tua Casa (o Signore), e ti adorerò nel san-
to Temp.io, nel tuo timore» (Salmo 5, 8).

Una religione senza sacerdoti è inconce-


pibile. Essi sono gli uomini « consacrati », i
deputati ufficialmente ad essere gli interme-
diari fra Dio e l'umanità. Sono i banditori
della Verità e della Legge di Dio, gli ammi-
. nistratori dei sacramenti del Salvatore. Per
mezzo del ·loro ministero Dio perdona tutti
i peccati e si fa nutrimento delle anime. Li
ha rivestiti dei suoi stessi poteri e perciò si
chiamano giustamente « altri Cristo». Il pri-
mo e sommo sacerdote Gesù si è come im-
personato in essi; ha detto loro: « Chi ascol'-
ta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, di-
sprezza me» (Luca, 10, 16). Li ha preposti
al suo gregge. Li ha costituiti i funzionari del
suo Regno spirituale sulla terra.
I nemici di Dio e della religione lo san-
no, e sui sacerdoti puntano le armi del loro

64 65
5. • Quando Dio ...
timore al mio santuario » (Lev., 26, 2) . CHI MANGI A IL PRETE MUORE
Il poeta dei Salmi cantava: « Entrerò nel-
la tua Casa (o Signore), e ti adorerò nel san-
to Temp.io, nel tuo timore» (Salmo 5, 8).

Una religione senza sacerdoti è inconce-


pibile. Essi sono gli uomini « consacrati », i
deputati ufficialmente ad essere gli interme-
diari fra Dio e l'umanità. Sono i banditori
della Verità e della Legge di Dio, gli ammi-
. nistratori dei sacramenti del Salvatore. Per
mezzo del ·loro ministero Dio perdona tutti
i peccati e si fa nutrimento delle anime. Li
ha rivestiti dei suoi stessi poteri e perciò si
chiamano giustamente « altri Cristo». Il pri-
mo e sommo sacerdote Gesù si è come im-
personato in essi; ha detto loro: « Chi ascol'-
ta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, di-
sprezza me» (Luca, 10, 16). Li ha preposti
al suo gregge. Li ha costituiti i funzionari del
suo Regno spirituale sulla terra.
I nemici di Dio e della religione lo san-
no, e sui sacerdoti puntano le armi del loro

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5. • Quando Dio ...
· odio, quell'odio già predetto agli apostoli dal boratorio e più tardi emigrò in California con
Maestro : « Se voi foste del mondo, il mon- un figlio diciottenne.
do amerebbe ciò che è suo; ma perchè non Sette anni dopo, una sera d'estate, ad un
siete del mondo e io vi ho eletti dal mondo, ex-padrone di Laforce si presentò un uomo
per questo il mondo vi odia» (Giov. 15, 19). anc9r giovane. ma invecchiato anzitempo, al-
Necessariamente è così. « Sono le tenebre che
to, magro, dall'aspetto sconvolto come dalla
odiano la luce; è l'errore che odia la verità;
paura. Era il figlio di Laforce. Tornava in
è il male che rifugge dal bene; è il lurido
fango che si solleva contro l'immacolata pu- Francia senza un soldo, misero e solo, e ve-
niva a implorare l'aiuto dell'antico padrone
rezza di tanti sacerdoti» (Monsabré).
di suo padre, presso il quale egli stesso aveva
Ma come non si disprezza impunemente lavorato come apprendista. Interrogato, rac-
il Salvatore, così i suoi ministri. Egli difen- contò che suo padre era morto l'anno prece-
de il suo stesso onore nella persona dei suoi dente. Dopo aver radunato un po' di oro nel-
eletti : preti e vescovi. Un proverbio france- le miniere di California, l'assassino dell'arci-
se dice : Chi mangia il prete muore. vescovo aveva deciso di rientrare in patria.
Attentare la vita del sacerdote o deside- Ma un giorno, assalito da una banda di la-
rarne la morte è peccato gravissimo. dri era stato massacrato, e il suo cadavere ab-
bandonato sulla strada. L'indomani il figlio
*** abitante a S. Francisco, recandosi ad incon-
Nel giugno 1848 scoppiava a Parigi la ri-
voluzione. L'arcivescovo della città Monsi- trarlo, lo trovava sulla strada mezzo divorato
dai cani.
gnor Affre scese coraggiosamente nella piaz-
za S. Antonio per calmare la furia degli in- Il povero giovane, innocente del delitto
sorti e risparmiare vittime. Un operaio eba- del padre, ne fu così impressionato c.:he i ca-
nista, certo Laforce, appostatosi in una casa pelli gli divennero bianchi. « Dio punì mio
puntò contro di lui il fucile e lo uccise. Sfug- padre vendicando il suo arcivescovo», dice-
gito alle ricerche, l'assassino tornò al suo la- va egli stesso tristemente , e con accento di

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· odio, quell'odio già predetto agli apostoli dal boratorio e più tardi emigrò in California con
Maestro : « Se voi foste del mondo, il mon- un figlio diciottenne.
do amerebbe ciò che è suo; ma perchè non Sette anni dopo, una sera d'estate, ad un
siete del mondo e io vi ho eletti dal mondo, ex-padrone di Laforce si presentò un uomo
per questo il mondo vi odia» (Giov. 15, 19). anc9r giovane. ma invecchiato anzitempo, al-
Necessariamente è così. « Sono le tenebre che
to, magro, dall'aspetto sconvolto come dalla
odiano la luce; è l'errore che odia la verità;
paura. Era il figlio di Laforce. Tornava in
è il male che rifugge dal bene; è il lurido
fango che si solleva contro l'immacolata pu- Francia senza un soldo, misero e solo, e ve-
niva a implorare l'aiuto dell'antico padrone
rezza di tanti sacerdoti» (Monsabré).
di suo padre, presso il quale egli stesso aveva
Ma come non si disprezza impunemente lavorato come apprendista. Interrogato, rac-
il Salvatore, così i suoi ministri. Egli difen- contò che suo padre era morto l'anno prece-
de il suo stesso onore nella persona dei suoi dente. Dopo aver radunato un po' di oro nel-
eletti : preti e vescovi. Un proverbio france- le miniere di California, l'assassino dell'arci-
se dice : Chi mangia il prete muore. vescovo aveva deciso di rientrare in patria.
Attentare la vita del sacerdote o deside- Ma un giorno, assalito da una banda di la-
rarne la morte è peccato gravissimo. dri era stato massacrato, e il suo cadavere ab-
bandonato sulla strada. L'indomani il figlio
*** abitante a S. Francisco, recandosi ad incon-
Nel giugno 1848 scoppiava a Parigi la ri-
voluzione. L'arcivescovo della città Monsi- trarlo, lo trovava sulla strada mezzo divorato
dai cani.
gnor Affre scese coraggiosamente nella piaz-
za S. Antonio per calmare la furia degli in- Il povero giovane, innocente del delitto
sorti e risparmiare vittime. Un operaio eba- del padre, ne fu così impressionato c.:he i ca-
nista, certo Laforce, appostatosi in una casa pelli gli divennero bianchi. « Dio punì mio
puntò contro di lui il fucile e lo uccise. Sfug- padre vendicando il suo arcivescovo», dice-
gito alle ricerche, l'assassino tornò al suo la- va egli stesso tristemente , e con accento di

66 67
profonda convinzione (C~stegnaro, o. c. v. fu così gravemente ferito che la sua soprav-
III, p. 339). vivenza fu ritenuta miracolo (l'attentatore finì
ucciso). Ecco come andò a finire uno di que-
*** sti attentati.
Nel 1860, a Prato, un rivoluzionario fa-
natico, tirò fuori due pistole dicendo che con Siamo a Madrid nella primavera del 1861.
una voleva uccidere il Papa e l'altra il parro- L'orologio della chiesa di S. Gaetano aveva
co della cattedrale. Mentre pronunciava que- suonato già le dieci di notte, quando un uo-
sto infame proposito battè con una rivoltella mo si presentò in casa di Sua Eccellenza, di-
un colpo sul tavolo. Il grilletto scattò e la cendo che un malato grave lo desiderava per
palla lo colpì alla testa. Si chiamò un sacer- confessarsi. Il Santo disse: «Andiamo», e
dote; venne proprio il parroco della cattedra- accompagnato dal suo gentiluomo e dall'in-
le, che trovò il disgraziato ormai morto (F. vitante si inoltrò nel labirinto delle stradu-
Igino, Decalogo, p. 70). cole di un quartiere popolare.
Dopo un cammino di mezz'ora giunsero.
*** Data la ristrettezza del locale dove stava l'in-
S. Antonio M. Claret, ardente apo.stolo fermo, fu deciso che entrasse solo il confes-
della parola e della penna e grande campio- sore e gli altri due aspettassero fuori sulla
ne della Chiesa nella Spagna del secolo scor- strada. Il Santo salì la piccola scala, facendo-
so, e a Cuba come arcivescovo, fu preso in si luce con un fiammifero. Non erano ancora
odio dalla Massoneria che lo perseguitò, ca- trascorsi cinque minuti, che si fece udire la .
lunniò in una maniera incredibile (fu detto voce del Claret con accento angustioso: -
« il grande perseguitato del secolo XIX», Salite su immediatamente perchè qui dev'es-
« uno dei casi più interessanti di mistifica- sere successo una terribile disgrazia! »
zione storica »). Contro la sua vita la Masso- Fuori di sè dallo stupore, l'uomo rimasto
neria organizzò diversi attentati. Se ne cono- di sotto salì in fretta le scale seguito dal fa-
scono quattordici, in uno dei quali il Santo miliare dell'Arcivescovo ed entrando nella ca-
68 69
profonda convinzione (C~stegnaro, o. c. v. fu così gravemente ferito che la sua soprav-
III, p. 339). vivenza fu ritenuta miracolo (l'attentatore finì
ucciso). Ecco come andò a finire uno di que-
*** sti attentati.
Nel 1860, a Prato, un rivoluzionario fa-
natico, tirò fuori due pistole dicendo che con Siamo a Madrid nella primavera del 1861.
una voleva uccidere il Papa e l'altra il parro- L'orologio della chiesa di S. Gaetano aveva
co della cattedrale. Mentre pronunciava que- suonato già le dieci di notte, quando un uo-
sto infame proposito battè con una rivoltella mo si presentò in casa di Sua Eccellenza, di-
un colpo sul tavolo. Il grilletto scattò e la cendo che un malato grave lo desiderava per
palla lo colpì alla testa. Si chiamò un sacer- confessarsi. Il Santo disse: «Andiamo», e
dote; venne proprio il parroco della cattedra- accompagnato dal suo gentiluomo e dall'in-
le, che trovò il disgraziato ormai morto (F. vitante si inoltrò nel labirinto delle stradu-
Igino, Decalogo, p. 70). cole di un quartiere popolare.
Dopo un cammino di mezz'ora giunsero.
*** Data la ristrettezza del locale dove stava l'in-
S. Antonio M. Claret, ardente apo.stolo fermo, fu deciso che entrasse solo il confes-
della parola e della penna e grande campio- sore e gli altri due aspettassero fuori sulla
ne della Chiesa nella Spagna del secolo scor- strada. Il Santo salì la piccola scala, facendo-
so, e a Cuba come arcivescovo, fu preso in si luce con un fiammifero. Non erano ancora
odio dalla Massoneria che lo perseguitò, ca- trascorsi cinque minuti, che si fece udire la .
lunniò in una maniera incredibile (fu detto voce del Claret con accento angustioso: -
« il grande perseguitato del secolo XIX», Salite su immediatamente perchè qui dev'es-
« uno dei casi più interessanti di mistifica- sere successo una terribile disgrazia! »
zione storica »). Contro la sua vita la Masso- Fuori di sè dallo stupore, l'uomo rimasto
neria organizzò diversi attentati. Se ne cono- di sotto salì in fretta le scale seguito dal fa-
scono quattordici, in uno dei quali il Santo miliare dell'Arcivescovo ed entrando nella ca-
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meretta si trovarono dinanzi a macabra sce- viuzze più sudice e appartate della città, con-
na: il P. Claret all'incerta luce dello zolfanel- giurarono nient'altro che di ammazzare alme-
lo cercava di conoscere il finto ammalato, che no un prete. Ma come fare? Uno di loro, più
disteso sul letto e ricoperto da una imbottita, indemoniato degli altri, diede un forte pugno
era già cadavere. sulla tavola e gridò : « Ho trovato io il mo-
Ma la costernazione del Santo e del suo do ... » e sommessamente spiegò ai compagni
familiare crebbe ancora di più quando si av- la trama concepita : « Mi fingerò malato, mi
videro che il morto stringeva nella destra un condurrete un prete ... e al resto ci penso io ! »
affilato pugnale. Il complice del morto terro- Tutti approvarono e poi si separarono gri-
rizzato, si gettò ai piedi del Santo, e dopo dando ancora una volta : morte ai preti!
avergli dichiarato il piano premeditato, gli Il giorno seguente, verso il tramonto, un
domandò che lo confessasse. Dopo il raccon- sacerdote passava tranquillo davanti alla por-
to il Santo disse : « Sia bened~tta la Provvi- ta di un palazzo. Un giovane elegante lo av-
denza del Signore e adoriamo i suoi imper- vicina e gli dice : « Venite, reverendo, qui so-
scrutabili disegni». E rivolto al complice: pra c'è un moribondo che vi chiama».
« Per quello che riguarda te, io ti perdono di
Il sacerdote lo segue. Su per le scale si
cuore e solo ti chiedo di approfittare della le-
accorge di essere seguito da certi figuri, ma
zione che Dio ti dà ... » (Cfr. Husu, S. Anto-
ma non vi bada. Entra nella stanza del mo-
nio M. Claret, pp. 640-641). rente, si avvicina al letto. Gli altri fingono
di allontanarsi. Chiama ad alta voce l'infer-
*** mo ... lo scuote ... Nulla. Alza il lenzuolo per
Simili all'episodio toccato al Claret, la sto-
ria ne registra altri, fra i quali credo bene ri- sentire il pols,o. Spettacolo orrendo! Una fac-
portare il seguente avvenuto qualche anno cia torva, barba lunga e nera, bocca stravol-
dopo (1868) in una città della Francia. ta ... Nella destra tiene una pistola a due can-
Alcuni giovinastri invasati di odio satani- ne, il dito sul grilletto per farlo scattare.
co contro i preti, entrati in un'osteria delle Il sacerdote dà un passo indietro. Poi lo

70 71
meretta si trovarono dinanzi a macabra sce- viuzze più sudice e appartate della città, con-
na: il P. Claret all'incerta luce dello zolfanel- giurarono nient'altro che di ammazzare alme-
lo cercava di conoscere il finto ammalato, che no un prete. Ma come fare? Uno di loro, più
disteso sul letto e ricoperto da una imbottita, indemoniato degli altri, diede un forte pugno
era già cadavere. sulla tavola e gridò : « Ho trovato io il mo-
Ma la costernazione del Santo e del suo do ... » e sommessamente spiegò ai compagni
familiare crebbe ancora di più quando si av- la trama concepita : « Mi fingerò malato, mi
videro che il morto stringeva nella destra un condurrete un prete ... e al resto ci penso io ! »
affilato pugnale. Il complice del morto terro- Tutti approvarono e poi si separarono gri-
rizzato, si gettò ai piedi del Santo, e dopo dando ancora una volta : morte ai preti!
avergli dichiarato il piano premeditato, gli Il giorno seguente, verso il tramonto, un
domandò che lo confessasse. Dopo il raccon- sacerdote passava tranquillo davanti alla por-
to il Santo disse : « Sia bened~tta la Provvi- ta di un palazzo. Un giovane elegante lo av-
denza del Signore e adoriamo i suoi imper- vicina e gli dice : « Venite, reverendo, qui so-
scrutabili disegni». E rivolto al complice: pra c'è un moribondo che vi chiama».
« Per quello che riguarda te, io ti perdono di
Il sacerdote lo segue. Su per le scale si
cuore e solo ti chiedo di approfittare della le-
accorge di essere seguito da certi figuri, ma
zione che Dio ti dà ... » (Cfr. Husu, S. Anto-
ma non vi bada. Entra nella stanza del mo-
nio M. Claret, pp. 640-641). rente, si avvicina al letto. Gli altri fingono
di allontanarsi. Chiama ad alta voce l'infer-
*** mo ... lo scuote ... Nulla. Alza il lenzuolo per
Simili all'episodio toccato al Claret, la sto-
ria ne registra altri, fra i quali credo bene ri- sentire il pols,o. Spettacolo orrendo! Una fac-
portare il seguente avvenuto qualche anno cia torva, barba lunga e nera, bocca stravol-
dopo (1868) in una città della Francia. ta ... Nella destra tiene una pistola a due can-
Alcuni giovinastri invasati di odio satani- ne, il dito sul grilletto per farlo scattare.
co contro i preti, entrati in un'osteria delle Il sacerdote dà un passo indietro. Poi lo

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fissa meglio, si fa coraggio, si accosta, gli to- Poco dopo l'iroso mangiapreti sporse il
glie l'arma. L'altro non dà segno di vita. capo in una finestrella per vedere se salisse
Chiama i compagni. Essi pure · chiamano il l'ascensore; ma, proprio in quel momento,
camerata, lo scuotono ... Inutile. Era cadavere. l'ascensore, carico di ferro, arrivava al livello
Atterriti, raccontano al sacerdote la con- della finestrina. L'operaio non fece in tem-
giura ordita, e invocano il perdono. Il buon po a ritirarsi, sicchè il capo gli fu staccato
prete non potè fare a meno di esclamare : dal busto, proprio come dalla mannaia d'una
« Qui è il dito di Dio! Andate, il Signore vi ghigliottina.
perdoni come io vi perdono» (Stendardo cat- I presenti restarono terrorizzati, e si dice-
tolico, a. 1874). vano: « E dire che pochi minuti fa voleva
*** tagliare il collo a tutti i preti della Germa-
nia!... » (Spirago, Raccolta di esempi, n. 498).
Nel 1873 il cancelliere tedesco Bismark
suscitò il movimento contro la Chiesa Catto- ***
lica, detto Kulturkampf (lotta per la civiltà). Il 21 luglio 1900 veniva martirizzato in
In applicazione alle leggi di maggio, furonc Cina il B. Alberico Crescitelli del P. I. M. E.
imprigionati vescovi, preti e laici, sciolte le Sei fra i principali autori dell'assassinio furo-
associazioni, processati e condannati i gior- no condannati a morte per decapitazione. Co-
nali cattolici, sequestrati i beni ecclesiastici... lui che aveva reciso la testa al B. Alberico fu
In tutto il mondo non si parlava d'altro. An- quello che subì una morte più crudele.
che nella fabbrica di Comrich, a Chicago, gli Il mandarino civile di Paocheng aveva
operai discutevano animatamente delle leggi decretato che i condannati fossero decapitati
anticlericali germaniche; e uno di essi non si senza togliere loro la catena dal collo. Il si-
perirò di affermare: « Io non desidero affat- cario Pan-gniurh-wa che aveva ucciso il mis-
to di tornare in Germania; ma adesso avrei sionario segandogli il collo, era corto di col-
tanto piacere di trovarmici; in quanto a me, lo, e di più incatenato con doppia catena
taglierei il collo a tutti i preti!... » quiµdi i colpi non cadevano sulla parte spo-

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fissa meglio, si fa coraggio, si accosta, gli to- Poco dopo l'iroso mangiapreti sporse il
glie l'arma. L'altro non dà segno di vita. capo in una finestrella per vedere se salisse
Chiama i compagni. Essi pure · chiamano il l'ascensore; ma, proprio in quel momento,
camerata, lo scuotono ... Inutile. Era cadavere. l'ascensore, carico di ferro, arrivava al livello
Atterriti, raccontano al sacerdote la con- della finestrina. L'operaio non fece in tem-
giura ordita, e invocano il perdono. Il buon po a ritirarsi, sicchè il capo gli fu staccato
prete non potè fare a meno di esclamare : dal busto, proprio come dalla mannaia d'una
« Qui è il dito di Dio! Andate, il Signore vi ghigliottina.
perdoni come io vi perdono» (Stendardo cat- I presenti restarono terrorizzati, e si dice-
tolico, a. 1874). vano: « E dire che pochi minuti fa voleva
*** tagliare il collo a tutti i preti della Germa-
nia!... » (Spirago, Raccolta di esempi, n. 498).
Nel 1873 il cancelliere tedesco Bismark
suscitò il movimento contro la Chiesa Catto- ***
lica, detto Kulturkampf (lotta per la civiltà). Il 21 luglio 1900 veniva martirizzato in
In applicazione alle leggi di maggio, furonc Cina il B. Alberico Crescitelli del P. I. M. E.
imprigionati vescovi, preti e laici, sciolte le Sei fra i principali autori dell'assassinio furo-
associazioni, processati e condannati i gior- no condannati a morte per decapitazione. Co-
nali cattolici, sequestrati i beni ecclesiastici... lui che aveva reciso la testa al B. Alberico fu
In tutto il mondo non si parlava d'altro. An- quello che subì una morte più crudele.
che nella fabbrica di Comrich, a Chicago, gli Il mandarino civile di Paocheng aveva
operai discutevano animatamente delle leggi decretato che i condannati fossero decapitati
anticlericali germaniche; e uno di essi non si senza togliere loro la catena dal collo. Il si-
perirò di affermare: « Io non desidero affat- cario Pan-gniurh-wa che aveva ucciso il mis-
to di tornare in Germania; ma adesso avrei sionario segandogli il collo, era corto di col-
tanto piacere di trovarmici; in quanto a me, lo, e di più incatenato con doppia catena
taglierei il collo a tutti i preti!... » quiµdi i colpi non cadevano sulla parte spo-

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.sta o battevano sulla catena. Fu necessario Due fratelli, i complici del massacro, po-
usare una spada a modo di sega. co dopo venuti ad una rissa tra di loro si in-
Tra gli sfuggiti alla giustizia umana, mol- furiarono in modo che il minore uccise il
ti non rimasero senza castigo. L'unico figlio maggiore. Fuggito nei monti, l'uccisore ven-
del più famigerato dei maggiorenti: il Ten- ne arrestato dopo pochi giorni e, rinchiuso in
cun-ie, dopo l'arresto del padre voleva istrui- un gabbione come si usa per i briganti, vi
re alle armi un buon nucleo di persone a fi- morì miseramente strozzato.
ne di eccitare torbidi, fare man bassa del re- Un altro fu ucciso dai compagni settari.
sto dei cristiani e liberare il padre dalle pri- Dopo che Ian-hai capo della guardia ter-
gioni. Proprio il giorno anniversario del mar- ritoriale di Yentsepien e istigatore di tutta la
tirio, mentre provava un grosso fucilaccio, persecuzione fu ucciso dalle autorità a Pao-
questo gli scoppiò fra le mani e una scheg- cheng, suo fratello minore, uno dei capi per-
gia gli penetrò nel petto conducendolo in po- secutori, saputa questa notizia, si diede come
che ore a morte. Questa terribile lezione ter- indemoniato a saltare e cadde morto j,n casa
rorizzò talmente gli sconsigliati che si erano propna.
uniti a lui per fare guerra ai missionari ed al- Il più feroce dei maggiorenti, il Litciao-
la religione da loro predicata, che sbandatisi tun, che aveva bandito numerose taglie sui
immediatamente, tornarono alle loro case, de- catecumeni scacciandoli dal circondario, con-
posto ogni pensiero di vendetta. dusse per lungo tempo vita raminga come
Un altro reo dei più tristi, fuggito dalle esiliato nella vicina provincia del Kansu. Così
mani della giustizia, fratello del Pan-gnium- pure un tale Ciao-lao-u per timore del casti-
wa, quando vide la testa del fratello pendere go non osava più ritornare a casa (L. M. Bal-
dagli spalti di Ningkiang fu preso da tal paz- coni, Il B. Alberico Crescitell.i, II ed. pp.
zo furore che si diede a spiccar salti da di- 203-204).
sperato, dando di cozzo del capo sulle pietre, ** *
e così che morì poco dopo. Altro episodio della persecuzione dei Bo-

