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Normativa Matricardi - 17.10.2022
Normativa Matricardi - 17.10.2022
IL SERVIZIO FARMACEUTICO
È come lo Stato italiano ha deciso di impostare il sistema di dispensazione dei medicinali sul territorio italiano.
Il farmacista attualmente è l’unico sul territorio che può dispensare medicinali, mentre una volta era possibile
avere la dispensazione dei medicinali nei “dispensari” instituiti presso le ASL (attualmente chiusi) ma per i
medicinali con una ricettazione particolare, ossia con ricetta limitativa.
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➢ L’idoneità alla titolarità del 1984
o Si diventa titolari superando un concorso per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche o due anni di
pratica professionale certificata, un requisito indispensabile all’acquisto o al trasferimento per
successione.
o Viene re-introdotto il discorso delle piante organiche → è a carico del comune stabilire quante farmacie
devono essere presenti sul territorio .
➢ La legge di riordino del 1991
o Sancisce in merito alla cessione delle farmacie: il farmacista che cede la propria farmacia può
ricomprarne un’altra entro due anni per una sola volta nella sua vita purché abbia lavorato negli ultimi 6
mesi o abbia un’idoneità.
o Se prima c’era il rapporto titolare farmacia-farmacista, nel 1991 nasce la possibilità della titolarità di
farmacie da società composta da persone (fino a 4 persone) purché iscritte all’albo e idonee, potendo
però cumulare un numero limitato di farmacie.
➢ Il decreto Bersani la legge 248/2006
o Introduce la possibilità della vendita all’ingrosso dei medicinali e non più solo alle persone: può anche
fare fornitura all’ingrosso dei medicinali, quindi non più solo alle persone ma anche ad altre farmacie.
o Introduce la possibilità per le società di persone, ad essere titolari di più farmacie.
o Introdotte le parafarmacie, sempre con l’obbligo della presenza di un farmacista: qui si possono
dispensare medicinali non soggetti a prescrizione medica.
o Ha esteso la vendita di tutti i farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica anche ad
esercizi commerciali diversi delle farmacie. La vendita deve essere effettuata in un apposito reparto,
alla presenza e con l‘assistenza personale e diretta ai clienti di uno o più farmacisti abilitati all’esercizio
della professione e iscritti all’ordine.
o Viene introdotta la possibilità di aprire farmacie presso aerostazioni, stazioni ferroviarie, con limiti
connessi sempre alla distanza da altre farmacie per numero di abitanti.
➢ Decreto Salva Italia di Monti del 2012
Vengono introdotte ulteriori liberalizzazioni per le farmacie, quindi:
o viene cambiata la pianta organica;
o viene favorita la distribuzione delle farmacie sul territorio con parametri a favore dei cittadini;
o viene cambiato il valore della densità di cittadini tra farmacie (una farmacia può essere aperta ogni 3300
abitanti);
o Viene ristabilita la classificazione delle farmacie;
Sono modifiche a favore del cittadino, ma a sfavore del farmacista per quanto concerne l’introito
economico sul medicinale, poiché si trova con un’utenza ridotta.
➢ Direttiva europea del 2017
o Viene introdotta la possibilità di titolarità di una farmacia da parte di una società di capitali → NON
più la proprietà della farmacia è di proprietà dei farmacisti (collegamento tra proprietà personale e
attività) e non ci sono più limitazioni nell’ottica del liberismo, portando alla possibilità di creare catene
di farmacie;
o Rimane il vincolo del farmacista responsabile che deve essere iscritto all’albo;
o Rimane il legame indissolubile tra farmacista e dispensazione sia nelle farmacie che nelle
parafarmacie. Ma la proprietà può essere di una società di capitali (SPA, ossia società per azioni) e il
farmacista è solo un dipendente.
o Comporta che un farmacista non sia più sufficientemente libero nell’esercitare la sua professione.
o Punto chiave: il passaggio dalla farmacia di proprietà libera (concessione governativa), fino ad arrivare
alla situazione in cui il farmacista è un dipendente di una società di capitali (Esempio: Farmacrimi a
Roma);
o Resta una concessione governativa, in quanto il ruolo delle farmacie e le leggi che ruotano intorno sono
state fatte per garantire un servizio pubblico. Per tale motivo se non si ha in farmacia un farmaco esiste
il rifornimento rapido dei grossisti.
