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Nome e Cognome ___Andrea_Fumasoni____________________

Classe_________2 AS__________________________________

Data_____13\02\2022__________________________________

N.1

Chi è Sami Modiano? Quando si sono svolti i fatti narrati?

N.2

Qual è il primo ricordo della sua infanzia legato all’entrata in vigore delle leggi
razziali? Quale fu la reazione di Sami e quali furono le conseguenze per la
comunità ebraica?

N.3

Qual è l’episodio che ti ha colpito di più nel racconto del viaggio?

N.4

Dove fu deportato Sami insieme alla sua famiglia? Quale obiettivo si perseguiva
nel lager nei confronti dei deportati? Qual è l’episodio che ti ha colpito di più nel
racconto del periodo passato nel lager?

N.5

Quali eventi fortuiti hanno fatto sì che Sami si salvasse? Perché per molti anni ha
evitato di raccontare la sua storia? Qual è il compito che senti di dover portare
avanti dopo l’ascolto della sua narrazione?
N.1

Sami Modiano nasce a Rodi (allora provincia del Regno d’Italia) nel 1930, da
famiglia ebrea, abiterà per tutta la sua infanzia in una delle tante comunità
religiose dell’isola fino a quando la promulgazione delle leggi razziali non gli
stravolgerà la vita. I fatti narrati si svolgono principalmente tra il 1938 anno di
promulgazione delle leggi razziali al 1945 anno di resa dei Tedeschi e fine della
su stessa guerra, con ritorni al passato e flash della sua infanzia.

N.2

Il principale ricordo della sua infanzia legato alle leggi è stata la sua espulsione
dalla scuola in terza elementare; Sami come ogni bambino, rimase allibito poiché
lui amava andare a scuola, l’insegnante lo tranquillizzo e il padre provò a
spiegargli il perché di questa espulsione. Da lì la comunità ebraica divenne
soggetta a divieti ed umiliazioni che poi dopo anni portò alla vera e propria
deportazione.

N.3

Una parte che mi ha sconvolto molto è stato il viaggio in nave da Rodi alla terra
ferma in cui la gente veniva letteralmente gettata nella stiva senza dignità con 5
secchi di acqua e un bidone vuoto, la gente agonizzava, moriva, soffriva ma agli
ufficiali non importava per loro erano solo un carico di merce. Una parte ricca di
umanità fu quando il padre di Sami diede la sua porzione esigua d’acqua
all’anziana donna più bisognosa.
N.4

Il lungo viaggio portò lui insieme a sua sorella e suo padre al campo di sterminio
di Birkenau in Polonia. L’obbiettivo dei deportati nei lager era ben studiato,
venivano sfruttati per lavori pesanti, umiliati, derisi, al fine della produzione
militare. Un episodio che mi ha molto colpito è stato quando dopo mesi rivise
sua sorella, ormai ridotta in carne e ossa e rasata a zero, priva della sua identità
che lo salutava dalla recinsione di filo spinato... quella fu anche l’ultima volta che
rivise la sua amata sorella cui era legato moltissimo.

N.5

Secondo me Sami non è stato fortunato poiché un ragazzo di quella età non può
subire tutto quello che ha subito; per me è sopravvissuto grazie alla sua umiltà
al suo impegno e alla forza di dedizione verso il padre che fu sempre al suo
fianco, cui portò alla sua stessa salvezza. Per molto tempo Sami non volle
raccontare nulla poiché provò a dimenticare le atrocità che aveva vissuto, ma
questo silenzio portò solo ad un ricordo sempre più vicino. Il compito che mi
sento di seguire, è di tramandare il più possibile le incredibili storie di queste
persone che tra qualche decina di anni non ci saranno più... il ricordo di loro
stesse è patrimonio della nostra storia e una prevenzione per il futuro.

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