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.sta o battevano sulla catena. Fu necessario Due fratelli, i complici del massacro, po-
usare una spada a modo di sega. co dopo venuti ad una rissa tra di loro si in-
Tra gli sfuggiti alla giustizia umana, mol- furiarono in modo che il minore uccise il
ti non rimasero senza castigo. L'unico figlio maggiore. Fuggito nei monti, l'uccisore ven-
del più famigerato dei maggiorenti: il Ten- ne arrestato dopo pochi giorni e, rinchiuso in
cun-ie, dopo l'arresto del padre voleva istrui- un gabbione come si usa per i briganti, vi
re alle armi un buon nucleo di persone a fi- morì miseramente strozzato.
ne di eccitare torbidi, fare man bassa del re- Un altro fu ucciso dai compagni settari.
sto dei cristiani e liberare il padre dalle pri- Dopo che Ian-hai capo della guardia ter-
gioni. Proprio il giorno anniversario del mar- ritoriale di Yentsepien e istigatore di tutta la
tirio, mentre provava un grosso fucilaccio, persecuzione fu ucciso dalle autorità a Pao-
questo gli scoppiò fra le mani e una scheg- cheng, suo fratello minore, uno dei capi per-
gia gli penetrò nel petto conducendolo in po- secutori, saputa questa notizia, si diede come
che ore a morte. Questa terribile lezione ter- indemoniato a saltare e cadde morto j,n casa
rorizzò talmente gli sconsigliati che si erano propna.
uniti a lui per fare guerra ai missionari ed al- Il più feroce dei maggiorenti, il Litciao-
la religione da loro predicata, che sbandatisi tun, che aveva bandito numerose taglie sui
immediatamente, tornarono alle loro case, de- catecumeni scacciandoli dal circondario, con-
posto ogni pensiero di vendetta. dusse per lungo tempo vita raminga come
Un altro reo dei più tristi, fuggito dalle esiliato nella vicina provincia del Kansu. Così
mani della giustizia, fratello del Pan-gnium- pure un tale Ciao-lao-u per timore del casti-
wa, quando vide la testa del fratello pendere go non osava più ritornare a casa (L. M. Bal-
dagli spalti di Ningkiang fu preso da tal paz- coni, Il B. Alberico Crescitell.i, II ed. pp.
zo furore che si diede a spiccar salti da di- 203-204).
sperato, dando di cozzo del capo sulle pietre, ** *
e così che morì poco dopo. Altro episodio della persecuzione dei Bo-

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xeurs in Cina nel I 900 : dei Mons. Grassi, Fogolla, Fantosati).
Il Vicerè Yi.i-sien entrò in tribunale pas- ***
sando frettoloso e sprezzante in mezzo agli Pierino Kcira, ex membro della polizia
imputati. Visto Mons. Fogolla a lui ben no- comunista di Scutari, fu condannato a 15 an-
to gli chiese bruscamente : ni di carcere (il comunismo divora i suoi fi-
« Da quanti anni sei in Cina? » gli e i suoi fidi). Udita la sentenza, disse ai
« Da oltre trent'anni » rispose il vescovo. suoi giudici :
« A quanti hai nuociuto del mio popolò? )> «Siete le più miserabili persone del mon-
« Io non ho fatto del male a nessuno, al- do ! Da voi ho ricevuto l'ordine di torturare
l'opposto ho fatto del bene a molti ... » persone, d'inventare calunnie contro il Clero
« Tu menti - interruppe furioso Yi.i-sien cattolico ej io, vostro cieco strumento, vile
- tu hai fatto del male a tanti e io ora ti e criminale quanto voi, ho fatto quanto era
uccido : non ho paura di voi! in mio potere per eseguire i vostri comandi,
« Se mi uccidi a me poco importa - ri- valendomi delle calunnie da voi inventate.
spose calmo il vescovo - ma tu... tu non la Voi mi obbligaste aj an :lare a occultare ar-
passerai impunito! mi nelle chiese e nei conventi per avere un
Allora il vicerè inferse due pugnalate nel pretesto di eliminare i sacerdoti e distrugge-
petto a Mons. Fogolla; gridando ai suoi: re le chiese cattoliche. Io confesso a tutto il
« Traeteli fuori e uccideteli tutti! » poc olo albanese di avere eseguito i vostri or-
L'ordine fu eseguito. dini con grande diligenza e segretezza : ma
I capi responsabili della strage dei cristia- siccome voi non avete nessuna considerazione
ni (26 martiri) subirono poi la vendetta uma- nei miei riguardi, domando che queste cose
na e divina. Il più colpevole, il tiranno Yii- siano conosciute dal popolo; non mi importa
sien, fu decapitato. Così si veniva a verifica- della mia disgrazia personale; detesto invece
re la profezia di Mons. Fogolla: « non la pas- di essere stato un vile strumento nelle vostre
serai impunito ». (Dai Processi di Beat. e can. mani e di avere tradito il sangue di tanti in-

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xeurs in Cina nel I 900 : dei Mons. Grassi, Fogolla, Fantosati).
Il Vicerè Yi.i-sien entrò in tribunale pas- ***
sando frettoloso e sprezzante in mezzo agli Pierino Kcira, ex membro della polizia
imputati. Visto Mons. Fogolla a lui ben no- comunista di Scutari, fu condannato a 15 an-
to gli chiese bruscamente : ni di carcere (il comunismo divora i suoi fi-
« Da quanti anni sei in Cina? » gli e i suoi fidi). Udita la sentenza, disse ai
« Da oltre trent'anni » rispose il vescovo. suoi giudici :
« A quanti hai nuociuto del mio popolò? )> «Siete le più miserabili persone del mon-
« Io non ho fatto del male a nessuno, al- do ! Da voi ho ricevuto l'ordine di torturare
l'opposto ho fatto del bene a molti ... » persone, d'inventare calunnie contro il Clero
« Tu menti - interruppe furioso Yi.i-sien cattolico ej io, vostro cieco strumento, vile
- tu hai fatto del male a tanti e io ora ti e criminale quanto voi, ho fatto quanto era
uccido : non ho paura di voi! in mio potere per eseguire i vostri comandi,
« Se mi uccidi a me poco importa - ri- valendomi delle calunnie da voi inventate.
spose calmo il vescovo - ma tu... tu non la Voi mi obbligaste aj an :lare a occultare ar-
passerai impunito! mi nelle chiese e nei conventi per avere un
Allora il vicerè inferse due pugnalate nel pretesto di eliminare i sacerdoti e distrugge-
petto a Mons. Fogolla; gridando ai suoi: re le chiese cattoliche. Io confesso a tutto il
« Traeteli fuori e uccideteli tutti! » poc olo albanese di avere eseguito i vostri or-
L'ordine fu eseguito. dini con grande diligenza e segretezza : ma
I capi responsabili della strage dei cristia- siccome voi non avete nessuna considerazione
ni (26 martiri) subirono poi la vendetta uma- nei miei riguardi, domando che queste cose
na e divina. Il più colpevole, il tiranno Yii- siano conosciute dal popolo; non mi importa
sien, fu decapitato. Così si veniva a verifica- della mia disgrazia personale; detesto invece
re la profezia di Mons. Fogolla: « non la pas- di essere stato un vile strumento nelle vostre
serai impunito ». (Dai Processi di Beat. e can. mani e di avere tradito il sangue di tanti in-

76 77
. nocenti sacerdoti cattolici ». Questa morte improvvisa divenne il te-
Il tribunale comunista, vedendo smasche- ma del discorso, durante il quale il predica-
rata l'attività del partito da queste dichiara- tore minacciò uguale castigo alla donna com-
zioni, dopo aver ricevuto ordini da Tirana, pagna del defunto se non si convertiva. E
condannava a morte senza appello l'imputato, si convertì (D'Aria, un·restauratore ·sociale,
il quale venne subito fucilato ed il suo cada- p. 397).
vere gettato nella fossa in cui egli aveva inu-
mato tante spoglie di sacerdoti innocenti » Un'altra di quelle infelici donne di mala-
vita, in altra occasione, faceva e rifaceva es-
(Da Carroccio, 27 giugno 1954).
sa pure la voce del predicatore che sotto la
*** sua finestra tuonava le divine minacce per
Anche i maltrattamenti, le minacce, i di- convertirla. Alla caricatura aggiunse l'oltrag-
sprezzi, le derisioni al Ministro di Dio, e gli gio, chiudendogli le finestre sul viso per non
ostacoli al suo ministero, sono cose che non udirlo.
rimangono impunite. « Poverina! - esclamò il De Geronimo
S. Francesco De Geronimo predicçtva un - è morta di subito la poverina». A queste
giorno nei malfamati Quartieri di Napoli. Un parole accorse gente alla casa e la trovarono
tale, affacciatosi al balcone con la sua donna, morta (lb.). ·
mise in caricatura il predicatore rifacendone Il pessimo gusto di insolentire il predi-
il verso. Il missionario continuava a predica- catore se lo prese pure una bagascia più sfac-
re, l'altro a fargli eco. Ad un tratto il P. Fran- ciata della precedente, tanto che fu p_erfino
cesco toccando con la destra i piedi del cro- ripresa da una compagna di mestiere. · Quel-
cifisso inalberato sulla via, gridò a quell'in- la le rispose: « Tu e padre Francesco m'ave-
solente : « Sciala, sciala, qua hai da venire! » te rotto il capo! Che ho da fare io con que-
Subito dopo queste parole quel disgraziato sto corvo che sempre gracchia? m'ha rotto il
cadde morto. Grande la commozione del po- capo!»
polo. Non passò molto tempo che le fu rotto il

78 79
. nocenti sacerdoti cattolici ». Questa morte improvvisa divenne il te-
Il tribunale comunista, vedendo smasche- ma del discorso, durante il quale il predica-
rata l'attività del partito da queste dichiara- tore minacciò uguale castigo alla donna com-
zioni, dopo aver ricevuto ordini da Tirana, pagna del defunto se non si convertiva. E
condannava a morte senza appello l'imputato, si convertì (D'Aria, un·restauratore ·sociale,
il quale venne subito fucilato ed il suo cada- p. 397).
vere gettato nella fossa in cui egli aveva inu-
mato tante spoglie di sacerdoti innocenti » Un'altra di quelle infelici donne di mala-
vita, in altra occasione, faceva e rifaceva es-
(Da Carroccio, 27 giugno 1954).
sa pure la voce del predicatore che sotto la
*** sua finestra tuonava le divine minacce per
Anche i maltrattamenti, le minacce, i di- convertirla. Alla caricatura aggiunse l'oltrag-
sprezzi, le derisioni al Ministro di Dio, e gli gio, chiudendogli le finestre sul viso per non
ostacoli al suo ministero, sono cose che non udirlo.
rimangono impunite. « Poverina! - esclamò il De Geronimo
S. Francesco De Geronimo predicçtva un - è morta di subito la poverina». A queste
giorno nei malfamati Quartieri di Napoli. Un parole accorse gente alla casa e la trovarono
tale, affacciatosi al balcone con la sua donna, morta (lb.). ·
mise in caricatura il predicatore rifacendone Il pessimo gusto di insolentire il predi-
il verso. Il missionario continuava a predica- catore se lo prese pure una bagascia più sfac-
re, l'altro a fargli eco. Ad un tratto il P. Fran- ciata della precedente, tanto che fu p_erfino
cesco toccando con la destra i piedi del cro- ripresa da una compagna di mestiere. · Quel-
cifisso inalberato sulla via, gridò a quell'in- la le rispose: « Tu e padre Francesco m'ave-
solente : « Sciala, sciala, qua hai da venire! » te rotto il capo! Che ho da fare io con que-
Subito dopo queste parole quel disgraziato sto corvo che sempre gracchia? m'ha rotto il
cadde morto. Grande la commozione del po- capo!»
polo. Non passò molto tempo che le fu rotto il

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che parlò, e più eloquentemente del predi-
-capo davvero, non da Padre Francesco, ma catore.
dal suo amico che la finì con tre colpi di mar- A 'Ì Ascoli, un settario, fermatosi a udire
tello (Ib., pp. 397-398). il santo, proferl contro di lui molte ingiurie.
Rientrato da lì •a poco in casa, fu colto da
** * morte improvvisa.
Un giovane, corretto da Don Gaspare
Bertoni, ( + 1853) se ne ebbe tanto a male che ** *
giurò di volerlo ammazzare alla presenza dei Un capitano tedesco marciava con la sua
suoi compagni. « Ma se ne vide la vendetta com1Jagnia sulla via di Ludwgsburg, per re-
divina poichè fu preso da tali dolori che in carsi al campo di tiro? quando s'imbattè col
poco tempo morì, con spavento di tutti co- viceparroco cattolico Restle, il quale, in ve-
loro che avevano udito le sue perfide paro- ste talare, si recava a dir Messa alla chiesa
le» Tale almeno fu l'impressione. del castello.
Il capitano, che pure era cattolico, sfogò
** * il suo livore diabolico contro i preti, dicen-
A Civitanova, durante una missione pre- do ad alta voce : « E' un::i, sfacciata impuden-
dicata da S. Gaspare Del Bufalo ( + 1837), za di questì preti mostrarsi così, in veste ta-
una giovane, conosciutissima per la bellezza lare, in una città protestante; la polizia non
e i costumi non buoni, beffeggiava i missio- dovrebbe permetterlo! Questo poveraccio mi
nari e la loro opera, e distoglieva le compa- ha portato la jettatura per tutt'oggi ... Come
gne e gli amanti dall'intervenire alle predi- gl'infilzerei volentieri questa sciabola nella
che e alle funzioni. Costei, mentre più inso- pancia!»
lentiva, fu colta da morte improvvisa che sfi- Il furiere maggiore Hofmann, "Cattolico, si
gurò orrendamente il suo cadavere. Proprio arrischiò a osservare : « Ma, signor capitano,
quel giorno il programma comportava la pre- via! Potrebbe darsi che un giorno abbia a
dica di P. Gaspare sulla morte. Quella volta chiamare un prete!... »
' fu la disgraziata morta, esposta li in chiesa
81
80
6. - Quando Dio ...
che parlò, e più eloquentemente del predi-
-capo davvero, non da Padre Francesco, ma catore.
dal suo amico che la finì con tre colpi di mar- A 'Ì Ascoli, un settario, fermatosi a udire
tello (Ib., pp. 397-398). il santo, proferl contro di lui molte ingiurie.
Rientrato da lì •a poco in casa, fu colto da
** * morte improvvisa.
Un giovane, corretto da Don Gaspare
Bertoni, ( + 1853) se ne ebbe tanto a male che ** *
giurò di volerlo ammazzare alla presenza dei Un capitano tedesco marciava con la sua
suoi compagni. « Ma se ne vide la vendetta com1Jagnia sulla via di Ludwgsburg, per re-
divina poichè fu preso da tali dolori che in carsi al campo di tiro? quando s'imbattè col
poco tempo morì, con spavento di tutti co- viceparroco cattolico Restle, il quale, in ve-
loro che avevano udito le sue perfide paro- ste talare, si recava a dir Messa alla chiesa
le» Tale almeno fu l'impressione. del castello.
Il capitano, che pure era cattolico, sfogò
** * il suo livore diabolico contro i preti, dicen-
A Civitanova, durante una missione pre- do ad alta voce : « E' un::i, sfacciata impuden-
dicata da S. Gaspare Del Bufalo ( + 1837), za di questì preti mostrarsi così, in veste ta-
una giovane, conosciutissima per la bellezza lare, in una città protestante; la polizia non
e i costumi non buoni, beffeggiava i missio- dovrebbe permetterlo! Questo poveraccio mi
nari e la loro opera, e distoglieva le compa- ha portato la jettatura per tutt'oggi ... Come
gne e gli amanti dall'intervenire alle predi- gl'infilzerei volentieri questa sciabola nella
che e alle funzioni. Costei, mentre più inso- pancia!»
lentiva, fu colta da morte improvvisa che sfi- Il furiere maggiore Hofmann, "Cattolico, si
gurò orrendamente il suo cadavere. Proprio arrischiò a osservare : « Ma, signor capitano,
quel giorno il programma comportava la pre- via! Potrebbe darsi che un giorno abbia a
dica di P. Gaspare sulla morte. Quella volta chiamare un prete!... »
' fu la disgraziata morta, esposta li in chiesa
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6. - Quando Dio ...
A cui l'altro ancora più arrabbiato: « Dio pa Alvaro, e nella bara avrebbe dovuto met-
me ne guardi! » tersi vestito da prete tal Rubbi Rodesmindo
Avevano fatto circa 150 passi, che il bol- di anni 60. Il Rubbi volentieri accetta e la do-
lente capitano sentì una trafittura nelle visce- menica 7, alle ore IO vuol mettersi nella ba-
re, per cui dovette lasciare a un altro la com- ra per provarne l'effetto. Ma verso le 23 del-
pagnia, e ritirarsi a casa sua, in preda ad acu- lo stesso giorno venne colpito da improvvi-
tissimi dolori. Quivi giunto, gridò al servo : so malore, decedendo l'indomani alle ore 6
« Giovanni, va subito a chiamarmi il parro- (Via Novaj 5 maggio 1946).
co cattolico. Corri, e digli che porti anche
il Viatico. Ma corri, te ne prego! » ** *
LjEusebianoj giornale· di Vercelli, il 7 a-
Pochi istanti dopo cadeva a terra, fra gosto 1947 riportava:
atroci dolori; spirò prima che il parroco giun-
« Dopo i fatti di Capodistria contro l'e-
gesse ...
roico Vescovo di Trieste, S. E. Mons. Santin,
Quando la compagnia seppe di quella un rev. Padre Benedettino, arrivato a Pado-
morte, anche i protestanti commentavano : va, ha raccontato i seguenti particolari.
« Iddio lo ha preso proprio in parola! » (Cfr.
L. Riet, Memorie di un convertito, Saulgau, « Il giovane compagno che ha avuto il sa-
crilego infernale ardire di dare il primo pu-
1889).
gno al Vescovo, nella stessa giornata è stato
colpito casualmente da una scheggia ad un
** * occhio e ne ha perso la vista; una donna che
Ecco qualche fatto più recente, d'attualità. ha sputacchiato il Presule è stata colpita -
A Montefiascone, il 6 aprile 1946, i co- sempre nello stesso giorno-· da paralisi; un
munisti, sicuri della vittoria elettorale, pre- vecchio lurido comunista, che si distingue-
paravano una dimostrazione per dopo le ele- va fra tutti per la furia e gridava che avreb-
zioni. Il corteo si sarebbe aperto con una ba- be voluto « tra le mani le budella del Vesco-
ra confezionata dal candidato di sinistra Zep- vo » alla sera dello stesso giorno investito da
82 83
A cui l'altro ancora più arrabbiato: « Dio pa Alvaro, e nella bara avrebbe dovuto met-
me ne guardi! » tersi vestito da prete tal Rubbi Rodesmindo
Avevano fatto circa 150 passi, che il bol- di anni 60. Il Rubbi volentieri accetta e la do-
lente capitano sentì una trafittura nelle visce- menica 7, alle ore IO vuol mettersi nella ba-
re, per cui dovette lasciare a un altro la com- ra per provarne l'effetto. Ma verso le 23 del-
pagnia, e ritirarsi a casa sua, in preda ad acu- lo stesso giorno venne colpito da improvvi-
tissimi dolori. Quivi giunto, gridò al servo : so malore, decedendo l'indomani alle ore 6
« Giovanni, va subito a chiamarmi il parro- (Via Novaj 5 maggio 1946).
co cattolico. Corri, e digli che porti anche
il Viatico. Ma corri, te ne prego! » ** *
LjEusebianoj giornale· di Vercelli, il 7 a-
Pochi istanti dopo cadeva a terra, fra gosto 1947 riportava:
atroci dolori; spirò prima che il parroco giun-
« Dopo i fatti di Capodistria contro l'e-
gesse ...
roico Vescovo di Trieste, S. E. Mons. Santin,
Quando la compagnia seppe di quella un rev. Padre Benedettino, arrivato a Pado-
morte, anche i protestanti commentavano : va, ha raccontato i seguenti particolari.
« Iddio lo ha preso proprio in parola! » (Cfr.
L. Riet, Memorie di un convertito, Saulgau, « Il giovane compagno che ha avuto il sa-
crilego infernale ardire di dare il primo pu-
1889).
gno al Vescovo, nella stessa giornata è stato
colpito casualmente da una scheggia ad un
** * occhio e ne ha perso la vista; una donna che
Ecco qualche fatto più recente, d'attualità. ha sputacchiato il Presule è stata colpita -
A Montefiascone, il 6 aprile 1946, i co- sempre nello stesso giorno-· da paralisi; un
munisti, sicuri della vittoria elettorale, pre- vecchio lurido comunista, che si distingue-
paravano una dimostrazione per dopo le ele- va fra tutti per la furia e gridava che avreb-
zioni. Il corteo si sarebbe aperto con una ba- be voluto « tra le mani le budella del Vesco-
ra confezionata dal candidato di sinistra Zep- vo » alla sera dello stesso giorno investito da
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un camion è rimasto schiacciato e riçoveratc NON PREVARRANNO 1
in ospedale in fin di vita ».
I persecutori del prete, mentre commet-
tono un gravissimo peccato, non sanno che
gli rendono una grande gloria, quella di asso-
migliare maggiormente al Sacerdote Sommo
Ges~ Cristo, loro Capo e Maestro. E forse
meno ancora pensano che la vittima, apvun-
to perchè ministro di quel Dio che è la Bon-
tà e la Misericordia, li ama, li perdona, li I nemici della Chiesa hanno avuto il gran-
vuole salvi a costo della propria vita. de torto e vergogna di ignorare la storia. So-
no stati e sono degli ingenui, puerilm'ente e
tragicamente ingenui. Potenti e superbi, han-
no dimostrato la loro stupidità e debolezza
quando si accinsero a demolirla, a distrugger-
la come una vecchia costruzione cadente, in-
servibile. Si sono insanguinate le unghie, si
sono incanagliti contro di essa, e soq.o rima-
sti schiacciati uno dopo l'altro. La loro colpa
- forse maggiore o non minore dell'odio ri-
dicolo che le hanno portato - fu precisa-
mente l'avere ignorato o voluto ignorare la
sua divinità.
La Chiesa è umana, sì, perchè i suoi mem-
bri sono uomini. Ma è anche divina· perchè
il suo primo Membro, sempre vivente e suo
Fondatore e Capo invisibile è Dio. Divina

85
un camion è rimasto schiacciato e riçoveratc NON PREVARRANNO 1
in ospedale in fin di vita ».
I persecutori del prete, mentre commet-
tono un gravissimo peccato, non sanno che
gli rendono una grande gloria, quella di asso-
migliare maggiormente al Sacerdote Sommo
Ges~ Cristo, loro Capo e Maestro. E forse
meno ancora pensano che la vittima, apvun-
to perchè ministro di quel Dio che è la Bon-
tà e la Misericordia, li ama, li perdona, li I nemici della Chiesa hanno avuto il gran-
vuole salvi a costo della propria vita. de torto e vergogna di ignorare la storia. So-
no stati e sono degli ingenui, puerilm'ente e
tragicamente ingenui. Potenti e superbi, han-
no dimostrato la loro stupidità e debolezza
quando si accinsero a demolirla, a distrugger-
la come una vecchia costruzione cadente, in-
servibile. Si sono insanguinate le unghie, si
sono incanagliti contro di essa, e soq.o rima-
sti schiacciati uno dopo l'altro. La loro colpa
- forse maggiore o non minore dell'odio ri-
dicolo che le hanno portato - fu precisa-
mente l'avere ignorato o voluto ignorare la
sua divinità.
La Chiesa è umana, sì, perchè i suoi mem-
bri sono uomini. Ma è anche divina· perchè
il suo primo Membro, sempre vivente e suo
Fondatore e Capo invisibile è Dio. Divina