La distribuzione della pianta organica serve per garantire la distribuzione di farmaci e per questo motivo se
non si ha un farmaco presente il farmacista è tenuto a proporre al paziente/cliente di farlo arrivare il prima
possibile. La disposizione delle farmacie è territoriale, quindi bisogna avere un servizio territoriale (esempio
di una nonna che non può camminare fino ad un’altra farmacia se non alla sua di fiducia).
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Proprio perché è una concessione governativa, su distribuzione territoriale, una farmacia deve avere un
laboratorio galenico.
N.B. Nessuna farmacia può farsi fare da un'altra farmacia il preparato e poi venderlo, sia officinale che
magistrale, poiché sono destinati esclusivamente ai clienti della farmacia che li prepara. Non si può fare perché
se una farmacia vende ad una altra farmacia quel preparato, diventa una vendita. Ciò significa che se vendi
qualcosa, diventi automaticamente produttore e, passando dall’essere farmacista ad azienda farmaceutica, devi
quindi seguire tutte le norme che ruotano intorno (produzione, trasporto, conservazione).
N.B. Il farmacista può dispensare un farmaco con obbligo di ricetta senza che il paziente abbia la ricetta
(ripetibile e non) (ad eccezione degli stupefacenti). Il farmacista può dispensare un medicinale senza ricetta,
valutando i casi previsti, ma sempre su sua propria valutazione, e deve riportare la vendita senza ricetta in un
registro.
Esempio: L’Oki ha 80mg di ketoprofene e servirebbe la ricetta, ma il farmacista lo dispensa anche senza ricetta.
La ricetta è il patto tra un farmacista e il medico ed è un documento che permette al farmacista di dispensare
un medicinale, tranne nei casi in cui i medicinali non richiedono ricetta.
La differenza tra un antibiotico e l’oki è che la vendita degli antibiotici è sotto controllo in quanto un eccesso
di consumo porta all’antibiotico resistenza.
La norma prevede che il medicinale possa essere dispensato solo con la ricetta, nella pratica si può dispensare
un medicinale con obbligo di prescrizione in alcuni casi che sono previsti dall’accordo tra farmacista e
Federfarma.
Quando si ricade in quella fattispecie, il farmacista ha la libertà di consegnarlo o meno, e poi lo deve scrivere
in un registro. L’Oki , siccome non si traccia, nella pratica non verrà riportato in quel registro (ma in realtà si
dovrebbe).
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➢ Farmacia
o Privata (uninominale o in gestione societaria)
o Pubblica
o In cooperativa
➢ Farmacia ospedaliera
o Farmacie interne: dove il medicinale viene ordinato e dispensato da un farmacista e usato da terze persone
(infermiere, medico).
o Farmacie esterne: ad esempio una casa di cura con pochi fondi può non avere risorse sufficienti per avere
una farmacia interna, quindi utilizza farmacie esterne. Ormai sono pochissime quelle esterne.
Esiste la Scuola di specializzazione per il farmacista ospedaliero: i medicinali dispensati e l’allestimento dei
medicinali è completamente differente, basti pensare agli antineoplastici e ai radiofarmaci.
➢ Farmacia soprannumeraria: sono le farmacie di vecchio diritto (quasi estinte) che non potevano essere
cancellate e non rientravano nei piani della pianta organica.
➢ Farmacia succursale
o Nascono per le esigenze di quei posti che in alta stagione vengono colpiti da affluenza turistica, di
conseguenza si aprono farmacie che restano aperte solo in alta stagione turistica (o eventi speciali);
o Generalmente è gestita dal farmacista del paese al quale viene data la possibilità di aprire una seconda
farmacia per un periodo limitato.
