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Libro - La Fabbrica Delle Idee
Libro - La Fabbrica Delle Idee
INTRODUZIOENE
Pensiamo che questa categoria – la quantità – sia l’espressione di una relazione fra
elementi comparabili e quindi, necessariamente, una qualità. Il quantitativo, per noi,
è qualitativo, ovvero: una qualità fra misure differenti; dunque, affronteremo la nostra
ricerca sull’educazione dell’intelligenza secondo un approccio qualitativo.
Cercheremo di studiare l’intelligenza e la sua educazione a partire dai processi
mentali.
Nella proposta del nostro autore le idee rappresentano questioni più di forma che di
sostanza e sono sostanzialmente delle costruzioni interdipendenti e interattive.
Studiare il campo cognitivo, ovvero quello spazio ove agisce l’intelligenza, implica
esplorare le categorie epistemiche degli ambienti di apprendimento e di
conseguenza il contesto, la cultura, la storia ma soprattutto il carattere relazionale e
dinamico attraverso cui le conoscenze, vengono costruite e interpretate.
La ricerca
Lo sfondo epistemologico è di tipo ermeneutico e l’approccio metodologico
conseguente; in quanto applicazione normativa della citata epistemologia, è
qualitativo. Abbiamo adottato un metodo induttivo mediante il quale abbiamo
osservato in che modo le condotte egocentrico che ostacolano i processi cognitivi.
L’obiettivo è di elaborare delle idee su come educare i soggetti in età evolutiva per
valorizzare le loro potenzialità intellettive e su come intervenire al fine di superane le
criticità. La proposta è nella costruzione di una conoscenza che educhi al pensiero
connettivo, attraverso il senso metacognitivo di procedure, codici, approcci. Infatti,
più il soggetto è consapevole dei propri apprendimenti in termini di processi, più è in
grado di decidere quali siano le procedure più efficaci.
Cosa significa apprendimento? Fare esperienze e ristrutturarle. Esistono
apprendimenti strutturati, come quelli scolastici ma anche apprendimenti spontanei
dei quali in gran parte non siamo consapevoli. Gli uni e gli altri lavorano in quella
meravigliosa fabbrica di idee che è l’intelligenza.
La metacognizione, di conseguenza, designa tanto i meccanismi di regolazione
quanto quelli di controllo dell’attività cognitiva. Lo scopo di questa ricerca è di aiutare
docenti e studenti ad essere con sapevoli dei propri stati mentali, cosa che
comprende anche la conoscenza dell’emozione e del sentimento. Il pensiero agisce
nella fantasia come nella ragione. Ma il pensiero oltre che con le parole simboli, con
i suoni, lavora anche con le immagini e addirittura con sensazioni ed emozioni. Lo
spazio dove agisce l'intelligenza e il campo cognitivo. noi ci occupiamo
dell'epistemologia della formazione.
Il problema
Bisogna osservare come i comportamenti egocentrici s degli studenti sono sempre
più frequenti prisma intendiamo la tendenza “prepotente” a subordinare la realtà al
proprio io. Questa postura, che è cognitiva e morale ad un tempo, porta ad errori di
valutazione, induce, a pensare che tutti debbano avere gli stessi nostri valori e le
stesse convinzioni. Se questo è normale nei bambini, che tuttavia devono essere
educati ad assumere atteggiamenti via via più responsabili, è patologico nei giovani
e negli adulti. La cosa ha evidenti conseguenze sul piano dei processi di costruzione
della conoscenza, perché porta il soggetto a guardare al mondo solo in relazione a
sé on mancano le conseguenze etiche dal momento che il soggetto è portato a
prescindere dall’esistenza degli altri. Nel primo caso abbiamo una postura
gnoseologica nel secondo un approccio etico egoista. L'adulto egocentrico e spesso
un narcisista che ritiene di meritare di essere superiore allenarmi sociali, morali,
giuridiche che gli altri devono rispettare. A certi livelli l'ipertrofia dell'io può
rappresentare un disturbo della personalità solo un fenomeno sociale è anche e
soprattutto un problema cognitivo.
L’egocentrismo è inversamente proporzionale all'intelligenza. Con la crescita
l’egocentrismo dovrebbe diminuire per lasciare all'intelligenza un più ampio campo
di azione il centrismo non consente al soggetto di giungere al massimo livello del suo
sviluppo potenziale. Il perdurare di un egocentrismo disfunzionale dipende molto
anche dall'educazione che i bambini ricevano dalla famiglia e nell'istruzione. La
proposta e nell'esercizio di un pensiero che contrasti l’egocentrismo.
Per intelligenza si intende con la facoltà emergente della mente che consente di
immagazzinare l'esperienza virgola di elaborare delle immagini mentali virgola di
riorganizzare i dati in schemi mentali virgola di modificare schemi in seguito a nuove
conoscenze. I soggetti che soffrono di dipendenza da Internet normalmente
manifestano un pensiero poco fluido non flessibile un linguaggio povero.
CAPITOLO 1: LA MENTE
1.1 L’educazione della mente
La proposta educativa verte su un processo di coscientizzazione degli Stati della
mente ai fini di promuovere una competenza metacognitiva, Ovvero la presa di
consapevolezza dell'esistenza dei nostri Stati della Mente e il loro ruolo nella
costruzione della conoscenza.