85
V

· perchè è divino lo scopo che le fu 'assegnato, 1ito da coloro che perseguono scopi antireli-
divini i mezzi p'er raggiungerlo. E contro Dio, giosi, o per discutere qualche particolare
onnipotente ed eterno, nulla può spuntarla. storico.
Gesù Cristo l'ha fatta sua sposa, suo Cor- L'atteggiamento suo vers.o la Chiesa fu
po mistico. Le ha promesso di stare con lei da lui espresso con questa parola d'ordine:
per sempre, di assisterla fino alla fine dei tem- « Ecrasez l'infame ».
pi, e che le forze dell'inferno non prevarran-
no contro di essa. Io sono stufo di sentire raccontare che
bastarono dodici uomini per fondare la Chie-
I persecutori, con tutte le loro macchina- sa cattolica! Voglio fare vedere che basta uno
zioni diaboliche, sono riusciti al contrario di solo per annientarla. Entro vent'anni il Ga- ,
quello che intendevano : l'hanno purificata e lileo (Gesù Cristo) sarà spacciato. Così scri-
rinvigorita. Ma intanto il loro peccato è enor- veva il 30 maggio 1758 al D'Alembert. Ven-
me. S. Caterina da Siena dice di loro che so- t'anni dopo, precisamente il 30 maggio 1778
no « come membri legati col demonio, han- era lui, Voltaire che sçompariva, morendo, a
no preso l'ufficio del demonio » (Dial., c. · quanto finora è saputo, di una morte dispe-
n7). I ribelli, i laceratori della sua unità con rata ~ spaventosa.
l'eresia e lo scismo, i profanatori e denigra-
tori con lo scandalo e la calunnia, gli odiato- Recentemente sono stati scoperti docu-
ri sanguinari sono stati colpiti o saranno col- menti che risalgono a circa due mesi prima
piti dalla giustizia divina. del trapasso, valevoli, come suonano, a far
pensare a una sua conversione ( Cfr. Oriz-
** * zonti, 29 agosto 1954). Che poi la sua mor-
Di Voltaire, zelantissimo fautore del- te sia stata diversa da quella orribile che de-
la « Encjclopédie ... » che tanto propagò l'in- scrisse il medico curante, quella cioè di un
credulità e l'immoralità nel secolo XVIII, si vero convertito (il sacerdote non giunse in
ritorna di tanto in tanto a parlare, o per la tempo), forse non si hanno ancora prove suf-
ristampa di qualche sua opera, curata di so- ficienti per affermarlo.
86 87
V

· perchè è divino lo scopo che le fu 'assegnato, 1ito da coloro che perseguono scopi antireli-
divini i mezzi p'er raggiungerlo. E contro Dio, giosi, o per discutere qualche particolare
onnipotente ed eterno, nulla può spuntarla. storico.
Gesù Cristo l'ha fatta sua sposa, suo Cor- L'atteggiamento suo vers.o la Chiesa fu
po mistico. Le ha promesso di stare con lei da lui espresso con questa parola d'ordine:
per sempre, di assisterla fino alla fine dei tem- « Ecrasez l'infame ».
pi, e che le forze dell'inferno non prevarran-
no contro di essa. Io sono stufo di sentire raccontare che
bastarono dodici uomini per fondare la Chie-
I persecutori, con tutte le loro macchina- sa cattolica! Voglio fare vedere che basta uno
zioni diaboliche, sono riusciti al contrario di solo per annientarla. Entro vent'anni il Ga- ,
quello che intendevano : l'hanno purificata e lileo (Gesù Cristo) sarà spacciato. Così scri-
rinvigorita. Ma intanto il loro peccato è enor- veva il 30 maggio 1758 al D'Alembert. Ven-
me. S. Caterina da Siena dice di loro che so- t'anni dopo, precisamente il 30 maggio 1778
no « come membri legati col demonio, han- era lui, Voltaire che sçompariva, morendo, a
no preso l'ufficio del demonio » (Dial., c. · quanto finora è saputo, di una morte dispe-
n7). I ribelli, i laceratori della sua unità con rata ~ spaventosa.
l'eresia e lo scismo, i profanatori e denigra-
tori con lo scandalo e la calunnia, gli odiato- Recentemente sono stati scoperti docu-
ri sanguinari sono stati colpiti o saranno col- menti che risalgono a circa due mesi prima
piti dalla giustizia divina. del trapasso, valevoli, come suonano, a far
pensare a una sua conversione ( Cfr. Oriz-
** * zonti, 29 agosto 1954). Che poi la sua mor-
Di Voltaire, zelantissimo fautore del- te sia stata diversa da quella orribile che de-
la « Encjclopédie ... » che tanto propagò l'in- scrisse il medico curante, quella cioè di un
credulità e l'immoralità nel secolo XVIII, si vero convertito (il sacerdote non giunse in
ritorna di tanto in tanto a parlare, o per la tempo), forse non si hanno ancora prove suf-
ristampa di qualche sua opera, curata di so- ficienti per affermarlo.
86 87
** * dre, Maria Teresa a soli 54 anni; il 2 0 , stesso
Il 2 tmarzo 1855 il governo piemontese mese, la Regina Maria Adelaide a 33 anni;
aveva votato la famigerata legge « Rattazzi » nella notte dal ro all'rr, febbraio, il Duca di
Genova Ferdinando di Savoia, fratello del
per la: soppressione delle comunità ·-religiose Re, anch'egli a soli 33 anni; il 17 maggio, il
e la confisca dei beni della Chiesa, « uno di principino Vittorio Emanuele Leopoldo, che
quei delitti in grande stile che solo la rapa- contava appena cinque mesi di vita. Altre
cità ed il settarismo dei governi anticlericali sventure piombarono sui ministri e sullo stato.
giungono spudoratamente a legittimare».
Don Bosco - che, più ancora del dan- ** *
no materiale cui mirava il ladrocinio gover- Un giorno (dopo il 1870) una dama si pre-
nativo, misurava quello spirituale della di- senta per parlare d'urgenza al Papa. Il came-
spersione di tanti religiosi e di tante religio- riere gliela annunzia, mentre egli faceva il
se -. non si era peritato di ammonire lo stes- ringraziamento alla Messa : « Santo Padre,
so Vittorio Emanuele II, minacciandogli a una dama desidera parlarvi d'urgenza». Pio
nome di Dio terribili castighi. Ma il sovra- IX, senza voltarsi, rispose : « Io non parlo coi
no, sopraffatto dal •parlamento e dal senato morti».
e traviato da cortigian.i di lassa coscienza, il Il cameriere, credendo che non abbia ca-
29 maggio la promulgò, colpendo 35 ordini pito, ripete le stesse parole. Ma il Papa re-
religiosi, sopprimendo 334 Comunità e di- plica: « Vi dico che non parlo coi morti».
sperdendo 5456 anime consacrate a Dio. La Il cameriere se ne torna confuso; ma ...
giustizia divina, che aveva tentato di preve- nella stanza attigua, trova la dama stramaz-
nire l'iniqua sanzione, aveva però fatto con- zata a terra. Chiama un medico; questi la
temporaneamente il suo corso. Don Bosco riscontra morta. Ma non era una dama; era
aveva predetto al Re prima un « gran fune- un sicario armato di pugnale che pensava di
rale in Corte», poi « grandi funerali». Eb- finire il papato, uccidendo Pio IX (Dai Pro-
bene: il 12 gennaio, era morta la Regina Ma- cessi di beatific. e canon. di Pio IX).

88 89
** * dre, Maria Teresa a soli 54 anni; il 2 0 , stesso
Il 2 tmarzo 1855 il governo piemontese mese, la Regina Maria Adelaide a 33 anni;
aveva votato la famigerata legge « Rattazzi » nella notte dal ro all'rr, febbraio, il Duca di
Genova Ferdinando di Savoia, fratello del
per la: soppressione delle comunità ·-religiose Re, anch'egli a soli 33 anni; il 17 maggio, il
e la confisca dei beni della Chiesa, « uno di principino Vittorio Emanuele Leopoldo, che
quei delitti in grande stile che solo la rapa- contava appena cinque mesi di vita. Altre
cità ed il settarismo dei governi anticlericali sventure piombarono sui ministri e sullo stato.
giungono spudoratamente a legittimare».
Don Bosco - che, più ancora del dan- ** *
no materiale cui mirava il ladrocinio gover- Un giorno (dopo il 1870) una dama si pre-
nativo, misurava quello spirituale della di- senta per parlare d'urgenza al Papa. Il came-
spersione di tanti religiosi e di tante religio- riere gliela annunzia, mentre egli faceva il
se -. non si era peritato di ammonire lo stes- ringraziamento alla Messa : « Santo Padre,
so Vittorio Emanuele II, minacciandogli a una dama desidera parlarvi d'urgenza». Pio
nome di Dio terribili castighi. Ma il sovra- IX, senza voltarsi, rispose : « Io non parlo coi
no, sopraffatto dal •parlamento e dal senato morti».
e traviato da cortigian.i di lassa coscienza, il Il cameriere, credendo che non abbia ca-
29 maggio la promulgò, colpendo 35 ordini pito, ripete le stesse parole. Ma il Papa re-
religiosi, sopprimendo 334 Comunità e di- plica: « Vi dico che non parlo coi morti».
sperdendo 5456 anime consacrate a Dio. La Il cameriere se ne torna confuso; ma ...
giustizia divina, che aveva tentato di preve- nella stanza attigua, trova la dama stramaz-
nire l'iniqua sanzione, aveva però fatto con- zata a terra. Chiama un medico; questi la
temporaneamente il suo corso. Don Bosco riscontra morta. Ma non era una dama; era
aveva predetto al Re prima un « gran fune- un sicario armato di pugnale che pensava di
rale in Corte», poi « grandi funerali». Eb- finire il papato, uccidendo Pio IX (Dai Pro-
bene: il 12 gennaio, era morta la Regina Ma- cessi di beatific. e canon. di Pio IX).

88 89
*** Goebbels, ministro della propaganda della
In una famosa seduta della camera fran- Germania nazista.
cese (1'8 novembre 1906), il ministro Vivia- Sono pagine impregnate di orgoglio, di
ni ebbe la spavalderia di vantarsi con que- odio, di vanità. Goebbels odia la Chiesa con
ste parole: « Siamo noi che abbiamo compiu-
to la grande opera dell'anticlericalismo, l'o- un furore reso comico dall'impotenza. Men-
pera della irreligione! Siamo noi che abbia- tre sembra non accorgersi che la sua disgra-
mo finalmente liberato la coscienza umana ziata patria sta per essere rapidamente som-
dalle credenze dei preti! Quando un povero mersa nella catastrofe finale (quelle pagine
disgraziato, oppresso dal peso della vita, pie- ricordano gli avvenimenti dal gennaio 1942
gava le ginocchia per pregare, noi lo abbia- al dicembre 1943), egli punta verso la Chie-
mo rialzato, noi gli abbiamo detto che al di- sa feroci propositi di distruzione non appe-
sopra delle nubi non vi sono che chimere. E na la guerra sia vittoriosamente terminata. E'

X noi tutti, con un gesto magnifico, abbiamo un motivo ricorrente, questo, dei suoi diari e
spento nel cielo quelle luci, che nessuno potrà dei suoi discorsi con Hitler : far pagare al Pa-
riaccendere mai più. Ecco ·la nostra opera ... ». pa, ai vescovi, al clero il loro atteggiamento
' Il cielo gli rispose... terribilmente. Dopo antinazista. Ecco qualche piccolo saggio: « La
un po' di tempç,2 al termine di un brillante Chiesa cattolica seguita a comportarsi vigliac-
discorso, un lume si spense, precisamente in camente. Una quantità di pastorali sono così
lui, Viviani: il lume della ragione. Divenne sfasate e insidiose da non tollerarsi più. Pu-
pazzo. Rinchiuso in una casa di salute, nes- re noi agiremo contro costoro : lasceremo che
suno si interessç> di lui. Morì dimenticato da i curati parlino ora: faremo i conti a guerra
tutti nel 1925. finita». « Il vescovo Preising di Berlino se-
guita a criticare i capi di guerra tedeschi ...
*** Volevo chiamarlo al redde rationem ... ; ma
Fra le rovine di Berlino, nel 1945 fu rin- conviene rimandare a dopo guerra » Ugual-
venuto un grosso frammento del diario di mente minaccia il vescovo Von Galen (crea-

90 91
*** Goebbels, ministro della propaganda della
In una famosa seduta della camera fran- Germania nazista.
cese (1'8 novembre 1906), il ministro Vivia- Sono pagine impregnate di orgoglio, di
ni ebbe la spavalderia di vantarsi con que- odio, di vanità. Goebbels odia la Chiesa con
ste parole: « Siamo noi che abbiamo compiu-
to la grande opera dell'anticlericalismo, l'o- un furore reso comico dall'impotenza. Men-
pera della irreligione! Siamo noi che abbia- tre sembra non accorgersi che la sua disgra-
mo finalmente liberato la coscienza umana ziata patria sta per essere rapidamente som-
dalle credenze dei preti! Quando un povero mersa nella catastrofe finale (quelle pagine
disgraziato, oppresso dal peso della vita, pie- ricordano gli avvenimenti dal gennaio 1942
gava le ginocchia per pregare, noi lo abbia- al dicembre 1943), egli punta verso la Chie-
mo rialzato, noi gli abbiamo detto che al di- sa feroci propositi di distruzione non appe-
sopra delle nubi non vi sono che chimere. E na la guerra sia vittoriosamente terminata. E'

X noi tutti, con un gesto magnifico, abbiamo un motivo ricorrente, questo, dei suoi diari e
spento nel cielo quelle luci, che nessuno potrà dei suoi discorsi con Hitler : far pagare al Pa-
riaccendere mai più. Ecco ·la nostra opera ... ». pa, ai vescovi, al clero il loro atteggiamento
' Il cielo gli rispose... terribilmente. Dopo antinazista. Ecco qualche piccolo saggio: « La
un po' di tempç,2 al termine di un brillante Chiesa cattolica seguita a comportarsi vigliac-
discorso, un lume si spense, precisamente in camente. Una quantità di pastorali sono così
lui, Viviani: il lume della ragione. Divenne sfasate e insidiose da non tollerarsi più. Pu-
pazzo. Rinchiuso in una casa di salute, nes- re noi agiremo contro costoro : lasceremo che
suno si interessç> di lui. Morì dimenticato da i curati parlino ora: faremo i conti a guerra
tutti nel 1925. finita». « Il vescovo Preising di Berlino se-
guita a criticare i capi di guerra tedeschi ...
*** Volevo chiamarlo al redde rationem ... ; ma
Fra le rovine di Berlino, nel 1945 fu rin- conviene rimandare a dopo guerra » Ugual-
venuto un grosso frammento del diario di mente minaccia il vescovo Von Galen (crea-

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/\111.:ora: « E' semplicemen- E torna l'antifona: « dobbiamo rimanda-
111odo con cui la Chiesa cat- re la vendetta a più tardi». Alla fine i conti
11111til guc la sua attività sovversiva in si sarebbero fatti. E alla fine i conti si fecero,
1,Hnl cumpo possibile estendendo la propagan- sì, ma non secondo che si era ripro:ruesso il
dn persino tra i, bambini protestanti». terribile ministro, bensì secondo i disegni di
Per Goebbels la Chiesa, che osa ricorda- Dio. I gerarchi nazisti scomparvero, e trasci-
re il quinto comandamento a chi bruciava narono- nella rovina il terzo Reich.
vecchi e mutilati, è politicante. Se essa non Uno dei condannati del famoso processo
tace di fronte all'ateismo e all'immoralità bi-
sogna eliminarla. Il ministro si scaglia pure di Norimberga, Robert Ley, ex capo del fron-
contro i .cardinali Bertram e Faulhaber, con- te gel lavoro Nazista impiccatosi nel carcere,
tro i cappellani al fronte, contro tutto il cle- lasciò scritto nel testamento : « Al mio popolo
ro cattolico. Non vuole che i soldati tedeschi tedesco: Noi abbiamo abbandonato Dio, ed
di passaggio a Roma si rechino in Vaticano è perciò che Dio ci ha abbandonati. Noi vo-
perchè il Papa, .che parla correntemente il te- levamo mettere la volontà umana al posto del-
desco, potrebbe svolgere « un'ovvia propa- la G razia divina, e con l'antisemitismo abbia-
ganda». mo violato i comandamenti fondamentali del-
Il diarista fa capire chiaramente che il nazi- la sua creazione. Abbiamo commesso gravi
smo ha lo scopo di eliminare il Cristianesimo. erron... »
« Il Fuhrer ha parlato con forte biasimo con-
tro l'arroganza del clero alto e basso. La fol- ** *
lia della dottrina cristiana della Redenzione La rivista «America» di New York, ha
francamente non si adatta più ai nostri tem- pubblicato un articolo del deputato unghere-
pi. Non si capisce propio come una persona se in esilio Bela Fabian, sulla sorte dei perse-
possa considerare la dottrina cristiana della cutori del Cardinale Mindszenty. Il colonnel-
Redenzione quale guida nella .difficile esisten- lo della polizia segreta, Biedermann, è morto
za d'oggi ».
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/\111.:ora: « E' semplicemen- E torna l'antifona: « dobbiamo rimanda-
111odo con cui la Chiesa cat- re la vendetta a più tardi». Alla fine i conti
11111til guc la sua attività sovversiva in si sarebbero fatti. E alla fine i conti si fecero,
1,Hnl cumpo possibile estendendo la propagan- sì, ma non secondo che si era ripro:ruesso il
dn persino tra i, bambini protestanti». terribile ministro, bensì secondo i disegni di
Per Goebbels la Chiesa, che osa ricorda- Dio. I gerarchi nazisti scomparvero, e trasci-
re il quinto comandamento a chi bruciava narono- nella rovina il terzo Reich.
vecchi e mutilati, è politicante. Se essa non Uno dei condannati del famoso processo
tace di fronte all'ateismo e all'immoralità bi-
sogna eliminarla. Il ministro si scaglia pure di Norimberga, Robert Ley, ex capo del fron-
contro i .cardinali Bertram e Faulhaber, con- te gel lavoro Nazista impiccatosi nel carcere,
tro i cappellani al fronte, contro tutto il cle- lasciò scritto nel testamento : « Al mio popolo
ro cattolico. Non vuole che i soldati tedeschi tedesco: Noi abbiamo abbandonato Dio, ed
di passaggio a Roma si rechino in Vaticano è perciò che Dio ci ha abbandonati. Noi vo-
perchè il Papa, .che parla correntemente il te- levamo mettere la volontà umana al posto del-
desco, potrebbe svolgere « un'ovvia propa- la G razia divina, e con l'antisemitismo abbia-
ganda». mo violato i comandamenti fondamentali del-
Il diarista fa capire chiaramente che il nazi- la sua creazione. Abbiamo commesso gravi
smo ha lo scopo di eliminare il Cristianesimo. erron... »
« Il Fuhrer ha parlato con forte biasimo con-
tro l'arroganza del clero alto e basso. La fol- ** *
lia della dottrina cristiana della Redenzione La rivista «America» di New York, ha
francamente non si adatta più ai nostri tem- pubblicato un articolo del deputato unghere-
pi. Non si capisce propio come una persona se in esilio Bela Fabian, sulla sorte dei perse-
possa considerare la dottrina cristiana della cutori del Cardinale Mindszenty. Il colonnel-
Redenzione quale guida nella .difficile esisten- lo della polizia segreta, Biedermann, è morto
za d'oggi ».
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nella prigione d'orrore del tragico pallazzo al I giornali del 14 marzo 1954, davano pu--
n. 60 di via Andrassy a Budapest. re questa notizia: L'avvocato Gyule Desci è
Laszlo Rajk e Janos Kadar, gerarchi co- stato condannato, con altri, dal supremo tri-
munisti di primo piano tra i più feroci accu- bunale ungherese. Il Desci era entrato nella
satori del Primate ungherese, sono stati im- polizia nel 1946. Giunse rapidamente al gra-
piccati come spie. do di colonnello e con tale titolo condusse
Il ministro Sandor Zold, dirigente della l'inchiesta contro il Cardinale Mindszenty e
propaganda contro il Cardinale, si è ammaz- contro le altre personalità processate col Car-
zato. Riesz, ministro della giustizia al tempo dinale.
dell'arresto di Mindszenty, è stato ucciso dai
comunisti dopo atroci torture nella prigione La lista delle tragiche fini di coloro che in
di via Andrassy. Dei 16 sgherri che hanno un modo o nell'altro hanno partecipato agli
preso parte all'arresto del Cardinale, solo uno atti persecutori contro l'Arcivescovo di Stri-
è riuscito a fuggire sano e salvo nell'Occiden- gonia, si è ulteriormente allungata con la con-
te : il loro capo, colonnello Gyula Osko, è sta- danna all'ergastolo dell'ex Capo della Sicu-
to ucciso a fucilate mentre tentava di attra- rezza ungherese, Gabor Peter. Costui, com'è
versare la frontiera. Il grafologo Laszlo Sul- noto, non solo ordinò l'arresto del Porporato
ner falsificatore delle lettere-confessioni di e mise insieme il materiale per l'accusa, ma
Mindszenty, è morto a Parigi in circostanze quando si trovò alla presenza dell'eroico Pre-
misteriose. Ferenc Donath, segretario di Ra- sule gli strappò l'anello e proferì contro di
kosi e organizzatore delle manifestazioni osti- lui volgari insulti.
li al Cardinale nelle provincie, è stato depor-
tato in un campo di concentramento insieme Ora il Peter, è oggetto degli insulti di co-
con Imre Zipser, uno dei direttori della pri- loro che fino a un anno fa gli tributavano
gione in cui il Primate cattolico ungherese onori , ed è rinchiuso in un carcere con una
venne rinchiuso durante il processo. danna a vita. (La Domenica, 20 giugno 1954).

94 95
nella prigione d'orrore del tragico pallazzo al I giornali del 14 marzo 1954, davano pu--
n. 60 di via Andrassy a Budapest. re questa notizia: L'avvocato Gyule Desci è
Laszlo Rajk e Janos Kadar, gerarchi co- stato condannato, con altri, dal supremo tri-
munisti di primo piano tra i più feroci accu- bunale ungherese. Il Desci era entrato nella
satori del Primate ungherese, sono stati im- polizia nel 1946. Giunse rapidamente al gra-
piccati come spie. do di colonnello e con tale titolo condusse
Il ministro Sandor Zold, dirigente della l'inchiesta contro il Cardinale Mindszenty e
propaganda contro il Cardinale, si è ammaz- contro le altre personalità processate col Car-
zato. Riesz, ministro della giustizia al tempo dinale.
dell'arresto di Mindszenty, è stato ucciso dai
comunisti dopo atroci torture nella prigione La lista delle tragiche fini di coloro che in
di via Andrassy. Dei 16 sgherri che hanno un modo o nell'altro hanno partecipato agli
preso parte all'arresto del Cardinale, solo uno atti persecutori contro l'Arcivescovo di Stri-
è riuscito a fuggire sano e salvo nell'Occiden- gonia, si è ulteriormente allungata con la con-
te : il loro capo, colonnello Gyula Osko, è sta- danna all'ergastolo dell'ex Capo della Sicu-
to ucciso a fucilate mentre tentava di attra- rezza ungherese, Gabor Peter. Costui, com'è
versare la frontiera. Il grafologo Laszlo Sul- noto, non solo ordinò l'arresto del Porporato
ner falsificatore delle lettere-confessioni di e mise insieme il materiale per l'accusa, ma
Mindszenty, è morto a Parigi in circostanze quando si trovò alla presenza dell'eroico Pre-
misteriose. Ferenc Donath, segretario di Ra- sule gli strappò l'anello e proferì contro di
kosi e organizzatore delle manifestazioni osti- lui volgari insulti.
li al Cardinale nelle provincie, è stato depor-
tato in un campo di concentramento insieme Ora il Peter, è oggetto degli insulti di co-
con Imre Zipser, uno dei direttori della pri- loro che fino a un anno fa gli tributavano
gione in cui il Primate cattolico ungherese onori , ed è rinchiuso in un carcere con una
venne rinchiuso durante il processo. danna a vita. (La Domenica, 20 giugno 1954).