➢ Dispensario farmaceutico
o Può essere considerato come un armadietto del pronto soccorso;
o Non è necessaria la presenza farmacista;
o Viene aperto dal comune, contiene una serie di medicinali considerati i più idonei per un determinato
uso;
o Esiste anche un dispensario succursale, che è una via di mezzo dove viene coinvolto anche un farmacista.
o Si trova all’interno dei locali del comune che però dà al farmacista il controllo dell’acquisizione dei
medicinali.
3) Pianta Organica
➢ È stata modificata con il decreto Salva Italia;
➢ E lo strumento tecnico con cui i comuni territorializzano il servizio farmaceutico;
➢ La distribuzione delle farmacie sul territorio viene fatto tenendo contro dei seguenti parametri:
o Demografico, ossia quanta gente c’è sul territorio;
o Topografico, ossia come si distribuisce la gente sul territorio;
o Urbanistica, che tiene conto dell’aspetto topografico.
➢ Si fanno i concorsi ogni due anni.
➢ Si può acquisire l’idoneità alla farmacia.
➢ Vengono messe a concorso le farmacie, il concorso è solo per titoli (quindi chi sta più in alto in graduatoria
sceglie la farmacia più gradita). Il comune ha comunque il diritto di prelazione sul 50% delle farmacie
messe a concorso.
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5) Il campo di attività della farmacia comprende:
➢ Attività esercitata in regime di monopolio: dispensazione dei medicinali (eccetto le cose dette nel decreto
Bersani)
➢ Attività condivisa con altri operatori commerciali: vendita di prodotti ed articoli riconducibili all’area
salutare, ma diversi dai medicinali.
Ciò significa che nella farmacia esiste sia il mondo del farmacista sia quello del commerciante: questi due
mondi sono soggetti a due norme completamente differenti. Una riguarda l’attività commerciale ad esempio
di alimenti, come le farine senza glutine o gli integratori. Bisogna tenere in considerazione infatti che la
dispensazione dei medicinali rappresenta solo il 30-40% del fatturato e la maggiorparte di esso deriva da tutto
ciò che non è medicinale.
➢ Nell’esercizio della farmacia, dunque, esistono 2 autorizzazioni necessarie:
o Autorizzazione sanitaria
▪ E’ l’autorizzazione che mi consente di dispensare il medicinale (il medicinale infatti non si vende,
ma si dispensa);
▪ È collegata con la pianta organica;
▪ Serve in quanto il farmacista deve essere rimborsato dalla SSN attraverso l’invio delle ricette alla
ASL di competenza.
o Autorizzazione commerciale
▪ Viene data dal sindaco, quindi dal Comune;
▪ E’ necessaria per poter vendere prodotti al di fuori dei medicinali (es, giocattoli): vi sono delle
classificazioni ATECO (classificazione delle ATtività ECOnomiche) in base alle quali i comuni
danno l’autorizzazione ad esercitare un’attività commerciale e, versando una quota annua, si
ottiene così la licenza.
Prodotti commercializzati nelle farmacie:
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6) Registri libri e documenti da tenere in farmacia
➢ Bollettario buoni acquisto medicinali stupefacenti
➢ Registro entrata/uscita degli stupefacenti (sia sostanze sia preparazioni/medicinali)
➢ Registro copia veleni (vendita e NON dispensazione di sostanze pericolose)
➢ Registro delle copie dei verbali di visita alla farmacia
➢ Registrazione del titolo di abilitazione
➢ FU
➢ Tariffa nazionale per la vendita
➢ Orari di apertura e chiusura, turni di riposo
➢ Decreto di titolarità
➢ Autorizzazione in commercio
➢ Libretti di idoneità sanitaria
➢ Prontuario terapeutico
➢ Licenza di vendita degli alcoli
➢ Registro carico/scarico degli alcoli
➢ Registro carico/ scarico di sostanze zuccherine
➢ Registro carico/ scarico dei rifiuti tossici
➢ Lista di trasparenza, ossia la lista dei medicinali equivalenti che viene mensilmente redatta dall’AIFA (non
è cartacea)
LEGISLAZIONE
Decreto legislativo 219/2006
La dispensazione e allestimento medicinali vengono regolati da un insieme di norme che riguardano sia la
preparazione e la vendita di medicinali di origine industriale, sia l’allestimento di medicinali in farmacia. È un
mix di decreto legislativo 219, regio decreto, TULS.