Secondo Gregory batson la mente appare come una sorte di ecosistema, è un
sistema di elementi interagenti che operano in senso relazionale. La competenza
è una conoscenza fondamentale che accede ad una serie di acquisizioni e che di
conseguenza ha una valenza metacognitiva. Il nodo cruciale di una formazione
degli insegnanti e valorizzare i talenti dei propri studenti. La lavora con contenuti,
metodi, strategie. Aiutare i bambini a mentalizzare i propri processi cognitivi
significa educarli a porre in relazione di significato apprendimenti, emozioni valori,
desideri e credenze. La mente è ciò che accade nella relazione fra il cervello e
l'ambiente. Si tratta di un insieme di processi interattivi che coinvolgono
l'attenzione, la cognizione, la memoria, gli affetti, le sensazioni, le emozioni e i
loro sentimenti. E in questo spazio che si costruiscono le conoscenze e con essa
anche l'intelligenza.
Che cos’è la coscienza? Varela afferma con sicurezza che la coscienza “non è
nella testa” e per esprimersi ha bisogno della presenza di tre fenomeni che hanno
forma ciclica: il corpo, il mondo e gli altri esseri viventi.
Cosa si intende per “campo cognitivo”? Un campo, ovvero uno spazio delimitato
e organizzato secondo una sua struttura dinamica, processuale e relazionale.
Cosa succede in questo campo? Qui vi agiscono i processi conoscitivi e così
facendo lo strutturano.
Insomma, il campo non è solo spazio è anche appunto struttura. La struttura è
tale se ha una logica che la sostiene e che le dà identità perché la definisce. Il
campo quando è cognitivo è spazio e struttura della conoscenza. La conoscenza
svolge un ruolo di mediazione fra il soggetto che conosce e il mondo. La
Conoscenza ha a che vedere con la relazione di tali processi con il nostro sé
cognitivo, ovvero con la percezione consapevole e non, che abbiamo sia del
nostro campo cognitivo sia delle nostre potenzialità di acquisizione, elaborazione,
invenzione. Il sé cognitivo riguarda il dominio concettuale, ovvero di quel luogo
dove operano le nostre rappresentazioni mentali. Si tratta dello spazio che occupa
la memoria a lungo termine.
A scuola è molto importante nei meccanismi di ottimizzazione dell'apprendimento,
perché può aiutare ad organizzare contenuti. L’esplorazione e l’approfondimento
del senso del sé aiuta a strutturare le conoscenze, ad organizzare reti associative,
ad aumentare i nessi di significazione, a sedimentare il tutto nella memoria. Per
questo motivo la conoscenza metacognitiva dovrebbe essere un obiettivo
educativo di primaria importanza, nella formazione degli insegnanti come
negli apprendimenti scolastici.
Il simbolo, strumento di organizzazione dell’esperienza umana, può generare
molteplici significati insieme ad altri simboli la cui combinazione a sua volta
produce metafore. La metafora è uno strumento della conoscenza3 e può
diventare una strategia di pensiero se ne abbiamo piena consapevolezza.
La logica cosiddetta formale ci aiuta a risolvere i problemi, ma è la metafora che
ne sintetizza la tensione esistenziale. Eppure, esiste un contatto fra logica formale
e attività metaforica: la congettura. La congettura è al cuore tanto dell’impresa
scientifica come della produzione metaforica. La congettura è esercizio di
pensiero in entrambi i casi. La metafora si alimenta di immaginazione che è
l’ambito privilegiato della creatività. L'immaginazione è il terreno della curiosità,
dobbiamo incitare l'immaginazione dei nostri studenti dobbiamo dissuaderli dal
cercare i manuali di facili istruzioni.
Il segreto di un vincente consiste nel saper muoversi fra gli stili cognitivi. E questo
è possibile quando non siamo esclusivamente centrati su di noi e sul nostro
meraviglioso modo di essere e di pensare.
Gli stili cognitivi possono essere influenzati dal contesto culturale, dai
comportamenti, dai valori.
In tutto ciò le sensazioni, le emozioni e i sentimenti svolgono un ruolo cruciale
perché agiscono sull’intuito e sulla creatività. L’intuizione lavora attraverso una
sorta di salti mentali che portano ad associazioni impreviste. E queste operazioni
che nasce la creatività.
Gli stili cognitivi non sono una questione di eleganza, ma sì, di estetica, nel senso
batesoniano del termine. Per Bateson, è lo studio dei processi attraverso i quali
la bellezza viene riconosciuta e creata. La proposta dello studioso postula la
necessità di costituire una sorta di ecologia delle idee, ossia una riflessione sulle
relazioni tra l’uomo e il sistema in cui vive. Questa ecologia delle idee mira ad
ottenere una saggezza sistemica, ossia quella consapevolezza epistemologica
che dovrebbe permetterci di capire cosa è un’idea, come pensiamo e come
possiamo ottimizzare il nostro agire riflessivo.
Quali sono i fattori che determinano una configurazione di idee? Per esempio, nei
casi migliori: il ragionamento, nei casi peggiori: il bombardamento di fake news.
Nel primo caso il soggetto elabora una configurazione di idee sulla base della
logica consequenziale. Nel secondo caso le condizioni e i dati di rassicurazione
fanno leva maggiormente sull’emozionalità.