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Perseguitata la chiesa lo fu sempre. J\1ai LO SPUTO DELL'ANLMA
però come in q11,esti anni dopo la seconda
guerra mondiale. Milioni di cattolici e miglia-
ia di sacerdoti e pastori d' anime sono priva-
ti della libertà religiosa; spesso imprigionati,
sempre calunniati, _denigrati e odiati come i
peggiori malfattori, sottoposti a inaudite sof-
ferenze, fatti morire segretamente e privati
della gloria del martirio.
, ·'
Questo stato di cose non potrà durare a Leggo in un dizionario - vecchio, ma
lungo. Tutti i benpensanti ne sono convinti, sempre nuovo per la verità che dice - que-
e forse gli stessi responsabili. Iddio, giusto e
ste parole:
misericordioso, nel momento da lui decretato,
« Non si sa bene se i bestemmiatori vada-
non mai in ritardo nè in anticipo, interverrà
a difendere e glorificare la sua Chiesa e a no annoverati tra gli uomini o tra i diavoli,
umiliare i suoi nemici. perchè la figura che hanno è da uomo, ma
Il celebre Mons. Stepinac, ora cardinale, il linguaggio da demonio. Pare dunque che
rispondendo a una domanda circa le lotte che in verità non siano nè l'uno, n~ l'altro, ma
la Chiesa deve sostenere presentemente nel una cosa di mezzo; pare che i bestemmiatori
mondo, fece questa saggia dichiarazione che si possono chiamare demoni domestici, demo-
dovrebbe far riflettere i persecutori: ni nostrali, demoni di questa terra».
« Nella storia dell'umanità, Dio non è mai S. Caterina da Siena li chiamerebbe « de-
stato vinto. Egli ha potuto sembrarlo, talvol- moni incarnati».
ta, ma la punizione da Lui riservata ai suoi Bestemmiare Iddio è l'atto più brutto, più
nemici non ne ? stata che ingrandita». ripugnante che una persona possa compiere.
·come espressione è di una malizia estrema.
Per lo meno denota sempre ineducazione,
96
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7. - Q'fando Dio ...
Perseguitata la chiesa lo fu sempre. J\1ai LO SPUTO DELL'ANLMA
però come in q11,esti anni dopo la seconda
guerra mondiale. Milioni di cattolici e miglia-
ia di sacerdoti e pastori d' anime sono priva-
ti della libertà religiosa; spesso imprigionati,
sempre calunniati, _denigrati e odiati come i
peggiori malfattori, sottoposti a inaudite sof-
ferenze, fatti morire segretamente e privati
della gloria del martirio.
, ·'
Questo stato di cose non potrà durare a Leggo in un dizionario - vecchio, ma
lungo. Tutti i benpensanti ne sono convinti, sempre nuovo per la verità che dice - que-
e forse gli stessi responsabili. Iddio, giusto e
ste parole:
misericordioso, nel momento da lui decretato,
« Non si sa bene se i bestemmiatori vada-
non mai in ritardo nè in anticipo, interverrà
a difendere e glorificare la sua Chiesa e a no annoverati tra gli uomini o tra i diavoli,
umiliare i suoi nemici. perchè la figura che hanno è da uomo, ma
Il celebre Mons. Stepinac, ora cardinale, il linguaggio da demonio. Pare dunque che
rispondendo a una domanda circa le lotte che in verità non siano nè l'uno, n~ l'altro, ma
la Chiesa deve sostenere presentemente nel una cosa di mezzo; pare che i bestemmiatori
mondo, fece questa saggia dichiarazione che si possono chiamare demoni domestici, demo-
dovrebbe far riflettere i persecutori: ni nostrali, demoni di questa terra».
« Nella storia dell'umanità, Dio non è mai S. Caterina da Siena li chiamerebbe « de-
stato vinto. Egli ha potuto sembrarlo, talvol- moni incarnati».
ta, ma la punizione da Lui riservata ai suoi Bestemmiare Iddio è l'atto più brutto, più
nemici non ne ? stata che ingrandita». ripugnante che una persona possa compiere.
·come espressione è di una malizia estrema.
Per lo meno denota sempre ineducazione,
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7. - Q'fando Dio ...
•bassezza d'animo, ingnoranza. La bestemmia tigua alla piazza di Monte d'Oro in Roma, si
è lo sputo dell'anima, un insulto alla civiltà, faceva in un'osteria un baccano infernale. Il
il più assurdo miscuglio di violenza e di im- più sfrenato di quelli che facevano chiasso
potenza, il simbolo del peccato idiota e del- era un vetturino noto per la ·sua empietà, il
l'imbecillità puzzolente, la colpa più bestiale, quale proferiva, gridando a squarciagola, le
una vigliaccheria, il vizio più stupido, il vizio più lai.de e orrende bestemmie contro Dio,
più antisociale. (Queste sono tutte parole di Gesù Cristo e la Vergine Santissima.
celebri pensatori e scrittori). A un tratto quel bestemmiatore cadde co-
La bestemmia in bocca all'uomo ha, in un me colpito da un fulmine. Al baccano suben-
certo qual senso, una malizia peggiore di trò un cupo silenzio.
quella che ha nel diavolo. Il quale bestemmia Il bestemmiatore era fuori dei sensi. Si
perchè si vede castigato per sempre, perchè andò subito in cerca di un prete. Un sacer-
è disperato. L'uomo invece bestemmia men- dote che abitava là vicino, appena fu chia-
tre Iddio lo conserva in vita, lo benefica in mato, corse in un momento per assistere
mille modi, lo ama e lo invita a Sè. · quell'infelice. Ma non fu possibile confes-
Non c'è peccato più orribile e perciò più sarlo; e molto meno gli si poterono ammi-
castigato. nistrare i sacramenti. Quel miserabile face-
Gli esempi di castighi per la bestemmia va sangue in grande abbondanza dalla boc-
sono così numerosi che potrebbero riempire ca, dalle orecchie e dalle narici; e poco dopo
dei volumi. La gravità di questo peccato non contorcendosi orribilmente spirò. (Bressanvi-
sarebbe purtroppo, da tanti compresa e cre- do, Istruzioni catechistiche).
duta se Dio non parlasse col linguaggio di
severe, esemplari sanzioni.
** *
Il giornale ·L'Eco d'Italia di Genova nel
** * maggio del 1902 scriveva:
La sera del 21 Luglio 1870, in una via at- Uno dei tanti casi terribili, che succedo-

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•bassezza d'animo, ingnoranza. La bestemmia tigua alla piazza di Monte d'Oro in Roma, si
è lo sputo dell'anima, un insulto alla civiltà, faceva in un'osteria un baccano infernale. Il
il più assurdo miscuglio di violenza e di im- più sfrenato di quelli che facevano chiasso
potenza, il simbolo del peccato idiota e del- era un vetturino noto per la ·sua empietà, il
l'imbecillità puzzolente, la colpa più bestiale, quale proferiva, gridando a squarciagola, le
una vigliaccheria, il vizio più stupido, il vizio più lai.de e orrende bestemmie contro Dio,
più antisociale. (Queste sono tutte parole di Gesù Cristo e la Vergine Santissima.
celebri pensatori e scrittori). A un tratto quel bestemmiatore cadde co-
La bestemmia in bocca all'uomo ha, in un me colpito da un fulmine. Al baccano suben-
certo qual senso, una malizia peggiore di trò un cupo silenzio.
quella che ha nel diavolo. Il quale bestemmia Il bestemmiatore era fuori dei sensi. Si
perchè si vede castigato per sempre, perchè andò subito in cerca di un prete. Un sacer-
è disperato. L'uomo invece bestemmia men- dote che abitava là vicino, appena fu chia-
tre Iddio lo conserva in vita, lo benefica in mato, corse in un momento per assistere
mille modi, lo ama e lo invita a Sè. · quell'infelice. Ma non fu possibile confes-
Non c'è peccato più orribile e perciò più sarlo; e molto meno gli si poterono ammi-
castigato. nistrare i sacramenti. Quel miserabile face-
Gli esempi di castighi per la bestemmia va sangue in grande abbondanza dalla boc-
sono così numerosi che potrebbero riempire ca, dalle orecchie e dalle narici; e poco dopo
dei volumi. La gravità di questo peccato non contorcendosi orribilmente spirò. (Bressanvi-
sarebbe purtroppo, da tanti compresa e cre- do, Istruzioni catechistiche).
duta se Dio non parlasse col linguaggio di
severe, esemplari sanzioni.
** *
Il giornale ·L'Eco d'Italia di Genova nel
** * maggio del 1902 scriveva:
La sera del 21 Luglio 1870, in una via at- Uno dei tanti casi terribili, che succedo-

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. no non così :raramente quanto si crede, si ve-
miare, non vedi che abbiamo la morte sem-
rificò nella nostra città, secondo che ci vie-
pre in faccia e ce la vediamo passare accan-
ne riferito da testimoni oculari al tutto degni
to a ogni momento?" - "E che ti fa? - mi
di fede.
risponde ridendo - tanto, se va bene, ti sal-
Vicino la Chiesa dì S. Teodoro, allorchè vi tu che non bestemmi, e mi salvo io che
i fedeli, terminata la funzione, uscivano, av- bestemmio come un ... " Non terminò la pa-
venne un caso che impressionò tremenda- rola. Proprio in quell'istante a venti passi
mente tutti i presenti. Poco distante dalla da noi scoppiava una granata, e una grossa
porta del tempio stava un individuo cui pa- scheggia di rimbalzo gli portava via netta la
reva non garbasse che la gente frequentasse testa! » (Da L'orribile favella).
la casa del Signore. Irritato contro coloro che
entravano in chiesa, cominciò ad inveire con ** *
bassi insulti e lanciando orribili bestemmie In un sobborgo di Udine moriva un fa- ·
contro Dio e la Vergine. I fedeli passavano migerato bestemmiatore.
inorriditi, compassionando quel disgraziato. Desideroso di riconciliarsi con Dio, fa
Ad un tratto, mentre la gente gli passava in- chiamare il prete. Il quale accorre, lo confes-
j1
nanzi, il bestemmiatore tacque all'improvvi- sa, lo conforta, lo apparecchia a rìcevere la
so, divenne pallido e contraffatto in volto, poi Santa Comunione.
cadde al suolo. Si accorse per tentare di soc- Al momento di amministrargli il Sacra-
correrlo, ma tutto fu inutile. Egli era ca- mento Eucaristico, avviene uno strano fatto :
davere. la bocca dell'infermo, quasi fosse presa da
un crampo alle mandibole, si chiude forte-
*** mente e non ci fu modo che la potesse apri-
Un soldato ·raccontava di essersi trovato re per quanto si sforzasse di farlo.
in trincea avanzata insieme a un fiorentino
Il sacerdote si ritira, ripone la Santa Par-
che bestemmiava. « Un giorno (sono sue pa-
ticola nella Pisside, e poi - nel dubbio che
role) gli dissi risoluto: "Smettila di bestem-
l'infermo non fosse ben disposto - lo ascol-
l00
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. no non così :raramente quanto si crede, si ve-
miare, non vedi che abbiamo la morte sem-
rificò nella nostra città, secondo che ci vie-
pre in faccia e ce la vediamo passare accan-
ne riferito da testimoni oculari al tutto degni
to a ogni momento?" - "E che ti fa? - mi
di fede.
risponde ridendo - tanto, se va bene, ti sal-
Vicino la Chiesa dì S. Teodoro, allorchè vi tu che non bestemmi, e mi salvo io che
i fedeli, terminata la funzione, uscivano, av- bestemmio come un ... " Non terminò la pa-
venne un caso che impressionò tremenda- rola. Proprio in quell'istante a venti passi
mente tutti i presenti. Poco distante dalla da noi scoppiava una granata, e una grossa
porta del tempio stava un individuo cui pa- scheggia di rimbalzo gli portava via netta la
reva non garbasse che la gente frequentasse testa! » (Da L'orribile favella).
la casa del Signore. Irritato contro coloro che
entravano in chiesa, cominciò ad inveire con ** *
bassi insulti e lanciando orribili bestemmie In un sobborgo di Udine moriva un fa- ·
contro Dio e la Vergine. I fedeli passavano migerato bestemmiatore.
inorriditi, compassionando quel disgraziato. Desideroso di riconciliarsi con Dio, fa
Ad un tratto, mentre la gente gli passava in- chiamare il prete. Il quale accorre, lo confes-
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nanzi, il bestemmiatore tacque all'improvvi- sa, lo conforta, lo apparecchia a rìcevere la
so, divenne pallido e contraffatto in volto, poi Santa Comunione.
cadde al suolo. Si accorse per tentare di soc- Al momento di amministrargli il Sacra-
correrlo, ma tutto fu inutile. Egli era ca- mento Eucaristico, avviene uno strano fatto :
davere. la bocca dell'infermo, quasi fosse presa da
un crampo alle mandibole, si chiude forte-
*** mente e non ci fu modo che la potesse apri-
Un soldato ·raccontava di essersi trovato re per quanto si sforzasse di farlo.
in trincea avanzata insieme a un fiorentino
Il sacerdote si ritira, ripone la Santa Par-
che bestemmiava. « Un giorno (sono sue pa-
ticola nella Pisside, e poi - nel dubbio che
role) gli dissi risoluto: "Smettila di bestem-
l'infermo non fosse ben disposto - lo ascol-
l00
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·ta di nuovo, lo esorta alla compunzione, si provata la negazione di Pietro e maledetto il
studia di apparecchiarlo il meglio che può. pentimento 'di lui; aveva trascinato i nomi
L'infermo apre la bocca, risponde al sacro purissimi di Gesù e di Maria tra le strofe
ministro, fa tutto ciò che questi gli dice. invereconde celebranti le •sue orgie. Dio lo
Ma quando il sacerdote, ripresa la pissi- punì. Divenuto - giovanissimo ancora -
de, fa per introdurgli la sacra Particola in afemico, non poteva pronunciare se non una
bocca, questa si chiude più forte di prima. grossolana bestemmia. L'afemia, tutti sanno,
è un fatto patologico, per cui l'afemico che
Il tentativo fu ripetuto più volte, ma sem- non ha per'duta la memoria di tutte le parole,
pre invano. Quando il prete si allontanava può solo pronunciarne alcune, scampate al
con la Santa Ostia, la bocca dell'infermo si naufragio, a lui familiari più delle altre, e
apriva; quando il prete si accostava per co- che egli ripete fino alla noia, per compen-
municarlo, la bocca si chiudeva ermetica- sarsi di quelle che la lingua non può artico-
rn,ente, come fosse, in balia di uno strano ner- lare più. A tale fu ridotto Baudelaire, fino
vosismo. alla morte. Per chiamar la madre, per doman-
Il povero moribondo dovette rassegnarsi dare il pane e l'acqua, per lamentarsi nell'e-
]( a morire senza ricevere il santo Viatico. Id- stremo malore, sempre e solo quella sconcia
dio, fonte di santità, non volle entrare in quel- bestemmia! (Rivista del Clero lt., gennaio
la bocca sacrilega che avevà pronunciato tan- 1927, p . . 37).
te bestemmie. (Iacobelli, Per le vie del cuo- '
re, p. 523). ** *
E' accaduto a Cismon del Grappa (Vi-
*** cenza). ·
Il poeta Baudelaire aveva composto nei Un ragazzino, iscritto nell'Associazione
suoi Fleurs de mal le litanie di Satana, ol- degli « Amici di Gesù » ( sorta a Bologna al
traggiosa parodìa delle litanie ecclesiastiche; fine di riparare i peccati degli uomini, con
aveva esaltato Giuda, glorificato Caino, ap- particolare riguardo ai peccati dei pionieri e

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·ta di nuovo, lo esorta alla compunzione, si provata la negazione di Pietro e maledetto il
studia di apparecchiarlo il meglio che può. pentimento 'di lui; aveva trascinato i nomi
L'infermo apre la bocca, risponde al sacro purissimi di Gesù e di Maria tra le strofe
ministro, fa tutto ciò che questi gli dice. invereconde celebranti le •sue orgie. Dio lo
Ma quando il sacerdote, ripresa la pissi- punì. Divenuto - giovanissimo ancora -
de, fa per introdurgli la sacra Particola in afemico, non poteva pronunciare se non una
bocca, questa si chiude più forte di prima. grossolana bestemmia. L'afemia, tutti sanno,
è un fatto patologico, per cui l'afemico che
Il tentativo fu ripetuto più volte, ma sem- non ha per'duta la memoria di tutte le parole,
pre invano. Quando il prete si allontanava può solo pronunciarne alcune, scampate al
con la Santa Ostia, la bocca dell'infermo si naufragio, a lui familiari più delle altre, e
apriva; quando il prete si accostava per co- che egli ripete fino alla noia, per compen-
municarlo, la bocca si chiudeva ermetica- sarsi di quelle che la lingua non può artico-
rn,ente, come fosse, in balia di uno strano ner- lare più. A tale fu ridotto Baudelaire, fino
vosismo. alla morte. Per chiamar la madre, per doman-
Il povero moribondo dovette rassegnarsi dare il pane e l'acqua, per lamentarsi nell'e-
]( a morire senza ricevere il santo Viatico. Id- stremo malore, sempre e solo quella sconcia
dio, fonte di santità, non volle entrare in quel- bestemmia! (Rivista del Clero lt., gennaio
la bocca sacrilega che avevà pronunciato tan- 1927, p . . 37).
te bestemmie. (Iacobelli, Per le vie del cuo- '
re, p. 523). ** *
E' accaduto a Cismon del Grappa (Vi-
*** cenza). ·
Il poeta Baudelaire aveva composto nei Un ragazzino, iscritto nell'Associazione
suoi Fleurs de mal le litanie di Satana, ol- degli « Amici di Gesù » ( sorta a Bologna al
traggiosa parodìa delle litanie ecclesiastiche; fine di riparare i peccati degli uomini, con
aveva esaltato Giuda, glorificato Caino, ap- particolare riguardo ai peccati dei pionieri e

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. dei fanciulli cattivi), e pure iscritto fra i Ca- le. Quando nella vita domina il pensiero del-
valieri di Cristo del Comitato Nazionale An- la Divinità che tutto governa, è -spontaneo,
tiblasfemo di Verona, aveva affisso sulla por- nel momento che le cose vanno male, dappri-
ta di casa sua il cartello antiblasfemo che gli ma lamentarsi con D.io, poi arrivare ad in-
era stato consegnato, ov'era scritto: « Pace giurarlo come se Egli fosse la causa dei no-
a chi entra in questa casa ove non si bestem- stri mali. Assurdo! Il bestemmiatore faccia
mia». appello al vero buon senso, e risvegli la sana
fede sopita e la liberi dalle incrostrazioni del-
Un suo cugino di sedici anni, tentò di l'errore: allora non troverà difficile sostituire
stracciare il cartello ironizzando sul corag- l'espressione blasfema con una passabile, l'im-
gioso gesto del fanciullo, in quanto chè il car- precazione a Dio - che equivale çi,d una in-
tello era ben visibile anche lontano dando vocazione di maledizione su di sè - con l'in-
l'uscio di casa direttamente sulla strada.
vocazione al Datore di ogni bene.
Il giorno dopo, sul greto del Brenta, l'in-
cauto adolescente che aveva tentato di strap-
pare il cartello, raccogliendo un vecchio ed
arrugginito ordigno di guerra, se lo vide scop-
piare fra le mani.
Quella mano che il giorno prima aveva
cercato di compiere quel gesto infausto fu
asportata di netto dal braccio, e la bocca che
aveva ironizzato sul coraggio del cugino, ve-
niva dalle schegge del proiettile, lacerata
(L'Aurora, rivista mensile, Alba).
E' stato osservato che la bestemmia è più
diffusa fra i popoli che hanno p.i ù vivo il sen-
so religioso. Fenomeno psicologico spiegabi-

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. dei fanciulli cattivi), e pure iscritto fra i Ca- le. Quando nella vita domina il pensiero del-
valieri di Cristo del Comitato Nazionale An- la Divinità che tutto governa, è -spontaneo,
tiblasfemo di Verona, aveva affisso sulla por- nel momento che le cose vanno male, dappri-
ta di casa sua il cartello antiblasfemo che gli ma lamentarsi con D.io, poi arrivare ad in-
era stato consegnato, ov'era scritto: « Pace giurarlo come se Egli fosse la causa dei no-
a chi entra in questa casa ove non si bestem- stri mali. Assurdo! Il bestemmiatore faccia
mia». appello al vero buon senso, e risvegli la sana
fede sopita e la liberi dalle incrostrazioni del-
Un suo cugino di sedici anni, tentò di l'errore: allora non troverà difficile sostituire
stracciare il cartello ironizzando sul corag- l'espressione blasfema con una passabile, l'im-
gioso gesto del fanciullo, in quanto chè il car- precazione a Dio - che equivale çi,d una in-
tello era ben visibile anche lontano dando vocazione di maledizione su di sè - con l'in-
l'uscio di casa direttamente sulla strada.
vocazione al Datore di ogni bene.
Il giorno dopo, sul greto del Brenta, l'in-
cauto adolescente che aveva tentato di strap-
pare il cartello, raccogliendo un vecchio ed
arrugginito ordigno di guerra, se lo vide scop-
piare fra le mani.
Quella mano che il giorno prima aveva
cercato di compiere quel gesto infausto fu
asportata di netto dal braccio, e la bocca che
aveva ironizzato sul coraggio del cugino, ve-
niva dalle schegge del proiettile, lacerata
(L'Aurora, rivista mensile, Alba).
E' stato osservato che la bestemmia è più
diffusa fra i popoli che hanno p.i ù vivo il sen-
so religioso. Fenomeno psicologico spiegabi-