Viene fatto un accenno per quanto riguarda le situazioni di emergenza in assenza di ricetta medica, in
riferimento al decreto 31 marzo 2008. Se il paziente presenta un documento che non indica il farmaco da
utilizzare nel trattamento (quindi non c’è il nome del farmaco) NON c’è l’obbligo da parte del paziente di
firmare un foglio che confermi la veridicità sul farmaco che assume. La formula presente nell’articolo 7
di tale decreto “il cliente è tenuto a sottoscrivere” sta a significare che il farmacista può chiedere questa
firma e, nel caso in cui la chiedesse, il paziente allora è poi obbligato a firmare. Non è comunque una
prassi, ma sono casi “residuali”.
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▪ Medicinali destinati a sperimentazione a fine di ricerca e sviluppo
▪ Prodotti intermedi della fabbricazione destinati ad ulteriore trasformazione
✓ Le norme che regolano i prodotti pericolosi non si applicano ai medicinali: ovvero l’azienda
produce i principi attivi (azienda chimica) ed esce un PA che NON è un medicinale, ma è una
sostanza chimica. Questo PA finisce in uno stabilimento dove viene allestito un medicinale
vero e proprio che rientra nella direttiva 219 (parliamo delle officine farmaceutiche). Nei PA
non viene applicata la stessa normativa dei medicinali allestiti.
▪ Radionuclidi impiegati in forma sigillata
▪ Sangue, plasma, cellule sanguigne di origine umana
▪ Medicinali innovativi preparati ad hoc destinati a prescrizioni ospedaliere
I capitoli di questa direttiva riguardano:
➢ Procedura di autorizzazione di immissione sul mercato
➢ Procedure di mutuo riconoscimento e procedura decentrata
➢ Fabbricazione e importazione
➢ Etichettatura e foglietto illustrativo
➢ Classificazione dei medicinali
➢ Distribuzione di medicinali all’ingrosso e mediazione di medicinali
➢ Vendita a distanza dal pubblico
➢ Pubblicità
➢ Farmacovigilanza
➢ Monitoraggio degli studi sulla sicurezza dopo l’autorizzazione
➢ Attuazione, delega e orientamenti
➢ Medicinali derivati dal sangue e dal plasma umani
➢ Sorveglianza e sanzioni
L’articolo 1
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Che cosa è un medicinale?
Punto a:
1. Ogni sostanza o associazione di sostanze “presentata” come avente proprietà curative o profilattiche delle
malattie umane→ è determinante poiché con il termine “presentata” si identifica l’oggetto in questione
come un medicinale. Ciò automaticamente implica che devo fare tutta la procedura di immissione in
commercio di un medicinale. Quindi se io dico che la mia compressa ha uno scopo curativo,
automaticamente deve andare incontro a tutte le procedure di immissione che costano molto di più
rispetto a quelle che seguono gli integratori, i quali NON servono a curare, ma contribuiscono al
mantenimento della dieta e dell’omeostasi e per tale motivo per l’immissione al commercio hanno solo
bisogno di una notifica al ministero (in quanto gli integratori sono un mix di sostanze presenti in una
lista).
2. Tutto ciò che ha un’azione farmacologica, immunologica, metabolica: se l’azione è meccanica non
rientra più nella definizione di medicinale, ma di dispositivo medico.