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IL CASO? coprire una comoda ignoranza, un rifiuto di
dare agli avvenimenti quella spiegazione pro-
fonda che hanno.
Tutti sanno parlare delle cause materiali
immediate. Dicono : Ma è stata una svista,
una distrazione, un'imprudenza madornale ...
Sono le leggi della fisica (per es. la gravita-
zione) e della chimica ... E' stato l'odio di un
nemico, di un assassino.
La documentazione recata in queste pa- Tutto vero. Ma ciò non basta, non sod-
gine riguarda soltanto i peccati contro la Re- disfa, siamo sempre alla superfice dei fatti.
ligione, e contro i più importanti e comuni Bisogna risalire ancora la scala delle cause, e
doveri imposti a tutti gli uomini dal primo e si arriverà a scoprire che è stata la malizia
secondo comandamento del Decalogo. Può della volontà umana che ha commesso un di-
bastare. sordine morale e ha provocato una reazione
Immagino che il mio lettore abbia ora al- da parte del Vindice dell'ordine che ha mes-
cune obiezioni da fare. so in atto le forze della natura come punitrici.
La prima : Ma tutto ciò che nei fatti nar- La questione merita una spiegazione più
rati si vuole qualificare come castigo, non è ampia.
che puro caso. Doveva succedere così per una Iddio essendo Bontà infinita, la Bontà
fatalità. Che ne sappiamo noi? V edere die- stessa per essenza, non può volere nessun ma-
tro la materialità di un fatto doloroso la ma- le morale: non può comandarlo, nè appro-
no punitrice di Dio è un arbitrio. varlo. Sarebbe un assurdo.
Rispondo: Se dunque nel mondo c'è il male morale,
ossia il peccato, autore responsabile, colpevo-
Ma che cos'è questo «caso», questa « fa- le è l'uomo.
talità? » E' una parola vuota con cui si vuole Tuttavia Iddio può permettere, e di fatto
106
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IL CASO? coprire una comoda ignoranza, un rifiuto di
dare agli avvenimenti quella spiegazione pro-
fonda che hanno.
Tutti sanno parlare delle cause materiali
immediate. Dicono : Ma è stata una svista,
una distrazione, un'imprudenza madornale ...
Sono le leggi della fisica (per es. la gravita-
zione) e della chimica ... E' stato l'odio di un
nemico, di un assassino.
La documentazione recata in queste pa- Tutto vero. Ma ciò non basta, non sod-
gine riguarda soltanto i peccati contro la Re- disfa, siamo sempre alla superfice dei fatti.
ligione, e contro i più importanti e comuni Bisogna risalire ancora la scala delle cause, e
doveri imposti a tutti gli uomini dal primo e si arriverà a scoprire che è stata la malizia
secondo comandamento del Decalogo. Può della volontà umana che ha commesso un di-
bastare. sordine morale e ha provocato una reazione
Immagino che il mio lettore abbia ora al- da parte del Vindice dell'ordine che ha mes-
cune obiezioni da fare. so in atto le forze della natura come punitrici.
La prima : Ma tutto ciò che nei fatti nar- La questione merita una spiegazione più
rati si vuole qualificare come castigo, non è ampia.
che puro caso. Doveva succedere così per una Iddio essendo Bontà infinita, la Bontà
fatalità. Che ne sappiamo noi? V edere die- stessa per essenza, non può volere nessun ma-
tro la materialità di un fatto doloroso la ma- le morale: non può comandarlo, nè appro-
no punitrice di Dio è un arbitrio. varlo. Sarebbe un assurdo.
Rispondo: Se dunque nel mondo c'è il male morale,
ossia il peccato, autore responsabile, colpevo-
Ma che cos'è questo «caso», questa « fa- le è l'uomo.
talità? » E' una parola vuota con cui si vuole Tuttavia Iddio può permettere, e di fatto
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permette e tollera che ci sia il male morale. che che ci furono nella storia avvenimenti do-
Il Creatore che ha dato all'uomo il grande lorosi, dei quali lddio rivelò chiaramente lo
dono della libertà, permette che l'uomo, ope- scopo preciso per cui li permise, anzi li or-
rando ciò che è vietato dàlle leggi divine, ne . dinò. La Sacra Scrittura ne narra parecchi e
abusi commettendo quindi la colpa. li presenta precisamente come voluti da Dio
Ma c'è pure il male fisico nel mondo, ed allo scopo di punire delle colpe e dare così
è quello che ora ci interessa. Tutti lo cono- efficaci ammonimenti ai peccatori.
sciamo : dolori, angoscie, malattie, morti im- Tutti conoscono le punizioni minacciate
mature, distruzioni, eccetera. Ebbene, se ci e poi inflitte ai progenitori del genere uma-
sono questi mali è forse perchè Dio li vuole? no, Adamo ed Eva, per il primo peccato : do-
No. Dio non può volere per se stessi i lori, molestie, malattie, morte (Gen., 3, 16-19).
mali .fisici. Ciò sarebbe in opposizione alla Caino fratricida si sentì maledetto da Dio :
sua Bontà e Santità. · « Sarai maledetto sulla terra ... » (Gen. , 4, JI).
Ma può volerli per motivo di qualche be- Il diluvio universale (G en., 8, 10-24) fu
ne che ne deriverà. Un padre che dà un so~ un castigo per il vizio impuro. Così la piog-
noro ceffone al suo bambino che ha sorpreso gia di fuoco che distrusse la città di Sodoma
a fare una monelleria, vuole infliggergli quel (Gen., 19, 24-28). .
male fisico ma non per se stesso, bensì per ra- Le dieci piaghe d'Egitto furono il casti-
gione del bene morale che ne deriva, la cor- go dell'incredulità e dell'ostinazione di Fa-
rezione. Così un chirurgo che usa il bisturì raone (Esodo, cc. 7-12).
lacera le carni del malato, lo fa in vista di Le citazioni si potrebbero moltiplicare.
estirpargli un male che potrebbe . mettere in Ora se Dio nella Rivelazione minacciò di
pericolo la vita stessa. punire il peccato e dimostrò di punirlo real-
Giudicando dei fatti singoli di male fisico mente in questa vita' è ragionevole credere
così come succedono, possiamo sempre dire che Egli lo possa fare e lo faccia ancora at-
che tutti avvengono per permissione di Dio, tualmente. (E' vero che lo spirito dell' Anti-
in vista di qualche bene. Ma sappiamo an- co Testamento è diverso da quello del Nuo-

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permette e tollera che ci sia il male morale. che che ci furono nella storia avvenimenti do-
Il Creatore che ha dato all'uomo il grande lorosi, dei quali lddio rivelò chiaramente lo
dono della libertà, permette che l'uomo, ope- scopo preciso per cui li permise, anzi li or-
rando ciò che è vietato dàlle leggi divine, ne . dinò. La Sacra Scrittura ne narra parecchi e
abusi commettendo quindi la colpa. li presenta precisamente come voluti da Dio
Ma c'è pure il male fisico nel mondo, ed allo scopo di punire delle colpe e dare così
è quello che ora ci interessa. Tutti lo cono- efficaci ammonimenti ai peccatori.
sciamo : dolori, angoscie, malattie, morti im- Tutti conoscono le punizioni minacciate
mature, distruzioni, eccetera. Ebbene, se ci e poi inflitte ai progenitori del genere uma-
sono questi mali è forse perchè Dio li vuole? no, Adamo ed Eva, per il primo peccato : do-
No. Dio non può volere per se stessi i lori, molestie, malattie, morte (Gen., 3, 16-19).
mali .fisici. Ciò sarebbe in opposizione alla Caino fratricida si sentì maledetto da Dio :
sua Bontà e Santità. · « Sarai maledetto sulla terra ... » (Gen. , 4, JI).
Ma può volerli per motivo di qualche be- Il diluvio universale (G en., 8, 10-24) fu
ne che ne deriverà. Un padre che dà un so~ un castigo per il vizio impuro. Così la piog-
noro ceffone al suo bambino che ha sorpreso gia di fuoco che distrusse la città di Sodoma
a fare una monelleria, vuole infliggergli quel (Gen., 19, 24-28). .
male fisico ma non per se stesso, bensì per ra- Le dieci piaghe d'Egitto furono il casti-
gione del bene morale che ne deriva, la cor- go dell'incredulità e dell'ostinazione di Fa-
rezione. Così un chirurgo che usa il bisturì raone (Esodo, cc. 7-12).
lacera le carni del malato, lo fa in vista di Le citazioni si potrebbero moltiplicare.
estirpargli un male che potrebbe . mettere in Ora se Dio nella Rivelazione minacciò di
pericolo la vita stessa. punire il peccato e dimostrò di punirlo real-
Giudicando dei fatti singoli di male fisico mente in questa vita' è ragionevole credere
così come succedono, possiamo sempre dire che Egli lo possa fare e lo faccia ancora at-
che tutti avvengono per permissione di Dio, tualmente. (E' vero che lo spirito dell' Anti-
in vista di qualche bene. Ma sappiamo an- co Testamento è diverso da quello del Nuo-

108
109
\
vo : allora sembrava che dominasse la giu- leggi sapientissime fin nei minimi particola-
stizia rigorosa su questa terra : la punizione ri, come la produzione di un filo d'erba, la
, doveva verificarsi nella vita presente. Ora in- caduta di una foglia. E governa pure il mon-
vece domina l'amore e la misericordia, men- . do delle creature libere con leggi morali pro-
tre il premio e il castigo definitivo è riser- poste alla volontà.
vato all'aldilà. Tuttavia anche nel Nuovo Te- , Dio è ordine e tutte le creature debbono
stamento si hanno casi di castighi : la pre- sussistere e operare nell'ordine da lui voluto.
dizione della distruzione di Gerusalemme, la Se l'uomo, abusando della propria libertà vio-
città deicida; la dispersione degli ebrei e la la quest'ordine commettendo la colpa, Colui
riprovazione della Sinagoga; le minacciose che è giustizia infinita esige che egli risarci-
profezie dell'Apocalisse prospettanti grandi sca tale violazione e rientri in certo qual mo-
mali alla terra peccatrice; altri fatti di mino- do nell'ordine mediante una certa pena (pre-
re importanza). cisamente perchè questa si oppone al piace-
re che si è preso col suo ;ibuso di libertà) in
** * modo che la giustizia sia esattamente com-
Quando certe sventure e calamità si ve- pensata. Tale pena o se la assume volonta-
rificano in circostanze sintomatiche, sorpren- riamente il peccatore, o la dovrà subire, vo-
denti e coincidono con colpe gravi molto ol- glia o non voglia, in quel modo e in quella
traggiose a Dio e di maggior danno spiritua- 1 misura che Iddio giustissimo ha stabilito in
le per il prossimo, la gente di buon senso che base alle colpe.
abbia almeno un po' di fede, si sente porta- Tutto si spiega con questi due fattori : -
ta a credere che lì ci sia un castigo di Dio. la divina volontà ordinatrice e giustamentex
Questo modo di pensare non è affatto super- vendicatrice dell'ordine violato, - la volon-
stizione (molti usano questa parola senza sa- tà umana ribelle che deve rientrare nell'or-
pere che cosa significhi) ; è invece un ottimo dine e pagare il suo debito alla giustizia. •
criterio di verità. Parlar di « caso », di « fatalità » è sempre
Dio ha creato l'universo, e lo governa con un nonsenso, una cretineria. Nulla avviene

II O III
\
vo : allora sembrava che dominasse la giu- leggi sapientissime fin nei minimi particola-
stizia rigorosa su questa terra : la punizione ri, come la produzione di un filo d'erba, la
, doveva verificarsi nella vita presente. Ora in- caduta di una foglia. E governa pure il mon-
vece domina l'amore e la misericordia, men- . do delle creature libere con leggi morali pro-
tre il premio e il castigo definitivo è riser- poste alla volontà.
vato all'aldilà. Tuttavia anche nel Nuovo Te- , Dio è ordine e tutte le creature debbono
stamento si hanno casi di castighi : la pre- sussistere e operare nell'ordine da lui voluto.
dizione della distruzione di Gerusalemme, la Se l'uomo, abusando della propria libertà vio-
città deicida; la dispersione degli ebrei e la la quest'ordine commettendo la colpa, Colui
riprovazione della Sinagoga; le minacciose che è giustizia infinita esige che egli risarci-
profezie dell'Apocalisse prospettanti grandi sca tale violazione e rientri in certo qual mo-
mali alla terra peccatrice; altri fatti di mino- do nell'ordine mediante una certa pena (pre-
re importanza). cisamente perchè questa si oppone al piace-
re che si è preso col suo ;ibuso di libertà) in
** * modo che la giustizia sia esattamente com-
Quando certe sventure e calamità si ve- pensata. Tale pena o se la assume volonta-
rificano in circostanze sintomatiche, sorpren- riamente il peccatore, o la dovrà subire, vo-
denti e coincidono con colpe gravi molto ol- glia o non voglia, in quel modo e in quella
traggiose a Dio e di maggior danno spiritua- 1 misura che Iddio giustissimo ha stabilito in
le per il prossimo, la gente di buon senso che base alle colpe.
abbia almeno un po' di fede, si sente porta- Tutto si spiega con questi due fattori : -
ta a credere che lì ci sia un castigo di Dio. la divina volontà ordinatrice e giustamentex
Questo modo di pensare non è affatto super- vendicatrice dell'ordine violato, - la volon-
stizione (molti usano questa parola senza sa- tà umana ribelle che deve rientrare nell'or-
pere che cosa significhi) ; è invece un ottimo dine e pagare il suo debito alla giustizia. •
criterio di verità. Parlar di « caso », di « fatalità » è sempre
Dio ha creato l'universo, e lo governa con un nonsenso, una cretineria. Nulla avviene

II O III
senza che ci sia una causa e uno scopo suf- dissesto. Ma non può essere questo un casti-
ficienti che vanno ben oltre al puro fenomeno. go, una verifica di quella minaccia della S.'
Altra obiezione : Scrittura: « Maledetto chi perverte la giu-
« Ammesso pure che certi fatti siano così stizia ... »? (Deut., 27, 19).
circostanziati da farci pensare a un castigo, Un ciabattino non era ricco, ma tirava
vediamo intanto che essi sono una minima avanti abbastanza bene e viveva da buon cri- ,
parte. Disgrazie, sciagure d'ogni genere, mor- stiano, andando a Messa e osservando il ri-
ti tragiche ne succedono tantissime e così nor- poso festivo. Un altro del suo mestiere lavo-
malmente che nessuno pensa a un castigo». rava moltissimo anche di festa, ma era sem-
Rispondo : che quei fatti iri cui il castigo pre in miseria. E non avrebbe potuto costui
si rivela facilmente siano pochi rispetto alla pensare ragionevolmente di essere punito per
totalità, l'ammetto. Dico: si rivela facilmen- la profanazione del giorno festivo?
te, perchè bisogna anche ammettere che os- Una giovane dissoluta finisce col perde-
servando attentamente, informandosi, inda- re la salute contraendo una malattia vergo-
gando a fondo, forse si arriverebbe a scopri- gnosa. Si dirà : trascuranza delle norme d'i-
re indizi da far pensare a castigo in molte giene. Sia pure; ma più giustamente dicia-
altre contingenze dolorose, individuali e spe- mo : è la natura che si vendica, l'Autore della
cialmente sociali. natura che punisce.
Quello che di vero lascia intendere l'obie-
Per esempio: Una famiglia ricca e bene- zione è questo : che spessissimo il dolore non
stante quasi improvvisamente, senza saper co-
ha uno scopo punitivo per i peccati persoi;iali.
me, per delle ragioni impreviste, o banali e E ciò va tenuto ben presente. Molti dolori e
inverosimili, arriva alla miseria nera. Inda- lutti succedono solo perchè le leggi della na-
ghiamo. Il çapo di quella famiglia aveva co-
tura debbono fare inevitabilmente il loro cor-
struito la sua fortuna a base di ingiustizie e so e non si può pretendere che Dio le sospen-
di frodi di cui nessuno s'è accorto e che egli da continuamente per evitare tribolazioni e
stesso forse non le riconosce come causa del
sciagure; ciò produrrebbe un disordine di in-
II2
n3
8. - Quando Dio ...
senza che ci sia una causa e uno scopo suf- dissesto. Ma non può essere questo un casti-
ficienti che vanno ben oltre al puro fenomeno. go, una verifica di quella minaccia della S.'
Altra obiezione : Scrittura: « Maledetto chi perverte la giu-
« Ammesso pure che certi fatti siano così stizia ... »? (Deut., 27, 19).
circostanziati da farci pensare a un castigo, Un ciabattino non era ricco, ma tirava
vediamo intanto che essi sono una minima avanti abbastanza bene e viveva da buon cri- ,
parte. Disgrazie, sciagure d'ogni genere, mor- stiano, andando a Messa e osservando il ri-
ti tragiche ne succedono tantissime e così nor- poso festivo. Un altro del suo mestiere lavo-
malmente che nessuno pensa a un castigo». rava moltissimo anche di festa, ma era sem-
Rispondo : che quei fatti iri cui il castigo pre in miseria. E non avrebbe potuto costui
si rivela facilmente siano pochi rispetto alla pensare ragionevolmente di essere punito per
totalità, l'ammetto. Dico: si rivela facilmen- la profanazione del giorno festivo?
te, perchè bisogna anche ammettere che os- Una giovane dissoluta finisce col perde-
servando attentamente, informandosi, inda- re la salute contraendo una malattia vergo-
gando a fondo, forse si arriverebbe a scopri- gnosa. Si dirà : trascuranza delle norme d'i-
re indizi da far pensare a castigo in molte giene. Sia pure; ma più giustamente dicia-
altre contingenze dolorose, individuali e spe- mo : è la natura che si vendica, l'Autore della
cialmente sociali. natura che punisce.
Quello che di vero lascia intendere l'obie-
Per esempio: Una famiglia ricca e bene- zione è questo : che spessissimo il dolore non
stante quasi improvvisamente, senza saper co-
ha uno scopo punitivo per i peccati persoi;iali.
me, per delle ragioni impreviste, o banali e E ciò va tenuto ben presente. Molti dolori e
inverosimili, arriva alla miseria nera. Inda- lutti succedono solo perchè le leggi della na-
ghiamo. Il çapo di quella famiglia aveva co-
tura debbono fare inevitabilmente il loro cor-
struito la sua fortuna a base di ingiustizie e so e non si può pretendere che Dio le sospen-
di frodi di cui nessuno s'è accorto e che egli da continuamente per evitare tribolazioni e
stesso forse non le riconosce come causa del
sciagure; ciò produrrebbe un disordine di in-
II2
n3
8. - Quando Dio ...
dole generale. Tanto più non si può aspet- SONO VERAMENTE FELICI?
tarsi tale sospensione quando basterebbe un . INVIDIABILI?
po' di prudenza e riflessione.
Nel disegno della Provvidenza il dolore è
uno strumento o condizione per procurare al-
l'uomo beni tali e tanti che lo compensano
· ad esuberanza di quelli toltigli. Benefici nel
piano della natura a vantaggio clel corpo stes-
so e dello spirito. Benefici speciab,nente nel-
l'ordine soprannaturale: acquisto ed esercizio
di virtù, maggiori meriti per la gloria impe- Si dirà ancora :
ritura del Cielo, santità, fecondità di aposto- « La maggioranza o almeno moltissimi di
lato, eccetera. Per queste ragioni si spiega coloro che vivono in peccato, che non voglio-
come i santi desiderassero soffrire, conside- no pensare a Dio e non si curano di lui e del-
rando la sofferenza come un tesoro, fino a la sua legge e fanno loro legge il proprio pia-
offrirsi o accettare di essere vittime per' i pec- cere a costo di delitti e ·disonestà a catena,
cati altrui. non sono mai raggiunti dal castigo; stanno
benone, trionfano, e sono gli uomirzi più fe-
lici del mondo ».
Rispondo : Parole grosse. Vediamo un po'
come stanno realmente le cose.
Intanto non è vero che tutta questa genia
se la passi lìscia, nel -puro godere senza sof-
frire. Bisognerebbe scrutare a fondo il loro
animo. Forse si scoprirebbero delle tragedie
I
incredibili, delle crisi spaventose, dei momen-
ti di angoscia mortale, delle delusioni che
114 115
dole generale. Tanto più non si può aspet- SONO VERAMENTE FELICI?
tarsi tale sospensione quando basterebbe un . INVIDIABILI?
po' di prudenza e riflessione.
Nel disegno della Provvidenza il dolore è
uno strumento o condizione per procurare al-
l'uomo beni tali e tanti che lo compensano
· ad esuberanza di quelli toltigli. Benefici nel
piano della natura a vantaggio clel corpo stes-
so e dello spirito. Benefici speciab,nente nel-
l'ordine soprannaturale: acquisto ed esercizio
di virtù, maggiori meriti per la gloria impe- Si dirà ancora :
ritura del Cielo, santità, fecondità di aposto- « La maggioranza o almeno moltissimi di
lato, eccetera. Per queste ragioni si spiega coloro che vivono in peccato, che non voglio-
come i santi desiderassero soffrire, conside- no pensare a Dio e non si curano di lui e del-
rando la sofferenza come un tesoro, fino a la sua legge e fanno loro legge il proprio pia-
offrirsi o accettare di essere vittime per' i pec- cere a costo di delitti e ·disonestà a catena,
cati altrui. non sono mai raggiunti dal castigo; stanno
benone, trionfano, e sono gli uomirzi più fe-
lici del mondo ».
Rispondo : Parole grosse. Vediamo un po'
come stanno realmente le cose.
Intanto non è vero che tutta questa genia
se la passi lìscia, nel -puro godere senza sof-
frire. Bisognerebbe scrutare a fondo il loro
animo. Forse si scoprirebbero delle tragedie
I
incredibili, delle crisi spaventose, dei momen-
ti di angoscia mortale, delle delusioni che
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èonducono fino alla disperazione. Essi ·non ,_ Quella virgola, insolita in D'Annunzio in
hanno la pace. « Non c'è pace per gli em- simili frasi, aumenta infinitamente il signifi-
pi » dice la Bibbia (Isaia, 48, 22). cato della parola « infelice ».
Un çsempio notevole ce lo offre Anatole Ha scritto tanto! Si è concesso tutti i pia-
France, scrittore _immorale, negatore sfacciato ceri che può offrire la vita umana, anche nel
di Dio, morto l'anno 1925, che il francese senso più basso e animalesco. Alla fine della
Barthou venne ad esaltare in -Italia con una vita la triste realtà affiorò anche in D'Annun-
sua conferenza al Collegio Romano. L'osti- zio (Sussidi, dic. 1939). ·
nato sprezzatore di ogni idea religiosa non
scrisse novella nella quale non prendesse di ** *
mira Dio e la Chiesa. Il suo segretario riferì E' vero tuttavia che molti si spassano la
come questo autore di empietà fosse s·empre vita senza incontrare i castighi divini. Nien-
irrequieto e triste. Ecco alcuni sentimenti che te da stupire. La Provvidenza è sempre sa-
Anatole France confidò a un suo intimo ami- piente, e S. Agostino fa questa giustissima os-
co : « Se tu potessi leggere in fondo nel mio servazione : « Dio non vuole colpire quaggiù
cuore, saresti inorridito. Non credo esista al ogni peccato con pena manifesta (notiamo:
mondo un essere così miserabile al par di me. manifesta, perchè la pena occulta ci può es-
Molti sembrano invidiare la mia felicità, men- sere) perchè altrimenti gli uomini sarebbero
tre io non l'ho mai conosciuta, nemmeno per indotti a credere che nulla (di castigo) sia
un giorno, anzi neppure per un sol momen- riservato al giudizio finale. D'altra parte se
to » (Perardi, La dottrina catt., v. 1, p. 207). ogni malvagità rimanesse impunita,_. finireb-
Le ultime parole, scritte da Gabriele bero col credere che non v'è Provvidenza nel
D'Annunzio (Corriere della Sera, 12 giugno mondo » (De civitate Dei, 1, 8).
1938) sono: « Io sono malato, e infelice». Ricordiamolo bene : la vera e piena giu-
Furono scritte a matita, in un biglietto stizia si avrà nella vita futura; non ora sulla
indiriizzato all'architetto Maroni. terra. Là i buoni saranno degnamente pre-
Due giorni dopo era morto. miati, e là pure i cattivi troveranno la giusta

II6 II7

., .
èonducono fino alla disperazione. Essi ·non ,_ Quella virgola, insolita in D'Annunzio in
hanno la pace. « Non c'è pace per gli em- simili frasi, aumenta infinitamente il signifi-
pi » dice la Bibbia (Isaia, 48, 22). cato della parola « infelice ».
Un çsempio notevole ce lo offre Anatole Ha scritto tanto! Si è concesso tutti i pia-
France, scrittore _immorale, negatore sfacciato ceri che può offrire la vita umana, anche nel
di Dio, morto l'anno 1925, che il francese senso più basso e animalesco. Alla fine della
Barthou venne ad esaltare in -Italia con una vita la triste realtà affiorò anche in D'Annun-
sua conferenza al Collegio Romano. L'osti- zio (Sussidi, dic. 1939). ·
nato sprezzatore di ogni idea religiosa non
scrisse novella nella quale non prendesse di ** *
mira Dio e la Chiesa. Il suo segretario riferì E' vero tuttavia che molti si spassano la
come questo autore di empietà fosse s·empre vita senza incontrare i castighi divini. Nien-
irrequieto e triste. Ecco alcuni sentimenti che te da stupire. La Provvidenza è sempre sa-
Anatole France confidò a un suo intimo ami- piente, e S. Agostino fa questa giustissima os-
co : « Se tu potessi leggere in fondo nel mio servazione : « Dio non vuole colpire quaggiù
cuore, saresti inorridito. Non credo esista al ogni peccato con pena manifesta (notiamo:
mondo un essere così miserabile al par di me. manifesta, perchè la pena occulta ci può es-
Molti sembrano invidiare la mia felicità, men- sere) perchè altrimenti gli uomini sarebbero
tre io non l'ho mai conosciuta, nemmeno per indotti a credere che nulla (di castigo) sia
un giorno, anzi neppure per un sol momen- riservato al giudizio finale. D'altra parte se
to » (Perardi, La dottrina catt., v. 1, p. 207). ogni malvagità rimanesse impunita,_. finireb-
Le ultime parole, scritte da Gabriele bero col credere che non v'è Provvidenza nel
D'Annunzio (Corriere della Sera, 12 giugno mondo » (De civitate Dei, 1, 8).
1938) sono: « Io sono malato, e infelice». Ricordiamolo bene : la vera e piena giu-
Furono scritte a matita, in un biglietto stizia si avrà nella vita futura; non ora sulla
indiriizzato all'architetto Maroni. terra. Là i buoni saranno degnamente pre-
Due giorni dopo era morto. miati, e là pure i cattivi troveranno la giusta

II6 II7

., .
, . pumz1one. Troppo facilmente si dimentica tivi sulla faccia della terra debbono pensare
questa verità, e si sentono lamentele contro che « la punizione del peccato in questo mon-
la Provvidenza che sembrano ragionevoli e do avviene in una maniera naturale, progres-
sono invece pregiudizi, errori: - Ma! il Si- siva, secondo le leggi delle cose umane, del
gnore s'è dimenticato di me! - Faccio il be- tempo e dello spazio. I troppi zelanti invece,
ne e non me lo riconoscono - Ma come mai vorrebbero abolire queste leggi e tempo e
il Signore non stermina i cattivi, il mondo spazio. Ma i miracolì Dio non li compie sen-
andrebbe subito meglio! - Ah, se fossi io il za ragione e tanto meno per contentare l'im-
Padre Eterno! vedresti come metterei a posto pazienza degli uomini. Il peccato, quando è
certa canaglia ... compiuto, ha bisogno di tempo per svilup-
Molti vorrebbero aiutare Dio nel gover- parsi, maturare esaurirsi ed arrivare al suo
nare il mondo e... insegnargli come si fa! Un fine naturale. Questo processo dura più o
famoso oratore, P. Monsabrè, diceva: « Se meno lungamente » (De Libero, La Civiltà
Dio mi concedesse per 24 ore la sua onnipo- del peccato, p. 304).
tenza, vedreste quanti cambiamenti farei nel Comunque è verissimo questo: che il pec-
mondo! Ma, se insieme alla onnipotenza mi cato non trionfa mai. Il suo trionfo è effime-
desse anche la sua sapienza, lascerei certo le ro e apparente. Sulla vittoria e il successo
cose come sono ». della colpa si possono illudere solo gli incre-
« L'Altissimo è un pagatore paziente » duli, i liberi pensatori, gli anarchici, i mate-
(Ecclesiastico, 5, 4). rialisti, i senza Dio. Ma costoro devono esse-
« E' paziente perchè è eterno; chi colpi- re molto ignoranti e chiudere ben bene gli
sce per l'eternità non ha fretta di colpire» occhi sulla realtà della vita e sui fatti della
(S. Agostino). Anche lui ha il suo sabato e storia per ingannarsi in tal modo.
« pagherà ciascuno secondo le sue opere »
(Rom., 2, 6). *** f

Gli mpazienti che non vorrebbero tolie- Altra verità da non dimenticare : I cattivi
rare per un solo momento la presenza dei cat- che vediamo impuniti non sono totalmente

u8 119
, . pumz1one. Troppo facilmente si dimentica tivi sulla faccia della terra debbono pensare
questa verità, e si sentono lamentele contro che « la punizione del peccato in questo mon-
la Provvidenza che sembrano ragionevoli e do avviene in una maniera naturale, progres-
sono invece pregiudizi, errori: - Ma! il Si- siva, secondo le leggi delle cose umane, del
gnore s'è dimenticato di me! - Faccio il be- tempo e dello spazio. I troppi zelanti invece,
ne e non me lo riconoscono - Ma come mai vorrebbero abolire queste leggi e tempo e
il Signore non stermina i cattivi, il mondo spazio. Ma i miracolì Dio non li compie sen-
andrebbe subito meglio! - Ah, se fossi io il za ragione e tanto meno per contentare l'im-
Padre Eterno! vedresti come metterei a posto pazienza degli uomini. Il peccato, quando è
certa canaglia ... compiuto, ha bisogno di tempo per svilup-
Molti vorrebbero aiutare Dio nel gover- parsi, maturare esaurirsi ed arrivare al suo
nare il mondo e... insegnargli come si fa! Un fine naturale. Questo processo dura più o
famoso oratore, P. Monsabrè, diceva: « Se meno lungamente » (De Libero, La Civiltà
Dio mi concedesse per 24 ore la sua onnipo- del peccato, p. 304).
tenza, vedreste quanti cambiamenti farei nel Comunque è verissimo questo: che il pec-
mondo! Ma, se insieme alla onnipotenza mi cato non trionfa mai. Il suo trionfo è effime-
desse anche la sua sapienza, lascerei certo le ro e apparente. Sulla vittoria e il successo
cose come sono ». della colpa si possono illudere solo gli incre-
« L'Altissimo è un pagatore paziente » duli, i liberi pensatori, gli anarchici, i mate-
(Ecclesiastico, 5, 4). rialisti, i senza Dio. Ma costoro devono esse-
« E' paziente perchè è eterno; chi colpi- re molto ignoranti e chiudere ben bene gli
sce per l'eternità non ha fretta di colpire» occhi sulla realtà della vita e sui fatti della
(S. Agostino). Anche lui ha il suo sabato e storia per ingannarsi in tal modo.
« pagherà ciascuno secondo le sue opere »
(Rom., 2, 6). *** f

Gli mpazienti che non vorrebbero tolie- Altra verità da non dimenticare : I cattivi
rare per un solo momento la presenza dei cat- che vediamo impuniti non sono totalmente

u8 119
. malvagi. Qualche bene lo fanno pure loro. E te s1 m1zia qui e prosegue oltre il tempo »
Dio che tutto sa e conosce il futuro, li vuole (De Libero, o. c., p. 303).
premiare con la felicità di questo mondo, da- S. Caterina da Siena parla dei peccatori
to che hanno rinunciato a quella futura del che « vanno come farnetichi, e si privano
Paradiso preferendo godere di qua a costo di del bene della terra e del bene del Cielo, e
soffrire eternamente di là. Dio li accontenta in questa vita... gustano l'arra dell'inferno »
ora in quello che desiderano. (Dial., c. 104).
La loro condizione è tutt'altro che invi- Sarebbe un incosciente chi dicesse: « Ho
diabile. E' terribile. Diceva bene S. Agosti- peccato, che cosa mi è accaduto di triste? »
no: « Non v'è maggiore infelicità che la fe- (Ecclesiastico, 5, 4). Appunto per questo devi
licità dei peccatori». Quella vita di gaudenti temere maggiormente. « Non tardare conver-
spregiudicati è come la firma alla sentenza tirti al Signore, e non differire di giorno in
di condanna, al castigo puramente vendicati- giorno la conversione; perchè improvvisa-
vo che seguirà. Essi stessi se ne accorgono mente proromperà la sua ira, e nel tempo
e provano momenti di terrore, specialmente della vendetta ti castigherà» (Ib., 5, 8-9).
verso la fine della vita, presentendo che fa- Fra i lontani da Dio, coloro che hanno
ranno una fine sventurata. Le morti dispe- avuto la grazia di tornare a Lui, se avessero
rate e le morti - apparentemente forse sere- pure da soffrire per tutta la vita, dovranno
ne perchè improvvise - di peccatori ostinati, eternamente ringraziare la giustizia divina
fanno pensare e temere per la sorte eterna. che, accontentandosi dell'espiazione presente,
« La morte dei peccatori è pessima» si leg- è stata per loro apportatrice di misericordia.
ge nella Sacra Scrittura (Salmo, 33, 22). Ben
difficilmente la si può pensare come il pre-
ludio a uno stato di premio e felicità. ·« Co-
me non c'è che una vita, la quale inizia nel
tempo e si prolunga oltre il tempo, così non
v'è che una punizione la quale generalmen-

120 121
. malvagi. Qualche bene lo fanno pure loro. E te s1 m1zia qui e prosegue oltre il tempo »
Dio che tutto sa e conosce il futuro, li vuole (De Libero, o. c., p. 303).
premiare con la felicità di questo mondo, da- S. Caterina da Siena parla dei peccatori
to che hanno rinunciato a quella futura del che « vanno come farnetichi, e si privano
Paradiso preferendo godere di qua a costo di del bene della terra e del bene del Cielo, e
soffrire eternamente di là. Dio li accontenta in questa vita... gustano l'arra dell'inferno »
ora in quello che desiderano. (Dial., c. 104).
La loro condizione è tutt'altro che invi- Sarebbe un incosciente chi dicesse: « Ho
diabile. E' terribile. Diceva bene S. Agosti- peccato, che cosa mi è accaduto di triste? »
no: « Non v'è maggiore infelicità che la fe- (Ecclesiastico, 5, 4). Appunto per questo devi
licità dei peccatori». Quella vita di gaudenti temere maggiormente. « Non tardare conver-
spregiudicati è come la firma alla sentenza tirti al Signore, e non differire di giorno in
di condanna, al castigo puramente vendicati- giorno la conversione; perchè improvvisa-
vo che seguirà. Essi stessi se ne accorgono mente proromperà la sua ira, e nel tempo
e provano momenti di terrore, specialmente della vendetta ti castigherà» (Ib., 5, 8-9).
verso la fine della vita, presentendo che fa- Fra i lontani da Dio, coloro che hanno
ranno una fine sventurata. Le morti dispe- avuto la grazia di tornare a Lui, se avessero
rate e le morti - apparentemente forse sere- pure da soffrire per tutta la vita, dovranno
ne perchè improvvise - di peccatori ostinati, eternamente ringraziare la giustizia divina
fanno pensare e temere per la sorte eterna. che, accontentandosi dell'espiazione presente,
« La morte dei peccatori è pessima» si leg- è stata per loro apportatrice di misericordia.
ge nella Sacra Scrittura (Salmo, 33, 22). Ben
difficilmente la si può pensare come il pre-
ludio a uno stato di premio e felicità. ·« Co-
me non c'è che una vita, la quale inizia nel
tempo e si prolunga oltre il tempo, così non
v'è che una punizione la quale generalmen-

120 121
«I FATTI DI DIO» e niente più. Lamenti, imprecazioni, spaventi,
pianti; poi non ci hanno più pensato.
Altri hanno cercato le cause; ma si sono
fermati a quelle superficiali, che spiegano in
parte e non tutto. Hanno detto : Ecco la con-
seguenza della crisi economica... Ecco dove
ci ha portato l'orgoglio e la sete di conqui-
sta di un capo, il nazionalismo esagerato di
un popolo suggestionato da un arruffapopo-
Nel periodo di poco più di trent'anni l'u- li ... Ecco un fenomeno inspiegabile di pazzia
manità è stata spettatrice e vittima di due ca- collettiva ...
tastrofiche guerre mondiali. La prima mietè Altri hanno errato tirando conclusioni ap-
oltre 9 milioni di vittime fra i militari, cui parentemente logiche, ma realmente illogiche
vanno aggiunti i morti per l'epidemia detta e blasfeme. Gli empi e i negatori della fede
spagnola. Per la seconda, ben peggiore della hanno parlato in questo modo : « Ma se così
prima, l'economista Bartley Grattan ha dato succede, Dio non c'è; o se c'è non è lui
queste cifre : 40 milioni di morti, di cui 1 5 che governa il mondo; se ne disinteressa. La
milioni di militari e 25 di civili, con una spe- Provvidenza, è solo una bella parola ». Certi
sa complessiva di 4 mila miliardi di dollari. altri, pur credendo a un governo della Prov-
Che cosa hanno pensato gli uomini in- videnza, hanno pensato di Dio che fosse un
torno a queste due orrende catastrofi? padrone spietato, forse un tiranno che pur
Molti non hanno pensato a niente. Du- potendo mettere rimedio al male, non lo fa
rante il pericolo hanno solo ubbidito all'istin- per compiacersi delle umane sventure e go-
to della vita, cercando di salvare la propria dere delle nostre pene. Hanno torto tutti co-
pelle - nè più nè meno come la scimmia di storo.
un saltibanco che allo scoppio di un incen- Il mondo non si è originato da sè. L'ha
dio del baraccone cerca di mettersi in salvo, creato Iddio, e ancor lui lo conserva e lo go-
122 123
«I FATTI DI DIO» e niente più. Lamenti, imprecazioni, spaventi,
pianti; poi non ci hanno più pensato.
Altri hanno cercato le cause; ma si sono
fermati a quelle superficiali, che spiegano in
parte e non tutto. Hanno detto : Ecco la con-
seguenza della crisi economica... Ecco dove
ci ha portato l'orgoglio e la sete di conqui-
sta di un capo, il nazionalismo esagerato di
un popolo suggestionato da un arruffapopo-
Nel periodo di poco più di trent'anni l'u- li ... Ecco un fenomeno inspiegabile di pazzia
manità è stata spettatrice e vittima di due ca- collettiva ...
tastrofiche guerre mondiali. La prima mietè Altri hanno errato tirando conclusioni ap-
oltre 9 milioni di vittime fra i militari, cui parentemente logiche, ma realmente illogiche
vanno aggiunti i morti per l'epidemia detta e blasfeme. Gli empi e i negatori della fede
spagnola. Per la seconda, ben peggiore della hanno parlato in questo modo : « Ma se così
prima, l'economista Bartley Grattan ha dato succede, Dio non c'è; o se c'è non è lui
queste cifre : 40 milioni di morti, di cui 1 5 che governa il mondo; se ne disinteressa. La
milioni di militari e 25 di civili, con una spe- Provvidenza, è solo una bella parola ». Certi
sa complessiva di 4 mila miliardi di dollari. altri, pur credendo a un governo della Prov-
Che cosa hanno pensato gli uomini in- videnza, hanno pensato di Dio che fosse un
torno a queste due orrende catastrofi? padrone spietato, forse un tiranno che pur
Molti non hanno pensato a niente. Du- potendo mettere rimedio al male, non lo fa
rante il pericolo hanno solo ubbidito all'istin- per compiacersi delle umane sventure e go-
to della vita, cercando di salvare la propria dere delle nostre pene. Hanno torto tutti co-
pelle - nè più nè meno come la scimmia di storo.
un saltibanco che allo scoppio di un incen- Il mondo non si è originato da sè. L'ha
dio del baraccone cerca di mettersi in salvo, creato Iddio, e ancor lui lo conserva e lo go-
122 123
verna. Anzi è 1ui il vero protagonista della mente religioso: sono i « fatti di Dio». Le
storia, presente in tutti gli eventi, così sa- sentenze che scaturiscono dal buon senso dei
piente e provvido da sapere ricavare il bene popoli non sono da disprezzarsi: sono crite-
dal male che gli uomini commettono abu- rio sicuro di verità. .
sando della propria libertà. Allo scoppio della prima guerra mondia-
I travisatori della Provvidenza, se credo- le i vescovi della Germania, in una lettera
no in Dio debbono pure credere che Egli è collettiva scrissero così : « ~a guerra è un ca-
bontà infinita, che non può volere il male. stigo per tutti i popoli che ne s·ono colpiti;
E' sempre un padre che ama i suoi figli, tutti essa è quindi un forte richiamo alla ~peniten-
gli uomini, e che proprio per questo non può za e all'espiazione ... La guerra spalanca il li-
\ tollerare sempre in essi quel gran male che
è il peccato.
bro delle colpe dei popoli al cospetto del
mondo -intero ... Non vogliamo investigare nel
Alle domande : perchè le guerre? Quali libro delle colpe altrui, ma solamente nel no-
le cause? le risposte possono essere varie ma stro... La guerra ha messo al nudo, anche
non contrastanti, e .fra tutte domina questa: presso di noi, gravi colpe. Ciò riconosceva
'\ per castigo dei peccati. · e confessava apertamente il nostro popolo,
Il buon senso dei fedeli, cioè del buon quando diceva che così non poteva durare».
popolo cristiano, ha sempre creduto che le Benedetto XV nel suo primo messaggio al
sciagure pubbliche siano mandate da Dio per mondo cattolico parlò pure in questo senso
causa dei peccati. , esortando « tutti i figli della Chiesa » alle
Guerre, carestie, epidemie, terremoti, al- pubbliche e private preghiere, « ad implo-
luvioni e .t utte le calamità pubbliche nel lin- rare da Dio, arbitro e signore di tutte le CO-
guaggio del popolo cristiano sono chiamate . se, che memore della sua misericordia, de-
« flagelli ». Il flagello è agitato da una mano, ponga questo flagello dell'ira sua, col quale
la mano di Dio. In una lingua non europea fa giustizia dei peccati di tutte le nazioni ».
per indicare le stesse cose si usa una espres- Pio XII, durante il secondo conflitto mon-
sione ancor più chiara, di sapore più aperta- diale, più volte lo disse un castigo di Dio.

124 125
verna. Anzi è 1ui il vero protagonista della mente religioso: sono i « fatti di Dio». Le
storia, presente in tutti gli eventi, così sa- sentenze che scaturiscono dal buon senso dei
piente e provvido da sapere ricavare il bene popoli non sono da disprezzarsi: sono crite-
dal male che gli uomini commettono abu- rio sicuro di verità. .
sando della propria libertà. Allo scoppio della prima guerra mondia-
I travisatori della Provvidenza, se credo- le i vescovi della Germania, in una lettera
no in Dio debbono pure credere che Egli è collettiva scrissero così : « ~a guerra è un ca-
bontà infinita, che non può volere il male. stigo per tutti i popoli che ne s·ono colpiti;
E' sempre un padre che ama i suoi figli, tutti essa è quindi un forte richiamo alla ~peniten-
gli uomini, e che proprio per questo non può za e all'espiazione ... La guerra spalanca il li-
\ tollerare sempre in essi quel gran male che
è il peccato.
bro delle colpe dei popoli al cospetto del
mondo -intero ... Non vogliamo investigare nel
Alle domande : perchè le guerre? Quali libro delle colpe altrui, ma solamente nel no-
le cause? le risposte possono essere varie ma stro... La guerra ha messo al nudo, anche
non contrastanti, e .fra tutte domina questa: presso di noi, gravi colpe. Ciò riconosceva
'\ per castigo dei peccati. · e confessava apertamente il nostro popolo,
Il buon senso dei fedeli, cioè del buon quando diceva che così non poteva durare».
popolo cristiano, ha sempre creduto che le Benedetto XV nel suo primo messaggio al
sciagure pubbliche siano mandate da Dio per mondo cattolico parlò pure in questo senso
causa dei peccati. , esortando « tutti i figli della Chiesa » alle
Guerre, carestie, epidemie, terremoti, al- pubbliche e private preghiere, « ad implo-
luvioni e .t utte le calamità pubbliche nel lin- rare da Dio, arbitro e signore di tutte le CO-
guaggio del popolo cristiano sono chiamate . se, che memore della sua misericordia, de-
« flagelli ». Il flagello è agitato da una mano, ponga questo flagello dell'ira sua, col quale
la mano di Dio. In una lingua non europea fa giustizia dei peccati di tutte le nazioni ».
per indicare le stesse cose si usa una espres- Pio XII, durante il secondo conflitto mon-
sione ancor più chiara, di sapore più aperta- diale, più volte lo disse un castigo di Dio.

124 125
Ecco qualche passo : « Noi non conosciamo ca. Hanno creduto di poter far . da sè, di non
i disegni di Dio, ma sappiamo che, quantun- aver bisogno del suo intervento. Ripudiato
que innumerevoli e così gravi colpe provo- l'Ordinatore supremo è successo il gran di-
chino la punitrice giustizia del Cielo... » (L et. sordine che è la guerra.
al Card. Maglione, 20 ap. 1941); « Dio lascia Hanno detto perfino che Dio nQn c'è. Gli
così talora cadere sugli individui e sui popo- atei si sono organizzati pretenden:io di far
li prove, il cui strumento è la malizia degli andare il mondo in una maniera migliore. E
uomini, in un disegno di giustizia volto al Dio fa loro sentire che c'è, usando la manie-
castigo dei peccati, a purificare persone e ra che per costoro è la •sola efficace : una
popoli con le espiazioni della vita presente guerra im~ane con tutte le sciagure che l'ac-
e ricondurli per tal via a Sè » (Disc. 29 Giu- compagnano.
gno 1941). I cosidetti spiriti forti, se non fossero cie-
chi fatalisti, potrebbero vedere nei grandi ma-
** * li che travagliano il mondo un argomento suf-
Nella S. Scrittura Iddio disse al suo po- ficiente per risvegliare in sè la fede in Dio
polo : « Se non mi obbedirete... mi metterò giusto. Forse che Dio, se c'è, deve solo farsi
contro di voi e vi percuoterò sette volte per sentiJ,·e coi benefici (che da moltissimi non so-
i vostri peccati e farò venire sopra di voi la no riconosciuti) e non pure con le punizioni
spada vendicatrice ... sarete consegnati in ma- dei perversi? Già al principio della prima
no dei nemici... la vostra terra sarà deserta, guerra mondiale il celebre cardinale Mercier
la vostra vita distrutta » (Levitico, 26; 18, 24, scriveva queste parole: « O intelligenza su-
25, 33). perba, tu pensavi di non aver bisogno di Dio!
Non è difficile scoprire quali furono le tu hai sogghignato quando per mezzo del suo
cause profonde, teologiche, delle recenti Cristo e della sua Chiesa Egli pronunciava le
guerre. parole severe dell'espiazione e della peniten-
Gli uomini hanno ripudiato Dio nella lo- za ... Le coscienze oneste erano quasi scanda-
ro vita privata e molto più nella vita pubbli- lizzate: - Fino a quando, si dicevano, fino

126 127
Ecco qualche passo : « Noi non conosciamo ca. Hanno creduto di poter far . da sè, di non
i disegni di Dio, ma sappiamo che, quantun- aver bisogno del suo intervento. Ripudiato
que innumerevoli e così gravi colpe provo- l'Ordinatore supremo è successo il gran di-
chino la punitrice giustizia del Cielo... » (L et. sordine che è la guerra.
al Card. Maglione, 20 ap. 1941); « Dio lascia Hanno detto perfino che Dio nQn c'è. Gli
così talora cadere sugli individui e sui popo- atei si sono organizzati pretenden:io di far
li prove, il cui strumento è la malizia degli andare il mondo in una maniera migliore. E
uomini, in un disegno di giustizia volto al Dio fa loro sentire che c'è, usando la manie-
castigo dei peccati, a purificare persone e ra che per costoro è la •sola efficace : una
popoli con le espiazioni della vita presente guerra im~ane con tutte le sciagure che l'ac-
e ricondurli per tal via a Sè » (Disc. 29 Giu- compagnano.
gno 1941). I cosidetti spiriti forti, se non fossero cie-
chi fatalisti, potrebbero vedere nei grandi ma-
** * li che travagliano il mondo un argomento suf-
Nella S. Scrittura Iddio disse al suo po- ficiente per risvegliare in sè la fede in Dio
polo : « Se non mi obbedirete... mi metterò giusto. Forse che Dio, se c'è, deve solo farsi
contro di voi e vi percuoterò sette volte per sentiJ,·e coi benefici (che da moltissimi non so-
i vostri peccati e farò venire sopra di voi la no riconosciuti) e non pure con le punizioni
spada vendicatrice ... sarete consegnati in ma- dei perversi? Già al principio della prima
no dei nemici... la vostra terra sarà deserta, guerra mondiale il celebre cardinale Mercier
la vostra vita distrutta » (Levitico, 26; 18, 24, scriveva queste parole: « O intelligenza su-
25, 33). perba, tu pensavi di non aver bisogno di Dio!
Non è difficile scoprire quali furono le tu hai sogghignato quando per mezzo del suo
cause profonde, teologiche, delle recenti Cristo e della sua Chiesa Egli pronunciava le
guerre. parole severe dell'espiazione e della peniten-
Gli uomini hanno ripudiato Dio nella lo- za ... Le coscienze oneste erano quasi scanda-
ro vita privata e molto più nella vita pubbli- lizzate: - Fino a quando, si dicevano, fino

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a quando, o Signore, sopporterete Voi la su- ** *
perbia dell'iniquità? Dove siete o Maestro? Gli uomini hanno rifiutato il Paradiso di
Dio. Gli hanno detto: « Non sappiamo chè
E darete ,dunque alla fine ragione all'empio; farcene del tuo cielo, ci basta la terra, ce lo
il quale sostiene che Voi vi disinteressate del- facciamo noi il paradiso, qui ». E Dio ha la-
1' opera vostra? - in un baleno sono falliti sciato fare. Gli ingrati e pazzi sono riusciti
tutti i calcoli umani. L'Europa trema come a creare un inferno di lacrime e sangue, di
sopra un vulcano ... Noi ci umiliamo davanti distruzione e morte. Benedetto XV nella me-
alla sua giustizia e speriamo nella sua mise- moranda allocuzione del 22 gennaio 1915 di-
ricordia. Col santo Tobia riconosciamo che ceva : « Non paia che senza un divino consi-
ci colpisce perchè abbiamo peccato, ma sap- glio la pace abbia esulato dal mondo: Iddio
piamo che ci salverà perchè è misericor- permette che le genti umane, le quali aveva-
dioso». no posto ogni pensiero nelle cose di questa
Dopo la prima guerra mondiale i magnati terra, si puniscano le une le altre con mutue
della politica si illusero di dare al mondo la stragi, del disprezzo e della noncuranza con
pacei senza un pensiero all' « Autore della pa- che lo hanno trattato».
ce», come se non esistesse. Fra le 83 mila Gli uomini moderni hanno cercato di pro-
parole che componevano il famigerato tratta- curarsi tutti i piaceri come se questo fosse lo
to di Versailles, non si incontrò mai, nemme- scopo della vita, a costo di calpestare tutte le
no una volta, e neppure per riflesso indiretto leggi di Dio. Stampa cin,ema e moda hanno
il Santo Nome di Dio. Eppure fu preparato e diffuso enormemente i peccati di lussuria,
discusso da 52 commissioni, in 1646 sedute hanno tentato di distruggere la famiglia e di
che si svolsero nel corso di sette mesi. Si vol- dare una veste di legalità a tutte le infamie.
le Iddio assente dalle grandi vicende umane; E Dio ha avvelenato le gioie turpi con i ter-
nessun delegato ebbe il coraggio di nominar- rori della guerra (pensiamo ai bombardamen-
lo. Venti anni dopo la pace senza Dio, ma- ti aerei specialmente nelle grandi città che
turava una guerra ben più tremenda. soprattutto di notte hanno terrorizzato i gau-

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9. - Quando Dio ...
a quando, o Signore, sopporterete Voi la su- ** *
perbia dell'iniquità? Dove siete o Maestro? Gli uomini hanno rifiutato il Paradiso di
Dio. Gli hanno detto: « Non sappiamo chè
E darete ,dunque alla fine ragione all'empio; farcene del tuo cielo, ci basta la terra, ce lo
il quale sostiene che Voi vi disinteressate del- facciamo noi il paradiso, qui ». E Dio ha la-
1' opera vostra? - in un baleno sono falliti sciato fare. Gli ingrati e pazzi sono riusciti
tutti i calcoli umani. L'Europa trema come a creare un inferno di lacrime e sangue, di
sopra un vulcano ... Noi ci umiliamo davanti distruzione e morte. Benedetto XV nella me-
alla sua giustizia e speriamo nella sua mise- moranda allocuzione del 22 gennaio 1915 di-
ricordia. Col santo Tobia riconosciamo che ceva : « Non paia che senza un divino consi-
ci colpisce perchè abbiamo peccato, ma sap- glio la pace abbia esulato dal mondo: Iddio
piamo che ci salverà perchè è misericor- permette che le genti umane, le quali aveva-
dioso». no posto ogni pensiero nelle cose di questa
Dopo la prima guerra mondiale i magnati terra, si puniscano le une le altre con mutue
della politica si illusero di dare al mondo la stragi, del disprezzo e della noncuranza con
pacei senza un pensiero all' « Autore della pa- che lo hanno trattato».
ce», come se non esistesse. Fra le 83 mila Gli uomini moderni hanno cercato di pro-
parole che componevano il famigerato tratta- curarsi tutti i piaceri come se questo fosse lo
to di Versailles, non si incontrò mai, nemme- scopo della vita, a costo di calpestare tutte le
no una volta, e neppure per riflesso indiretto leggi di Dio. Stampa cin,ema e moda hanno
il Santo Nome di Dio. Eppure fu preparato e diffuso enormemente i peccati di lussuria,
discusso da 52 commissioni, in 1646 sedute hanno tentato di distruggere la famiglia e di
che si svolsero nel corso di sette mesi. Si vol- dare una veste di legalità a tutte le infamie.
le Iddio assente dalle grandi vicende umane; E Dio ha avvelenato le gioie turpi con i ter-
nessun delegato ebbe il coraggio di nominar- rori della guerra (pensiamo ai bombardamen-
lo. Venti anni dopo la pace senza Dio, ma- ti aerei specialmente nelle grandi città che
turava una guerra ben più tremenda. soprattutto di notte hanno terrorizzato i gau-

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9. - Quando Dio ...
<;lenti che di quel tempo sogliono approfit- un'altra guerra che si prevede più micidiale.
tare); ha permesso che la carne di peccato di Poste le cause, gli effetti sono inevitabili, sal:..
milioni di persone venisse straziata e privata
della vita.
La brama di ricchezze e di potenza è sta-
' vo miracoli, che appunto per essere miracoli
sono cose eccezionali.
Per evitare un'altra guerra bisogna asso-
ta una delle cause più prossime; della guerra. lutamente togliere le cause. Pregare non ba-
Ma la guerra si è risolta per tutti in uno sta. Un grande oratore, il Bossuet, disse:
spreco di immense ricchezze, in guadagno « lddio si ride delle preghiere che si fanno
di miseria e di fame. per allontanare le pubbliche calamità, quan-
Il peccato dell'odio e del nazionalismo
esagerato ha armato i popoli gli uni contro \ do non si procura di togliere le cause che le
attirano». E se la prima parte di quest·a sen-
gli altri, e l'inevitabile conseguenza fu l'uc- tenza ci sembra crudele, eccone un'altra più
cisione di milioni di uomini odiati e odiatori. forte e molto più autorevole perchè parola di
Il cataclisma bellico fu per tutti una tre- Dio : « Chi si tura le orecchie per non ascol-
menda lezione. Molti l'hanno capita e han- tare la Legge (divina), la sua preghiera è ese-
no rinsavito. Molti no, anzi sono diventati crabile » (Prov., 28, 9).
peggiori. Costoro hanno fatto come quel fi-' Sarà invece grata a Dio e esaudita la pre-
glio discolo, insolente, che essendo punito ghiera perseverante di coloro che ascoltano
giustamente dal padre, si sottrae al suo sguar- Iddio e fanno guerra al peccato. Solo quan-
do e si rifà dell'umiliazione e del castigo sca- do questi saranno vittoriosi potrà essere scon-
pricciandosi e facendo il furfante e il bra- giurata la guerra di sangue.
vaccio più di prima.
I peccati che furono causa delle guerre di
questo secolo (empietà, edonismo, malcostu-
me, trasgressione dei doveri verso Dio ecc.)
non sembrano diminuir.i; forse si sono estesi
ed aggravati. Non è da pessimisti temere

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<;lenti che di quel tempo sogliono approfit- un'altra guerra che si prevede più micidiale.
tare); ha permesso che la carne di peccato di Poste le cause, gli effetti sono inevitabili, sal:..
milioni di persone venisse straziata e privata
della vita.
La brama di ricchezze e di potenza è sta-
' vo miracoli, che appunto per essere miracoli
sono cose eccezionali.
Per evitare un'altra guerra bisogna asso-
ta una delle cause più prossime; della guerra. lutamente togliere le cause. Pregare non ba-
Ma la guerra si è risolta per tutti in uno sta. Un grande oratore, il Bossuet, disse:
spreco di immense ricchezze, in guadagno « lddio si ride delle preghiere che si fanno
di miseria e di fame. per allontanare le pubbliche calamità, quan-
Il peccato dell'odio e del nazionalismo
esagerato ha armato i popoli gli uni contro \ do non si procura di togliere le cause che le
attirano». E se la prima parte di quest·a sen-
gli altri, e l'inevitabile conseguenza fu l'uc- tenza ci sembra crudele, eccone un'altra più
cisione di milioni di uomini odiati e odiatori. forte e molto più autorevole perchè parola di
Il cataclisma bellico fu per tutti una tre- Dio : « Chi si tura le orecchie per non ascol-
menda lezione. Molti l'hanno capita e han- tare la Legge (divina), la sua preghiera è ese-
no rinsavito. Molti no, anzi sono diventati crabile » (Prov., 28, 9).
peggiori. Costoro hanno fatto come quel fi-' Sarà invece grata a Dio e esaudita la pre-
glio discolo, insolente, che essendo punito ghiera perseverante di coloro che ascoltano
giustamente dal padre, si sottrae al suo sguar- Iddio e fanno guerra al peccato. Solo quan-
do e si rifà dell'umiliazione e del castigo sca- do questi saranno vittoriosi potrà essere scon-
pricciandosi e facendo il furfante e il bra- giurata la guerra di sangue.
vaccio più di prima.
I peccati che furono causa delle guerre di
questo secolo (empietà, edonismo, malcostu-
me, trasgressione dei doveri verso Dio ecc.)
non sembrano diminuir.i; forse si sono estesi
ed aggravati. Non è da pessimisti temere

130
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LE COLPE DEGLI INNOCENTI Tra gli adulti (intendendo con questo ter-
mine coloro che almeno da un po' di tempo
hanno raggiunto l'uso di ragione) possiamo
trovare degli innocenti?
Lasciando da parte questioni teoriche e
storiche e considerando la comune realtà, si
può dire che tra costoro degli innocenti, nel
senso stretto di cui sopra, non se ne trova-
Dopo tutto questo discorso, il lettore avrà no. E' ben difficile che una persona adulta
la fregola di gettarmi in faccia una grossa possa vantarsi di non aver mai commesso un
obiezione: peccato veniale, nemmeno il più piccolo. Que-
« E gli innocenti? Come la mettiamo la sto vanto sarebbe già una colpa. Qualsiasi_
faccenda degli innocenti che le sventure pub- peccato anche il più leggero, l'unico, il più
bliche travolgono forse in numero maggiore trascurabile (trascurabile a nostro modo di
che i colpevoli veri?» pensare) basta per meritarci in pieno il titolo
Rispondo. non piacevole di «peccatore», e privarci per
sempre di quello di « innocente ».
Anzitutto occorre intenderci sul signifi- La piccolezza della colpa non salva l'in-
cato di quel tçrmine. Innocente « è colui che nocenza.
,non ha commesso veruna colpa, che è puro Il peccato, essendo sempre un'offesa a
di coscienza e di volontà» (Pietro Fanfani). Dio Maestà infinita, non può mai dirsi vera-
Senza dubbio innocenti sono i bambini mente piccolo, e merita una pena che l'uomo
che non hanno ancora l'uso di ragione. Essi non può conoscere, nè tocca a lui stabilire.
non hanno conoscenza del bene e del male. Questo ragionamento riguarda ciascuno
Non sono in grado di volere nè l'uno nè l'al- personalmente. Se poi volessimo - con lo-
tro, i loro atti non sono imputabili nè a me- devole buona intenzione - credere gli altri
rito nè a colpa. · innocenti del tutto, sarebbe un'ingannevole
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LE COLPE DEGLI INNOCENTI Tra gli adulti (intendendo con questo ter-
mine coloro che almeno da un po' di tempo
hanno raggiunto l'uso di ragione) possiamo
trovare degli innocenti?
Lasciando da parte questioni teoriche e
storiche e considerando la comune realtà, si
può dire che tra costoro degli innocenti, nel
senso stretto di cui sopra, non se ne trova-
Dopo tutto questo discorso, il lettore avrà no. E' ben difficile che una persona adulta
la fregola di gettarmi in faccia una grossa possa vantarsi di non aver mai commesso un
obiezione: peccato veniale, nemmeno il più piccolo. Que-
« E gli innocenti? Come la mettiamo la sto vanto sarebbe già una colpa. Qualsiasi_
faccenda degli innocenti che le sventure pub- peccato anche il più leggero, l'unico, il più
bliche travolgono forse in numero maggiore trascurabile (trascurabile a nostro modo di
che i colpevoli veri?» pensare) basta per meritarci in pieno il titolo
Rispondo. non piacevole di «peccatore», e privarci per
sempre di quello di « innocente ».
Anzitutto occorre intenderci sul signifi- La piccolezza della colpa non salva l'in-
cato di quel tçrmine. Innocente « è colui che nocenza.
,non ha commesso veruna colpa, che è puro Il peccato, essendo sempre un'offesa a
di coscienza e di volontà» (Pietro Fanfani). Dio Maestà infinita, non può mai dirsi vera-
Senza dubbio innocenti sono i bambini mente piccolo, e merita una pena che l'uomo
che non hanno ancora l'uso di ragione. Essi non può conoscere, nè tocca a lui stabilire.
non hanno conoscenza del bene e del male. Questo ragionamento riguarda ciascuno
Non sono in grado di volere nè l'uno nè l'al- personalmente. Se poi volessimo - con lo-
tro, i loro atti non sono imputabili nè a me- devole buona intenzione - credere gli altri
rito nè a colpa. · innocenti del tutto, sarebbe un'ingannevole
132 133
ingenuità. Quanti peccati, e forse gravissimi, correggere gli erranti e i peccatori, impeden-
commessi in segreto! La giustizia umana non do la rovina spirituale del prossimo e l'offe-
li scoprirà mai, anzi molti non li contempla sa di Dio.
nemmeno nella sua legislazione. Nessun oc- Quanti per negligenza, per rispetto uma-
chio li vide; nessuno arriverà a conoscerli o no, per amor del proprio comodo, per una
a sospettarli. Eppure, Colui « che scruta i vergognosa apatia verso la religione e la cau-
cuori e le reni, Dio», Colui che, secondo un sa di Dio, non fanno il bene che dovrebbero
proverbio arabo, vede una formica nera su fare, non correggono chi fa male. Sentono
un marmo nero in una notte nera, ha veduto, bestemmiare e non difendono l'onore di Dio,
sa tutto. Padre di tutti e degno di sommo rispetto. Ve-
dono una donna procace, causa di tanti scan-
** * dali e peccati di lussuria, e non ammonisco-
Escludiamo ora i casi, purtroppo nume- no. Odono un discorso disonesto e non inter-
rosissimi, di colpe segrete. vengono a rimproverare. Potrebbero con una
L'uomo è per natura un essere socievole: buona parola mettere pace fra due nemici, e
è membro di una famiglia, di una nazione, non lo fanno. Potrebbero indurre una perso-
dell'umanità; può essere membro di tante al- na alla pratica dei propri doveri religiosi, e
tre società, per esempio della Chiesa. Di con- rimangono indifferenti. Potrebbero con de-
seguenza, come membro, ha dei doveri, deve nunce e· con l'autorità, - quelli che l'hanno,
concorrere al bene comune che è il fine ge- - impejire il diffondersi di una stampa cor-
nerale di tutte le società buone. Giustizia, ca- rompitrice ed empia, e non lo fanno, e forse
rità, fedeltà, solidarietà, ecc. gli impongono la favoriscono; e rimangono insensibili di
di compiere determinati atti e di tralasciarne fronte a questa triste e grave situazione : che
altri. Diversamente commette peccato. il male va diffondendosi nel mondo più per
C'è il dovere molto elementare del buon l'inerzia e il lasciapassare della massa dei
esempio in tutte le virtù e negli obblighi ver- buoni, ,che per l'attività nefasta degli apo-
so Dio e verso il prossimo. C'è il dovere di stoli del male. ·

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ingenuità. Quanti peccati, e forse gravissimi, correggere gli erranti e i peccatori, impeden-
commessi in segreto! La giustizia umana non do la rovina spirituale del prossimo e l'offe-
li scoprirà mai, anzi molti non li contempla sa di Dio.
nemmeno nella sua legislazione. Nessun oc- Quanti per negligenza, per rispetto uma-
chio li vide; nessuno arriverà a conoscerli o no, per amor del proprio comodo, per una
a sospettarli. Eppure, Colui « che scruta i vergognosa apatia verso la religione e la cau-
cuori e le reni, Dio», Colui che, secondo un sa di Dio, non fanno il bene che dovrebbero
proverbio arabo, vede una formica nera su fare, non correggono chi fa male. Sentono
un marmo nero in una notte nera, ha veduto, bestemmiare e non difendono l'onore di Dio,
sa tutto. Padre di tutti e degno di sommo rispetto. Ve-
dono una donna procace, causa di tanti scan-
** * dali e peccati di lussuria, e non ammonisco-
Escludiamo ora i casi, purtroppo nume- no. Odono un discorso disonesto e non inter-
rosissimi, di colpe segrete. vengono a rimproverare. Potrebbero con una
L'uomo è per natura un essere socievole: buona parola mettere pace fra due nemici, e
è membro di una famiglia, di una nazione, non lo fanno. Potrebbero indurre una perso-
dell'umanità; può essere membro di tante al- na alla pratica dei propri doveri religiosi, e
tre società, per esempio della Chiesa. Di con- rimangono indifferenti. Potrebbero con de-
seguenza, come membro, ha dei doveri, deve nunce e· con l'autorità, - quelli che l'hanno,
concorrere al bene comune che è il fine ge- - impejire il diffondersi di una stampa cor-
nerale di tutte le società buone. Giustizia, ca- rompitrice ed empia, e non lo fanno, e forse
rità, fedeltà, solidarietà, ecc. gli impongono la favoriscono; e rimangono insensibili di
di compiere determinati atti e di tralasciarne fronte a questa triste e grave situazione : che
altri. Diversamente commette peccato. il male va diffondendosi nel mondo più per
C'è il dovere molto elementare del buon l'inerzia e il lasciapassare della massa dei
esempio in tutte le virtù e negli obblighi ver- buoni, ,che per l'attività nefasta degli apo-
so Dio e verso il prossimo. C'è il dovere di stoli del male. ·

134 1 35
Ora, tutti questi modi di comportarsi non sorgente, così tenue, può col concorso di mi-
sono cose indifferenti. Sono veri peccati det- gliaia e milioni di altre gocce di altri riga-
ti di omissione, di cui si ha una responsabi- gnoli, diventare ruscello, poi rivo, poi fiume
lità davanti a Dio. Il non fare il bene è già maestoso che getta in mare migliaia di metri
un male. « Colui che sa fare il bene, e non lo cubi d'acqua al minuto secondo. Nel corpo
fa, commette un péccato » (Lett. di S. Giac. umano un piccolo dolore a un membro fa
4, 17). Così, il non impedire un male è già soffrire tutta la persona; è una diminuizione
male. Se un figlio oltraggia il padre e gli al- dello stato di salute di tutto l'organismo.
tri figli lì presenti si comportano da neutrali, Così nell'ordine morale-sociale. Il cristia-
tollerano, nulla fanno per far tacere l'insolen- no, membro del corpo mistico di Gesù Cri-
te, è chiaro che il padre si riterrà offeso pu- sto che è la Chiesa, se pecca fa danno non
re dall'indifferenza di costoro, anzi forse più solo a sè, ma a tutto l'organismo costituito
dalla loro vigliaccheria che dall'insolenza di dai fedeli. Ogni male favorisèe, chiama altri
quell'altro. mali; come ogni atto di virtù e ogni opera
buona favorisce la corrente del bene e la sua
** * forza.
Altra verità da tener presente : L'uomo può fare il bene o il male. Ma
Ogni peccato, piccolo o grande, per quan- la giustizia di Dio tutto pesa, tutto calcola,
to personale e commesso nel più assoluto se- tutto assomma dell'uno e dell'altro. Può es-
greto, e compiuto nel proprio intimo dell'a- sere che un piccolo peccato mio aggiungen-
nimo, ha sempre un riflusso sociale. Si dice dosi allo sterminato numero delle altrui col-
che « non c'è atomo nascosto sotterra che pe faccia traboccare la bilancia dalla parte del-
non faccia sentire il suo peso nell'universo». la giustizia vendicativa, ed allora sarà il ca-
La goccia d'acqua che viene assorbita dalla stigo per tutti. Può essere che l'astensione
terra e scompare, realmente non è scomparsa. da un peccato sia invece la salvezza per tutti.
E' andata anch'essa con altre ad alimentare Se un bullone nel binario perde il suo dado,
le sorgenti sotterranee. Lo zampillo di una può succedere una catastrofe : il rovesciamen-

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Ora, tutti questi modi di comportarsi non sorgente, così tenue, può col concorso di mi-
sono cose indifferenti. Sono veri peccati det- gliaia e milioni di altre gocce di altri riga-
ti di omissione, di cui si ha una responsabi- gnoli, diventare ruscello, poi rivo, poi fiume
lità davanti a Dio. Il non fare il bene è già maestoso che getta in mare migliaia di metri
un male. « Colui che sa fare il bene, e non lo cubi d'acqua al minuto secondo. Nel corpo
fa, commette un péccato » (Lett. di S. Giac. umano un piccolo dolore a un membro fa
4, 17). Così, il non impedire un male è già soffrire tutta la persona; è una diminuizione
male. Se un figlio oltraggia il padre e gli al- dello stato di salute di tutto l'organismo.
tri figli lì presenti si comportano da neutrali, Così nell'ordine morale-sociale. Il cristia-
tollerano, nulla fanno per far tacere l'insolen- no, membro del corpo mistico di Gesù Cri-
te, è chiaro che il padre si riterrà offeso pu- sto che è la Chiesa, se pecca fa danno non
re dall'indifferenza di costoro, anzi forse più solo a sè, ma a tutto l'organismo costituito
dalla loro vigliaccheria che dall'insolenza di dai fedeli. Ogni male favorisèe, chiama altri
quell'altro. mali; come ogni atto di virtù e ogni opera
buona favorisce la corrente del bene e la sua
** * forza.
Altra verità da tener presente : L'uomo può fare il bene o il male. Ma
Ogni peccato, piccolo o grande, per quan- la giustizia di Dio tutto pesa, tutto calcola,
to personale e commesso nel più assoluto se- tutto assomma dell'uno e dell'altro. Può es-
greto, e compiuto nel proprio intimo dell'a- sere che un piccolo peccato mio aggiungen-
nimo, ha sempre un riflusso sociale. Si dice dosi allo sterminato numero delle altrui col-
che « non c'è atomo nascosto sotterra che pe faccia traboccare la bilancia dalla parte del-
non faccia sentire il suo peso nell'universo». la giustizia vendicativa, ed allora sarà il ca-
La goccia d'acqua che viene assorbita dalla stigo per tutti. Può essere che l'astensione
terra e scompare, realmente non è scomparsa. da un peccato sia invece la salvezza per tutti.
E' andata anch'essa con altre ad alimentare Se un bullone nel binario perde il suo dado,
le sorgenti sotterranee. Lo zampillo di una può succedere una catastrofe : il rovesciamen-

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to di un direttissimo. Il disastro non ci sareb- quale il milione non ci sarebbe.
be stato se il casellante avesse fatto una pic- Sé ci si pensasse veramente a quello che
cola cosa : ispezionare con diligenza e riav- è e che può pro:iurre un peccato, come si po-
vitare il bullone. Un fiammifero gettato nei trebbe ancora dire: tanto ... peccato più pec-
pressi di un pagliaio provoca un incendio che cato meno fa lo stesso!. .. Son peccatuzzi sen-
distrugge una casa, un capitale. Ad evitare za importanza!?
ciò bastava un pochino di attenzione a non Quando le calamità pubbliche si abbatto-
gettare così il fiammifero, o a spegnerlo con no sull'umanità o su una parte di essa, nes-
un piede appena a terra. suno può dire con verità: Di questo castigo
Nulla è piccola cosa quando può produr- io non sono responsabile, io sono innocente.
re degli effetti grandiosi. Ogni colpa è sem- Ognuno vi ha contribuito; ognuno può dire
pre causa di male per l'intera società umana d'averlo provocato lui.
e cristiana.
Ho letto nei processi per la beatificazione ** *
\ e canonizzazione del B. Pallotti queste paro- I soli innocenti - come ho detto - sono
le: « Si considerava causa di tutti i mali pre- i bambini prima dell'uso di ragione. Anch'es-
, senti, passati, futuri, possibili, e impedimento si tuttavia debbono subire le conseguenze del
di tutti i beni». C'è da stupire, da non cre- peccato originale : soffrire e morire. E, pur-
derci, tanto più se si pensa alla santità di troppo anche dei peccati attuali degli adulti.
quell'uomo. Eppure se il Beato avesse com- Ma in questo non c'è alcuna ingiustizia da
messo un solo piccolo peccato in tutta la sua parte del Creatore. E' lui che ha dato loro
vita, egli poteva dire con verità quelle paro- vita e salute. Può dunque ritirare questi doni
le. Perchè ogni colpa è sempre causa parziale per ricambiarli col dono della vita eterna e
di tutti i mali, e potrebbe essere anche quella della felicità vera e piena. Allora comprendia-
determinante. Un milione di lire è costituito mo come le sventure degli innocenti non han-
da tante lirette : ognuna lo compone, ognuna no ragione di castigo, ma di bene.
può considerarsi quella che lo fa, senza la Di più, se fossero vissuti, forse sarebbero

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to di un direttissimo. Il disastro non ci sareb- quale il milione non ci sarebbe.
be stato se il casellante avesse fatto una pic- Sé ci si pensasse veramente a quello che
cola cosa : ispezionare con diligenza e riav- è e che può pro:iurre un peccato, come si po-
vitare il bullone. Un fiammifero gettato nei trebbe ancora dire: tanto ... peccato più pec-
pressi di un pagliaio provoca un incendio che cato meno fa lo stesso!. .. Son peccatuzzi sen-
distrugge una casa, un capitale. Ad evitare za importanza!?
ciò bastava un pochino di attenzione a non Quando le calamità pubbliche si abbatto-
gettare così il fiammifero, o a spegnerlo con no sull'umanità o su una parte di essa, nes-
un piede appena a terra. suno può dire con verità: Di questo castigo
Nulla è piccola cosa quando può produr- io non sono responsabile, io sono innocente.
re degli effetti grandiosi. Ogni colpa è sem- Ognuno vi ha contribuito; ognuno può dire
pre causa di male per l'intera società umana d'averlo provocato lui.
e cristiana.
Ho letto nei processi per la beatificazione ** *
\ e canonizzazione del B. Pallotti queste paro- I soli innocenti - come ho detto - sono
le: « Si considerava causa di tutti i mali pre- i bambini prima dell'uso di ragione. Anch'es-
, senti, passati, futuri, possibili, e impedimento si tuttavia debbono subire le conseguenze del
di tutti i beni». C'è da stupire, da non cre- peccato originale : soffrire e morire. E, pur-
derci, tanto più se si pensa alla santità di troppo anche dei peccati attuali degli adulti.
quell'uomo. Eppure se il Beato avesse com- Ma in questo non c'è alcuna ingiustizia da
messo un solo piccolo peccato in tutta la sua parte del Creatore. E' lui che ha dato loro
vita, egli poteva dire con verità quelle paro- vita e salute. Può dunque ritirare questi doni
le. Perchè ogni colpa è sempre causa parziale per ricambiarli col dono della vita eterna e
di tutti i mali, e potrebbe essere anche quella della felicità vera e piena. Allora comprendia-
determinante. Un milione di lire è costituito mo come le sventure degli innocenti non han-
da tante lirette : ognuna lo compone, ognuna no ragione di castigo, ma di bene.
può considerarsi quella che lo fa, senza la Di più, se fossero vissuti, forse sarebbero

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diventati peccatori, forse dei pervertitori, cau- PRIMA CHE DIO DICA BASTA ...
sa della dannazione propria e di quella di al-
tre anime. E Dio che ciò prevedeva, ha fatto
loro il più grande beneficio.
D'altra parte non si può pretendere che
lddio faccia dei miracoli continui per preser-
vare incolumi i bambini che vivono a fian-
co dei cattivi.
« Sono' sempre più meravigliato nel ve-
dere che quasi tutti gli uomini continuano a
vivere tranquilli, senza inquietarsi, senza spa-
ventarsi di nulla, con un bel sorriso sul loro
volto paffuto e non s'accorgono che siamo
circondati da abissi ».
Sono parole del « Diario di un converti-
'to ». Non le cito per aggiungere pessimismo
a pessimismo, o sconforto a sconforto, se que-
ste pagine avessero favorito - contro inten-
zione - tali sentimenti. L'autore da cui le
riporto le commenta dicendo che sono due '-.:
questi abissi : quello degli uomini e quello \
dell'amore del Salvatore.
Sulla terra, nonostante le apparenze con-
trarie, trionfa ancora e sempre l'Amore. Ba-
sta saperlo scorgere. Prova di carattere nega-
tivo - non compresa da molti, purtroppo -
è appunto la punitrice mano della materna

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diventati peccatori, forse dei pervertitori, cau- PRIMA CHE DIO DICA BASTA ...
sa della dannazione propria e di quella di al-
tre anime. E Dio che ciò prevedeva, ha fatto
loro il più grande beneficio.
D'altra parte non si può pretendere che
lddio faccia dei miracoli continui per preser-
vare incolumi i bambini che vivono a fian-
co dei cattivi.
« Sono' sempre più meravigliato nel ve-
dere che quasi tutti gli uomini continuano a
vivere tranquilli, senza inquietarsi, senza spa-
ventarsi di nulla, con un bel sorriso sul loro
volto paffuto e non s'accorgono che siamo
circondati da abissi ».
Sono parole del « Diario di un converti-
'to ». Non le cito per aggiungere pessimismo
a pessimismo, o sconforto a sconforto, se que-
ste pagine avessero favorito - contro inten-
zione - tali sentimenti. L'autore da cui le
riporto le commenta dicendo che sono due '-.:
questi abissi : quello degli uomini e quello \
dell'amore del Salvatore.
Sulla terra, nonostante le apparenze con-
trarie, trionfa ancora e sempre l'Amore. Ba-
sta saperlo scorgere. Prova di carattere nega-
tivo - non compresa da molti, purtroppo -
è appunto la punitrice mano della materna

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Provvidenza divina. Dio non vuole che gli uo- Ma la Misericordia, per 'salvare, bisogna
mini cadano nell'abisso della punizione defi- che si incontri con una volontà che si muova
nitiva, eterna. per lasciare il cammino della colpa, che cam-
Il castigo in questa vita, Dio lo infligge bi rotta, che riconosca il suo debito verso la
quasi sempre per sola misericordia, o prin- Giustizia.
cipalmente per essa o non senza di essa : mi- Il peccato è il più grosso e pesante debito
sericordia per il colpito affinchè il taglio del dell'uomo : una partita aperta con la Giusti-
Chirurgo divino lo guarisca dal vero male, il zia infinita. E' il più urgente dei debiti : non
peccato; misericordia per gli altri, perchè l'e- . ci sono scadenze fissate a un tempo futuro;
semplare punizione altrui serva a richiamarli adesso bisogna pagarlo. Il Creditore può tol-
al ravvedimento.
lerare. Ma fino a quando tramanderà la resa
Se la terra ci pare come avvolta in una dei conti? Non lo sappiamo. Non lo dice a
fitta e soffocante coltre di peccato, impe- nessuno. Prudenza vuole che ci presentiamo
netrabile ai raggi della benevolenza divina; noi, spontaneamente, subito.
è però ancora vera la parola del Salmista :
« Della misericordia del Signore è piena la
Prima che Dio dica basta diamogli la sod-
terra » (Sal. 32, 5). disfazione che desidera, aspetta, esige per no-
« La tua misericordia - esclama S. Ca-
stro bene.
terina dialogando con Dio - dà vita; ella Se vogliamo pr~venire i castighi divini, la
dà lume per il quale si conosce la tua cle- condizione è questa: Riparare. Il male fatto
menza in ogni creatura, nei giusti e nei pec- dev'essere compensato con l'espiazione, con
catori. Nell'altezza del cielo riluce la tua mi- la Penitenza. La natura stessa, quando si trat-
sericordia, cioè nei santi tuoi. Se io mi volgo ta di persone non depravate all'estremo, pro-
alla terra, ella abbonda della tua misericor- duce questa reazione al peccato, e spinge al
dia; nelle tenebre dell'inferno riluce la tua ristabilimento dell'equilibrio morale.
misericordia, non dando tanta pena ai dan- ***
nati quanto meritano » (Dial. c. 30). La dura parola perde alquanto del suo

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Provvidenza divina. Dio non vuole che gli uo- Ma la Misericordia, per 'salvare, bisogna
mini cadano nell'abisso della punizione defi- che si incontri con una volontà che si muova
nitiva, eterna. per lasciare il cammino della colpa, che cam-
Il castigo in questa vita, Dio lo infligge bi rotta, che riconosca il suo debito verso la
quasi sempre per sola misericordia, o prin- Giustizia.
cipalmente per essa o non senza di essa : mi- Il peccato è il più grosso e pesante debito
sericordia per il colpito affinchè il taglio del dell'uomo : una partita aperta con la Giusti-
Chirurgo divino lo guarisca dal vero male, il zia infinita. E' il più urgente dei debiti : non
peccato; misericordia per gli altri, perchè l'e- . ci sono scadenze fissate a un tempo futuro;
semplare punizione altrui serva a richiamarli adesso bisogna pagarlo. Il Creditore può tol-
al ravvedimento.
lerare. Ma fino a quando tramanderà la resa
Se la terra ci pare come avvolta in una dei conti? Non lo sappiamo. Non lo dice a
fitta e soffocante coltre di peccato, impe- nessuno. Prudenza vuole che ci presentiamo
netrabile ai raggi della benevolenza divina; noi, spontaneamente, subito.
è però ancora vera la parola del Salmista :
« Della misericordia del Signore è piena la
Prima che Dio dica basta diamogli la sod-
terra » (Sal. 32, 5). disfazione che desidera, aspetta, esige per no-
« La tua misericordia - esclama S. Ca-
stro bene.
terina dialogando con Dio - dà vita; ella Se vogliamo pr~venire i castighi divini, la
dà lume per il quale si conosce la tua cle- condizione è questa: Riparare. Il male fatto
menza in ogni creatura, nei giusti e nei pec- dev'essere compensato con l'espiazione, con
catori. Nell'altezza del cielo riluce la tua mi- la Penitenza. La natura stessa, quando si trat-
sericordia, cioè nei santi tuoi. Se io mi volgo ta di persone non depravate all'estremo, pro-
alla terra, ella abbonda della tua misericor- duce questa reazione al peccato, e spinge al
dia; nelle tenebre dell'inferno riluce la tua ristabilimento dell'equilibrio morale.
misericordia, non dando tanta pena ai dan- ***
nati quanto meritano » (Dial. c. 30). La dura parola perde alquanto del suo

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repellente sapore se abbiamo in vista preci- mentano nella giusta proporzione controbi-
samente il nostro interesse e se ci conside- lanciante i buoni e i santi che espiano. E' il
riamo membri della società. « Il peccato dei lamento ricorrente nei messaggi . del Cielo :
\ singoli uomini, ecco quello che attira, più mancano o scarseggiano troppo le anime ge-
spesso che non crediamo, il castigo sulle na- nerose, riparatrici, penitenti e vittime.
zioni. Anche un solo peccato mortale è, per In una tempestosa sera d'autunno del
se stesso, sufficiente ad attirare sulla terra 1084 si tJresentò al monastero di Ossiach nel-
calamità immense... Tutti i castighi tempo- la Carniola, un penitente, stanco del lungo
rali riuniti insieme non valgono per sè a com- viaggio, supplicando di esservi ricoverato. A-
pensare un solo peccato, perchè tra l'infinito vendo fatto conoscere a gesti il desiderio di
e il finito non c'è alcuna proporzione» (P. restare lì come religioso, l'abate Teuco lo ac-
Plus). cettò come servo comune nel convento.
La Bontà divina ci infonde fiducia con Per ben otto anni quell'uomo compì i più
le sue larghe concessioni: « Un'anima giu- umili uffici con grande prontezza senza dir
sta - diceva Nostro Signore a Santa Mar- mai una parola. Caduto gravemente amma-
gherita Maria - può ottenere il perdono per lato e sentendosi vicino a morire, fece ai mo-
mille peccatori ». La parola è detta a una naci, stupiti, questa straordinaria dichiara-
santa per incoraggiare le anime buone chia- zione : « Io sono Boleslao II, re di Polonia.
mate a una missione espiatrice in ogni tem- Avendo commesso gravi crudeltà ed essen-
po. Nessun peccatore si illuda però. Chi ha domi reso colpevole perfino della morte del
peccato deve espiare. E chi ha molto pecca- Santo Vescovo Stanislao di Cracovia, che osai
to è più strettamente obbligato a riparare. uccidere di mia mano ai piedi dell'altare per-
Nessuno creda di poter evadere, calcolando chè aveva ripreso la mia pessima condotta,
egoisticamente di essere tra i mille fortunati fui scomunicato dal Papa Gregorio VII. Pen-
che un'anima giusta può risparmiare alla giu- tito mi recai a Roma per farmi assolvere; di
stizia divina punitrice. I peccatori si molti- lì tornai a piedi fin qui per far penitenza, e
plicano, i peccati si accumulano; ma non au- ho vissuto otto anni tra voi come un vile ser-

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10. - Quando Dio ...
repellente sapore se abbiamo in vista preci- mentano nella giusta proporzione controbi-
samente il nostro interesse e se ci conside- lanciante i buoni e i santi che espiano. E' il
riamo membri della società. « Il peccato dei lamento ricorrente nei messaggi . del Cielo :
\ singoli uomini, ecco quello che attira, più mancano o scarseggiano troppo le anime ge-
spesso che non crediamo, il castigo sulle na- nerose, riparatrici, penitenti e vittime.
zioni. Anche un solo peccato mortale è, per In una tempestosa sera d'autunno del
se stesso, sufficiente ad attirare sulla terra 1084 si tJresentò al monastero di Ossiach nel-
calamità immense... Tutti i castighi tempo- la Carniola, un penitente, stanco del lungo
rali riuniti insieme non valgono per sè a com- viaggio, supplicando di esservi ricoverato. A-
pensare un solo peccato, perchè tra l'infinito vendo fatto conoscere a gesti il desiderio di
e il finito non c'è alcuna proporzione» (P. restare lì come religioso, l'abate Teuco lo ac-
Plus). cettò come servo comune nel convento.
La Bontà divina ci infonde fiducia con Per ben otto anni quell'uomo compì i più
le sue larghe concessioni: « Un'anima giu- umili uffici con grande prontezza senza dir
sta - diceva Nostro Signore a Santa Mar- mai una parola. Caduto gravemente amma-
gherita Maria - può ottenere il perdono per lato e sentendosi vicino a morire, fece ai mo-
mille peccatori ». La parola è detta a una naci, stupiti, questa straordinaria dichiara-
santa per incoraggiare le anime buone chia- zione : « Io sono Boleslao II, re di Polonia.
mate a una missione espiatrice in ogni tem- Avendo commesso gravi crudeltà ed essen-
po. Nessun peccatore si illuda però. Chi ha domi reso colpevole perfino della morte del
peccato deve espiare. E chi ha molto pecca- Santo Vescovo Stanislao di Cracovia, che osai
to è più strettamente obbligato a riparare. uccidere di mia mano ai piedi dell'altare per-
Nessuno creda di poter evadere, calcolando chè aveva ripreso la mia pessima condotta,
egoisticamente di essere tra i mille fortunati fui scomunicato dal Papa Gregorio VII. Pen-
che un'anima giusta può risparmiare alla giu- tito mi recai a Roma per farmi assolvere; di
stizia divina punitrice. I peccatori si molti- lì tornai a piedi fin qui per far penitenza, e
plicano, i peccati si accumulano; ma non au- ho vissuto otto anni tra voi come un vile ser-

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10. - Quando Dio ...
vo ». A conferma delle sue parole mostrò l'a- provenienti da mille cause e occasioni (ma-
nello col sigillo reale. Pochi giorni dopo chiu- lattie, disgrazie, dissensi, lutti, dispiaceri d'o-
deva per sempre gli occhi in pace. gni genere, ecc.), così che a tutti è possibile
*** un'abbondante riparazione per sè e per gli
Più nobile del motivo dell'interesse è altri.
quello dell'amore. Lo capiscono bene le co- L'intenzione retta è il grande segreto : es-
scienze delicate e ricche di fede. sa dà un valore agli atti umani, anche a quelli
Il · peccato è disprezzo e oltraggio all'A- indifferenti. Il grado di efficacia riparatrice
more; è ingratitudine mostruosa al Bene som- dipende dal grado di volontà nell'offerta. Si
mo; è rinnovamento degli stra;z:i, delle agonie può accettare con rassegnazione il sacrificio
e della morte del Salvatore. Per consolare l'A- inevitabile e il dovere imposto; si può vole-
mico divino vogliono partecipare al suo sof- re la sofferenza; si può cercarla, chiederla co-
frire, e arrivano a eroismi che paiono follie. me grazia, amarla, ringraziarne lddio.
Ci sono anime che desiderano e gustano il
soffrire, come i mondani e i peccatori assa- ***
porano il piacere. Monsignor De Segur ricevette in confes-
sione l'accusa di un orribile sacrilegio, fatto
*** da un giovane insieme ad altri. Si sentì sve-
La riparazione non consiste in un insie- nire. Riavutosi, fece continuare la confessio-
me di pratiche. Basta una volontà buona che , ne. La penitenza che impose al colpevole fu
costantemente prenda sul serio la vita quale solo: un Pater, Ave e Gloria.
è : una prova. Poi su questa base spontanea- Il giovane assai meravigliato, chiese una
mente si inseriscono opere e pratiche. Sul penitenza più adatta. « Tu non sei capace di
sentiero della vita di ognuno la Provvidenza farla - gli rispose il confessore - ci penserò
ha sapientemente disseminato una serie di io, figlio mio ».
croci : da quelle dei doveri di stato con i lo-
ro inseparabili gravami a quelle particolari Fece celebrare a sue spese cinquemila
Messe; si obbligò all'« Ora Santa» ogni not-
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vo ». A conferma delle sue parole mostrò l'a- provenienti da mille cause e occasioni (ma-
nello col sigillo reale. Pochi giorni dopo chiu- lattie, disgrazie, dissensi, lutti, dispiaceri d'o-
deva per sempre gli occhi in pace. gni genere, ecc.), così che a tutti è possibile
*** un'abbondante riparazione per sè e per gli
Più nobile del motivo dell'interesse è altri.
quello dell'amore. Lo capiscono bene le co- L'intenzione retta è il grande segreto : es-
scienze delicate e ricche di fede. sa dà un valore agli atti umani, anche a quelli
Il · peccato è disprezzo e oltraggio all'A- indifferenti. Il grado di efficacia riparatrice
more; è ingratitudine mostruosa al Bene som- dipende dal grado di volontà nell'offerta. Si
mo; è rinnovamento degli stra;z:i, delle agonie può accettare con rassegnazione il sacrificio
e della morte del Salvatore. Per consolare l'A- inevitabile e il dovere imposto; si può vole-
mico divino vogliono partecipare al suo sof- re la sofferenza; si può cercarla, chiederla co-
frire, e arrivano a eroismi che paiono follie. me grazia, amarla, ringraziarne lddio.
Ci sono anime che desiderano e gustano il
soffrire, come i mondani e i peccatori assa- ***
porano il piacere. Monsignor De Segur ricevette in confes-
sione l'accusa di un orribile sacrilegio, fatto
*** da un giovane insieme ad altri. Si sentì sve-
La riparazione non consiste in un insie- nire. Riavutosi, fece continuare la confessio-
me di pratiche. Basta una volontà buona che , ne. La penitenza che impose al colpevole fu
costantemente prenda sul serio la vita quale solo: un Pater, Ave e Gloria.
è : una prova. Poi su questa base spontanea- Il giovane assai meravigliato, chiese una
mente si inseriscono opere e pratiche. Sul penitenza più adatta. « Tu non sei capace di
sentiero della vita di ognuno la Provvidenza farla - gli rispose il confessore - ci penserò
ha sapientemente disseminato una serie di io, figlio mio ».
croci : da quelle dei doveri di stato con i lo-
ro inseparabili gravami a quelle particolari Fece celebrare a sue spese cinquemila
Messe; si obbligò all'« Ora Santa» ogni not-
146
1 47
te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

148
te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

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te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

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te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

148
te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

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te · sino alla fine della vita. Anche divenuto
cieco restò fedele alla sua promessa espiatoria.
Ad ogni genere di colpe si devono oppor-
re penitenze appropriate. Ai gravissimi pec-
cati che oggi si commettono direttamente
contro Dio e la Religione, che sono anche i
più percolosi provocatori della Giustizia di-
vina, opponiamo un vasto e profondo movi-
mento di Fede, di adorazione, di propiziazio-
ne e di supplica. Dai cuori fedeli e dai cuori
pentiti si innalzi per tutto il mondo un gri-
do fervente : « Perdona, o Signore, perdona
al tuo popolo e non adirarti mai » (Dalla Li-
turgia).

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Biblic
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Nap_o
L. 200

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